[ { "id": 1, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A chi era subordinato il Regno del Sud", "answer": "Il Regno del Sud non fu dunque uno stato fantoccio, poich\u00e9, seppur posto sempre sotto stretto controllo dagli Alleati, seppe guadagnarsi discreti margini di autonomia. Esso inoltre rappresent\u00f2 la continuit\u00e0 legale dello stato italiano e come tale fu riconosciuto, oltre che dai paesi alleati, anche dalla maggioranza delle nazioni neutrali." }, { "id": 2, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A chi era subordinato il Regno del Sud", "answer": "A Brindisi, Vittorio Emanuele III e Badoglio ripresero gradualmente le loro funzioni sotto il vincolo del controllo da parte del comando alleato, mantenendo la continuit\u00e0 istituzionale ma di fatto regnando su sole quattro province pugliesi (la Sardegna pur essendo de jure sottoposta alla sovranit\u00e0 brindisina, di fatto era tagliata fuori da ogni collegamento con il governo regio). Si addivenne cos\u00ec a quello che fu definito impropriamente \"Regno del Sud\", di fatto del tutto subordinato all'amministrazione militare alleata (Allied Military Government of Occupied Territories, AMGOT). Da Brindisi Vittorio Emanuele III nomin\u00f2 Raffaele de Courten capo di Stato Maggiore della Regia Marina, preferito dagli Alleati al principe Aimone di Savoia-Aosta, che venne nominato comandante italiano della base navale di Taranto." }, { "id": 3, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A cosa fu dovuta la scissione della CGIL unitaria in CISL e UIL", "answer": "L'attentato a Palmiro Togliatti del 1948 costitu\u00ec l'occasione per una scissione e per la nascita di CISL e UIL. La scissione, promossa da sindacalisti cattolici democratici guidati da Giulio Pastore, futuro leader della CISL, era dovuta al fatto che nella CGIL, sin dai primi mesi dopo la sua ricostituzione, avevano iniziato a prevalere orientamenti politici di carattere socialista e comunista, orientati pi\u00f9 verso il PCI ed il PSI, che verso gli altri partiti politici." }, { "id": 4, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi venne condannato a morte nel processo di Verona", "answer": "Le condanne a morte furono eseguite l'11 gennaio 1944 al poligono di tiro di forte San Procolo da un plotone di 30 militi fascisti comandati da Nicola Furlotti: di tale esecuzione resta anche un filmato. Dei diciannove membri del Gran Consiglio del Fascismo accusati, soltanto sei erano presenti al processo; tra questi Tullio Cianetti che venne condannato a 30 anni di reclusione. Gli altri cinque e cio\u00e8: Galeazzo Ciano, Emilio De Bono, Luciano Gottardi, Giovanni Marinelli e Carlo Pareschi furono condannati a morte e fucilati." }, { "id": 5, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi venne condannato a morte nel processo di Verona", "answer": "Costituita la Repubblica Sociale Italiana il 28 settembre 1943 ad opera di Mussolini liberato dai paracadutisti tedeschi del Fallschirmj\u00e4ger-Lehrbataillon, i membri del Gran Consiglio che avevano votato a favore dell'ordine del giorno Grandi furono condannati a morte come traditori nel processo di Verona, tenutosi dall'8 al 10 gennaio 1944; Cianetti, grazie alla sua ritrattazione, scamp\u00f2 alla pena capitale e venne condannato a 30 anni di reclusione. Tuttavia i fascisti repubblicani riuscirono ad arrestare solo 5 dei condannati a morte (Ciano, De Bono, Marinelli, Pareschi e Gottardi) che furono giustiziati mediante fucilazione l'11 gennaio 1944." }, { "id": 6, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi venne condannato a morte nel processo di Verona", "answer": "Dopo una veloce assise pubblica, nota come processo di Verona, Ciano venne invece riconosciuto colpevole insieme a Marinelli, Gottardi, Pareschi e al vecchio Maresciallo Emilio De Bono (oltre che a molti altri gerarchi contumaci); inoltre, il genero del Duce fu l'unico imputato ad essere condannato alla fucilazione all'unanimit\u00e0: mentre gli altri ricevettero 5 voti contrari e 4 favorevoli (Tullio Cianetti ebbe il risultato opposto), contro l'ex Ministro degli Esteri si registr\u00f2 un 9 a 0." }, { "id": 7, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi venne condannato a morte nel processo di Verona", "answer": "Ormai ai margini del potere effettivo, fu condannato a morte nel processo di Verona e venne fucilato l'11 gennaio 1944 insieme a Galeazzo Ciano, Emilio De Bono, Carluccio Pareschi e Luciano Gottardi. Nel suo diario, Giuseppe Bottai ebbe nei suoi confronti parole durissime: \"Marinelli era fosco d\u2019occhio e d\u2019anima. Che egli abbia voluto \u201ctradire\u201d Mussolini non \u00e8 immaginabile. Se non altro la sua cattiva coscienza di gerarca prepotente gliel\u2019avrebbe impedito, ch\u00e9 solo un Mussolini poteva essere il suo degno protettore. Marinelli, piovuto per caso nella compagnia dei 19, dimostra da un punto di vista negativo l\u2019inesistenza del tradimento, poich\u00e9 egli era di quelli che non tradiscono se non le persone dabbene\"." }, { "id": 8, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi venne condannato a morte nel processo di Verona", "answer": "Tra l'8 e il 10 gennaio 1944 si tiene il processo di Verona, nel quale vengono giudicati i gerarchi \"traditori\" che si erano schierati contro Mussolini il 25 luglio 1943: tra questi, viene condannato a morte il genero del duce, Galeazzo Ciano. Non \u00e8 noto se Mussolini non avesse voluto salvare la vita al marito di sua figlia (nonch\u00e9 dei suoi ex collaboratori) oppure se non avesse effettivamente potuto influire sui verdetti del tribunale giudicante, data la pesante ingerenza tedesca. \u00c8 invece quasi certo che le istanze di grazia presentate dai condannati non furono inoltrate direttamente a Mussolini per volont\u00e0 di Alessandro Pavolini, il quale da un lato voleva impedire un eventuale \"cedimento sentimentale\" del duce e il conseguente placet alla grazia, e dall'altro intendeva risparmiare al duce l'angoscia della scelta, per lui \"obbligata\"." }, { "id": 9, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi venne condannato a morte per l'Eccidio delle Fosse Ardeatine", "answer": "Anche Albert Kesselring, catturato a fine guerra, fu processato e condannato a morte il 6 maggio 1947 da un tribunale militare britannico per crimini di guerra e per l'eccidio delle Fosse Ardeatine, ma la sentenza fu poi commutata nel carcere a vita. Nel 1952 fu scarcerato per motivi di salute e fece ritorno in Germania, dove si un\u00ec ai circoli neonazisti bavaresisenza fonte. Mor\u00ec nel 1960 per un attacco cardiaco." }, { "id": 10, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi venne condannato a morte per l'Eccidio delle Fosse Ardeatine", "answer": "Il comandante Kesselring venne invece giudicato da un tribunale militare britannico a Mestre. Inizialmente venne condannato alla fucilazione per tutti i crimini di guerra commessi, compresi l'eccidio di Sant'Anna di Stazzema e l'eccidio delle Fosse Ardeatine, ma successivamente la condanna venne modificata con la reclusione a vita, e venne portato nel carcere WerlPrigione allora impiegata dalle autorit\u00e0 di occupazione alleate per ospitare numerosi nazisti e militari condannati per crimini di guerra. Nel 1948 per\u00f2 la pena venne ridotta a 21 anni, fino a quando nel 1952 venne scarcerato a causa delle sue condizioni di salute." }, { "id": 11, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi venne condannato a morte per l'Eccidio delle Fosse Ardeatine", "answer": "Nel dopoguerra, Herbert Kappler venne processato e condannato all'ergastolo da un tribunale italiano e rinchiuso in carcere. La condanna riguard\u00f2 i 15 giustiziati non compresi nell'ordine di rappresaglia datogli per vie gerarchiche. Colpito da un tumore inguaribile, con l'aiuto della moglie riusc\u00ec ad evadere dall'ospedale militare del Celio, il 15 agosto 1977, e a rifugiarsi in Germania, ove mor\u00ec pochi mesi dopo, il 9 febbraio 1978. Anche il principale collaboratore di Kappler, l'ex-capitano delle SS Erich Priebke, dopo una lunga latitanza in Argentina, \u00e8 stato arrestato ed estradato in Italia, ove, processato, \u00e8 stato condannato all'ergastolo per la strage delle Fosse Ardeatine. Morir\u00e0 a Roma l'11 ottobre 2013. Anche Albert Kesselring, catturato a fine guerra, fu processato e condannato a morte il 6 maggio 1946 da un Tribunale Alleato per crimini di guerra e per l'eccidio delle Fosse Ardeatine, ma la sentenza fu commutata nel carcere a vita. Nel 1952 fu scarcerato per motivi di salute e fece ritorno in Germania, . Mor\u00ec nel 1960 per un attacco cardiaco." }, { "id": 12, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi venne condannato a morte per l'Eccidio delle Fosse Ardeatine", "answer": "Albert Kesselring, che durante il secondo conflitto mondiale fu il comandante delle forze armate germaniche in Italia, a fine conflitto (1947) fu processato e condannato a morte per i numerosi eccidi che l'esercito nazista aveva commesso ai suoi ordini (Fosse Ardeatine, Strage di Marzabotto e molte altre). Successivamente la condanna fu tramutata in ergastolo, ma egli venne rilasciato nel 1952 per le sue presunte gravi condizioni di salute. Tale gravit\u00e0 fu smentita dal fatto che Kesselring visse altri otto anni libero nel suo Paese, ove divenne quasi oggetto di culto negli ambienti neonazisti della Baviera." }, { "id": 13, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi venne liberato nell'impresa del Gran Sasso", "answer": "Dopo l'arresto a villa Savoia Mussolini considerava conclusa la sua attivit\u00e0 e appariva rassegnato a farsi da parte. Il 12 settembre 1943, dopo vari spostamenti, fu infine liberato al Gran Sasso dai paracadutisti tedeschi. Trasferito in Germania, oltre a non mostrare alcun interesse a riprendere la guida del rinato fascismo, non nutriva alcun sentimento di vendetta nei confronti dei gerarchi che lo avevano sfiduciato. Anzi il 13 ebbe un cordiale incontro con la figlia Edda che, insieme al marito Galeazzo Ciano, era anche lei in Germania Il 15 settembre Mussolini ebbe un incontro con Hitler dove alla presenza di Rudolf Rahn, gi\u00e0 nominato ambasciatore presso il costituendo governo fascista, ebbe, secondo le sue stesse parole, un brusco \"richiamo alla realt\u00e0\". Nel corso dell'incontro Mussolini dovette accettare i piani di Hitler che comprendevano il processo e la condanna a morte dei gerarchi che lo avevano sfiduciato il 25 luglio. Dai diari di Joseph Goebbels \u00e8 riscontrabile l'intento punitivo tedesco nei confronti dei firmatari dell'Ordine del giorno Grandi." }, { "id": 14, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi venne liberato nell'impresa del Gran Sasso", "answer": "Solo la guerra e soprattutto l'andamento disastroso su tutti i fronti delle operazioni belliche e il progressivo distacco delle masse popolari dal regime (evidenziato anche dai grandi scioperi del marzo 1943), condussero alla subitanea disgregazione dello Stato fascista dopo il 25 luglio, seguito, dopo i tormentati quarantacinque giorni del primo governo Badoglio, dall'Armistizio di Cassibile dell'8 settembre 1943. La catastrofe dello Stato nazionale e la rapida e aggressiva occupazione di gran parte dell'Italia da parte dell'esercito del Reich offr\u00ec alle forze politiche antifasciste, uscite dalla clandestinit\u00e0, la possibilit\u00e0 di organizzare la lotta politico-militare contro l'occupante e il governo collaborazionista di Sal\u00f2, subito costituito dalle autorit\u00e0 naziste intorno a Mussolini, liberato dalla prigionia sul Gran Sasso dai paracadutisti tedeschi, ed ai superstiti fascisti, decisi a riprendere la lotta a fianco della Germania e a vendicarsi dei \"traditori\" interni." }, { "id": 15, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi venne liberato nell'impresa del Gran Sasso", "answer": "1943 \u2013 Benito Mussolini viene liberato dalla sua prigione a Campo Imperatore, sul Gran Sasso d'Italia, da un commando tedesco guidato dal maggiore dei paracadutisti Harald-Otto Mors e dal capitano delle SS, Otto Skorzeny." }, { "id": 16, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi venne liberato nell'impresa del Gran Sasso", "answer": "Il 12 settembre un reparto di paracadutisti tedeschi, comandato dal maggiore Otto Skorzeny, liber\u00f2 Mussolini, che era stato confinato in un albergo a Campo Imperatore, sul Gran Sasso (operazione \"Eiche\")." }, { "id": 17, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi venne liberato nell'impresa del Gran Sasso", "answer": "La liberazione di Mussolini dalla prigionia sul Gran Sasso fu il preludio alla creazione, nell'Italia del nord, di uno stato fantoccio controllato dal Reich tedesco: nacque cos\u00ec, il 23 settembre 1943, la Repubblica Sociale Italiana (RSI), comunemente detta Repubblica di Sal\u00f2, dal nome della localit\u00e0 sul lago di Garda che ne ospitava alcuni uffici e dove era la residenza di Mussolini." }, { "id": 18, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi venne liberato nell'impresa del Gran Sasso", "answer": "Mussolini, subito dopo il suo arresto, \u00e8 dapprima trattenuto in una caserma dei carabinieri a Roma. Su sua richiesta, Badoglio pensa di trasferirlo alla Rocca delle Caminate, ma il prefetto di Forl\u00ec, Marcello Bofondi, fascista della prima ora, sentito telegraficamente, si oppone recisamente, sostenendo, in un tal caso, di non poter garantire l'ordine pubblico. Cos\u00ec, Mussolini viene invece trasportato nell'isola di Ponza (dal 27 luglio). Ma i tedeschi sono sulle sue tracce. Per depistarli, viene portato sull'isola della Maddalena (7 agosto - 27 agosto 1943) e infine a Campo Imperatore sul Gran Sasso, in un luogo ritenuto inattaccabile dall'esterno. Mussolini, che si sente ormai finito, tenta di uccidersi tagliandosi le vene, ma si procura solo ferite superficiali e viene medicato. Il 12 settembre venne liberato da un commando di paracadutisti tedeschi (Fallschirmj\u00e4ger-Lehrbataillon) guidati dal capitano delle SS Otto Skorzeny a capo dell'Operazione Quercia." }, { "id": 19, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi venne liberato nell'impresa del Gran Sasso", "answer": "La reazione di Hitler e dei comandi tedeschi, nonostante la sorpresa per l'improvviso annuncio dell'armistizio, fu rapida ed efficace: il piano Achse venne immediatamente attivato e le truppe della Wehrmacht presero il sopravvento in tutti i teatri bellici dove erano presenti unit\u00e0 italiane, sfruttando soprattutto la disorganizzazione e la confusione presenti tra le truppe e gli alti comandi del Regio Esercito che, privi di direttive precise e tempestive, in gran parte si disgregarono. In Italia settentrionale il feldmaresciallo Rommel occup\u00f2 le citt\u00e0 pi\u00f9 importanti e cattur\u00f2 la massa delle divisioni italiane che opposero scarsa resistenza; a Roma dopo alcuni duri combattimenti e confuse trattative il feldmaresciallo Kesselring prese possesso della citt\u00e0; nei Balcani i tedeschi occuparono tutto il territorio e schiacciarono brutalmente i tentativi di resistenza locali, con oltre 600 000 soldati italiani deportati in Germania. Badoglio, il Re e i loro collaboratori preferirono abbandonare subito Roma e, dopo aver raggiunto Pescara, si trasferirono a Brindisi dove ricostituirono una struttura di governo nel territorio sfuggito all'occupazione tedesca (Regno del Sud); il 13 ottobre 1943 il governo Badoglio dichiar\u00f2 guerra alla Germania ottenendo dagli Alleati lo status di \"cobelligerante\". Nel frattempo, il 12 settembre 1943, un reparto di paracadutisti tedeschi aveva liberato Mussolini dalla prigione nel Gran Sasso; fortemente sollecitato da Hitler e pur provato e depresso, il Duce decise di prendere la direzione di uno nuovo stato fascista, la Repubblica Sociale Italiana (RSI), che venne costituita il 23 settembre nell'Italia centro-settentrionale per collaborare con l'occupante tedesco." }, { "id": 20, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi venne liberato nell'impresa del Gran Sasso", "answer": "Quando \u2013 dopo l'annuncio dell'Armistizio di Cassibile \u2013 venne meno la necessit\u00e0 per la Germania che i rapporti col governo di Roma fossero anche solo formalmente mantenuti, Adolf Hitler in persona ordin\u00f2 che Benito Mussolini, fino ad allora prigioniero sul Gran Sasso, venisse liberato e portato in Germania." }, { "id": 21, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi venne liberato nell'impresa del Gran Sasso", "answer": "Il 12 settembre un reparto di paracadutisti tedeschi, comandato dal maggiore Harald-Otto Mors, con la partecipazione dell'ufficiale delle Waffen-SS Otto Skorzeny (a cui venne attribuito dalla propaganda tedesca tutto il merito dell'operazione), liber\u00f2 Mussolini, che era stato confinato sul Gran Sasso, e lo condusse in Germania." }, { "id": 22, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi venne liberato nell'impresa del Gran Sasso", "answer": "La liberazione di Mussolini dalla prigionia sul Gran Sasso fu il preludio alla creazione, nell'Italia del nord, di uno stato fantoccio controllato dal Reich tedesco: nacque cos\u00ec, il 23 settembre 1943, la Repubblica Sociale Italiana, per espressa volont\u00e0 di Adolf Hitler. La Repubblica Sociale Italiana venne riconosciuta dal Terzo Reich, che eserciter\u00e0 su di essa un protettorato de facto, dall'Impero giapponese e dalla maggioranza degli altri Stati componenti l'Asse: la Repubblica Slovacca, il Regno di Ungheria, la Croazia, il Regno di Bulgaria e il Manciuku\u00f2. Invece non riconobbero il nuovo stato fascista repubblicano n\u00e9 la Finlandia (in combattimento accanto alla Germania sul fronte orientale) n\u00e9 le nazioni formalmente neutrali, compresa la Spagna franchista. Le forze armate della RSI vennero principalmente impiegate contro la Resistenza in azioni di rastrellamento e controllo del territorio, e in vari casi con sanguinose rappresaglie verso la popolazione civile per l'aiuto dato ai partigiani stessi." }, { "id": 23, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi venne liberato nell'impresa del Gran Sasso", "answer": "Il 12 settembre un reparto di paracadutisti al comando del maggiore Harald-Otto Mors, con la partecipazione dell'ufficiale delle SS Otto Skorzeny che aveva eseguito la difficile missione di individuare le varie prigioni in cui era stato di volta in volta trasferito Mussolini, port\u00f2 a termine brillantemente la liberazione del Duce da campo Imperatore sul Gran Sasso (operazione \"Eiche\"), premessa indispensabile alla costituzione di un nuovo governo fascista collaborazionista come auspicato da Hitler." }, { "id": 24, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi venne liberato nell'impresa del Gran Sasso", "answer": "L'operazione Quercia (in tedesco, Fall Eiche) fu il nome in codice di un'operazione militare portata a termine il 12 settembre 1943 dai paracadutisti del Lehrbataillon (2. Fallschirmj\u00e4gerdivision) e da alcune SS del Sicherheitsdienst, operazione finalizzata alla liberazione di Benito Mussolini imprigionato a Campo Imperatore sul Gran Sasso per ordine di Badoglio." }, { "id": 25, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi venne liberato nell'impresa del Gran Sasso", "answer": "La pista era troppo corta cos\u00ec Gerlach, abile pilota, decise di far trattenere le ali dello Storch ad alcuni soldati fino ad aver raggiunto il massimo giro dei motori. Ad un segnale, lasciato libero, l\u2019aereo scatt\u00f2 in avanti verso il burrone. Scomparve per qualche momento nell\u2019abisso, ma poi lo si pot\u00e9 vedere da lontano mentre si alzava verso il cielo. A Pratica di Mare, dove atterr\u00f2, Mussolini fu imbarcato su un Heinkel He 111 che lo port\u00f2 a Vienna, e poi a Monaco: il 14 settembre, a Rastenburg, incontr\u00f2 Hitler. Nonostante il rapporto di Mors, suffragato in tutto e per tutto da quello del generale Student, cui Hitler aveva assegnato il compito di liberare Mussolini, fosse riconosciuto come autentico e veritiero in tutte le fasi, e sin dagli anni cinquanta dagli stessi servizi segreti americani, Hitler diede invece il merito a Skorzeny, cui affid\u00f2 in seguito simili e difficili imprese, che lo fecero conoscere come \"L'uomo pi\u00f9 pericoloso d'Europa\". Ma nel caso dell'impresa del Gran Sasso non fu vera gloria." }, { "id": 26, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi venne nominato Capo del Governo dopo le dimissioni di Mussolini", "answer": "Pietro Badoglio (Grazzano Monferrato, 28 settembre 1871 \u2013 Grazzano Badoglio, 1\u00ba novembre 1956) \u00e8 stato un generale e politico italiano, maresciallo d'Italia, senatore e Capo del Governo dal 25 luglio 1943 all'8 giugno 1944. Fu nominato marchese del Sabotino motu proprio dal re Vittorio Emanuele e duca di Addis Abeba. Membro del PNF, dopo la deposizione di Mussolini guid\u00f2 un governo militare che condusse il paese all'armistizio dell'8 settembre 1943. Venne inserito nella lista dei criminali di guerra dell'ONU su richiesta dell'Etiopia, ma non venne mai processato." }, { "id": 27, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi venne nominato Capo del Governo dopo le dimissioni di Mussolini", "answer": "Nella mattinata del 25 luglio 1943, prima ancora di ricevere Benito Mussolini a Villa Savoia, il settantaquattrenne Vittorio Emanuele III confer\u00ec a Pietro Badoglio l'incarico di formare il nuovo Governo; il Maresciallo d'Italia accett\u00f2, controfirmando l'apposito decreto. Il nuovo Capo del governo aveva settantadue anni. Pi\u00f9 tardi, alle ore 17:00, avvenne l'arresto del Primo Ministro uscente. Il primo atto del Capo del governo, nel tardo pomeriggio, e prima ancora di stilare la lista dei ministri, fu quello di incorporare nell'esercito regolare la milizia fascista, che cessava, cos\u00ec, di essere una forza militare e politica di partito. Alle ore 20:00, la radio diffuse il comunicato che il Re aveva accettato le dimissioni di Benito Mussolini e aveva nominato Capo del Governo, primo ministro, segretario di Stato, il Maresciallo d'Italia Pietro Badoglio. Alle ore 22:45, segu\u00ec il discorso del nuovo primo ministro con alla fine le parole:" }, { "id": 28, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi venne nominato Capo del Governo dopo le dimissioni di Mussolini", "answer": "Il pomeriggio del 25 luglio 1943 Mussolini fu fatto arrestare dal re Vittorio Emanuele dopo un breve colloquio e trasferito successivamente in una serie di rifugi segreti; in poche ore il regime fascista si disgreg\u00f2, i gerarchi fedeli al Duce fuggirono e il maresciallo Pietro Badoglio venne nominato capo del nuovo governo, che ufficialmente conferm\u00f2 la fedelt\u00e0 all'alleanza con la Germania e la decisione di continuare a combattere contro gli Alleati. In realt\u00e0 il Re, Badoglio e i principali dirigenti del nuovo governo ritenevano inevitabile uscire dalla guerra; dopo alcune indecisioni, il 12 agosto 1943 emissari italiani si incontrarono a Lisbona con il capo di stato maggiore di Eisenhower, generale Walter Bedell Smith, dal quale appresero che i capi alleati prevedevano la resa incondizionata dell'Italia." }, { "id": 29, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi venne nominato Capo del Governo dopo le dimissioni di Mussolini", "answer": "Dopo il 25 luglio 1943 e la caduta di Mussolini, il nuovo capo del Governo Pietro Badoglio, con il quale aveva gi\u00e0 lavorato nelle colonie, lo sostitu\u00ec il 14 agosto con un commissario prefettizio." }, { "id": 30, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi venne nominato Capo del Governo dopo le dimissioni di Mussolini", "answer": "Ci\u00f2 avrebbe comportato, nei calcoli dei gerarchi cospiratori, le dimissioni dell'irresoluto Mussolini e la sua sostituzione con un nuovo capo del Fascismo in grado di operare lo sganciamento dalla Germania. In realt\u00e0 il piccolo sovrano Vittorio Emanuele III, d'accordo con la vecchia volpe di Badoglio, ha gi\u00e0 pronto un altro suo retroscena che prevede l'arresto di Mussolini proprio nella sua stessa casa e la nomina di Badoglio Capo del Governo. Alla diramazione radiofonica delle \"Dimissioni del Cavalier Benito Mussolini\" il popolo fa il resto: esplode in una reazione antifascista da sommossa, distruggendo sedi, stemmi, caserme e statue del Regime, addirittura attuando la \"caccia al fascista\". Il Fascismo finisce qui e per sempre: Hitler dir\u00e0: \"Cos'\u00e8 dunque questo Fascismo che si \u00e8 sciolto come neve al sole?\". Questo fu l'unico caso nella storia di un regime autoaffondatosi." }, { "id": 31, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi venne nominato Capo del Governo dopo le dimissioni di Mussolini", "answer": "Alle ore 22.47 del 25 luglio 1943 ebbe l'incarico di leggere ai microfoni della radio italiana il comunicato ufficiale con il quale veniva annunciato che il re Vittorio Emanuele III aveva \u00ab accettato \u00bb le dimissioni di Benito Mussolini e aveva nominato capo del Governo il maresciallo d'Italia Pietro Badoglio." }, { "id": 32, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come avveniva la censura sulla posta delle truppe nella prima guerra mondiale", "answer": "Inviare e ricevere lettere era difficile perch\u00e9 non sempre erano disponibili carta, penna, inchiostro e francobollo; alle truppe furono quindi distribuite apposite cartoline militari da spedire in franchigia. Tutta la posta era sottoposta a censura: anche senza volere la corrispondenza poteva contenere informazioni potenzialmente nocive per la sicurezza e al fine di evitarne la divulgazione la censura apriva i documenti, controllava il contenuto e, se ritenuto innocuo, richiudeva le buste con le cosiddette \"fascette di censura\", che recavano la scritta \"Verificato per censura\". Spesso le lettere venivano \"censurate\" con vistose cancellazioni fatte con l'inchiostro di china. Era vietato inviare cartoline che potessero rivelare la posizione dei reparti o utilizzare sistemi criptati di comunicazione, quali la stenografia e il codice Morse. Ancora pi\u00f9 rigidi erano i controlli sulla posta dei prigionieri di guerra, controllata dalle censure di entrambi i contendenti." }, { "id": 33, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come avvenne l'impresa del Gran Sasso", "answer": "Il 12 settembre un reparto di paracadutisti tedeschi, comandato dal maggiore Otto Skorzeny, liber\u00f2 Mussolini, che era stato confinato in un albergo a Campo Imperatore, sul Gran Sasso (operazione \"Eiche\")." }, { "id": 34, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come avvenne l'impresa del Gran Sasso", "answer": "La liberazione del prigioniero fu condotta perfettamente, infatti avvenne - sorprendentemente - senza che venisse sparato un solo colpo. Skorzeny ebbe infatti l'idea di portare con s\u00e9 il generale del Corpo degli agenti di polizia Fernando Soleti che, facendosi riconoscere dai carabinieri che presidiavano la fortezza sul Gran Sasso, intim\u00f2 loro di non sparare. I soldati italiani restarono totalmente disorientati dalla presenza del generale. Alla sua vista lo stesso Mussolini, che si era affacciato alla finestra, disse: \"Non sparate, non vedete che \u00e8 tutto in ordine? C'\u00e8 un generale italiano!\"." }, { "id": 35, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come avvenne l'impresa del Gran Sasso", "answer": "Mussolini, subito dopo il suo arresto, \u00e8 dapprima trattenuto in una caserma dei carabinieri a Roma. Su sua richiesta, Badoglio pensa di trasferirlo alla Rocca delle Caminate, ma il prefetto di Forl\u00ec, Marcello Bofondi, fascista della prima ora, sentito telegraficamente, si oppone recisamente, sostenendo, in un tal caso, di non poter garantire l'ordine pubblico. Cos\u00ec, Mussolini viene invece trasportato nell'isola di Ponza (dal 27 luglio). Ma i tedeschi sono sulle sue tracce. Per depistarli, viene portato sull'isola della Maddalena (7 agosto - 27 agosto 1943) e infine a Campo Imperatore sul Gran Sasso, in un luogo ritenuto inattaccabile dall'esterno. Mussolini, che si sente ormai finito, tenta di uccidersi tagliandosi le vene, ma si procura solo ferite superficiali e viene medicato. Il 12 settembre venne liberato da un commando di paracadutisti tedeschi (Fallschirmj\u00e4ger-Lehrbataillon) guidati dal capitano delle SS Otto Skorzeny a capo dell'Operazione Quercia." }, { "id": 36, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come avvenne l'impresa del Gran Sasso", "answer": "Il 12 settembre un reparto di paracadutisti tedeschi, comandato dal maggiore Harald-Otto Mors, con la partecipazione dell'ufficiale delle Waffen-SS Otto Skorzeny (a cui venne attribuito dalla propaganda tedesca tutto il merito dell'operazione), liber\u00f2 Mussolini, che era stato confinato sul Gran Sasso, e lo condusse in Germania." }, { "id": 37, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come avvenne l'impresa del Gran Sasso", "answer": "Il 12 settembre un reparto di paracadutisti al comando del maggiore Harald-Otto Mors, con la partecipazione dell'ufficiale delle SS Otto Skorzeny che aveva eseguito la difficile missione di individuare le varie prigioni in cui era stato di volta in volta trasferito Mussolini, port\u00f2 a termine brillantemente la liberazione del Duce da campo Imperatore sul Gran Sasso (operazione \"Eiche\"), premessa indispensabile alla costituzione di un nuovo governo fascista collaborazionista come auspicato da Hitler." }, { "id": 38, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come avvenne l'impresa del Gran Sasso", "answer": "L'operazione Quercia (in tedesco, Fall Eiche) fu il nome in codice di un'operazione militare portata a termine il 12 settembre 1943 dai paracadutisti del Lehrbataillon (2. Fallschirmj\u00e4gerdivision) e da alcune SS del Sicherheitsdienst, operazione finalizzata alla liberazione di Benito Mussolini imprigionato a Campo Imperatore sul Gran Sasso per ordine di Badoglio." }, { "id": 39, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come avvenne l'impresa del Gran Sasso", "answer": "Skorzeny riprese a tessere la sua tela. Herbert Kappler, capo della Polizia tedesca a Roma, venne a sapere da un messaggio cifrato che attorno al Gran Sasso erano state \"ultimate le misure di sicurezza\": firmato Gueli; le spie tedesche dicevano che l'ispettore generale Giuseppe Gueli, ex questore di Trieste, era il nuovo funzionario responsabile della sicurezza di Mussolini. La notizia interess\u00f2 Skorzeny il quale si gett\u00f2 sulla pista, che si rivel\u00f2 proficua: sull'altopiano del Gran Sasso chiamato \"Campo Imperatore\" era stato costruito di recente un centro di sport invernali, il cui albergo era raggiungibile solo tramite la funivia che parte da Assergi; un luogo dunque, l'altopiano, difficile da raggiungere e facilmente difendibile, con i requisiti necessari per custodire un personaggio dell'importanza di Mussolini." }, { "id": 40, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come avvenne l'impresa del Gran Sasso", "answer": "Gli italiani, colti di sorpresa dalla fulmineit\u00e0 dell'azione e da ordini a di poco contraddittori da parte dell'ispettore Gueli, non reagirono. Per di pi\u00f9 Skorzeny aveva avuto l'idea, stigmatizzata nell'immediato dagli ufficiali paracadutisti, di portare con s\u00e9 come ostaggio il generale del Corpo degli agenti di polizia Fernando Soleti che, facendosi riconoscere dai carabinieri che presidiavano la fortezza sul Gran Sasso, intim\u00f2 loro di non sparare. I soldati italiani restarono totalmente disorientati dalla presenza del generale. Alla sua vista lo stesso Mussolini, che si era affacciato alla finestra, disse: \"Non sparate, non vedete che \u00e8 tutto in ordine? C'\u00e8 un generale italiano!\"." }, { "id": 41, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come avvenne l'impresa del Gran Sasso", "answer": "La pista era troppo corta cos\u00ec Gerlach, abile pilota, decise di far trattenere le ali dello Storch ad alcuni soldati fino ad aver raggiunto il massimo giro dei motori. Ad un segnale, lasciato libero, l\u2019aereo scatt\u00f2 in avanti verso il burrone. Scomparve per qualche momento nell\u2019abisso, ma poi lo si pot\u00e9 vedere da lontano mentre si alzava verso il cielo. A Pratica di Mare, dove atterr\u00f2, Mussolini fu imbarcato su un Heinkel He 111 che lo port\u00f2 a Vienna, e poi a Monaco: il 14 settembre, a Rastenburg, incontr\u00f2 Hitler. Nonostante il rapporto di Mors, suffragato in tutto e per tutto da quello del generale Student, cui Hitler aveva assegnato il compito di liberare Mussolini, fosse riconosciuto come autentico e veritiero in tutte le fasi, e sin dagli anni cinquanta dagli stessi servizi segreti americani, Hitler diede invece il merito a Skorzeny, cui affid\u00f2 in seguito simili e difficili imprese, che lo fecero conoscere come \"L'uomo pi\u00f9 pericoloso d'Europa\". Ma nel caso dell'impresa del Gran Sasso non fu vera gloria." }, { "id": 42, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come era la situazione economica-sociale italiana alla fine del 1942", "answer": "Alla fine del 1942 la situazione finanziaria, militare e sociale dell'Italia fascista era disastrosa. Al forte disavanzo dell'esercizio finanziario 1942-43 si aggiunse l'incremento dell'inflazione e l'aumento notevole del debito pubblico. Si assistette al peggioramento delle condizioni delle classi popolari: la contrazione dei salari e la penuria dei generi di prima necessit\u00e0 provocarono una diffusa denutrizione. A questo si aggiunse, dall'autunno '42, l'intensificazione dei bombardamenti alleati." }, { "id": 43, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come erano organizzate le trincee nel campo di battaglia e nelle retrovie", "answer": "Il primo nucleo della linea di trincee fu ottenuto dalle buche provocate dalle granate, collegate tra loro da passaggi e difese con il filo spinato. Gi\u00e0 dopo la battaglia della Marna, sul fronte occidentale si era sviluppato un sistema articolato di fossati e fortificazioni che per molto tempo rimase teatro di atroci sofferenze per i soldati in guerra. Le due linee contrapposte erano separate dalla cosiddetta \"terra di nessuno\", un vero e proprio ammasso di cadaveri, feriti e crateri (certe volte non superava neanche i 100 m di distanza tra le due trincee nemiche), cui non potevano accedere nemmeno le squadre di soccorso. Le retrovie delle trincee ospitavano i comandi militari e i centri di assistenza medica, mentre all'interno delle trincee le truppe vivevano in condizioni molto disagiate dentro ad alloggi sotterranei." }, { "id": 44, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come funzionava la legge Acerbo", "answer": "Giunto al potere alla fine del 1922, Benito Mussolini manifest\u00f2 subito la volont\u00e0 di modificare il sistema elettorale per costituirsi una Camera favorevole e di indire nuove elezioni. La legge elettorale del 18 novembre 1923, n. 2444, meglio nota come legge Acerbo (dal nome del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giacomo Acerbo, che ne fu l'estensore materiale), rispose a questa esigenza introducendo un sistema che prevedeva l'introduzione nel territorio dello Stato del Collegio Unico nazionale attribuendo due terzi dei seggi alla lista che avesse riportato la maggioranza relativa (purch\u00e9 superiore al 25%), mentre l'altro terzo sarebbe stato ripartito proporzionalmente tra le altre liste di minoranza su base regionale e con criterio proporzionale. Questa normativa fu impiegata nelle elezioni politiche italiane del 1924." }, { "id": 45, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come funzionava la legge Acerbo", "answer": "In vista delle elezioni del 6 aprile 1924 Mussolini fece approvare una nuova legge elettorale (cosiddetta \"Legge Acerbo\") che avrebbe dato i tre quinti dei seggi alla lista che avesse raccolto il 40% dei voti. La campagna elettorale si tenne in un clima di tensione senza precedenti con intimidazioni e pestaggi. Il listone guidato da Mussolini ottenne il 64,9% dei voti." }, { "id": 46, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come funzionava la legge Acerbo", "answer": "In vista delle elezioni del 6 aprile 1924 Mussolini fece approvare una nuova legge elettorale (legge Acerbo) che avrebbe dato i due terzi dei seggi alla lista che avesse ottenuto la maggioranza con almeno il 25% dei voti. La campagna elettorale si tenne in un clima di tensione senza precedenti con intimidazioni e pestaggi. La Lista Nazionale guidata da Mussolini ottenne la maggioranza assoluta, con il 64,9% dei voti. Le Elezioni politiche italiane del 1924, come ha scritto lo storico e senatore comunista Francesco Renda, furono comunque \"la prima e ultima legittimazione costituzionale del fascismo\"." }, { "id": 47, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come funzionava la legge Acerbo", "answer": "L'avvento del fascismo vide Orlando tra i suoi benevoli sostenitori: fece parte, con Antonio Salandra e Gaetano Mosca, della commissione incaricata di esaminare il progetto di legge Acerbo, che dava al partito o alla coalizione che avesse ottenuto alle elezioni almeno il 25% dei voti, i due terzi dei seggi parlamentari. Don Sturzo scrisse in seguito a questo proposito: \"Vedi la strana sorte di questi illustrissimi uomini di diritto, professori e consiglieri di Stato, quali Salandra, Orlando, Perla e Mosca. Appartenenti alla pi\u00f9 pura tradizione liberale e Orlando per di pi\u00f9 democratico di razza, sono obbligati a cancellare il loro passato, a dichiarare la bancarotta del liberalismo, a forzare la storia del diritto pubblico, a proclamare il dogma del diritto delle minoranze soverchiatrici, per arrivare a costituire un governo che non \u00e8 pi\u00f9 il governo del Re, n\u00e9 il governo del popolo, ma il governo della fazione dominante vestita della legalit\u00e0 di pseudo - maggioranza...\"." }, { "id": 48, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come funzionava la legge Acerbo", "answer": "Le elezioni politiche del 1924 si sono svolte il 6 aprile 1924. Avevano diritto di voto tutti i cittadini maggiorenni di sesso maschile. Furono le uniche elezioni disciplinate dalla cosiddetta \"legge Acerbo\" (n. 2444 del 18 novembre 1923), proporzionale con premio di maggioranza." }, { "id": 49, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come funzionava la legge Acerbo", "answer": "In base alla nuova legge elettorale (legge 18 novembre 1923 n. 2444, nota come \"legge Acerbo\"), alla lista che avesse ottenuto la maggioranza relativa dei voti a livello nazionale - purch\u00e9 avesse almeno il 25% - venivano assegnati i 2/3 dei seggi in tutte le circoscrizioni (ci\u00f2 significava l'elezione in blocco di tutti i candidati della lista, essendo essi 356), mentre gli scranni rimanenti erano assegnati alle altre liste in proporzione ai voti ottenuti e secondo ordine di preferenza personale. Il Listone comunque ottenne solo 355 seggi su 356, a causa della sopravvenuta morte di uno dei suoi candidati, Giuseppe De Nava." }, { "id": 50, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come funzionava la legge Acerbo", "answer": "Da primo ministro, i primi anni di Mussolini (1922-1925) furono caratterizzati da un governo di coalizione, composto da nazionalisti, liberali e popolari, che non assunse fino al delitto Matteotti veri e propri connotati dittatoriali. In politica interna Mussolini favor\u00ec la completa restaurazione dell'autorit\u00e0 statale e la soppressione dell'estrema sinistra, con l'inserimento dei fasci di combattimento nell'interno dell'esercito (fondazione nel gennaio 1923 della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale) e la progressiva identificazione del partito nello Stato. In politica economica e sociale vennero emanati provvedimenti che favorivano i ceti industriali e agrari (privatizzazioni, liberalizzazione degli affitti, smantellamento dei sindacati). Nel luglio 1923 venne approvata la legge Acerbo, una legge elettorale di tipo maggioritario, che assegnava due terzi dei seggi alla coalizione che avesse ottenuto almeno il 25% dei suffragi, regola puntualmente applicata nelle elezioni del 6 aprile 1924, nelle quali il \"listone fascista\" ottenne uno straordinario successo, agevolato anche da ingenti brogli, dalle violenze e dalle intimidazioni e rappresaglie contro gli oppositori." }, { "id": 51, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come funzionava la legge Acerbo", "answer": "Il sistema delineato dal disegno di legge Acerbo andava a modificare il sistema proporzionale in vigore dal 1919, integrandolo con un premio di maggioranza in quota fissa, pari ai 2/3 dei seggi, a beneficio del partito pi\u00f9 votato qualora questo avesse superato il quorum del 25%. Durante la discussione in commissione, i popolari avanzarono numerose proposte di modifica, prima cercando di ottenere l'innalzamento del quorum al 40% dei votanti e poi l'abbassamento del premio al 60% dei seggi. Ogni tentativo di mediazione fu per\u00f2 vano e la commissione licenzi\u00f2 l'atto nel suo impianto originale, esprimendo parere favorevole a seguito di una votazione terminata 10 a 8.." }, { "id": 52, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come funzionava la legge Acerbo", "answer": "La Legge Acerbo prevedeva l'adozione di un sistema proporzionale con premio di maggioranza, all'interno di un collegio unico nazionale, suddiviso in 16 circoscrizioni elettorali. A livello circoscrizionale ogni lista poteva presentare un numero di candidati che oscillava da un minimo di 3 a un massimo dei due terzi di quelli eleggibili (non pi\u00f9 di 356 su 535); oltre al voto di lista era ammesso il voto di preferenza." }, { "id": 53, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come funzionava la legge Acerbo", "answer": "Rispetto alla precedente legge elettorale, la legge Acerbo ridusse inoltre l'et\u00e0 minima per l'eleggibilit\u00e0 da 30 a 25 anni, abol\u00ec l'incompatibilit\u00e0 per le cariche amministrative di sindaco e deputato provinciale, e per i funzionari pubblici (ad eccezione di prefetti, viceprefetti e agenti di pubblica sicurezza). Altra importante innovazione fu l'adozione della scheda elettorale al posto della busta." }, { "id": 54, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come funzionava la legge Acerbo", "answer": "Nell'agosto del 1923 Mussolini fece approvare dal Parlamento una nuova legge elettorale, la legge Acerbo, che assegnava i due terzi dei seggi alla lista che avesse superato il 25% dei voti. Togliatti scrisse che \u00abil fascismo vuole, conquistato il potere, disperdere gli aggregati proletari, impedire una loro unificazione su qualsiasi terreno e provocare invece una unificazione attorno a s\u00e9 dei gruppi politici borghesi\u00bb: il 6 aprile 1924, le elezioni confermarono il blocco borghese intorno al \u00ablistone\u00bb mussoliniano che raccolse il 66,2% dei voti e 375 seggi. L'\u00abAlleanza per l'unit\u00e0 proletaria\u00bb, la lista unitaria di comunisti e socialisti \u00abterzini\u00bb, ottenne il 3,8% e 19 deputati, tra i quali Gramsci che cos\u00ec, apparentemente protetto dall'immunit\u00e0 parlamentare, pot\u00e9 rientrare in Italia: Togliatti non era candidato, mentre Bordiga, bench\u00e9 sollecitato, aveva rifiutato di presentarsi alle elezioni. Il risultato elettorale ottenuto, bench\u00e9 oggettivamente modesto, fu accolto dal Partito con soddisfazione, essendo stato superiore al previsto e vicino a quello ottenuto dagli altri due partiti socialisti." }, { "id": 55, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come fu organizzata la presa di Roma da parte del generale Clark", "answer": "Per gli ultimi mesi del 1943 la Linea Gustav rappresent\u00f2 il principale ostacolo nell'avanzata verso nord degli Alleati, bloccandone, di fatto, lo slancio iniziale. Nel tentativo di sbloccare tale impasse, gli Alleati sbarcarono alcune forze presso Anzio (Sbarco di Anzio), non riuscendo comunque a cogliere gli obiettivi sperati. Il fronte venne rotto solo in seguito ad un attacco frontale a Monte Cassino, nella primavera del 1944, e con la successiva presa di Roma in giugno. Il 5 giugno gli americani entrarono a Roma dichiarata \"citt\u00e0 aperta\", ed evacuata dai tedeschi senza alcuna distruzione e con i suoi ponti intatti. L'operazione \"Diadem\" che port\u00f2 alla liberazione di Roma era costata 18.000 perdite agli americani, 14.000 agli inglesi e 11.000 ai tedeschi. Nella Roma occupata dagli Alleati Vittorio Emanuele III abdic\u00f2 in favore del figlio Umberto II che assunse la luogotenenza generale, e il dimissionario Badoglio venne sostituito dall'antifascista Ivanoe Bonomi alla guida del governo, espressione dei partiti riuniti nel Comitato di liberazione nazionale." }, { "id": 56, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come fu organizzata la presa di Roma da parte del generale Clark", "answer": "Il 5 giugno 1944, un giorno prima dello sbarco in Normandia, Clark giunse finalmente a Roma insieme alle sue truppe; secondo le disposizioni dell'ambizioso generale, solo i reparti statunitensi furono autorizzati a partecipare alla liberazione della citt\u00e0 dove furono accolti entusiasticamente dalla popolazione." }, { "id": 57, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come fu organizzata la presa di Roma da parte del generale Clark", "answer": "Nel mese di aprile 1944 il generale Clark, fortemente scosso dopo i ripetuti insuccessi, ritorn\u00f2 in segreto negli Stati Uniti dove rimase per due settimane; i dirigenti americani illustrarono al generale la prevista pianificazione alleata: l'operazione Overlord, il grande sbarco in Francia, era previsto per il 5 giugno e sarebbe stato propagandisticamente importante che prima di quella data le truppe americane fossero riuscite a liberare Roma. Il generale Clark, sempre deciso anche per ambizione personale a conquistare la Citt\u00e0 Eterna, ritorn\u00f2 in Italia risoluto a sferrare una nuova offensiva. Contemporaneamente anche Winston Churchill e il generale Harold Alexander, comandante di tutte le forze alleate in Italia, erano intenzionati a riprendere le operazioni contro la linea Gustav; essi miravano ad ottenere un grande successo strategico e continuare la campagna in Italia, evitando possibilmente lo sbarco previsto in Provenza, ritenuto inutile e dispendioso. Durante la primavera numerose divisioni fresche anglo-americane arrivarono al fronte mentre il generale John Harding, capo di stato maggiore del generale Alexander, pianific\u00f2 la nuova offensiva, denominata in codice operazione Diadem." }, { "id": 58, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come fu organizzata la presa di Roma da parte del generale Clark", "answer": "Il fronte ora si presentava ampio e consolidato, e per il generale Clark si presentarono due opportunit\u00e0: puntare diretti verso Roma, conquistando la citt\u00e0 ricavando gloria e prestigio, oppure volgere velocemente verso est e intrappolare la 10\u00aa Armata tedesca del generale Vietinghoff, che difendeva ancora efficacemente l'Italia centrale. Ma il richiamo di Roma fu troppo forte, cos\u00ec Clark fece avanzare le sue divisioni verso nord. Il 29 maggio la 1\u00aa Divisione corazzata USA conquist\u00f2 Campoleone, mentre pi\u00f9 a sud gli inglesi avanzarono verso Frosinone, che espugnarono il 31. La pressione alleata sulla 14\u00aa Armata tedesca si fece sempre pi\u00f9 insistente. I Colli Albani, uno degli obiettivi di 4 mesi prima, ressero ancora grazie ad una strenua resistenza tedesca, e il 1\u00ba giugno il 2\u00ba Corpo USA avanz\u00f2 lungo la costa, dando inizio all'offensiva finale verso Roma." }, { "id": 59, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A cosa portarono le tensioni per il dominio dei Balcani", "answer": "Il dominio asburgico sulle terre slave fu la causa scatenante della Prima guerra mondiale: il nazionalista serbo-bosniaco Gavrilo Princip uccise in un attentato nella citt\u00e0 di Sarajevo l'erede al trono austriaco, l'arciduca Francesco Ferdinando d'Asburgo-Este per rivendicare l'indipendenza da Vienna. Il conflitto vide la sconfitta dell'Impero e la nascita di sommovimenti nazionali che miravano alla creazione di nuovi stati che comprendessero i popoli liberati dal suo dominio. Nei Balcani, nacque il Consiglio Nazionale degli Sloveni, Croati e Serbi che si prefiggeva l'unione dei popoli slavi governati dall'Austria in un'unica entit\u00e0." }, { "id": 60, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A cosa portarono le tensioni per il dominio dei Balcani", "answer": "Conseguenza diretta fu la ripresa delle tensioni per il dominio dei Balcani tra l'Impero Russo e l'Austria-Ungheria, e lo scatenarsi di un gioco di alleanze, che avrebbe portato le potenze mondiali dell'epoca a scendere in campo in quello che sarebbe stato il conflitto pi\u00f9 sanguinoso mai accaduto prima, la Prima guerra mondiale." }, { "id": 61, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos\u2019era il dirigibile Norge", "answer": "A contribuire alla spedizione erano il governo Italiano (il 25%), l\u2019uomo d\u2019affari statunitense Lincoln Ellsworth, che partecip\u00f2 anche alla spedizione, e il resto proveniva dall\u2019Aero Club Norvegese che aveva acquistato il dirigibile dal governo italiano. Dopo l\u2019acquisto furono effettuati ulteriori voli di prova ed il 29 marzo 1926 fu organizzata a Roma, all\u2019aeroporto di Ciampino, una cerimonia in cui l'N1, ribattezzato Norge, fu ufficialmente consegnato ai norvegesi alla presenza di diverse autorit\u00e0 tra cui lo stesso Mussolini, Roald Amundsen e Lincoln Ellsworth." }, { "id": 62, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos\u2019era il dirigibile Norge", "answer": "Norge ( Norvegia in lingua norvegese ) era il nome del dirigibile semirigido costruito in Italia da Umberto Nobile tra il 1923 ed il 1924 con la designazione originaria di N1. Fu successivamente acquistato dall' Aero Club Norvegese diventando il primo dirigibile (e quasi certamente anche il primo aeromobile ) a sorvolare il Polo Nord , il 12 maggio 1926 ." }, { "id": 63, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come furono i rapporti tra D'Annunzio e Mussolini", "answer": "Il 12 settembre, Mussolini promosse davanti alla sede de Il Popolo d'Italia una sottoscrizione a favore dell'impresa fiumana di Gabriele D'Annunzio, dopo aver incontrato quest'ultimo per la prima volta a Roma il 23 giugno. Il 7 ottobre era a Fiume, dove ebbe colloqui con D'Annunzio. I rapporti con il Vate furono comunque estremamente fugaci, e condizionati da reciproca diffidenza e rivalit\u00e0: Mussolini mal sopportava l'idea che D'Annunzio potesse relegarlo in secondo piano; D'Annunzio gli scrisse una lettera tacciandolo di codardia, ma quando la missiva venne pubblicata dal Popolo d'Italia questo passaggio fu censurato." }, { "id": 64, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come furono i rapporti tra D'Annunzio e Mussolini", "answer": "Il 12 settembre, Mussolini promuove davanti alla sede de Il Popolo d'Italia una sottoscrizione a favore dell'impresa fiumana di Gabriele D'Annunzio, dopo aver incontrato quest'ultimo per la prima volta a Roma il 23 giugno.La questione fiumana era gi\u00e0 dibattuta da tempo. Erano stati deliberati, nelle riunioni dei Fasci di combattimento, gli invii di diverse centinaia di volontarii. Vd. Renzo De Felice, Mussolini il rivoluzionario cit., pagg. 531 n. 1 e 533 n. 1. Il 7 ottobre \u00e8 a Fiume, dove ha colloqui con D'Annunzio. I rapporti con il Vate sono comunque estremamente fugaci, e condizionati da reciproca diffidenza e rivalit\u00e0: Mussolini mal sopporta l'idea che D'Annunzio possa relegarlo in secondo piano; D'Annunzio gli scrive una lettera tacciandolo di codardia, ma quando la missiva \u00e8 pubblicata dal Popolo d'Italia questo passaggio \u00e8 censurato.Carteggio Arnaldo-Benito Mussolini, pp. 223-224 (16 settembre 1919)" }, { "id": 65, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come il regime fascista tratt\u00f2 la questione della \"bonifica integrale\"", "answer": "Lo Stato fascista era interessato ad allargare il proprio consenso mediante una crescita economica che sostenesse la sua politica espansionista. A tal fine promosse una serie di opere pubbliche attraverso vari organismi quali l'Istituto per la Ricostruzione Industriale (IRI) e l'Istituto Mobiliare Italiano (IMI), per dotare di infrastrutture i territori pi\u00f9 depressi del Meridione. Vennero migliorati due porti (Napoli e Taranto), costruite alcune strade, ferrovie e canali, intrapresa la costruzione di un grande acquedotto (quello del Tavoliere Pugliese) e, soprattutto, ideato un ambizioso piano di bonifica integrale. Tuttavia si tratt\u00f2 di investimenti che soddisfacevano solo in minima parte le esigenze locali, con una ricaduta modesta sull'occupazione e distribuiti secondo criteri volti a produrre o consolidare il consenso verso il regime da parte delle popolazioni interessate e, nel contempo, a non ledere gli interessi di quei ceti, latifondisti e piccolo-borghesi, che costituivano lo zoccolo duro del fascismo nel Meridione. Ci\u00f2 fu particolarmente evidente nell'attuazione dell'imponente piano di bonifica, dove non si riuscirono ad armonizzare gli interessi contrastanti dei contadini, che richiedevano un trasferimento delle terre bonificate a loro favore, e dei vecchi proprietari terrieri, timorosi di venire espropriati. Si cerc\u00f2 invano di limitare l'influenza di questi ultimi e cos\u00ec \u00ab... la bonifica si arrest\u00f2 nel Mezzogiorno alla fase delle opere pubbliche, mentre tutti i fermenti che la miseria e i permanenti squilibri suscitavano, furono incanalati, in quegli anni, verso il mito dell'Impero.\u00bb" }, { "id": 66, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come il regime fascista tratt\u00f2 la questione della \"bonifica integrale\"", "answer": "Il principale promotore di tale legislazione e in generale dei processi di bonifica integrale fu Arrigo Serpieri che per\u00f2 nel 1935 fu esonerato dall'incarico di responsabile delle bonifiche proprio a causa della sua intransigenza verso i mancati espropri. La fondazione di nuovi centri e le bonifiche rappresentarono probabilmente l'operazione di maggior valenza propagandistica per il regime, con riflessi anche all'estero, tanto da essere scelti come tema principale per l'esposizione che si tenne in concomitanza del primo decennale della Marcia su Roma, la 1\u00aa Mostra nazionale delle Bonifiche, organizzata da una commissione presieduta dallo stesso Arrigo Serpieri. Questa importanza propagandistica fu uno dei motivi per il quale il modello delle iniziative di \"bonifica integrale\" fu replicato ovunque e in continuazione fino alle soglie del secondo conflitto mondiale." }, { "id": 67, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come il regime fascista tratt\u00f2 la questione della \"bonifica integrale\"", "answer": "Uno degli elementi che caratterizz\u00f2 la propaganda fascista fu il tema delle bonifiche e della fondazione di nuove citt\u00e0. L'intensa attivit\u00e0 relativa alla \"bonifica integrale\", all'appoderamento di terreni incolti e alla fondazione dei nuovi insediamenti, nasceva da specifici caratteri dell'ideologia fascista e in particolare dalle istanze tradizionaliste, antimoderne e antiurbane che caratterizzavano una parte del movimento fascista, senza per questo esaurirne la complessit\u00e0, visto le opposte tendenze moderniste." }, { "id": 68, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come inizi\u00f2 la prima rivoluzione russa", "answer": "Su tutto il fronte i bolscevichi incitavano gli uomini a rifiutarsi di combattere e a partecipare ai comitati dei soldati per sostenere e diffondere le idee rivoluzionarie. Dal fronte le agitazioni si trasmisero alle citt\u00e0 e alla capitale. A Pietrogrado il 3 marzo scoppi\u00f2 un violento sciopero negli stabilimenti Putilov, la principale fabbrica di armamenti e munizioni per l'esercito. L'8 marzo gli operai in sciopero erano circa 90.000, il 10 marzo a Pietrogrado fu proclamata la legge marziale, e lo stesso giorno il potere della Duma fu messo in discussione dal Soviet cittadino del principe menscevico Cereteli. Il 12, a Pietrogrado 17.000 soldati si unirono alla folla che protestava contro lo zar, alle 11 del mattino fu dato alle fiamme il tribunale sulla prospettiva Litejnyj e le stazioni di polizia, era cominciata la prima rivoluzione russa." }, { "id": 69, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale decisione a livello internazionale prese De Gasperi nel 1947", "answer": "Fu in particolare durante la missione di De Gasperi del gennaio 1947 negli Stati Uniti, con i quali si accord\u00f2 per ricevere gli aiuti economici previsti dal Piano Marshall (un prestito Eximbank di 100 milioni di dollari), che si apr\u00ec un dialogo costruttivo tra USA e Italia, in grado di dare a De Gasperi la motivazione e il sostegno necessari ad attuare l'ambizioso disegno di un nuovo governo senza le sinistre. Il Piano Marshall, con cui si chiedeva ai paesi beneficiari di estromettere in cambio le forze filosovietiche, fu il primo atto della guerra fredda. Il PSI e soprattutto il PCI interpretarono la propria esclusione dall'esecutivo, avvenuta nel maggio 1947, alla stregua di un \"colpo di stato\"; essi tuttavia decisero di non abbandonare i lavori dell'assemblea costituente a cui stavano partecipando insieme alla DC. Questa decisione consentir\u00e0 in particolare al PCI di acquisire una legittimit\u00e0 costituzionale che non poteva avere sul piano ideologico, e che lo porter\u00e0, negli anni a venire, a richiamarsi spesso alla Costituzione come motivo di auto-legittimazione democratica, e a difenderla da qualunque tentativo di modificarla senza un suo previo consenso." }, { "id": 70, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale decisione a livello internazionale prese De Gasperi nel 1947", "answer": "Passato all'opposizione nel 1947 dopo la decisione di De Gasperi di estromettere le sinistre dal governo per collocare l'Italia nel blocco internazionale filo-americano, il PCI rimase fedele alle direttive politiche generali dell'URSS fino agli anni settanta e ottanta pur sviluppando nel tempo una politica sempre pi\u00f9 autonoma e di piena accettazione della democrazia gi\u00e0 a partire dalla fine della segreteria Togliatti, e soprattutto sotto la guida di Enrico Berlinguer, che promosse il compromesso storico con la Democrazia Cristiana e la collaborazione tra i partiti comunisti occidentali con il cosiddetto eurocomunismo." }, { "id": 71, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come mai i governi italiani non hanno mai consegnato i responsabili dei massacri nei Balcani", "answer": "I vari governi italiani succedutesi negli anni mai consegnarono i responsabili dei crimini nei Balcani, sia a causa della cos\u00ec detta \"amnistia Togliatti\" intervenuta il 22 giugno 1946, sia perch\u00e9 il 18 settembre 1953 il governo Pella approv\u00f2 l'indulto e l'amnistia proposta dal guardasigilli Antonio Azara per i tutti i reati politici commessi entro il 18 giugno 1948, a cui si aggiunse quella del 4 giugno 1966. All'epoca la sola citt\u00e0 di Belgrado chiese di imputare oltre 700 presunti criminali di guerra italiani e i generali Mario Roatta, Vittorio Ambrosio e Mario Robotti, che non furono mai consegnati nonostante gli accordi internazionali prevedessero la loro estradizione." }, { "id": 72, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come mai Matteotti voleva far invalidare le elezioni", "answer": "L'assassinio del deputato socialista Giacomo Matteotti, che aveva chiesto l'annullamento delle elezioni per le gravi irregolarit\u00e0 commesse, provoc\u00f2 una momentanea crisi del governo Mussolini. Il leader socialista Matteotti fu ucciso perch\u00e9 denunci\u00f2 alla Camera dei deputati nel 1924 i brogli e le violenze commesse dai fascisti durante la campagna elettorale e i giorni del voto. Il suo assassinio ebbe un'eco vastissima nell'opinione pubblica in cui si diffuse la convinzione che i mandanti fossero i vertici del governo." }, { "id": 73, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come mai Matteotti voleva far invalidare le elezioni", "answer": "La proposta di Matteotti di far invalidare l'elezione almeno di un gruppo di deputati - secondo le sue accuse, illegittimamente eletti a causa delle violenze e dei brogli - venne respinta dalla Camera con 285 voti contrari, 57 favorevoli e 42 astenuti. Renzo De Felice ha definito \"assurda\" l'interpretazione di questo discorso come una richiesta di Matteotti basata su una realistica possibilit\u00e0 di ottenere un successo: secondo lo storico, Matteotti non mirava realmente all'invalidamento del voto, bens\u00ec a dare il via dai banchi del parlamento ad una opposizione pi\u00f9 aggressiva nei confronti del fascismo, accusando in un colpo solo sia il governo fascista che i \"collaborazionisti\" socialisti. Una volont\u00e0 di opposizione intransigente che aveva gi\u00e0 espresso in una lettera a Turati precedente alle elezioni:" }, { "id": 74, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Com'era costituita la Flotta del Mar Rosso", "answer": "La Regia Marina schierava, per i territori coloniali, la Flotta del Mar Rosso, costituita dalla III Squadriglia Cacciatorpediniere (Battisti\", \"Manin, \"Nullo\", \"Sauro\"), dalla V Squadriglia Cacciatorpediniere (\"Leone\", \"Pantera\", \"Tigre\"), da due incrociatori ausiliari tipo RAMB e da una nave ospedale RAMB IV." }, { "id": 75, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Com'era costituita la Flotta del Mar Rosso", "answer": "La flotta italiana del Mar Rosso aveva base in Eritrea dove erano dislocate quattro unit\u00e0 minori: l'incrociatore Aretusa, l'ariete torpediniere Puglia, la cannoniera Volturno e l'avviso Staffetta trasformato in nave idrografica; nel corso della guerra la piccola squadra venne ampliata dall'incrociatore Calabria, dall'ariete torpediniere Piemonte, dai cacciatorpediniere Artigliere, Garibaldino, Elba, Liguria, Governolo, Caprera, Granatiere e Bersagliere. Tutte le unit\u00e0 erano sotto il comando del capitano di vascello Giovanni Cerrina Feroni, le cui prime azioni belliche causarono l'affondamento di due cannoniere e di undici sambuchi ottomani, probabilmente destinati a uno sbarco in Eritrea per aprire un fronte diversivo contro l'Italia. Dal canto suo, l'Italia forniva aiuti allo sceicco Asir Sa'id Idris, che combatteva i turchi in Arabia." }, { "id": 76, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Com'era la situazione sociale della Basilicata dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale", "answer": "In Basilicata, terminata la seconda guerra mondiale, ci fu una fase di lotte dei braccianti, dei mezzadri e dei contadini che occupavano molti terreni dei latifondisti." }, { "id": 77, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Com'era organizzato l'esercito Italiano per le operazioni in Libia", "answer": "Per le operazioni in Libia il Regio Esercito mobilit\u00f2 un Corpo d'armata Speciale agli ordini del generale Carlo Caneva , costituito allo scopo e formato dalla 1\u00aa (generale Guglielmo Pecori Giraldi ) e dalla 2\u00aa divisioni (generale Ottavio Briccola ) per un totale 34000 uomini. Ogni divisione era costituita da due brigate, ed ogni brigata da 2 reggimenti di fanteria (rinforzati ciascuno da una sezione di mitragliatrici), 2 squadroni di cavalleggeri , 1 reggimento di artiglieria da campagna (4 batterie con pezzi da 75A ), 1 compagnia zappatori e servizi. Le truppe non inquadrate erano costituite da 2 reggimenti di bersaglieri ( 8\u00ba e 11\u00ba ) rinforzati ciascuno da una sezione someggiata di mitragliatrici Maxim ), 1 reggimento di artiglieria da montagna (4 batterie da 70A ), 1 gruppo di artiglieria da fortezza (2 compagnie da 149G ), 1 battaglione di zappatori (2 compagnie) e una compagnia telegrafisti con 4 stazioni radiotelegrafiche. Si trattava di unit\u00e0 \"di formazione\", ossia composte da elementi provvisoriamente distaccati da altre unit\u00e0. Agli uomini vennero consegnate nuove divise pi\u00f9 adatte per l'ambiente desertico di colore grigioverde (che caratterizz\u00f2 le uniformi italiane fino alla seconda guerra mondiale ), oltre al classico elmetto coloniale Mod. 1911." }, { "id": 78, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A cosa servivano le trincee provvisorie", "answer": "Venivano scavate anche trincee provvisorie. Durante i preparativi per una grande offensiva venivano scavate, immediatamente dietro alle trincee pi\u00f9 avanzate, delle trincee destinate alla raccolta delle truppe che dovevano seguire la prima ondata dell'attacco, che invece partiva dalla prima trincea. Inoltre venivano scavate trincee che si spingevano all'interno della terra di nessuno, spesso lasciate senza presidio di uomini, che servivano come posti di osservazione avanzati oppure come base per attacchi di sorpresa." }, { "id": 79, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come reag\u00ec il Regio Esercito alle insurrezioni della popolazione montenegrina", "answer": "Tutto il territorio del Montenegro e il Sangiaccato fu occupato e presidiato dalla 18\u00aa Divisione fanteria \"Messina\", dai Reali Carabinieri, dalla Polizia, Regia Guardia di Finanza e dalle unit\u00e0 di cetnici montenegrini. Successivamente l'area delle Bocche di Cattaro fu annessa al Regno d'Italia come una nuova provincia italiana, dipendente dal Governatorato della Dalmazia. Il 12 luglio 1941, fu proclamato a Cettigne, sotto il protettorato dell'Italia, il Regno di Montenegro. Il 13 luglio la popolazione montenegrine insorse, sotto la guida del colonnello dei cetnici, Dragoljub Mihailovi\u0107, e di esponenti del Partito Comunista Jugoslavo, coinvolgendo circa 400 ufficiali dell'ex-Esercito Regio Jugoslavo. L'insurrezione popolare ebbe successo e in sette giorni prese il controllo delle campagne (con l'esclusione delle citt\u00e0 e della costa) sconfiggendo i reparti del Regio Esercito Italiano e impadronendosi di ingenti quantitativi di armi e altro materiale bellico. Come reazione il Comando Supremo del R.E.I. trasfer\u00ec in Montenegro sei divisioni (\"Cacciatori delle Alpi\", \"Emilia\", \"Pusteria\", \"Puglie\", \"Taro\", \"Venezia\") sotto il comando del generale di corpo d'armata Alessandro Pirzio Biroli con funzioni di Governatore civile e militare. Pirzio Biroli attu\u00f2 durissime repressioni e rappresaglie contro i montenegrini, causando cos\u00ec lo sbandamento delle forze che guidavano l'insurrezione. Si alle\u00f2 altres\u00ec con i gruppi di nazionalisti cetnici, ottenendo cos\u00ec la riconquista e il controllo quasi totale del territorio. L'efferatezze compiute da Pirzio Biroli furono tali che la nuova RSFJ lo dichiar\u00f2 \"criminale di guerra\" ma lo Stato italiano non autorizz\u00f2 mai l'estradizione.senza fonte" }, { "id": 80, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come reag\u00ec il Regio Esercito alle insurrezioni della popolazione montenegrina", "answer": "Il 20 giugno 1942, Pirzio Biroli fece fucilare 95 comunisti. Il 25 giugno 1942, a Cettigne, in rappresaglia di un attacco partigiano alle truppe del Regio Esercito che aveva provocato la morte di 9 ufficiali italiani, vennero fucilati 30 montenegrini. Il 26 giugno 1942, a Nik\u0161i\u0107 il giovane Dujo Davico, che lavorava come cameriere presso la mensa degli ufficiali del comando italiano del 48\u00ba reggimento fanteria, lanci\u00f2 contro di loro una bomba a mano. Nonostante l'azione non provocasse vittime, per rappresaglia vennero fucilati 20 prigionieri comunisti. Il 31 dicembre 1942, Pirzio Biroli fece fucilare per rappresaglia contro l'uccisione di un nazionalista 6 montenegrini accusati di correit\u00e0 e partecipazione all'uccisione.senza fonte" }, { "id": 81, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come reag\u00ec il Regio Esercito alle insurrezioni della popolazione montenegrina", "answer": "L'Italia inizi\u00f2 una dura politica di persecuzione e repressione delle popolazioni slave presenti in Kosovo e Macedonia, puntando sull'esasperazione del conflitto interetnico, che port\u00f2 all'eliminazione fisica o alla deportazione di intere comunit\u00e0 contadine, montenegrine e serbe, contro le quali furono particolarmente attivi gli albanesi, gi\u00e0 aderenti a movimenti irredentisti e separatisti interni." }, { "id": 82, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come reag\u00ec il Regio Esercito alle insurrezioni della popolazione montenegrina", "answer": "Tutto il territorio del Montenegro e il Sangiaccato fu occupato e presidiato dalla 18\u00aa Divisione fanteria \"Messina\", dai Reali Carabinieri, dalla Polizia, Regia Guardia di Finanza e dalle Unit\u00e0 di cetnici montenegrini. Successivamente l'area delle Bocche di Cattaro fu annessa al Regno d'Italia come una nuova provincia italiana, dipendente dal Governatorato della Dalmazia. Il 12 luglio 1941 fu proclamato a Cettigne, sotto il protettorato dell'Italia, il \"libero e indipendente\" Regno di Montenegro. Il 13 luglio la popolazione montenegrine insorse, sotto la guida del colonnello dei Cetnici, Dragoljub Mihailovi\u0107, e di esponenti del Partito Comunista Jugoslavo, coinvolgendo circa 400 ufficiali dell'ex- Esercito Regio Jugoslavo. L'insurrezione popolare ebbe successo e in sette giorni prese il controllo delle campagne (con l'esclusione delle citt\u00e0 e della costa) sconfiggendo i reparti del Regio Esercito Italiano e impadronendosi di ingenti quantitativi di armi e altro materiale bellico. Come reazione il Comando Supremo del R.E. I. trasfer\u00ec in Montenegro sei divisioni (\"Cacciatori delle Alpi\", \"Emilia\", \"Pusteria\", \"Puglie\", \"Taro\", \"Venezia\") sotto il comando del generale di corpo d'armata Alessandro Pirzio Biroli con funzioni di Governatore civile e militare. Pirzio Biroli attu\u00f2 durissime repressioni e rappresaglie contro i montenegrini, causando cos\u00ec lo sbandamento delle forze che guidavano l'insurrezione. Si alle\u00f2 altres\u00ec con i gruppi di \"nazionalisti\" cetnici, ottenendo cos\u00ec la riconquista e il controllo quasi totale del territorio. L'efferatezze compiute da Pirzio Biroli furono tali che la nuova RSFJ lo dichiar\u00f2 \"criminale di guerra\" ma lo Stato italiano non autorizz\u00f2 mai l'estradizione." }, { "id": 83, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come reag\u00ec il Regio Esercito alle insurrezioni della popolazione montenegrina", "answer": "Il 12 luglio 1941 fu proclamato a Cettigne, sotto il protettorato dell'Italia, il \"libero e indipendente\" Regno di Montenegro. Il 13 luglio la popolazione montenegrine insorse, sotto la guida del Colonnello dei Cetnici, Dragoljub Mihailovi\u0107, e di esponenti del Partito Comunista Jugoslavo, coinvolgendo circa 400 ufficiali dell'ex- Esercito Regio Jugoslavo. L'insurrezione popolare ebbe successo e in sette giorni prese il controllo delle campagne (con l\u2019esclusione delle citt\u00e0 e della costa) sconfiggendo i reparti del Regio Esercito Italiano e impadronendosi di ingenti quantitativi di armi e altro materiale bellico. Come reazione il Comando Supremo del R.E.I. trasfer\u00ec in Montenegro sei divisioni (\"Cacciatori delle Alpi\", \"Emilia\", \"Pusteria\", \"Puglie\", \"Taro\", \"Venezia\") sotto il comando del Generale di corpo d'armata Alessandro Pirzio Biroli con funzioni di Governatore civile e militare. Pirzio Biroli attu\u00f2 durissime repressioni e rappresaglie contro i montenegrini, causando cos\u00ec lo sbandamento delle forze che guidavano l\u2019insurrezione. Si alle\u00f2 altres\u00ec con i gruppi di \"nazionalisti\" cetnici, ottenendo cos\u00ec la riconquista e il controllo quasi totale del territorio. L'efferatezze compiute da Pirzio Biroli furono tali che la nuova RSFJ lo dichiar\u00f2 \"criminale di guerra\" ma lo Stato italiano non autorizz\u00f2 mai l'estradizione." }, { "id": 84, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come reagirono i tedeschi dopo l'annuncio dell'armistizio italiano", "answer": "Dopo l'annuncio dell'armistizio italiano dell'8 settembre 1943 i tedeschi dettero avvio all'invasione dell'Italia. Sin dal 10 settembre le province di Bolzano (Alto Adige), Trento e Belluno furono sottoposte al diretto controllo del Terzo Reich venendo incluse nella Zona d'operazioni delle Prealpi, in tedesco Operationszone Alpenvorland \u2013 OZAV. Su tale territorio la Repubblica Sociale Italiana, entit\u00e0 statuale satellite della Germania, era titolare di una sovranit\u00e0 puramente formale. Il governo della zona, con la carica di commissario supremo, fu affidato a Franz Hofer, Gauleiter del Tirolo-Vorarlberg." }, { "id": 85, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come reagirono i tedeschi dopo l'annuncio dell'armistizio italiano", "answer": "La reazione di Hitler e dei comandi tedeschi, nonostante la sorpresa per l'improvviso annuncio dell'armistizio, fu rapida ed efficace: il piano Achse venne immediatamente attivato e le truppe della Wehrmacht presero il sopravvento in tutti i teatri bellici dove erano presenti unit\u00e0 italiane, sfruttando soprattutto la disorganizzazione e la confusione presenti tra le truppe e gli alti comandi del Regio Esercito che, privi di direttive precise e tempestive, in gran parte si disgregarono. In Italia settentrionale il feldmaresciallo Rommel occup\u00f2 le citt\u00e0 pi\u00f9 importanti e cattur\u00f2 la massa delle divisioni italiane che opposero scarsa resistenza; a Roma dopo alcuni duri combattimenti e confuse trattative il feldmaresciallo Kesselring prese possesso della citt\u00e0; nei Balcani i tedeschi occuparono tutto il territorio e schiacciarono brutalmente i tentativi di resistenza locali, con oltre 600 000 soldati italiani deportati in Germania. Badoglio, il Re e i loro collaboratori preferirono abbandonare subito Roma e, dopo aver raggiunto Pescara, si trasferirono a Brindisi dove ricostituirono una struttura di governo nel territorio sfuggito all'occupazione tedesca (Regno del Sud); il 13 ottobre 1943 il governo Badoglio dichiar\u00f2 guerra alla Germania ottenendo dagli Alleati lo status di \"cobelligerante\". Nel frattempo, il 12 settembre 1943, un reparto di paracadutisti tedeschi aveva liberato Mussolini dalla prigione nel Gran Sasso; fortemente sollecitato da Hitler e pur provato e depresso, il Duce decise di prendere la direzione di uno nuovo stato fascista, la Repubblica Sociale Italiana (RSI), che venne costituita il 23 settembre nell'Italia centro-settentrionale per collaborare con l'occupante tedesco." }, { "id": 86, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come reagirono i tedeschi dopo l'annuncio dell'armistizio italiano", "answer": "Nonostante la sorpresa iniziale, la risposta tedesca, accuratamente pianificata e organizzata nei dettagli operativi, fu tuttavia rapida e immediatamente efficace, Hitler, di ritorno alle ore 17.00 a Rastenburg dopo un soggiorno di alcuni giorni in Ucraina al quartier generale del feldmaresciallo Erich von Manstein, poco dopo apprese la notizia (proveniente da una trasmissione della BBC) dell'armistizio, e ag\u00ec con estrema decisione. Alle ore 19.50, pochi minuti dopo la conclusione dell'annuncio di Badoglio, l'aiutante del generale Jodl diram\u00f2 a tutti i comandi subordinati la parola in codice (\"Achse\") che automaticamente dava il via alle misure aggressive tedesche contro le forze armate italiane in tutti i teatri bellici del Mediterraneo." }, { "id": 87, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come reagirono i tedeschi dopo l'annuncio dell'armistizio italiano", "answer": "Dopo l'annuncio dell'armistizio italiano dell'8 settembre 1943, i tedeschi dettero avvio all'invasione dell'Italia. Sin dal 10 settembre le province di Bolzano (Alto Adige), Trento e Belluno furono sottoposte al diretto controllo del Terzo Reich venendo incluse nella Zona d'operazioni delle Prealpi (in tedesco Operationszone Alpenvorland \u2013 OZAV), territorio sul quale la Repubblica Sociale Italiana \u2013 entit\u00e0 statuale satellite della Germania \u2013 era titolare di una sovranit\u00e0 puramente formale." }, { "id": 88, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come reagirono i tedeschi dopo l'attentato di via Rasella", "answer": "Il 23 marzo ebbe luogo, ad opera di partigiani gappisti, l'attentato di via Rasella contro una compagnia del Polizeiregiment \"Bozen\", che riport\u00f2 trentatr\u00e9 caduti. Il giorno successivo i tedeschi eseguirono per rappresaglia l'eccidio delle Fosse Ardeatine uccidendo 335 persone tra prigionieri politici, ebrei e persone rastrellate nei dintorni di via Rasella. Nel 1983, Pertini dichiar\u00f2: \u00abLe azioni contro i tedeschi erano coperte dal segreto cospirativo. L'azione di via Rasella fu fatta dai Gap comunisti. Naturalmente io non ne ero al corrente. L'ho per\u00f2 totalmente approvata quando ne venni a conoscenza. Il nemico doveva essere colpito dovunque si trovava. Questa era la legge della guerra partigiana. Perci\u00f2 fui d'accordo, a posteriori, con la decisione che era partita da Giorgio Amendola\u00bb. Tuttavia, esistono diverse versioni sulla posizione da lui tenuta sull'attentato nei giorni immediatamente successivi ai fatti." }, { "id": 89, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come reagirono i tedeschi dopo l'attentato di via Rasella", "answer": "Il 24 marzo i tedeschi compirono l'eccidio delle Fosse Ardeatine in cui persero la vita 335 civili italiani, come atto di rappresaglia per l'attentato di via Rasella eseguito da partigiani gappisti contro il Polizeiregiment \"Bozen\" ed avvenuto il giorno prima in via Rasella. Per la sua efferatezza, l'alto numero di vittime, e per le tragiche circostanze che portarono al suo compimento, \u00e8 diventato l'evento simbolo della rappresaglia nazista durante il periodo dell'occupazione. Le \"Fosse Ardeatine\", antiche cave di pozzolana site nei pressi della via Ardeatina, sono diventate un monumento a ricordo dei fatti." }, { "id": 90, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come reagirono i tedeschi dopo l'attentato di via Rasella", "answer": "Seconda guerra mondiale: intorno alle tre del pomeriggio esplode una bomba in Via Rasella a Roma, uccidendo 33 soldati tedeschi reclutati nei territori limitrofi a Bolzano, facenti parte dei Polizei Regiment Bozen. Essi erano in transito per questa via. Per rappresaglia il giorno dopo (vedi 24 marzo) le truppe tedesche compiranno l'eccidio delle Fosse Ardeatine" }, { "id": 91, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come reagirono i tedeschi dopo l'attentato di via Rasella", "answer": "Eccidio delle Fosse Ardeatine: 335 prigionieri sono fucilati per rappresaglia all'Attentato di via Rasella del 23 marzo" }, { "id": 92, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come reagirono i tedeschi dopo l'attentato di via Rasella", "answer": "L'eccidio delle Fosse Ardeatine fu il massacro di 335 civili e militari italiani, fucilati a Roma il 24 marzo 1944 dalle truppe di occupazione tedesche come rappresaglia per l'attentato partigiano compiuto da membri dei GAP romani contro truppe germaniche in transito in via Rasella. L'attentato caus\u00f2, sul posto e nelle ore successive, la morte di 33 soldati del reggimento \"Bozen\" appartenente alla Ordnungspolizei dell'esercito tedesco, reclutato in Alto Adige." }, { "id": 93, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come reagirono i tedeschi dopo l'attentato di via Rasella", "answer": "Nel marzo del 1944 fu l'ideatore dell'attentato dinamitardo di via Rasella, eseguita da partigiani comunisti dei Gruppi di Azione Patriottica e a cui i tedeschi reagirono con l'eccidio delle Fosse Ardeatine. Gli altri membri della giunta militare non furono informati preventivamente del piano, come avveniva per consuetudine, per \u00abragioni di sicurezza cospirativa\u00bb, secondo quanto dichiarato dallo stesso Amendola." }, { "id": 94, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come reagirono i tedeschi dopo l'attentato di via Rasella", "answer": "Il giorno immediatamente successivo a quello dell'attentato, segu\u00ec l'Eccidio delle Fosse Ardeatine, rivendicato dal \"Comando Tedesco\" espressamente come rappresaglia per l'attentato di via Rasella." }, { "id": 95, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come reagirono i tedeschi dopo l'attentato di via Rasella", "answer": "24 marzo - Italia: a Roma in via Rasella vengono uccisi 33 soldati tedeschi. A seguito di ci\u00f2 avviene l'eccidio delle Fosse Ardeatine per mano dei tedeschi, che uccidono 335 persone." }, { "id": 96, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come reagirono i tedeschi dopo l'attentato di via Rasella", "answer": "Nel marzo del 1944 fu l'ideatore dell'attacco dinamitardo di via RasellaLettera di Giorgio Amendola a Leone Cattani sulle vicende di via Rasella, pubblicata sul sito dell'Associazione Italiana Autori Scrittori Artisti \"L'ARCHIVIO\"., eseguita da partigiani comunisti dei Gruppi di Azione Patriottica e a cui i tedeschi reagirono con l'eccidio delle Fosse Ardeatine. Gli altri membri della giunta militare non furono informati preventivamente del piano, come avveniva per consuetudine, per \u00abragioni di sicurezza cospirativa\u00bb, secondo quanto dichiarato dallo stesso Amendola." }, { "id": 97, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come reagirono i tedeschi dopo l'attentato di via Rasella", "answer": "Nei primi sei mesi del 1944 \u00e8 di stanza a Roma, dove in primavera viene promosso al grado di tenente colonnello; tra le altre cose, a fine maggio di quell'anno viene parzialmente coinvolto nei fatti che riguardano l'attentato partigiano di Via Rasella e la successiva rappresaglia dei tedeschi, concretizzatasi nell'eccidio delle Fosse Ardeatine." }, { "id": 98, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come reagirono i tedeschi dopo l'attentato di via Rasella", "answer": "Nel 1984 il quotidiano Dolomiten, principale giornale in lingua tedesca dell'Alto Adige, critic\u00f2 l'allora presidente della Repubblica Italiana Sandro Pertini per non aver reso omaggio, in occasione delle sue visite a Bolzano, alla lapide posta nel cimitero militare cittadino in memoria dei \u00absudtirolesi che furono uccisi nel proditorio attentato di via Rasella [...] arruolati e utilizzati semplicemente come corpo di guardia non facendo del male a nessuno\u00bb . Pertini replic\u00f2 domandando al direttore del quotidiano se si fosse \u00abmai recato, nelle sue visite a Roma, alle Fosse Ardeatine, ove sono raccolte le salme di 335 innocenti uccisi dai tedeschi per rappresaglia dell'attentato di via Rasella\u00bb ." }, { "id": 99, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come reagirono i tedeschi dopo l'attentato di via Rasella", "answer": "Il film ricostruisce attraverso il libro Morte a Roma di Robert Katz, che ha contribuito alla sceneggiatura, gli eventi riguardanti l'episodio storico della resistenza italiana conosciuto come attentato di via Rasella e la susseguente rappresaglia, nota come eccidio delle Fosse Ardeatine." }, { "id": 100, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come reagirono i tedeschi dopo l'attentato di via Rasella", "answer": "Venne arrestato dai tedeschi il 15 febbraio 1944 , dopo la denuncia da parte di una spia delle SS. Condotto nel carcere di via Tasso, venne torturato per giorni, fino quasi a perdere la vista. Il 24 marzo venne portato nelle cave di pozzolana lungo la via Ardeatina dove venne fucilato nell'Eccidio delle Fosse Ardeatine, conseguenza dell'azione partigiana in via Rasella." }, { "id": 101, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come reagirono i tedeschi dopo l'attentato di via Rasella", "answer": "Il 23 marzo 1944 fu cos\u00ec eseguito l'Attentato di via Rasella, cui i tedeschi reagirono (appena 21 ore dopo, il 24) con l'eccidio delle Fosse Ardeatine." }, { "id": 102, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come si chiama l'area tra trincee contrapposte", "answer": "Il primo nucleo della linea di trincee fu ottenuto dalle buche provocate dalle granate, collegate tra loro da passaggi e difese con il filo spinato. Gi\u00e0 dopo la battaglia della Marna, sul fronte occidentale si era sviluppato un sistema articolato di fossati e fortificazioni che per molto tempo rimase teatro di atroci sofferenze per i soldati in guerra. Le due linee contrapposte erano separate dalla cosiddetta \"terra di nessuno\", un vero e proprio ammasso di cadaveri, feriti e crateri (certe volte non superava neanche i 100 m di distanza tra le due trincee nemiche), cui non potevano accedere nemmeno le squadre di soccorso. Le retrovie delle trincee ospitavano i comandi militari e i centri di assistenza medica, mentre all'interno delle trincee le truppe vivevano in condizioni molto disagiate dentro ad alloggi sotterranei." }, { "id": 103, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come si chiama l'area tra trincee contrapposte", "answer": "Il primo nucleo della linea di trincee fu ottenuto dalle buche provocate dalle granate La granata pu\u00f2 essere una bomba a mano o un proiettile sparato da un cannone o da un fucile, collegate tra loro da passaggi e difese con il filo spinato. Gi\u00e0 dopo la battaglia della Marna, sul fronte occidentale si era sviluppato un sistema articolato di fossati e fortificazioni che per molto tempo rimase teatro di atroci sofferenze per i soldati in guerra. Le due linee contrapposte erano separate dalla cosiddetta \"terra di nessuno\", un vero e proprio ammasso di cadaveri, feriti e crateri, cui non potevano accedere nemmeno le squadre di soccorso. Le retrovie delle trincee ospitavano i comandi militari e i centri di assistenza medica, mentre all'interno delle trincee le truppe vivevano in condizioni molto disagiate dentro ad alloggi sotterranei." }, { "id": 104, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come si chiamava il programma tendenzialmente marxista proposto dalla CGIL al governo De Gasperi", "answer": "Durante il IV Governo De Gasperi, la tensione tra la CGIL e il governo si accentu\u00f2, in particolare con la presentazione, da parte del sindacato ormai filo-marxista, del cosiddetto \"Programma Minimo\", un piano di massiccio intervento statale nell'economia che avrebbe dovuto condurre a ingenti distribuzioni di beni a tutta la popolazione. Il Programma fu tuttavia rifiutato dal Governo, sulla base dei calcoli analitici della Ragioneria Generale dello Stato che stimavano, per quell'intervento, la necessit\u00e0 di risorse finanziarie superiori alla met\u00e0 del reddito nazionale totale." }, { "id": 105, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come si chiamava il programma tendenzialmente marxista proposto dalla CGIL al governo De Gasperi", "answer": "Durante il IV Governo De Gasperi, la tensione tra la CGIL e il governo si accentu\u00f2, in particolare con la presentazione, da parte del sindacato filo-marxista, del cosiddetto \"Programma Minimo\", un piano di massiccio intervento statale nell'economia che avrebbe dovuto condurre a ingenti distribuzioni di beni a tutta la popolazione. Il Programma fu tuttavia rifiutato dal Governo, sulla base dei calcoli analitici della Ragioneria Generale dello Stato che stimavano, per quell'intervento, la necessit\u00e0 di risorse finanziarie superiori alla met\u00e0 del reddito nazionale totale." }, { "id": 106, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come si chiamavano le due task force che formarono la flotta del D-Day", "answer": "Nel frattempo migliaia di imbarcazioni alleate si stavano riunendo da un capo all'altro del Mediterraneo, \u00abla flotta pi\u00f9 gigantesca di tutta la storia mondiale\u00bb osserv\u00f2 l'ammiraglio Hewitt. Suddivisa in due task force, la Easter Naval Task Force formata soprattutto da navi della Mediterranean Fleet, fu posta sotto il comando dell'ammiraglio britannico Bertram Ramsay, mentre la Western Naval Task Force formata soprattutto da navi provenienti dalla United States Eighth Fleet, fu messa sotto il comando dall'ammiraglio statunitense Henry Kent Hewitt. Met\u00e0 di questa flotta sarebbe salpata sotto il comando di Hewitt da sei porti algerini e tunisini, l'altra met\u00e0, quella britannica sotto il comando dell'ammiraglio Ramsay, sarebbe partita dalla Libia e dall'Egitto, mentre una divisione canadese sarebbe giunta direttamente dal Regno Unito. La 7\u00aa Armata di Patton contava circa ottantamila uomini, pi\u00f9 o meno altrettanti ne aveva l'8\u00aa Armata di Montgomery e altri sarebbero sbarcati successivamente di rinforzo ad entrambe. La grande spedizione si sarebbe quindi riunita in mare, al largo di Malta, il 9 luglio, e nonostante nascondere al nemico una flotta di quasi tremila navi fosse un'impresa ardua, il successo dell'impresa dipendeva soprattutto dall'effetto sorpresa. Soldati e marinai semplici erano ovviamente all'oscuro di tutto, e le lettere alle famiglie erano soggette a severe restrizioni,ma fu soprattutto la supremazia aerea alleata a far s\u00ec che l'aviazione nemica non riusc\u00ec mai a compiere ricognizioni efficaci e a creare problemi alle forze anglo-statunitensi. A tale scopo a partire dal 2 luglio i campi di aviazione in Sicilia furono sottoposti ad attacchi cos\u00ec massicci e continui, che quando arriv\u00f2 il D-Day solo poche piste sussidiarie erano utilizzabili, mentre quasi tutti i caccia usciti indenni dal lungo martellamento, furono ritirati sulla terraferma o in Sardegna." }, { "id": 107, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come si form\u00f2 il partito di Alleanza Democratica Nazionale", "answer": "Con l'obiettivo contrario si mossero importanti uomini politici, tra i quali Ferruccio Parri, proveniente dal Partito Repubblicano che, insieme a Piero Calamandrei e Tristano Codignola, provenienti dal Partito Socialdemocratico, partecip\u00f2 alla fondazione di Unit\u00e0 Popolare: tale movimento aveva proprio lo scopo di avversare la nuova legge elettorale. Non mancarono infatti, all'interno dei partiti che appoggiarono la nuova norma, forti contrariet\u00e0. Da una scissione nel partito liberale si costitu\u00ec Alleanza Democratica Nazionale." }, { "id": 108, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come si intitola l'enciclica papale contro il nazismo", "answer": "Di l\u00ec a poco si ebbe la visita di Hitler e del suo seguito a Roma: la corte si dimostr\u00f2 palesemente antinazista, e i capi del nazismo avversi alla monarchia, con uno scambio di battute di scherno dall'una e dall'altra parte. Umberto era antinazista per pi\u00f9 motivi: come cattolico (Pio XI aveva gi\u00e0 condannato il nazismo con l'enciclica Mit brennender Sorge, e in quei giorni and\u00f2 a Castel Gandolfo ordinando di lasciare al buio le chiese come segno di protesta), come uomo di una certa preparazione culturale, come figlio di Vittorio Emanuele, la cui avversione alla Germania durava dalla fine dell'Ottocento, e come principe ereditario davanti a un regime chiaramente antimonarchico. Maria Jos\u00e9 considerava l'espansionismo nazista un'ovvia minaccia al suo Belgio e detestava i fascisti (il 7 settembre 1938 and\u00f2 al concerto di Lucerna di Arturo Toscanini, di fatto esule, perch\u00e9 gli era stato appena ritirato il passaporto). Queste ragioni, unite al sempre pi\u00f9 forte legame che Mussolini stava creando tra fascismo e nazismo, li spinsero a complottare per un golpe." }, { "id": 109, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come si intitola l'enciclica papale contro il nazismo", "answer": "Malgrado la ferma opposizione di papa Pio XI al regime nazista, espressa nel 1937 con l'enciclica Mit brennender Sorge, secondo alcuni storici, nel caso delle leggi razziali fasciste il Vaticano nel complesso non denunci\u00f2 con altrettanta fermezza la linea discriminatoria verso gli ebrei, preoccupandosi soltanto di \u00abottenere dal governo la modifica degli articoli che potevano ledere le prerogative della Chiesa sul piano giuridico concordatario specialmente per quanto riguardava gli ebrei convertiti\u00bb. D'altro canto, lo storico Michele Sarfatti, direttore del Centro di documentazione ebraica contemporanea di Milano, riconosce la \u00abcaratterizzazione nettamente antirazzista della battaglia in difesa della libert\u00e0 di matrimonio\u00bb." }, { "id": 110, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come si intitola l'enciclica papale contro il nazismo", "answer": "Papa Pio XI, che otto anni prima aveva definito Mussolini \u00abl'uomo della Provvidenza\u00bb, nel 1937 aveva gi\u00e0 scritto un'enciclica contro l'antisemitismo dei nazisti, la Mit brennender Sorge, che per\u00f2 si riferiva alla situazione in Germania e non citava l'Italia poich\u00e9 non c'era ancora stato nulla di antisemita nella politica del regime fascista. Nel 1938-1939 egli affid\u00f2 il progetto di un'ulteriore enciclica di condanna dell'antisemitismo al gesuita statunitense John LaFarge, ma tale progetto fu avocato a s\u00e9 dal Superiore Generale della Compagnia di Ges\u00f9, che consegn\u00f2 il testo dell'enciclica solo un anno dopo, poco prima che Pio XI morisse. Il successore papa Pio XII, gi\u00e0 nunzio apostolico a Berlino, non la fece pubblicare, bench\u00e9 fosse stato egli stesso uno dei redattori della precedente enciclica di condanna del nazismo." }, { "id": 111, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come si intitola l'enciclica papale contro il nazismo", "answer": "Le relazioni del partito nazista con la Chiesa cattolica sono dibattute. Molti sacerdoti e leader cattolici si opposero apertamente al nazismo sulla base di incompatibilit\u00e0 con la morale cristiana. La gerarchia cattolica condann\u00f2 i fondamenti teorici del nazismo con l'enciclica Mit brennender Sorge (1937) di papa Pio XI. Come per molti oppositori politici, numerosi sacerdoti vennero condannati al campo di concentramento e uccisi per le loro posizioni. Il comportamento di papa Pio XII rimane comunque oggetto di una controversia storiografica. Fu al contrario favorevole al nazismo il vescovo Alois Hudal, che cerc\u00f2 un compromesso tra Chiesa e regime." }, { "id": 112, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come vedeva Vittorio Emanuele l'avvicinamento fra Germania nazista e l'Italia", "answer": "A seguito dell'avvicinamento tra Italia fascista e Germania nazista, simboleggiato dalla nascita dell'Asse Roma-Berlino dell'ottobre 1936 e della firma del Patto d'Acciaio del 22 maggio 1939, il 10 giugno 1940 Mussolini dichiar\u00f2 guerra a Francia e Gran Bretagna, schierandosi a fianco dei tedeschi nella seconda guerra mondiale. Il Re aveva inizialmente espresso il proprio parere contrario alla guerra sia perch\u00e9 conscio dell'impreparazione militare italiana, sia perch\u00e9 da sempre filo-britannico e avverso alle politiche della Germania nazista. Nei mesi precedenti, Vittorio Emanuele III, tramite il ministro della Real Casa Acquarone, aveva messo in atto un tentativo di rovesciare Mussolini; la legalit\u00e0 formale sarebbe stata salvaguardata ottenendo un voto di sfiducia dal Gran consiglio del fascismo e Ciano, che rifiut\u00f2, sarebbe stato chiamato a guidare il nuovo governo. Lo schema sarebbe stato ripreso tre anni dopo a guerra ormai persa." }, { "id": 113, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi \u00e8 un partigiano", "answer": "Riguardo alla denominazione dei combattenti della Resistenza divenne presto popolare il termine, di origine medievale utilizzato dai condottieri e dalle milizie di un partito, \"partigiani\", connesso al concetto di difesa della propria terra ed anche con qualche richiamo al comunismo. I vertici politici invece gli preferirono a livello ufficiale \"volontari per la libert\u00e0\", poich\u00e9 \"partigiani\" fu respinto dai comunisti e dai democristiani, e dest\u00f2 perplessit\u00e0 negli azionisti (che al suo posto proposero il termine \"patrioti\"). Altri termini pi\u00f9 raramente adottati per designare i combattenti furono quelli di \"ribelle\", \"fuori legge\" ed anche \"banditi\", che era la denominazione usuale dei nazifascisti. In effetti \"bande\" furono inizialmente denominate le formazioni combattenti e solo pi\u00f9 tardi si parl\u00f2 di \"brigate\" e \"divisioni\", mentre tentativi propagandistici di costituire \"corpi d'armata partigiani\" non ebbero seguito." }, { "id": 114, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi \u00e8 un partigiano", "answer": "Un partigiano \u00e8 un combattente armato che non appartiene ad un esercito regolare ma ad un movimento di resistenza e che solitamente si organizza in bande o gruppi, per fronteggiare uno o pi\u00f9 eserciti regolari, ingaggiando una guerra asimmetrica." }, { "id": 115, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi \u00e8 un partigiano", "answer": "In Italia, nel secondo dopoguerra, il termine \"partigiano\" fu genericamente utilizzato per definire tutti i combattenti della Resistenza, ma nel corso del conflitto venivano indicati con tale termine coloro che avevano scelto di darsi alla macchia unendosi a formazioni armate, mentre coloro che operavano clandestinamente nelle citt\u00e0 venivano chiamati \"patrioti\"." }, { "id": 116, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A partire da che anno si form\u00f2 l'alleanza tattica tra forze italiane e gruppi cetnici in Dalmazia", "answer": "A causa dell'annessione della Dalmazia costiera al Regno d'Italia, cominciarono a crescere le tensioni tra il regime ustascia e le forze d'occupazione italiane. Venne perci\u00f2 a formarsi, a partire dal 1942, un'alleanza tattica tra le forze italiane e diversi gruppi cetnici. Gli italiani incorporarono i cetnici nella Milizia Volontaria Anti Comunista (MVAC) per combattere la resistenza titoista, provocando fortissime tensioni con il regime ustascia." }, { "id": 117, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A partire da che anno si form\u00f2 l'alleanza tattica tra forze italiane e gruppi cetnici in Dalmazia", "answer": "A causa dell'annessione della Dalmazia costiera al Regno d'Italia, cominciarono a crescere le tensioni tra il regime ustascia e le forze d'ocupazione italiane. Venne perci\u00f2 a formarsi, a partire dal 1942, un'alleanza tattica tra le forze italiane e i vari gruppi cetnici. Gli italiani incorporarono i cetnici nella Milizia volontaria anticomunista (MVAC) per combattere la resistenza titoista, provocando fortissime tensioni con il regime ustascia." }, { "id": 118, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A partire da che anno si form\u00f2 l'alleanza tattica tra forze italiane e gruppi cetnici in Dalmazia", "answer": "Nello Stato Indipendente di Croazia, il regime ustascia scaten\u00f2 una feroce pulizia etnica nei confronti dei serbi, nonch\u00e9 di zingari ed ebrei, simboleggiata dall'istituzione del campo di concentramento di Jasenovac, e contro il regime e gli occupanti presero le armi i partigiani di Tito, plurietnici e comunisti, ed i cetnici, nazionalisti monarchici a prevalenza serba. , i quali perpetrarono a loro volta crimini contro la popolazione civile croata che appoggiava il regime ustascia e si combatterono reciprocamente. A causa dell'annessione della Dalmazia costiera al Regno d'Italia, cominciarono inoltre a crescere le tensioni tra il regime ustascia e le forze d'occupazione italiane; venne perci\u00f2 a formarsi, a partire dal 1942, un'alleanza tattica tra le forze italiane ed i vari gruppi cetnici: gli italiani incorporarono i cetnici nella Milizia volontaria anticomunista (MVAC) per combattere la resistenza titoista, ." }, { "id": 119, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A partire da che anno si form\u00f2 l'alleanza tattica tra forze italiane e gruppi cetnici in Dalmazia", "answer": "A causa dell'annessione della Dalmazia costiera all'Italia, cominciarono a crescere le tensioni tra il regime ustascia e le forze d'ocupazione italiane; venne perci\u00f2 a formarsi, a partire dal 1942, un'alleanza tattica tra le forze italiane e i vari gruppi cetnici. Gli italiani incorporarono i cetnici nella Milizia volontaria anticomunista (MVAC) per combattere la resistenza titoista, provocando fortissime tensioni con il regime ustascia. Lo stesso Mussolini propose di annettere al Regno d'Italia nell'estate 1942 la zona italiana della Croazia (che si trovava tra il Governatorato di Dalmazia e la zona tedesca della Croazia), allo scopo di allontanare gli Ustascia dalle aree italiane e calmare anche i feroci scontri e massacri tra croati, serbi e mussulmani. [ ]" }, { "id": 120, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come veniva chiamato il reparto dell'arma di fanteria italiana usato durante la prima guerra mondiale", "answer": "Gli Arditi furono una specialit\u00e0 dell'arma di fanteria del Regio Esercito italiano durante la prima guerra mondiale." }, { "id": 121, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come venivano chiamati i capi della squadre d'azione fasciste dopo la conquista dell'Etiopia", "answer": "Dopo la conquista dell'Etiopia da parte dell'Italia fu uso comune denominare ras i capi delle squadre d'azione fasciste e, in seguito, i gerarchi locali del Partito Nazionale Fascista, che di solito rivestivano la carica di segretario federale." }, { "id": 122, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come venivano chiamati i capi della squadre d'azione fasciste dopo la conquista dell'Etiopia", "answer": "Le squadre normalmente nascevano raccogliendosi attorno ad un caposquadra, pi\u00f9 caposquadra andavano riunendosi attorno al federale locale del Fascio (entrambi, dopo la conquista dell'Etiopia vennero soprannominati \"Ras\"senza fonte), che spesso emergeva grazie al proprio carisma ed alla spregiudicatezza; spesso si trattava di un reduce decorato della Grande Guerra." }, { "id": 123, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come venne giudicato il Piano Marshall dagli economisti statunitensi", "answer": "Per qualche tempo molti economisti statunitensi giudicarono negativamente l'impatto del Piano Marshall sull'economia europea dato che, nella loro opinione, esso aveva prodotto una crescita sostenuta ma grazie al basso costo del lavoro, cosa che - non avendo indotto una contemporanea crescita dei redditi - aveva portato ad un certo ristagno nella spesa e nei consumi. In realt\u00e0 - come dimostrato dalle analisi pi\u00f9 recenti - il Piano consent\u00ec all'economia europea di superare un momento di indubbia crisi e favor\u00ec una ripresa che gi\u00e0 nel 1948 era evidente, consentendo ai Paesi beneficiari di superare l'indice di produzione prebellico gi\u00e0 nel momento in cui il flusso di aiuti termin\u00f2." }, { "id": 124, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come venne giudicato il Piano Marshall dagli economisti statunitensi", "answer": "Per qualche tempo molti economisti statunitensi giudicarono negativamente l'impatto del Piano Marshall sull'economia europea dato che, nella loro opinione, esso aveva prodotto una crescita sostenuta ma grazie al basso costo del lavoro, cosa che \u2013 non avendo indotto una contemporanea crescita dei redditi \u2013 aveva portato ad un certo ristagno nella spesa e nei consumi. In realt\u00e0 \u2013 come dimostrato dalle analisi pi\u00f9 recenti \u2013 il Piano consent\u00ec all'economia europea di superare un momento di indubbia crisi e favor\u00ec una ripresa che gi\u00e0 nel 1948 era evidente, consentendo ai Paesi beneficiari di superare l'indice di produzione prebellico gi\u00e0 nel momento in cui il flusso di aiuti termin\u00f2." }, { "id": 125, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Come venne giudicata la riforma Gentile dopo i Patti Lateranensi", "answer": "La riforma Gentile come approvata nel 1923 non sopravvisse che pochi anni: dopo i Patti Lateranensi le idee del filosofo vennero considerate troppo laiche, mentre Mussolini la consider\u00f2 successivamente: \"un errore dovuto ai tempi e alla forma mentis dell'allora ministro\", in quanto una scuola che trasmetteva ideali borghesi e sfornava troppi laureati. L'opera di smantellamento dei vari decreti era gi\u00e0 ben avviata nell'autunno del 1928 tanto che lo stesso ex ministro pubblic\u00f2 una propria presa di posizione sul Corriere, ma questo non serv\u00ec a molto: i \"ritocchi\" come definiti dall'Osservatore Romano si protrassero sino al luglio del 1933." }, { "id": 126, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con che materiali erano costruite le trincee sulle Dolomiti", "answer": "La tipologia delle trincee cambiava nei diversi fronti di guerra. Sul fronte dolomitico e carsico tra Italia e Austria, ad esempio, il tipo di terreno non rendeva possibile lo scavo di fossati profondi, cosicch\u00e9 si utilizzavano come fortificazioni ammassi rocciosi, mucchi di sassi e a volte dei bassi muretti costruiti a secco oppure in cemento." }, { "id": 127, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con che nome \u00e8 altrimenti nota la legge elettorale del 1953", "answer": "Nel 1951 i sovietici assegnarono a Nenni Premio Stalin per la pace, che lo statista romagnolo ritir\u00f2 personalmente nell'estate del 1952. In occasione di questo suo viaggio a Mosca gli fu anche concesso un incontro privato con Stalin, il quale morir\u00e0 pochi mesi dopo. Nenni fu cos\u00ec l'ultimo politico occidentale a far visita al dittatore sovietico. In vista delle elezioni politiche del 1953, lott\u00f2 contro la nuova legge elettorale voluta dalla DC (denominata dai detrattori \"legge truffa\") ed ebbe partita vinta: il suo PSI consegu\u00ec un incoraggiante 12,7% dei consensi e per pochissimi voti il premio di maggioranza previsto dalla legge tanto criticata non scatt\u00f2: questa fu l'ultima volta in cui Nenni si present\u00f2 alle elezioni in totale contrapposizione alla DC." }, { "id": 128, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con che nome \u00e8 altrimenti nota la legge elettorale del 1953", "answer": "Mantenne la carica di presidente del Consiglio fino all'agosto 1953, dimettendosi a causa del fallimento della legge elettorale, denominata dai suoi avversari legge truffa, dopo la sfiducia della Camera a un governo monocolore DC." }, { "id": 129, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con che nome \u00e8 altrimenti nota la legge elettorale del 1953", "answer": "L'atteggiamento della DC nei confronti delle destre fu molto duro e aperto anche negli anni successivi. Per contrastare la loro avanzata fu varata nel 1953 la legge Scelba che vietava la ricostituzione del disciolto Partito Fascista. Anche se rivolta esplicitamente al Movimento Sociale, la legge di fatto rimase inapplicata, n\u00e9 i comunisti si batterono per una sua effettiva messa in pratica vedendo tacitamente nel MSI un partito capace di erodere consensi al suo principale avversario, la DC. Un altro provvedimento fu una nuova legge elettorale, ribattezzata dagli oppositori \"legge truffa\", che prevedeva un premio di maggioranza al partito (la DC nelle intenzioni) che avesse superato la soglia del 50% dei voti. Questa legge non avrebbe danneggiato tanto le sinistre che mantenevano ampi consensi elettorali nel paese, ma proprio le destre che avrebbero visto esclusi o ridotti i propri rappresentanti al Parlamento. Nella campagna elettorale del 1953, che vide un ampio ricorso alla satira, i democristiani vennero dipinti dai comunisti come un pericolo per la democrazia e come gente corrotta; i comunisti invece come trinariciuti e mangiatori di bambini. La contrapposizione tra DC e PCI si rifletter\u00e0 nei film su Don Camillo e Peppone. Alle elezioni, per un soffio la DC non ottenne la maggioranza assoluta dei voti, e il meccanismo della \"legge truffa\" non scatt\u00f2; ci furono peraltro accuse di brogli e irregolarit\u00e0 rivolte agli scrutatori di fede comunista. Si tratt\u00f2 comunque di una sconfitta per la DC che determin\u00f2 la fine dell'esperienza politica di De Gasperi." }, { "id": 130, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con che nome \u00e8 altrimenti nota la legge elettorale del 1953", "answer": "La legge elettorale del 1953, meglio nota come legge truffa dall'appellativo datole dai suoi oppositori fu un correttivo della legge proporzionale vigente dal 1946. Essa introduceva un premio di maggioranza consistente nell'assegnazione del 65% dei seggi della Camera dei deputati alla lista o al gruppo di liste collegate che avesse superato la met\u00e0 dei voti validi." }, { "id": 131, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con che nome \u00e8 altrimenti nota la legge elettorale del 1953", "answer": "Da notare come la legge in s\u00e9 e l'opposizione che dest\u00f2 furono molto simili a quanto accadde in Italia nel '53 per l'approvazione della legge elettorale n\u00b0 148/1953 (celebre come \"legge truffa\")." }, { "id": 132, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con che nome \u00e8 altrimenti nota la legge elettorale del 1953", "answer": "La legge elettorale comunale del governo De Gasperi, approvata con legge n\u00b084 del 24 febbraio 1951, fu la riforma in senso maggioritario della legge elettorale comunale luogotenenziale che aveva guidato la ricostruzione democratica postbellica delle amministrazioni comunali italiane. Modello per la legge truffa politica del 1953, fu travolta ed abolita in seguito al fallimento di quest'ultima." }, { "id": 133, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con che nome \u00e8 altrimenti nota la legge elettorale del 1953", "answer": "Il suo nome \u00e8 legato anche alla legge elettorale del 1953 proposta dal governo De Gasperi, quella che venne definita all'epoca dalle opposizioni la \"Legge truffa\". Fu il tentativo di modificare in senso maggioritario la legge proporzionale vigente dal 1946, introducendo un premio di maggioranza consistente nell'assegnazione del 65% dei seggi della Camera dei deputati alla lista o a un gruppo di liste apparentate in caso di raggiungimento del 50% pi\u00f9 uno dei voti validi. La Legge n\u00b0 148 del 31 marzo 1953 pass\u00f2 con i soli voti della maggioranza democristiana - con Scelba ministro dell'Interno - ma non ebbe effetti pratici, dal momento che alle elezioni politiche dello stesso anno la Democrazia Cristiana e le liste a essa apparentate non ottennero la maggioranza assoluta." }, { "id": 134, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con che nome \u00e8 altrimenti nota la legge elettorale del 1953", "answer": "In vista delle elezioni politiche del 1953, lott\u00f2 contro la nuova legge elettorale voluta dalla DC (denominata dai detrattori \"legge truffa\") ed ebbe partita vinta: il suo PSI consegu\u00ec un incoraggiante 12,7% dei consensi e per pochissimi voti il premio di maggioranza previsto dalla legge tanto criticata non scatt\u00f2: questa fu l'ultima volta in cui Nenni si present\u00f2 alle elezioni in totale contrapposizione alla DC." }, { "id": 135, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con che termine ci si riferisce all'annessione dell'Austria alla Germania nel 1938", "answer": "Il durissimo trattamento sub\u00ecto in seguito alla sconfitta nella prima guerra mondiale in base a quanto stabilito dal Trattato di Versailles (Dolchsto\u00dflegende), le successive difficolt\u00e0 economiche, aggravate dalla crisi mondiale del gioved\u00ec nero, causarono un profondo malcontento nel popolo tedesco e favorirono la diffusione delle idee nazionalsocialiste di Adolf Hitler e del suo movimento politico. Dopo una rapida ascesa politica, il movimento nazista prese le redini del potere in Germania, assumendo il controllo totale dello Stato. La politica estera hitleriana divenne via via sempre pi\u00f9 aggressiva: ignorando i vincoli imposti dal trattato di Versailles, nel corso di pochi anni venne riarmato l'esercito, il 7 marzo 1936 fu rimilitarizzata la zona di confine con la Francia (la Renania), il 12 marzo 1938 fu sancita l'annessione dell'Austria (Anschluss); con la Conferenza di Monaco, il 1\u00ba ottobre 1938, venne annessa la regione dei Sudeti e, il 13 marzo 1939, quella di Boemia e Moravia, costituita in protettorato, entrambe le regioni rappresentando la parte occidentale della Repubblica cecoslovacca che cesser\u00e0 di esistere per l'intero periodo della guerra." }, { "id": 136, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con che termine ci si riferisce all'annessione dell'Austria alla Germania nel 1938", "answer": "1938 \u2013 Anschluss: truppe tedesche occupano l'Austria. L'annessione viene dichiarata il giorno successivo. Segue il plebiscito del 10 aprile." }, { "id": 137, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con che termine ci si riferisce all'annessione dell'Austria alla Germania nel 1938", "answer": "Comunque, altre minoranze linguistiche (di lingua ungherese, polacca e rutena) si trovavano sparse lungo i confini di tutto lo stato cecoslovacco. Nessuna di esse gradiva l'atteggiamento dell'elemento ceco, nemmeno gli slovacchi, i pi\u00f9 vicini ai cechi per lingua e cultura: questo rendeva fragile lo stato. Nel marzo del 1938 la Germania si era impossessata dell'Austria con quello che fu chiamato Anschluss." }, { "id": 138, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con che termine ci si riferisce all'annessione dell'Austria alla Germania nel 1938", "answer": "Il termine tedesco Anschluss /\u02c8\u0294an\u0283l\u028as/ (letteralmente connessione, annessione, collegamento, inclusione) si riferisce, in senso strettamente politico, all'annessione dell'Austria alla Germania per formare la \"Grande Germania\" nel 1938. Questo termine si contrappone all'Ausschluss, l'esclusione dell'Austria dalla Germania, all'epoca sotto l'implicita dominazione del Regno di Prussia." }, { "id": 139, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con che termine ci si riferisce all'annessione dell'Austria alla Germania nel 1938", "answer": "Subito dopo essere stato nominato Cancelliere, Sey\u00df-Inquart chiese alla Germania di intervenire militarmente in Austria per porre fine ai disordini nel Paese. Il 12 marzo 1938 l'esercito tedesco invase l'Austria. Per ordine di Sey\u00df-Inquart l'esercito austriaco non oppose resistenza. Lo stesso giorno la Germania proclam\u00f2 l'annessione dell'Austria alla Germania (Anschluss)." }, { "id": 140, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con che termine ci si riferisce all'annessione dell'Austria alla Germania nel 1938", "answer": "Della prima infanzia del futuro dittatore tedesco non si conosce molto. Stanti le testimonianze di molti gerarchi nazisti, Hitler fu sempre molto legato al suo paese natale, tanto da farsi effigiare vicino alla chiesa di Braunau in un francobollo del 1938 commemorativo del suo compleanno e dell'annessione dell'Austria al Terzo Reich avvenuta il mese precedente (\"Anschluss\"). Nelle sue memorie, Albert Speer fa riferimento a confidenze fattegli da Hitler in persona circa la giustificazione del suo amore verso la Germania in virt\u00f9 del fatto che, fino alla rettifica dei confini operata al Congresso di Vienna del 1814, Braunau apparteneva al Regno di Baviera, il che \u00e8 storicamente comprovato." }, { "id": 141, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con che termine ci si riferisce all'annessione dell'Austria alla Germania nel 1938", "answer": "Il 10 aprile 1938 l'Austria, con un plebiscito, si univa con la Germania (il cosiddetto Anschluss) e Hitler, che cos\u00ec poneva le basi della Grande Germania, fece un ingresso trionfale a Vienna. In seguito intensific\u00f2 la crisi che coinvolgeva gli abitanti di lingua tedesca della regione dei Sudeti in Cecoslovacchia. Questo port\u00f2 all'Accordo di Monaco del settembre 1938 in cui la Gran Bretagna e la Francia, con la mediazione di Mussolini, cedettero debolmente alle sue richieste per evitare la guerra, sacrificando per\u00f2 la Cecoslovacchia, che fu occupata. I tedeschi entrarono a Praga il 10 marzo 1939." }, { "id": 142, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con che termine ci si riferisce all'annessione dell'Austria alla Germania nel 1938", "answer": "Il termine tedesco Anschluss Fino alla riforma ortografica tedesca, nel 1998, Anschluss veniva scritto Anschlu\u00df; l'ultimo termine si pu\u00f2 trovare nella letteratura pi\u00f9 antica. (letteralmente connessione, annessione, collegamento, inclusione) si riferisce, in senso strettamente politico, all'annessione dell'Austria alla Germania per formare la \"Grande Germania\" nel 1938. Questo termine si contrappone allAusschluss', l'esclusione dell'Austria dalla Germania, all'epoca sotto l'implicita dominazione del Regno di Prussia." }, { "id": 143, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con che termine ci si riferisce all'annessione dell'Austria alla Germania nel 1938", "answer": "Il 12 marzo del 1938, la Germania annunci\u00f2 l'annessione (Anschluss) dell'Austria, che divenne una provincia tedesca. Questa fusione della nazione tedesca dur\u00f2 fino alla fine della seconda guerra mondiale nel 1945." }, { "id": 144, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con che termine ci si riferisce all'annessione dell'Austria alla Germania nel 1938", "answer": "Nel 1934 Engelbert Dollfuss fu ucciso durante un tentativo di colpo di stato da parte di nazisti austriaci. La ferma reazione italiana imped\u00ec ad Hitler di incorporare l'Austria alla Germania nazista. La politica di Dollfuss fu portata avanti ancora dal suo collaboratore Kurt von Schuschnigg fino all'annessione (Anschluss, 1938) dell'Austria al Terzo Reich. Tale annessione fu resa in gran parte possibile dall'acquiescenza di Mussolini, legatosi nel frattempo ad Hitler ed alla sua politica a causa degli eventi seguiti alla Guerra d'Etiopia, e dall'inazione delle altre potenze europee (Unione Sovietica, Gran Bretagna e Francia)." }, { "id": 145, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con che termine ci si riferisce all'annessione dell'Austria alla Germania nel 1938", "answer": "Quindi Hitler decise di dare il via all'annessione di Austria e Cecoslovacchia, con l'acquiescenza della Gran Bretagna .; nel marzo del 1938, dopo l'annessione dell'Austria attraverso l'Anschluss, il partito tedesco dei Sudeti di Konrad Henlein e Karl Hermann Frank e la minoranza etnica tedesca residente in Cecoslovacchia, in particolare in Boemia e Moravia, iniziarono a reclamare l'annessione alla Germania dopo lo \"spostamento\" avvenuto a seguito della dissoluzione dell'Impero austro-ungarico. . Hitler indic\u00f2 nel 1\u00ba ottobre la data dell'attacco tedesco se Praga non avesse evacuato totalmente le zone annesse dalla Germania." }, { "id": 146, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con che termine ci si riferisce all'annessione dell'Austria alla Germania nel 1938", "answer": "Il partito fu poi sciolto dai nazisti dopo l'annessione (Anschluss) dell'Austria alla Germania hitleriana, avvenuta alla vigilia della seconda guerra mondiale (1938). Il simbolo della VF era la croce crociata (Kruckenkreuz) e il suo saluto ufficiale Front heil!." }, { "id": 147, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con che termine ci si riferisce all'annessione dell'Austria alla Germania nel 1938", "answer": "Anschluss: annessione, in particolare l'annessione dell'Austria nel 1938." }, { "id": 148, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con che termine ci si riferisce all'annessione dell'Austria alla Germania nel 1938", "answer": "Il diritto della medaglia rappresentava simbolicamente l'annessione dell'Austria alla Germania: un uomo porta la bandiera nazista che viene raggiunto da un secondo uomo che ha le catene spezzate ai polsi, simbolo dell'Austria simbolicamente liberata dalla Germania. Sul retro si trovava l'iscrizione \"13. M\u00e4rz 1938\" (13 marzo 1938), data dell'Anschluss; la data \u00e8 circondata dalla scritta \"Ein Volk, Ein Reich, Ein F\u00fchrer\" (\"Un popolo, un reich, un capo\")." }, { "id": 149, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con che termine ci si riferisce all'annessione dell'Austria alla Germania nel 1938", "answer": "Dal 1919 al 1938 \u00e8 stato direttore dell'Istituto Neurologico presso l'Universit\u00e0 di Vienna. A seguito dell'Anschluss del 1938 (l'annessione dell'Austria alla Germania), Marburg \u00e8 stato costretto a emigrare negli Stati Uniti d'America in qualit\u00e0 di rifugiato. Arrivato a New York \u00e8 entrato nella Columbia University, nella facolt\u00e0 di Medicina e Chirurgia, come professore di neurologia clinica." }, { "id": 150, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con chi Mussolini entr\u00f2 in contrasto all'interno del movimento fascista", "answer": "Fu quindi Grandi, l'unico reale antagonista del Duce all'interno del movimento, l'unico ad aver posto davvero in discussione con qualche chance il capo, ad accettare il ruolo di gregario e nel congresso del 7 novembre 1921 a Roma manifest\u00f2 l'avvenuta sua sottomissione con un palese \u00abfraterno abbraccio\u00bb, concessioni barattate con la cancellazione del patto coi socialisti dall'agenda fascista. Mussolini aveva cos\u00ec sconfitto le opposizioni interne." }, { "id": 151, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con chi Mussolini entr\u00f2 in contrasto all'interno del movimento fascista", "answer": "A proposito della notevole autonomia di cui godevano i singoli gruppi squadristi, Renzo De Felice riporta che il futuro duce entr\u00f2 in contrasto con alcuni esponenti che mettevano in dubbio la sua posizione di guida del movimento (su tutti, Dino Grandi) e che non accettavano la volont\u00e0 mussoliniana di presentare quest'ultimo come \"normalizzatore\" dell'ordine sociale. Emblematico da questo punto di vista, sempre secondo De Felice, quanto scrisse Mussolini: \u00abIl fascismo pu\u00f2 fare a meno di me? Certo, ma anch'io posso fare a meno del fascismo.\u00bb" }, { "id": 152, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con chi Mussolini entr\u00f2 in contrasto all'interno del movimento fascista", "answer": "A proposito della notevole autonomia di cui godevano i singoli gruppi squadristi, Renzo De Felice riporta che il futuro duce entr\u00f2 in contrasto con alcuni esponenti che mettevano in dubbio la sua posizione di guida del movimento (su tutti, Dino Grandi) e che non accettavano la volont\u00e0 mussoliniana di presentare quest'ultimo come \"normalizzatore\" dell'ordine sociale. Emblematico da questo punto di vista, sempre secondo De Felice, quanto scrisse Mussolini: \u00abIl fascismo pu\u00f2 fare a meno di me? Certo, ma anch'io posso fare a meno del fascismo.\u00bbRenzo De Felice, Mussolini il fascista - La conquista del potere cit., pag. 151." }, { "id": 153, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con chi Mussolini entr\u00f2 in contrasto all'interno del movimento fascista", "answer": "Ipotizzando responsabilit\u00e0 del governo italiano negli avvenimenti, Benito Mussolini fece una interrogazione parlamentare al Presidente del Consiglio Ivanoe Bonomi dichiarandosi poi insoddisfatto della risposta ottenuta e, il 23 luglio, il gruppo fascista con un discorso dello stesso Mussolini neg\u00f2 la fiducia al governo. Al contempo avvennero piccole aperture rivolte al partito socialista. . che furono di preludio ad una accelerazione del gi\u00e0 vagheggiato Patto di pacificazione tra il movimento fascista, il Partito Socialista e la CGL, che fu poi firmato il 3 agosto 1921. Tale svolta cre\u00f2 contraddizioni profonde nel movimento fascista, fino a vere e proprie sconfessioni da parte dello squadrismo emiliano, veneto e toscano, ., contestato apertamente dallo stesso Dino Grandi che arriv\u00f2 a mettere in discussione lo stesso Mussolini. Mussolini usc\u00ec dalla crisi trasformando il movimento in partito." }, { "id": 154, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con chi si fuse il Partito Socialista Italiano nel 1943", "answer": "Il 22 agosto 1943 a Roma il PSI si fonde col Movimento di Unit\u00e0 Proletaria e nasce il Partito Socialista di Unit\u00e0 Proletaria, che raggruppa una parte consistente di personalit\u00e0 influenti della sinistra italiana antifascista, come i futuri presidenti della Repubblica Giuseppe Saragat e Sandro Pertini, il giurista Giuliano Vassalli, lo scrittore Ignazio Silone, l'avvocato Lelio Basso e Giuseppe Romita. A diventare segretario del partito \u00e8 il romagnolo Nenni." }, { "id": 155, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con chi si fuse il Partito Socialista Italiano nel 1943", "answer": "La denominazione di Partito Socialista di Unit\u00e0 Proletaria era stata in precedenza assunta dal Partito Socialista Italiano (PSI) nel 1943, a seguito della fusione con il Movimento di Unit\u00e0 Proletaria per la Repubblica Socialista di Lelio Basso e l'Unione Popolare Italiana (UPI). Il partito mantenne questa denominazione sino al 1947, quando riacquist\u00f2 la dicitura PSI per evitare che se ne appropriasse il nuovo partito fondato da Giuseppe Saragat (PSDI)." }, { "id": 156, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con quale accusa Capello fu arrestato", "answer": "Capello fu arrestato a Torino con l'accusa di aver preso parte all'organizzazione del fallito attentato contro Mussolini nel 1925 organizzato dal deputato social-unitario Tito Zaniboni. Capello respinse tutte le accuse e dichiar\u00f2 di aver avuto solo un incontro, il 2 novembre, con Carlo Quaglia, inviato da Zaniboni per potergli consegnare un prestito di 300 lire che serviva per finanziare una manifestazione di reduci antifascisti, ma di essere all'oscuro delle reali intenzioni. . Secondo le informative di polizia la somma, giunta da Praga e consegnatagli da Quaglia, era stata elargita da un importante massone il che fece prendere corpo l'idea che nella vicenda vi fosse uno \"sfondo massonico\" mentre secondo il funzionario di polizia Guido Leto la responsabilit\u00e0 della massoneria italiana, pur data per scontata fin da subito in ambito politico, era stata poi ridimensionata in ambito giudiziario, ciononostante giustific\u00f2 per il regime fascista il varo delle leggi miranti alla soppressione della massoneria in Italia varate gi\u00e0 nello stesso anno. Ma le responsabilit\u00e0 di Capello emersero ugualmente e Zaniboni cerc\u00f2 inutilmente di scagionarlo dal fallito attentato. ammettendone per\u00f2 il coinvolgimento disse: \"avevo notato la sua avversione alla mia azione e l'intenzione a staccarsi da me\". Dal canto suo Capello si giustific\u00f2 sostenendo che la sua avversione al Regime non si spingeva comunque al compiere un attentato." }, { "id": 157, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A partire da quale anno furono applicate le leggi razziali fasciste", "answer": "Gli omosessuali, un altro gruppo perseguitato dalle politiche del governo nazista di Hitler, non furono perseguitati ufficialmente dal governo fascista in quanto tali. Pi\u00f9 di trecento persone furono allontanate, soprattutto dopo la promulgazione delle leggi razziali nel 1938; di questi, 42 erano di Catania, ove il questore Molina fu tra i pochi ad applicare effettivamente tale legge, invece assai meno applicata altrove." }, { "id": 158, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A partire da quale anno furono applicate le leggi razziali fasciste", "answer": "Nel 1938, all'apice del consenso popolare del regime, che aveva ottenuto la firma del Manifesto della razza da parte di grandi esponenti della cultura italiana tra cui il futuro padre costituente Amintore Fanfani, il Re firm\u00f2 le leggi razziali del governo fascista, che introdussero discriminazioni nei confronti degli Ebrei. Di formazione liberale, Vittorio Emanuele avvers\u00f2, sia pur non pubblicamente, queste disposizioni che cancellavano uno dei pi\u00f9 notevoli apporti di Casa Savoia al Risorgimento Italiano, il principio di non discriminazione e di parit\u00e0 di trattamento dei sudditi indipendentemente dal culto professato stabilito nel 1848. In effetti, l'attuazione delle leggi razziali fu alla base di un ulteriore inasprimento dei rapporti tra la Corona e il Duce, sempre pi\u00f9 stanco degli ostacoli frapposti dalla prima (rimasta l'unico serio freno-opposizione insieme alla Chiesa cattolica) e intenzionato a cogliere il momento opportuno per instaurare un regime repubblicano." }, { "id": 159, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A partire da quale anno furono applicate le leggi razziali fasciste", "answer": "Mussolini inizialmente aveva espresso disapprovazione nei confronti della politica razzista espressa dal nazionalsocialismo. Tuttavia, a partire dal 1938, in concomitanza dell'alleanza con la Germania, il regime fascista promulg\u00f2 una serie di decreti il cui insieme \u00e8 noto come leggi razziali, che introducevano provvedimenti segregazionisti nei confronti degli ebrei italiani e dei sudditi di colore dell'Impero." }, { "id": 160, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A partire da quale anno furono applicate le leggi razziali fasciste", "answer": "La situazione degli ebrei, rimasta immutata dopo le leggi razziali del 1938 fino al settembre 1943, ebbe una evoluzione tragica nel territorio italiano occupato dai tedeschi in cui si organizz\u00f2 l'apparato amministrativo dalla RSI. La soluzione finale pot\u00e9 avere attuazione anche in Italia: a partire dalla notte del 15-16 ottobre 1943 (aktion contro la comunit\u00e0 ebraica di Roma) ebbero inizio le deportazioni. Il 30 novembre 1943 il ministero degli interni della RSI decise il concentramento di tutti gli ebrei, e l'apparato repressivo della Repubblica particip\u00f2 attivamente con i tedeschi alle retate. In dicembre 1943 venne organizzato un campo di transito a Fossoli di Carpi da cui gli ebrei vennero deportati dai tedeschi nel campo di sterminio di Auschwitz; circa 7.500 ebrei furono deportati dall'Italia e solo 800 sopravvissero." }, { "id": 161, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A partire da quale anno furono applicate le leggi razziali fasciste", "answer": "Le leggi razziali fasciste sono un insieme di provvedimenti legislativi e amministrativi (leggi, ordinanze, circolari, ecc.) applicati in Italia fra il 1938 e il primo quinquennio degli anni quaranta, inizialmente dal regime fascista e poi dalla Repubblica Sociale Italiana." }, { "id": 162, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A partire da quale anno furono applicate le leggi razziali fasciste", "answer": "Fu docente di Storia della musica presso l'Universit\u00e0 di Torino dal 1925 al 1938, quando venne rimosso dall'insegnamento a causa delle leggi razziali fasciste (era ebreo)." }, { "id": 163, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A partire da quale anno furono applicate le leggi razziali fasciste", "answer": "Le leggi razziali fasciste del 1938 gli impedirono di lavorare. Continu\u00f2 comunque a lavorare in modo clandestino ma senza poter firmare i progetti." }, { "id": 164, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A partire da quale anno furono applicate le leggi razziali fasciste", "answer": "Le leggi razziali fasciste del 1938 furono un trauma per un intellettuale che cos\u00ec attivamente si era impegnato nella vita culturale italiana. Dall'esperienza di discriminazione nasce la raccolta poetica: I canti dell'escluso." }, { "id": 165, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A partire da quale anno furono applicate le leggi razziali fasciste", "answer": "A partire dal 5 settembre 1938, una serie di disposizioni legislative, le cosiddette \"leggi razziali fasciste leggi razziali\", introducono una serie di pesanti discriminazioni nei confronti degli ebrei, che, tra l'altro, vengono espulsi da ogni incarico nella pubblica amministrazione (e quindi anche dall'insegnamento nelle scuole e nelle universit\u00e0), e non possono accedere ad alcune professioni come quella di notaio e di giornalista." }, { "id": 166, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A partire da quale anno furono applicate le leggi razziali fasciste", "answer": "L'alleanza di Mussolini con la Germania nazista e pagana, l'emanazione delle leggi razziali del 1938 resero sempre pi\u00f9 difficili i rapporti con il regime fascista." }, { "id": 167, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A partire da quale anno furono applicate le leggi razziali fasciste", "answer": "Nel periodo fascista il confino politico fu applicato anche, dopo l'approvazione delle leggi razziali fasciste del 1938, agli omosessuali, accusati di \"attentato alla dignit\u00e0 della razza\". I confinati venivano tradotti nelle isole in catene e venivano assimilati ai delinquenti comuni, ma eraqno liberi di circolare sull'isola dove si trovavano." }, { "id": 168, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A partire da quale anno furono applicate le leggi razziali fasciste", "answer": "Questo clima mut\u00f2 nel 1938, quando furono promulgate le leggi razziali fasciste." }, { "id": 169, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A partire da quale anno furono applicate le leggi razziali fasciste", "answer": "Nel 1939 Rogers si rifugi\u00f2 in Svizzera a causa delle leggi razziali fasciste mentre lo studio BBPR, proprio a partire dall'emanazione delle leggi razziali del 1938 e ancor pi\u00f9 durante il periodo di occupazione nazifascista, divenne uno dei punti di riferimento per la Resistenza milanese e il movimento Giustizia e Libert\u00e0. Proprio a causa del loro impegno Banfi e Belgiojoso furono deportati durante gli ultimi anni della seconda guerra mondiale nel campo di concentramento di Mauthausen-Gusen dove Banfi perse la vita." }, { "id": 170, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A partire da quale anno furono applicate le leggi razziali fasciste", "answer": "le leggi razziali fasciste, promulgate in Italia nel 1938-1939" }, { "id": 171, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A partire da quale anno furono applicate le leggi razziali fasciste", "answer": "Di origine ebraica, Liliana Segre visse insieme a suo padre e i nonni paterni; sua madre era morta quando lei non aveva ancora compiuto un anno. In seguito alle leggi razziali fasciste, introdotte nel 1938, venne espulsa dalla scuola." }, { "id": 172, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A partire da quale anno furono applicate le leggi razziali fasciste", "answer": "Nel 1938, in seguito alla pubblicazione del Manifesto della razza, in Italia furono emanate le leggi razziali, le quali implicarono la creazione di istituzioni statali preposte alla loro applicazione. Da parte ebraica le leggi razziali comportarono la formazione di una rete di agenzie (in primo luogo scuole) in grado di gestire autonomamente quei servizi che lo Stato fascista ora non forniva pi\u00f9." }, { "id": 173, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A partire da quale anno furono applicate le leggi razziali fasciste", "answer": "Limentani fu allontanato dall'insegnamento universitario in quanto ebreo con le leggi razziali fasciste del 1938.Ludovico Limentani in Dizionario Biografico \u2013 Treccani" }, { "id": 174, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A partire da quale anno furono applicate le leggi razziali fasciste", "answer": "Antifascista, nel 1946 fu uno dei grandi accusatori nel processo contro Nicola Pende, che aveva preteso di fornire un supporto scientifico alle leggi razziali fasciste del 1938." }, { "id": 175, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A partire da quale anno furono applicate le leggi razziali fasciste", "answer": "Negli anni trenta \u00e8 uno dei pi\u00f9 stretti collaboratori di Vincenzo Lancia e alla morte di questi assume la direzione commerciale della Lancia, ma nel 1938 \u00e8 costretto ad abbandonare il suo ruolo dirigenziale dalla promulgazione delle leggi razziali fasciste." }, { "id": 176, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A partire da quale anno furono applicate le leggi razziali fasciste", "answer": "Fu proprio dal balcone centrale del municipio di Trieste che il 18 settembre 1938 Benito Mussolini, parlando alla gente in piazza Unit\u00e0, annunci\u00f2 la promulgazione delle leggi razziali fasciste in Italia." }, { "id": 177, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A partire da quale anno furono applicate le leggi razziali fasciste", "answer": "A causa della promulgazione delle cos\u00ec dette leggi razziali, la SPI si scioglie nel 1938 per poi ricostituirsi nel 1946, essendo ormai decaduto il regime fascista." }, { "id": 178, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A partire da quale anno furono applicate le leggi razziali fasciste", "answer": "Le leggi razziali fasciste del 1938 lo costrinsero a lasciare l'Italia. Riprese il suo lavoro come docente alla Universit\u00e0 ebraica di Gerusalemme." }, { "id": 179, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con quale accusa il CONI tolse Santelli dall'elenco delle medaglie olimpiche", "answer": "In Italia l'intervento di Santelli fu visto come tradimento della patria. La stampa gli si scagli\u00f2 contro; l'inviato della Gazzetta dello Sport, Adolfo Cotronei, nelle corrispondenze da Parigi defin\u00ec Santelli traditore (\"Italo? Ungaro piuttosto!\"). Il CONI lo depenn\u00f2 dall'elenco delle medaglie olimpiche italiane, attribuendo le sue medaglie all'Ungheria. Successivamente venne nuovamente reinserito nell'elenco delle medaglie olimpiche italiane del CONI." }, { "id": 180, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con quale accusa il CONI tolse Santelli dall'elenco delle medaglie olimpiche", "answer": "In Italia l'intervento di Santelli fu visto come tradimento della patria. La stampa gli si scagli\u00f2 contro; l'inviato della Gazzetta dello Sport, Adolfo Cotronei, nelle corrispondenze da Parigi defin\u00ec Santelli traditore (\"Italo? Ungaro piuttosto!\"). Il CONI lo depenn\u00f2 dall'elenco delle medaglie olimpiche italiane, attribuendo le sue medaglie all'Ungheria." }, { "id": 181, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con quale altro nome \u00e8 conosciuta la battaglia di Rimini", "answer": "Invece l'operazione Olive, conosciuta anche come \"battaglia di Rimini\" o \"offensiva degli Appennini\", si trasform\u00f2 in un'aspra battaglia di logoramento in cui gli Alleati pur guadagnando terreno non raggiunsero alcun successo decisivo e furono infine bloccati dopo aver subito pesanti perdite. In un primo momento Kesselring fu sorpreso dall'attacco britannico nel settore adriatico iniziato il 25 agosto, Leese pot\u00e9 superare il Metauro e raggiungere prima il fiume Foglia e poi il fiume Conca il 2 settembre. Le riserve mobili tedesche di Kesselring erano in arrivo e riuscirono a rallentare l'avanzata britannica lungo le successive linee di resistenza della linea Gotica; dal 4 al 15 settembre, durante i sanguinosi combattimenti di Coriano e Gemmano, le truppe tedesche della 10\u00aa Armata del generale von Vietinghoff riuscirono a bloccare progressivamente le forze alleate, che vennero anche intralciate dal terreno melmoso e instabile per le forti piogge." }, { "id": 182, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con quale altro nome \u00e8 conosciuta la seconda battaglia sul Piave", "answer": "La battaglia del Solstizio o seconda battaglia del Piave fu combattuta nel giugno 1918 tra Regio Esercito Italiano e Imperial Regio esercito. Fu l'ultima grande offensiva sferrata dagli austro-ungarici nel corso della prima guerra mondiale. Il nome \"battaglia del solstizio\" venne utilizzato dal poeta Gabriele D'Annunzio, lo stesso che il 9 agosto 1918 sorvoler\u00e0 Vienna con 11 aeroplani Ansaldo S.V.A., gettando dal cielo migliaia di manifestini inneggianti alla vittoria italiana." }, { "id": 183, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con quale altro nome \u00e8 conosciuta la seconda battaglia sul Piave", "answer": "La Battaglia del solstizio o Seconda battaglia del Piave fu combattuta nel giugno 1918 tra Regio Esercito Italiano e Imperial Regio esercito. Fu l'ultima grande offensiva sferrata dagli austro-ungarici nel corso della prima guerra mondiale. Il nome \"battaglia del solstizio\" venne utilizzato dal poeta Gabriele D'Annunzio,\u00abOr \u00e8 un anno la battaglia del Solstizio sfolgorava in un mattino lavato e rinfrescato dall'acquazzone notturno\u00bb in Il sudore di sangue lo stesso che il 9 agosto 1918 sorvoler\u00e0 Vienna con 11 aeroplani Ansaldo S.V.A., gettando dal cielo migliaia di manifestini inneggianti alla vittoria italiana." }, { "id": 184, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con quale altro nome \u00e8 conosciuta la seconda battaglia sul Piave", "answer": "Battaglia del solstizio o Seconda battaglia del Piave - fallimentare offensiva compiuta dal 15 al 22 giugno 1918 dagli austro-ungarici nel corso della prima guerra mondiale" }, { "id": 185, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con quale altro nome \u00e8 noto il Manifesto degli scienziati razzisti", "answer": "1938 - Viene pubblicato il Manifesto degli scienziati italiani razzisti. Con il documento, dal titolo \"Il fascismo e i problemi della razza\", il regime si propone di fornire una base scientifica per le teorie razziste (vedi Leggi razziali fasciste)." }, { "id": 186, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con quale altro nome \u00e8 noto il Manifesto degli scienziati razzisti", "answer": "Un documento fondamentale, che ebbe un ruolo non indifferente nella promulgazione delle cosiddette leggi razziali \u00e8 il Manifesto degli scienziati razzisti (noto anche come Manifesto della Razza), pubblicato una prima volta in forma anonima sul Giornale d'Italia il 15 luglio 1938 con il titolo Il Fascismo e i problemi della razza, e poi ripubblicato sul numero uno della rivista La difesa della razza il 5 agosto 1938 firmato da 10 scienziati." }, { "id": 187, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con quale altro nome \u00e8 noto il Manifesto degli scienziati razzisti", "answer": "Fra i diversi documenti e provvedimenti legislativi che costituiscono il corpus delle cosiddette leggi razziali figura il Manifesto della razza, o pi\u00f9 esattamente il Manifesto degli scienziati razzisti, pubblicato una prima volta in forma anonima sul Giornale d'Italia il 15 luglio 1938 con il titolo Il Fascismo e i problemi della razza, e ripubblicato sul numero 1 de La difesa della razza il 5 agosto 1938." }, { "id": 188, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con quale altro nome \u00e8 noto il Manifesto degli scienziati razzisti", "answer": "La svolta in senso razzista del regime fascista avvenne nel 1938.Marie Anne Matard-Bonucci, L'Italia fascista e la persecuzione degli ebrei, Bologna, Il Mulino, 2008. Un documento fondamentale, che ebbe un ruolo non indifferente nella promulgazione delle cosiddette leggi razziali \u00e8 il Manifesto degli scienziati razzisti (noto anche come Manifesto della Razza), pubblicato una prima volta in forma anonima sul Giornale d'Italia il 15 luglio 1938 con il titolo Il Fascismo e i problemi della razza, e poi ripubblicato sul numero uno della rivista La difesa della razza il 5 agosto 1938 firmato da 10 scienziati. Tra le successive adesioni al manifesto pubblicate con risalto sulla stampa fascista spiccano quelle di personaggi illustri \u2013 o destinati a diventare tali.[ ]; Franco Cuomo, I dieci. Chi erano gli scienziati italiani che firmarono il \u2018Manifesto della Razza\u2019, Baldini e Castaldi Dalai, Milano, 2005." }, { "id": 189, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con quale impero l'Italia firm\u00f2 il trattato di S\u00e8vres nel 1920", "answer": "A conclusione della Prima guerra mondiale, con l'Impero ottomano si giunse al trattato di S\u00e8vres (10 agosto 1920), che conferm\u00f2 all'Italia il possesso su tutto il Dodecaneso con l'inclusione dell'isola di Castelrosso." }, { "id": 190, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con quale impero l'Italia firm\u00f2 il trattato di S\u00e8vres nel 1920", "answer": "La Conferenza di Pace di Parigi, conseguente alle vicende della Prima guerra mondiale, fu articolata con una serie di trattati con le singole nazioni rimaste sconfitte. Con l'Impero Ottomano si arriver\u00e0 al trattato di S\u00e8vres (10 agosto 1920), che riconobbe all'Italia una zona di penetrazione economica su Adalia e dintorni, oltre al possesso del Dodecaneso, e l'occupazione greca di Smirne e i suoi dintorni." }, { "id": 191, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con quale impero l'Italia firm\u00f2 il trattato di S\u00e8vres nel 1920", "answer": "Il Trattato di pace di Sevres fu siglato il 10 agosto 1920 nella omonima cittadina francese tra le potenze alleate della Prima guerra mondiale e l'Impero ottomano ma non fu mai ratificato dal parlamento ottomano abolito il 18 marzo 1920." }, { "id": 192, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con quale impero l'Italia firm\u00f2 il trattato di S\u00e8vres nel 1920", "answer": "L'Impero Ottomano era stato sconfitto dagli alleati, per\u00f2 i nuovi confini sul Caucaso non erano stati stabiliti. Due anni dopo l'armistizio, il 10 agosto 1920 fu firmato a S\u00e8vres il trattato di pace fra Alleati, Potenze Associate ed Impero Ottomano." }, { "id": 193, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con quale operazione i tedeschi occuparono le zone italiane non ancora liberate dagli Alleati", "answer": "Intanto il nuovo capo del governo, il cui mandato inizi\u00f2 ufficialmente il 26 luglio 1943 condusse trattative segrete che culminarono con la firma dell'armistizio a Cassibile (Siracusa) il 3 settembre, annunciato alla popolazione del Regno solo l'8 settembre. La notte stessa della firma dell'armistizio il Re e il governo fuggirono a Brindisi, che divenne sede provvisoria del governo, mentre alcune armate alleate giunsero a Taranto e a Salerno. In ottobre i tedeschi attuarono l'operazione Achse, con cui le truppe tedesche occuparono le zone dell'Italia non ancora liberate dagli Alleati, e a settembre l'operazione Nubifragio, con cui si annessero il Trentino-Alto Adige, e le provincie di Belluno, Udine, Gorizia, Trieste, Pola, Fiume e Lubiana.700 000 soldati italiani furono deportati in Germania." }, { "id": 194, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con quale operazione i tedeschi occuparono le zone italiane non ancora liberate dagli Alleati", "answer": "I tedeschi attuarono l'operazione Achse ed altre operazioni minori, con le quali le truppe tedesche occuparono le zone dell'Italia non ancora liberate dagli Alleati, inserendo il Trentino-Alto Adige e le provincie di Belluno, Udine, Gorizia, Trieste, Pola, Fiume e Lubiana all'interno di due zone di operazioni nelle quali esercitarono una sorta di sovranit\u00e0 sostanziale. 700 000 soldati italiani, in assenza di ordini precisi, furono presi prigionieri dall'esercito tedesco e deportati in Germania." }, { "id": 195, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con quale scopo Caneva occup\u00f2 El-Merg\u00e8b", "answer": "Oltre che nella vasta area di Tripoli, le truppe italiane furono mantenute in continuo stato di allarme anche nei dintorni di Homs dove grosse formazioni arabo-turche effettuarono azioni di guerriglia nella zona di Lebda e del Mergheb. L'8\u00ba Reggimento bersaglieri, di presidio di Homs, fu rinforzato con altri contingenti di fanteria; anche grazie all'appoggio dell'artiglieria navale la pressione offensiva fu alleviata e i turco-arabi si ritirarono. Caneva decise di ampliare la cintura difensiva di Homs per portare sotto stabile controllo le carovaniere di Tripoli, di Misurata e di Tharuna: nel febbraio 1912 ordin\u00f2 di occupare El-Merg\u00e8b" }, { "id": 196, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con quale sigla veniva ufficialmente chiamato l'Impero Coloniale Italiano", "answer": "Con tale termine veniva indicata l'entit\u00e0 coloniale, creata in virt\u00f9 di un decreto dell'11 novembre 1938, che riuniva i territori dell'Eritrea, della Somalia italiana e dell'Etiopia. L'A.O.I fu divisa in 6 governatorati, di cui si riportano i dati relativi a superficie e popolazione, secondo i calcoli del maggio 1939:" }, { "id": 197, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con quale sigla veniva ufficialmente chiamato l'Impero Coloniale Italiano", "answer": "L'Africa Orientale Italiana (sigla A.O.I.) era la denominazione ufficiale dell'Impero coloniale italiano nel Corno d'Africa, proclamato da Benito Mussolini il 9 maggio 1936, dopo la conquista italiana dell'Etiopia. L'Africa Orientale Italiana univa all'annesso Impero etiope le colonie dell'Eritrea e della Somalia Italiana, ed era a sua volta divisa in sei governi: Amara, Eritrea, Harar, Galla e Sidama, Scio\u00e0 e Somalia Italiana." }, { "id": 198, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con quale strategia Hitler conquist\u00f2 il potere", "answer": "Hitler conquist\u00f2 il potere cavalcando lo scontento e l'orgoglio ferito del popolo tedesco, a causa della sconfitta nella prima guerra mondiale e della grave crisi economica che affliggeva la Repubblica di Weimar. Sfruttando la sua abilit\u00e0 oratoria e l'insoddisfazione delle classi medie e dei disoccupati, present\u00f2 un manifesto politico intriso di nazionalismo, anticomunismo e antisemitismo, e dopo alterne vicende (fallito Putsch nel 1923 e conseguenti otto mesi di carcerazione, durante i quali inizi\u00f2 la stesura del Mein Kampf) arriv\u00f2 alla Cancelleria, nel gennaio del 1933." }, { "id": 199, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con quale trattato l'Italia dovette rinunciare alle sue colonie", "answer": "La vicenda storica della colonia dell'Eritrea ebbe inizio con l'acquisizione ufficiale della baia di Assab nel 1882 da parte dell'Italia e si concluse ufficialmente col Trattato di Pace del 1947, quando l'Italia dovette rinunciare a tutte le sue colonie." }, { "id": 200, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con quale trattato l'Italia dovette rinunciare alle sue colonie", "answer": "Con l'inizio della seconda guerra mondiale l'esercito britannico nel 1941, in pochi mesi e con la collaborazione della resistenza etiopica, liber\u00f2 il territorio dopo 5 anni di occupazione, determinando il crollo del dominio fascista sull'Etiopia. Formalmente lo stato di guerra ebbe ufficialmente termine il 10 febbraio 1947, con la stipula del Trattato di Parigi fra l'Italia e l'impero d'Etiopia, che comport\u00f2 per l'Italia la perdita di tutte le sue colonie africane e la rinuncia a qualsiasi influenza e interesse sull'Etiopia." }, { "id": 201, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con quale trattato l'Italia dovette rinunciare alle sue colonie", "answer": "Nel Trattato di Pace del 1947 l'Italia ha dovuto rinunciare a tutte le sue colonie, compresa la Libia. Vi fu comunque nel 1946 un vano tentativo di mantenere la Tripolitania come colonia italiana (assegnando la Cirenaica alla Gran Bretagna ed il Fezzan alla Francia)." }, { "id": 202, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con quale trattato l'Italia dovette rinunciare alle sue colonie", "answer": "Nel Trattato di Pace del 1947 l'Italia dovette lasciare libere dalla sua occupazione coloniale tutte le sue colonie, compresa la Libia. Vi fu comunque nel 1946 un vano tentativo di mantenere la Tripolitania come colonia italiana assegnando la Cirenaica alla Gran Bretagna ed il Fezzan alla Francia; fino al 1951 la Gran Bretagna amministra Tripolitania e Cirenaica, e la Francia il Fezzan, in gestione fiduciaria delle Nazioni Unite, mentre la Striscia di Aozou (ottenuta da Mussolini nel 1935) viene riconsegnata alla colonia francese del Ciad. Per gli Italiani della Libia inizi\u00f2 nel secondo dopoguerra un difficile periodo, contrassegnato dall'emigrazione." }, { "id": 203, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A quale guerra mondiale ha preso parte la divisione Littorio", "answer": "La Divisione corazzata \"Littorio\" \u00e8 stata una delle Grandi Unit\u00e0 corazzate del Regio Esercito nella seconda guerra mondiale." }, { "id": 204, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A quale guerra mondiale ha preso parte la divisione Littorio", "answer": "La Divisione corazzata \"Littorio\" \u00e8 stata una delle Grandi Unit\u00e0 corazzate del Regio Esercito nella seconda guerra mondiale." }, { "id": 205, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A quale guerra mondiale ha preso parte la divisione Littorio", "answer": "Durante la seconda guerra mondiale un esempi di questi raggruppamenti tattici erano i bersaglieri italiani al seguito delle divisioni corazzate Centauro, Ariete e Littorio che combatterono nel teatro dell'Africa del nord, o quelli inquadrati nelle divisioni motorizzate \"Trieste\" e \"Trento\"." }, { "id": 206, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con quale trattato venne istituita la NATO", "answer": "Il trattato istitutivo della NATO, il Patto Atlantico, fu firmato a Washington, D.C. il 4 aprile 1949 ed entr\u00f2 in vigore il 24 agosto dello stesso anno. Attualmente, fanno parte della NATO 28 stati del mondo." }, { "id": 207, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali citt\u00e0 tocc\u00f2 il re Vittorio Emanuele III durante la sua fuga da Roma", "answer": "Il 25 luglio 1943, dopo lo sbarco alleato in Sicilia e a seguito dell'ordine del giorno Grandi, Vittorio Emanuele III destitu\u00ec Mussolini e nomin\u00f2 a capo del governo il maresciallo Badoglio. L'8 settembre del 1943, dopo l'annuncio dell'armistizio con gli Alleati, il re Vittorio Emanuele III, il principe Umberto e Badoglio fuggirono da Roma (di l\u00ec a poco occupata dai tedeschi) e, a bordo di una nave da guerra, da Ortona raggiunsero Brindisi, libera sia dai vecchi sia dai nuovi nemici." }, { "id": 208, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali citt\u00e0 tocc\u00f2 il re Vittorio Emanuele III durante la sua fuga da Roma", "answer": "La fuga da Roma del re d'Italia Vittorio Emanuele III e del maresciallo d'Italia Badoglio (genericamente nota anche come fuga di Pescara, fuga di Ortona o fuga di Brindisi), consistette nel precipitoso abbandono della capitale \u2013 all'alba del 9 settembre 1943 \u2013 alla volta di Brindisi, da parte del sovrano, del capo del Governo e di alcuni esponenti della Real Casa, del governo e dei vertici militari. La fretta con la quale la fuga fu realizzata comport\u00f2 l'assenza di ogni ordine e disposizione alle truppe e agli apparati dello Stato utile a fronteggiare le conseguenze dell'Armistizio, pregiudicando gravemente l'esistenza stessa di questi nei convulsi eventi bellici delle 72 ore successive. Questo avvenimento segn\u00f2 una svolta nella storia italiana durante la seconda guerra mondiale." }, { "id": 209, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Contro chi gli italiani organizzarono la guerriglia in Africa Orientale", "answer": "Nella primavera del 1941, con la fine della campagna dell'Africa Orientale Italiana la Gran Bretagna riacquis\u00ec il controllo del Somalia Britannica ed occup\u00f2 la Somalia italiana con l'Ogaden. Tuttavia, fino all'estate del 1943, in tutto il Corno d'Africa impervers\u00f2 la guerriglia italiana. Le truppe britanniche mantennero il controllo del paese fino al novembre del 1949, quando le Nazioni Unite la diedero in Amministrazione fiduciaria alla Repubblica Italiana (Amministrazione fiduciaria italiana della Somalia). Durante il periodo del controllo britannico avvenne l'eccidio di Mogadiscio nel corso del quale furono uccisi 54 italiani e 14 somali." }, { "id": 210, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Contro chi gli italiani organizzarono la guerriglia in Africa Orientale", "answer": "La Guerriglia in Africa Orientale fu attuata contro le truppe britanniche da circa 7000 militari italiani che rifiutarono la resa dopo la caduta di Gondar nel novembre 1941. Dur\u00f2 fino all'inizio dell'autunno del 1943." }, { "id": 211, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Contro chi gli italiani organizzarono la guerriglia in Africa Orientale", "answer": "Nella primavera del 1941, con la fine della campagna dell'Africa Orientale Italiana la Gran Bretagna riacquis\u00ec il controllo del Somalia Britannica ed occup\u00f2 la Somalia italiana con l'Ogaden. Tuttavia, fino all'estate del 1943, in tutto il Corno d'Africa impervers\u00f2 la guerriglia italiana. Le truppe britanniche mantennero il controllo del paese fino al novembre del 1949, quando le Nazioni Unite la diedero in Amministrazione fiduciaria alla Repubblica Italiana (Amministrazione fiduciaria italiana della Somalia)." }, { "id": 212, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Contro quali gruppi o ceti sociali lottavano gli squadristi", "answer": "La crescita del fenomeno squadrista anche nel 1921, giunta ben oltre gli obbiettivi locali di difesa delle classi medie e degli agrari, determin\u00f2 nuovi problemi. Primo fra tutti fu proprio quello riguardante la convivenza con queste due ultime classi, in quanto la crescita numerica e qualitativa dello squadrismo, unita alla massiccia conquista territoriale nelle province, rese da questo momento il movimento stesso una realt\u00e0 autonoma decisa a conseguire i propri scopi politici (che andavano a collidere con gli interessi economici della classe borghese e possidente) senza compromessi. Una volta distrutto il sistema economico-finanziario-sindacale socialista, lo squadrismo trov\u00f2 perci\u00f2 un nuovo nemico nei latifondisti e nei grandi proprietari terrieri, che ne avevano favorito l'ascesa, e nei commercianti, rei di non uniformarsi ai prezzi popolari \"suggeriti\"." }, { "id": 213, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa avvenne a Montecassino il 15 febbraio del 1944", "answer": "Il 13 ottobre Badoglio dichiar\u00f2 guerra alla Germania. Nel gennaio del 1944 la sede provvisoria del governo fu trasferita a Salerno; fu in questa citt\u00e0 che nell'aprile 1944 si form\u00f2 il primo governo di unit\u00e0 nazionale. Il 22 gennaio le truppe americane sbarcano ad Anzio ed il 15 febbraio 1944 dei bombardamenti danneggiarono gravemente l'abbazia di Montecassino. L'indomani della liberazione di Roma (4 giugno 1944) da parte delle truppe alleate, Vittorio Emanuele III nomin\u00f2 il figlio Umberto II (il futuro \"Re di Maggio\") luogotenente del Regno (5 giugno 1944), nel vano tentativo di ritardare il pi\u00f9 possibile il momento dell'abdicazione." }, { "id": 214, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa avvenne a Montecassino il 15 febbraio del 1944", "answer": "In questa fase le forze aeree alleate effettuarono preliminarmente il bombardamento dell'Abbazia di Montecassino, considerata dal generale Freyberg un importante caposaldo tedesco di cui egli riteneva indispensabile la totale distruzione prima dell'attacco dei suoi soldati; in realt\u00e0 l'abbazia non era occupata dalle truppe tedesche, ma i generali Alexander e Wilson, pressati da Freyberg e in possesso di informazioni imprecise, autorizzarono il bombardamento nonostante l'opposizione di Clark. Il 15 febbraio 1944, 142 bombardieri pesanti e 87 bombardieri medi sganciarono oltre 400 tonnellate di bombe: la distruzione dell'abbazia per\u00f2 fin\u00ec per favorire le truppe tedesche che si installarono tra le macerie. Subito dopo, inizi\u00f2 l'attacco delle divisioni di Freyberg a nord e a sud di Cassino, ma i tedeschi difesero strenuamente le posizioni sulle alture dominanti ed entro il 17 febbraio gli indiani e i neozelandesi furono bloccati dopo aver subito gravi perdite." }, { "id": 215, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa avvenne a Montecassino il 15 febbraio del 1944", "answer": "Il 15 febbraio gli Alleati tentarono un nuovo sfondamento della Linea Gustav a Montecassino, con l'ausilio di un violento quanto inutile bombardamento dell'antica Abbazia di Montecassino, mentre nel settore di Anzio-Nettuno gli alleati venivano ricacciati fino alla linea del fronte del 29 gennaio: solo la netta superiorit\u00e0 aerea gli permise di non indietreggiare ulteriormente. Questo fatto, insieme agli esigui risultati da lui conseguiti, comport\u00f2 la destituzione, il 23 febbraio, del generale Lucas a favore di Lucian Truscott." }, { "id": 216, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa avvenne a Montecassino il 15 febbraio del 1944", "answer": "Il 15 febbraio 1944, la millenaria abbazia cassinese fu rasa al suolo in seguito ai bombardamenti aerei degli alleati. Il primo ad accorrervi, appena cessato il combattimento, fu l\u2019abate Rea, che il 27 maggio 1944 raggiunse con mezzi militari degli Alleati la vetta di Montecassino. Qui trov\u00f2 le truppe polacche che avevano occupato il terreno dove una volta esisteva l'Abbazia. Immediatamente scrisse alla Segreteria di Stato della Santa Sede informandola sulle condizioni in cui si trovava l'antico monastero, ossia la completa distruzione dell\u2019 edificio. Lasci\u00f2 poi a custodia dei sacri luoghi un suo monaco." }, { "id": 217, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa avvenne a Montecassino il 15 febbraio del 1944", "answer": "Il 22 gennaio le truppe americane sbarcano ad Anzio ed il 15 febbraio 1944 dei bombardamenti danneggiarono gravemente l'abbazia di Montecassino." }, { "id": 218, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa avvenne in piazza San Sepolcro a Milano nel 1919", "answer": "Immediatamente prima della fine del conflitto mondiale, Benito Mussolini, uno degli esponenti pi\u00f9 importanti dell'Interventismo, ag\u00ec cercando varie sponde per dar vita a un movimento che imprimesse alla guerra una svolta rivoluzionaria. Tuttavia i suoi sforzi riuscirono a concretizzarsi solo sei mesi dopo il termine delle ostilit\u00e0, quando un piccolo gruppo di reduci e intellettuali interventisti, nazionalisti, anarchici e sindacalisti rivoluzionari, si radun\u00f2 in un locale di Piazza San Sepolcro a Milano, dando vita ai Fasci di Combattimento, il cui programma si configurava come rivoluzionario, socialista e nazionalista a un tempo." }, { "id": 219, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa avvenne in piazza San Sepolcro a Milano nel 1919", "answer": "La fondazione dei Fasci italiani di combattimento avvenne a Milano il 23 marzo 1919 in Piazza San Sepolcro; stando allo stesso Mussolini non erano presenti che una cinquantina di aderenti, ma negli anni successivi, quando la qualifica di sansepolcrista dava automaticamente diritto a vantaggi cospicui in termini economici e di prestigio sociale, furono centinaia coloro che riuscirono a far aggiungere alla lista il loro nome." }, { "id": 220, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa avvenne in piazza San Sepolcro a Milano nel 1919", "answer": "Sul fronte diplomatico, non valsero le proteste e neanche l'argomento che un'Italia esposta alla \"morte per fame\", a causa della gravissima crisi economica e sociale che aveva colpito il Paese alla fine delle ostilit\u00e0, avrebbe facilmente aperto la strada del successo ad una rivoluzione bolscevica analoga a quella che aveva preso controllo della Russia nel 1917. La reazione infatti fu rabbiosa, ma non solo a sinistra: attorno a Benito Mussolini si mobilit\u00f2 un movimento rivoluzionario che, il 23 marzo 1919, a Piazza San Sepolcro a Milano ebbe il suo battesimo come fascismo." }, { "id": 221, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa avvenne in piazza San Sepolcro a Milano nel 1919", "answer": "Il 23 marzo 1919, nella sala riunioni Circolo dell'alleanza industriale, in piazza San Sepolcro a Milano, furono ufficialmente fondati i Fasci italiani di combattimento." }, { "id": 222, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa avvenne in piazza San Sepolcro a Milano nel 1919", "answer": "In questo clima nacque il fascismo, ufficialmente il 23 marzo 1919 a Milano. Quel giorno a Piazza San Sepolcro, all'interno di Palazzo Castani - sede in quel tempo del Circolo per gli Interessi Industriali, Commerciali e Agricoli della provincia di Milano - i cui locali erano stati presi in affitto - si radun\u00f2 un piccolo gruppo di circa 120 ex combattenti, interventisti, arditi e intellettuali, che fondarono i Fasci italiani di combattimento. senza fonte Il programma di questo gruppo fu essenzialmente volto alla valorizzazione della vittoria sull'Austria Ungheria, alla rivendicazione dei diritti degli ex-combattenti, al \"sabotaggio con ogni mezzo delle candidature dei neutralisti\". Segu\u00ec quindi un programma economico-sociale che prevedeva - fra l'altro - l'abolizione del Senato, tasse progressive, pensione a 55 anni, giornata lavorativa di otto ore, abolizione dei Vescovati, sostituzione dell'Esercito con una milizia popolare." }, { "id": 223, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa avvenne in piazza San Sepolcro a Milano nel 1919", "answer": "Il PNF fu fondato a Roma il 7 novembre 1921 per iniziativa di Benito Mussolini come evoluzione in partito del movimento dei Fasci Italiani di Combattimento - fondati, sempre da Mussolini, a Milano, in piazza San Sepolcro, il 23 marzo 1919. Come movimento giovanile si dot\u00f2 nel 1921 dell'Avanguardia Giovanile Fascista. Rispetto al predecessore, il PNF abbandon\u00f2, via via che si consolidava al potere, gli ideali socialisteggianti e repubblicani per virare decisamente verso la destra dello scacchiere politico italiano." }, { "id": 224, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa avvenne in piazza San Sepolcro a Milano nel 1919", "answer": "La fondazione dei Fasci italiani di combattimento avviene a Milano il 23 marzo 1919 in Piazza San Sepolcro; stando allo stesso Mussolini non erano presenti che una cinquantina di aderenti, Un rapporto della stessa sera della Polizia di Milano indica circa 300 presenti, compresi giornalisti e curiosi. Vd. Renzo De Felice, Mussolini il rivoluzionario cit., pag. 504. ma negli anni successivi, quando la qualifica di sansepolcrista dava automaticamente diritto a vantaggi cospicui in termini economici e di prestigio sociale, furono centinaia coloro che riuscirono a far aggiungere alla lista il loro nome." }, { "id": 225, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa avvenne in piazza San Sepolcro a Milano nel 1919", "answer": "Il termine Sansepolcrismo \u00e8 utilizzato per riferirsi al fascismo cosiddetto \"delle origini\", ossia quello ispirato ai principi enunciati da Benito Mussolini il 23 marzo 1919 all'atto di fondazione dei Fasci Italiani di Combattimento durante l'adunata di piazza San Sepolcro a Milano e poi pubblicati su \"Il Popolo d'Italia\" il 6 giugno 1919." }, { "id": 226, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa caratterizz\u00f2 il periodo storicamente noto come \"biennio rosso\"", "answer": "Lo Stato si venne quindi a trovare sotto un triplice attacco: dall'estero, con l'evidente tentativo delle potenze alleate di ridimensionare la portata della vittoria e delle rivendicazioni italiane a vantaggio del Regno di Jugoslavia.senza fonte Dalle formazioni socialiste e sindacali, che cominciarono una campagna para-rivoluzionaria, soprattutto attraverso una durissima campagna di scioperi. Dalle formazioni nazionaliste, la cui campagna denigratoria verso l'azione del governo sarebbe poi culminata nel settembre 1919 con l'Impresa di Fiume. A risentire di questa instabilit\u00e0 fu soprattutto l'ordine pubblico, con l'acuirsi del radicalismo e della violenza, l'urto fra le compagini socialiste e internazionaliste (compresse durante gli anni del conflitto e ora libere di agire nuovamente) e quelle nazionaliste e interventiste. Subito dopo la fine della prima guerra mondiale, l'iniziativa politica rimase nelle mani dei movimenti sindacali rappresentati dalle leghe socialiste e popolari che lanciarono una escalation di scioperi e occupazioni, storicamente nota come \"Biennio rosso\", culminata nell'estate del 1920 in una occupazione generalizzata di terreni agricoli, opifici e installazioni industriali in quasi tutta l'Italia, con esperimenti di autogestione, autoproduzione e la creazione di consigli di fabbrica sul modello dei soviet." }, { "id": 227, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa caratterizz\u00f2 il periodo storicamente noto come \"biennio rosso\"", "answer": "Il biennio rosso in Italia \u00e8 la locuzione con cui viene comunemente indicato il periodo della storia d'Italia compreso fra il 1919 e il 1920, caratterizzato da una serie di lotte operaie e contadine che ebbero il loro culmine e la loro conclusione con l'occupazione delle fabbriche del settembre 1920." }, { "id": 228, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa caratterizz\u00f2 il periodo storicamente noto come \"biennio rosso\"", "answer": "L'espressione \"biennio rosso\" entr\u00f2 nell'uso comune gi\u00e0 nei primi anni venti, con accezione negativa; venne utilizzata da pubblicisti di parte borghese per sottolineare il grande timore suscitato, nelle classi possidenti, dalle lotte operaie e contadine che ebbero luogo nel 1919-20, e quindi per giustificare la reazione fascista che ne segu\u00ec. Negli anni settanta, il termine \"biennio rosso\", questa volta con connotazioni positive, venne ripreso da una parte della storiografia, politicamente impegnata a sinistra, che incentr\u00f2 la sua attenzione sulle agitazioni del 1919-20, considerandole come uno dei momenti di pi\u00f9 forte scontro di classe e come esperienza esemplare nella storia delle relazioni che intercorrono fra l'organizzazione della classe operaia e la spontaneit\u00e0 delle sue lotte." }, { "id": 229, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa caratterizz\u00f2 il periodo storicamente noto come \"biennio rosso\"", "answer": "Il periodo tra le due guerre mondiali fu caratterizzato da forti tensioni sociali, soprattutto riguardo al reinserimento dei reduci della prima guerra mondiale ed in particolare nel cosiddetto biennio rosso, che in Italia fu caratterizzato da una serie di lotte operaie e contadine che ebbero il loro culmine e la loro conclusione con l'occupazione delle fabbriche, soprattutto nel centro-nord del paese." }, { "id": 230, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa caratterizz\u00f2 il periodo storicamente noto come \"biennio rosso\"", "answer": "Da parte loro, i rivoluzionari bolscevichi, nell'estate del 1919, diedero il via a quello che poi verr\u00e0 chiamato il Biennio Rosso e che sar\u00e0 il periodo di pi\u00f9 forte enfasi rivoluzionaria marxista in Italia, ancorch\u00e9 non coronato da successo." }, { "id": 231, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa caratterizz\u00f2 il periodo storicamente noto come \"biennio rosso\"", "answer": "Il Biennio rosso \u00e8 la locuzione con cui viene comunemente indicato il periodo della storia italiana compreso fra il 1919 e il 1920, caratterizzato da una serie di lotte operaie e contadine che ebbero il loro culmine e la loro conclusione con l'occupazione delle fabbriche del settembre 1920Brunella Dalla Casa, Composizione di classe, rivendicazioni e professionalit\u00e0 nelle lotte del \"biennio rosso\" a Bologna, in: AA. VV, Bologna 1920; le origini del fascismo, a cura di Luciano Casali, Cappelli, Bologna 1982, pag. 179.. In tale periodo si verificarono, soprattutto nell'Italia centro-settentrionale, mobilitazioni contadine, tumulti annonari, manifestazioni operaie, occupazioni di terreni e fabbriche con, in alcuni casi, tentativi di autogestione. Le agitazioni si estesero anche alle zone rurali e furono spesso accompagnate da scioperi, picchetti e scontri." }, { "id": 232, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa comport\u00f2 la distruzione dell'ARMIR nella campagna sul fronte orientale", "answer": "La catastrofe finale in Tunisia, preceduta durante l'inverno dalla perdita della Libia e dal tragico disastro dell'ARMIR in Russia, provoc\u00f2 un grave indebolimento del regime fascista in Italia e della posizione dello stesso Benito Mussolini. Il generale Vittorio Ambrosio, il nuovo capo di stato maggiore generale in sostituzione del maresciallo Ugo Cavallero, era pessimista sulla possibilit\u00e0 di continuare la guerra; dopo le pesanti perdite di uomini e mezzi degli ultimi mesi, le forze armate italiane erano in una situazione critica: dieci divisioni erano in fase di riorganizzazione, trentasei erano impiegate all'estero in compiti di occupazione e in Italia erano disponibili solo tredici divisioni pronte all'azione; le forze navali e aeree erano deboli. Mussolini non appariva del tutto consapevole di queste carenze e del cedimento morale tra le autorit\u00e0 dirigenti: l'11 marzo 1943 aveva deriso gli \"individui di nervi deboli\" che, dopo la disfatta in Russia, avevano pensato \"che il \"baffone\" (Stalin) sarebbe arrivato a Longatico\", e manteneva un'apparente fiducia in Hitler e nella potenza militare tedesca. I due si incontrarono a Salisburgo nell'aprile 1943; in un primo tempo Mussolini avanz\u00f2 la proposta di ricercare un compromesso con Stalin e di trasferire la massa delle forze della Wehrmacht nel Mediterraneo, ma alla fine concord\u00f2 con i piani di Hitler che, respingendo le proposte del Duce, si mostr\u00f2 ottimista e sicuro di poter vincere entro il 1943 la guerra sul fronte orientale sferrando una terza offensiva estiva." }, { "id": 233, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa comport\u00f2 la distruzione dell'ARMIR nella campagna sul fronte orientale", "answer": "Con la sostanziale distruzione dell'ARMIR ebbe di fatto termine la partecipazione italiana alla campagna sul fronte orientale. A partire dal 6 marzo, i sopravvissuti delle divisioni italiane verranno progressivamente rimpatriati. Alcune unit\u00e0 italiane continuarono comunque ad operare sul fronte orientale: cinque battaglioni di truppe chimiche addette alla creazione di nebbia artificiale operarono nei porti del Baltico fino alla fine della guerra, come pure l'834\u00ba ospedale da campo, attivo in Russia. Singoli soldati o ufficiali italiani si offrirono volontari e combatterono all'interno di unit\u00e0 della Wehrmacht sul fronte orientale, anche se non ci sono dati precisi sul loro numero." }, { "id": 234, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa comunic\u00f2 il bollettino della vittoria fatto circolare da Diaz", "answer": "Il Bollettino della Vittoria, diramato dal generale Diaz il 4 novembre, descrisse in termini trionfalistici lo svolgimento della battaglia ed esalt\u00f2 con alcune esagerazioni e con accenti enfatici i risultati dei combattimenti, traendo un sintetico bilancio finale della guerra. Alcuni autori peraltro hanno sminuito il ruolo e la capacit\u00e0 del generale Diaz che avrebbe mostrato durante la battaglia limitate qualit\u00e0 di comando. Piero Pieri assegn\u00f2 il merito principale della preparazione e della conduzione della battaglia di Vittorio Veneto al generale Badoglio, sottocapo di Stato maggiore generale, considerato il principale direttore delle operazioni e il responsabile della condotta dell'ultima campagna." }, { "id": 235, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa comunic\u00f2 il bollettino della vittoria fatto circolare da Diaz", "answer": "Il generale Armando Diaz diede notizia all'intero paese della conclusione del conflitto firmando l'ultimo bollettino di guerra, passato poi alla storia come il \"bollettino della Vittoria\", che concludeva con queste parole: \u00ab... i resti di quello che fu uno dei pi\u00f9 potenti eserciti del mondo, risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano disceso con orgogliosa sicurezza\u00bb. Il giorno seguente furono occupate Rovigno, Parenzo, Zara, Lissa; la citt\u00e0 di Fiume, pur non prevista tra i territori nei quali sarebbero state inviate forze italiane come specificato da alcune clausole dell'armistizio, fu occupata in seguito al proclama d'unione all'Italia, emanato il 30 ottobre dal Consiglio nazionale. L'esercito forz\u00f2 anche la linea del patto di Londra e diresse su Lubiana, ma fu fermato poco oltre Postumia dalle truppe serbe." }, { "id": 236, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa comunic\u00f2 il bollettino della vittoria fatto circolare da Diaz", "answer": "Nell'autunno del 1918 guid\u00f2 alla vittoria le truppe italiane, iniziando l'offensiva il 24 ottobre, con lo scontro tra 58 divisioni (51 italiane, 3 britanniche, 2 francesi, 1 cecoslovacca, 1 reggimento statunitense) contro 73 austriache. Il piano non prevedeva attacchi frontali, ma un colpo concentrato su un unico punto - Vittorio Veneto - per spezzare il fronte nemico. Iniziando una manovra diversiva, Diaz attir\u00f2 tutti i rinforzi austriaci lungo il Piave, che il nemico credeva essere il punto dell'attacco principale, costringendoli all'inazione per la piena del fiume. Nella notte tra il 28 e 29 ottobre, Diaz pass\u00f2 all'attacco, con teste di ponte isolate che avanzavano lungo il centro del fronte, facendo allargare le ali per coprire l'avanzata. Il fronte dell'esercito austro-ungarico si spezz\u00f2, innescando una reazione a catena ingovernabile. Il 30 ottobre l'esercito italiano arriv\u00f2 a Vittorio Veneto, mentre altre armate passarono il Piave e avanzarono, arrivando a Trento il 3 novembre. Il 4 novembre 1918 l'Austria-Ungheria capitol\u00f2, e per la storica occasione Diaz stil\u00f2 il famoso Bollettino della Vittoria, in cui comunicava la rotta dell'esercito nemico ed il successo italiano." }, { "id": 237, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa defin\u00ec il cosiddetto armistizio lungo firmato da Badoglio", "answer": "Il 27 settembre giunsero a Brindisi due rappresentanti degli alleati: Macmillan e Murphy consegnarono a Badoglio il testo ultimativo della \u201cresa incondizionata\u201d che sar\u00e0 firmato da Badoglio a Malta il successivo 29 settembre. Questo testo, articolato in 44 articoli, verr\u00e0 chiamato armistizio lungo e definir\u00e0 le severe condizioni della resa italiana. Tra l'altro, il 13 ottobre l'Italia formalmente dichiarer\u00e0 guerra alla Germania, condizione richiesta nelle clausole della resa per acquisire lo status di parte cobelligerante." }, { "id": 238, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa defin\u00ec il cosiddetto armistizio lungo firmato da Badoglio", "answer": "Il 27 settembre giunsero a Brindisi due rappresentanti degli alleati: Macmillan e Murphy consegnarono a Badoglio il testo ultimativo della \u201cresa incondizionata\u201d che sar\u00e0 firmato da Badoglio a Malta il successivo 29 settembre. Questo testo, articolato in 44 articoli, verr\u00e0 chiamato armistizio lungo e definir\u00e0 le severe condizioni della resa italiana. Tra l'altro, il 13 ottobre l'Italia formalmente dichiarer\u00e0 guerra alla Germania, condizione richiesta nelle clausole della resa per acquisire lo status di parte cobelligerante.Il governo Badoglio, l'armistizio ed il problema della \u201ccobelligeranza\u201d." }, { "id": 239, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa defin\u00ec il cosiddetto armistizio lungo firmato da Badoglio", "answer": "Il primo atto politico del governo fu l'approvazione e la firma del cos\u00ec detto armistizio lungo. Tale documento rappresentava un'integrazione dettagliata dei principi generali enunciati dall'armistizio corto firmato a Cassibile il 3 settembre ed annunciato l'8 settembre. Questo formalmente poneva l'Italia nelle mani degli alleati rendendo esecutivo il principio della resa incondizionata citato nel documento firmato a Cassibile. Tuttavia il governo fece leva su una dichiarazione scritta ottenuta dal Comandante Supremo Alleato (fatta per indurre il governo italiano ad accettare l'espressione \"resa incondizionata\") in base alla quale gli Alleati si impegnavano ad ammorbidire le condizioni della resa in proporzione all'aiuto che l'Italia avrebbe fornito nella lotta contro i nazisti. Tale impegno venne inserito nel testo dell'armistizio lungo che venne quindi firmato da Badoglio a bordo della corazzata HMS Nelson alla fonda nelle acque di Malta il 29 settembre 1943." }, { "id": 240, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A quale guerra si pose fine con il trattato di Losanna del 1912", "answer": "Il trattato di Losanna - detto anche di trattato di Ouchy, dal nome del quartiere residenziale ove fu sottoscritto - fu il trattato di pace che pose fine alla guerra italo-turca, firmato il 18 ottobre 1912 fra l'Italia e l'Impero Ottomano." }, { "id": 241, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A quale guerra si pose fine con il trattato di Losanna del 1912", "answer": "Il Trattato di Losanna - detto anche di Trattato di Ouchy, dal nome del quartiere residenziale ove fu sottoscritto - fu il trattato di pace che pose fine alla guerra italo-turca, firmato il 18 ottobre 1912 fra l'Italia e l'Impero Ottomano." }, { "id": 242, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A quale guerra si pose fine con il trattato di Losanna del 1912", "answer": "il Trattato di Losanna del 1912, tra Italia e Impero Ottomano, al termine della guerra italo-turca;dove l'impero ottomano abdic\u00f2 proclamando la sovranit\u00e0 italiana in Libia." }, { "id": 243, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa definiva il Trattato di Saint-Germain", "answer": "Il 10 settembre 1919, Nitti sottoscrisse il trattato di Saint-Germain, che definiva i confini italo-austriaci (quindi il confine del Brennero), ma non quelli orientali. Le potenze alleate, infatti, avevano autorizzato l'Italia e il neo-costituito regno dei Serbi, Croati e Sloveni (che nel 1929 avrebbe assunto il nome di Jugoslavia) a definire congiuntamente i propri confini. Immediatamente (12 settembre 1919), una forza volontaria irregolare di nazionalisti ed ex-combattenti italiani, guidata dal poeta Gabriele d'Annunzio, occup\u00f2 militarmente la citt\u00e0 di Fiume chiedendo l'annessione all'Italia." }, { "id": 244, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa definiva il Trattato di Saint-Germain", "answer": "Il Trattato di Saint-Germain-en-Laye (detto anche Trattato di Saint-Germain) fu stipulato alla fine della prima guerra mondiale e in esso venne stabilita la ripartizione del dissolto Impero Austro-Ungarico e le condizioni per la creazione della repubblica austriaca." }, { "id": 245, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa definiva il Trattato di Saint-Germain", "answer": "Il 10 settembre 1919, Francesco Saverio Nitti, succeduto a Orlando alla Presidenza del Consiglio, sottoscrisse il Trattato di Saint-Germain, che definiva i confini italo-austriaci (quindi il confine del Brennero), ma non quelli orientali. Le potenze alleate, infatti, lasciarono che l'Italia e il neo-costituito regno dei Serbi, Croati e Sloveni definissero congiuntamente i propri confini. Immediatamente (12 settembre 1919), una forza volontaria irregolare di nazionalisti ed ex-combattenti italiani, guidata dal poeta Gabriele d'Annunzio, occup\u00f2 militarmente la citt\u00e0 di Fiume chiedendone l'annessione all'Italia. Nitti, nonostante gli fosse confermata la fiducia del governo, scelse di dimettersi il 16 novembre, preoccupato anche dalle agitazioni sul fronte interno degli operai e degli agricoltori." }, { "id": 246, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa definiva il Trattato di Saint-Germain", "answer": "Dopo la Prima guerra mondiale il Trattato di Saint-Germain aveva assegnato all'Italia l'Alto Adige che, seppur geograficamente incardinato nella penisola italiana, era popolato in prevalenza da abitanti di lingua tedesca. Il governo fascista implement\u00f2 una serie di misure volte alla snazionalizzazione della popolazione. L'uso della lingua tedesca in pubblico e il suo insegnamento vennero vietati. Ulteriori provvedimenti come l'obbligo all'italianizzazione dei cognomi miravano all'oppressione dell'identit\u00e0 etnica e culturale tedesca. Furono inoltre adottate speciali misure di natura militare (edificazione del Vallo Alpino in Alto Adige). Fu anche portata avanti una massiccia industrializzazione. A ci\u00f2 si aggiunse la politica demografica del fascismo (vedi italianizzazione), culminata nelle opzioni in Alto Adige, che videro l'adesione massiccia della popolazione di lingua tedesca al trasferimento nel Reich nazista." }, { "id": 247, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa definiva il Trattato di Saint-Germain", "answer": "Il governo italiano dal canto suo fu diviso sul da farsi: Vittorio Emanuele Orlando era un sostenitore del riconoscimento delle nazionalit\u00e0 in opposizione alla politica decisamente imperialistica del Sonnino: il contrasto fra i due politici italiani fu fatale; se Orlando, disposto a rinunciare alla Dalmazia, richiedeva l'annessione di Fiume, Sonnino non intendeva cedere sulla Dalmazia, cosicch\u00e9 l'Italia fin\u00ec col richiedere entrambi i territori, senza ottenere nessuno dei due. A seguito di un appello diretto di Wilson al popolo italiano che scavalc\u00f2 il governo del paese, Vittorio Emanuele Orlando abbandon\u00f2 per protesta la conferenza di pace di Parigi. In mancanza del presidente del consiglio italiano, le trattative per\u00f2 continuarono lo stesso, tanto che la delegazione italiana ritorn\u00f2 sui suoi passi. Il 10 settembre 1919, il nuovo presidente del consiglio Francesco Saverio Nitti sottoscrisse il trattato di Saint-Germain, che definiva i confini italo-austriaci, ma non quelli orientali." }, { "id": 248, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa definiva il Trattato di Saint-Germain", "answer": "Il 10 settembre 1919 Nitti sottoscrisse il trattato di Saint-Germain, che definiva i confini italo-austriaci ma non quelli orientali. La neonata Prima repubblica austriaca cedette all'Italia il Trentino-Alto Adige, l'Istria, l'intera Venezia Giulia fino alle Alpi Giulie (incluse la cittadina di Volosca e le isole del Carnaro), la Dalmazia settentrionale nei suoi confini amministrativi fino al porto di Sebenico incluso e tutte le isole prospicienti, il porto di Valona e l'isolotto di Saseno in Albania (occupati nel corso del conflitto). Il trattato prevedeva inoltre il diritto di chiedere aggiustamenti dei confini con i possedimenti franco-britannici in Africa." }, { "id": 249, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa definiva il Trattato di Saint-Germain", "answer": "Uscita vincitrice dalla Prima guerra mondiale, l'Italia aveva ottenuto la sicurezza della frontiera nord-orientale con il Trattato di St. Germain-en-Laye, che definiva il destino dell'Impero austro-ungarico. L'annessione del Trentino-Alto Adige, fino al Passo del Brennero garantiva la sicurezza della Pianura Padana, fino ad allora messa in serio pericolo dal cuneo austro-ungarico, che permetteva alle truppe austriache di calare fino alle Fortezze del Quadrilatero, coperte dal Lago di Garda. La \u201cchiusura delle porte di casa\u201d, obiettivo primario ricercato dall'Italia nella partecipazione alla guerra nelle file dell'Intesa, si completava con l'acquisizione della Carniola occidentale con Gorizia, Trieste, l'Istria fino alle Alpi Giulie." }, { "id": 250, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa definiva il Trattato di Saint-Germain", "answer": "Il Trattato di St. Germain en Laye, all'articolo 88, sanciva il divieto per la nuova Repubblica d'Austria di procedere all'Anschluss. L'Italia, in questo frangente, agiva di concerto con la Francia, la quale, nel tentativo di neutralizzare il potenziale economico-militare tedesco, oltre a richiedere ingenti somme di riparazioni, faceva imporre dalla Conferenza di Pace di Parigi nel Trattato di Versailles, il divieto di Anschluss per la Germania." }, { "id": 251, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa deliberava la legge sulla stampa entrata in vigore nel 1926", "answer": "Il 20 gennaio 1926 entr\u00f2 in vigore la legge sulla stampa (legge 31 dicembre 1925 n. 2307), la quale disponeva che i giornali potevano essere diretti, scritti e stampati solo se avevano un direttore responsabile riconosciuto dal Procuratore generale presso la Corte di appello della giurisdizione dove era stampato il periodico. Il regolamento attuativo dell'11 marzo 1926 precis\u00f2 che il Procuratore era tenuto a sentire il prefetto, quindi il direttore di qualunque giornale doveva essere persona non sgradita al governo, pena l'impossibilit\u00e0 a pubblicare." }, { "id": 252, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa dice la convenzione dell'Aia del 1907 riguardo alla rappresaglia", "answer": "La convenzione dell'Aia del 1907 proibisce la rappresaglia, mentre la Convenzione di Ginevra del 1929, relativa al Trattamento dei prigionieri di guerra, fa esplicito divieto di atti di rappresaglia nei confronti dei prigionieri di guerra nell'Articolo 2. Dal punto di vista internazionale l'argomento rappresaglia era contemplato nei codici di diritto bellico nazionali, in cui si faceva riferimento ai criteri della proporzionalit\u00e0 rispetto all'entit\u00e0 dell'offesa subita, della selezione degli ostaggi (non indiscriminata) e della salvaguardia delle popolazioni civili. Alcuni di questi aspetti furono violati: nella selezione degli ostaggi, poich\u00e9 si procedette alla fucilazione anche di personale sanitario, infermi e malati e inoltre poich\u00e9 non risulta che sia stata eseguita da parte tedesca alcuna seria indagine per appurare l'identit\u00e0 dei responsabili dell'attacco, n\u00e9 si attesero le 24 ore di consuetudine affinch\u00e9 gli stessi si consegnassero spontaneamente." }, { "id": 253, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da chi fu diramato il \"Bollettino della Vittoria\" ", "answer": "Il Bollettino della Vittoria, diramato dal generale Diaz il 4 novembre, descrisse in termini trionfalistici lo svolgimento della battaglia ed esalt\u00f2 con alcune esagerazioni e con accenti enfatici i risultati dei combattimenti, traendo un sintetico bilancio finale della guerra. Alcuni autori peraltro hanno sminuito il ruolo e la capacit\u00e0 del generale Diaz che avrebbe mostrato durante la battaglia limitate qualit\u00e0 di comando. Piero Pieri assegn\u00f2 il merito principale della preparazione e della conduzione della battaglia di Vittorio Veneto al generale Badoglio, sottocapo di Stato maggiore generale, considerato il principale direttore delle operazioni e il responsabile della condotta dell'ultima campagna." }, { "id": 254, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da chi fu diramato il \"Bollettino della Vittoria\" ", "answer": "Il generale Armando Diaz diede notizia all'intero paese della conclusione del conflitto firmando l'ultimo bollettino di guerra, passato poi alla storia come il \"bollettino della Vittoria\", che concludeva con queste parole: \u00ab... i resti di quello che fu uno dei pi\u00f9 potenti eserciti del mondo, risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano disceso con orgogliosa sicurezza\u00bb. Il giorno seguente furono occupate Rovigno, Parenzo, Zara, Lissa; la citt\u00e0 di Fiume, pur non prevista tra i territori nei quali sarebbero state inviate forze italiane come specificato da alcune clausole dell'armistizio, fu occupata in seguito al proclama d'unione all'Italia, emanato il 30 ottobre dal Consiglio nazionale. L'esercito forz\u00f2 anche la linea del patto di Londra e diresse su Lubiana, ma fu fermato poco oltre Postumia dalle truppe serbe." }, { "id": 255, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da chi fu diramato il \"Bollettino della Vittoria\" ", "answer": "Nell'autunno del 1918 guid\u00f2 alla vittoria le truppe italiane, iniziando l'offensiva il 24 ottobre, con lo scontro tra 58 divisioni (51 italiane, 3 britanniche, 2 francesi, 1 cecoslovacca, 1 reggimento statunitense) contro 73 austriache. Il piano non prevedeva attacchi frontali, ma un colpo concentrato su un unico punto - Vittorio Veneto - per spezzare il fronte nemico. Iniziando una manovra diversiva, Diaz attir\u00f2 tutti i rinforzi austriaci lungo il Piave, che il nemico credeva essere il punto dell'attacco principale, costringendoli all'inazione per la piena del fiume. Nella notte tra il 28 e 29 ottobre, Diaz pass\u00f2 all'attacco, con teste di ponte isolate che avanzavano lungo il centro del fronte, facendo allargare le ali per coprire l'avanzata. Il fronte dell'esercito austro-ungarico si spezz\u00f2, innescando una reazione a catena ingovernabile. Il 30 ottobre l'esercito italiano arriv\u00f2 a Vittorio Veneto, mentre altre armate passarono il Piave e avanzarono, arrivando a Trento il 3 novembre. Il 4 novembre 1918 l'Austria-Ungheria capitol\u00f2, e per la storica occasione Diaz stil\u00f2 il famoso Bollettino della Vittoria, in cui comunicava la rotta dell'esercito nemico ed il successo italiano." }, { "id": 256, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da chi fu diramato il \"Bollettino della Vittoria\" ", "answer": "Il generale Armando Diaz legge il Bollettino della Vittoria" }, { "id": 257, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa \u00e8 il consociativismo", "answer": "Il consociativismo \u00e8 una forma di governo che garantisce una rappresentanza ai diversi gruppi che compongono un paese profondamente diviso. Viene spesso adottato per gestire i conflitti che sorgono in comunit\u00e0 nazionali profondamente divise per ragioni storiche, etniche o religiose." }, { "id": 258, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A quale citt\u00e0 si fa riferimento con l\u2019espressione \"Corpus separatum\"", "answer": "Non era invece inclusa la citt\u00e0 di Fiume, \"corpus separatum\" della Corona Ungherese, e tale esclusione fu fonte di aspre critiche nell'immediato dopoguerra. La rinuncia a questa citt\u00e0 - che pure era per maggioranza italiana - si basava sull'assunzione che, in seguito al conflitto, l'Austria-Ungheria avrebbe continuato la propria esistenza e che pertanto era necessario lasciarle uno sbocco sul mare per evitare che tentasse di riprendersi Trieste e Pola." }, { "id": 259, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A quale citt\u00e0 si fa riferimento con l\u2019espressione \"Corpus separatum\"", "answer": "Nel 1867 la citt\u00e0 di Fiume venne unita, come Corpus Separatum, al Regno d'Ungheria; le fu concessa, pertanto, una amministrazione autonoma con un proprio governatore, rispetto al territorio circostante. In tal modo la citt\u00e0 mantenne i suoi statuti e i suoi antichi privilegi, quali l'utilizzazione dell'italiano come lingua ufficiale e la potest\u00e0 di inviare direttamente alla Dieta ungherese i propri rappresentanti." }, { "id": 260, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A quale citt\u00e0 si fa riferimento con l\u2019espressione \"Corpus separatum\"", "answer": "In base all'art. IV del Trattato lo Stato libero di Fiume aveva per territorio il cosiddetto \"Corpus separatum\", \"delimitato dai confini della citt\u00e0 e del distretto di Fiume\", ed un'ulteriore striscia che le avrebbe garantito la continuit\u00e0 territoriale con il Regno d'Italia. Le parti si accordarono, inoltre, per la costituzione di un Consorzio italo-slavo-fiumano per la gestione del porto della citt\u00e0 adriatica, a tutela del suo sviluppo in collegamento con l'entroterra. La citt\u00e0 di Fiume acquisiva, quindi, uno status internazionale simile a un Principato di Monaco italofono sul Mare Adriatico." }, { "id": 261, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A quale citt\u00e0 si fa riferimento con l\u2019espressione \"Corpus separatum\"", "answer": "Corpus separatum, che in latino significa \"corpo separato\", \u00e8 un'espressione utilizzata in Diplomazia e nel Diritto Internazionale ad indicare la separazione della sovranit\u00e0 statale fra un territorio e il suo territorio circostante. L'espressione fu utilizzata ad indicare lo status della Citt\u00e0 di Fiume ai tempi dell'Impero Austroungarico e pi\u00f9 recentemente nel Piano di Partizione della Palestina nel 1947." }, { "id": 262, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A quale citt\u00e0 si fa riferimento con l\u2019espressione \"Corpus separatum\"", "answer": "23 aprile 1779, l'imperatrice Maria Teresa d'Austria conferisce a Fiume lo status di Corpus Separatum." }, { "id": 263, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A quale citt\u00e0 si fa riferimento con l\u2019espressione \"Corpus separatum\"", "answer": "Dal 1471 fino al 1648, Fiume fece parte integrante dell'austriaco Ducato di Carniola, dopo divenne citt\u00e0 direttamente inclusa nella provincia dell'Austria inferiore con capoluogo Graz. L'imperatrice d'Austria Maria Teresa la cedette al Regno di Croazia e mediante esso a quello d'Ungheria nel 1776, e dopo nel 1779 fu annessa quale Corpus Separatum dominio diretto del Regno d'Ungheria. Costituita come porto franco nel 1719, pass\u00f2 tra il XVIII e il XIX secolo da mano austriaca a francese, di nuovo austriaca, quindi croata e ungherese, sinch\u00e9 venne unita, come Corpus Separatum, a quest'ultimo regno per la terza e ultima volta nel 1870." }, { "id": 264, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A quale citt\u00e0 si fa riferimento con l\u2019espressione \"Corpus separatum\"", "answer": "Nato a Fiume da una famiglia di origini livornese e membro del Partito Liberale, nel 1869 venne eletto deputato al Parlamento Ungherese. Fiume, infatti, faceva parte del Regno d'Ungheria, nel quadro dell'Impero Austro-Ungarico, quale corpus separatum, avendone la Dieta ungherese riconosciuta la sua secolare autonomia comunale." }, { "id": 265, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A quale citt\u00e0 si fa riferimento con l\u2019espressione \"Corpus separatum\"", "answer": "La citt\u00e0 di Fiume fu per secoli corpus separatum all'interno dell'Impero Austriaco e in seguito Austroungarico: a ci\u00f2 \u00e8 legata una lunga tradizione politica autonomista, che port\u00f2 alla fondazione nel 1896 del locale omonimo partito." }, { "id": 266, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A quale citt\u00e0 si fa riferimento con l\u2019espressione \"Corpus separatum\"", "answer": "Non era invece inclusa la citt\u00e0 di Fiume, \"corpus separatum\" della Corona Ungherese, e tale esclusione fu fonte di aspre critiche nell'immediato dopoguerra. La rinuncia a questa citt\u00e0 - che pure era per maggioranza italiana - si basava sull'assunzione che, in seguito al conflitto, l'Austria-Ungheria avrebbe continuato la propria esistenza e che pertanto era necessario lasciarle uno sbocco sul mare per evitare che tentasse di riprendersi Trieste e Pola." }, { "id": 267, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A quale citt\u00e0 si fa riferimento con l\u2019espressione \"Corpus separatum\"", "answer": "La citt\u00e0 di Fiume ricevette l'autonomia per la prima volta nel 1719. Per un periodo di tempo la citt\u00e0 perde l'autonomia nel 1848, in seguito all'occupazione del bano Jelacic, ma la riacquisisce nel 1868, quando entra a far parte della corona Ungarica come \"Corpus Separatum\"." }, { "id": 268, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A quale citt\u00e0 si fa riferimento con l\u2019espressione \"Corpus separatum\"", "answer": "Con l'Articolo IV, nacque ufficialmente lo stato libero di Fiume. Lo Stato doveva avere per territorio un cosiddetto \"Corpus separatum\", \"delimitato dai confini della citt\u00e0 e del distretto di Fiume\", ed un ulteriore striscia di territorio che ne garantiva la continuit\u00e0 territoriale con il Regno d'Italia." }, { "id": 269, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa \u00e8 la CISL", "answer": "La Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori (CISL) \u00e8 una confederazione sindacale italiana nata il 15 settembre 1948 col nome di Libera CGIL." }, { "id": 270, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa \u00e8 la CISL", "answer": "La Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori (CISL) \u00e8 una confederazione sindacale italiana nata il 15 settembre 1948 col nome di Libera CGIL. La CISL \u00e8 una confederazione sindacale autonoma dal suo retroterra politico e confessionale ma di ispirazione cristiana-cattolica." }, { "id": 271, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa \u00e8 la CISL", "answer": "La FIM-CISL \u00e8 la Federazione Italiana Metalmeccanici aderente al sindacato Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori (CISL)." }, { "id": 272, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa entr\u00f2 in vigore con l'armistizio di Badoglio", "answer": "Il proclama di armistizio di Badoglio dell'8 settembre 1943, costituisce l'annuncio dell'entrata in vigore dell'armistizio con gli Alleati. Il messaggio, letto dal maresciallo Pietro Badoglio (Capo del governo e maresciallo d'Italia) alle 19:42 al microfono dell'EIAR, annunci\u00f2 alla popolazione italiana l'entrata in vigore dell'armistizio di Cassibile firmato con gli anglo-americani il giorno 3 dello stesso mese." }, { "id": 273, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa entr\u00f2 in vigore con l'armistizio di Badoglio", "answer": "Il proclama di armistizio di Badoglio dell'8 settembre 1943, costituisce l'annuncio dell'entrata in vigore dell'armistizio con gli Alleati. Il messaggio, letto dal generale Pietro Badoglio (Capo del governo e maresciallo d'Italia) alle 19:42 al microfono dell'EIAR, annunci\u00f2 alla popolazione italiana l'entrata in vigore dell'armistizio di Cassibile firmato con gli anglo-americani il giorno 3 dello stesso mese." }, { "id": 274, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa \u00e8 stata la FDP", "answer": "Il Fronte Democratico Popolare per la libert\u00e0, la pace, il lavoro, o semplicemente Fronte Democratico Popolare (FDP), era una federazione politica di sinistra, costituita ufficialmente il 28 dicembre 1947 e formata da:" }, { "id": 275, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa \u00e8 stata la linea Gotica", "answer": "La linea Gotica (in tedesco Gotenstellung, in inglese Gothic Line) fu la linea fortificata difensiva istituita dal feldmaresciallo tedesco Albert Kesselring nel 1944 nel tentativo di rallentare l'avanzata dell'esercito alleato comandato dal generale Harold Alexander verso il nord Italia. La linea difensiva si estendeva dalla provincia di Apuania (le attuali Massa e Carrara), fino alla costa adriatica di Pesaro, seguendo un fronte di oltre 300 chilometri sui rilievi delle Alpi Apuane proseguendo verso est lungo le colline della Garfagnana, sui monti dell'Appennino modenese, l'Appennino bolognese, l'alta valle dell'Arno, quella del Tevere e l'Appennino forlivese, per finire poi sul versante adriatico negli approntamenti difensivi tra Rimini e Pesaro." }, { "id": 276, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa \u00e8 stata la linea Gotica", "answer": "Dal punto di vista strategico, permettendo all'esercito tedesco di resistere fino al decisivo sfondamento delle linee di difesa pochi giorni prima della resa incondizionata delle truppe tedesche in Italia, la linea Gotica rappresent\u00f2 un esempio di \"vittoria difensiva\" tedesca." }, { "id": 277, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A quale movimento politico diedero vita i reduci della Repubblica Sociale Italiana", "answer": "26 dicembre \u2013 Nasce in Italia, per iniziativa di Giorgio Almirante, il Movimento Sociale Italiano (MSI), che attinge nella sua composizione dai reduci della Repubblica Sociale Italiana di Sal\u00f2" }, { "id": 278, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A quale movimento politico diedero vita i reduci della Repubblica Sociale Italiana", "answer": "Storico segretario del Movimento Sociale Italiano, partito politico di destra, di cui \u00e8 stato uno dei fondatori nel dicembre 1946 insieme ad altri reduci della Repubblica Sociale Italiana." }, { "id": 279, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A quale movimento politico diedero vita i reduci della Repubblica Sociale Italiana", "answer": "Il neofascismo in Italia prese vita nei primi mesi dopo la fine della Seconda guerra mondiale, in conseguenza principalmente dell'attivarsi dei reduci della Repubblica Sociale Italiana (RSI)." }, { "id": 280, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A quale movimento politico diedero vita i reduci della Repubblica Sociale Italiana", "answer": "Altri reduci decisero viceversa di organizzarsi in una struttura partitica, per operare attraverso le istituzioni e le libere elezioni della Repubblica Italiana: essi diedero luogo alla fondazione del Movimento Sociale Italiano (MSI), che si defin\u00ec subito post-fascista facendo suo il motto: \"Non rinnegare, non restaurare\". Altri reduci paradossalmente passarono tra le file del Partito Comunista Italiano (PCI), ritenendo di non poter aderire ad un partito quale l'MSI, schierato con i capitalisti che avevano combattuto ed affossato il fascismo. Il portavoce di questi \"fascisti rossi\" fu Stanis Ruinas, tramite il suo giornale Pensiero Nazionale." }, { "id": 281, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A quale movimento politico diedero vita i reduci della Repubblica Sociale Italiana", "answer": "Nell'immediato dopoguerra, dopo l'amnistia emanata dal ministro della giustizia Palmiro Togliatti, il 26 dicembre 1946 venne fondato il Movimento Sociale Italiano (MSI) in cui confluirono numerose personalit\u00e0 e reduci della ex Repubblica Sociale Italiana ed ex esponenti del regime fascista." }, { "id": 282, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A quale movimento politico diedero vita i reduci della Repubblica Sociale Italiana", "answer": "In Italia, il pi\u00f9 importante partito politico di destra fu il Movimento sociale italiano. Sebbene costituito principalmente da ex reduci della Repubblica Sociale Italiana e da ex membri del disciolto Partito Nazionale Fascista, il MSI anche se a pi\u00f9 riprese accusato di ricostituzione del Partito Nazionale Fascista non fu mai disciolto. Infatti anche non rientrando nel cosiddetto Arco costituzionale fu costantemente presente sulla scena politica italiana, gi\u00e0 dalle elezioni politiche italiane del 1948 elesse sei deputati e un senatore." }, { "id": 283, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A quale movimento politico diedero vita i reduci della Repubblica Sociale Italiana", "answer": "Storico segretario del Movimento Sociale Italiano, partito politico di destra, di cui \u00e8 stato uno dei fondatori nel dicembre 1946 insieme ad altri reduci della Repubblica Sociale Italiana (come Pino Romualdi) ed ex esponenti del regime fascista (come Augusto De Marsanich)." }, { "id": 284, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A quale movimento politico diedero vita i reduci della Repubblica Sociale Italiana", "answer": "Altri reduci decisero viceversa di organizzarsi in una struttura partitica, per operare attraverso le istituzioni e le libere elezioni della Repubblica Italiana: essi diedero luogo alla fondazione del Movimento Sociale Italiano (MSI), che si defin\u00ec subito post-fascista facendo suo il motto: \"Non rinnegare, non restaurare\". Altri reduci paradossalmente passarono tra le file del Partito Comunista Italiano (PCI), ritenendo di non poter aderire ad un partito quale l'MSI, schierato con i capitalisti che avevano combattuto ed affossato il fascismo. Il portavoce di questi \"fascisti rossi\" fu Stanis Ruinas, tramite il suo giornale Pensiero Nazionale." }, { "id": 285, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa \u00e8 stata l'operazione Herring", "answer": "Gli Alleati effettuarono diverse operazioni di infiltrazione con reparti speciali, in parte per accelerare lo sgretolamento del dispositivo difensivo di von Vietinghoff ma anche per preservare le citt\u00e0 italiane dalle distruzioni tedesche: nel primo caso rientra l'operazione Herring, ultimo lancio di unit\u00e0 paracadutiste in combattimento nel teatro europeo, nel secondo l'azione dei reparti NP (Nuotatori Paracadutisti) del reggimento San Marco della marina italiana che liber\u00f2 Venezia." }, { "id": 286, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa \u00e8 stata l'operazione Herring", "answer": "Una delle ultime operazioni compiute dalle forze italiane fu l'operazione Herring, un lancio di 226 paracadutisti italiani, appartenenti alle divisioni Folgore e Nembo, nata dal 183\u00ba Reggimento paracadutisti \"Nembo\". Le squadre erano composte da met\u00e0 della squadrone F \"recce\" (F Recce Squadron) e met\u00e0 della Nembo e 1 sergente guastatore britannico in piccoli gruppi di 6-8 uomini, (eccezionalmente 12-16) in un'area compresa tra Ferrara, Mirandola, Poggio Rusco, Modena ed il fiume Po, allo scopo di infiltrarsi tra le linee tedesche, sabotare telefoni, ponti, depositi di munizioni ed altri obiettivi sensibili, per causare il caos assieme a reparti di partigiani. L'azione, che fu l'ultima operazione di aviolancio compiuta durante la seconda guerra mondiale, avrebbe dovuto durare 36 ore, a partire dalla notte del 19 aprile; invece nelle notti del 20-21-22 e 23 aprile 1945 vennero effettuate varie azioni di guerriglia e sabotaggio alle spalle dell'esercito tedesco fortificato nella linea Gotica. Quella che doveva essere guerriglia si trasform\u00f2 invece in una dura battaglia che port\u00f2 alla conquista di 3 ponti, alla distruzione di una polveriera, 44 automezzi blindati, corazzati o protetti, al taglio di 77 linee telefoniche, con in aggiunta (assieme ai partigiani) l'uccisione di 481 tedeschi ed alcuni elementi della milizia, e la cattura di almeno 1083 prigionieri, che vennero consegnati alla 6\u00aa divisione corazzata britannica. Le perdite italiane (esclusi i partigiani) furono di 30 morti, e 12 feriti (pi\u00f9 un morto britannico). Le truppe italiane furono quindi raggiunte da reparti alleati (e ulteriori formazioni partigiane) favorendo il forzamento del Po; a parte il supporto di poche decine di partigiani avevano dovuto combattere da soli fino alla tarda serata del 20 aprile in condizioni di nettissima inferiorit\u00e0 numerica. Tra gli italiani rimase vittima dello scontro il sottotenente Franco Bagna, il cui coraggio gli valse dopo la morte una medaglia d'oro al valor militare." }, { "id": 287, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa \u00e8 stato il Golpe Borghese", "answer": "In quegli anni si venne inoltre a sapere che nel dicembre del 1970 c'era stato un velleitario tentativo di colpo di stato, noto come il Golpe Borghese, organizzato da gruppi neofascisti capitanati da Junio Valerio Borghese, ex-figura carismatica della Repubblica Sociale Italiana. Il golpe sarebbe stato progettato nei minimi dettagli: gli uomini di Borghese avrebbero dovuto occupare il Ministero dell'Interno, il Ministero della Difesa, le sedi della RAI, e rapire il presidente della Repubblica Giuseppe Saragat e il capo della polizia Angelo Vicari; si parl\u00f2 anche di un presunto appoggio da parte di organi eversivi ed occulti come la loggia massonica P2. Mentre per\u00f2 l'operazione stava iniziando, Borghese avrebbe annullato l'azione misteriosamente, sancendo il fallimento del golpe." }, { "id": 288, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa \u00e8 stato il Golpe Borghese", "answer": "Nel dopoguerra si fece promotore di un fallito colpo di Stato, passato alla storia come \"Golpe Borghese\"." }, { "id": 289, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa \u00e8 una guerra di trincea", "answer": "Per guerra di trincea s'intende un tipo di guerra di posizione nella quale la linea del fronte consiste in una serie di trincee." }, { "id": 290, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa \u00e8 una guerra di trincea", "answer": "I piani strategici della Prima guerra mondiale (come il piano Schlieffen o il piano 17) non vennero mai messi in atto: il simbolo della guerra di posizione era diventata la guerra di trincea. La guerra di trincea si combatteva metro per metro, passo per passo: le perdite in una sola battaglia erano altissime (emblematiche sono la battaglia di Verdun e la battaglia della Somme)." }, { "id": 291, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa \u00e8 una guerra di trincea", "answer": "Per guerra di trincea s'intende un tipo di guerra di posizione nella quale la linea del fronte consiste in una serie di trincee. Successivamente si ricorse a tattiche difensive basate sulla trincea nella Guerra di secessione americana e nel conflitto russo giapponese (1904-1905). La guerra di trincea conobbe il suo apice nei sanguinosi combattimenti della prima guerra mondiale: solamente durante la battaglia di Verdun (febbraio-dicembre 1916) 700.000 soldati vennero feriti o uccisi, senza che la linea del fronte mutasse in maniera sostanziale. Pi\u00f9 di recente, anche la guerra tra Iran e Iraq (1980 - 1988) fu, parzialmente, una guerra di trincea." }, { "id": 292, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa fece Amedeo duca d'Aosta ad Amba Alagi", "answer": "Il 17 aprile il duca d'Aosta si asserragli\u00f2 con 7.000 uomini sull'Amba Alagi fortificandola. L'Amba Alagi \u00e8 un monte alto circa 3000 metri che fa parte di una catena montuosa formata da 9 monti; nei pressi della catena montuosa si trova la strada che da Dessi\u00e8 porta al nord e attraversava la catena tramite il passo Alagi, dal nome del monte che lo domina." }, { "id": 293, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa fece Amedeo duca d'Aosta ad Amba Alagi", "answer": "Il 27 marzo 1941, dopo la caduta della piazzaforte di Cheren strenuamente difesa del generale Orlando Lorenzini e i suoi uomini e in seguito alla resa di Massaua l'8 aprile dello stesso anno, l'Italia di fatto perse i territori eritrei. Il 19 maggio, dopo un tentativo di resistenza sull'Amba Alagi, il vicer\u00e9 Amedeo d'Aosta, si arrese con l'onore delle armi, anche se la guerra si sarebbe definitivamente conclusa soltanto il 28 novembre successivo, con la resa del generale Guglielmo Nasi al comando degli ultimi difensori di Gondar." }, { "id": 294, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa fece Amedeo duca d'Aosta ad Amba Alagi", "answer": "A seguito della morte del padre Emanuele Filiberto nel 1931, Amedeo assunse il titolo di duca d'Aosta. Nel 1932 entr\u00f2 nella Regia Aeronautica e divent\u00f2, dopo la conquista italiana del 1936, vicer\u00e9 d'Etiopia. Dopo la seconda guerra italo-abissina, il 21 ottobre 1937 Amedeo di Savoia fu nominato governatore generale (e quindi comandante in capo) dell'Africa Orientale Italiana e vicer\u00e9 d'Etiopia. Nel 1941, di fronte alla travolgente avanzata degli inglesi nell'Africa Orientale Italiana, le poche truppe italiane rimaste al suo comando si ritirarono per organizzare l'ultima resistenza sulle montagne etiopi. Amedeo si asserragli\u00f2 dal 17 aprile al 17 maggio 1941 sull'Amba Alagi con 7.000 uomini, una forza composta da carabinieri, avieri, marinai della base di Assab, 500 soldati della sanit\u00e0 e circa 3.000 militari delle truppe indigene." }, { "id": 295, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa fece Badoglio per chiudere definitivamente la questione con i ribelli libici", "answer": "Nel 1931 fu inviato in Cirenaica italiana a reprimere la ventennale rivolta anti-colonialista guidata da \u02bfOmar al-Mukht\u0101r: egli spost\u00f2 il suo quartier generale a Zuara e riusc\u00ec a riprendere il controllo, anche politico, di quasi tutta la Cirenaica. Badoglio, desideroso di chiudere definitivamente la questione con i ribelli libici, ordin\u00f2 a Graziani di allontanare la popolazione del Gebel al Akhdar presso cui Al-Mukhtar trovava ricovero e protezione e di trasferirla in appositi campi di concentramento sulla costa." }, { "id": 296, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa fecero le forze sovietiche il 12 gennaio 1943 sul Fronte di Vorone\u017e", "answer": "Il 12 gennaio 1943 le forze sovietiche del Fronte di Vorone\u017e diedero inizio ad una nuova offensiva sull'alto Don che coinvolse il Corpo d'armata alpino che, dopo la disfatta di dicembre, aveva mantenuto le sue posizioni sul fiume affiancato sulla sinistra dalla debole 2\u00aa Armata ungherese e sulla destra dal precario schieramento del 24\u00ba Panzerkorps tedesco. L'attacco sovietico, sferrato con il concorso di un numero molto elevato di unit\u00e0 corazzate, scardin\u00f2 rapidamente le difese dell'Asse sui fianchi del corpo alpino che quindi venne aggirato. Dopo alcune controversie sulla ritirata, gli alpini iniziarono a ripiegare il 17 gennaio quando gi\u00e0 i carri armati sovietici avevano travolto il quartier generale del 24\u00ba Panzerkorps e avevano occupato di sorpresa il quartier generale del corpo alpino a Rosso\u0161'. Ebbe quindi inizio una nuova drammatica ritirata nell'inverno russo in condizioni difficilissime. Le unit\u00e0 alpine, frammischiate a reparti sbandati ungheresi e ad alcuni reparti tedeschi, si aprirono la strada verso ovest con continui combattimenti che costarono pesanti perdite. Infine i resti della 2\u00aa Divisione alpina \"Tridentina\" sfondarono l'ultimo sbarramento sovietico a Nikolaevka il 26 gennaio e giunsero in salvo, mentre le altre due divisioni alpine e la 156\u00aa Divisione fanteria \"Vicenza\" furono accerchiate a Valujki il 27 gennaio e costrette alla resa. Questa seconda fase della battaglia del Don cost\u00f2 oltre 35.000 perdite definitive e 10.000 casi di congelamento e decret\u00f2 il definitivo ritiro delle residue truppe italiane dal fronte russo." }, { "id": 297, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa fecero nel 1942 le autorit\u00e0 italiane per colpire le resistenze jugoslave", "answer": "Per colpire la resistenza jugoslava le autorit\u00e0 italiane puntarono sulla deportazione di intere zone popolate da civili in contatto o in grado di parentela con i partigiani. La stessa politica venne perseguita anche nell'adiacente Provincia di Fiume: il locale Prefetto - Temistocle Testa - redasse il 19 giugno 1942 il rapporto \"Allontanamento di coniugi di ribelli della Provincia di Fiume\". Il prefetto della Provincia di Fiume ha firmato anche il proclama prot. n. 2796, emesso in data 30 maggio 1942, in cui rende nota la punizione inflitta alle famiglie di presunti aderenti alle formazioni partigiane:" }, { "id": 298, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa fecero nel 1942 le autorit\u00e0 italiane per colpire le resistenze jugoslave", "answer": "Per colpire la resistenza jugoslava le autorit\u00e0 italiane puntarono sulla deportazione di intere zone popolate da civili in contatto o in grado di parentela con i partigiani. La stessa politica venne perseguita anche nell'adiacente Provincia di Fiume: il locale Prefetto - Temistocle Testa - redasse il 19 giugno 1942 il rapporto \"Allontanamento di coniugi di ribelli della Provincia di Fiume\". Il Prefetto della Provincia di Fiume Temistocle Testa ha firmato anche il proclama prot. n. 2796, emesso in data 30 maggio 1942, in cui rende nota la punizione inflitta alle famiglie di presunti aderenti alle formazioni partigiane:" }, { "id": 299, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa fecero nel 1942 le autorit\u00e0 italiane per colpire le resistenze jugoslave", "answer": "Per colpire la resistenza jugoslava le autorit\u00e0 italiane puntarono sulla deportazione di intere zone popolate da civili in contatto o in grado di parentela con i partigiani. La stessa politica venne perseguita anche nell'adiacente Provincia di Fiume: il locale Prefetto - Temistocle Testa - redasse il 19 giugno 1942 il rapporto \"Allontanamento di coniugi di ribelli della Provincia di Fiume\"." }, { "id": 300, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa fecero nel 1942 le autorit\u00e0 italiane per colpire le resistenze jugoslave", "answer": "Per colpire la resistenza jugoslava le autorit\u00e0 italiane puntarono sulla deportazione di intere zone popolate da civili in contatto o in grado di parentela con i partigiani. La stessa politica venne perseguita anche nell'adiacente Provincia di Fiume: il locale Prefetto - Temistocle Testa - redasse il 19 giugno 1942 il rapporto \"Allontanamento di coniugi di ribelli della Provincia di Fiume\". Il Prefetto della Provincia di Fiume Temistocle Testa ha firmato anche il proclama prot. n. 2796, emesso in data 30 maggio 1942, in cui rende nota la punizione inflitta alle famiglie di presunti aderenti alle formazioni partigiane: Lo stesso Prefetto di Fiume fu anche il destinatario della seguente relazione resa dal Commissario Prefettizio di Primano:" }, { "id": 301, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa fu il Gran Consiglio del Fascismo", "answer": "Il Gran consiglio del fascismo fu un organo del Partito Nazionale Fascista e, in seguito, un organo costituzionale del Regno d'Italia. Le sue sedute, che erano a porte chiuse, si tenevano solitamente a palazzo Venezia, Roma, sede dal giugno 1923 della Presidenza del Consiglio dei ministri." }, { "id": 302, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa fu il Gran Consiglio del Fascismo", "answer": "Il Gran consiglio del fascismo fu poi istituito in maniera informale l'11 gennaio 1923 con un annuncio di Mussolini su Il Popolo d'Italia, quale organo supremo del Partito Nazionale Fascista, e tenne la sua prima seduta il 12 gennaio 1923." }, { "id": 303, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa fu la mozione Grandi", "answer": "L'ordine del giorno Grandi - talvolta indicato come mozione Grandi - fu uno dei tre ordini del giorno (O.d.G.) presentati alla seduta segreta del Gran Consiglio del Fascismo convocata per sabato 24 luglio 1943, di fatto anche l'ultima." }, { "id": 304, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa fu la mozione Grandi", "answer": "La minaccia dell'invasione del territorio nazionale, la convinzione dell'inevitabilit\u00e0 della sconfitta, l'incapacit\u00e0 di Mussolini di \u00absganciarsi dalla Germania\u00bb, insieme alla consapevolezza che la sua presenza impediva ogni trattativa con gli Alleati, determinarono la caduta del suo governo: nella notte tra il 24 ed il 25 luglio il Gran Consiglio del Fascismo approv\u00f2 una mozione di sfiducia contro il primo ministro, denominata ordine del giorno Grandi, dal nome del suo promotore Dino Grandi. L'indomani il re Vittorio Emanuele III fece mettere agli arresti Mussolini e lo sostitu\u00ec al governo con il maresciallo Pietro Badoglio. Di fronte al colpo di Stato, i fascisti rimasero inerti e l'esercito pot\u00e9 occupare senza incontrare resistenze sia palazzo Wedekind che palazzo Braschi, rispettivamente sedi del partito e della federazione romana. In mancanza di ordini da parte del generale Enzo Emilio Galbiati (che pure aveva votato contro la destituzione di Mussolini), non si mosse nemmeno la milizia fascista, sebbene potesse contare sulla 1\u00aa Divisione corazzata \"M\", costituita da elementi fedeli al regime, che era dislocata a nord del Lago di Bracciano." }, { "id": 305, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa fu l'operazione Husky", "answer": "Lo sbarco in Sicilia (nome in codice operazione Husky) fu un'operazione militare, avvenuta durante la seconda guerra mondiale, messa in atto dagli Alleati. Fu la prima operazione delle truppe alleate sul suolo italiano durante il conflitto; e costitu\u00ec l'inizio della campagna d'Italia." }, { "id": 306, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa fu l'operazione Husky", "answer": "L'operazione Husky costitu\u00ec una delle pi\u00f9 grandi operazione anfibie della seconda guerra mondiale. Le grandi unit\u00e0 impegnate appartenevano alla 7\u00aa armata statunitense, al comando del generale George S. Patton, e l'8\u00aa Armata britannica, al comando del generale Bernard Law Montgomery, riunite nel 15\u00ba Gruppo di Armate, sotto la responsabilit\u00e0 del generale britannico Harold Alexander." }, { "id": 307, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa fu l'operazione Husky", "answer": "Il piano definitivo di Husky prevedeva l'impiego di sette divisioni, quattro britanniche e tre statunitensi, che sarebbero sbarcate nella Sicilia sudorientale, in ventisei punti lungo centocinquanta chilometri di costa. Le truppe sarebbero state precedute da alcune unit\u00e0 di due divisioni aviotrasportate, un'innovazione che costringeva gli Alleati ad attaccare durante il secondo quarto di luna di luglio, quando il chiarore sarebbe stato sufficiente per permettere ai paracadutisti di vedere ma non ai nemici di scorgere le navi in avvicinamento. Nell'invasione sarebbero state utilizzate in tutto tredici divisioni." }, { "id": 308, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa fu l'operazione Husky", "answer": "Il corpo di spedizione alleato forte di circa 160.000 uomini era articolato sulla 7\u00aa Armata statunitense del generale Patton e sulla 8\u00aa Armata di Montgomery, inquadrate nel 15\u00b0 gruppo d'armate sotto il comando di sir Harold Alexander. Le due armate secondo i piani operativi, dopo aver rastrellato le loro zone di sbarco avrebbero dovuto stringere in una morsa le forze nemiche impedendone l'attraversamento dello Stretto. I piani di Husky prevedevano quindi lo sbarco di 67 battaglioni di fanteria, con circa 800 uomini ciascuno, distribuiti in 26 punti del litorale siciliano per una lunghezza di 170 chilometri." }, { "id": 309, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa fu l'operazione Husky", "answer": "In un giorno 3.000 mezzi da sbarco riversarono sulle coste siciliane pi\u00f9 di 150.000 uomini. A presidiare l'isola c'era la VI armata italiana, rafforzata da un contingente tedesco - una divisione corazzata e una di paracadutisti - a cui Hitler aveva ordinato di combattere in autonomia dall'alleato. Alle pendici dell'Etna Montgomery incontr\u00f2 pi\u00f9 resistenza del previsto nel suo cammino verso Messina, mentre Patton avanzava celermente verso le coste settentrionali dell'isola. Sul piano militare l'operazione Husky non fu un successo: quando pi\u00f9 di un mese dopo gli Alleati entrarono a Messina, la maggior parte dei contingenti dell'Asse avevano gi\u00e0 attraversato indisturbati lo stretto. La conquista della Sicilia cost\u00f2 agli Alleati circa 22.000 uomini: per gli USA 2.237 morti e 6.544 tra feriti e dispersi; gli inglesi ebbero 2.721 morti e 10.122 tra feriti e dispersi; le perdite canadesi ammontarono invece a 2.410, di cui 562 morti e 1.848 tra feriti e dispersi. Di tutt'altra portata furono invece le conseguenze politiche di un'invasione che dar\u00e0 l'ultimo scossone a un regime da tempo in bilico." }, { "id": 310, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa fu l'operazione Husky", "answer": "L'operazione Husky, il nome in codice alleato per designare l'invasione della Sicilia, ebbe inizio il 9 luglio 1943, preceduta nel mese di giugno dall'occupazione delle isole di Lampedusa, Linosa, Lampione e Pantelleria, la quale cadde il 12 giugno, dopo avere subito intensi bombardamenti da parte della Royal Air Force (che aveva perso quarantacinque aerei abbattuti dalla contraerea italiana), e venne occupata da reparti di una divisione britannica senza incontrare resistenza." }, { "id": 311, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa fu l'operazione Husky", "answer": "La campagna d'Italia inizi\u00f2 l'11 giugno 1943 con l'attacco degli Alleati all'isola di Pantelleria, noto agli Alleati col nome in codice di operazione Corkscrew. Il 10 luglio inizi\u00f2 lo sbarco in Sicilia (operazione Husky) della VII armata americana comandata dal generale George Patton, nel golfo di Gela, e dell'VIII armata britannica di Bernard Law Montgomery, a Siracusa, per un totale di oltre 150.000 uomini, trasportati da circa 3000 mezzi da sbarco. La conquista della Sicilia cost\u00f2 agli Alleati circa 22.000 uominidato da verificare. Il 19 luglio segu\u00ec il massiccio bombardamento di Roma, che provoc\u00f2 circa 2000 vittime." }, { "id": 312, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa fu l'operazione Husky", "answer": "Durante la seconda guerra mondiale, e precisamente nel 1942, si sta per decidere come organizzare lo sbarco in Sicilia, l' operazione Husky. Purtroppo uno degli ideatori del piano \u00e8 stato catturato ed esiste il rischio che parli." }, { "id": 313, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa fu l'operazione Husky", "answer": "Nel Mediterraneo la nave support\u00f2 lo sbarco in Sicilia, l'Operazione Husky, e accompagn\u00f2 il Primo ministro Winston Churchill nel suo viaggio di ritorno in patria dalla Conferenza di Teheran." }, { "id": 314, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa fu l'operazione Husky", "answer": "L'operazione Corkscrew (in italiano \"cavatappi\") fu il nome in codice utilizzato dagli Alleati per indicare le azioni preliminari, compiute dalle forze inglesi nell'ambito della pi\u00f9 vasta operazione Husky, che avrebbero permesso all'esercito alleato la conquista delle isole di Pantelleria, Lampedusa, Linosa e Lampione da usare in seguito come punti d'appoggio avanzati in occasione delle operazioni di sbarco in Sicilia. L'operazione ebbe inizio il 9 maggio 1943 con un violento bombardamento alleato sull'isola di Pantelleria, la pi\u00f9 fortificata e presidiata delle quattro ." }, { "id": 315, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa fu l'operazione Husky", "answer": "Nel 1941 arruolatosi volontario nei Darby\u2019s Rangers (U.S. Army Ranger), part\u00ec per il fronte e venne inviato prima in Tunisia, dove fu ferito. Ristabilitosi, segu\u00ec i Rangers nello sbarco in Sicilia, durante l'Operazione Husky, venendo nuovamente ferito." }, { "id": 316, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A quale paese venne assegnata Fiume nel patto di Londra", "answer": "Nel 1915 con il Patto di Londra le potenze dell'Intesa avevano promesso all'Italia in caso di vittoria il Trentino, il Tirolo fino al passo del Brennero (attuale Alto Adige), l'intera Venezia Giulia fino alle Alpi Giulie col confine includente le cittadine di Castua, Mattugliee Volosca e le Isole del Carnaro (Cherso e Lussino, ma non Veglia e Arbe) ma con l'esclusione di Fiume, la Dalmazia settentrionale nei suoi confini amministrativi fino al porto di Sebenico incluso, con tutte le isole prospicienti, il porto di Valona in Albania, l'isolotto di Saseno di fronte alle coste albanesi, e diritto di chiedere aggiustamenti dei confini coloniali con i possedimenti francesi e britannici in Africa. Inoltre si prevedeva, in caso di smembramento dell'Impero ottomano, il bacino carbonifero di Adalia in Anatolia meridionale, il protettorato sull'Albania e la neutralizzazione di tutti i porti dalmati che fossero stati assegnati ai croati, ai serbi o ai montenegrini. La citt\u00e0 di Fiume, invece, veniva espressamente assegnata quale principale sbocco marittimo di un eventuale futuro stato croato o dell'Ungheria, se la Croazia avesse continuato ad essere un banato dello stato magiaro o della Duplice Monarchia." }, { "id": 317, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A quale paese venne assegnata Fiume nel patto di Londra", "answer": "Alla conferenza di pace di Parigi, la delegazione italiana capitanata da Orlando impugn\u00f2 il patto di Londra del 1915 e domand\u00f2, oltre alla sua integrale applicazione, anche la concessione della citt\u00e0 di Fiume, in virt\u00f9 della maggioranza etnica italiana e del proclama del 30 ottobre. La citt\u00e0 per\u00f2, in base al patto, era stata espressamente assegnata quale principale sbocco marittimo a un eventuale Stato croato o ungherese: gli Alleati negarono fin dall'inizio le richieste dell'Italia, i cui dirigenti peraltro erano divisi su come agire. Se Orlando, amareggiato, abbandon\u00f2 per protesta la conferenza di pace, il nuovo presidente del consiglio Francesco Saverio Nitti ribad\u00ec la posizione italiana e nel contempo inizi\u00f2 delle trattative dirette col nuovo Regno dei Serbi, Croati e Sloveni." }, { "id": 318, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A quale paese venne assegnata Fiume nel patto di Londra", "answer": "Nel 1915 l'Italia entr\u00f2 nella Grande Guerra a fianco della Triplice Intesa, in base ai termini del Patto di Londra, che le assicuravano il possesso dell'intera Venezia Giulia e della Dalmazia settentrionale - incluse molte isole. La citt\u00e0 di Fiume, invece, veniva espressamente assegnata quale principale sbocco marittimo di un eventuale futuro stato croato o del Regno d'Ungheria, se la Croazia avesse continuato ad essere un banato dello stato magiaro o della Duplice Monarchia." }, { "id": 319, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A quale paese venne assegnata Fiume nel patto di Londra", "answer": "Due mesi dopo l'inizio delle agitazioni socialiste, Gabriele D'Annunzio provocava l'ammutinamento di 2.500 soldati del Regio Esercito e li port\u00f2 a marciare sulla citt\u00e0 quarnerina di Fiume, che le potenze alleate occupavano. Fiume, infatti, pur avendo nella maggioranza della popolazione espresso sentimenti di italianit\u00e0, non era compresa negli Accordi di Londra del 1915 e pertanto sarebbe dovuta essere assegnata al nuovo regno Serbo-Croato-Sloveno creato dagli Alleati nel Balcani. Contemporaneamente nelle citt\u00e0 dalmate che venivano rifiutate all'Italia (Zara e Sebenico) le popolazioni italofone si organizzavano e iniziavano ad accumulare armi. Zara veniva anche liberata dallo sbarco di un contingente di italiani, che sostanzialmente si poneva in sintonia con D'Annunzio, sebbene ufficialmente non fosse ammutinato." }, { "id": 320, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A quale paese venne assegnata Fiume nel patto di Londra", "answer": "Con la fine della prima guerra mondiale, essendo l'Italia risultata anch'essa vittoriosa nel conflitto, alla Conferenza di pace richiese che venisse applicato alla lettera il patto di Londra, la cui applicazione integrale avrebbe consentito all'Italia di ottenere buona parte della Dalmazia con le isole adiacenti ., aumentando le richieste con la concessione anche della citt\u00e0 di Fiume a motivo della prevalenza numerica dell'etnia italiana nel capoluogo quarnerinoLa citt\u00e0 per\u00f2, in base al patto, veniva espressamente assegnata quale principale sbocco marittimo di un eventuale futuro stato croato o ungherese.. I contrasti con Wilson furono netti; il presidente statunitense non era disponibile ad applicare alla lettera il patto di Londra e non era disponibile ad accettare le richieste di Roma a spese degli slavi, perch\u00e9 \u00absi spianerebbe la strada all'influenza russa e allo sviluppo di un blocco navale dell'Europa occidentale\u00bb. La Francia inoltre non vedeva di buon occhio una Dalmazia italiana poich\u00e9 avrebbe consentito all'Italia di controllare i traffici provenienti dal Danubio. Il risultato fu che le potenze dell'Intesa alleate dell'Italia opposero un rifiuto e ritrattarono parte di quanto promesso nel 1915." }, { "id": 321, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A quale paese venne assegnata Fiume nel patto di Londra", "answer": "Nel 1915 l'Italia entr\u00f2 nella Grande Guerra a fianco della Triplice Intesa, in base ai termini del Patto di Londra, che le assicuravano il possesso dell'intera Venezia Giulia e della Dalmazia settentrionale - incluse molte isole. La citt\u00e0 di Fiume, invece, veniva espressamente assegnata quale principale sbocco marittimo di un eventuale futuro stato croato o del Regno d'Ungheria, se la Croazia avesse continuato ad essere un banato dello stato magiaro o della Duplice MonarchiaSi vedano la voce Trattato di Londra e il testo integrale del trattato su Wikisource." }, { "id": 322, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa fu lo sciopero delle lancette", "answer": "Nel marzo 1920 scoppiarono importanti scioperi, in particolare, presso la Fiat di Torino, il cosiddetto sciopero delle lancette, cosiddetto per l'episodio che diede origine alla vertenza. Gli operai di Torino della FIAT avevano chiesto alla direzione dello stabilimento, in concomitanza con l'entrata in vigore dell'ora legale, di posticipare di un'ora l'ingresso al lavoro. Dopo il diniego da parte della propriet\u00e0, la Commissione interna dell'officina Industrie Metallurgiche aveva proceduto, di sua iniziativa, a spostare di un'ora indietro l'orologio della fabbrica. In seguito a ci\u00f2, la direzione licenzi\u00f2 tre membri della Commissione interna; gli operai risposero con uno sciopero di solidariet\u00e0 che, il 29 marzo 1920, coinvolse tutte le officine metallurgiche di Torino ed al quale gli industriali risposero a loro volta con una serrata, pretendendo, come condizione per riprendere il lavoro negli stabilimenti, che venissero sciolti i Consigli di fabbrica. Lo sciopero generale, indetto alla met\u00e0 di aprile, coinvolse circa 120.000 lavoratori di Torino e provincia. Tuttavia, tanto la direzione nazionale della CGdL quanto quella del Partito socialista si rifiutarono di dare il loro appoggio al movimento torinese, n\u00e9 vollero estendere la vertenza al resto d'Italia mediante la proclamazione di uno sciopero generale. Inoltre in quei giorni il governo invi\u00f2 a presidiare la citt\u00e0 una truppa di circa 50.000 militari. Isolati a livello nazionale e sotto la minaccia delle armi, gli operai di Torino dovettero capitolare: la vertenza si chiuse con un concordato che prevedeva un forte ridimensionamento dei Consigli di fabbrica. Lo sciopero termin\u00f2 cos\u00ec il 24 aprile senza che i lavoratori coinvolti avessero visto riconosciute le proprie richieste, fra cui il riconoscimento, da parte degli industriali, dei Consigli di fabbrica. Antonio Gramsci, dalla rivista L'Ordine Nuovo, ammise la momentanea sconfitta:" }, { "id": 323, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa furono i GAP", "answer": "Il 23 marzo, giorno in cui si celebrava l'anniversario della fondazione dei Fasci italiani di combattimento, l'11\u00aa Compagnia fu colpita dall'attentato di via Rasella a opera di varie unit\u00e0 dei Gruppi di Azione Patriottica (GAP). Giorgio Amendola, uno dei comandanti dei GAP a Roma, dichiar\u00f2 di aver scelto personalmente il \"Bozen\" come obiettivo, avendo notato la ripetitivit\u00e0 del suo percorso di marcia e la puntualit\u00e0 del suo passaggio ogni pomeriggio. Secondo un'altra versione, a notare il reparto in marcia e a proporlo come oggetto di un'azione armata fu il gappista Mario Fiorentini \"Giovanni\", di padre ebreo, che aveva riconosciuto in quei soldati \u00able stesse uniformi verde marcio\u00bb degli uomini venuti a prendere i suoi genitori." }, { "id": 324, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa furono i GAP", "answer": "Contemporaneamente alla costituzione delle prime \"bande\" partigiane nelle montagne, si organizzarono, soprattutto per iniziativa dei comunisti, nuclei di militanti della Resistenza in azione in piccoli gruppi nelle grandi citt\u00e0 dominate dai nazifascisti per diffondere l'insicurezza, la paura ed il terrore tra i nemici. Organizzati in piccole cellule di tre-quattro elementi i GAP (\"Gruppi di azione patriottica\") e comandati sovente da veterani che avevano gi\u00e0 combattuto in Spagna contro il fascismo; i GAP seguivano rigide regole di compartimentazione, operavano isolati e dimostrarono grande determinazione, coraggio e forte motivazione. Gli attentati, diretti contro importanti personalit\u00e0 fasciste o naziste, contro ufficiali, o contro ritrovi e locali frequentati dalle truppe occupanti, miravano anche a provocare i nazifascisti, ad innescare la rappresaglia ed a accentuare l'odio e la vendetta. Oltre ai GAP inoltre si costituirono nelle fabbriche, con funzioni di sabotaggio e controllo, i SAP (\"Squadre di azione patriottica\"), una vera e propria milizia clandestina di fabbrica con l'obiettivo di rendere pi\u00f9 ampia possibile la partecipazione popolare al momento insurrezionale." }, { "id": 325, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa furono i GAP", "answer": "L'attentato di via Rasella fu un'azione della Resistenza romana condotta il 23 marzo 1944 dai Gruppi di Azione Patriottica (GAP) contro un reparto delle truppe d'occupazione tedesche, l'11\u00aa compagnia del III battaglione del Polizeiregiment \"Bozen\", appartenente alla Ordnungspolizei (polizia d'ordine). Fu il pi\u00f9 sanguinoso e clamoroso attentato urbano antitedesco in tutta l'Europa occidentale." }, { "id": 326, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa furono i GAP", "answer": "I Gruppi di Azione Patriottica (GAP) furono l'organizzazione attraverso cui il PCI oper\u00f2 nella resistenza armata romana: ne furono costituiti quattro (per un totale di circa trenta militanti) dotati di autonomia operativa e coordinati da un organo apposito che fu capeggiato da Antonello Trombadori fino al suo arresto, e successivamente da Carlo Salinari." }, { "id": 327, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa furono i Vespri Fiumani", "answer": "Trasfigurato dall'amarezza per la cosiddetta \"Vittoria mutilata\" e da un senso di delusione e di ostilit\u00e0 verso gli ex alleati colpevoli del \"tradimento\" degli impegni, nonch\u00e9 di disprezzo verso i governanti italiani incapaci di ottenere il rispetto dei patti, il movimento irredentista caratterizz\u00f2 l'occupazione da parte di Gabriele d'Annunzio di Fiume, citt\u00e0 a maggioranza italiana ma la cui attribuzione all'Italia non era prevista nel Patto di Londra, disconosciuto dal presidente statunitense Wilson. Dopo l'arrivo di alcune navi da guerra italiane (3 novembre) e poi di un contingente di 13.000 uomini dell'Esercito (17 novembre), immediatamente seguito dall'invio di truppe francesi (28 novembre) e dalla proclamazione dell'inclusione di Fiume nella sfera d\u2019occupazione dell\u2019Arm\u00e9e d\u2019Orient (10 dicembre), nonch\u00e9 di un battaglione di Fanteria U.S.A., vi furono agli scontri noti come \"Vespri Fiumani\" (29 giugno - 6 luglio 1919), la successiva richiesta francese del ritiro da Fiume dei Granatieri di Sardegna e la richiesta di aiuto rivolta dai Fiumani, tramite il Presidente del Consiglio Nazionale Fiumano, Antonio Grossich, al \"poeta soldato\" Gabriele d'Annunzio. Radunati i volontari (soprattutto membri del Corpo degli Arditi e della III Armata, entrambi sciolti dal Governo per la sintonia con la causa irredentista) a Ronchi di Monfalcone con Riccardo Gigante e Giovanni Giuriati, ivi d'Annunzio fu raggiunto dai Granatieri provenienti da Fiume, che si unirono ai Legionari e sollecitarono il ritorno in Citt\u00e0. L'ingresso dei dannunziani in Citt\u00e0 avvenne, tramite quella che sarebbe stata chiamata \"Via della santa Entrata\" il 12 settembre 1919 e fu seguita dalla proclamazione dell'annessione all'Italia e poi, a fronte della reticenza di Roma, dalla costituzione della Reggenza italiana del Carnaro l'8 settembre 1920. Sottoscritto, il 12 novembre 1920, il trattato di Rapallo, tra Regno d'Italia e Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, e prevedendo il trattato la costituzione di Fiume in \"Stato Libero\", il nuovo capo del Governo, Giovanni Giolitti, ordin\u00f2 al generale Enrico Caviglia di farla finita con d'Annunzio e la Reggenza del Carnaro. Il 24 dicembre il Regio Esercit\u00f2 diede inizio alle ostilit\u00e0 e la corazzata \"Andrea Doria\" apr\u00ec il fuoco contro la Citt\u00e0; i combattimenti proseguirono fino al 29 dicembre, costando la vita, tra l'altro, a ventidue legionari, diciassette soldati italiani e cinque civili, prima della resa. L'abbandono della citt\u00e0 da parte di d'Annunzio, il 2 febbraio 1921, rese possibile la trasformazione in Stato libero di Fiume, dapprima sotto il governo del capo del Partito Autonomista Fiumano, Riccardo Zanella, fino alla sua deposizione il 22 marzo 1922, e poi, dopo l\u2019insurrezione nazionalista guidata dai dannunziani Francesco Giunta e Nino Host Venturi, sotto il governatorato del generale Gaetano Giardino, e infine annessa a seguito del trattato di Roma sottoscritto il 27 gennaio 1924." }, { "id": 328, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa prevedeva il Patto Gentiloni", "answer": "Giolitti sapeva tuttavia che il suffragio universale maschile avrebbe rafforzato le sinistre. Da questa preoccupazione nacque il \u00abpatto Gentiloni\u00bb: una intesa che avrebbe garantito a Giolitti l'appoggio dei cattolici contro l'impegno ad accantonare la legge sul divorzio (gi\u00e0 proposta da Zanardelli), difendere le scuole confessionali, garantire alle attivit\u00e0 economico-sociali dei cattolici lo stesso trattamento che lo Stato riservava a quelle dei laici.\u00bb" }, { "id": 329, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa prevedeva il Patto Gentiloni", "answer": "I rapporti tra la Chiesa e lo Stato italiano andarono peggiorando quando, nel 1874, la Curia romana giunse a vietare esplicitamente ai cattolici, con la formula del \"non expedit\" (\"non conviene\"), la partecipazione alla vita politica. Soltanto nell'et\u00e0 giolittiana tale divieto sarebbe stato eliminato progressivamente, fino al completo rientro dei cattolici \"come elettori e come eletti\" nella vita politica italiana con il Patto Gentiloni del 1913." }, { "id": 330, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa prevedeva il Patto Gentiloni", "answer": "Giovanni Giolitti, erede della tradizione liberale e monarchica, promosse per primo un accordo con i cattolici tradizionalisti (Patto Gentiloni), in seguito all'approvazione, nel 1912, della riforma elettorale che introduceva il suffragio universale, anche se solo maschile. Giolitti aveva promesso ai socialisti di Leonida Bissolati e Filippo Turati la riforma elettorale in cambio del loro appoggio alla guerra italo-turcasenza fonte. Fino ad allora nel Regno d'Italia il suffragio era stato ristretto a una base elettorale esigua." }, { "id": 331, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa prevedeva il \"piano Sicilia\" del 1942", "answer": "Sebbene un attacco all'Italia fu deciso da americani ed inglesi durante la Conferenza di Casablanca del 14 gennaio 1943 e la sua pianificazione ed organizzazione vennero affidate al generale Dwight Eisenhower, un \"piano Sicilia\", (Italy (Sicily) Project), fu presentato al generale Donovan, capo dell'Office of Strategic Services (OSS) fin dal 9 settembre 1942. Il documento, firmato da Earl Brennan, futuro direttore dell'OSS in Italia, riguardava il reclutamento e l'impiego di sei agenti di origine siciliana, il cui compito era lo spionaggio, tramite due radio ricetrasmittenti a onde corte." }, { "id": 332, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa producevano gli stabilimenti Putilov a Pietrogrado", "answer": "Su tutto il fronte i bolscevichi incitavano gli uomini a rifiutarsi di combattere e a partecipare ai comitati dei soldati per sostenere e diffondere le idee rivoluzionarie. Dal fronte le agitazioni si trasmisero alle citt\u00e0 e alla capitale. A Pietrogrado il 3 marzo scoppi\u00f2 un violento sciopero negli stabilimenti Putilov, la principale fabbrica di armamenti e munizioni per l'esercito. L'8 marzo gli operai in sciopero erano circa 90.000, il 10 marzo a Pietrogrado fu proclamata la legge marziale, e lo stesso giorno il potere della Duma fu messo in discussione dal Soviet cittadino del principe menscevico Cereteli. Il 12, a Pietrogrado 17.000 soldati si unirono alla folla che protestava contro lo zar, alle 11 del mattino fu dato alle fiamme il tribunale sulla prospettiva Litejnyj e le stazioni di polizia, era cominciata la prima rivoluzione russa." }, { "id": 333, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa producevano gli stabilimenti Putilov a Pietrogrado", "answer": "Le enormi perdite subite dalla Russia avevano minato alle fondamenta la resistenza morale e fisica del suo esercito, tanto che al fronte molti ufficiali non riuscivano pi\u00f9 a mantenere la disciplina. Su tutto il fronte i bolscevichi incitavano gli uomini a rifiutarsi di combattere e a partecipare ai comitati dei soldati per sostenere e diffondere le idee rivoluzionarie; dal fronte le agitazioni si trasmisero alle citt\u00e0 e alla capitale. Il 3 marzo 1917 a Pietrogrado scoppi\u00f2 un violento sciopero nelle officine Putilov, la principale fabbrica di armamenti e munizioni: l'8 marzo gli operai in sciopero erano circa 90.000, il 10 marzo fu proclamata la legge marziale e il potere della Duma fu messo in discussione dal Soviet cittadino guidato dal menscevico Chkheidze. I soldati inviati in citt\u00e0 si unirono alla folla che protestava contro lo zar, al quale non rest\u00f2 altro che abdicare il 15 marzo 1917." }, { "id": 334, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa producevano gli stabilimenti Putilov a Pietrogrado", "answer": "Le enormi perdite della Russia, dovute ai difetti del suo apparato bellico, che pur tuttavia aveva evitato molti sacrifici agli Alleati, avevano minato alle fondamenta la resistenza morale e fisica del suo esercito, e al fronte molti ufficiali russi non riuscivano pi\u00f9 a mantenere la disciplina . Su tutto il fronte i bolscevichi incitavano gli uomini a rifiutarsi di combattere e a partecipare ai comitati dei soldati per sostenere e diffondere le idee rivoluzionarie. Dal fronte le agitazioni si trasmisero alle citt\u00e0 e alla capitale. A Pietrogrado il 3 marzo 1917 scoppi\u00f2 un violento sciopero negli stabilimenti Putilov, la principale fabbrica di armamenti e munizioni per l'esercito. L'8 marzo gli operai in sciopero erano circa 90.000, il 10 marzo a Pietrogrado fu proclamata la legge marziale, e lo stesso giorno il potere della Duma fu messo in discussione dal Soviet cittadino del principe menscevico Cereteli. Il 12, a Pietrogrado 17.000 soldati si unirono alla folla che protestava contro lo zar, alle 11 del mattino fu dato alle fiamme il tribunale sulla prospettiva Litejnyj e le stazioni di polizia: era cominciata la prima rivoluzione russa ." }, { "id": 335, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa propose Mussolini a Hitler a Klessheim nell'aprile del 1943", "answer": "Dal 7 al 10 aprile 1943 Mussolini incontra Hitler a Klessheim (nei dintorni di Salisburgo). Sempre pi\u00f9 pessimista sull'esito della guerra, gli propone di giungere ad un armistizio coi sovietici, al fine di concentrare gli sforzi sugli altri fronti di guerra. Il F\u00fchrer rimane irremovibile sulle sue posizioni. Hitler ha capito che Mussolini vuole tirare fuori l'Italia dal conflitto, ma se acconsentisse creerebbe un precedente cui si appellerebbero tutte le nazioni dell'Asse." }, { "id": 336, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa propose Mussolini a Hitler a Klessheim nell'aprile del 1943", "answer": "Dal 7 al 10 aprile 1943 Mussolini incontra Hitler a Klessheim (nei dintorni di Salisburgo). Sempre pi\u00f9 pessimista sull'esito della guerra, gli propone di giungere ad un armistizio coi sovietici, al fine di concentrare gli sforzi sugli altri fronti di guerra. Il F\u00fchrer rimane irremovibile sulle sue posizioni. Hitler ha capito che Mussolini vuole tirare fuori l'Italia dal conflitto, ma se acconsentisse creerebbe un precedente cui si appellerebbero tutte le nazioni dell'Asse. ." }, { "id": 337, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa provoc\u00f2 la rivolta dei bersaglieri", "answer": "Uno degli eventi pi\u00f9 significativi di tutto il biennio rosso fu la rivolta dei Bersaglieri che scoppi\u00f2 ad Ancona nel giugno del 1920. La scintilla che provoc\u00f2 la rivolta fu l'ammutinamento dei bersaglieri di una caserma cittadina che non volevano partire per l'Albania, dove era in corso una occupazione militare decisa dal governo Giolitti. Al contrario di altre manifestazioni del biennio, la Rivolta dei Bersaglieri fu una vera ribellione armata e coinvolse truppe di varie forze che solidarizzarono con i ribelli; da Ancona la rivolta divamp\u00f2 in tutte le Marche, in Romagna (fino al suo cuore, Forl\u00ec), in Umbria (Terni e Narni), in Lombardia (Cremona e Milano) e a Roma. Fu indetto uno sciopero da parte del sindacato dei ferrovieri per impedire che ad Ancona arrivassero le guardie regie e infine il moto fu sedato solo grazie all'intervento della marina militare, intervenuta per bombardare la citt\u00e0." }, { "id": 338, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa regolava la legge delle Guarentigie", "answer": "Per quanto riguarda Roma, la Destra cerc\u00f2 di risolvere la questione con il metodo diplomatico, ma si dovette scontrare con l'opposizione del Papa, di Napoleone III e della Sinistra, che tent\u00f2 di percorrere la via insurrezionale (tentativi di Garibaldi, 1862 e 1867). Nel 1864 venne stipulata con la Francia la Convenzione di settembre, che imponeva all'Italia il trasferimento della capitale da Torino ad un'altra citt\u00e0; la scelta cadde su Firenze, suscitando l'opposizione dei Torinesi. Nel 1870, con la breccia di Porta Pia, Roma venne conquistata da un gruppo di bersaglieri e divenne capitale d'Italia l'anno seguente. Il Papa, ritenendosi aggredito, si proclam\u00f2 prigioniero e lanci\u00f2 virulenti attacchi allo Stato italiano, istigando per reazione un altrettanto virulenta campagna laicista e anticlericale da parte della Sinistra. Il governo regol\u00f2 unilateralmente i rapporti Stato-Chiesa con la legge delle guarentigie; il Papa respinse la legge e, disconoscendo la situazione di fatto, proib\u00ec ai cattolici di partecipare alla vita politica del Regno, secondo la formula \u00abn\u00e9 eletti, n\u00e9 elettori\u00bb (non expedit)." }, { "id": 339, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa regolava la legge delle Guarentigie", "answer": "Il rapporto tra Stato e Chiesa era precedentemente disciplinato dalla cosiddetta legge delle Guarentigie approvata unilateralmente dal Parlamento italiano il 13 maggio 1871 dopo la presa di Roma, questa legge non venne mai riconosciuta dai pontefici." }, { "id": 340, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa regolava la legge delle Guarentigie", "answer": "Vittorio Emanuele, in effetti, considerava la Questione Romana risolta con la Legge delle Guarentigie, che assicuravano la piena autonomia al Pontefice, al quale venivano riconosciuti i diritti di legazione attiva e passiva e la cui persona veniva equiparata, per certi aspetti, specialmente di rilievo penale, a quella del Re." }, { "id": 341, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa regolava la legge delle Guarentigie", "answer": "La legge delle Guarentigie fu un provvedimento legislativo del Regno d'Italia. Approvata il 13 maggio 1871, regol\u00f2 i rapporti tra Stato italiano e Santa Sede fino al 1929, quando furono conclusi i Patti Lateranensi." }, { "id": 342, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa regolava la legge delle Guarentigie", "answer": "All'indomani della Presa di Roma (1870) e dell'insediamento del Governo Italiano nell'Urbe, il Ministro di Grazia, Giustizia e Culti del Governo Lanza, Matteo Raeli, ebbe l'incarico di redigere una legge per disciplinare i rapporti tra il Regno d'Italia e la Santa Sede, che prese nome di \u00ablegge delle Guarentigie\u00bb e che venne licenziata dal Parlamento il 13 maggio 1871." }, { "id": 343, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa regolava la legge delle Guarentigie", "answer": "Il rapporto tra Stato e Chiesa era precedentemente disciplinato dalla cosiddetta \u00ablegge delle Guarentigie\u00bb, approvata dal Parlamento italiano il 13 maggio 1871 dopo la presa di Roma. La legge delle Guarentigie non venne mai riconosciuta dai Pontefici, da Pio IX in poi; la somma stanziata anno per anno dal governo italiano venne conservata in un apposito conto, in attesa di concludere un accordo con la Santa Sede." }, { "id": 344, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Di quale guerra sancisce la fine il trattato di Saint-Germain-en-Laye", "answer": "Il trattato venne firmato il 10 settembre 1919 a Saint-Germain-en-Laye. Fa parte dei pre accordi parigini che sancirono formalmente la conclusione della prima guerra mondiale." }, { "id": 345, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Di quale guerra sancisce la fine il trattato di Saint-Germain-en-Laye", "answer": "L'attuale confine fu definito con il Trattato di Saint-Germain-en-Laye del 1919 al termine della prima guerra mondiale." }, { "id": 346, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Di quale guerra sancisce la fine il trattato di Saint-Germain-en-Laye", "answer": "A seguito della vittoria italiana nella prima guerra mondiale con il trattato di Saint-Germain-en-Laye (1919) e il trattato di Rapallo (1920), l'Istria divenne parte del Regno d'Italia." }, { "id": 347, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Di quale guerra sancisce la fine il trattato di Saint-Germain-en-Laye", "answer": "Trattato di Saint-Germain-en-Laye, firmato il 10 settembre 1919, alla fine della Prima guerra mondiale tra le potenze vincitrici e la nuova Repubblica austriaca" }, { "id": 348, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Di quale guerra sancisce la fine il trattato di Saint-Germain-en-Laye", "answer": "Il Trattato di Saint-Germain-en-Laye (detto anche Trattato di Saint-Germain) fu stipulato alla fine della prima guerra mondiale e in esso venne stabilita la ripartizione del dissolto Impero Austro-Ungarico e le condizioni per la creazione della repubblica austriaca." }, { "id": 349, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A quale partito ader\u00ec Mariano Rumor", "answer": "26 gennaio - Italia: Mariano Rumor \u00e8 il nuovo segretario della Democrazia Cristiana" }, { "id": 350, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A quale partito ader\u00ec Mariano Rumor", "answer": "Nel 1948 fu eletto per la prima volta deputato, carica che avrebbe poi mantenuto in tutte le legislature successive fino al 1976. Nonostante la sua giovane et\u00e0, Rumor si mise subito in vista come uno dei leader di spicco della Democrazia Cristiana e, in particolare, della corrente dossettiana di Cronache sociali." }, { "id": 351, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A quale partito ader\u00ec Mariano Rumor", "answer": "Rumor proveniva da una famiglia profondamente cattolica. Dopo l'Armistizio di Cassibile, entr\u00f2 a far parte della Democrazia Cristiana e del movimento di Resistenza, rappresentando il suo partito a livello regionale nel comitato di liberazione." }, { "id": 352, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A quale partito ader\u00ec Mariano Rumor", "answer": "Rumor fu Segretario politico della Democrazia Cristiana tra il 1964 e il 1968, guidando il partito nella complessa fase di collaborazione di governo con il PSI. Nei cinque anni alla guida della DC, Rumor cerc\u00f2 di rassicurare l'elettorato moderato, nel tentativo di recuperare i consensi persi nelle elezioni precedenti." }, { "id": 353, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A quale partito ader\u00ec Mariano Rumor", "answer": "Mariano Rumor, Presidente del Consiglio dei ministri e Segretario della Democrazia Cristiana" }, { "id": 354, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A quale partito ader\u00ec Mariano Rumor", "answer": "Laureato in Lettere, Mariano Rumor proveniva da una famiglia profondamente cattolicail nonno e il padre erano titolari di una stamperia che produceva giornali di area cattolica, e anche i testi delle encicliche papali. Dopo l'Armistizio di Cassibile, entr\u00f2 a far parte della Democrazia Cristiana e del movimento di Resistenza, rappresentando il suo partito a livello regionale nel comitato di liberazione." }, { "id": 355, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa scelse di fare Hail\u00e9 Selassi\u00e9 I quando l'Italia conquist\u00f2 l'Etiopia", "answer": "Hail\u00e9 Selassi\u00e9 I (ge'ez:\u1283\u12ed\u1208\u1361 \u1225\u120b\u1234, \"Potenza della Trinit\u00e0\"), al secolo Tafari Makonnen Woldemikael (Egersa Goro, 23 luglio 1892 \u2013 Addis Abeba, 27 agosto 1975) \u00e8 stato negus neghesti d'Etiopia dal 1930 al 1936, e dal 1941 al 1974. Era l'erede della Dinastia Salomonide, che secondo la tradizione ha origine dal re Salomone e dalla regina di Saba. Quando l'Impero d'Etiopia fu invaso e conquistato dall'Italia fascista nel 1936, scelse l'esilio volontario, fino al 1941, quando il Regno Unito conquist\u00f2 l'Africa Orientale Italiana e riconsegn\u00f2 il trono al negus. Verr\u00e0 nuovamente detronizzato nel 1974, quando Menghistu Hail\u00e8 Mari\u00e0m rovesci\u00f2 l'impero e trasform\u00f2 l'Etiopia in uno stato socialista." }, { "id": 356, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa scelse di fare Hail\u00e9 Selassi\u00e9 I quando l'Italia conquist\u00f2 l'Etiopia", "answer": "Al termine della conquista italiana Hail\u00e9 Selassi\u00e9 sceglie l'esilio volontario dal suo Paese e si reca a Bath, in Gran Bretagna, dopo essere stato per qualche giorno a Gerusalemme. Quando, il 12 maggio, la Societ\u00e0 delle Nazioni gli concesse la possibilit\u00e0 di tenere un discorso all'assemblea, l'Italia ritir\u00f2 la propria delegazione. L'Imperatore etiopico, nel suo discorso tenuto in amarico (nonostante conoscesse il francese) denunci\u00f2 l'uso da parte dell'esercito italiano di armi chimiche contro la popolazione etiope:" }, { "id": 357, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa scelse di fare Hail\u00e9 Selassi\u00e9 I quando l'Italia conquist\u00f2 l'Etiopia", "answer": "Quando l'Impero d'Etiopia fu invaso e conquistato dall'Italia fascista nel 1936, scelse l'esilio volontario, fino al 1941, quando il Regno Unito conquisto l'Africa Orientale Italiana e riconsegno il trono al negus. Verr\u00e0 nuovamente detronizzato nel 1974, quando Menghistu Hail\u00e8 Mari\u00e0m rovesci\u00f2 l'impero e trasform\u00f2 l'Etiopia in uno stato socialista." }, { "id": 358, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa si cerc\u00f2 di ripristinare nell'Italia del sud subito dopo la liberazione da parte degli Alleati", "answer": "Nell'Italia del sud liberata dagli Alleati e formalmente guidata dal re e dal suo governo si cercava di tornare lentamente alla normalit\u00e0, ripristinando - per quanto possibile - l'ordinamento pre-fascista. Contemporaneamente Mussolini, liberato dalla prigionia dai tedeschi su ordine di Adolf Hitler , dette vita ad uno stato nell'Italia centro-settentrionale. Si trattava della Repubblica Sociale Italiana , fondata a Sal\u00f2 in provincia di Brescia e riconosciuta internazionalmente solo dalle forze dell'Asse." }, { "id": 359, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa significa l'acronimo MVAC", "answer": "A causa dell'annessione della Dalmazia costiera al Regno d'Italia, cominciarono a crescere le tensioni tra il regime ustascia e le forze d'occupazione italiane. Venne perci\u00f2 a formarsi, a partire dal 1942, un'alleanza tattica tra le forze italiane e diversi gruppi cetnici. Gli italiani incorporarono i cetnici nella Milizia Volontaria Anti Comunista (MVAC) per combattere la resistenza titoista, provocando fortissime tensioni con il regime ustascia." }, { "id": 360, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa significa l'acronimo MVAC", "answer": "Nello Stato Indipendente di Croazia, il regime ustascia scaten\u00f2 una feroce pulizia etnica nei confronti dei serbi, nonch\u00e9 di zingari ed ebrei, simboleggiata dall'istituzione del campo di concentramento di Jasenovac, e contro il regime e gli occupanti presero le armi i partigiani di Tito, plurietnici e comunisti, ed i cetnici, nazionalisti monarchici a prevalenza serba., i quali perpetrarono a loro volta crimini contro la popolazione civile croata che appoggiava il regime ustascia e si combatterono reciprocamente. A causa dell'annessione della Dalmazia costiera al Regno d'Italia, cominciarono inoltre a crescere le tensioni tra il regime ustascia e le forze d'occupazione italiane; venne perci\u00f2 a formarsi, a partire dal 1942, un'alleanza tattica tra le forze italiane ed i vari gruppi cetnici: gli italiani incorporarono i cetnici nella Milizia volontaria anticomunista (MVAC) per combattere la resistenza titoista, provocando fortissime tensioni con il regime ustasciasenza fonte." }, { "id": 361, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa significa l'acronimo TLT", "answer": "Il Territorio libero di Trieste (in sloveno: Svobodno tr\u017ea\u0161ko ozemlje, in croato: Slobodni teritorij Trsta, in inglese Free Territory of Trieste) era previsto dal trattato di Parigi fra l'Italia e le potenze alleate come uno Stato neutrale di 738 km\u00b2, con circa 375 000 abitanti (264 000 italiani, 85 000 sloveni, 11 000 croati e 15 000 di nazionalit\u00e0 diverse). Comprendeva la citt\u00e0 di Trieste (che ne era la capitale), a nord il litorale fino al Timavo, e a sud parte dell'Istria fino al fiume Quieto. Era noto con la sigla TLT." }, { "id": 362, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa si indica con \"questione meridionale\"", "answer": "La locuzione questione meridionale indica, nella storiografia italiana, la situazione di difficolt\u00e0 del mezzogiorno d'Italia rispetto alle altre regioni del Paese." }, { "id": 363, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa si indica con \"questione meridionale\"", "answer": "La questione meridionale non \u00e8 limitata alla sola diversa condizione di sviluppo economico tra il settentrione ed il meridione, in quanto il divario si estende anche a molti aspetti socio-culturali rilevati dai dati Istat, che investono i pi\u00f9 diversi argomenti e comportamenti sociali nella penisola. Lo stesso Giustino Fortunato, nella frase all'inizio di questo argomento, affermava che, oltre che nel campo economico, esisteva \"... anche una profonda diversit\u00e0 fra le consuetudini, le tradizioni, il mondo intellettuale e morale.\" Anche lo scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa, nel suo famoso romanzo Il Gattopardo, rappresenta il differente atteggiamento culturale siciliano ed in generale meridionale, nei confronti dei cambiamenti apportati dall'unit\u00e0 d'Italia." }, { "id": 364, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa si intende con \"grande emigrazione\"", "answer": "La grande emigrazione meridionale ha inizio solo alcuni decenni dopo l'unit\u00e0 d'Italia, laddove nella prima met\u00e0 del XIX secolo aveva gi\u00e0 riguardato diverse zone del Nord, in particolare del Piemonte, del Comacchio e del Veneto. Le ragioni storiche della prima emigrazione meridionale della seconda met\u00e0 del XIX secolo sono da ritrovare per letteratura diffusa sia per la crisi delle campagne e del grano, sia per la situazione di impoverimento economico che colpisce il Sud all'indomani dell'unit\u00e0, quando gli investimenti industriali si concentrano nel Nord, nonch\u00e9 per altri fattori." }, { "id": 365, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa si intende con \"grande emigrazione\"", "answer": "Si pu\u00f2 distinguere l'emigrazione italiana in due grandi periodi: quello della grande emigrazione tra la fine del XIX secolo e gli anni trenta del XX secolo (dove fu preponderante l'emigrazione americana) e quello dell'emigrazione europea, che ha avuto inizio a partire dagli anni cinquanta." }, { "id": 366, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa si intende con \"grande emigrazione\"", "answer": "La grande emigrazione ha avuto come punto d'origine la diffusa povert\u00e0 di vaste aree dell'Italia e la voglia di riscatto d'intere fasce della popolazione, la cui partenza signific\u00f2 per lo Stato e la societ\u00e0 italiana un forte alleggerimento della \"pressione demografica\". Essa ebbe come destinazioni soprattutto l'America del sud ed il Nord America (in particolare Argentina, Stati Uniti e Brasile, paesi con grandi estensioni di terre non sfruttate e necessit\u00e0 di manodopera) e, in Europa, la Francia. Ebbe modalit\u00e0 e forme diverse a seconda dei paesi di destinazione." }, { "id": 367, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa si intende con l'espressione \"campagna d'Italia\"", "answer": "Lo sbarco in Sicilia (nome in codice operazione Husky) fu un'operazione militare, avvenuta durante la seconda guerra mondiale, messa in atto dagli Alleati. Fu la prima operazione delle truppe alleate sul suolo italiano durante il conflitto; e costitu\u00ec l'inizio della campagna d'Italia." }, { "id": 368, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa si intende con l'espressione \"campagna d'Italia\"", "answer": "Dopo la vittoria conseguita nella campagna del Nordafrica, gli Alleati diedero avvio alla Campagna d'Italia: tra l'11 e il 12 giugno del 1943 Lampedusa e Pantelleria furono i primi territori italiani ad essere conquistati, il 10 luglio inizi\u00f2 lo sbarco in Sicilia, mentre il 19 luglio Roma fu bombardata per la prima volta." }, { "id": 369, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa si intende con Regno d'Italia", "answer": "Regno d'Italia fu il nome assunto dallo stato italiano il 17 marzo 1861 in seguito alle guerre risorgimentali combattute dal Regno di Sardegna, suo predecessore, per conseguire l'unificazione nazionale italiana." }, { "id": 370, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa si intende per condivisione nucleare", "answer": "La condivisione nucleare (in inglese: nuclear sharing) \u00e8 un concetto politico della NATO di deterrenza nucleare, che coinvolge i paesi membri, nella pianificazione per l'uso di armi nucleari da parte della NATO, ed in particolare prevede, per le forze armate di questi paesi, che siano coinvolte nella fornitura di queste armi in caso di necessit\u00e0 del loro utilizzo." }, { "id": 371, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa si intende per condivisione nucleare", "answer": "Per i paesi partecipanti, la condivisione nucleare consiste nel prendere decisioni comuni in materia di politica sulle armi nucleari, nel mantenere le attrezzature tecniche necessarie per l'uso delle armi nucleari (tra cui aerei da guerra, sottomarini e cos\u00ec via) e conservare le armi nucleari sul loro territorio." }, { "id": 372, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa si intende per neofascismo", "answer": "Una spinta decisiva alla nascita del fascismo \u00e8 dovuta anche al fenomeno, conseguenza della prima guerra mondiale, dell'arditismo. La critica storica di alcuni studiosi come Piero Calamandrei o Paolo Alatri esita tuttavia ad attribuire una base ideologica al movimento fascista connotato, specie fra il 1920 ed il 1924, da diverse filosofie operative, con repentini ed opportunistici cambiamenti di impostazione politica tali da negare di per se stessi l'esistenza di una dottrina unitaria al movimento prima ed al partito poi.senza fonte Dopo la fine della seconda guerra mondiale si sono sviluppate una serie di correnti che si rifanno all'ideologia, definite come neofascismo; tuttavia la natura prevalente del movimento \u00e8 tuttora ancora oggi oggetto di dibattito." }, { "id": 373, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa si intende per neofascismo", "answer": "Neofascismo \u00e8 il termine con cui si definisce l'insieme di quei movimenti politici che, dopo la seconda guerra mondiale, si sono auto-definiti eredi dei movimenti fascisti, acquisendo dopo la fine del conflitto una certa visibilit\u00e0. Questi gruppi si possono ispirare a tradizionalisti come Julius Evola, a politici come Codreanu, al fascismo italiano ma anche al Nazionalsocialismo vero e proprio." }, { "id": 374, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa si intende per neofascismo", "answer": "Nel 1931 Mussolini esplicit\u00f2 il proprio rifiuto della democrazia, definendo la disuguaglianza come \u00abfeconda e benefica\u00bb e in \"Dottrina del Fascismo\" scrisse che \u00abregimi democratici possono essere definiti quelli nei quali, di tanto in tanto, si d\u00e0 al popolo l'illusione di essere sovrano, mentre la vera effettiva sovranit\u00e0 sta in altre forze talora irresponsabili e segrete\u00bb.187 Il Neofascismo (come il fascismo) sostiene che le \"autoproclamatesi\" democrazie siano in realt\u00e0 effettivamente regimi \"plutocratici\", sorta di dittature massoniche basate sulla manipolazione della volont\u00e0 popolare. I cittadini non hanno n\u00e9 la conoscenza n\u00e9 i nobili motivi necessari per prendere decisioni coerenti e giuste per il bene comune; Platone defin\u00ec la democrazia \u201cuna piacevolissima forma di governo, piena di variet\u00e0 e di disordine, che dispensa una sorta d\u2019eguaglianza agli eguali come agli ineguali\u201d." }, { "id": 375, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa si intende per neofascismo", "answer": "Il neofascismo si basa su una concezione antimaterialista della vitasenza fonte partendo da una diversa impostazione del sistema economico, attraverso la netta opposizione tanto al capitalismo quanto al comunismo e la ricerca di una Terza via. Sulla base di questo punto di partenza aspira ad un sistema comunitaristico identitario fondato su concetti di solidariet\u00e0 di stirpe e su un ideale pauperistico tendente a creare l'\"uomo nuovo\". A questo scopo sostiene come propri i cardini economici ideati dal fascismo:" }, { "id": 376, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A chi fu affidato l'incarico di formare un governo dopo la liberazione di Roma", "answer": "Il 4 giugno 1944, Roma viene liberata dalla V armata USA, comandata dal generale Clark ponendo cos\u00ec termine al cosiddetto \"Regno del Sud\". Il Re Vittorio Emanuele III nomina suo figlio Luogotenente del regno e si ritira a vita privata. Umberto si insedia al Quirinale e su proposta del CLN affida l'incarico di formare il nuovo governo a Ivanoe Bonomi, anziano leader politico gi\u00e0 presidente del consiglio prima dell'avvento del fascismo. Con il governo Bonomi Salerno divenne a tutti gli effetti \"Capitale\" del Regno d'Italia e non solo del momentaneo Regno del Sud." }, { "id": 377, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A chi fu affidato l'incarico di formare un governo dopo la liberazione di Roma", "answer": "La liberazione della capitale ebbe degli effetti sul Regno del Sud, essendo gi\u00e0 terminata dal febbraio 1944 come in quasi tutto il resto dell'Italia sotto controllo Alleato la subordinazione all'AMGOT, Amministrazione militare alleata dei territori occupati. Il re Vittorio Emanuele III nomin\u00f2 suo figlio Umberto Luogotenente del regno e si ritir\u00f2 a vita privata. Umberto si insedi\u00f2 al Quirinale e su proposta del Comitato di Liberazione Nazionale affid\u00f2 l'incarico di formare il nuovo governo ad Ivanoe Bonomi, anziano leader politico gi\u00e0 presidente del consiglio prima dell'avvento del fascismo. Con il governo Bonomi Salerno divenne a tutti gli effetti \"Capitale\" del Regno d'Italia e non solo del momentaneo Regno del Sud." }, { "id": 378, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A quale pattuglia fu assegnato Riccardo Giusto", "answer": "Il 24 maggio 1915, all'inizio della prima guerra mondiale il suo reparto prendeva posizione sul monte Colovrat in comune di Drenchia (UD), alture che in quella zona segnavano il confine tra Italia e Austria-Ungheria. Riccardo Giusto fu assegnato a una delle tante pattuglie di esploratori che precedevano il grosso delle truppe, che in quel frangente avevano il compito di occupare la cima del Monte Jeza, davanti a Tolmino. La pattuglia di esploratori entr\u00f2 in territorio nemico per alcune centinaia di metri, ma i gendarmi austroungarici che presidiavano il valico di Cappella Sleme aprirono il fuoco contro gli italiani." }, { "id": 379, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa si intende per unit\u00e0 nazionale", "answer": "Per unit\u00e0 nazionale s'intende la condizione mediante la quale la parte preponderante di una nazione \u00e8 soggetta alla sovranit\u00e0 di un unico Stato." }, { "id": 380, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa sono i trattati di Parigi del 1947", "answer": "I trattati di Parigi furono dei trattati di pace firmati nella capitale francese il 10 febbraio 1947 dopo la fine della seconda guerra mondiale." }, { "id": 381, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa sono i trattati di Parigi del 1947", "answer": "Gli ultimi trattati di pace tra i due stati furono siglati a Parigi nel 1947." }, { "id": 382, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa sono i trattati di Parigi del 1947", "answer": "L'Assemblea Costituente vot\u00f2 la fiducia ai Governi De Gasperi II, III e IV, approv\u00f2 le leggi di bilancio per il 1947 e 1948 e ratific\u00f2 i trattati di pace, firmati a Parigi il 10 febbraio 1947." }, { "id": 383, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa sono i trattati di Parigi del 1947", "answer": "Trattati di Parigi (1947) \u2013 trattati di pace firmati da Italia, Romania, Ungheria, Bulgaria dopo la seconda guerra mondiale, con costituzione del Territorio libero di Trieste controllato dalle Nazioni Unite." }, { "id": 384, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa sono le Fosse Ardeatine", "answer": "Le \"Fosse Ardeatine\", antiche cave di pozzolana situate nei pressi della via Ardeatina, scelte quali luogo dell'esecuzione e per occultare i cadaveri degli uccisi, nel dopoguerra sono state trasformate in un sacrario-monumento nazionale. Sono oggi visitabili e luogo di cerimonie pubbliche in memoria." }, { "id": 385, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa sono le leggi fascistissime", "answer": "Tra il 1925 e il 1926 furono varate le leggi fascistissime, ispirate dal giurista Alfredo Rocco. La legge 26 novembre 1925, n. 2029, sanciva che i corpi collettivi operanti in Italia (associazioni, istituti ed enti) erano tenuti, su richiesta dell'autorit\u00e0 di pubblica sicurezza, a dichiarare statuti, atti costitutivi, regolamenti interni ed elenchi di soci e di dirigenti, pena, in caso di dichiarazione omessa o infedele, lo scioglimento del corpo medesimo, sanzioni detentive indeterminate e sanzioni pecuniarie da un minimo di 2.000 ad un massimo di 30.000 lire. In tal modo, il governo arriv\u00f2 a disporre di una chiara mappa del tipo e del numero di associazioni non governative presenti." }, { "id": 386, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa sono le leggi fascistissime", "answer": "Nei giorni successivi (gennaio 1925) furono chiusi 35 circoli politici di opposizione, sciolte 25 organizzazioni definite \"sovversive\", arrestati 111 oppositori ed eseguite 655 perquisizioni domiciliari. Nel novembre 1925 il Re firm\u00f2 le cosiddette Leggi fascistissime con cui furono sciolti tutti i partiti politici (tranne il P.N.F.) e instaurata la censura sulla stampa. Con la legge del 24/12/1925 venne modificato lo Statuto Albertino, attribuendo al Capo del Governo, responsabile solo di fronte al Re, la nomina e revoca dei ministri; nel 1926 il Re autorizz\u00f2 la nascita del Tribunale Speciale per la difesa dello Stato, che sottraeva alla magistratura ordinaria tutti i reati politici, e la formazione della polizia politica segreta (O.V.R.A.). Venne istituito il confino di polizia per gli oppositori. I successivi rapporti con Mussolini furono caratterizzati da burrascose scenate private, nelle quali il Re difendeva le proprie prerogative, preoccupato di salvaguardare una legalit\u00e0 formale e rigorosi silenzi pubblici." }, { "id": 387, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa sono le leggi fascistissime", "answer": "Le locuzione leggi fascistissime, (anche leggi eccezionali del fascismo) identifica una serie di norme giuridiche, emanate tra il 1925 e il 1926, che iniziarono la trasformazione di fatto dell'ordinamento giuridico del Regno d'Italia nel regime fascista, ossia in uno Stato autoritario di tipo nazionalista, centralista, statalista, corporativista ed imperialista." }, { "id": 388, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa sottoline\u00f2 Bedell Smith a proposito delle clausole aggiuntive dell'armistizio", "answer": "A Castellano furono solo allora sottoposte le clausole contenute nel testo dell'armistizio 'lungo', gi\u00e0 presentate invece a suo tempo dall'ambasciatore Campbell al generale Giacomo Zanussi, anch'egli presente a Cassibile gi\u00e0 dal 31 agosto, che tuttavia, per ragioni non chiare, aveva omesso di informarne il collega. Bedell Smith sottoline\u00f2 che le clausole aggiuntive contenute nel testo dell'armistizio \"lungo\" avevano tuttavia un valore dipendente dalla effettiva collaborazione italiana alla guerra contro i tedeschi." }, { "id": 389, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa stabil\u00ec il Manifesto di Verona", "answer": "Al terzo Cdm del 27 ottobre Mussolini annuncia \u00abla preparazione della Grande Assemblea Costituente, che getter\u00e0 le solide fondamenta della Repubblica Sociale Italiana\u00bb, tuttavia lo Stato non cambia nome. Il 17 novembre il Manifesto di Verona approvato dal PFR delinea la creazione di una \u00abRepubblica Sociale\u00bb. Il 24 novembre il quarto Consiglio dei ministri delibera che \u00ablo Stato nazionale repubblicano prenda il nome definitivo di \u201cRepubblica Sociale Italiana\u201d\u00bb a partire dal 1\u00ba dicembre 1943." }, { "id": 390, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa stabil\u00ec il Manifesto di Verona", "answer": "Nella R.S.I. si sarebbe dovuta attuare, secondo le intenzioni di Benito Mussolini, la trasformazione della struttura organizzativa economica da un sistema di tipo capitalista, quello trovato nel 1922, ad uno di tipo organico, corporativo e partecipativo. Nel Manifesto di Verona (il cui testo fu elaborato da Angelo Tarchi, Alessandro Pavolini, Nicola Bombacci, Manlio Sargenti, sotto la supervisione di Benito Mussolini) erano presenti alcuni richiami alla socializzazione delle imprese, che prevedeva la partecipazione dei lavoratori alle decisioni ed agli utili d'azienda, la nazionalizzazione e la gestione statale delle aziende strategiche per la nazione (tra cui la Fiat), il diritto al lavoro ed il diritto alla propriet\u00e0 della casa. Con tali misure Mussolini sperava di raccogliere consensi fra le masse." }, { "id": 391, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa stabil\u00ec il Manifesto di Verona", "answer": "La Repubblica Sociale Italiana fu formalizzata dal Congresso di Verona, ricreando il partito e il governo fascista sciolti dal 25 luglio 1943. Nel corso del congresso fu sancita la nascita di una nuova Repubblica denominata \"sociale\" e la successiva convocazione di una Assemblea Costituente, riaffermando i principi ispiratori della prima fase del Fascismo (cosiddetto diciannovista\") persi - a detta degli estensori della Carta stessa - durante il ventennio fascista; fu riaffermata l'alleanza con la Germania nazista; fu redatto un manifesto programmatico noto come \"Manifesto di Verona|Manifesto (o carta) di Verona\" che sanc\u00ec la struttura del nuovo Stato; fu prevista, come elemento caratterizzante di politica economica, la socializzazione delle fabbriche (che tuttavia non venne mai attuata); fu istituito un Tribunale straordinario speciale per processare i gerarchi che firmando l'Ordine del giorno Grandi durante il Gran Consiglio del Fascismo il 24 luglio 1943 si erano schierati contro Mussolini e avevano provocato di fatto la caduta del governo fascista e l'arresto di Mussolini." }, { "id": 392, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa stabil\u00ec il Manifesto di Verona", "answer": "Il 14 novembre si tiene a Verona la prima assemblea nazionale del Partito Fascista Repubblicano, durante la quale viene redatto il Manifesto di Verona, ovvero il programma di governo del PFR. Mussolini (che ricopre la carica di \"duce, capo del governo\" della repubblica de facto, essendo tale carica prevista nel manifesto ma non essendo stata da lui assunta in forza di elezioni) annuncia che verr\u00e0 rimandata al termine del conflitto la convocazione di un'assemblea costituzionale per la redazione della costituzione della RSI, della quale si era prefigurata la convocazione il 13 ottobre." }, { "id": 393, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa succede a Giannini il 5 febbraio del 1945", "answer": "Lo scopo dell'ideatore era quello di dare voce alle opinioni dell'uomo della strada, contrario al regime dei partiti e ad ogni forma di statalizzazione. Fin dal primo numero la posizione del settimanale \u00e8 chiara; contraria al fascismo, di cui condanna il centralismo decisionale, ma anche al comunismo e agli \"antifascisti di professione\", accostati al primo fascismo per l'accento epurazionista dei primi anni del dopoguerra. Paradossalmente, quindi, il giornale viene accusato di essere cripto-fascista e per questo motivo verr\u00e0 chiesta a pi\u00f9 voci la soppressione della testata. Il 5 febbraio 1945 Giannini viene denunciato dall'alto commissario dell'epurazione, Grieco, senza esito alcuno." }, { "id": 394, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa successe agli Arditi in seguito alla disfatta di Caporetto", "answer": "Dopo il disastro di Caporetto, gli Arditi caddero per qualche tempo in disgrazia e furono riorganizzati pesantemente; il colonnello Bassi perse a sua volta prestigio ed invece di sopraintendere all'organizzazione degli Arditi quale ispettore fu inviato a comandare un normale reggimento di linea. In particolare la riorganizzazione prevedeva la normalizzazione dei reparti (portati a 21, e numerati da I a XIII, XVI, XVII, e da XIX a XXIV) con l'invio di ufficiali pi\u00f9 conservatori e dediti alla cura della disciplina. L'organizzazione fu portata da 4 a 3 compagnie, di 150 uomini ciascuna, cui erano associati 3 sezioni autonome di mitragliatrici (Fiat Mod. 14), 6 sezioni autonome di pistole mitragliatrici (mitragliatrici leggere Villar Perosa), 6 sezioni autonome di lanciafiamme, per un totale di 600 uomini circa; le mitragliatrici e le pistole mitragliatrici furono tolte alle compagnie e raccolte in sezioni (contrariamente all'intuizione di Bassi e di Capello), anche se poi queste sezioni per lo pi\u00f9 venivano, nella pratica, riassegnate alle compagnie. Inoltre, per snellire i reparti, furono eliminati, almeno temporaneamente i due cannoni da 37 o i due obici da 65/17 che Capello aveva aggiunto ai reparti Arditi della 2\u00aa Armata." }, { "id": 395, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa successe agli italiani presenti in Albania nel 1945", "answer": "Ai cittadini italiani presenti in Albania nel 1945 fu preclusa la possibilit\u00e0 di rientrare in Italia. Molti furono imprigionati dal nuovo regime. La soluzione dell'intricata questione internazionale avvenne solo dopo oltre 40 anni." }, { "id": 396, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa successe ai maggiori esponenti del PPI dopo lo scioglimento del partito", "answer": "Dopo il forzato scioglimento del Partito Popolare Italiano da parte del fascismo il 5 novembre del 1926, i maggiori esponenti del PPI, costretti all'esilio o a ritirarsi dalla vita politica e sociale, mantennero la rete di rapporti e relazioni grazie al faticoso lavoro di collegamento di Don Luigi Sturzo che, dall'esilio londinese, mantenne viva la breve esperienza di impegno politico del disciolto partito. L'indicazione delle gerarchie ecclesiastiche di concentrare i ristretti spazi concessi dal regime fascista nell'opera educativa e nell'asilo concesso ai leader del partito consentirono a formazioni sociali come l'Azione Cattolica e la Federazione Universitaria Cattolica Italiana di sopravvivere e di operare anche sotto il regime." }, { "id": 397, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A quale secessione prese parte Gronchi", "answer": "Gronchi partecip\u00f2 alla \"Secessione aventiniana\" e, nel 1926, con l'adozione delle leggi fascistissime (R.D. n. 1848/26), fu dichiarato decaduto dal mandato parlamentare. Successivamente si appart\u00f2 dalla vita politica e prima lavor\u00f2 come rappresentante di commercio e poi intraprese iniziative industriali. Rimasto vedovo della prima moglie, nel 1941 si spos\u00f2 con Carla Bissatini, di venticinque anni pi\u00f9 giovane." }, { "id": 398, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa successe alla popolazione Italiana con l'arrivo delle forze Jugoslave nella Venezia Giulia", "answer": "Nel maggio del 1945 in Europa le potenze dell'Asse furono sconfitte e la fine della guerra vide l'Italia in condizioni critiche: i combattimenti ed i bombardamenti aerei avevano ridotto molte citt\u00e0 e paesi a cumuli di macerie, le principali vie di comunicazione erano interrotte, il territorio era occupato dalle truppe angloamericane. Particolarmente critica la situazione in Dalmazia e nella Venezia Giulia, che erano state occupate dall'Esercito popolare di liberazione della Jugoslavia, che arrestarono o giustiziarono centinaia di italiani; a Gorizia, Trieste e Pola tali atrocit\u00e0 cessarono nella seconda decade di giugno quando l\u2019amministrazione jugoslava venne sostituita con quella degli angloamericani." }, { "id": 399, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa successe alla popolazione Italiana con l'arrivo delle forze Jugoslave nella Venezia Giulia", "answer": "L'arrivo, nella primavera del 1945, delle forze jugoslave preluse a una nuova fase d'infoibamenti: furono eliminati, non soltanto militari della RSI, poliziotti, impiegati civili e funzionari statali, ma, in modo almeno apparentemente indiscriminato (e cio\u00e8 lucidamente terroristico) civili di ogni categoria, e furono uccisi o internati in campi tutti coloro che avrebbero potuto opporsi alle rivendicazioni jugoslave sulla Venezia Giulia compresi membri del movimento antifascista italiano. Tali azioni spinsero la maggior parte della popolazione di lingua italiana a lasciare la regione nell'immediato dopoguerra. L'esodo era comunque gi\u00e0 iniziato prima della fine della guerra per diversi motivi che andavano dal terrore sistematico provocato dai massacri delle foibe, annegamenti, deportazioni dei civili italiani in campi di sterminio operato dalle forze di occupazione jugoslave, al timore di vivere sottomessi alla dittatura comunista in terre non pi\u00f9 italiane. Indubbiamente gli italiani erano esposti a violenze e rappresaglie da parte delle autorit\u00e0 jugoslave ma in quel periodo, ossia subito dopo l'8 settembre 1943, non era chiara quale fosse la priorit\u00e0 per Tito e i suoi seguaci: priorit\u00e0 nazionalistica per una pulizia etnica, priorit\u00e0 politica ossia contro gli oppositori anticomunisti, priorit\u00e0 ideologica ossia contro i reazionari, priorit\u00e0 sociale ossia contro i borghesi. Si consideri che nella prima met\u00e0 del 1946 il Bollettino Ufficiale jugoslavo pubblic\u00f2 ordinanze secondo le quali si conferiva al Comitato Popolare locale il diritto di disporre delle case e di cederle ai cittadini croati; si sequestravano tutti i beni del nemico e degli assenti; si considerava nemico e fascista, quindi da epurare, chiunque si opponesse al passaggio dell'Istria alla Jugoslavia." }, { "id": 400, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa successe alla popolazione Italiana con l'arrivo delle forze Jugoslave nella Venezia Giulia", "answer": "Pertanto gli eccidi \"si verificarono in un clima di resa dei conti per la violenza fascista e di guerra ed appaiono in larga misura il frutto\" di una \"violenza di stato\", attuata con la repressione politica e l'intimidazione, in vista dell'annessione alla Jugoslavia di tutta la Venezia Giulia (incluse Trieste e Gorizia) e per eliminare gli oppositori (reali o presunti) del costituendo regime comunista. In vista di questi due obiettivi era infatti necessario reprimere le classi dirigenti italiane (compresi antifascisti e resistenti), per eliminare ogni forma di resistenza organizzata. Questo aspetto era particolarmente importante a Gorizia e Trieste, della cui annessione gli Jugoslavi non erano (a ragione) certi. Tito, pertanto, fece il possibile per occupare le due citt\u00e0 prima di ogni altra forza alleata, per assicurarsi una posizione di forza nelle trattative. Durante l'occupazione di Gorizia e di Trieste diverse migliaia di italiani furono arrestati, uccisi o deportati nei lager jugoslavi (soprattutto nel campo di lavoro e detenzione di Borovnica e nel carcere dell'OZNA di Lubiana). Neutralizzando i vertici dirigenziali, ed eliminando o intimorendo i cittadini italiani tent\u00f2 di far credere che gli jugoslavi fossero la maggioranza assoluta della popolazione: la composizione etnica sarebbe stata, infatti, un fattore decisivo nelle conferenze del dopoguerra e per questo motivo la riduzione della popolazione italiana risultava essenziale." }, { "id": 401, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa successe a Trieste con gli accordi di Belgrado", "answer": "Con gli accordi di Belgrado (9 giugno 1945) seguiti dal definitivo ritiro degli jugoslavi da Trieste (12 giugno), l'intera Venezia Giulia fu suddivisa in due zone, (secondo una linea tracciata dal generale Morgan, che le diede il suo nome) la prima delle quali (zona A), con Trieste, amministrata dagli anglo-americani, e la seconda (zona B), dagli Jugoslavi. Nel 1947, a seguito degli accordi di pace di Parigi (1947), Gorizia , Monfalcone ed altre limitate zone della Venezia Giulia furono assegnate all'Italia, mentre l' Istria e la massima parte del resto della Regione giuliana, alla Jugoslavia. Restarono escluse dall'assegnazione: Trieste (con parte della zona A), e la zona nord-occidentale dell'Istria, fino al fiume Quieto (parte residua della zona B)." }, { "id": 402, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa successe il 28 novembre 1947", "answer": "La struttura paramilitare del PCI fu predisposta al fine di sostenere una possibile insurrezione armata; ad operare come \"quinta colonna\" in caso d'attacco da parte dell'Unione Sovietica sul continente europeo. Il 28 novembre 1947 si verific\u00f2 un grave episodio, descritto da alcuni cronisti dell'epoca, come una vera prova di colpo di Stato." }, { "id": 403, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa successe il 28 novembre 1947", "answer": "Il timore di una vittoria della sinistra crebbe tra i dirigenti della Democrazia Cristiana, anche in considerazione dell'avanzata del partito dell'Uomo Qualunque che avrebbe potuto sottrarle una parte consistente di elettorato. Si trattava di un movimento sorto attorno all'omonimo giornale fondato a Roma nel 1944 dal commediografo e giornalista Guglielmo Giannini, che ripudiava le ideologie e che per il proprio atteggiamento di generica sfiducia nella classe politica diede vita a quella tendenza definita appunto qualunquismo. Continuarono inoltre in quegli anni gli episodi di rappresaglia contro ex-fascisti ma anche contro gente comune, da parte di apparati del PCI, come l'eccidio di Porz\u00fbs in Friuli ai danni di formazioni resistenziali \"bianche\", o le stragi del triangolo della morte in Emilia. Si tratt\u00f2 di vendette che si protrassero oltre la fine della guerra e che colpirono anche inermi cittadini, sacerdoti, e chiunque non fosse esplicitamente affiliato all'ideologia comunista, accusato di fascismo perch\u00e9 ritenuto \"nemico di classe\". Il 28 novembre 1947 l'esponente del PCI Giancarlo Pajetta con l'aiuto di bande armate arriv\u00f2 ad occupare la prefettura di Milano a seguito della rimozione di Ettore Troilo, ultimo tra i prefetti politici della Resistenza ancora in carica; seguirono due giorni di insurrezione in cui sembr\u00f2 approssimarsi un colpo di stato, finch\u00e9 il leader nazionale del PCI Togliatti, su pressioni di Stalin, ordin\u00f2 ai ribelli di ritirarsi." }, { "id": 404, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa successe nell'agosto 1914 a Starace mentre si trovava in un caff\u00e8 di Milano", "answer": "Il giovane Starace gi\u00e0 nell'agosto 1914, mentre era seduto al caff\u00e8 Biffi di Milano, ingaggi\u00f2 una rissa contro manifestanti pacifisti, che portando al collo dei fazzoletti rossi e sventolando bandiere rosse, sfilavano nella Galleria gridando slogan contro la guerra. Starace, da solo, li aggred\u00ec gridando loro: \"Traditori d'Italia, non permetteremo che facciate dell'Italia una Svizzera di albergatori e di camerieri\". Afferrata l'asta di una bandiera la spezz\u00f2 e con quella affront\u00f2 coloro che gli venivano incontro. L'azione di Starace suscit\u00f2 l'ammirazione degli altri avventori e i giornali diedero ampio risalto alla notizia." }, { "id": 405, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa successe nell'agosto 1914 a Starace mentre si trovava in un caff\u00e8 di Milano", "answer": "Il giovane Starace gi\u00e0 nell'agosto 1914, mentre era seduto al caff\u00e8 Biffi di Milano, ingaggi\u00f2 una rissa contro manifestanti pacifisti, che portando al collo dei fazzoletti rossi e sventolando bandiere rosse, sfilavano nella Galleria gridando slogan contro la guerra. Starace, da solo, li aggred\u00ec gridando loro: \"Traditori d'Italia, non permetteremo che facciate dell'Italia una Svizzera di albergatori e di camerieri\". Afferrata l'asta di una bandiera la spezz\u00f2 e con quella affront\u00f2 coloro che gli venivano incontro. L'azione di Starace suscit\u00f2 l'ammirazione degli altri avventori e i giornali diedero ampio risalto alla notizia.Roberto Festorazzi, Starace, il mastino della rivoluzione fascista, Milano, Mursia, 2002, p. 23 \"Quell'azione...dest\u00f2 una profonda impressione, suscitando l'approvazione di quanti erano seduti al Biffi e ai tavolini degli altri locali. I giornali uscirono con la cronaca dell'incidente e l'ardito sottotenente da poco richiamato alle armi ebbe il suo momento di gloria.Franco M. Pranzo, \"Starace\", su Historia n\u00b0 142, settembre 1969 pag. 31:\"Il gesto coraggioso piacque a quanti in quel momento erano seduti al Biffi e negli altri locali della Galleria e in breve intorno al sottotenente dei bersaglieri si form\u00f2 un cerchio plaudente.\"" }, { "id": 406, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa suggeriva Carl von Clausewitz in merito al trattamento delle popolazioni invase durante la guerra", "answer": "Moltissimi civili perirono a causa di crimini di guerra, rappresaglie e persecuzioni razziali all'interno dei diversi paesi entrati in guerra; il diritto internazionale umanitario e la convenzione dell'Aia del 1907 furono ripetutamente violate durante il conflitto e solo la relativa ridotta estensione delle regioni occupate pose un freno alle stragi. I dettami di Carl von Clausewitz, che consigliava una certa pressione sulle popolazioni invase affinch\u00e9 si potesse ottenere la resa dell'avversario, vennero applicati dall'esercito tedesco quando irruppe nel Belgio e in Francia settentrionale nel 1914: l'uccisione di parecchie centinaia di civili si verific\u00f2 in varie localit\u00e0 belghe come Sambreville, Seilles, Dinant e Lovanio, oltre che nei distretti francesi nord-orientali. I soldati tedeschi, colpiti da franchi tiratori civili (un'esperienza gi\u00e0 vissuta nella guerra franco-prussiana del 1870) e suggestionati da non verificabili dicerie circa loro commilitoni accoltellati alle spalle o torturati mentre erano feriti e inermi, si ostinarono a combattere con ferocia ogni atto da loro giudicato \"illegale\"; durante l'avanzata in Belgio, durata un mese, fecero oltre 5.000 vittime tra i civili." }, { "id": 407, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa tutelava la legge n. 653 del 26 aprile 1934", "answer": "La legge 22 marzo 1934 n. 654 per la tutela della maternit\u00e0 delle lavoratrici e la legge 26 aprile 1934 n. 653 per la tutela del lavoro della donna e del fanciullo stabilirono il diritto alla conservazione del posto di lavoro per le lavoratrici incinte, un periodo di licenza prima e dopo il parto, e permessi obbligatori per l'allattamento (per le aziende con pi\u00f9 di 50 operaie vi era l'obbligo di predisporre un locale per tale scopo)." }, { "id": 408, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa tutelava la legge n. 653 del 26 aprile 1934", "answer": "La legge 22 marzo 1934 n. 654 per la tutela della maternit\u00e0 delle lavoratrici e la legge 26 aprile 1934 n. 653 per la tutela del lavoro della donna e del fanciullo stabiliscono il diritto alla conservazione del posto di lavoro per le lavoratrici incinte, un periodo di licenza prima e dopo il parto, e permessi obbligatori per l'allattamento (per le aziende con pi\u00f9 di 50 operaie vi era l'obbligo di predisporre un locale per tale scopo)." }, { "id": 409, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa venne deciso durante la Conferenza di Casablanca nei confronti dell'Italia", "answer": "Sebbene un attacco all'Italia fu deciso da americani ed inglesi durante la Conferenza di Casablanca del 14 gennaio 1943 e la sua pianificazione ed organizzazione vennero affidate al generale Dwight Eisenhower, un \"piano Sicilia\", (Italy (Sicily) Project), fu presentato al generale Donovan, capo dell'Office of Strategic Services (OSS) fin dal 9 settembre 1942. Il documento, firmato da Earl Brennan, futuro direttore dell'OSS in Italia, riguardava il reclutamento e l'impiego di sei agenti di origine siciliana, il cui compito era lo spionaggio, tramite due radio ricetrasmittenti a onde corte." }, { "id": 410, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa venne deciso durante la Conferenza di Casablanca nei confronti dell'Italia", "answer": "L'attacco all'Italia fu deciso da americani ed inglesi durante la Conferenza di Casablanca del 14 gennaio 1943 (a tal proposito, celebre rimase la definizione dell'Italia di Winston Churchill: \u00abL'Italia \u00e8 il ventre molle dell'Asse\u00bb) e la pianificazione e l'organizzazione venne affidata al generale Dwight Eisenhower. In giugno gli inglesi sbarcarono nelle isole di Pantelleria e Lampedusa. Preceduto da intensi bombardamenti, il 10 luglio 1943 inizi\u00f2 lo sbarco in Sicilia della VII armata americana del generale George Patton e dell'VIII armata inglese di Montgomery (rispettivamente nel golfo di Gela e in quello di Siracusa)." }, { "id": 411, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa venne deciso durante la Conferenza di Casablanca nei confronti dell'Italia", "answer": "Mentre era ancora in corso la campagna di Tunisia, la dirigenza politico-militare anglo-americana aveva gi\u00e0 iniziato la pianificazione per il proseguimento delle operazioni nel teatro del Mediterraneo. Nella conferenza di Casablanca, tra il 14 e il 24 gennaio 1943, il presidente Franklin Delano Roosevelt e il primo ministro Winston Churchill si incontrarono insieme con i capi degli stati maggiori alleati; dopo lunghe e complesse discussioni, venne deciso, nonostante lo scetticismo e la delusione dei generali americani desiderosi di arrestare le operazioni nel settore meridionale e di accelerare l'invasione dell'Europa nord-occidentale, di porre a buon frutto la prevista vittoria in Nordafrica attuando uno sbarco in Sicilia." }, { "id": 412, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa venne deciso durante la Conferenza di Casablanca nei confronti dell'Italia", "answer": "L'attacco all'Italia fu deciso durante la Conferenza di Casablanca del 14 gennaio 1943 sotto il comando del generale Dwight Eisenhower." }, { "id": 413, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa venne deciso durante la Conferenza di Casablanca nei confronti dell'Italia", "answer": "L'attacco all'Italia fu deciso da americani ed inglesi durante la Conferenza di Casablanca del 14 gennaio 1943 (a tal proposito, celebre rimase la definizione dell'Italia di Winston Churchill: \u00abL'Italia \u00e8 il ventre molle dell'Asse\u00bb) e la pianificazione e l'organizzazione venne affidata al generale Dwight Eisenhower." }, { "id": 414, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa venne deciso durante la Conferenza di Casablanca nei confronti dell'Italia", "answer": "Il 10 luglio\u00a01943, nel tratto di costa che va da Licata a Pachino,\u00a0ebbe inizio con l'operazione \"Husky\" lo sbarco in\u00a0Sicilia da parte degli Alleati. L'attacco all'Italia fu deciso da americani ed inglesi durante la\u00a0Conferenza di Casablanca\u00a0del 14 gennaio\u00a01943, la cui pianificazione e organizzazione venne affidata al generale\u00a0Dwight Eisenhower. L'operazione Husky costitu\u00ec una delle pi\u00f9 grandi azioni navali mai realizzate fino ad allora e costitu\u00ec l'inizio della sconfitta dell'Asse. La ricostruzione dei fatti \u00e8 contenuta in \"C'era una volta una guerra. Cronache della Seconda guerra mondiale\" del celebre scrittore americano Jhon Steinbek, il quale vi prese parte in qualit\u00e0 di giovane ufficiale addetto alla cronistoria. Fu la prima citt\u00e0 italiana liberata dal Fascismo, e l\u2019avvocato Pacca divenne il primo sindaco dell\u2019Italia libera." }, { "id": 415, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa venne deciso durante la Conferenza di Casablanca nei confronti dell'Italia", "answer": "L'attacco all'Italia fu deciso da americani ed inglesi durante la Conferenza di Casablanca del 14 gennaio 1943 (a tal proposito, celebre rimase la definizione dell'Italia di Winston Churchill: \u00abL'Italia \u00e8 il ventre molle dell'Asse\u00bb) e la pianificazione e l'organizzazione venne affidata al generale Dwight Eisenhower. In giugno gli inglesi sbarcarono nelle isole di Pantelleria e Lampedusa." }, { "id": 416, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa venne ri-formato col il patto di Roma del 1944", "answer": "La DC, insieme agli altri partiti del CLN, partecip\u00f2 al secondo governo Badoglio. A seguito della Liberazione di Roma, nel giugno 1944 venne formato il secondo governo Bonomi, durante il quale la DC decise di firmare il Patto di Roma e quindi di partecipare alla fondazione della nuova Confederazione Generale Italiana del Lavoro, in continuazione con la CGdL; nel contempo la DC diede vita alle Associazioni Cristiane dei Lavoratori Italiani e, per organizzare i lavoratori delle campagne, alla Coldiretti." }, { "id": 417, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa venne ri-formato col il patto di Roma del 1944", "answer": "Durante il ventennio fascista le forze sindacali non autorizzate sopravvissero clandestinamente sotto la guida dell'esule Bruno Buozzi . Dopo la forzata sospensione delle attivit\u00e0, il sindacato fu ricostituito unitariamente con il Patto di Roma . Il 3 giugno 1944 , con l\u2019Italia ancora in guerra, Giuseppe Di Vittorio per il PCI , Achille Grandi per la DC ed Emilio Canevari (in sostituzione di Bruno Buozzi ucciso dai nazisti ) per il PSI firmano il Patto di Roma. Con esso si costitu\u00ec un unico organismo sindacale su tutto il territorio nazionale, a differenza della situazione precedente, rappresentante degli interessi di tutti i lavoratori senza distinzione di fede politica o religiosa. Tutte le correnti la comunista , socialista e cattolica convivevano sotto lo stesso tetto in nome dell\u2019unione di tutti i lavoratori e della lotta antifascista da attuarsi in stretto legame con il CLN . Nacque cos\u00ec la cosiddetta CGIL unitaria, radice comune delle future confederazioni CGIl CISL e UIL." }, { "id": 418, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa venne ri-formato col il patto di Roma del 1944", "answer": "Subito dopo la liberazione di Roma (4 giugno 1944), divenne sindacalista della Cgil unitaria, sorta dal Patto di Roma siglato da Bruno Buozzi, Giuseppe Di Vittorio e Achille Grandi." }, { "id": 419, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa venne ri-formato col il patto di Roma del 1944", "answer": "Il patto di Roma fu firmato il 9 giugno 1944 da Giuseppe Di Vittorio per il PCI, Achille Grandi per la DC; non pot\u00e9 firmarlo invece il socialista Bruno Buozzi, che pure aveva partecipato alle trattative per la sua preparazione, perch\u00e9 - arrestato dai tedeschi - fu al momento dello loro fuga da Roma prelevato dal carcere e fucilato tra la notte del 3 e la mattina del 4 giugno 1944, insieme ad altri tredici prigionieri in localit\u00e0 La Storta sulla via Cassia, a pochi chilometri da Roma (eccidio de La Storta). Il patto di Roma fu l'accordo tra gli esponenti sindacali dei maggiori partiti italiani che costituiva formalmente la CGIL unitaria. Esso dette rilievo all'unit\u00e0 di tutti i lavoratori italiani indipendentemente dalle opinioni politiche e dalle credenze religiose e costitu\u00ec una vittoria significativa per la politica di cooperazione tra i partiti antifascisti." }, { "id": 420, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa stabilirono i trattati di Parigi del 1947 riguardo alla Jugoslavia", "answer": "Durante la seconda guerra mondiale vengono annesse le isole Ionie (ad eccezione di Corf\u00f9, legata con statuto speciale all'Albania), la Dalmazia e il territorio di Lubiana. Dopo la seconda guerra mondiale, gran parte della Venezia Giulia, l'Istria, Fiume, la Dalmazia (con le isole di Lagosta e di Cazza), e l'arcipelago di Pelagosa vengono ceduti con il Trattato di Parigi del 1947 alla Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia che le aveva occupate nella primavera 1945, le isole Ionie passano alla Grecia e l'isola di Saseno all'Albania." }, { "id": 421, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa stabilirono i trattati di Parigi del 1947 riguardo alla Jugoslavia", "answer": "Fece prima parte della provincia di Zara (dal 1920 al 1941), poi nel 1941 entr\u00f2 a far parte della provincia di Cattaro (Dalmazia). Occupata dai tedeschi nel settembre del 1943 e dai partigiani albanesi nel maggio del 1944, l'isola venne restituita all'Albania per effetto del Trattato di Parigi del 10 febbraio (1947)." }, { "id": 422, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa stabilirono i trattati di Parigi del 1947 riguardo alla Jugoslavia", "answer": "Le conseguenze dell'ingresso e della sconfitta nella Seconda guerra mondiale, vennero sancite dai trattati di pace firmati a Parigi il 10 febbraio 1947, con mutilazioni nazionali territoriali: l'Istria e la Dalmazia cedute alla nascente Repubblica Federale Socialista di Jugoslavia, il Dodecaneso alla Grecia, il colle di Briga ed il colle di Tenda alla Francia, l'Isola di Saseno all'Albania, il pagamento dei danni di guerra all'Unione Sovietica e la perdita di tutti i possedimenti coloniali in Africa." }, { "id": 423, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa stabilirono i trattati di Parigi del 1947 riguardo alla Jugoslavia", "answer": "Dal 2005 ogni 10 febbraio \u00e8 stato indicato come Giorno del Ricordo dedicato alla commemorazione dei morti e dei profughi italiani, poich\u00e9 in tale giorno, nel 1947, il trattato di Parigi assegn\u00f2 l'Istria, Fiume e Zara alla Jugoslavia quindi s'intensific\u00f2, coinvolgendo anche le zone precedentemente salvaguardate dalla linea Morgan, l'esodo di massa gi\u00e0 iniziato negli anni precedenti." }, { "id": 424, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa stabilirono i trattati di Parigi del 1947 riguardo alla Jugoslavia", "answer": "La Jugoslavia - nell'ambito della propria politica economica di stampo socialista che prevedeva la nazionalizzazione di tutti i mezzi di produzione - attu\u00f2 la confisca dei beni degli italiani che avevano abbandonato i territori, giustificando tale atto come risarcitivo: infatti per quanto stabilivano i trattato di pace siglato a Parigi nel 1947 l'Italia doveva alla Jugoslavia la somma di 125 milioni di $ come riparazione per i danni di guerra subiti. L'Italia accondiscese a questa sistemazione, firmando nel tempo una serie di accordi e procedendo alla liquidazione di un indennizzo agli esuli, sulla base di un valore presunto dei beni, molto minore del valore reale." }, { "id": 425, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa stabilirono i trattati di Parigi del 1947 riguardo alla Jugoslavia", "answer": "L'Abissinia venne liberata dai britannici, i quali restaurarono sul trono l'imperatore Hail\u00e8 Selassi\u00e8. Con il trattato di pace di Parigi del 1947 l'Etiopia ingrand\u00ec il suo territorio raggiungendo lo sbocco sul mare, annettendo l'Eritrea, la quale ha riconquistato l'indipendenza solo negli anni Novanta, in seguito alla vittoria del Fronte di Liberazione Eritreo. La Somalia invece venne affidata nel 1950 dalle Nazioni Unite all'Italia con amministrazione fiduciaria per poi essere dichiarata indipendente nel 1960, una volta unita alla parte gi\u00e0 sotto dominio britannico." }, { "id": 426, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa stabilirono i trattati di Parigi del 1947 riguardo alla Jugoslavia", "answer": "Nel frattempo vennero firmati nel 1947 i Trattati di Parigi con i quali formalmente e definitivamente fu siglata la pace con le potenze alleate e vennero sancite le conseguenze della sconfitta nella Seconda guerra mondiale, con mutilazioni nazionali territoriali: l'Istria e la Dalmazia cedute alla nascente Repubblica Federale Socialista di Jugoslavia, il Dodecaneso alla Grecia, Briga e Tenda alla Francia, l'Isola di Saseno all'Albania, il pagamento dei danni di guerra all'URSS e la perdita di tutti i possedimenti coloniali italiani." }, { "id": 427, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa stabilirono i trattati di Parigi del 1947 riguardo alla Jugoslavia", "answer": "Dal 2005 la giornata del 10 febbraio \u00e8 dedicata alla commemorazione delle stragi e del successivo esodo. La data ricorda il trattato di Parigi siglato nel 1947, che assegn\u00f2 alla Jugoslavia la grande maggioranza della Venezia Giulia e la citt\u00e0 di Zara." }, { "id": 428, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cosa stabilirono i trattati di Parigi del 1947 riguardo alla Jugoslavia", "answer": "Tuttavia, tutte le modifiche territoriali operate dalle potenze dell'Asse nel 1941, sul territorio degli ex-regni di Jugoslavia e di Albania, furono considerate nulle al momento della stipulazione dei Trattati di Parigi (1947), che furono sottoscritti dalla Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia e dalla Repubblica Socialista di Albania, in qualit\u00e0 di Stati successori dei due regni, ammettendo implicitamente la sopravvivenza di questi ultimi, sotto il profilo del diritto internazionale, anche durante il periodo dell'occupazione italo-tedesca." }, { "id": 429, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 il Futurismo", "answer": "Il movimento artistico del Futurismo, nato nel 1909 a Parigi da poeti ed artisti italiani, rappresent\u00f2 l'ennesimo gradino verso il surriscaldamento del clima: il Futurismo, infatti, assunse subito anche posizioni politiche radicali." }, { "id": 430, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A quale teoria si pu\u00f2 collegare la figura di Guido Landra", "answer": "Il 14 luglio 1938 fu pubblicato sui maggiori quotidiani nazionali il \"Manifesto della razza\". In questa sorta di tavola redatta da cinque cattedratici (Arturo Donaggio, Franco Savorgnan, Edoardo Zavattari, Nicola Pende e Sabato Visco) e da cinque assistenti universitari (Leone Franci, Lino Businco, Lidio Cipriani, Guido Landra e Marcello Ricci) venne fissata la \u00abposizione del fascismo nei confronti dei problemi della razza\u00bb." }, { "id": 431, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A quale teoria si pu\u00f2 collegare la figura di Guido Landra", "answer": "Il 14 luglio 1938 fu pubblicato sui maggiori quotidiani nazionali il Manifesto della razza. In questa sorta di tavola redatta da cinque cattedratici (Arturo Donaggio, Franco Savorgnan, Edoardo Zavattari, Nicola Pende e Sabato Visco) e da cinque assistenti universitari (Leone Franzi, Lino Businco, Lidio Cipriani, Guido Landra e Marcello Ricci) venne fissata la \u00abposizione del fascismo nei confronti dei problemi della razza\u00bb." }, { "id": 432, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A quale teoria si pu\u00f2 collegare la figura di Guido Landra", "answer": "Guido Landra (Roma, 16 febbraio 1913 \u2013 Roma, 14 dicembre 1980) \u00e8 stato un antropologo italiano, teorico del razzismo." }, { "id": 433, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 il Governatorato di Dalmazia", "answer": "Il Governatorato della Dalmazia fu un territorio unito al Regno d'Italia nell'aprile del 1941, a seguito della conquista militare della Dalmazia jugoslava da parte del generale Vittorio Ambrosio durante la Seconda guerra mondiale." }, { "id": 434, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 il Governatorato di Dalmazia", "answer": "Il Governatorato fu la riproposizione dell'omonimo ed effimero istituto impiantato dagli italiani in Dalmazia all'indomani della sconfitta austriaca del 4 novembre 1918, e sgomberato in seguito agli accordi italo-jugoslavi sfociati nel Trattato di Rapallo (1920). Come il suo predecessore, aveva la finalit\u00e0 provvisoria di traghettare il territorio verso la piena integrazione nel Regno, importandovi progressivamente la legislazione nazionale in luogo di quella previgente. Il capoluogo amministrativo era Zara." }, { "id": 435, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 il Patto d'Acciaio", "answer": "Il Patto d'Acciaio (in tedesco Stahlpakt) fu un accordo tra i governi del Regno d'Italia e della Germania nazista, firmato il 22 maggio 1939 dai rispettivi ministri degli Esteri Galeazzo Ciano e Joachim von Ribbentrop. Venne stipulato a Berlino nella Cancelleria del Reich, alla presenza di Hitler e dello Stato Maggiore tedesco." }, { "id": 436, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 il Patto d'Acciaio", "answer": "A dare popolarit\u00e0 al termine fu Benito Mussolini che, durante un discorso tenuto a Milano il 1\u00ba novembre 1936, defin\u00ec \"asse\" l'intesa stipulata il precedente 25 ottobre tra la Germania ed il Regno d'Italia, chiamata per questo motivo \"Asse Roma-Berlino\". Il successivo Patto d'Acciaio, stipulato dalle due potenze il 22 maggio 1939, rappresent\u00f2 il primo nucleo dell'alleanza militare, poi estesa anche all'Impero giapponese con il Patto Tripartito del 27 settembre 1940 (detto anche \"Asse Roma-Berlino-Tokyo\")." }, { "id": 437, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 il Patto d'Acciaio", "answer": "A causa delle sanzioni economiche, l'Italia si ritrov\u00f2 in una situazione sfavorevole, alla quale Mussolini fece fronte con un regime autarchico. Il regime di autosufficienza economica rappresent\u00f2 una soluzione parziale, dato che all'economia era necessario il commercio: l'unica nazione disposta a commerciare con l'Italia fu la Germania di Hitler, con la quale l'Italia firm\u00f2 il Patto d'Acciaio (22 maggio 1939, firmato dai due Ministri degli Esteri: Joachim von Ribbentrop e Galeazzo Ciano), un accordo che sanciva aiuto reciproco in caso di un conflitto e si defin\u00ec cos\u00ec l'Asse Roma-Berlino." }, { "id": 438, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 il Patto d'Acciaio", "answer": "Il 22 maggio tra Germania e Italia fu firmato il Patto d'Acciaio che legava i due paesi in una stretta alleanza. Alcuni membri del governo italiano si opposero, e lo stesso Galeazzo Ciano, firmatario per l'Italia, defin\u00ec il patto una \u00abvera e propria dinamite\u00bb" }, { "id": 439, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 il Patto d'Acciaio", "answer": "La vittima designata venne trovata nell'Albania. In due soli giorni (7-8 aprile 1939) con l'ausilio di 22.000 uomini e 140 carri armati Tirana fu conquistata. Il 22 maggio tra Germania e Italia venne firmato il Patto d'Acciaio. Tale patto assumeva che la guerra fosse imminente, e legava l'Italia in un'alleanza stretta con la Germania. Alcuni membri del governo italiano si opposero, e lo stesso Galeazzo Ciano, firmatario per l'Italia, defin\u00ec il patto una \u00abvera e propria dinamite\u00bb." }, { "id": 440, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 il Patto d'Acciaio", "answer": "Il 22 maggio 1939 Galeazzo Ciano, ministro degli esteri italiano, firma il Patto d'Acciaio con la Germania, che sancisce ufficialmente la nascita di un'alleanza vincolante italo-tedesca." }, { "id": 441, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 il Patto d'Acciaio", "answer": "L'Italia, per\u00f2, non era in guerra, e questo - considerati i patti - parve comunque un ottimo risultato. Il Patto d'Acciaio prevedeva, infatti, l'obbligo di prestare immediato ausilio militare (indipendentemente dalle eventuali cause di conflitto):" }, { "id": 442, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 il Patto di Varsavia", "answer": "La nascita dell'accordo trova origine dal timore, molto radicato in quel periodo, di un possibile attacco dell'Unione Sovietica a una delle nazioni dell'Europa occidentale. L'URSS ed altre nazioni a regime comunista costituirono a loro volta il patto di Varsavia. Era il periodo della cosiddetta guerra fredda." }, { "id": 443, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 il Patto di Varsavia", "answer": "Il Patto di Varsavia oppure detto anche Trattato di Varsavia (ufficialmente, Trattato di amicizia, cooperazione e mutua assistenza) fu un'alleanza militare tra i paesi del Blocco Sovietico, nata come contrapposizione all'Alleanza del Patto Atlantico (pi\u00f9 nota come NATO e fondata nel 1949)." }, { "id": 444, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 il Piano Marshall", "answer": "Il Piano Marshall, denominato ufficialmente a seguito della sua attuazione piano per la ripresa europea (in inglese European recovery program, abbreviato in ERP), fu - cos\u00ec come il Piano Morgenthau - uno dei piani politico-economici statunitensi per la ricostruzione dell'Europa dopo la seconda guerra mondiale." }, { "id": 445, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 il Piano Marshall", "answer": "Il discorso con cui l'allora segretario di Stato statunitense George Marshall annunci\u00f2 al mondo, il 5 giugno 1947 dall'Universit\u00e0 di Harvard, la decisione degli Stati Uniti di avviare l'elaborazione e l'attuazione di un piano di aiuti economico-finanziari per l'Europa che poi, per convenzione storiografica, sarebbe stato noto come \"Piano Marshall\", fu senza dubbio uno dei momenti pi\u00f9 importanti della storia della politica internazionale nell'immediato secondo dopoguerra." }, { "id": 446, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 il Piano Marshall", "answer": "La Bulgaria, alleata della Germania nelle operazioni militari nei Balcani, ma che si astenne dalla partecipazione all'aggressione all'Unione Sovietica (con la quale non era confinante), ottenne dalla Romania la Dobrugia meridionale. A differenza di quanto era avvenuto dopo il primo conflitto mondiale, si ebbero nel secondo dopoguerra spostamenti di milioni di persone che abbandonarono (o che andarono a ripopolare), i territori ceduti (o acquisiti). Un piano creato dal segretario di stato statunitense George Marshall, il Piano di Recupero Economico, meglio noto come piano Marshall, chiese al Congresso degli Stati Uniti di assegnare miliardi di dollari per la ricostruzione dell'Europa." }, { "id": 447, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 il Piano Marshall", "answer": "Fu in particolare durante la missione di De Gasperi del gennaio 1947 negli Stati Uniti, con i quali si accord\u00f2 per ricevere gli aiuti economici previsti dal Piano Marshall (un prestito Eximbank di 100 milioni di dollari), che si apr\u00ec un dialogo costruttivo tra USA e Italia, in grado di dare a De Gasperi la motivazione e il sostegno necessari ad attuare l'ambizioso disegno di un nuovo governo senza le sinistre. Il Piano Marshall, con cui si chiedeva ai paesi beneficiari di estromettere in cambio le forze filosovietiche, fu il primo atto della guerra fredda. Il PSI e soprattutto il PCI interpretarono la propria esclusione dall'esecutivo, avvenuta nel maggio 1947, alla stregua di un \"colpo di stato\"; essi tuttavia decisero di non abbandonare i lavori dell'assemblea costituente a cui stavano partecipando insieme alla DC. Questa decisione consentir\u00e0 in particolare al PCI di acquisire una legittimit\u00e0 costituzionale che non poteva avere sul piano ideologico, e che lo porter\u00e0, negli anni a venire, a richiamarsi spesso alla Costituzione come motivo di auto-legittimazione democratica, e a difenderla da qualunque tentativo di modificarla senza un suo previo consenso." }, { "id": 448, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 il PNF", "answer": "La marcia su Roma fu una manifestazione armata organizzata dal Partito Nazionale Fascista (PNF), guidato da Benito Mussolini, il cui successo ebbe come conseguenza l'ascesa al potere del partito stesso in Italia ed il dissolvimento definitivo dello Stato liberale, gi\u00e0 precedentemente in crisi." }, { "id": 449, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 il PNF", "answer": "Il Partito Nazionale Fascista (PNF) \u00e8 stato un partito politico italiano espressione del movimento fascista." }, { "id": 450, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 il Trattato di Losanna del 1923", "answer": "Nel maggio 1912 truppe italiane agli ordini del generale Giovanni Ameglio occuparono Rodi e il Dodecaneso. La Turchia, incapace di rispondere efficacemente alle manovre italiane, accett\u00f2 i termini stabiliti nella pace di Losanna ( 18 ottobre 1912), in cui si stabiliva che l'Italia doveva ritirare le truppe dalle isole egee, mentre la Turchia cedeva la Libia al Governo italiano. Dato che la Turchia si rifiutava di cedere la Libia, l'Italia non ritir\u00f2 il contingente dal Dodecaneso, dove rimase invece per tutta la durata della prima guerra mondiale. Nel 1923 il Trattato di Losanna assegnava ufficialmente il Dodecaneso e Rodi all'Italia, e sarebbero rimaste sue colonie fino al 1945." }, { "id": 451, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 il Trattato di Losanna del 1923", "answer": "Il Trattato di Losanna \u00e8 un trattato di pace firmato a Losanna, in Svizzera, il 24 luglio 1923 tra la Turchia e le Potenze dell'Intesa che combatterono nel corso della prima guerra mondiale e nella successiva guerra d'indipendenza turca. Il trattato, detto anche convenzione di Losanna, pose fine al sanguinoso conflitto greco-turco e sanc\u00ec i confini tra Grecia, Bulgaria e Turchia, oltre a determinare la fine di ogni pretesa turca su Cipro, Iraq e Siria, insieme con il Trattato di Ankara." }, { "id": 452, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 il Trattato di Losanna del 1923", "answer": "La successione di questi eventi costrinse le Potenze Alleate della Prima guerra mondiale a tornare al tavolo del negoziato con i Turchi e nel 1923 firmarono il Trattato di Losanna con il quale veniva annullato e sostituito il Trattato di S\u00e8vres e venivano assegnate ai Turchi l'intera Anatolia, la Tracia orientale con Edirne e le isole egee di Imbro e Tenedo." }, { "id": 453, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 il Trattato di Losanna del 1923", "answer": "Le ambizioni coloniali spinsero l'Italia ad impadronirsi delle due province ottomane che nel 1934, assieme al Fezzan, avrebbero costituito la Libia dapprima come colonia italiana ed in seguito come Stato indipendente. Durante il conflitto fu occupato anche il Dodecaneso nel Mar Egeo; quest'ultimo avrebbe dovuto essere restituito ai turchi alla fine della guerra, ma rimase sotto amministrazione provvisoria da parte dell'Italia fino a quando, con la firma del trattato di Losanna nel 1923, la Turchia rinunci\u00f2 a ogni rivendicazione, e riconobbe ufficialmente la sovranit\u00e0 italiana sui territori perduti nel conflitto." }, { "id": 454, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 il Trattato di Losanna del 1923", "answer": "Dopo la vittoriosa guerra contro i greci, e la costituzione della Repubblica Turca di Mustafa Kemal, il trattato di S\u00e8vres fu annullato e sostituito dal trattato di Losanna (1923). In quest'ultimo atto, la Turchia confermava all'Italia il possesso del Dodecaneso e riconosceva per la prima volta la sovranit\u00e0 italiana sulla Libia, ma non le accordava nessuna zona oggetto di influenza economica n\u00e9 di occupazione militare in Anatolia." }, { "id": 455, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 il triangolo della morte", "answer": "La locuzione Triangolo della morte (o Triangolo rosso), di origine giornalistica, indica un'area del nord Italia ove alla fine della seconda guerra mondiale, tra il settembre del 1943 e il 1949, si registr\u00f2 un numero particolarmente elevato di uccisioni a sfondo politico, attribuite a partigiani e a militanti di formazioni di matrice comunista." }, { "id": 456, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 la guerra di liberazione italiana", "answer": "La guerra di liberazione italiana fu il complesso delle operazioni militari e delle azioni di guerriglia condotte dalle brigate partigiane e dall'esercito cobelligerante italiano operanti nell'ambito della resistenza italiana al fianco degli Alleati durante la campagna d'Italia, per liberare l'Italia dall'occupazione nazifascista." }, { "id": 457, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 la MVSN", "answer": "A presiedere il tribunale furono chiamati: Presidente del tribunale, Aldo Vecchini (avvocato, Console della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (MVSN) ed ufficiale superiore dell'esercito); come Pubblico Accusatore, Andrea Fortunato (docente di diritto) e come Magistrato Inquirente, Vincenzo Cersosimo. I giudici furono: il generale Renzo Montagna, l'avvocato Enrico Vezzalini; l'operaio Celso Riva ex sansepolcrista, il generale Domenico Mittica, il seniore della Milizia Otello Gaddi, il console della Milizia Vito Casalinuovo e il professore Franz Pagliani." }, { "id": 458, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 la MVSN", "answer": "Con la normalizzazione le squadre fasciste tendono ad essere assorbite nell'establishment e nella Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (MVSN), mentre i suoi esponenti vengono o accantonati ed emarginati, oppure coinvolti nel potere e neutralizzati. Fa eccezione Roberto Farinacci, il cui potere, anche dopo la fine della sua segreteria nazionale, continu\u00f2 a reggersi fino all'ultimo sulle squadre nel suo \"feudo\" cremonese. Anche se per diversi anni dopo le leggi fascistissime si verificheranno episodi di violenza squadrista, questi andarono via via scemando nel corso degli anni.senza fonte Lo squadrismo in qualche maniera risorge con la Repubblica Sociale Italiana (RSI), quando i vecchi squadristi messi in disparte durante il regime (primo tra tutti Alessandro Pavolini) tornarono alla ribalta." }, { "id": 459, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 la MVSN", "answer": "Nel 1923 a Starace viene affidato l'incarico di creare la Milizia volontaria per la sicurezza nazionale (MVSN) di cui Starace sarebbe divenuto luogotenente generale. Nell'ottobre 1923 lasci\u00f2 l'incarico di vicesegretario nazionale del partito per assumere quello di comandante della Milizia di Trieste. Alle elezioni politiche italiane del 1924 fu eletto deputato nel collegio di Sannicola, ma compresso nella sua regione d'origine da Caradonna e Crollalanza, aveva perso alla lunga la sua base locale e non era pi\u00f9 molto radicato sul territorio." }, { "id": 460, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 la MVSN", "answer": "Gi\u00e0 nel 1924, nei giorni immediatamente successivi ai drammatici fatti, era stato intentato un procedimento davanti dall'Alta Corte di Giustizia del Senato nei confronti dell'allora capo della Pubblica Sicurezza e della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (MVSN), il quadrumviro Emilio De Bono, costretto alle dimissioni da Mussolini, per il quale era stato poi ravvisato il non luogo a procedere." }, { "id": 461, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 la MVSN", "answer": "Sempre nel 1922 inizi\u00f2 a formare, in citt\u00e0, un gruppo ristretto di collaboratori fidati, tra i quali l'amico Renzo Ravenna. Questi venne candidato alle elezioni amministrative che si tennero alla fine di quello stesso anno. Fu eletto assessore .Nel 1923 Balbo fond\u00f2 a Ferrara il Corriere Padano con i soldi ricevuti in dote dalla moglie Emmanuella, affidato poi alla direzione di Nello Quilici. In occasione della preparazione della Lista Nazionale per le elezioni del 1924 si scontr\u00f2 con Olao Gaggioli, fondatore del PNF di Ferrara e convinto che Balbo, iscritto soltanto nel 1921 e con lo stipendio fisso pagato dagli agrari, fosse un intruso. Alla fine Balbo dovette cedere e Gaggioli venne inserito nel cosiddetto \"listone\". Sempre nel 1924 venne accusato di essere il mandante dell'omicidio del parroco antifascista don Giovanni Minzoni ad Argenta, avvenuto per mano di due squadristi facenti capo alle sue milizie: il caso venne archiviato alcuni mesi dopo, per essere poi riaperto - sotto la pressione della stampa, a seguito del delitto Matteotti - nel 1925, risolvendosi con l'assoluzione di tutti gli imputati. Nel 1924 Balbo, divenuto nel frattempo comandante generale della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (MVSN), fu costretto a dimettersi dalla carica a seguito delle documentate rivelazioni de La Voce Repubblicana circa ordini da lui impartiti di bastonature di antifascisti e pressioni sulla magistratura, perdendo la successiva causa per diffamazione da lui intentata al quotidiano. Voluta da Mussolini per normalizzare le squadre d'azione, il Duce pens\u00f2 alla MVSN gi\u00e0 prima della marcia su Roma, affidando a Balbo e a Gandolfo il compito di formare reparti, gradi e uniformi, sebbene non ci fu ancora una vera e propria militarizzazione del corpo. Balbo intanto, a Ferrara, continu\u00f2 ad operare in modo di avere persone di sua fiducia e rappresentative nelle posizioni di potere. L'amico Ravenna, da sempre estraneo ad ogni atto di squadrismo, fortemente nazionalista, ebreo ma con una visiona laica della sua fede fu invitato ad iscriversi al PNF, e successivamente, alla fine del 1924, nominato Segretario Federale Ferrarese del PNF . Nel 1925 divenne sottosegretario all'economia nazionale, e con lui si trasfer\u00ec a Roma anche Ravenna. Rimase in carica sino al 1926." }, { "id": 462, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 la MVSN", "answer": "Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (MVSN)" }, { "id": 463, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 l'anticomunismo", "answer": "Anticomunismo indica l'eterogeneo insieme di movimenti politici, religiosi e civili che avversano o rifiutano il comunismo." }, { "id": 464, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A quali ceti sociali appartenevano i membri degli squadristi", "answer": "La crescita del fenomeno squadrista anche nel 1921 , giunta ben oltre gli obbiettivi locali di difesa delle classi medie e degli agrari, determin\u00f2 nuovi problemi. Primo fra tutti fu proprio quello riguardante la convivenza con queste due ultime classi, in quanto la crescita numerica e qualitativa dello squadrismo, unita alla massiccia conquista territoriale nelle province, rese da questo momento il movimento stesso una realt\u00e0 autonoma decisa a conseguire i propri scopi politici (che andavano a collidere con gli interessi economici della classe borghese e possidente) senza compromessi. Una volta distrutto il sistema economico-finanziario-sindacale socialista, lo squadrismo trov\u00f2 perci\u00f2 un nuovo nemico nei latifondisti e nei grandi proprietari terrieri, che ne avevano favorito l'ascesa, e nei commercianti, rei di non uniformarsi ai prezzi popolari \"suggeriti\"." }, { "id": 465, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A quali ceti sociali appartenevano i membri degli squadristi", "answer": "In questa fase la maggior parte degli squadristi era composta da giovani studenti nazionalisti, reduci di guerra (perlopi\u00f9 arditi e legionari fiumani) e componenti delle vecchie formazioni paramilitari, che avevano gi\u00e0 contrastato i socialisti durante il cosiddetto biennio rosso." }, { "id": 466, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 l'antifascismo", "answer": "Il termine antifascismo, dal punto di vista storico e sociologico, designa un movimento eterogeneo che, a partire dal termine della prima guerra mondiale ad oggi, sia avverso, osteggi e/o combatta il fascismo e le sue manifestazioni e declinazioni, sia a livello di governo sia come movimenti politici." }, { "id": 467, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 l'antifascismo", "answer": "Spesso il termine viene esteso alla lotta contro tutti i regimi di estrema destra o reazionari (in quanto sono spesso considerati, dalla storiografia anglosassone ad esempio, fascismi tutti i regimi illiberali e non democratici), tranne che questi siano di altra matrice (in questo caso si pu\u00f2 parlare invece di anticomunismo o antisovietismo, ad esempio). L'antifascismo, oltre che dei regimi comunisti e stati socialisti, \u00e8 stato, ed \u00e8, parte integrante della struttura ideologica di molte democrazie liberali e socialdemocrazie: ad esempio la Costituzione della Repubblica Italiana \u00e8 esplicitamente antifascista." }, { "id": 468, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 la riforma Gentile", "answer": "La riforma Gentile \u00e8 una serie di atti normativi del Regno d'Italia che costitu\u00ec la riforma scolastica organica varata in Italia." }, { "id": 469, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 la riforma Gentile", "answer": "La riforma promossa da Gentile intendeva ridare una fondazione in senso idealistico della pedagogia, negandone i nessi con la psicologia e con l'etica: nel suo pensiero l'educazione doveva essere intesa come un divenire dello spirito stesso, il quale realizzava cos\u00ec la propria autonomia." }, { "id": 470, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 la riforma Gentile", "answer": "Uno dei primi atti del governo Mussolini fu una radicale riforma scolastica portata avanti dal ministro Giovanni Gentile nel 1923: questa prevedeva un'istruzione classica e un esame a ogni conclusione di ciclo di studi, mettendo in questo modo sullo stesso piano scuole pubbliche e private. La riforma tuttavia non fu mai completata nel senso voluto dal filosofo, ma sub\u00ec diversi aggiustamenti successivi. Fra gli scopi fondamentali - in senso fascista - della riforma vi era l'elevazione della scuola dell'obbligo ai 14 anni, la preminenza assoluta degli insegnamenti classici, i soli che permettessero l'accesso all'universit\u00e0 in Italia, la realizzazione di una istruzione tecnica per tutti coloro i quali invece non avessero avuto le doti per accedere ai gradi superiori d'istruzione." }, { "id": 471, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 la riforma Gentile", "answer": "G. Tognon, Giovanni Gentile e la riforma della scuola, in \"Il parlamento italiano\", Milano, Nuova Cei, 1990, vol. 11." }, { "id": 472, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 la secessione dell'Aventino", "answer": "La secessione dell'Aventino (dal nome del colle Aventino sul quale \u2013 secondo la storia romana \u2013 si ritiravano i plebei nei periodi di acuto conflitto con i patrizi, vedi Secessio plebis) fu un atto di protesta attuato da alcuni deputati d'opposizione contro il governo fascista, in seguito alla scomparsa di Giacomo Matteotti il 10 giugno 1924: l\u2019iniziativa consisteva nell'astensione dai lavori parlamentari, riunendosi separatamente." }, { "id": 473, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 la secessione dell'Aventino", "answer": "L'episodio dimostrava che la \"normalizzazione\" dello squadrismo annunciata da Mussolini non era riuscita e che un'opposizione legale non era gradita. I partiti d'opposizione reagirono abbandonando il Parlamento: fu la \"Secessione aventiniana\", cos\u00ec chiamata in analogia con la decisione della plebe dell'antica Roma di ritirarsi sul colle dell'Aventino per protesta contro i soprusi dei patrizi. Contrario a tale scelta fu solamente il Partito Comunista che rimase isolato nel proporre uno sciopero generale dei lavoratori di tutti i comparti. Gli aventiniani miravano a incrinare l'intesa tra fascisti e la loro coalizione provocando un intervento del re, ma le loro aspettative furono deluse poich\u00e9 Vittorio Emanuele III sfrutt\u00f2 la situazione, favorevole alla corona, che faceva prospettare una sovranit\u00e0 monarchica ormai privata del contrappeso parlamentare, e si astenne da ogni iniziativa, avallando di fatto la condotta fascista." }, { "id": 474, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 la secessione dell'Aventino", "answer": "Il Paese venne gettato da questo omicidio nella costernazione e lo stesso Fascismo rischi\u00f2 d'essere travolto. Le opposizioni abbandonarono la Camera dei Deputati (Secessione dell'Aventino) e gli esponenti delle aree moderate e liberali del parlamento si rivolsero al sovrano affinch\u00e9 destituisse Mussolini. Per tutto l'autunno del 1924 il Paese fu nuovamente in bilico." }, { "id": 475, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 la secessione dell'Aventino", "answer": "Il 10 giugno 1924 Matteotti venne sequestrato per mano di squadristi fascisti e di lui, per settimane, non ci fu pi\u00f9 traccia. L'evento provoc\u00f2 grande turbamento in tutta la nazione e numerosi furono gli iscritti del partito nazionale fascista che stracciarono la tessera; la reazione pi\u00f9 clamorosa fu tuttavia quella passata alla storia come \u00absecessione dell'Aventino\u00bb, ovvero l'abbandono del parlamento da parte dei deputati d'opposizione per protesta nei confronti del rapimento. Indicato dalla stampa e dall'opposizione ma anche da alcuni suoi alleati come mandante, Mussolini non venne per\u00f2 imputato nel processo, che port\u00f2 alla condanna a sei anni per omicidio preterintenzionale di tre militanti fascisti (Amerigo Dumini, Albino Volpi e Amleto Poveromo) che secondo la sentenza avrebbero agito di propria iniziativa nell'assassinare Matteotti (il quale risulter\u00e0 essere stato accoltellato a morte pochi istanti dopo essere stato rapito)." }, { "id": 476, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 la secessione dell'Aventino", "answer": "Si chiam\u00f2 Aventino, con un richiamo alla storia romana, la secessione parlamentare che i deputati antifascisti attuarono dopo il rapimento di Giacomo Matteotti, ucciso da fascisti poco dopo aver denunciato alla Camera i brogli elettorali e le violenze delle squadre d'azione fasciste. I deputati, il 27 giugno del 1924, riuniti in una sala di Montecitorio, decisero di abbandonare i lavori del parlamento e si rifiutarono di entrare in aula, fino a quando non fosse stata abolita la milizia fascista e ripristinata l'autorit\u00e0 della legge, inutilmente." }, { "id": 477, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 la triplice intesa", "answer": "Allo scoppio del primo conflitto mondiale l'Italia era legata alla Germania e all'Austria-Ungheria dalla Triplice Alleanza: un patto militare difensivo stretto nel 1882 e via via rinnovato, che si contrapponeva al sistema di alleanze anglo-franco-russo della Triplice Intesa." }, { "id": 478, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 la triplice intesa", "answer": "La Triplice intesa (in inglese Triple Entente dal francese entente IPA: \u0251\u0303t\u0251\u0303t \"agreement\" \"accordo\") fu un sistema di alleanze politico-militare tra l'Impero britannico, la Terza repubblica francese e l'Impero russo, venutasi a creare in seguito ad una serie di accordi bilaterali, culminati nell'accordo anglo-russo del 1907." }, { "id": 479, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 l'elitismo", "answer": "L'elitismo \u00e8 una teoria politica basata sul principio minoritario, secondo il quale il potere \u00e8 sempre in mano ad una minoranza. Si fonda sul concetto di \u00e9lite, dal latino eligere, cio\u00e8 scegliere (quindi scelta dei migliori). Termini interscambiabili con quello di \u00e9lite sono partitocrazia, aristocrazia, oligarchia." }, { "id": 480, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 l'elitismo", "answer": "Da molti, soprattutto in seguito alla Seconda guerra mondiale, l'elitismo \u00e8 stato criticato per una sua vicinanza ideologica ai fascismi. In realt\u00e0 l'elitismo \u00e8 una teoria politica descrittiva pi\u00f9 che prescrittiva, cio\u00e8 si limita a descrivere la realt\u00e0 sociale che si delinea con la presenza dell'elitismo, senza proporre una sua visione, un metodo, delle regole da seguire. \u00c8 innegabile tuttavia una vicinanza di pensiero. Michels, ad esempio, ebbe molti rapporti con Mussolini, esaltandolo anche in alcuni suoi scritti pi\u00f9 tardi. Tuttavia Gaetano Mosca non ader\u00ec al fascismo, pur essendo un conservatore, ed anzi l'esperienza mussoliniana lo port\u00f2 a moderare la teoria elitista. Nel secondo dopoguerra, tuttavia, l'elitismo classico fu sommerso da critiche di vicinanza al fascismo e rinacque in una corrente pi\u00f9 moderata negli USA." }, { "id": 481, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 l'impero coloniale italiano", "answer": "L'Impero coloniale italiano \u00e8 la denominazione con la quale si designa il complesso delle colonie dipendenti dal Regno d'Italia acquisite nel corso del XX secolo. Fu ufficialmente istituito il 9 maggio 1936 mediante la dichiarazione della sovranit\u00e0 piena ed intera del Regno d'Italia sull'Etiopia e l'assunzione da parte del Re d'Italia del titolo di Imperatore d'Etiopia (r.d.l. n. 754, 9 maggio 1936)." }, { "id": 482, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 l'irredentismo", "answer": "Trieste fu, con Trento, oggetto e al tempo stesso centro di irredentismo, movimento che, negli ultimi decenni del XIX secolo e agli inizi del XX aspirava ad un'annessione della citt\u00e0 all'Italia. Ad alimentare l'irredentismo triestino erano soprattutto le classi borghesi in ascesa (ivi compresa la facoltosa colonia ebraica), le cui potenzialit\u00e0 ed aspirazioni politiche non trovavano pieno soddisfacimento all'interno dell'Impero austro-ungarico. Dal canto suo, come si \u00e8 gi\u00e0 indicato, il gruppo etnico sloveno era nella citt\u00e0 triestina agli inizi del Novecento in piena ascesa demografica, sociale ed economica, e, secondo il discusso censimento del 1910, costituiva circa la quarta parte dell'intera popolazione. L'irredentismo assunse pertanto, nella citt\u00e0 giuliana, dei caratteri spesso marcatamente anti-slavi che vennero incarnati dalla figura di Ruggero Timeus" }, { "id": 483, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 l'irredentismo", "answer": "Il termine irredentismo indica l'aspirazione di un popolo a completare la propria unit\u00e0 territoriale nazionale, acquisendo terre soggette al dominio straniero (terre irredente) sulla base di un'identit\u00e0 etnica o di un precedente legame storico." }, { "id": 484, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 l'irredentismo", "answer": "L'irredentismo pu\u00f2 essere inteso in un duplice modo: da un lato come il desiderio di alcuni popoli che, vivendo in una terra soggetta all'autorit\u00e0 di un certo Stato, vogliono distaccarsene per entrare a far parte dello Stato del quale sentono la paternit\u00e0 e l'origine, ovvero costituire un proprio Stato nazionale; dall'altro come la motivata pretesa territoriale di uno Stato su una parte del territorio di un altro Stato. Non sempre le dispute territoriali sono in realt\u00e0 irredentiste, ma spesso vengono presentate come tali per conquistare il sostegno internazionale e dell'opinione pubblica." }, { "id": 485, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 l'irredentismo", "answer": "L'irredentismo italiano nacque e si diffuse nell'ultimo terzo del XIX secolo come movimento politico, primariamente anti-austriaco, mirante al completamento del disegno risorgimentale di unificazione entro i confini dello Stato italiano dei territori, considerati italiani, ancora sotto il dominio dell'Impero d'Austria-Ungheria. Oggetto della rivendicazione irredentista furono pertanto essenzialmente le regioni del Trentino e della Venezia Giulia, rimaste sotto l'amministrazione austriaca anche dopo la III guerra d'indipendenza del 1866, nonch\u00e9 Fiume e la Dalmazia. Tuttavia, dopo il 1870, per pi\u00f9 di un decennio, prevalse nella politica estera italiana la tendenza a intrattenere buoni rapporti con l'impero austro-ungarico, al fine di mantenere l'equilibrio europeo e per non affrontare un possibile conflitto per il quale il neonato regno non era preparato dal punto di vista militare n\u00e9 da quello diplomatico, giungendosi nel 1882 alla sottoscrizione del trattato della \"Triplice Alleanza\" tra Impero di Germania, Impero di Austria-Ungheria e Regno d'Italia." }, { "id": 486, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'era il CSIR", "answer": "Il Corpo di spedizione italiano in Russia, spesso abbreviato come CSIR, e l'8\u00aa Armata italiana in Russia, o ARMIR, furono le grandi unit\u00e0 del Regio Esercito italiano impegnate, in successione, sul fronte orientale tra il luglio del 1941 e il febbraio del 1943." }, { "id": 487, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'era il CSIR", "answer": "Rientrato in Italia, il 14 luglio 1941 Messe ottenne il comando dello CSIR (Corpo di Spedizione Italiano in Russia) con il quale intraprese l'avanzata tra il fiume Dniepr e il Don." }, { "id": 488, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'era il Lanital", "answer": "In questo periodo l'Italia tutta si strinse intorno a Mussolini. La Gran Bretagna venne etichettata col termine di perfida Albione, e le altre potenze furono etichettate come nemiche perch\u00e9 impedivano all'Italia il raggiungimento di un posto al sole. Ritorn\u00f2 in voga il patriottismo e la propaganda politica spinse affinch\u00e9 si consumassero solo prodotti italiani. Fu in pratica la nascita dell'autarchia, secondo la quale tutto doveva essere prodotto e consumato all'interno dello stato. Tutto ci\u00f2 che non poteva essere prodotto per mancanza di materie prime venne sostituito: il t\u00e8 con il karkad\u00e8, il carbone con la lignite, la lana con il lanital (la lana di caseina), la benzina con il carburante nazionale (benzina con l'85% di alcool) mentre il caff\u00e8 venne abolito perch\u00e9 \u00abfa male\u00bb e sostituito con il \"caff\u00e8\" d'orzo." }, { "id": 489, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'era il Lanital", "answer": "L'effetto emotivo delle sanzioni venne sfruttato dal regime affinch\u00e9 l'Italia si stringesse intorno a Mussolini. Le grandi potenze coloniali occidentali furono etichettate quali plutocrazie ostili al raggiungimento da parte dell'Italia di un posto al sole, e tra queste la Gran Bretagna veniva chiamata perfida Albione. Ritorn\u00f2 in voga il patriottismo e la propaganda politica spinse affinch\u00e9 si consumassero solo prodotti italiani. Fu in pratica la nascita dell'autarchia, secondo la quale tutto doveva essere prodotto e consumato all'interno dello stato. Tutto ci\u00f2 che non poteva essere prodotto per mancanza di materie prime venne sostituito: il t\u00e8 con il carcad\u00e8, il carbone con la lignite, la lana con il lanital (la lana di caseina), la benzina con il carburante nazionale (benzina con l'85% di alcool) mentre il caff\u00e8 venne abolito perch\u00e9 \u00abfa male\u00bb e sostituito con il \"caff\u00e8\" d'orzo." }, { "id": 490, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'era il Lanital", "answer": "Con il nome di Lanital, tra il 1937 e la fine della seconda guerra mondiale, fu commercializzata una fibra autarchica tratta dalla caseina, la proteina del latte. L'industrializzazione era opera della Snia Viscosa, che dava applicazione a una scoperta del 1935, ad opera dell'italiano Antonio Ferretti. In piena epoca di sanzioni economiche, dopo la guerra d'Etiopia, il regime fascista diede grande risonanza al prodotto con un'opera di propaganda sull'autosufficienza dell'Italia." }, { "id": 491, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'era il Lanital", "answer": "Nel frattempo negli Stati Uniti la Atlantic Research Associates Inc. produsse una fibra simile. La Lanital viene classificata come una fibra proteinica ed ha una struttura molecolare molto simile alla lana, con risultati vicini anche per calore, morbidezza e mano tessile. Presenta anche il vantaggio di essere poco attaccabile dalle tarme." }, { "id": 492, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'era il Lanital", "answer": "Nel 1937 commercializza la Lanital, una fibra autarchica tratta dalla caseina, la proteina del latte." }, { "id": 493, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'era il tribunale speciale fascista", "answer": "Con questo discorso Mussolini si era dichiarato dittatore. Nel biennio 1925-1926 vennero emanati una serie di provvedimenti liberticidi: vennero sciolti tutti i partiti e le associazioni sindacali non fasciste, venne soppressa ogni libert\u00e0 di stampa, di riunione o di parola, venne ripristinata la pena di morte e venne creato un Tribunale speciale con amplissimi poteri, in grado di mandare al confino con un semplice provvedimento amministrativo le persone sgradite al regime." }, { "id": 494, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'era il tribunale speciale fascista", "answer": "Il Tribunale Speciale (operante sino al luglio del 1943 e dal gennaio 1944 al crollo della Repubblica Sociale Italiana), corte giudicante in materia di reati contro la sicurezza dello stato ma anche per reati comuni quali rapina e omicidio, emise 5.619 sentenze di condanna, delle quali 4 596 eseguite. Le sentenze di condanne a morte furono quarantadue, di cui trentuno eseguite; le sentenze di ergastolo furono 3. Il regime fascista port\u00f2 - in conseguenza delle leggi razziali fasciste - all'arresto di milleduecentocinquanta aderenti all'ebraismosenza fonte: durante l'occupazione nazista dell'Italia, 599 di questi furono destinati dai soldati tedeschi al campo di concentramento di Auschwitz (solo diciassette risulteranno ancora vivi al momento della chiusura del lager)." }, { "id": 495, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'era il tribunale speciale fascista", "answer": "Il Tribunale speciale per la difesa dello Stato fu un organo speciale del regime fascista italiano, competente a giudicare i reati contro la sicurezza dello Stato e del regime." }, { "id": 496, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'era il tribunale speciale fascista", "answer": "Durante il regime fascista il Tribunale speciale ebbe il potere di diffidare, ammonire e condannare gli imputati politici ritenuti pericolosi per l'ordine pubblico e la sicurezza del regime stesso. Con la stessa legge di costituzione del tribunale venne reintrodotta la pena di morte per alcuni reati a carattere politico." }, { "id": 497, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'era il tribunale speciale fascista", "answer": "Il Tribunale speciale operava secondo le norme del Codice Penale per l'Esercito sulla procedura penale in tempo di guerra. Contro le sue sentenze non era possibile alcun ricorso o altra impugnazione." }, { "id": 498, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'era il tribunale speciale fascista", "answer": "Nel biennio 1925-1926 vennero emanati una serie di provvedimenti liberticidi: vennero sciolti tutti i partiti e le associazioni sindacali non fasciste, venne soppressa ogni libert\u00e0 di stampa, di riunione o di parola, venne ripristinata la pena di morte e venne creato un Tribunale speciale con amplissimi poteri, in grado di mandare al confino con un semplice provvedimento amministrativo le persone sgradite al regime." }, { "id": 499, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'era il tribunale speciale fascista", "answer": "Inoltre ogni forma di dissenso sgradita a Mussolini venne repressa attraverso l'OVRA, il Tribunale speciale per la sicurezza dello Stato, e l'uso massiccio del confino politico. Tuttavia Mussolini toller\u00f2 - e costrinse i suoi a tollerare - alcune \"voci fuori dal coro\" (come ad esempio Salvemini, Croce, Bombacci) tanto per alimentare la propria immagine di uomo forte ma non di tiranno, quanto per mantenere aperti canali di dialogo anche con l'antifascismo militante." }, { "id": 500, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A quali eventi fa riferimento la guerra civile in Italia", "answer": "La locuzione guerra civile in Italia \u00e8 impiegata nella storiografia di settore, anche internazionale, per riferirsi agli eventi accaduti durante la seconda guerra mondiale, in un periodo compreso tra l'annuncio dell'armistizio di Cassibile (8 settembre 1943) e la resa di Caserta (2 maggio 1945), durante il quale si verificarono combattimenti tra reparti militari della Repubblica Sociale Italiana (RSI), collaborazionisti con le truppe occupanti della Germania nazista, e i partigiani italiani (inquadrati militarmente nel Corpo Volontari della Libert\u00e0 e in maggioranza politicamente organizzati nel Comitato di Liberazione Nazionale), sostenuti materialmente dagli Alleati, nell'ambito della guerra di liberazione italiana e della campagna d'Italia." }, { "id": 501, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'era il Vallo Alpino", "answer": "Non tutti gli eserciti appresero appieno la lezione degli ultimi mesi della prima guerra mondiale: i francesi costruirono negli anni trenta la linea Maginot, nella previsione di un futuro conflitto con la Germania basato sui canoni della prima guerra mondiale. La costosissima linea di fortificazioni fu invece aggirata durante l'attacco tedesco del maggio 1940 e si rivel\u00f2 perci\u00f2 completamente inutile. Anche su tutto il confine italiano fu costruito un sistema fortificato di difesa: il Vallo Alpino." }, { "id": 502, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'era l'OVRA", "answer": "All'inizio degli anni trenta la dittatura si era ormai stabilizzata ed era fondata su radici solide. I bambini, cos\u00ec come tutto il resto della popolazione, erano inquadrati in organizzazioni di partito, ogni opposizione era stroncata sul nascere, la stampa era profondamente asservita al fascismo. L'Italia insomma si era \"abituata\" al regime, tanto da osannarne il leader. Dal punto di vista normativo, si ebbe l'emanazione del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (TULPS), e poco dopo ancora fu istituito il Tribunale speciale per la difesa dello Stato (1926-1943) (che aveva come compito la lotta agli oppositori politici) e fu reintrodotta la pena di morte in Italia, e creata una polizia segreta: l'OVRA" }, { "id": 503, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'era l'OVRA", "answer": "Inoltre ogni forma di dissenso sgradita a Mussolini venne repressa attraverso l'OVRA, il Tribunale speciale per la sicurezza dello Stato, e l'uso massiccio del confino politico. Tuttavia Mussolini toller\u00f2 - e costrinse i suoi a tollerare - alcune \"voci fuori dal coro\" (come ad esempio Salvemini, Croce, Bombacci) tanto per alimentare la propria immagine di uomo forte ma non di tiranno, quanto per mantenere aperti canali di dialogo anche con l'antifascismo militante." }, { "id": 504, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'era l'OVRA", "answer": "L\u2019OVRA, la polizia segreta di Mussolini, presentava molte note confidenziali sulle disinvolte abitudini sessuali di Ciano col gentil sesso con tradimenti aperti alla moglie ma questo piaceva a Mussolini perch\u00e9 nel ruolo adulterino si riconosceva anch'egli. Lo si \u00e8 accusato di essere persino un abituale consumatore di cocaina bench\u00e9 Ciano fosse un igienista nato e nemmeno beveva o fumava. Ciano era sempre considerato un ricchissimo \u00abfiglio di pap\u00e0\u00bb, fatuo, pavone e frivolo, un raccomandato d'eccellenza dedito al golf e ad ogni lusso della \u00abbella vita\u00bb e questo poteva alimentare facili invidie ed od\u00ee che confluivano in pettegolezzi, ripicche, maldicenze pi\u00f9 di fantasia che altro; ma questa era la \u00abpunta dell'iceberg\u00bb visibile della vita di Ciano, che era una furia motoria sotterranea di calcoli, politiche invisibili ma micidiali, personaggi, situazioni ed antipatie da abbattere e pensieri costanti verso le sue mete bramate, una mente assai raffinata e una sottile astuzia, machiavellica e all'occorrenza cinica; tutto ci\u00f2 che il posto che occupava gli permetteva." }, { "id": 505, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'era l'OVRA", "answer": "L'attentato di Bologna forn\u00ec il pretesto per le leggi fascistissime del novembre 1926. Il 5 novembre si registrarono: l'annullamento dei passaporti; sanzioni contro gli espatri clandestini; soppressione dei giornali antifascisti; scioglimento dei partiti; istituzione del confino e la creazione di una polizia politica segreta (che affidata a Arturo Bocchini assumer\u00e0 poi il nome di OVRA); il 9 vi fu la dichiarazione di decadenza dal mandato parlamentare di 120 deputati; il 25 venne istituita la pena di morte per chiunque avesse commesso un fatto diretto contro la vita, l'integrit\u00e0 o la libert\u00e0 personale del re, della regina, del principe ereditario e del capo del governo, nonch\u00e9 per gli altri delitti contro lo Stato; nella stessa data venne inoltre creato il Tribunale speciale, che entr\u00f2 subito in azione contro la \"centrale comunista\" (Gramsci, Terracini e altri)." }, { "id": 506, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'era l'OVRA", "answer": "L'OVRA \u00e8 stata la polizia segreta dell'Italia fascista dal 1930 al 1943 e nella Repubblica Sociale Italiana dal 1943 al 1945. Il termine OVRA viene per\u00f2 comunemente utilizzato per riferirsi, pi\u00f9 genericamente, alla polizia politica fascista attiva anche in precedenza, in particolare da dopo il 1926 (leggi fascistissime)." }, { "id": 507, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'era l'OVRA", "answer": "Compito dell'OVRA era la vigilanza e la repressione di organizzazioni sovversive, giornali contro lo Stato e gruppi di stranieri. Fu la \"seconda\" polizia politica fascista dopo la cosiddetta \u010ceka fascista, che Mussolini aveva creato ispirandosi alla polizia segreta sovietica; ricomposta e potenziata alla fine del 1926 per opera del capo della Polizia di Stato, Arturo Bocchini." }, { "id": 508, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'era l'OVRA", "answer": "Il primo nucleo di polizia che sarebbe poi stato conosciuto come OVRA fu costituito a Milano nel 1927 con il nome di \"ispettorato speciale di Polizia\". Del nuovo organismo con tutte le caratteristiche di mimetizzazione tipiche di un organismo segreto, sia per quanto attiene alla sede sia alle persone che vi lavoravano (si celava sotto la sigla di una Societ\u00e0 Anonima Vinicola Meridionale, La direzione di questo primo nucleo fu affidata all'ispettore Francesco Nudi e a lui furono affiancati i pi\u00f9 abili funzionari e agenti, un anno dopo segu\u00ec un nuovo Ispettorato con sede a Bologna affidato a Giuseppe D'Andrea. Compito degli ispettorati era affiancarsi e coordinarsi con le questure evitando di sovrapporsi a esse. Un anno dopo segu\u00ec un nuovo Ispettorato con sede a Bologna affidato a Giuseppe D'Andrea. Per tre anni i due ispettorati lavorarono silenziosamente ottenendo importanti ma non eclatanti risultati come l'arresto dello svizzero comunista Karl Hofmeyer, nel 1928 dell'antifascista Giobbe Giopp che si fece poi reclutare nelle fila dell'OVRA e il reclutamento dello scrittore torinese Dino Segre nel 1930. Il 14 aprile 1929 fu invece arrestato a Pisa Sandro Pertini, che era rientrato in Italia per incontrare Ernesto Rossi, e inviato al confino a Ponza. L'ispettorato lavor\u00f2 nell'ombra fino al dicembre 1930, allorch\u00e9 l'agenzia Stefani diram\u00f2, secondo le indicazioni dello stesso Mussolini, la notizia che la sezione speciale OVRA della Direzione Generale della PS aveva \u00ab... scoperto un'organizzazione clandestina che ordiva delitti contro il regime\u00bb." }, { "id": 509, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'era Vettor Pisani", "answer": "Fin dall'inizio della guerra, la Regia Marina aveva sviluppato piani per il forzamento dei Dardanelli in modo da costringere la meno preparata flotta turca a una battaglia risolutiva, tuttavia le analisi avevano concluso che l'utilizzo di navi maggiori (corazzate e incrociatori) avrebbe comportato gravi danni alle navi e perdite stimate di circa 2 000 uomini, quindi il piano era stato sospeso. Il languire delle trattative diplomatiche indusse per\u00f2 la Regia Marina a riprendere il progetto nel luglio 1912 per eseguire un'azione dimostrativa negli stretti che, indipendentemente dai risultati, si sarebbe riflessa sul piano politico. Si decise di impiegare le torpediniere della 3\u00aa squadriglia (Spica, Centauro, Perseo, Astore, Climene) agli ordini del capitano di vascello Enrico Millo, che elabor\u00f2 i piani a Roma in collaborazione con il contrammiraglio Emanuele Cutinelli Rendina (sottocapo di Stato maggiore della Regia Marina), mentre in Egeo gli unici a conoscere la natura della missione erano gli ammiragli Viale e Corsi. L'isola di Strati fu selezionata come base logistica per l'azione, l'appoggio indiretto sarebbe stato fornito dall'incrociatore Vettor Pisani e dai cacciatorpediniere Borea e Nembo." }, { "id": 510, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'era Vettor Pisani", "answer": "Trasferito successivamente presso la base di Lero, nel Dodecaneso, vi rimase fino all'entrata in guerra dell'Italia, il 10 giugno 1940 dove era comandante del sommergibile Vettor Pisani e prese parte alla battaglia di Punta Stilo del 9 luglio. Ma il \"Vettor Pisani\" si dimostr\u00f2 estremamente obsoleto e non fu pi\u00f9 utilizzato in azioni belliche. Nell'agosto fu inviato a Memel, allora territorio tedesco, ad un corso per sommergibilisti atlantici dove si addestr\u00f2 a bordo di un U-Boot. Qui, probabilmente conobbe l'ammiraglio tedesco Karl D\u00f6nitz." }, { "id": 511, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'era Vettor Pisani", "answer": "La classe Vettor Pisani fu un modello di incrociatore corazzato della Regia Marina che partecip\u00f2 prima alla guerra italo turca e successivamente, alla prima guerra mondiale, anche se all'epoca era gi\u00e0 obsoleta." }, { "id": 512, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'era Vettor Pisani", "answer": "Il Vettor Pisani \u00e8 stato un incrociatore corazzato della Regia Marina." }, { "id": 513, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 Rivolta Ideale", "answer": "Nell'autunno del 1946 Giorgio Almirante partecip\u00f2 alla fondazione dei Fasci di Azione Rivoluzionaria insieme a Pino Romualdi e Clemente Graziani. Inizi\u00f2 inoltre a scrivere sul settimanale Rivolta Ideale, una delle maggiori riviste della politica di destra di quegli anni e insieme a Cesco Giulio Baghino si avvicin\u00f2 al Movimento italiano di unit\u00e0 sociale. Il 26 dicembre 1946 Almirante partecip\u00f2 a Roma alla riunione costitutiva del partito politico di destra Movimento Sociale Italiano (MSI). Di questo nuovo partito divenne il 15 giugno 1947 segretario nazionale e mantenne la carica fino al gennaio 1950. Da segretario del partito, Giorgio Almirante si spese in modo notevole tanto da rimanere il ricordo di quando, non disdegnando viaggiare per l'intera penisola, dormiva in treni di terza classe (\u00abcome un apostolo\u00bb, secondo le parole di Assunta Almirante) e fondando sedi locali del MSI." }, { "id": 514, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 stata la Repubblica Sociale Italiana", "answer": "La Repubblica Sociale Italiana (RSI) era lo Stato guidato da Benito Mussolini e voluto dalla Germania nazista al fine di governare parte dei territori italiani controllati militarmente, durante la seconda guerra mondiale dopo l'armistizio di Cassibile nel 1943." }, { "id": 515, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 stata la Repubblica Sociale Italiana", "answer": "Al terzo Cdm del 27 ottobre Mussolini annuncia \u00abla preparazione della Grande Assemblea Costituente, che getter\u00e0 le solide fondamenta della Repubblica Sociale Italiana\u00bb, tuttavia lo Stato non cambia nome. Il 17 novembre il Manifesto di Verona approvato dal PFR delinea la creazione di una \u00abRepubblica Sociale\u00bb. Il 24 novembre il quarto Consiglio dei ministri delibera che \u00ablo Stato nazionale repubblicano prenda il nome definitivo di \u201cRepubblica Sociale Italiana\u201d\u00bb a partire dal 1\u00ba dicembre 1943." }, { "id": 516, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 stata la Repubblica Sociale Italiana", "answer": "Il 15 settembre furono emanate da Monaco le prime direttive per riorganizzare il partito fascista, che nel frattempo si stava ricostituendo spontaneamente dopo la dissoluzione sotto il peso degli avvenimenti dell'Armistizio, e della MVSN, in parte rimasta armi al piede. Riprendendo il programma dei Fasci italiani di combattimento del 1919, richiamandosi a Mazzini ed enfatizzando le origini e i contenuti repubblicani e socialisti, il 17 settembre Mussolini proclam\u00f2 attraverso Radio Monaco (un'emittente captata in buona parte dell'Italia settentrionale) la prossima costituzione del nuovo Stato fascista. Questa sarebbe stata formalizzata il giorno 23, insediando la prima riunione del Governo della Repubblica Sociale Italiana a Roma." }, { "id": 517, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 stata la Repubblica Sociale Italiana", "answer": "Nell'Italia del sud liberata dagli Alleati e formalmente guidata dal re e dal suo governo si cercava di tornare lentamente alla normalit\u00e0, ripristinando - per quanto possibile - l'ordinamento pre-fascista. Contemporaneamente Mussolini, liberato dalla prigionia dai tedeschi su ordine di Adolf Hitler , dette vita ad uno stato nell'Italia centro-settentrionale. Si trattava della Repubblica Sociale Italiana , fondata a Sal\u00f2 in provincia di Brescia e riconosciuta internazionalmente solo dalle forze dell'Asse." }, { "id": 518, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 stato il GNR", "answer": "Tale organo, pur sembrando possedere tutte le prerogative essenziali per essere considerato sovrano (potere legislativo, autorit\u00e0 sul territorio, esclusivit\u00e0 della moneta e disponibilit\u00e0 di forze armate) le esercit\u00f2 de facto, ma non de iure. Benito Mussolini fu - sia pure mai proclamato - Capo della Repubblica (cos\u00ec il Manifesto di Verona definiva la figura del capo dello Stato, mentre nel citato progetto di Costituzione si parla di \"Duce della Repubblica\"), capo del Governo e ministro degli Esteri. Il Partito Fascista Repubblicano (PFR) fu retto da Alessandro Pavolini. Erede di ci\u00f2 che rimaneva al nord della MVSN, dell'Arma dei Carabinieri e della Polizia dell'Africa Italiana, fu creata la Guardia Nazionale Repubblicana (GNR) con compiti di polizia giudiziaria e di polizia militare, posta sotto il comando di Renato Ricci." }, { "id": 519, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 stato il GNR", "answer": "L'8 dicembre viene costituita con decreto la Guardia Nazionale Repubblicana (\"GNR\"), posta al comando di Renato Ricci. In essa confluiscono parte degli effettivi dei Reali Carabinieri (corpo che viene disciolto), della Polizia dell'Africa Italiana e della MSVN (mai ufficialmente disciolta sino a tale data). Inoltre alcune migliaia di reclute italiane sono inviate in Germania per essere addestrate e formare quattro divisioni (Divisione Alpina Monterosa, San Marco, Littorio e Italia)." }, { "id": 520, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Cos'\u00e8 stato il GNR", "answer": "Erede di ci\u00f2 che rimaneva al nord della MVSN, dell'Arma dei Carabinieri e della Polizia dell'Africa Italiana, fu creata la Guardia Nazionale Repubblicana (GNR), con compiti di polizia giudiziaria e di polizia militare, posta sotto il comando di Renato Ricci." }, { "id": 521, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da chi era formato l'Asse", "answer": "L'espressione potenze dell'Asse, o semplicemente Asse, \u00e8 usata per indicare l'insieme delle nazioni che parteciparono alla seconda guerra mondiale in opposizione agli Alleati." }, { "id": 522, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da chi era formato l'Asse", "answer": "Successivamente anche altri Stati entrarono a far parte della coalizione aderendo al Patto Tripartito. L'Asse, formato soprattutto dalle nazioni insoddisfatte dell'assetto geopolitico venutosi a creare in seguito alla Prima guerra mondiale, era cementato dalle affinit\u00e0 ideologiche dei regimi autoritari che le governavano, e mirava a costituire un \"Nuovo Ordine\" che avrebbe visto la supremazia della Germania in Europa, dell'Italia nel Mediterraneo, e del Giappone nell'Estremo Oriente. Sul piano politico mirava a contrastare il capitalismo delle democrazie occidentali (Regno Unito, Francia e Stati Uniti) ed il bolscevismo dell'Unione Sovietica." }, { "id": 523, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da chi erano comandate le truppe italo-tedesche in Tunisia nel 1943", "answer": "L'8 novembre 1942, sei giorni dopo la fine della battaglia di El Alamein, con lo sbarco in Marocco e in Algeria di una forza d'invasione anglo-americana forte di oltre 100.000 uomini (Operazione Torch), cominci\u00f2 l'ultimo atto della guerra in Africa settentrionale. Sia in Marocco che in Algeria la resistenza dei reparti francesi fedeli al Governo collaborazionista di Vichy non dur\u00f2 a lungo e le forze d'invasione poterono rapidamente portarsi sugli obiettivi prestabiliti. Il punto debole dell'operazione anglo-americana era rappresentato dalla Tunisia, dove non erano stati previsti sbarchi e verso cui si stavano dirigendo le forze italo-tedesche di Rommel in ritirata lungo la costa libica. Nel quadro di una strategia difensiva da tempo elaborata, fra il 9 e il 10 novembre, truppe italiane e tedesche sbarcarono a Tunisi, Biserta, Sousse e Sfax via mare o da aerei da trasporto." }, { "id": 524, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da chi erano comandate le truppe italo-tedesche in Tunisia nel 1943", "answer": "Il generale von Arnim, coadiuvato dal generale Ziegler e dal capo di stato maggiore, generale Pomtow, intendeva continuare con i suoi attacchi limitati ed era in fase di pianificazione un'azione contro il raggruppamento americano a Sidi Bou Zid; tuttavia alla fine di gennaio 1943 arriv\u00f2 sul teatro tunisino il feldmaresciallo Rommel che aveva finalmente completato con successo la lunga ritirata dei resti della Panzerarmee Afrika da El Alamein lungo l'intera costa libica. Le truppe italo-tedesche del feldmaresciallo Rommel riuscirono a schierarsi sulle solide posizioni della linea del Mareth, il comandante tedesco riteneva possibile consolidare le difese sul Mareth e sfruttare la lentezza e la prudenza dell'inseguimento dell'8\u00aa Armata del generale Montgomery per sferrare una grande offensiva strategica in Tunisia insieme alle forze del generale von Arnim contro le truppe americane del II corpo d'armata schierate tra Faid e Gafsa. Il generale von Arnim aveva dei dubbi sulla possibilit\u00e0 di effettuare con successo l'operazione, ma il feldmaresciallo Kesselring approv\u00f2 il piano." }, { "id": 525, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da chi erano guidate le rivolte della trib\u00f9 Azebo Oromo", "answer": "Il generale Muratori (capo delle \"Milizie fasciste\" dell'A.O.I.) coordin\u00f2 l'azione di numerose \"Bande\" di guerriglieri etiopi guidati da ufficiali e soldati italiani nelle montagne abissine e organizz\u00f2 una rivolta della trib\u00f9 Azebo Oromo nel nord dell'Etiopia italiana contro gli Alleati nel gennaio 1942. Questa rivolta fu controllata dagli Inglesi solo nella primavera del 1943." }, { "id": 526, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da chi erano guidate le rivolte della trib\u00f9 Azebo Oromo", "answer": "Il generale Muratori (capo delle \"Milizie fasciste\" dell'A.O.I.) coordin\u00f3 l'azione di numerose \"Bande\" di guerriglieri etiopi guidati da ufficiali e soldati italiani nelle montagne abissine e organizz\u00f2 una rivolta della trib\u00fa Azebo Oromo nel nord dell'Etiopia italiana contro gli Alleati nel gennaio 1942. Questa rivolta fu controllata dagli Inglesi solo nella primavera del 1943Rosselli, Alberto. Storie Segrete. Operazioni sconosciute o dimenticate della seconda guerra mondiale. pag. 82." }, { "id": 527, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da chi \u00e8 stato compiuto l'eccidio delle Fosse Ardeatine", "answer": "Composto da tre battaglioni, \u00e8 noto principalmente in quanto il terzo fu impiegato con compiti di guardia e sorveglianza nella Roma occupata, dove il 23 marzo 1944 l'11\u00aa Compagnia fu colpita dall'attentato di via Rasella compiuto da partigiani gappisti, riportando trentatr\u00e9 caduti e cinquantacinque feriti. Per rappresaglia, il giorno seguente i tedeschi perpetrarono l'eccidio delle Fosse Ardeatine, alla cui esecuzione i sopravvissuti della compagnia attaccata non parteciparono, nonostante in base alla consuetudine militare germanica spettasse a loro \u00abvendicare\u00bb i commilitoni caduti." }, { "id": 528, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da chi \u00e8 stato compiuto l'eccidio delle Fosse Ardeatine", "answer": "L'eccidio delle Fosse Ardeatine fu organizzato dal tenente colonnello delle SS Herbert Kappler ed eseguito dai suoi uomini del servizio di sicurezza (SD). Sebbene la consuetudine di guerra tedesca prevedesse che fosse il reparto colpito a dover eseguire la rappresaglia, in modo che i soldati uccisi fossero vendicati dai loro stessi camerati, gli uomini del \"Bozen\" non parteciparono al massacro. Secondo una ricostruzione basata sulle testimonianze di alcuni di loro, la mattina del 24 marzo i sopravvissuti all'attacco gappista furono chiamati dal loro comandante ad attuare la rappresaglia, ma si rifiutarono per motivi religiosi. Il reduce Albert Innerbichler, ex taglialegna della provincia di Bolzano, nel 1996 raccont\u00f2:" }, { "id": 529, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da chi \u00e8 stato compiuto l'eccidio delle Fosse Ardeatine", "answer": "Il 24 marzo i tedeschi compirono l'eccidio delle Fosse Ardeatine in cui persero la vita 335 civili italiani, come atto di rappresaglia per l'attentato di via Rasella eseguito da partigiani gappisti contro il Polizeiregiment \"Bozen\" ed avvenuto il giorno prima in via Rasella. Per la sua efferatezza, l'alto numero di vittime, e per le tragiche circostanze che portarono al suo compimento, \u00e8 diventato l'evento simbolo della rappresaglia nazista durante il periodo dell'occupazione. Le \"Fosse Ardeatine\", antiche cave di pozzolana site nei pressi della via Ardeatina, sono diventate un monumento a ricordo dei fatti." }, { "id": 530, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da chi \u00e8 stato compiuto l'eccidio delle Fosse Ardeatine", "answer": "L'eccidio delle Fosse Ardeatine fu il massacro di 335 civili e militari italiani, fucilati a Roma il 24 marzo 1944 dalle truppe di occupazione tedesche come rappresaglia per l'attentato partigiano compiuto da membri dei GAP romani contro truppe germaniche in transito in via Rasella. L'attentato caus\u00f2, sul posto e nelle ore successive, la morte di 33 soldati del reggimento \"Bozen\" appartenente alla Ordnungspolizei dell'esercito tedesco, reclutato in Alto Adige." }, { "id": 531, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da chi \u00e8 stato compiuto l'eccidio delle Fosse Ardeatine", "answer": "Nel marzo del 1944 fu l'ideatore dell'attentato dinamitardo di via Rasella, eseguita da partigiani comunisti dei Gruppi di Azione Patriottica e a cui i tedeschi reagirono con l'eccidio delle Fosse Ardeatine. Gli altri membri della giunta militare non furono informati preventivamente del piano, come avveniva per consuetudine, per \u00abragioni di sicurezza cospirativa\u00bb, secondo quanto dichiarato dallo stesso Amendola." }, { "id": 532, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da chi \u00e8 stato compiuto l'eccidio delle Fosse Ardeatine", "answer": "L'azione, consistente nella detonazione da parte di alcuni militanti dei GAP di un ordigno esplosivo e nel successivo lancio di quattro bombe a mano artigianali sui superstiti, caus\u00f2 la morte di 33 soldati tedeschi (il numero dei decessi avvenuti nelle settimane successive a causa delle ferite non \u00e8 mai stato definito con certezza) e di due civili italiani (tra cui il bambino Piero Zuccheretti, di 12 anni), mentre almeno altri quattro caddero sotto il fuoco di reazione tedesco. Il 24 marzo segu\u00ec la rappresaglia tedesca consumata con l'eccidio delle Fosse Ardeatine, in cui furono uccisi 335 prigionieri completamente estranei all'azione gappista, tra cui dieci civili rastrellati nelle vicinanze di via Rasella immediatamente dopo i fatti." }, { "id": 533, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da chi \u00e8 stato compiuto l'eccidio delle Fosse Ardeatine", "answer": "Il giorno immediatamente successivo a quello dell'attentato, segu\u00ec l'Eccidio delle Fosse Ardeatine, rivendicato dal \"Comando Tedesco\" espressamente come rappresaglia per l'attentato di via Rasella." }, { "id": 534, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da chi \u00e8 stato compiuto l'eccidio delle Fosse Ardeatine", "answer": "All\u2019interno dell\u2019armadio emersero fascicoli sulle pi\u00f9 importanti stragi naziste, fra le quali l\u2019eccidio di Sant'Anna di Stazzema, l'eccidio delle Fosse Ardeatine, l'eccidio di Monte Sole (pi\u00f9 noto come strage di Marzabotto), di Monchio e Cervarolo, di Korica, di Lero, di Scarpanto, la strage del Duomo di San Miniato e gli eccidi dell'alto Reno.Registro criminali Nazisti, elenco dei fascicoli ritrovati." }, { "id": 535, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da chi \u00e8 stato compiuto l'eccidio delle Fosse Ardeatine", "answer": "24 marzo - Italia: a Roma in via Rasella vengono uccisi 33 soldati tedeschi. A seguito di ci\u00f2 avviene l'eccidio delle Fosse Ardeatine per mano dei tedeschi, che uccidono 335 persone." }, { "id": 536, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da chi \u00e8 stato compiuto l'eccidio delle Fosse Ardeatine", "answer": "Herbert Kappler, comandante tedesco della Gestapo di Roma, organizz\u00f2 l'eccidio delle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944, come ritorsione per l'attentato di via Rasella del giorno prima compiuto da partigiani comunisti dei GAP contro una colonna di soldati tedeschi. Alle Fosse Ardeatine i nazisti fucilarono 335 persone scelte tra ebrei, partigiani (molti dei quali appartenenti alla formazione \"Bandiera Rossa\") o semplici sospetti. Nella sua deposizione al processo, come teste dell'accusa, il professor Attilio Ascarelli afferm\u00f2 che le salme esumate erano state 336: la 336ma vittima fu trovata in una galleria diversa in atteggiamento diverso e caratteri cadaverici diversi." }, { "id": 537, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da chi \u00e8 stato compiuto l'eccidio delle Fosse Ardeatine", "answer": "Il 23 marzo 1944 fu cos\u00ec eseguito l'Attentato di via Rasella, cui i tedeschi reagirono (appena 21 ore dopo, il 24) con l'eccidio delle Fosse Ardeatine." }, { "id": 538, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A quali guerre prese parte Emilio De Bono", "answer": "Emilio De Bono (Cassano d'Adda, 19 marzo 1866 \u2013 Verona, 11 gennaio 1944) \u00e8 stato un generale e politico italiano. Fu senatore del Regno d'Italia nella XXVI legislatura. Attivista fascista, Maresciallo d'Italia e membro del Gran Consiglio del Fascismo, De Bono si distinse nella Guerra italo-turca, nella Prima guerra mondiale e nella guerra d'Etiopia." }, { "id": 539, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da chi fu arrestato Nenni nel 1943", "answer": "Il leader socialista rientr\u00f2 in Francia dopo la caduta di Barcellona, avvenuta il 26 gennaio del 1939. Pochi mesi dopo scoppi\u00f2 la seconda guerra mondiale: con l'entrata in guerra dell'Italia e l'occupazione tedesca della Francia (giugno 1940), Nenni prefer\u00ec lasciare Parigi e stabilirsi in \"semiclandestinit\u00e0\" con la famiglia a Palalda, nei Pirenei orientali. Nell'ottobre del 1941 venne firmato a Tolosa un nuovo patto di unit\u00e0 d'azione tra socialisti e comunisti italiani, con l'adesione anche di Giustizia e Libert\u00e0. Nenni fu arrestato a Saint-Flour dalla Gestapo l'8 febbraio 1943; rinchiuso nel carcere parigino di Fresnes, vi rimase per circa un mese. Il 5 aprile venne consegnato alla polizia fascista alla frontiera del Brennero." }, { "id": 540, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da chi fu arrestato Nenni nel 1943", "answer": "Con l'entrata in guerra dell'Italia e l'occupazione tedesca della Francia (giugno 1940), Nenni prefer\u00ec lasciare Parigi e stabilirsi in \"semiclandestinit\u00e0\" con la famiglia a Palalda, nei Pirenei orientali. Nell'ottobre del 1941 venne firmato a Tolosa un nuovo patto di unit\u00e0 d'azione tra socialisti e comunisti italiani, con l'adesione anche di Giustizia e Libert\u00e0. Nenni fu arrestato a Saint-Flour dalla Gestapo l'8 febbraio 1943. Rinchiuso nel carcere parigino di Fresnes, vi rimase circa un mese e il 5 aprile venne consegnato alla polizia fascista alla frontiera del Brennero." }, { "id": 541, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da chi fu combattuta la quinta battaglia dell'Isonzo", "answer": "La Quinta battaglia dell'Isonzo fu combattuta tra il 9 e il 15 marzo 1916 tra l'esercito italiano e quello austro-ungarico." }, { "id": 542, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da chi fu fondata la scuola elitista italiana", "answer": "Gli studiosi italiani del primo Novecento, Gaetano Mosca e Vilfredo Pareto, furono i fondatori dell'elitismo (si parla di: scuola elitista italiana)." }, { "id": 543, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da chi fu formata la Repubblica di Montefiorino", "answer": "Tra luglio e agosto 1944 i partigiani formarono la Repubblica di Montefiorino; tra l'agosto e il settembre 1944 si proclam\u00f2 indipendente la Repubblica libera della Carnia; il 10 settembre 1944 si form\u00f2 la Repubblica dell'Ossola, che terminer\u00e0 il 10 ottobre 1944 (i \"40 giorni di libert\u00e0\"); ad Alba i partigiani presero il potere fra l'ottobre e il novembre del 1944. Nell'aprile 1945 le truppe alleate sfondarono la linea gotica e liberarono il nord Italia, aiutate anche dalle numerose insurrezioni nelle principali citt\u00e0 (Bologna, Genova, Milano e Torino)." }, { "id": 544, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da chi fu formata la Repubblica di Montefiorino", "answer": "Anche nell'Appennino ligure i partigiani guadagnarono molte posizioni: nella regione di Imperia, a Badalucco, la divisione Garibaldi \"Cascione\" si batt\u00e9 con successo contro forze superiori; sempre nell'appenino ligure si forma la VI zona libera con la Repubblica di Bobbio che si estende fra le province di Piacenza, Parma, Pavia, Alessandria e Genova, con circa 4.000 uomini con al capo il comandante \"Fausto\" ovvero il Ten. dei carabinieri Fausto Cossu gi\u00e0 a capo della Compagnia Carabinieri Patrioti e poi della Divisione Giustizia e Libert\u00e0 con 11 brigate; capoluogo la citt\u00e0 di Bobbio in Val Trebbia, liberata il 7 luglio del 1944, che fu la prima citt\u00e0 liberata del nord Italia annunciata anche da Radio Londra; mentre nell'Appennino modenese il comandante \"Armando\" (Mario Ricci) organizz\u00f2 la Repubblica di Montefiorino. Infine nel bellunese la Divisione Garibaldi \"Nanetti\", comandata da \"Milo\", costitu\u00ec una zona libera nell'altopiano del Cansiglio ed in Friuli avanzarono con successo i garibaldini della \"Natisone\" e della \"Friuli e i partigiani delle Osoppo che liberarono un vasto territorio lungo il Tagliamento." }, { "id": 545, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da chi fu formata la Repubblica di Montefiorino", "answer": "Nel 1941 ritorn\u00f2 in Italia e qui fu processato come antifascista e inviato al confino a Ventotene. Qui lo colse la caduta del fascismo cosicch\u00e9 pot\u00e9 rientrare nel suo paese natale, dove cominci\u00f2 subito ad organizzare un reparto di partigiani, portandosi poi a Montefiorino ove pi\u00f9 forte era la lotta partigiana e nascer\u00e0 poi la prima Repubblica partigiana in Italia, la Repubblica di Montefiorino." }, { "id": 546, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da chi fu formata la Repubblica di Montefiorino", "answer": "Questo evento fece s\u00ec che il comando della Resistenza di Montefiorino fermasse il comandante partigiano, considerato un combattente valoroso ma spietato ed ormai incontrollabile. Il 31 luglio Nello Pini venne fucilato a Montefiorino dagli stessi partigiani, insieme ad alcuni esponenti della sua unit\u00e0.Fonte: \"La Repubblica di Montefiorino\" di Ermanno Gorrieri, edizioni il Mulino, Bologna 1966" }, { "id": 547, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da chi fu formata la Repubblica di Montefiorino", "answer": "A Montefiorino e nei comuni che faranno poi parte della repubblica partigiana si calcola che si concentrarono circa 5000 partigiani. La data d'inizio della Repubblica partigiana pu\u00f2 farsi risalire al 17 giugno 1944, quando fu occupata dai partigiani la Rocca di Montefiorino presidiata dai fascisti. A Montefiorino si install\u00f2 il comando della Divisione Modena Armando, espressione del partito comunista e composta da diverse brigate, a capo della quale era Mario Ricci noto col nome di battaglia di Armando." }, { "id": 548, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da chi fu sconfitto Roberto Farinacci", "answer": "In questo predominio dei \"fiancheggiatori\", che perdur\u00f2 e si rafforz\u00f2 durante tutto il regime fascista, il grande sconfitto fu Roberto Farinacci, e con lui l'ala \"intransigente\" ed ex squadrista; Farinacci, man mano che il regime si consolidava, venne battuto politicamente da Mussolini, poi estromesso dalla segreteria del PNF e reso ininfluente, in una \"parabola discendente\" che ebbe inizio nell'ottobre 1925." }, { "id": 549, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da chi fu sconfitto Roberto Farinacci", "answer": "Riguardo al delitto Matteotti furono intentati tre procedimenti giudiziari. Il procedimento principale si ebbe dal 16 marzo al 24 marzo 1926 a Chieti (istruito fra il 1925 e il 1926), contro gli squadristi materialmente responsabili del rapimento e dell'omicidio: Amerigo Dumini, Albino Volpi, Giuseppe Viola, Augusto Malacria e Amleto Poveromo. Di questi, Dumini, Volpi e Poveromo furono condannati per omicidio preterintenzionale alla pena di anni 5, mesi 11 e giorni 20 di reclusione, nonch\u00e9 all'interdizione perpetua dai pubblici uffici, mentre per Panzeri, che non partecip\u00f2 attivamente al rapimento, Malacria e Viola ci fu l'assoluzione. Il collegio di difesa degli imputati, a seguito di richiesta di Dumini, venne guidato da Roberto Farinacci, a quel tempo segretario nazionale del Partito Nazionale Fascista. L'enfasi di Farinacci nella difesa degli imputati fu tale da indurre Mussolini, che viceversa aveva chiesto un processo senza molto clamore, a costringerlo alle dimissioni dalla carica nazionale una settimana dopo la sentenza del processo." }, { "id": 550, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da chi fu sconfitto Roberto Farinacci", "answer": "In questo predominio dei \"fiancheggiatori\", che perdur\u00f2 e si rafforz\u00f2 durante tutto il regime fascista, il grande sconfitto fu Roberto Farinacci, e con lui l'ala \"intransigente\" ed ex squadrista; Farinacci, man mano che il regime si consolidava, venne battuto politicamente da Mussolini, poi estromesso dalla segreteria del PNF e reso ininfluente, in una \"parabola discendente\" che ebbe inizio nell'ottobre 1925Renzo De Felice, Mussolini il fascista. II. L'organizzazione dello Stato fascista 1925-1929, Einaudi, Torino 1968, pagg. 131-6.." }, { "id": 551, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da chi venne assaltato L'Avanti nell\u2019aprile del 1919", "answer": "La contrapposizione tra socialisti e nazionalisti scoppi\u00f2 violenta a Milano il 15 aprile 1919 dopo una giornata di scontri, che culmin\u00f2 nell' assalto nazionalista all'Avanti! tra manifestanti del Partito Socialista e contromanifestanti del Partito Nazionalista , arditi , futuristi e i primi elementi fascisti dei neocostituiti Fasci italiani di combattimento che si fecero notare per la prima volta a livello nazionale. A partire dalla primavera del 1919 si costituirono numerose associazioni patriottiche e studentesche, di reduci oppure nazionaliste tutte accomunate dall'antisocialismo le quali iniziano a manifestare, pubblicare riviste oppure a organizzare riunioni. Alle associazioni combattentistiche antisocialiste, oltre alle formazioni pi\u00f9 audaci e a carattere volontario degli arditi , presero parte soprattutto reduci animati anch'essi da patriottismo che si sentivano offesi dalle offensive svalutazioni fatte dall' Avanti! ." }, { "id": 552, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da chi venne assaltato L'Avanti nell\u2019aprile del 1919", "answer": "1919 \u2013 A Milano squadre di nazionalisti, allievi ufficiali e arditi danno alle fiamme la redazione del giornale socialista \"Avanti!\"" }, { "id": 553, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da chi venne fatto arrestare Mussolini nel 1943", "answer": "Nel luglio-agosto 1943 il generale Dwight D. Eisenhower guid\u00f2 lo sbarco in Sicilia: il 10 luglio alcune armate anglo-americane sbarcano in Sicilia; il 17 agosto la Sicilia era liberata. Mussolini venne fatto arrestare dal re il 26 luglio dello stesso anno, sfiduciato dal Partito Nazionale Fascista, imprigionato a Ponza, poi a La Maddalena ed infine, il 27 agosto, a Campo Imperatore, dove venne liberato dai tedeschi il 12 settembre, condotto a Monaco da Hitler, e riaccompagnato in Italia dove il 23 settembre costitu\u00ec la Repubblica Sociale Italiana (RSI), o Repubblica di Sal\u00f2 (sul lago di Garda)." }, { "id": 554, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da chi venne fatto arrestare Mussolini nel 1943", "answer": "Il pomeriggio del 25 luglio 1943 Mussolini fu fatto arrestare dal re Vittorio Emanuele dopo un breve colloquio e trasferito successivamente in una serie di rifugi segreti; in poche ore il regime fascista si disgreg\u00f2, i gerarchi fedeli al Duce fuggirono e il maresciallo Pietro Badoglio venne nominato capo del nuovo governo, che ufficialmente conferm\u00f2 la fedelt\u00e0 all'alleanza con la Germania e la decisione di continuare a combattere contro gli Alleati. In realt\u00e0 il Re, Badoglio e i principali dirigenti del nuovo governo ritenevano inevitabile uscire dalla guerra; dopo alcune indecisioni, il 12 agosto 1943 emissari italiani si incontrarono a Lisbona con il capo di stato maggiore di Eisenhower, generale Walter Bedell Smith, dal quale appresero che i capi alleati prevedevano la resa incondizionata dell'Italia." }, { "id": 555, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da chi venne fatto arrestare Mussolini nel 1943", "answer": "Di fronte all'inarrestabile avanzata alleata ed alla campagna di bombardamenti aerei e navali che investiva il resto d'Italia, prima ancora che Catania fosse occupata dagli inglesi il 5 agosto 1943 e che l'ultimo lembo di terra siciliana fosse evacuato dalle forze dell'Asse (occupazione di Messina il 17 agosto), il Re decise infine di liberarsi di colui che gli italiani ritenevano il primo responsabile del disastro, destituendo e facendo arrestare Benito Mussolini il 25 luglio 1943, appena dopo la sfiducia decretatagli a maggioranza nella notte precedente dallo stesso Gran Consiglio del fascismo, per iniziativa di Dino Grandi. Lo stesso Grandi, interpellato dal sovrano sulla situazione, gi\u00e0 il 28 luglio 1943 lo avvis\u00f2 dell'imminente e grave pericolo che versava sulla nazione qualora alla caduta di Mussolini non fossero seguiti speditamente un armistizio con gli Alleati e la rottura con i tedeschi e se contro questi non fossero state rivolte con decisione le armi:" }, { "id": 556, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da chi venne fatto arrestare Mussolini nel 1943", "answer": "Mussolini accett\u00f2 di convocare il Gran Consiglio il 24 luglio 1943, ufficialmente per esaminare la conduzione militare del conflitto. Il Gran Consiglio approv\u00f2 l'ordine del giorno Grandi, che restituiva il comando delle Forze armate al Re. Il giorno successivo Vittorio Emanuele III fece arrestare Mussolini, comunicandone la sostituzione con il Maresciallo d'Italia Pietro Badoglio." }, { "id": 557, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da chi venne fatto arrestare Mussolini nel 1943", "answer": "Il 25 luglio 1943, quando la guerra a fianco della Germania ormai volgeva al peggio, Vittorio Emanuele III, in accordo con parte dei gerarchi fascisti, revoc\u00f2 il mandato a Mussolini e lo fece arrestare, affidando il governo al maresciallo Pietro Badoglio. Il nuovo governo inizi\u00f2 i contatti con gli Alleati per giungere ad un armistizio." }, { "id": 558, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da chi venne fatto arrestare Mussolini nel 1943", "answer": "Nel luglio 1943 il re Vittorio Emanuele III fece arrestare Mussolini e lasci\u00f2 Roma il 9 settembre rifugiandosi a Brindisi aiutato dai nuovi alleati. Elena segu\u00ec il marito nella cosiddetta \"fuga\". Il 23 settembre la figlia Mafalda venne arrestata dai nazisti e portata nel lager di Buchenwald dove morir\u00e0 nel 1944. Terminata la guerra, il 9 maggio del 1946, Vittorio Emanuele III abdic\u00f2 a favore del figlio Umberto, assunse il nome di Conte di Pollenzo e and\u00f2 in esilio con Elena." }, { "id": 559, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da chi venne fatto arrestare Mussolini nel 1943", "answer": "Il 24 luglio 1943, durante la seduta del Gran Consiglio del Fascismo viene votato l'ordine del giorno Grandi che esautora Benito Mussolini dai suoi poteri, restituendo il comando delle forze armate a Re Vittorio Emanuele che il giorno dopo lo fa arrestare." }, { "id": 560, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da chi venne fatto arrestare Mussolini nel 1943", "answer": "Il 25 luglio 1943, quando la guerra a fianco della Germania ormai volgeva al peggio, Vittorio Emanuele III, in accordo con parte dei gerarchi fascisti, revoc\u00f2 il mandato a Mussolini e lo fece arrestare, affidando il governo al maresciallo Pietro Badoglio. Il nuovo governo inizi\u00f2 i contatti con gli Alleati per giungere ad un armistizio. All'annuncio dell'armistizio di Cassibile, l'8 settembre 1943, l'Italia precipit\u00f2 nel caos. L'esercito nel suo complesso, privo di ordini, sband\u00f2 e venne rapidamente disarmato dalle truppe tedesche; Vittorio Emanuele III, la corte ed il governo Badoglio fuggirono da Roma per trasferirsi al sud (\"crisi istituzionale\")." }, { "id": 561, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da chi venne rilanciato il colonialismo italiano negli anni '30", "answer": "Il colonialismo italiano venne poi rilanciato dal regime fascista nella seconda met\u00e0 degli anni '30, che comport\u00f2 la conquista dell'Etiopia." }, { "id": 562, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da chi venne rilanciato il colonialismo italiano negli anni '30", "answer": "Il colonialismo italiano venne rilanciato quindi dal regime fascista soprattutto durante gli anni '30 e port\u00f2 alla conquista dell'Etiopia nel 1935/36." }, { "id": 563, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da chi vennero perseguitati i greci del Ponto nel genocidio greco", "answer": "Ben pi\u00f9 noto \u00e8 il cosiddetto \"genocidio greco\" svoltosi dal 1914 al 1924 ai danni dei greci del Ponto: poich\u00e9 erano una delle poche minoranze cristiane in Medio Oriente, soffrirono ripetute persecuzioni e uccisioni da parte degli ottomani, una strage che fu definita non senza polemiche \"genocidio\" e che ancora oggi \u00e8 motivo di controversie tra Turchia e Grecia; a quest'ultima, che riconobbe i massacri come crimini di guerra e che nel 1994 dichiar\u00f2 il 19 maggio giornata commemorativa, si sono associati vari stati americani. Le vittime cagionate da fucilazioni, maltrattamenti, malattie e fame sono state calcolate a circa 350.000 nel giro di sette anni." }, { "id": 564, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da chi vennero perseguitati i greci del Ponto nel genocidio greco", "answer": "Gli antichi greci fondarono colonie sulle coste del Mar Nero sin dai tempi pi\u00f9 remoti, prevalentemente doriche e ioniche. Nell'et\u00e0 classica i greci pontini si costituirono in polis su modello ateniese, o furono sudditi dell'Impero Persiano Achemenide, e successivamente dei regni ellenistici originatisi dalla scissione dell'Impero macedone, per poi finire sotto il dominio di Roma. Durante il Medioevo, i greci del Ponto furono sottoposti al dominio dell'impero bizantino, e dopo la sua divisione dall'Impero di Trebisonda, per poi subire l'invasione definitiva dei turchi ottomani. Con la dominazione ottomana, i pontici rimasero isolati dal resto del mondo greco, sviluppando cos\u00ec una lingua propria (tant'\u00e8 che oggi il greco pontico non \u00e8 pi\u00f9 mutuamente comprensibile con il greco standard parlato in Grecia). Come altre minoranze cristiane dell'Asia minore, quali armeni e assiri, i greci del Ponto subirono dure persecuzioni ad opera degli ottomani prima e dei nazionalisti turchi poi, tant'\u00e8 che alcuni storici parlano di un vero e proprio \"Genocidio greco\", verificatosi all'inizio del XX secolo. Nel 1923, i sopravvissuti ai massacri furono espulsi dalla Turchia e ricollocati in Grecia, sulla base dello scambio di popolazioni tra Grecia e Turchia definito dal Trattato di Losanna. Negli anni successivi alla morte di Kemal Ataturk e dalla fine dell'antiellenismo in Turchia, alcuni di essi fecero ritorno nelle zone d'origine." }, { "id": 565, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da chi vennero perseguitati i greci del Ponto nel genocidio greco", "answer": "Ben pi\u00f9 noto \u00e8 il cosiddetto genocidio greco che, iniziato nel 1914, si \u00e8 prolungato sino al 1924. La persecuzione \u00e8 stata subita da una popolazione greca originaria del Ponto, perci\u00f2 detta, i greci del Ponto. La ragione anche in questo caso \u00e8 religiosa, infatti, essendo una delle poche minoranze cristiane in Medio Oriente, soffrirono un terribile massacro da parte degli ottomani che passer\u00e0 alla storia come genocidio greco. In realt\u00e0 il termine \u00e8 stato oggetto di controversie tra la Turchia e la Grecia. Alla Grecia, che ha dichiarato nel 1994 il 19 maggio giornata commemorativa, si sono associati, nel riconoscerlo come genocidio, vari stati americani. Le vittime, non solo di morte violenta, ma anche per le conseguenze, dunque malattia e fame, nel giro di sette anni arrivarono a circa 350.000 ." }, { "id": 566, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da cosa fu caratterizzato il biennio rosso in Italia", "answer": "Il 18 settembre 1920, grazie ad un accordo italo-albanese (accordo di Tirana del 2 agosto 1920, in cambio delle pretese italiane su Valona) e ad un accordo con la Grecia, l'isola di Saseno entr\u00f2 a far parte dell'Italia, la quale la voleva per la sua posizione strategica all'imbocco del Mare Adriatico. Esauritosi il cos\u00ec definito biennio rosso (1919-1920) delle lotte operaie e contadine, la reazione dei ceti medi, degli agrari e degli industriali si indirizz\u00f2 verso il movimento fascista, le cui violenze vennero ingenuamente assolte come premessa a un auspicato \"ritorno all'ordine\"." }, { "id": 567, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da cosa fu caratterizzato il biennio rosso in Italia", "answer": "Il biennio rosso in Italia \u00e8 la locuzione con cui viene comunemente indicato il periodo della storia d'Italia compreso fra il 1919 e il 1920, caratterizzato da una serie di lotte operaie e contadine che ebbero il loro culmine e la loro conclusione con l'occupazione delle fabbriche del settembre 1920." }, { "id": 568, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da cosa fu caratterizzato il biennio rosso in Italia", "answer": "Il periodo tra le due guerre mondiali fu caratterizzato da forti tensioni sociali, soprattutto riguardo al reinserimento dei reduci della prima guerra mondiale ed in particolare nel cosiddetto biennio rosso, che in Italia fu caratterizzato da una serie di lotte operaie e contadine che ebbero il loro culmine e la loro conclusione con l'occupazione delle fabbriche, soprattutto nel centro-nord del paese." }, { "id": 569, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da cosa fu caratterizzato il biennio rosso in Italia", "answer": "Finita la guerra, questo esplose in forme violente, caratterizzate dall'affiancamento dell'azione armata a quella politica da parte di partiti e gruppi politici o dalla loro trasformazione in vere e proprie forme paramilitari, creando disordini che sfociarono nel biennio rosso. Nel novembre del 1921 i Fasci Italiani di Combattimento si trasformarono nel Partito Nazionale Fascista (PNF), combattendo al proprio interno fra spinte volte a scelte rivoluzionarie ed istanze di crescita costituzionale. Mussolini opt\u00f2 per una \"via parlamentare\", tenendo a freno le squadre d'azione ed iniziando la ricerca del consenso popolare." }, { "id": 570, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da cosa fu caratterizzato il biennio rosso in Italia", "answer": "Da parte loro, i rivoluzionari bolscevichi, nell'estate del 1919, diedero il via a quello che poi verr\u00e0 chiamato il Biennio Rosso e che sar\u00e0 il periodo di pi\u00f9 forte enfasi rivoluzionaria marxista in Italia, ancorch\u00e9 non coronato da successo." }, { "id": 571, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A quali movimenti politici si avvicina ideologicamente l'elitismo", "answer": "Da molti, soprattutto in seguito alla Seconda guerra mondiale, l'elitismo \u00e8 stato criticato per una sua vicinanza ideologica ai fascismi. In realt\u00e0 l'elitismo \u00e8 una teoria politica descrittiva pi\u00f9 che prescrittiva, cio\u00e8 si limita a descrivere la realt\u00e0 sociale che si delinea con la presenza dell'elitismo, senza proporre una sua visione, un metodo, delle regole da seguire. \u00c8 innegabile tuttavia una vicinanza di pensiero. Michels, ad esempio, ebbe molti rapporti con Mussolini, esaltandolo anche in alcuni suoi scritti pi\u00f9 tardi. Tuttavia Gaetano Mosca non ader\u00ec al fascismo, pur essendo un conservatore, ed anzi l'esperienza mussoliniana lo port\u00f2 a moderare la teoria elitista. Nel secondo dopoguerra, tuttavia, l'elitismo classico fu sommerso da critiche di vicinanza al fascismo e rinacque in una corrente pi\u00f9 moderata negli USA." }, { "id": 572, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da cosa sarebbe dipeso il successo dell'impresa del D-Day", "answer": "Nel frattempo migliaia di imbarcazioni alleate si stavano riunendo da un capo all'altro del Mediterraneo, \u00abla flotta pi\u00f9 gigantesca di tutta la storia mondiale\u00bb osserv\u00f2 l'ammiraglio Hewitt. Suddivisa in due task force, la Easter Naval Task Force formata soprattutto da navi della Mediterranean Fleet, fu posta sotto il comando dell'ammiraglio britannico Bertram Ramsay, mentre la Western Naval Task Force formata soprattutto da navi provenienti dalla United States Eighth Fleet, fu messa sotto il comando dall'ammiraglio statunitense Henry Kent Hewitt. Met\u00e0 di questa flotta sarebbe salpata sotto il comando di Hewitt da sei porti algerini e tunisini, l'altra met\u00e0, quella britannica sotto il comando dell'ammiraglio Ramsay, sarebbe partita dalla Libia e dall'Egitto, mentre una divisione canadese sarebbe giunta direttamente dal Regno Unito. La 7\u00aa Armata di Patton contava circa ottantamila uomini, pi\u00f9 o meno altrettanti ne aveva l'8\u00aa Armata di Montgomery e altri sarebbero sbarcati successivamente di rinforzo ad entrambe. La grande spedizione si sarebbe quindi riunita in mare, al largo di Malta, il 9 luglio, e nonostante nascondere al nemico una flotta di quasi tremila navi fosse un'impresa ardua, il successo dell'impresa dipendeva soprattutto dall'effetto sorpresa. Soldati e marinai semplici erano ovviamente all'oscuro di tutto, e le lettere alle famiglie erano soggette a severe restrizioni,ma fu soprattutto la supremazia aerea alleata a far s\u00ec che l'aviazione nemica non riusc\u00ec mai a compiere ricognizioni efficaci e a creare problemi alle forze anglo-statunitensi. A tale scopo a partire dal 2 luglio i campi di aviazione in Sicilia furono sottoposti ad attacchi cos\u00ec massicci e continui, che quando arriv\u00f2 il D-Day solo poche piste sussidiarie erano utilizzabili, mentre quasi tutti i caccia usciti indenni dal lungo martellamento, furono ritirati sulla terraferma o in Sardegna." }, { "id": 573, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da quale organo fu sostituita la Camera dei Deputati nel 1939", "answer": "Questa normativa fu impiegata nel plebiscito del 1929 e nel plebiscito del 1934. Il sistema elettivo fu poi abbandonato nel 1939; la Camera dei deputati venne soppressa ed al suo posto venne istituita la Camera dei Fasci e delle Corporazioni di cui facevano parte coloro che rivestivano determinate cariche politico-amministrative in alcuni organi collegiali del regime e per la durata della stesse." }, { "id": 574, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da quale organo fu sostituita la Camera dei Deputati nel 1939", "answer": "Tra l'11 e il 14 gennaio 1939, a Roma, incontr\u00f2 Chamberlain e il ministro degli esteri inglese Frederik Halifax. Il 19 gennaio 1939 la Camera dei deputati venne soppressa e sostituita dalla Camera dei Fasci e delle Corporazioni. In aprile il \"duce\" ordin\u00f2 l'occupazione e l'annessione dell'Albania; l'Italia gi\u00e0 godeva di una forma non ufficiale di protettorato sul paese da molti anni, e l'\u00abinvasione\u00bb fu presumibilmente dovuta alla volont\u00e0 mussoliniana di dimostrare all'alleato tedesco la propria forza." }, { "id": 575, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da quale organo fu sostituita la Camera dei Deputati nel 1939", "answer": "Il compimento, ancorch\u00e9 parziale, di tale processo sarebbe avvenuto, per\u00f2, soltanto nel 1939 quando, pur senza mutare direttamente gli articoli interessati dello Statuto del Regno, la Camera dei deputati sar\u00e0 soppressa e sostituita dalla Camera dei Fasci e delle Corporazioni, la cui composizione e la portata reale dei poteri ne escluderanno i caratteri di effettiva titolarit\u00e0 della rappresentanza nazionale e di co-titolarit\u00e0 - condivisa con il Capo dello Stato e con il Senato - del potere legislativo.senza fonte" }, { "id": 576, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da quale organo fu sostituita la Camera dei Deputati nel 1939", "answer": "La Camera dei Deputati venne soppressa il 19 gennaio 1939 e sostituita dalla Camera dei Fasci e delle Corporazioni, composta da \"consiglieri nazionali\" non elettivi, ma nominati per decreto in virt\u00f9 delle cariche ricoperte in organismi politici o corporativi. Inaugurata il 23 marzo 1939, la Camera dei Fasci e delle Corporazioni fu poi soppressa, dopo la caduta del fascismo, il 2 agosto 1943." }, { "id": 577, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da quale organo fu sostituita la Camera dei Deputati nel 1939", "answer": "La Camera dei Fasci e delle Corporazioni \u00e8 un organo che sostitu\u00ec la Camera dei deputati dal 1939 al 1943." }, { "id": 578, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da quale organo fu sostituita la Camera dei Deputati nel 1939", "answer": "La Camera dei Fasci e delle Corporazioni fu un organo legislativo del Regno d'Italia che sostitu\u00ec la Camera dei deputati dal 1939 al 1943, nella XXX Legislatura del Regno d'Italia, durante il periodo fascista." }, { "id": 579, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da quale organo fu sostituita la Camera dei Deputati nel 1939", "answer": "A Montecitorio sedette anche l'organo assembleare che interruppe la sequenza tra Camera dei deputati del Regno d'Italia e Camera dei deputati della Repubblica Italiana: dal 1939 al 1943, durante il regime fascista, la Camera dei deputati fu infatti soppressa e sostituita dalla Camera dei Fasci e delle Corporazioni." }, { "id": 580, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da quale organo fu sostituita la Camera dei Deputati nel 1939", "answer": "Nella XXX legislatura la Camera dei Deputati fu sostituita dalla Camera dei Fasci e delle Corporazioni: in sostituzione dei deputati furono nominati consiglieri nazionali. 30" }, { "id": 581, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da quale organo fu sostituita la Camera dei Deputati nel 1939", "answer": "Il 19 gennaio 1939 venne istituita la Camera dei Fasci e delle Corporazioni, che sostituiva la Camera dei deputati, e tenne la sua seduta inaugurale il 23 marzo dello stesso anno." }, { "id": 582, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da quale organo fu sostituita la Camera dei Deputati nel 1939", "answer": "Sotto il fascismo fu Ministro delle Poste e delle comunicazioni, e Presidente della Camera dei deputati del Regno d'Italia, poi Camera dei Fasci e delle Corporazioni, fino al 1939, anno della morte." }, { "id": 583, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da quale organo fu sostituita la Camera dei Deputati nel 1939", "answer": "19 gennaio - Viene abolita la Camera dei deputati, sostituita dalla Camera dei fasci e delle corporazioni che comprende il Consiglio nazionale del PNF e il Consiglio nazionale delle corporazioni, entrambi nominati da Mussolini" }, { "id": 584, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da quale organo fu sostituita la Camera dei Deputati nel 1939", "answer": "Nel 1939 la Camera dei Deputati fu sostituita con la Camera dei Fasci e delle Corporazioni, organo privo di ogni carattere rappresentativo, essendo i suoi componenti designati dal Capo del Governo, che si riun\u00ec appena 27 volte, prima di essere soppresso nel 1943. Approv\u00f2 ben 2395 leggi, nell'80% dei casi senza alcun emendamento.Francesco Perfetti (1991), La Camera dei fasci e delle corporzioni, Roma, BonacciStefano Sicardi (2001), Il fascismo in Parlamento: lo svuotamento della rappresentanza generale, in Storia d'Italia. Annali, vol. 17, cit., pp. 253 ss. Al suo interno furono costituite 12 commissioni permanenti dotate di poteri deliberanti." }, { "id": 585, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da quale organo fu sostituita la Camera dei Deputati nel 1939", "answer": "il presidente della Camera dei deputati (dal 1939 Camera dei Fasci e delle Corporazioni);" }, { "id": 586, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da quale organo fu sostituita la Camera dei Deputati nel 1939", "answer": "la Camera dei deputati del Regno d'Italia (sostituita nel 1939 dalla Camera dei Fasci e delle Corporazioni) i cui membri (deputati) erano eletti periodicamente dai sudditi dotati di diritto di voto;" }, { "id": 587, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da quale organo fu sostituita la Camera dei Deputati nel 1939", "answer": "Il sistema elettivo fu poi abbandonato nel 1939; la Camera dei deputati venne soppressa ed al suo posto venne istituita la Camera dei Fasci e delle Corporazioni di cui facevano parte coloro che rivestivano determinate cariche politico-amministrative in alcuni organi collegiali del regime e per la durata della stesse." }, { "id": 588, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da quali fiumi era segnata la linea Gustav", "answer": "Nonostante dubbie promesse al generale Carlo Calvi di Bergolo di considerare Roma citt\u00e0 aperta, il feldmaresciallo Kesselring prese rapidamente misure draconiane per assicurare il controllo tedesco della capitale; con l'ordinanza affissa sui muri della citt\u00e0 la sera dell'11 settembre 1943 il comandante tedesco dichiarava che la citt\u00e0 era \"territorio di guerra\" sottoposta alle leggi tedesche di guerra, che \"ogni sciopero era proibito\", che eventuali resistenti sarebbero stati \"giudicati e fucilati con giudizio sommario\"; il feldmaresciallo affermava che egli era \"deciso ad assicurare la calma e la disciplina\". In breve tempo, mentre l'esercito tedesco riusciva progressivamente ad arrestare l'avanzata alleata sulla linea dei fiumi Garigliano, Liri e Sangro, sulla cosiddetta Linea Gustav, la struttura di occupazione e repressione nazista si organizz\u00f2 a Roma con la collaborazione delle autorit\u00e0 politico-militari collaborazioniste della Repubblica Sociale Italiana. Il controllo tedesco sulla capitale fu coordinato dal \"comandante della citt\u00e0 di Roma\", prima il generale Rainer Stahel e poi il generale Kurt M\u00e4lzer, dal responsabile della missione diplomatica, Eitel Friedrich M\u00f6llhausen, dal capo della polizia e delle SS a Roma, maggiore Herbert Kappler." }, { "id": 589, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da quali organi \u00e8 composto il Consiglio d'Europa", "answer": "I principali organi del Consiglio d'Europa sono: il Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa, il Segretario generale del Consiglio dell'Unione europea, l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa e il Congresso dei poteri locali e regionali." }, { "id": 590, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da quali partiti era sostenuto il governo di Mario Scelba", "answer": "All'inizio del 1954, caduto Pella, si costitu\u00ec il primo governo Fanfani, che tuttavia non ottenne la fiducia. Successivamente si form\u00f2 il primo governo di Mario Scelba, sostenuto da DC, PSDI e PLI." }, { "id": 591, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Da quante repubbliche era composta l'Unione Sovietica", "answer": "L'U.R.S.S. era composta da 15 repubbliche. L'Unione Sovietica, con oltre 290 milioni di abitanti a fine anni ottanta, era un mosaico di popoli di oltre cento diverse nazionalit\u00e0 differenti tra loro per origine, storia, cultura, tradizioni, e caratteristiche fisiche. Fra i tanti gruppi etnici, appartenenti all'etnia dei bianchi e dei mongolidi, predominava quello degli slavi, che raggruppava pi\u00f9 del 75 per cento della popolazione." }, { "id": 592, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi \u00e8 stato Antonio Segni", "answer": "Antonio Segni (Sassari, 2 febbraio 1891 \u2013 Roma, 1\u00ba dicembre 1972) \u00e8 stato un politico italiano, quarto presidente della Repubblica. \u00c8 stato il 5\u00ba e l'8\u00ba Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana. Dopo aver ricoperto diversi incarichi governativi nei governi Bonomi III, Parri, De Gasperi I, De Gasperi VII e Pella, Segni fu per due volte Presidente del Consiglio dei ministri, dal 6 luglio 1955 al 15 maggio 1957 e dal 15 febbraio 1959 al 23 marzo 1960." }, { "id": 593, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi \u00e8 stato Antonio Segni", "answer": "Antonio Segni, (1891-1972), politico italiano, membro dell'Assemblea Costituente, quarto Presidente della Repubblica Italiana" }, { "id": 594, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi \u00e8 stato Antonio Segni", "answer": "Antonio Segni \u00e8 stato un uomo politico italiano, quarto presidente della Repubblica;" }, { "id": 595, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Di chi era moglie Ernesta Bittanti", "answer": "Ernesta Bittanti Battisti (Brescia, 5 maggio 1871 \u2013 Trento, 5 ottobre 1957) \u00e8 stata un'insegnante e scrittrice italiana, moglie dell'irredentista Cesare Battisti." }, { "id": 596, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Di chi era moglie Ernesta Bittanti", "answer": "Il 7 agosto 1899 spos\u00f2 Cesare Battisti, con il quale condivideva l'orientamento politico socialista, laicista e anticlericale. Nel 1901 nacque il figlio Luigi (detto Gigino). Scrisse il testo dell'Inno al Trentino, musicato da Guglielmo Bussoli. Nel 1916 il marito, cittadino dell'Impero Austro-Ungarico che combatteva dalla parte dell'Italia fu catturato dall'esercito asburgico, condannato a morte per alto tradimento e giustiziato. Ernesta Bittanti Battisti si occup\u00f2 quindi di raccoglierne e pubblicarne gli scritti." }, { "id": 597, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Di chi era moglie Ernesta Bittanti", "answer": "Alla vedova Ernesta Bittanti fu liquidato l'importo di 10.000 lire dalla RAS, compagnia di assicurazione di Trieste, all'epoca austroungarica. Cesare Battisti \u00e8 ricordato nel canto popolare italiano La canzone del Piave, citato assieme a Nazario Sauro e Guglielmo Oberdan." }, { "id": 598, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Di chi era moglie Ernesta Bittanti", "answer": "Il 7 agosto 1899 spos\u00f2 Cesare Battisti, con il quale condivideva l'orientamento politico socialista, laicista e anticlericale. Nel 1901 nacque il figlio Luigi (detto Gigino). Scrisse il testo dell'Inno al Trentino, musicato da Guglielmo Bussoli.Guglielmo Bussoli, Inno al Trentino: per canto e piano / parole della dott. Ernesta Battisti Bittanti, Bologna, C. Venturi, 1915. Nel 1916 il marito, cittadino dell'Impero Austro-Ungarico che combatteva dalla parte dell'Italia fu catturato dall'esercito asburgico, condannato a morte per alto tradimento e giustiziato. Ernesta Bittanti Battisti si occup\u00f2 quindi di raccoglierne e pubblicarne gli scritti." }, { "id": 599, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Di chi era moglie Ernesta Bittanti", "answer": "(a cura di Ernesta Bittanti Battisti) Cesare Battisti, Scritti politici - Edizione nazionale, Firenze, Le Monnier, 1923." }, { "id": 600, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Di chi era moglie Ernesta Bittanti", "answer": "Figlio di Cesare Battisti e Ernesta Bittanti, a 16 anni and\u00f2 alla Scuola di Caserta dove divent\u00f2 sottotenente degli Alpini. In seguito venne mandato sul fronte al Passo del Tonale. Dopo la guerra partecip\u00f2 all'impresa di Fiume." }, { "id": 601, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Di chi era moglie Ernesta Bittanti", "answer": "L'Inno al Trentino \u00e8 un popolare canto alpino associato al territorio del Trentino, attribuito a Ernesta Bittanti Battisti (moglie di Cesare Battisti) e musicato da Guglielmo Bussoli, nel 1911." }, { "id": 602, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Di chi era moglie Ernesta Bittanti", "answer": "L'inaugurazione era prevista per il 12 luglio 1928. Considerata la ferma opposizione della moglie di Battisti Ernesta Bittanti e della figlia Livia all'utilizzo a fini propagandistici della figura dell'irredentista trentino da parte del regime, Mussolini (che era stato compagno di partito di Battisti), decise di cambiare l'intestazione e di dedicare il monumento alla Vittoria. All'interno rimasero per\u00f2 il busto di Battisti, insieme a quello di Fabio Filzi e di Damiano Chiesa, opere dello scultore Adolfo Wildt." }, { "id": 603, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Di chi fu il voto fondamentale per la caduta di Mussolini nel 1943", "answer": "Grandi fu l'estensore del noto ordine del giorno che il 25 luglio 1943 provoc\u00f2 la caduta di Mussolini: fu decisivo infatti, il suo voto e fu essenziale la sua opera di persuasione nei confronti degli altri membri del Gran Consiglio del Fascismo. Da tempo, insieme a Giuseppe Bottai e Galeazzo Ciano, Grandi riteneva che una via d'uscita per evitare la disfatta militare dell'Italia avrebbe potuto sortire soltanto dalla sostituzione (ovvero dalla deposizione) del Duce, che nella parossistica identificazione personale con il Regime (Fascismo = Mussolini, e viceversa) aveva condotto, a loro vedere, l'idea fascista originaria ad essere condizionata e compromessa dai suoi errori. In sostanza, gli sbagli di Mussolini avevano posto in pregiudizio la sopravvivenza stessa del fascismo, e se non si trovava una soluzione, entrambi sarebbero stati destinati a perire. Conveniva piuttosto sacrificare il capo, e con esso tutto il regime, pur di consentire potenziali aperture per una successiva eventuale riformulazione, che non attendere gli eventi, che avrebbero portato probabilmente al disfacimento del regime." }, { "id": 604, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Di cosa era erede il Partito Liberale Italiano", "answer": "Il Partito Liberale Italiano (abbreviato PLI) fu un partito politico italiano, ovviamente fondato sull'impostazione liberale, liberista e laica dello Stato, che rappresentava idealmente la tradizione moderata del Risorgimento, erede dell'Unione Liberale, o anche Partito liberale costituzionale, che aveva avuto in Camillo Benso di Cavour il massimo rappresentante." }, { "id": 605, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Di cosa era erede il Partito Liberale Italiano", "answer": "Il Partito Liberale Italiano (abbreviato PLI) fu un partito politico italiano fondato sull'impostazione liberale, liberista e laica dello Stato, che si ispirava e intendeva essere la continuazione della tradizione liberale moderata del Risorgimento ed erede dell'Unione Liberale, che aveva avuto in Camillo Benso di Cavour il massimo rappresentante." }, { "id": 606, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A quali paesi ci si riferisce con il termine Alleati", "answer": "Con alleati della seconda guerra mondiale (spesso semplicemente Alleati) si indicano quei paesi che si coalizzarono contro le Potenze dell'Asse durante la seconda guerra mondiale." }, { "id": 607, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A quali paesi ci si riferisce con il termine Alleati", "answer": "In senso stretto, gli Alleati sono stati la Gran Bretagna assieme ai paesi che componevano l'Impero britannico e gli Stati Uniti d'America con i paesi loro alleati. La Francia, nonostante la parentesi che va dalla sconfitta del 1940 alla liberazione del 1944, \u00e8 considerata una degli Alleati, come dimostra il fatto di aver ottenuto al termine del conflitto una zona di occupazione in Germania e di essere stata inclusa nel consiglio di sicurezza dell'ONU in qualit\u00e0 di potenza vincitrice." }, { "id": 608, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Di cosa parlarono Mussolini ed Hitler nei loro incontri a Stra e a Venezia", "answer": "Il 14 e 15 giugno Mussolini e Hitler si incontrarono a Stra e a Venezia, i colloqui verterono principalmente sulla questione austriaca (il cancelliere tedesco puntava all'annessione dell'Austria). Tuttavia, i rapporti tra i due restarono tesi: il 25 luglio, in seguito al fallito colpo di Stato in Austria (col quale la Germania nazionalsocialista intendeva procedere all'annessione del paese) che port\u00f2 alla morte di Dollfuss. La situazione si risolse dopo che Hitler desistette dal suo proposito. Il 21 agosto Mussolini incontr\u00f2 Kurt Alois von Schuschnigg, successore di Dollfuss. Il 6 settembre, a Bari, prese posizione nei confronti della politica estera nazionalsocialista e dalle dottrina razzista hitleriana, proclamando che \u00abtrenta secoli di storia ci permettono di guardare con sovrana piet\u00e0 a talune dottrine d'Oltralpe, sostenute da progenie di gente che ignorava la scrittura, con la quale tramandare i documenti della propria vita, nel tempo in cui Roma aveva Cesare, Virgilio e Augusto\u00bb." }, { "id": 609, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Di cosa parlarono Mussolini ed Hitler nei loro incontri a Stra e a Venezia", "answer": "Il 14 e 15 giugno Mussolini e Hitler si incontrano a Stra e a Venezia, i colloqui vertono principalmente sulla questione austriaca (il cancelliere tedesco puntava all'annessione dell'Austria). Tuttavia, i rapporti tra i due restano tesi: il 25 luglio, in seguito al fallito colpo di Stato in Austria (col quale la Germania nazionalsocialista intendeva procedere all'annessione del paese) che port\u00f2 alla morte di Dollfuss.Nel momento dell'uccisione di Dollfuss, la moglie e i figli erano ospiti di Mussolini presso una sua residenza balneare. La situazione si risolve dopo che Hitler desiste dal suo proposito. Il 21 agosto Mussolini incontra Kurt Alois von Schuschnigg, successore di Dollfuss. Il 6 settembre, a Bari, prende posizione nei confronti della politica estera nazionalsocialista e dalle dottrina razzista hitleriana, proclamando che \u00abtrenta secoli di storia ci permettono di guardare con sovrana piet\u00e0 a talune dottrine d'Oltralpe\u00bb." }, { "id": 610, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Di quale corrente di pensiero \u00e8 considerato il fondatore Gaetano Mosca", "answer": "Gli studiosi italiani del primo Novecento, Gaetano Mosca e Vilfredo Pareto, furono i fondatori dell'elitismo (si parla di: scuola elitista italiana)." }, { "id": 611, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Di quale corrente di pensiero \u00e8 considerato il fondatore Gaetano Mosca", "answer": "Insieme a Vilfredo Pareto, a Robert Michels e Max Weber, Gaetano Mosca \u00e8 classificato tra i pi\u00f9 importanti esponenti della corrente di pensiero elitistica. Pi\u00f9 precisamente, \u00e8 il fondatore della \"Teoria delle classi politiche\" \"(Rif)\", e forse il maggiore \"contributo italiano alla storia del pensiero politico\"." }, { "id": 612, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Di quale federazione politica di sinistra fu simbolo il viso di Garibaldi", "answer": "Il Partito Socialista invece, dopo la scissione di Saragat, si accost\u00f2 sempre pi\u00f9 al Partito Comunista fino a formare con esso una federazione che avrebbe dovuto condurre l'Italia verso la rivoluzione socialista; la somma di PSI e PCI sembrava infatti maggiore dei voti della DC. L'effigie di Garibaldi fu il simbolo con cui il nuovo partito, denominato Fronte Democratico Popolare, si present\u00f2 alle prime elezioni parlamentari dell'Italia repubblicana nel 1948." }, { "id": 613, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Di quale partito divenne segretario Giorgio Almirante nel 1947", "answer": "Nell'autunno del 1946 Giorgio Almirante partecip\u00f2 alla fondazione dei Fasci di Azione Rivoluzionaria insieme a Pino Romualdi e Clemente Graziani. Inizi\u00f2 inoltre a scrivere sul settimanale Rivolta Ideale, una delle maggiori riviste della politica di destra di quegli anni e insieme a Cesco Giulio Baghino si avvicin\u00f2 al Movimento italiano di unit\u00e0 sociale. Il 26 dicembre 1946 Almirante partecip\u00f2 a Roma alla riunione costitutiva del partito politico di destra Movimento Sociale Italiano (MSI). Di questo nuovo partito divenne il 15 giugno 1947 segretario nazionale e mantenne la carica fino al gennaio 1950. Da segretario del partito, Giorgio Almirante si spese in modo notevole tanto da rimanere il ricordo di quando, non disdegnando viaggiare per l'intera penisola, dormiva in treni di terza classe (\u00abcome un apostolo\u00bb, secondo le parole di Assunta Almirante) e fondando sedi locali del MSI." }, { "id": 614, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Di quale partito divenne segretario Giorgio Almirante nel 1947", "answer": "Giorgio Almirante (1914 \u2013 1988), politico, storico segretario del Movimento Sociale Italiano" }, { "id": 615, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Di quale partito divenne segretario Giorgio Almirante nel 1947", "answer": "Fu nel ristretto gruppo dei fondatori del Movimento sociale italiano. Il partito fu anzi fondato, il 26 dicembre 1946, proprio nel suo studio romano (era di professione assicuratore), con Giorgio Almirante primo segretario. Nel 1948 fu uno dei sei esponenti del MSI eletti alla Camera dei deputatiArturo Michelini: I Legislatura della Repubblica italiana / Deputati / Camera dei deputati - Portale storico" }, { "id": 616, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Di quale partito divenne segretario Giorgio Almirante nel 1947", "answer": "Da ricordare che nella Festa Tricolore del 1987, Giorgio Almirante, segretario del Movimento Sociale Italiano dal 1969, present\u00f2 come suo delfino il futuro segretario del partito il giovane Gianfranco Fini, che nel dicembre dello stesso anno gli subentr\u00f2Mirabello. La Festa delle contraddizioni. Qui Fini raccolse da Almirante lo scettro di capo del Msi." }, { "id": 617, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Di quale partito divenne segretario Giorgio Almirante nel 1947", "answer": "Fu lui ad accogliere il segretario del MSI Giorgio Almirante a Botteghe OscureAl civico 5 di via delle Botteghe Oscure, vicino Piazza Venezia, nel centro di Roma, si trovava la sede centrale del Partito comunista italiano. quando il leader missino volle andare a rendere omaggio alla camera ardente di Berlinguer, provocando una certa sorpresa tra l'immensa folla che attendeva di entrare." }, { "id": 618, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Di quale partito divenne segretario Giorgio Almirante nel 1947", "answer": "Nell'autunno del 1946 Giorgio Almirante partecip\u00f2 alla fondazione dei Fasci di Azione Rivoluzionaria insieme a Pino Romualdi e Clemente Graziani. Inizi\u00f2 inoltre a scrivere sul settimanale Rivolta Ideale, una delle maggiori riviste della politica di destra di quegli anni e insieme a Cesco Giulio Baghino si avvicin\u00f2 al Movimento italiano di unit\u00e0 sociale. Il 26 dicembre 1946 Almirante partecip\u00f2 a Roma alla riunione costitutiva del partito politico di destra Movimento Sociale Italiano (MSI). Di questo nuovo partito ne divenne il 15 giugno 1947 segretario nazionaleGiuliana de' Medici, Le origini del M.S.I. (1943-1948), ISC, Roma, 1986, pag.61 e la mantenne fino al gennaio 1950. Da segretario del partito, Giorgio Almirante si spese in modo notevole tanto da rimanere il ricordo di quando, non disdegnando viaggiare per l'intera penisola, dormiva in treni di terza classe (\u00abcome un apostolo\u00bb, secondo le parole di Donna Assunta) e fondando sedi locali del MSI." }, { "id": 619, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Di quale partito divenne segretario Giorgio Almirante nel 1947", "answer": "Esponente storico e dirigente del MSI, sin dalla nascita della Repubblica Italiana nel 1948, ha svolto importanti compiti nel comitato centrale e nella direzione nazionale del partito. Fu quindi nominato responsabile del dipartimento di politica estera del MSI-DN, nel 1969. \u00c8 stato uno dei pi\u00f9 stretti collaboratori del segretario Giorgio Almirante." }, { "id": 620, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Di quale partito fu esponente Francesco De Martino", "answer": "Il PSIUP riassunse il nome di Partito Socialista Italiano. Il 2 febbraio 1947, Nenni si dimise da ministro degli Esteri, prevenendo l'esclusione delle sinistre dal governo che De Gasperi operer\u00e0 pochi mesi dopo. In ottobre, la scissione socialdemocratica fu parzialmente compensata dall'ingresso nel PSI degli ex-azionisti (Lussu, Lombardi, Bobbio, De Martino), a seguito dello scioglimento di quel partito. In vista delle fondamentali elezioni politiche del 18 aprile 1948, Nenni fu un convinto artefice del Fronte Democratico Popolare, la coalizione elettorale di sinistra con i comunisti di Palmiro Togliatti: la lista ottenne un risultato inferiore alle attese (31% dei voti alla Camera e 30.76% al Senato) mentre la Democrazia Cristiana riport\u00f2 una netta affermazione (oltre il 48% dei voti validi); la legislatura vide il succedersi di tre governi De Gasperi." }, { "id": 621, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Di quale partito fu esponente Francesco De Martino", "answer": "5 aprile - Napoli: viene rapito Guido De Martino, figlio di Francesco De Martino, ex segretario del Partito Socialista Italiano e candidato alla presidenza della repubblica. Sar\u00e0 rilasciato il 15 maggio, ma la dinamica del rapimento non sar\u00e0 mai chiarita." }, { "id": 622, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Di quale partito fu esponente Francesco De Martino", "answer": "Francesco De Martino (Napoli, 31 maggio 1907 \u2013 Napoli, 18 novembre 2002) \u00e8 stato un giurista, politico e intellettuale italiano, tra i massimi esponenti del socialismo italiano." }, { "id": 623, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Di quale partito fu esponente Francesco De Martino", "answer": "XI Legislatura (1992): Francesco De Martino (PSI)" }, { "id": 624, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Di quale partito fu esponente Francesco De Martino", "answer": "1 nel gruppo Progressista - Partito Socialista Italiano: Francesco De Martino" }, { "id": 625, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dopo la morte di chi fin\u00ec la campagna d'Italia", "answer": "La campagna d'Italia ebbe termine dopo la morte di Hitler e alcuni giorni prima della fine generale della guerra in Europa, che venne sancita dalle cerimonie di resa del 7 maggio 1945 a Reims e dell'8 maggio 1945 a Berlino. Nelle settimane seguenti tuttavia le forze alleate entrarono in contrasto con i francesi sul confine delle Alpi occidentali e soprattutto con gli jugoslavi di Tito a Trieste e in Austria. Dopo alcuni momenti di forte tensione e l'afflusso di rinforzi alleati, gli jugoslavi acconsentirono ad applicare le disposizioni sulle zone d'occupazione concordate dalle tre grandi potenze alla conferenza di Jalta." }, { "id": 626, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dopo quale battaglia avvenne la cosiddetta offensiva dei cento giorni", "answer": "Truppe italiane tornarono in Francia alla fine del 1917: come gesto di solidariet\u00e0 per l'invio di divisioni francesi sul fronte italiano, l'Italia mise a disposizione dell'alleato prima reparti di truppe ausiliarie per attivit\u00e0 di costruzione di retrovie (le \"Truppe ausiliarie italiane in Francia\" o TAIF), poi un intero corpo d'armata di truppe combattenti (il II Corpo d'armata del generale Alberico Albricci con due divisioni di fanteria e truppe di supporto): in totale, furono inviati in Francia circa 60.000 uomini delle TAIF e 25.000 del II Corpo. Il contingente italiano fu impegnato nell'offensiva di primavera tedesca del marzo-agosto 1918, subendo dure perdite nel corso della seconda battaglia della Marna, per poi prendere parte alla grande controffensiva degli Alleati (l'offensiva dei cento giorni) per poi concludere le operazioni come truppe di occupazione nella Saar." }, { "id": 627, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dopo quale battaglia avvenne la cosiddetta offensiva dei cento giorni", "answer": "La Seconda battaglia della Marna fu una vittoria difensiva per l'Intesa, Ferdinand Foch ricevette il bastone di Maresciallo di Francia, e alla fine, le cifre del contrattacco di 29.367 prigionieri, 793 cannoni e 3.000 mitragliatrici catturate, ma i tedeschi non erano affatto sconfitti. Quel che avvenne sulla Marna segn\u00f2 la fine delle offensive di primavera, e l'inizio dell'offensiva alleata dei cento giorni dove gli alleati cozzarono contro un esercito tedesco ormai allo stremo, mancante di risorse e uomini ma nonostante tutto ancora funzionale e ben saldo in territorio nemico." }, { "id": 628, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In quale anno si form\u00f2 la Repubblica Socialista di Jugoslavia", "answer": "La Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia (Socijalisti\u010dka Federativna Republika Jugoslavija, SFRJ) fu la forma istituzionale assunta dalla Jugoslavia dal 1944 al 1992, anno della sua dissoluzione a seguito delle guerre dei Balcani; in ambito locale ci si riferisce anche come \"Druga Jugoslavija\" (\"Seconda Jugoslavia\") o anche \"Biv\u0161a Jugoslavija\" (\"Ex-Jugoslavia\"). Confinava a nord con l'Austria e l'Ungheria, a est con la Romania e la Bulgaria, a sud con l'Albania e la Grecia e ad ovest con lItalia e il mar Adriatico. Durante la Guerra fredda fu un importante membro dei paesi non allineati." }, { "id": 629, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando si combatt\u00e9 la guerra per la conquista dell'Abissinia", "answer": "L'Abissinia (l'odierna Etiopia) fu conquistata dalle truppe italiane, comandate dal generale Pietro Badoglio dopo la guerra del 1935-1936. La vittoria fu annunciata il 9 maggio 1936, il Re d'Italia Vittorio Emanuele III assunse il titolo di Imperatore d'Etiopia (con il titolo di Qesar, anzich\u00e9 quello di Negus Neghesti), Mussolini quello di Fondatore dell'Impero, e a Badoglio fu concesso il titolo di Duca di Addis Abeba." }, { "id": 630, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando si combatt\u00e9 la guerra per la conquista dell'Abissinia", "answer": "Fondatore del Fascismo, fu presidente del Consiglio del Regno d'Italia dal 31 ottobre 1922 al 25 luglio 1943. Nel gennaio 1925 assunse de facto poteri dittatoriali e dal dicembre dello stesso anno acquis\u00ec il titolo di capo del governo primo ministro segretario di Stato. Dopo la guerra d'Etiopia, aggiunse al titolo di Duce quello di \"Fondatore dell'Impero\", e divenne Primo Maresciallo dell'Impero il 30 marzo 1938. Fu capo della Repubblica Sociale Italiana dal settembre 1943 al 27 aprile 1945." }, { "id": 631, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando si combatt\u00e9 la guerra per la conquista dell'Abissinia", "answer": "L'Abissinia (l'odierna Etiopia) fu conquistata dalle truppe italiane, comandate dal maresciallo Pietro Badoglio dopo la guerra del 1935-1936. La vittoria fu annunciata da Benito Mussolini il 9 maggio 1936, il Re d'Italia Vittorio Emanuele III assunse il titolo di Imperatore d'Etiopia; Mussolini quello di Fondatore dell'Impero, e a Badoglio fu concesso il titolo di Duca di Addis Abeba.Il 21 maggio 1936 il maresciallo Badoglio ritorn\u00f2 in Italia e cedette il comando supremo al maresciallo Rodolfo Graziani." }, { "id": 632, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove avvenne l'incontro tra Hitler e Mussolini nel luglio del 1943", "answer": "Queste nuove sconfitte spinsero il Gran consiglio del fascismo a votare contro il supporto alla politica di Mussolini (25 luglio 1943). Lo stesso giorno, Vittorio Emanuele dimission\u00f2 Mussolini, che, posto sotto custodia, riconobbe la sua lealt\u00e0 al Re e al nuovo governo Badoglio. Gi\u00e0 da giugno Vittorio Emanuele aveva intensificato i suoi contatti con esponenti dell'antifascismo, direttamente o mediante il ministro della Real Casa d'Acquarone. Il 22 luglio, all'indomani del vertice di Feltre tra Mussolini e Hitler e dopo il primo bombardamento di Roma, il sovrano aveva discusso con Mussolini della necessit\u00e0 di uscire dal conflitto lasciando soli i tedeschi e dell'evenienza di un avvicendamento alla presidenza del Consiglio." }, { "id": 633, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove avvenne l'incontro tra Hitler e Mussolini nel luglio del 1943", "answer": "L'Italia \u00e8 stata da poco invasa dalle truppe alleate e Mussolini decide di scrivere a Hitler per manifestare all'alleato l'impossibilit\u00e0 per l'Italia di continuare il conflitto. Ma il F\u00fchrer lo prende in contropiede annunciandogli la sua venuta in Italia per incontrarlo di persona. Il vertice \u00e8 previsto dal 19 luglio al 21 luglio 1943 nei pressi di Feltre (BL), nella villa del senatore Achille Gaggia. L'intenzione di Mussolini \u00e8 dire a Hitler che l'Italia \u00e8 \u00abcostretta a cercare una via d'uscita dall'alleanza e dalla guerra\u00bb. Tuttavia, di fronte al F\u00fchrer, che mette chiaramente le carte in tavola e lo inchioda alle sue responsabilit\u00e0, rimane in silenzio. Il vertice, che doveva durare tre giorni, si risolve in tre ore e mezzo." }, { "id": 634, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove avvenne l'incontro tra Hitler e Mussolini nel luglio del 1943", "answer": "Chiesta una prima volta il 13 luglio, Mussolini la respinse. Una nuova richiesta venne fatta il 16. Tre giorni dopo, Mussolini, di ritorno dall'incontro con Adolf Hitler ricordato dalla storiografia come \"l'incontro di Feltre\" (BL) (ma in realt\u00e0 tenutosi a San Fermo, frazione di Belluno), la concesse appunto per la sera del 24. Dal fronte giungevano intanto notizie sempre pi\u00f9 allarmanti: il 22 luglio gli Americani avevano preso Palermo e la conquista di tutta la Sicilia era ormai solo questione di giorni; subito dopo gli Alleati avrebbero cominciato a risalire la penisola." }, { "id": 635, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove avvenne l'incontro tra Hitler e Mussolini nel luglio del 1943", "answer": "Le disastrose notizie provenienti dalla Sicilia provocarono sviluppi decisivi per le due potenze dell'Asse. Hitler, preoccupato dai segni di crollo dell'esercito italiano, si rec\u00f2 il 19 luglio 1943 in Italia e incontr\u00f2 Mussolini presso Belluno (anche se la storiografia lo ricorda come l'incontro di Feltre ): il Duce apparve depresso e abulico e, nonostante le esortazioni dei suoi generali e consiglieri, non riusc\u00ec a influire sulle decisioni del F\u00fchrer; Hitler conferm\u00f2 di voler combattere a oltranza su tutti i fronti, esort\u00f2 a rafforzare la coesione interna con provvedimenti draconiani, promise l'invio di divisioni tedesche e prospett\u00f2 la vittoria grazie ad \"armi segrete\" in approntamento. Il fallimento dei colloqui detti di Feltre acceler\u00f2 le decisioni del Re e dei generali ormai decisi a destituire Mussolini mentre i gerarchi, guidati da Dino Grandi, durante la drammatica riunione notturna del 25 luglio contestarono apertamente l'operato del Duce e favorirono la disgregazione del regime." }, { "id": 636, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove avvenne l'incontro tra Hitler e Mussolini nel luglio del 1943", "answer": "L'incontro, preparato in tutta fretta in un'atmosfera tesa e poco amichevole, avvenne presso Feltre il 19 luglio 1943. Durante il suo svolgimento, Roma fu pesantemente bombardata, evento che accentu\u00f2 ancor pi\u00f9 la drammaticit\u00e0 della situazione e favor\u00ec un'accelerazione delle manovre dei vertici monarchici, militari e di una parte degli stessi fascisti, ormai decisi a trovare al pi\u00f9 presto una via d'uscita dalla guerra per l'Italia. I colloqui di Feltre tra il Duce, il F\u00fchrer e le due delegazioni militari furono poco costruttivi: Mussolini, nonostante le esortazioni di Ambrosio a presentare chiaramente la critica situazione italiana ed a richiedere libert\u00e0 d'azione per il ritiro dalla guerra, si dimostr\u00f2 debole ed indeciso e si limit\u00f2 a richiedere, con scarsa energia, una pi\u00f9 forte partecipazione tedesca alla difesa dell'Italia, mentre Hitler si dilung\u00f2 in una delle sue estenuanti e astratte perorazioni a favore della resistenza ad oltranza. Il F\u00fchrer present\u00f2 in termini ottimistici la situazione e rifiut\u00f2, accampando difficolt\u00e0 tecniche ed operative, le gigantesche richieste italiane di rinforzi terrestri ed aerei. Hitler tuttavia non ader\u00ec neppure alle decise richieste dei suoi collaboratori militari Jodl, Keitel e Warlimont che esigevano la costituzione di un comando unificato in Italia sotto un generale tedesco, il trasferimento delle numerose forze italiane schierate nel nord Italia verso lo scacchiere meridionale sotto attacco, e l'assunzione del comando delle forze aeree dell'Asse nel teatro da parte del generale della Luftwaffe Wolfram von Richthofen." }, { "id": 637, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove avvenne l'incontro tra Hitler e Mussolini nel luglio del 1943", "answer": "Il 19 luglio 1943 si tenne nella localit\u00e0 di San Fermo a Belluno il tredicesimo incontro tra Benito Mussolini e Adolf Hitler, nella villa Gaggia. Nell'incontro, definito controverso, il duce non os\u00f2 interrompere l'alleanza con la Germania e, visti gli insuccessi in Africa e in Sicilia, invoc\u00f2 l'aiuto militare da un alleato furioso per le disfatte italiane. Il 25 luglio 1943 la caduta del fascismo fu accolta -come scrisse il questore cittadino- con indubbi segni di giubilo come una liberazione." }, { "id": 638, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove avvenne l'incontro tra Hitler e Mussolini nel luglio del 1943", "answer": "Il 19 luglio del 1943, in piena seconda guerra mondiale, avvenne il famoso Incontro di Feltre tra Benito Mussolini ed Adolf Hitler. L'incontro si tenne in verit\u00e0 a Villa Pagani Gaggia, presso San Fermo di Belluno19 luglio 1943: lo storico incontro a Villa Gaggia tra Hitler e Mussolini - Bellunopress - news dalle Dolomiti, a diversi chilometri dalla citt\u00e0, ma i due capi di Stato fecero la loro apparizione al balcone - oggi smantellato - dell'allora esistente Caff\u00e8 Grande prospiciente Largo Castaldi. Fu l'ultimo atto di Mussolini quale capo del governo del Regno, che cadr\u00e0 pochi giorni dopo, il 25 luglio. La cittadina fu occupata dai tedeschi quattro giorni dopo l'armistizio: Feltre venne assediata e, insieme alla Provincia di Belluno, annessa all'Alpenvorland sotto il comando del Terzo Reich." }, { "id": 639, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove avvenne l'incontro tra Hitler e Mussolini nel luglio del 1943", "answer": "Roberto RoggeroOneri e Onori, GrecoANDGreco, 2006, pp. 131 e 132 riferisce di una voce (di cui - per\u00f2 - avvisa: \u00e8 priva di riscontri) secondo la quale all'incontro di Feltre del 19 luglio 1943 fra Mussolini ed Hitler, Montezemolo sarebbe stato partecipe o addirittura a capo di una congiura per il rapimento dello stesso dittatore tedesco." }, { "id": 640, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove avvenne l'incontro tra Hitler e Mussolini nel luglio del 1943", "answer": "Queste nuove sconfitte spinsero il Gran consiglio del fascismo a votare contro il supporto alla politica di Mussolini (25 luglio 1943). Lo stesso giorno, Vittorio Emanuele dimission\u00f2 Mussolini, che, posto sotto custodia, riconobbe la sua lealt\u00e0 al Re e al nuovo governo Badoglio. Gi\u00e0 da giugno Vittorio Emanuele aveva intensificato i suoi contatti con esponenti dell'antifascismo, direttamente o mediante il ministro della Real Casa d'Acquarone. Il 22 luglio, all'indomani del vertice di Feltre tra Mussolini e Hitler e dopo il primo bombardamento di Roma, il sovrano aveva discusso con Mussolini della necessit\u00e0 di uscire dal conflitto lasciando soli i tedeschi e dell'evenienza di un avvicendamento alla presidenza del ConsiglioPietro Ciabattini, Il Duce, il Re e il loro 25 luglio, Bologna, Lo Scarabeo, 2005.." }, { "id": 641, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A quando risale l'antisemitismo di Hitler", "answer": "Fu a Vienna, dove visse tra il febbraio 1908 e il maggio 1913, che Hitler inizi\u00f2 ad avvicinarsi all'antisemitismo, un'ossessione che avrebbe dominato la sua vita e sarebbe divenuta la chiave di molte delle sue azioni successive. Vienna aveva una grossa comunit\u00e0 ebraica, comprendente molti ebrei ortodossi dell'Europa orientale. Hitler in seguito ricord\u00f2 il suo disgusto nell'incontrare gli ebrei viennesi. In quegli anni venne stampata una rivista zeppa di teorie e tesi antisemite dal nome di \"Ostara\", che pure Hitler risulta leggesse alla sera al dormitorio comunale, come testimoniarono alcuni suoi compagni di camera. A quest'epoca risale la sua iscrizione alla \"Lega antisemita\" di Lanz von Liebenfels ed ai primi mesi del 1909 la partecipazione alle riunioni iniziatiche di tale associazione." }, { "id": 642, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A quando risale l'antisemitismo di Hitler", "answer": "L'antisemitismo di Hitler risale quasi certamente ai tempi della frequentazione della Realschule di Linz, dove gran parte del corpo insegnante e degli studenti - ivi inclusi i compagni di classe del futuro dittatore - erano pangermanisti, ultranazionalisti e xenofobi. Lo stesso padre di Hitler non faceva mistero della sua xenofobia rivolta contro le altre popolazioni dell'impero asburgico, in primis slavi, musulmani, ebrei. L'ambiente scolastico, per\u00f2, fu determinante per la genesi dell'antisemitismo del futuro F\u00fchrer, in quanto l\u00e0 circolavano senza censure le idee di Georg von Sch\u00f6nerer, un fanatico della \"purezza della razza germanica\", sostenitore di un'Austria etnicamente purificata dalle componenti non germaniche della popolazione, repubblicana ed unita territorialmente all'Impero Tedesco ed alla regione dei Sudeti. Sch\u00f6nerer - tra l'altro - fu il primo ad utilizzare il saluto che diverr\u00e0 quello d'ordinanza della Germania nazista, \"Heil!\", a propugnare il ritorno al paganesimo precristiano, ad identificare gli ebrei quali rei della speculazione internazionale, a giustificare i pogrom (uccisioni di massa) degli ebrei russi di Odessa, Mogilev e Kisinev (attuale Chisinau), a definire gli ebrei \"Todfeind\" (\"Nemici Mortali\")." }, { "id": 643, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove avvennero le battaglie pi\u00f9 dure nei primi anni della prima guerra mondiale", "answer": "Le battaglie pi\u00f9 dure e cruente dei primi anni di guerra avvennero sul fronte dell'Isonzo. Assai meno esteso di quello alpino, assunse fin dall'inizio grande importanza strategica nei piani italiani: sulle sue rive fu riversata la maggior parte delle risorse militari, nel tentativo di sfondare le difese austro-ungariche e aprirsi la strada verso il cuore dell'Austria mediante l'urto della 2\u00aa Armata del generale Pietro Frugoni e della 3\u00aa Armata del duca Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta. Dalla conca di Plezzo al monte Sabotino, che domina le basse colline davanti a Gorizia, l'Isonzo scorre tra due ripidi versanti montani, costituendo un ostacolo quasi invalicabile; cos\u00ec, le linee trincerate dei due eserciti dovettero adattarsi all'orografia e alle caratteristiche del campo di battaglia." }, { "id": 644, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove combatt\u00e9 Cadorna l'11 marzo del 1916", "answer": "Il 21 febbraio 1916 i tedeschi attaccarono in massa la piazzaforte di Verdun in Francia, dando il via alla battaglia pi\u00f9 sanguinosa dell'intero conflitto che fin\u00ec per catalizzare le attenzioni dei due contendenti. Sotto pressione, gli Alleati occidentali chiesero a Russia e Italia di condurre al pi\u00f9 presto offensive sui loro fronti onde alleggerire la stretta su Verdun; i russi risposero lanciando il 18 marzo l'offensiva del lago Naroch, mentre Cadorna scaten\u00f2 l'11 marzo la quinta battaglia dell'Isonzo: gli italiani conquistarono qualche posizione sul Sabotino, ma il poco terreno ottenuto davanti al San Michele and\u00f2 perduto sotto i contrattacchi austro-ungarici e anzi l'attacco su Tolmino e il Mrzli fu sterile. Ostacolata dalla neve e dalla nebbia, l'offensiva fu poi interrotta il 15 marzo seguente." }, { "id": 645, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove \u00e8 possibile trovare le origini della Resistenza Italiana", "answer": "La Resistenza italiana affonda le sue radici nell' antifascismo , sviluppatosi progressivamente nel periodo che va dalla met\u00e0 degli anni venti , quando gi\u00e0 esistevano deboli forme di opposizione al regime fascista , fino all'inizio della seconda guerra mondiale . Inoltre nella memoria dei combattenti partigiani, specialmente quelli di ispirazione comunista e socialista, rimaneva vivo il ricordo del cosiddetto \" biennio rosso \" e delle violente lotte contro le squadre fasciste nel periodo 1919-1922, considerate da alcuni esponenti dei partiti di sinistra (tra cui lo stesso Palmiro Togliatti ) una vera \"guerra civile\" in difesa delle classi popolari contro le forze reazionarie." }, { "id": 646, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove e quando vennero fondati i Fasci di combattimento", "answer": "Il 23 marzo 1919 Mussolini fond\u00f2 a Milano i Fasci italiani di combattimento, nei quali andarono a confluire in breve tempo la maggioranza delle squadre formatesi autonomamente sul territorio nazionale. Ciononostante, a causa del basso numero di adesioni, almeno per tutto il 1919 l'iscrizione coincideva spesso con l'attivit\u00e0 di squadrista. Solo nella Venezia Giulia, che sarebbe stata di l\u00ec a poco assegnata all'Italia con il Trattato di Saint Germain e che quindi viveva un periodo di forte esaltazione nazionalistica, l'adesione ai Fasci italiani di combattimento assunse subito caratteri di massa, mentre nel resto del territorio nazionale l'espansione dello squadrismo fu limitata alle sole citt\u00e0 del nord Italia. Ci\u00f2 fu dovuto principalmente alla vicinanza della Venezia Giulia stessa al confine orientale che, sottoposto a rivendicazioni territoriali e politiche (irredentismo), convogli\u00f2 sui Fasci di combattimento le simpatie dei nazionalisti. A questi si aggiunsero inoltre numerosi legionari dannunziani reduci dell'Impresa di Fiume, che ne costituirono il nerbo iniziale." }, { "id": 647, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove e quando vennero fondati i Fasci di combattimento", "answer": "La fondazione dei Fasci italiani di combattimento avvenne a Milano il 23 marzo 1919 in Piazza San Sepolcro; stando allo stesso Mussolini non erano presenti che una cinquantina di aderenti, ma negli anni successivi, quando la qualifica di sansepolcrista dava automaticamente diritto a vantaggi cospicui in termini economici e di prestigio sociale, furono centinaia coloro che riuscirono a far aggiungere alla lista il loro nome." }, { "id": 648, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove e quando vennero fondati i Fasci di combattimento", "answer": "I Fasci di combattimento erano un movimento politico fondato a Milano da Benito Mussolini il 23 marzo 1919 erede diretto del Fascio d'azione rivoluzionaria del 1914. Il 10 novembre 1921 si trasform\u00f2 in Partito Nazionale Fascista." }, { "id": 649, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove e quando vennero fondati i Fasci di combattimento", "answer": "Il 23 marzo 1919, nella sala riunioni Circolo dell'alleanza industriale, in piazza San Sepolcro a Milano, furono ufficialmente fondati i Fasci italiani di combattimento." }, { "id": 650, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove e quando vennero fondati i Fasci di combattimento", "answer": "La reazione all'inattivit\u00e0 del governo nei confronti dell'irredentismo e delle richieste ed esigenze delle masse lavoratrici, bracciantili e combattenti che erano riuscite a paralizzare il Paese, da un lato, e a galvanizzarlo dall'altro, port\u00f2 ad una ulteriore polarizzazione delle posizioni. Nell'area socialista-bolscevica, la rivoluzione sovietica sembr\u00f2 a portata di mano: si intensificarono gli sforzi, senza ottenere tuttavia il successo sperato. Nell'area interventista invece si coagul\u00f2 attorno alla figura di Mussolini un nuovo movimento, fondato a Milano il 23 marzo 1919 dalla confluenza di sindacalisti nazionali, futuristi, arditi e altri ex combattenti. Erano i Fasci Italiani di Combattimento." }, { "id": 651, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove e quando vennero fondati i Fasci di combattimento", "answer": "Il PNF fu fondato a Roma il 7 novembre 1921 per iniziativa di Benito Mussolini come evoluzione in partito del movimento dei Fasci Italiani di Combattimento - fondati, sempre da Mussolini, a Milano, in piazza San Sepolcro, il 23 marzo 1919. Come movimento giovanile si dot\u00f2 nel 1921 dell'Avanguardia Giovanile Fascista. Rispetto al predecessore, il PNF abbandon\u00f2, via via che si consolidava al potere, gli ideali socialisteggianti e repubblicani per virare decisamente verso la destra dello scacchiere politico italiano." }, { "id": 652, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove fuggirono Vittorio Emanuele III e Badoglio nel 1943", "answer": "Il 25 luglio 1943, dopo lo sbarco alleato in Sicilia e a seguito dell'ordine del giorno Grandi, Vittorio Emanuele III destitu\u00ec Mussolini e nomin\u00f2 a capo del governo il maresciallo Badoglio. L'8 settembre del 1943, dopo l'annuncio dell'armistizio con gli Alleati, il re Vittorio Emanuele III, il principe Umberto e Badoglio fuggirono da Roma (di l\u00ec a poco occupata dai tedeschi) e, a bordo di una nave da guerra, da Ortona raggiunsero Brindisi, libera sia dai vecchi sia dai nuovi nemici." }, { "id": 653, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove fuggirono Vittorio Emanuele III e Badoglio nel 1943", "answer": "All'annuncio dell'armistizio di Cassibile, l'8 settembre 1943, l'Italia precipit\u00f2 nel caos. Vittorio Emanuele III, la corte ed il governo Badoglio fuggirono da Roma (in cui erano presenti forze tedesche) a Brindisi (libera dal controllo dei nazisti e che sar\u00e0 in breve raggiunta dall'avanzata degli angloamericani). L'esercito nel suo complesso, privo di ordini, sband\u00f2 e venne rapidamente disarmato dalle truppe tedesche e il Paese si trov\u00f2 diviso in due: il Regno del sud, gi\u00e0 liberato dagli alleati, formalmente sotto la sovranit\u00e0 sabauda, e la Repubblica Sociale Italiana (RSI), nelle regioni ancora occupate dai nazisti, formalmente guidata da Mussolini." }, { "id": 654, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove fuggirono Vittorio Emanuele III e Badoglio nel 1943", "answer": "Il 25 luglio 1943, dopo lo sbarco alleato in Sicilia e a seguito dell'ordine del giorno Grandi, Vittorio Emanuele III destitu\u00ec Mussolini e nomin\u00f2 a capo del governo il maresciallo Badoglio. L'8 settembre del 1943, dopo l'annuncio dell'armistizio con gli Alleati, il re Vittorio Emanuele III, il principe Umberto e Badoglio fuggirono da Roma (di l\u00ec a poco occupata dai tedeschi) e, a bordo di una nave da guerra, da Ortona raggiunsero Brindisi, libera sia dai vecchi che dai nuovi nemici." }, { "id": 655, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove fuggirono Vittorio Emanuele III e Badoglio nel 1943", "answer": "Nel 1943 il re Vittorio Emanuele III, cercando di sfuggire agli eventi di Liberazione che si susseguivano in Italia, ripieg\u00f2 verso Brindisi con il governo del maresciallo Pietro Badoglio, soggiornando per\u00f2 a San Vito la quale fu quindi ufficiosamente capitale d'Italia per tre giorni." }, { "id": 656, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove nacque il partito comunista d'Italia", "answer": "Nel 1921 si tiene a Livorno il XVII congresso del partito. Dopo giorni di dibattito serrato, i massimalisti unitari di Giacinto Menotti Serrati raccolgono 89.028 voti, i comunisti puri 58.783 ed i riformisti concentrazionisti 14.695. I comunisti di Amadeo Bordiga escono dal congresso e fondano il Partito Comunista d'Italia, con lo scopo di aderire ai 21 punti dell'Internazionale Comunista: Lenin, infatti, aveva invitato il PSI a conformarsi ai dettami e ad espellere la corrente riformista di Turati, Treves e Prampolini, ricevendo tuttavia il diniego da parte di Menotti Serrati, che non intendeva affatto rompere con alcune delle voci pi\u00f9 autorevoli, seppur minoritarie, del partito." }, { "id": 657, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove nacque il partito comunista d'Italia", "answer": "Il 15 gennaio 1921 a Livorno si apr\u00ec il XVII Congresso Nazionale del Partito socialista che termin\u00f2 con la scissione della componente comunista che il 21 gennaio diede vita al Partito comunista d'Italia. Tra i fondatori del nuovo partito vi furono personaggi di spicco messisi in evidenza durante i moti come Amadeo Bordiga e Antonio Gramsci." }, { "id": 658, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove nacque il partito comunista d'Italia", "answer": "L'occupazione ebbe termine il 26 settembre con un compromesso tra la propriet\u00e0 e gli operai favorito da Giolitti. Di fronte all'inerzia del Partito socialista gli ordinovisti si convinsero che \u00abil destino della rivoluzione socialista dipende soprattutto dalla esistenza di un partito che sia veramente un partito comunista\u00bb, e la Sezione torinese decise a grande maggioranza di costituirsi in frazione comunista, partecipando con Gramsci al Convegno di Imola che il 29 novembre sanc\u00ec ufficialmente la frazione comunista del Partito socialista, che vedeva in Amadeo Bordiga il suo leader pi\u00f9 prestigioso. Il 15 gennaio 1921 si apr\u00ec a Livorno il XVII Congresso socialista e il giorno 21 la minoranza comunista si costituiva in partito, il Partito comunista d'Italia: degli ordinovisti, erano presenti a Livorno Gramsci e Terracini, mentre Togliatti era rimasto a Torino a dirigere L'Ordine Nuovo, ora divenuto quotidiano." }, { "id": 659, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove nacque il partito comunista d'Italia", "answer": "Fu uno dei maggiori partiti politici italiani, nato il 21 gennaio 1921 a Livorno come Partito Comunista d'Italia (sezione italiana della III Internazionale) per scissione della mozione di sinistra del Partito Socialista Italiano guidata da Amadeo Bordiga e Antonio Gramsci, al XVII Congresso socialista." }, { "id": 660, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove nacque il partito comunista d'Italia", "answer": "Membro del Partito socialista italiano dal 1898, ader\u00ec al Partito comunista d'Italia, fin dal 1921, nello stesso anno in cui fu fondato a Livorno." }, { "id": 661, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove nacque il partito comunista d'Italia", "answer": "Il I Congresso del Partito Comunista d'Italia si tenne a Livorno il 21 gennaio 1921, in seguito alla scissione della frazione comunista al termine del XVII Congresso del Partito Socialista Italiano." }, { "id": 662, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove nacque il partito comunista d'Italia", "answer": "Al Congresso di Livorno \u00e8 tra i fondatori del Partito Comunista d'Italia." }, { "id": 663, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove nacque il partito comunista d'Italia", "answer": "La nascita del Partito Comunista d'Italia (Livorno 1921), ed. L'Internazionale, Milano 1981." }, { "id": 664, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove nacque il partito comunista d'Italia", "answer": "Il XVII Congresso del Partito Socialista Italiano si tenne a Livorno dal 15 al 21 gennaio 1921. Vi si registr\u00f2 la scissione della frazione comunista, che diede vita al Partito Comunista d'Italia." }, { "id": 665, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove oppose resistenza l'esercito austro-ungarico durante la battaglia di Vittorio Veneto", "answer": "La battaglia di Vittorio Veneto o terza battaglia del Piave fu l'ultimo scontro armato tra Italia e Impero austro-ungarico nel corso della prima guerra mondiale. Si combatt\u00e9 tra il 24 ottobre e il 4 novembre 1918 nella zona tra il fiume Piave, il Massiccio del Grappa, il Trentino e il Friuli e segu\u00ec di pochi mesi la fallita offensiva austriaca del giugno 1918 che non era riuscita ad infrangere la resistenza italiana sul Piave e sul Grappa e si era conclusa con un grave indebolimento della forza e della capacit\u00e0 di combattimento dell'imperial regio Esercito." }, { "id": 666, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove oppose resistenza l'esercito austro-ungarico durante la battaglia di Vittorio Veneto", "answer": "La battaglia di Vittorio Veneto fu caratterizzata da una fase iniziale duramente combattuta durante la quale l'esercito austro-ungarico fu ancora in grado di opporre valida resistenza sia sul Piave che nel settore del Monte Grappa, a cui segu\u00ec un improvviso e irreversibile crollo della difesa, con la progressiva disgregazione dei reparti e defezioni tra le minoranze nazionali, che favorirono la rapida avanzata finale dell'esercito italiano fino a Trento e Trieste." }, { "id": 667, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove si \u00e8 svolta la dodicesima battaglia dell'Isonzo", "answer": "La battaglia di Caporetto, o dodicesima battaglia dell'Isonzo, (in tedesco Schlacht von Karfreit, o zw\u00f6lfte Isonzoschlacht) venne combattuta durante la prima guerra mondiale tra il Regio Esercito italiano e le forze austro-ungariche e tedesche." }, { "id": 668, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove si \u00e8 svolta la dodicesima battaglia dell'Isonzo", "answer": "Dodicesima battaglia dell'Isonzo - 24 ottobre\u20137 novembre 1917 conosciuta anche come battaglia di Caporetto" }, { "id": 669, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove si incontrarono Mussolini ed Hitler per l'ultima volta", "answer": "Il 14 gennaio 1907 alla madre, gi\u00e0 da alcuni mesi incapace di dormire per i prolungati dolori al petto, venne diagnosticato un carcinoma mammario ulcerato in stadio avanzato e sub\u00ec una mastectomia radicale una settimana dopo. Ma fu tutto inutile a causa della diagnosi tardiva. Per tutto il 1907 Hitler si prese cura della madre e dell'appartamento in cui vivevano. La vedova, Klara, mor\u00ec all'et\u00e0 di 47 anni all'alba del 21 dicembre 1907 (\"Il Natale peggiore di tutta la mia vita\" ebbe ad affermare Hitler a Mussolini durante l'ultima visita che il dittatore italiano fece al F\u00fchrer nel 1944 alla \"Tana del lupo\"). Il medico che cur\u00f2 invano la madre di Hitler era ebreo, tale Eduard Bloch, e non soffr\u00ec alcuna persecuzione durante tutto il regime hitleriano." }, { "id": 670, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove si svolse la battaglia di Caporetto", "answer": "I luoghi pi\u00f9 significativi dove venne combattuta la battaglia di Caporetto furono l'omonima conca, le valli del Natisone e il massiccio del monte Colovrat." }, { "id": 671, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Che corone ottenne Vittorio Emanuele II durante la dittatura di Mussolini", "answer": "Durante il regime totalitario di Benito Mussolini, la dinastia ottenne formalmente con Vittorio Emanuele III le corone di Etiopia (1936) ed Albania (1939) in unione personale, mentre nel 1941, col Duca Aimone di Savoia-Aosta, anche la corona di Croazia. Questi ultimi titoli vennero tuttavia persi definitivamente nel 1945, a causa della sconfitta subita nella seconda guerra mondiale." }, { "id": 672, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove si svolse la \"Stalingrado d'Italia\"", "answer": "Sul versante Adriatico la linea passava lungo il corso del fiume Sangro, e lungo essa venne combattuta la sanguinosa battaglia di Ortona definita come \"la Stalingrado d'Italia\"." }, { "id": 673, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove si svolse la \"Stalingrado d'Italia\"", "answer": "Sul versante Adriatico la linea passava lungo il corso del fiume Sangro. Memorabile la sanguinosa battaglia di Ortona definita come \"la Stalingrado d'Italia\"." }, { "id": 674, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove si svolse la \"Stalingrado d'Italia\"", "answer": "Sul versante Adriatico la linea passava lungo il corso del fiume Sangro, e lungo essa venne combattuta la sanguinosa battaglia di Ortona definita come \"la Stalingrado d'Italia\".La battaglia dimenticata" }, { "id": 675, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove si svolse la \"Stalingrado d'Italia\"", "answer": "Sul versante Adriatico la linea passava lungo il corso del fiume Sangro. Memorabile la sanguinosa battaglia di Ortona definita come \"la Stalingrado d'Italia\".La battaglia dimenticata" }, { "id": 676, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove si svolsero i giochi olimpici nel 1936", "answer": "Nel 1936, durante i Giochi Olimpici di Berlino, venne affidata alla Francia l'organizzazione del Mondiale del 1938. Fu una scelta che scaten\u00f2 subito polemiche, a causa del mancato ritorno del torneo in Sud America: l'Argentina che a lungo aveva coltivato l'ambizione di ospitare la terza edizione del campionato, ritir\u00f2 dalla competizione la nazionale, subito imitata dall'Uruguay." }, { "id": 677, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove si svolsero i giochi olimpici nel 1936", "answer": "Specializzato nel dorso ha vinto la medaglia d'oro nei 100m ai Giochi olimpici di Berlino 1936." }, { "id": 678, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove si svolsero i giochi olimpici nel 1936", "answer": "Specializzata nel dorso ha vinto il bronzo nei 100m ai Giochi olimpici di Berlino 1936." }, { "id": 679, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove si svolsero i giochi olimpici nel 1936", "answer": "Vincitori di medaglie nell\u2019arte ai Giochi olimpici di Berlino 1936" }, { "id": 680, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove si svolsero i giochi olimpici nel 1936", "answer": "La canoa entr\u00f2 nel novero degli sport olimpici nel 1936, ai giochi di Berlino. (Vedi Canoa/kayak ai Giochi olimpici)." }, { "id": 681, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove si svolsero i giochi olimpici nel 1936", "answer": "Ha vinto una medaglia d'oro nel C1 1000m ai Giochi olimpici di Berlino 1936." }, { "id": 682, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove si svolsero i giochi olimpici nel 1936", "answer": "Partecip\u00f2 anche ai Giochi olimpici di Berlino nel 1936, capitanando la squadra alla medaglia di bronzo." }, { "id": 683, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove si svolsero i giochi olimpici nel 1936", "answer": "Specializzata nella rana, ha vinto la medaglia d'argento nei 200m ai Giochi olimpici di Berlino 1936." }, { "id": 684, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove si svolsero i giochi olimpici nel 1936", "answer": "Specializzata nel dorso, ha vinto la medaglia d'oro nei 100m ai Giochi olimpici di Berlino 1936." }, { "id": 685, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove si svolsero i giochi olimpici nel 1936", "answer": "Il nono torneo olimpico di pallanuoto si svolse nel corso dei Giochi Olimpici di Berlino del 1936. Le gare si sono disputate dall'8 al 15 agosto 1936." }, { "id": 686, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove si svolsero i giochi olimpici nel 1936", "answer": "Specializzato nella rana ha vinto la medaglia d'oro nei 200m ai Giochi olimpici di Berlino 1936." }, { "id": 687, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove venne annunciato il Piano Marshall", "answer": "Il discorso con cui l'allora segretario di Stato statunitense George Marshall annunci\u00f2 al mondo, il 5 giugno 1947 dall'Universit\u00e0 di Harvard, la decisione degli Stati Uniti di avviare l'elaborazione e l'attuazione di un piano di aiuti economico-finanziari per l'Europa che poi, per convenzione storiografica, sarebbe stato noto come \"Piano Marshall\", fu senza dubbio uno dei momenti pi\u00f9 importanti della storia della politica internazionale nell'immediato secondo dopoguerra." }, { "id": 688, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove venne firmato l'armistizio corto", "answer": "Il primo atto politico del governo fu l'approvazione e la firma del cos\u00ec detto armistizio lungo. Tale documento rappresentava un'integrazione dettagliata dei principi generali enunciati dall'armistizio corto firmato a Cassibile il 3 settembre e annunciato l'8 settembre. Questo formalmente poneva l'Italia nelle mani degli alleati rendendo esecutivo il principio della resa incondizionata citato nel documento firmato a Cassibile. Tuttavia il governo fece leva su una dichiarazione scritta ottenuta dal Comandante Supremo Alleato (fatta per indurre il governo italiano ad accettare l'espressione \"resa incondizionata\") in base alla quale gli Alleati si impegnavano ad ammorbidire le condizioni della resa in proporzione all'aiuto che l'Italia avrebbe fornito nella lotta contro i nazisti. Tale impegno venne inserito nel testo dell'armistizio lungo che venne quindi firmato da Badoglio a bordo della corazzata HMS Nelson alla fonda nelle acque di Malta il 29 settembre 1943." }, { "id": 689, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove venne firmato l'armistizio corto", "answer": "L\u2019armistizio di Cassibile (detto anche armistizio corto), fu un accordo siglato segretamente, nella cittadina di Cassibile, il 3 settembre del 1943, e l'atto con il quale il Regno d'Italia cess\u00f2 le ostilit\u00e0 contro le forze Anglo-Americane Alleate, nell'ambito della seconda guerra mondiale. In realt\u00e0 non si trattava affatto di un armistizio, ma di una vera e propria resa senza condizioni." }, { "id": 690, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove venne firmato l'armistizio corto", "answer": "L'armistizio di Cassibile (detto anche armistizio corto), fu un armistizio siglato segretamente, nella cittadina di Cassibile, il 3 settembre del 1943, e l'atto con il quale il Regno d'Italia cess\u00f2 le ostilit\u00e0 contro le forze Anglo-Americane Alleate, nell'ambito della seconda guerra mondiale. In realt\u00e0 non si trattava affatto di un armistizio, ma di una vera e propria resa senza condizioni." }, { "id": 691, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove venne firmato l'armistizio corto", "answer": "Il testo dell'armistizio corto siglato a Cassibile dal generale Castellano il 3 settembre 1943" }, { "id": 692, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove venne firmato l'armistizio corto", "answer": "A causa dell'avanzata degli Alleati dal sud Italia, il governo italiano, messo sotto pressione dal generale Eisenhower,Indro Montanelli - Paolo Granzotto 1986, pag. 225. il 3 settembre del 1943, aveva firmato a Cassibile la prima versione di un armistizio con gli inglesi e gli americani (il cos\u00ec detto armistizio corto), abbandonando di fatto l\u2019alleanza con i tedeschi. L'accordo era stato firmato dal generale Giuseppe Castellano.Bruno Vespa, 2004, pag. 11" }, { "id": 693, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove venne firmato l'armistizio corto", "answer": "Causa l'avanzata degli Alleati dal sud Italia e messo sotto pressione dal generale Eisenhower,Indro Montanelli - Paolo Granzotto 1986, pag. 225. il 3 settembre del 1943, il governo italiano aveva firmato a Cassibile la prima versione di un armistizio con gli inglesi e gli americani (il cos\u00ec detto armistizio corto), abbandonando di fatto l\u2019alleanza con i tedeschi. L'accordo era stato firmato dal generale Giuseppe Castellano.Bruno Vespa, 2004, pag. 11" }, { "id": 694, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove venne firmato l'armistizio corto", "answer": "Il primo atto politico del governo fu l'approvazione e la firma del cos\u00ec detto armistizio lungo. Tale documento rappresentava un'integrazione dettagliata dei principi generali enunciati dall'armistizio corto firmato a Cassibile il 3 settembre ed annunciato l'8 settembre. Questo formalmente poneva l'Italia nelle mani degli alleati rendendo esecutivo il principio della resa incondizionata citato nel documento firmato a Cassibile. Tuttavia il governo fece leva su una dichiarazione scritta ottenuta dal Comandante Supremo Alleato (fatta per indurre il governo italiano ad accettare l'espressione \"resa incondizionata\") in base alla quale gli Alleati si impegnavano ad ammorbidire le condizioni della resa in proporzione all'aiuto che l'Italia avrebbe fornito nella lotta contro i nazisti. Tale impegno venne inserito nel testo dell'armistizio lungo che venne quindi firmato da Badoglio a bordo della corazzata HMS Nelson alla fonda nelle acque di Malta il 29 settembre 1943." }, { "id": 695, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In quali luoghi venne imprigionato Mussolini nel 1943", "answer": "Nel luglio-agosto 1943 il generale Dwight D. Eisenhower guid\u00f2 lo sbarco in Sicilia: il 10 luglio alcune armate anglo-americane sbarcano in Sicilia; il 17 agosto la Sicilia era liberata. Mussolini venne fatto arrestare dal re il 26 luglio dello stesso anno, sfiduciato dal Partito Nazionale Fascista, imprigionato a Ponza, poi a La Maddalena ed infine, il 27 agosto, a Campo Imperatore, dove venne liberato dai tedeschi il 12 settembre, condotto a Monaco da Hitler, e riaccompagnato in Italia dove il 23 settembre costitu\u00ec la Repubblica Sociale Italiana (RSI), o Repubblica di Sal\u00f2 (sul lago di Garda)." }, { "id": 696, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove vennero trasferiti i militari italiani catturati nell'operazione Achse", "answer": "I tedeschi attuarono l'operazione Achse ed altre operazioni minori, con le quali le truppe tedesche occuparono le zone dell'Italia non ancora liberate dagli Alleati, inserendo il Trentino-Alto Adige e le provincie di Belluno, Udine, Gorizia, Trieste, Pola, Fiume e Lubiana all'interno di due zone di operazioni nelle quali esercitarono una sorta di sovranit\u00e0 sostanziale. 700 000 soldati italiani, in assenza di ordini precisi, furono presi prigionieri dall'esercito tedesco e deportati in Germania." }, { "id": 697, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove vennero trasferiti i militari italiani catturati nell'operazione Achse", "answer": "Contemporaneamente agli sbarchi alleati sul continente, si concretizz\u00f2 il piano di occupazione della penisola da parte della Wehrmacht (Operazione Achse) gi\u00e0 predisposto in precedenza nel caso di una defezione dell'Italia dalla guerra. I militari italiani che si trovavano sotto il controllo tedesco furono disarmati e tradotti in Germania come Internati Militari Italiani, mentre i reparti che resistettero ai tentativi di disarmo, nonostante i tentativi di difesa delle posizioni a loro assegnate, vennero travolti. Solo le navi della Regia Marina, ad eccezione della nave da battaglia Roma affondata dai tedeschi, riuscirono a sottrarsi alle mire tedesche e a consegnarsi agli Alleati nell'isola di Malta." }, { "id": 698, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove vennero trasferiti i militari italiani catturati nell'operazione Achse", "answer": "Operazione Achse (\"Asse\", nella storiografia tedesca Fall Achse) fu il nome in codice del piano elaborato dell'Oberkommando der Wehrmacht (OKW) durante la seconda guerra mondiale, per controbattere un'eventuale uscita dell'Italia dalla guerra, neutralizzare le sue forze armate schierate nei vari teatri bellici del Mediterraneo ed occupare militarmente la penisola. L'operazione, pianificata da Hitler e dal comando tedesco fin dal maggio 1943 in previsione di un possibile crollo del Fascismo e di una defezione italiana, si concluse con il pieno successo della Wehrmacht che, approfittando anche del disorientamento dei reparti di truppa e della disgregazione delle strutture dirigenti italiane dopo l'armistizio dell'8 settembre, in pochi giorni sopraffece gran parte delle forze armate dell'ex-alleato, catturando centinaia di migliaia di soldati che furono in gran parte internati in Germania come lavoratori coatti, e si impadron\u00ed di un cospicuo bottino di armi ed equipaggiamenti." }, { "id": 699, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove vennero trasferiti i militari italiani catturati nell'operazione Achse", "answer": "La Wehrmacht ottenne, con la riuscita di Achse e delle operazioni minori collegate, un rilevante successo strategico, mantenendo le posizioni strategiche pi\u00f9 importanti dello scacchiere mediterraneo e superando gravi difficolt\u00e0 operative; inoltre si impadron\u00ec di notevoli quantitativi di armi, equipaggiamenti e risorse materiali presenti negli arsenali italiani che servirono utilmente a integrare le decrescenti risorse della Germania. Vennero catturati quasi 800.000 soldati italiani che in gran parte vennero trasferiti nel Reich come Internati Militari Italiani, senza il riconoscimento dello status di prigionieri di guerra e quindi impiegati nel lavoro obbligatorio nella macchina bellica tedesca." }, { "id": 700, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Dove vennero trasferiti i militari italiani catturati nell'operazione Achse", "answer": "La Wehrmacht ottenne, con la riuscita di Achse e delle operazioni minori collegate, un rilevante successo strategico, mantenendo le posizioni strategiche pi\u00f9 importanti dello scacchiere mediterraneo e superando gravi difficolt\u00e0 operative; inoltre si impadron\u00ec di notevoli quantitativi di armi, equipaggiamenti e risorse materiali presenti negli arsenali italiani che servirono utilmente a integrare le decrescenti risorse della Germania. Vennero catturati quasi 800.000 soldati italiani che in gran parte vennero trasferiti nel Reich come Internati Militari Italiani, senza il riconoscimento dello status di prigionieri di guerra e quindi impiegati nel lavoro obbligatorio nella macchina bellica tedesca .." }, { "id": 701, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Durante quale conferenza vennero definiti nuovi confini geopolitici dopo la prima guerra mondiale", "answer": "La conferenza di pace di Parigi del 1919 fu una riunione internazionale, che vide i paesi usciti vincitori dalla prima guerra mondiale, impegnati nel delineare una nuova situazione geopolitica in Europa e stilare i trattati di pace con le Potenze Centrali uscite sconfitte dalla guerra. La conferenza si apr\u00ec il 18 gennaio 1919 e dur\u00f2 fino al 21 gennaio 1920, con alcuni intervalli." }, { "id": 702, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Durante quale guerra mondiale avvenne la Conferenza di Jalta", "answer": "1945 \u2013 Seconda guerra mondiale: si conclude la Conferenza di Jalta" }, { "id": 703, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Durante quale guerra mondiale avvenne la Conferenza di Jalta", "answer": "La conferenza di Jalta fu un vertice tenutosi nel febbraio 1945 presso Livadija (3 km a ovest di Jalta), in Crimea, durante la Seconda guerra mondiale, nel quale i capi politici dei tre principali paesi Alleati presero alcune decisioni importanti sul proseguimento del conflitto, sull'assetto futuro della Polonia, e sull'istituzione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite." }, { "id": 704, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Durante quale guerra mondiale avvenne la Conferenza di Jalta", "answer": "La conferenza di Jalta \u00e8 il nome di un vertice tenutosi presso Livadija (3 km a ovest di Jalta), in Crimea, durante la Seconda guerra mondiale, nel quale i capi politici dei tre principali paesi Alleati presero alcune decisioni importanti sul proseguimento del conflitto, sull'assetto futuro della Polonia, e sull'istituzione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite." }, { "id": 705, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Durante quale guerra mondiale avvenne la Conferenza di Jalta", "answer": "1945 La conferenza di Jalta e la conferenza di Potsdam vedono Stati Uniti, Unione Sovietica e Regno Unito, le potenze vincitrici della seconda guerra mondiale, gettare le basi per il nuovo equilibrio politico e territoriale." }, { "id": 706, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Durante quale guerra mondiale avvenne la Conferenza di Jalta", "answer": "Scritto da Italo Alighiero Chiusano e diretto da Paolo Gazzara e Massimo Sani, costituiva una drammatizzazione televisiva degli eventi che portarono alla conferenza di Jalta, tenutasi nel febbraio 1945 che vide riuniti i paesi Alleati della seconda guerra mondiale." }, { "id": 707, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Durante quale guerra mondiale avvenne la Conferenza di Jalta", "answer": "Durante gli incontri della conferenza di Teheran (1943), della conferenza di Jalta (1945) e della conferenza di Potsdam (1945), le tre principali potenze del tempo di guerra Stati Uniti, Unione Sovietica e Regno Unito, si accordarono sul metodo per punire i responsabili dei crimini di guerra commessi durante la seconda guerra mondiale. Anche la Francia riusc\u00ec a guadagnarsi un posto all'interno del tribunale. Oltre 200 tedeschi imputati di crimini di guerra vennero processati a Norimberga, mentre altri 1.600 attraverso i tradizionali canali della giustizia militare." }, { "id": 708, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Fin dove avanz\u00f2 l'esercito italiano durante la battaglia di Vittorio Veneto", "answer": "La battaglia di Vittorio Veneto fu caratterizzata da una fase iniziale duramente combattuta durante la quale l'esercito austro-ungarico fu ancora in grado di opporre valida resistenza sia sul Piave che nel settore del Monte Grappa, a cui segu\u00ec un improvviso e irreversibile crollo della difesa, con la progressiva disgregazione dei reparti e defezioni tra le minoranze nazionali, che favorirono la rapida avanzata finale dell'esercito italiano fino a Trento e Trieste." }, { "id": 709, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Fin dove si estese l'influenza italiana in Somalia nel giugno del 1925", "answer": "La prima penetrazione italiana in Somalia fu stabilita nel sud del paese africano tra il 1889 e il 1890 come protettorato. Fu dichiarata colonia nel 1905. Nel giugno 1925 la sfera di influenza italiana venne estesa fino ai territori dell'Oltregiuba e le isole Giuba, fino ad allora parte del Kenya inglese e cedute come ricompensa per l'entrata in guerra a fianco degli Alleati durante la prima guerra mondiale." }, { "id": 710, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Fin dove si estese l'influenza italiana in Somalia nel giugno del 1925", "answer": "La prima colonia italiana fu stabilita nel sud della Somalia tra il 1889 e il 1890, inizialmente come protettorato. Nel giugno 1925 la sfera di influenza italiana venne estesa fino ai territori dell'Oltregiuba e le Isole Giuba, fino ad allora parte del Kenya inglese e cedute come ricompensa per l'entrata in guerra a fianco degli Alleati durante la prima guerra mondiale." }, { "id": 711, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Fin dove si estese l'influenza italiana in Somalia nel giugno del 1925", "answer": "La prima colonia italiana fu stabilita nel sud della Somalia tra il 1889 e il 1890, inizialmente come protettorato. Nel giugno 1925 la sfera di influenza italiana venne estesa fino ai territori dell'Oltregiuba e alle Isole Giuba, fino ad allora parte del Kenya inglese e cedute come ricompensa per l'entrata in guerra a fianco degli Alleati durante la prima guerra mondiale. Negli anni venti e trenta si ebbe l'insediamento di numerosi coloni italiani a Mogadiscio e nelle aree agricole come Villabruzzi, con notevole sviluppo della colonia. Dopo l'entrata dell'Italia nella seconda guerra mondiale (10 giugno 1940), nell'agosto 1940 le truppe italiane occuparono la Somalia britannica (Somaliland), che fu amministrativamente incorporata nella Somalia italiana[senza fonte]. Nei primi mesi del 1941 le truppe inglesi occuparono tutta la Somalia italiana e riconquistarono anche il Somaliland. Dopo l'invasione da parte delle truppe alleate nella seconda guerra mondiale la Somalia Italiana fu consegnata all'Italia in amministrazione fiduciaria decennale nel 1950." }, { "id": 712, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A chi si opposero le potenze dell'Asse durante la seconda guerra mondiale", "answer": "L'espressione potenze dell'Asse, o semplicemente Asse, \u00e8 usata per indicare l'insieme delle nazioni che parteciparono alla seconda guerra mondiale in opposizione agli Alleati." }, { "id": 713, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A chi si opposero le potenze dell'Asse durante la seconda guerra mondiale", "answer": "La seconda guerra mondiale fu il conflitto armato che tra il 1939 e il 1945 vide contrapporsi da un lato le potenze dell'Asse e dall'altro i paesi Alleati. Viene definito \"mondiale\" in quanto, cos\u00ec come gi\u00e0 accaduto per la Grande Guerra, vi parteciparono nazioni di tutti i continenti e le operazioni belliche interessarono gran parte del pianeta." }, { "id": 714, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A chi si opposero le potenze dell'Asse durante la seconda guerra mondiale", "answer": "Con alleati della seconda guerra mondiale (spesso semplicemente Alleati) si indicano quei paesi che si coalizzarono contro le Potenze dell'Asse durante la seconda guerra mondiale." }, { "id": 715, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A chi si opposero le potenze dell'Asse durante la seconda guerra mondiale", "answer": "Asse \u00e8 un termine che pu\u00f2 essere usato per indicare un'alleanza tra nazioni. Un esempio storico sono le Potenze dell'Asse della seconda guerra mondiale, contro cui combatterono gli Alleati. Nel 2002 George W. Bush rese popolare il termine controverso di Asse del Male." }, { "id": 716, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A chi si opposero le potenze dell'Asse durante la seconda guerra mondiale", "answer": "Operazione Shingle, operazione militare organizzata dagli eserciti alleati contro le forze dell'asse nella zona di Anzio e di Nettuno, durante la campagna d'Italia, nella seconda guerra mondiale." }, { "id": 717, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A chi si opposero le potenze dell'Asse durante la seconda guerra mondiale", "answer": "La Oorlogskruis 1939\u20131945 (\"Croce di guerra 1939-1945\") \u00e8 una medaglia belga creata il 26 settembre 1939 in concomitanza con quella francese per onorare quanti, assieme agli alleati, avessero combattuto contro le potenze dell'Asse durante la seconda guerra mondiale. Essa si rifaceva nel disegno alla Croix de guerre del 1914-1918 ed in generale alla croce di guerra francese." }, { "id": 718, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A chi si opposero le potenze dell'Asse durante la seconda guerra mondiale", "answer": "La Croix de guerre 1939\u20131945 (\"Croce di guerra 1939-1945\") \u00e8 una medaglia francese creata il 26 settembre 1939 per onorare quanti, assieme agli alleati, avessero combattuto contro le potenze dell'Asse durante la seconda guerra mondiale. Essa si rifaceva nel disegno alla Croix de guerre del 1914-1918." }, { "id": 719, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Che cosa fece il Regio Esercito nel 1942 per annientare i gruppi partigiani in Albania", "answer": "Nel 1942 il Regio Esercito diede vita ad una vasta campagna di operazioni militari di rastrellamento e normalizzazione del territorio che si distese per 27 regioni dell'Albania con lo scopo di distruggere i gruppi partigiani organizzati, Cete, che operavano nella zona." }, { "id": 720, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Gli irredentisti italiani furono interventisti o neutralisti rispetto alla prima guerra mondiale", "answer": "Gli irredentisti furono alla testa della campagna interventista a favore dell'entrata dell'Italia nella prima guerra mondiale e del conseguimento dei confini naturali (inevitabilmente trovandosi nelle pi\u00f9 diverse zone del territorio nazionale, anche non necessariamente presso i confini, comunit\u00e0 allogene e alloglotte); tuttavia alla fine del conflitto molti fra loro abbandonarono il principio dell'autodeterminazione e condivisero la richiesta di una definizione dei nuovi confini anche in base all'eredit\u00e0 storica (soprattutto con riferimento alla Dalmazia, prevalentemente slava nelle zone rurali e nell'interno e con limitate comunit\u00e0 italofone nelle principali citt\u00e0 costiere e nelle isole antistanti), al criterio degli interessi economici e alle esigenze di difesa militare. Emerse quindi una forte contraddizione con i principi originari dell'irredentismo." }, { "id": 721, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In base a quale principio non venne assegnata la Dalmazia all'Italia", "answer": "L'insoddisfazione nasceva per la constatazione che l'Italia avrebbe dovuto rinunciare ad alcune delle terre promesse nel Patto di Londra (segnatamente, la Dalmazia settentrionale) in base al \"principio di nazionalit\u00e0\" invocato nei Quattordici punti di Wilson, ma contemporaneamente non avrebbe avuto la citt\u00e0 di Fiume, non compresa fra le ricompense promesse all'Italia dall'Intesa nel 1915, ma abitata da oltre 25 mila italiani. A questo si aggiungeva la situazione nebulosa delle pretese italiane in Anatolia (a fronte dei massicci guadagni territoriali franco-britannici in Medio Oriente), la negazione di compensi coloniali in Africa, risolta solo dopo molti anni, e la risistemazione dell'Adriatico meridionale ai danni dell'Italia, con l'assegnazione arbitraria del Montenegro al nuovo Regno dei Serbi, dei Croati e degli Sloveni e l'appoggio alle istanze albanesi di distacco dal protettorato imposto dall'Italia sul paese. Il leitmotiv della vittoria mutilata divenne allora uno dei principali temi di propaganda e rivendicazione del fascismo, che se ne serv\u00ec per accusare i deboli governi postbellici e gli altri partiti di aver indebolito il paese e diffuso fra i lavoratori l'opinione che i diritti dell'Italia non fossero degni di adeguata difesa." }, { "id": 722, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In base a quale principio non venne assegnata la Dalmazia all'Italia", "answer": "La questione dei confini fu infine risolta coi trattati di Saint Germain e di Rapallo. L'Italia ottenne solo parte di ci\u00f2 che le era stato promesso dal patto segreto di Londra. In base al ''principio di nazionalit\u00e0'', sostenuta dalla dottrina Wilson, le fu negata la Dalmazia (dove ottenne solo la citt\u00e0 di Zara ed alcune isole)." }, { "id": 723, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In base a quale trattato la Gran Bretagna chiese di rispettare la neutralit\u00e0 del Belgio nel 1914", "answer": "La Gran Bretagna non era vincolata alla Francia da nessun trattato di alleanza ma solo dall'Entente cordiale; con il Belgio invece esisteva, ratificato nel 1839 da varie potenze europee, il trattato dei XXIV articoli che ne garantiva la neutralit\u00e0 e la protezione in caso di attacco, e in virt\u00f9 di questo il 31 luglio 1914 il governo di Londra chiese a Francia e Germania di rispettare la neutralit\u00e0 del piccolo Stato. La Francia si impegn\u00f2 a farlo, la Germania tacque." }, { "id": 724, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In base a quale trattato la Gran Bretagna chiese di rispettare la neutralit\u00e0 del Belgio nel 1914", "answer": "Il riferimento del comunicato belga era al trattato dei XVIII articoli del 26 giugno 1831 che imponeva al Belgio la \"perpetua neutralit\u00e0\" garantita dalle grandi potenze. L'impegno alla neutralit\u00e0 belga fu poi confermato il 14 ottobre con il trattato dei XXIV articoli che fu ratificato il 19 aprile 1839. Il 2 agosto 1914 quel trattato era ancora in vigore .." }, { "id": 725, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In base a quale trattato la Gran Bretagna chiese di rispettare la neutralit\u00e0 del Belgio nel 1914", "answer": "La Gran Bretagna non era vincolata alla Francia da nessun trattato di alleanza ma solo dall'Entente cordialeFirmata nel 1904 allo scopo di dirimere le annose questioni per l'Egitto e il Marocco, l'\"Intesa cordiale\" defin\u00ec tra Francia e Gran Bretagna il reciproco riconoscimento di sfere d'influenza coloniale. Vedi: .; con il Belgio invece esisteva, ratificato nel 1839 da varie potenze europee, il trattato dei XXIV articoli che ne garantiva la neutralit\u00e0 e la protezione in caso di attacco ., e in virt\u00f9 di questo il 31 luglio 1914 il governo di Londra chiese a Francia e Germania di rispettare la neutralit\u00e0 del piccolo Stato. La Francia si impegn\u00f2 a farlo, la Germania tacque." }, { "id": 726, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno avvenne la marcia su Roma", "answer": "Alla vigilia della marcia su Roma (ottobre 1922), Badoglio fu consultato dal Sovrano sulla gravit\u00e0 della situazione. Il generale piemontese sostenne che la dimostrazione si sarebbe dispersa al primo colpo di arma da fuoco, e chiese poteri straordinari (che per\u00f2 non gli vennero concessi) per ristabilire la situazione." }, { "id": 727, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno avvenne la marcia su Roma", "answer": "Nel dicembre 1920 il fascismo apriva in citt\u00e0 un suo giornale, Il popolo di Trieste che inizi\u00f2 a propagare l'idea che il crollo del decrepito e anacronistico Impero austro-ungarico offriva finalmente la possibilit\u00e0, ai triestini e ai giuliani in generale, di svolgere una funzione importante nell'Adriatico e nei Balcani, in chiave imperialista. Sensibili a tale richiamo furono \u00abindustriali in pericolo, borghesi dall'avvenire incerto, ufficiali smobilitati, studenti inquieti, popolani ambiziosi\u00bb Le elezioni del 1921 videro a Trieste una notevole affermazione della coalizione fascista (il Blocco italiano) che ottenne circa il 45% dei voti totali. Non c'\u00e8 pertanto da stupirsi se, all'indomani della marcia su Roma (28 ottobre 1922) l'occupazione di alcuni edifici pubblici della citt\u00e0 da parte degli squadristi locali, capitanati da Francesco Giunta, avvenne con il beneplacito delle autorit\u00e0. Qualche giorno pi\u00f9 tardi sfil\u00f2 per le vie di Trieste un corteo di fascisti, accompagnati da un reparto di \"cavalleria fascista\". Era iniziato, anche per la citt\u00e0 giuliana, il ventennio nero. A seguito delle fiamme seguirono varie esplosioni, probabilmente dovute a un deposito di armi presente nel Balkan." }, { "id": 728, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno avvenne la marcia su Roma", "answer": "1922 \u2013 Marcia su Roma di Mussolini" }, { "id": 729, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno avvenne la marcia su Roma", "answer": "Le squadre, che, a detta di Mussolini, giunsero a raccogliere 300.000 aderenti, fornirono il nerbo della forza eversiva con la quale, il 28 ottobre 1922 il Fascismo marci\u00f2 su Roma convincendo il sovrano Vittorio Emanuele III a consegnare le redini del governo." }, { "id": 730, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno avvenne la marcia su Roma", "answer": "Tra il 27 e il 31 ottobre 1922, la \" rivoluzione fascista \" ebbe il suo culmine con la \" marcia su Roma \", opera di gruppi di camicie nere provenienti da diverse zone d'Italia e guidate dai \"quadrumviri\" ( Italo Balbo , Cesare Maria De Vecchi , Emilio De Bono e Michele Bianchi ). Il loro numero non \u00e8 mai stato stabilito con certezza; tuttavia, a seconda della fonte di riferimento, la cifra considerata oscilla tra le 30.000 e le 300.000 persone. senza;fonte " }, { "id": 731, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno avvenne la marcia su Roma", "answer": "Dopo la marcia su Roma del 28 ottobre 1922, Mussolini, che era stato eletto parlamentare l'anno precedente insieme ad altri esponenti fascisti, fu incaricato dal re Vittorio Emanuele III di formare un nuovo governo sostenuto da una maggioranza composta anche dal Partito Popolare Italiano e da altri gruppi di estrazione liberale. Il 15 dicembre 1922 fu costituito il Gran Consiglio del Fascismo, organo supremo del Partito Nazionale Fascista, che tenne la sua prima seduta il 12 gennaio 1923." }, { "id": 732, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno avvenne la marcia su Roma", "answer": "Marcia su Roma (Italia, 1922, attuato)" }, { "id": 733, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno avvenne la marcia su Roma", "answer": "Il 28 ottobre 1922 partecipa alla marcia su Roma." }, { "id": 734, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno avvenne la marcia su Roma", "answer": "La Marcia su Roma (circa 1922)" }, { "id": 735, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno avvenne lo sciopero delle lancette", "answer": "Nel marzo 1920 scoppiarono importanti scioperi, in particolare, presso la Fiat di Torino, il cosiddetto sciopero delle lancette, cosiddetto per l'episodio che diede origine alla vertenza. Gli operai di Torino della FIAT avevano chiesto alla direzione dello stabilimento, in concomitanza con l'entrata in vigore dell'ora legale, di posticipare di un'ora l'ingresso al lavoro. Dopo il diniego da parte della propriet\u00e0, la Commissione interna dell'officina Industrie Metallurgiche aveva proceduto, di sua iniziativa, a spostare di un'ora indietro l'orologio della fabbrica. In seguito a ci\u00f2, la direzione licenzi\u00f2 tre membri della Commissione interna; gli operai risposero con uno sciopero di solidariet\u00e0 che, il 29 marzo 1920, coinvolse tutte le officine metallurgiche di Torino ed al quale gli industriali risposero a loro volta con una serrata, pretendendo, come condizione per riprendere il lavoro negli stabilimenti, che venissero sciolti i Consigli di fabbrica. Lo sciopero generale, indetto alla met\u00e0 di aprile, coinvolse circa 120.000 lavoratori di Torino e provincia. Tuttavia, tanto la direzione nazionale della CGdL quanto quella del Partito socialista si rifiutarono di dare il loro appoggio al movimento torinese, n\u00e9 vollero estendere la vertenza al resto d'Italia mediante la proclamazione di uno sciopero generale. Inoltre in quei giorni il governo invi\u00f2 a presidiare la citt\u00e0 una truppa di circa 50.000 militari. Isolati a livello nazionale e sotto la minaccia delle armi, gli operai di Torino dovettero capitolare: la vertenza si chiuse con un concordato che prevedeva un forte ridimensionamento dei Consigli di fabbrica. Lo sciopero termin\u00f2 cos\u00ec il 24 aprile senza che i lavoratori coinvolti avessero visto riconosciute le proprie richieste, fra cui il riconoscimento, da parte degli industriali, dei Consigli di fabbrica. Antonio Gramsci, dalla rivista L'Ordine Nuovo, ammise la momentanea sconfitta:" }, { "id": 736, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno avvenne lo sciopero delle lancette", "answer": "i portuali di New York (1920), cui fece immediatamente eco lo sciopero degli operai dell'industria di Torino di marzo-aprile (sciopero delle lancette) per il riconoscimento dei consigli di fabbrica." }, { "id": 737, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno fu adottata la Legge Acerbo", "answer": "Giunto al potere alla fine del 1922, Benito Mussolini manifest\u00f2 subito la volont\u00e0 di modificare il sistema elettorale per costituirsi una Camera favorevole e di indire nuove elezioni. La legge elettorale del 18 novembre 1923, n. 2444, meglio nota come legge Acerbo (dal nome del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giacomo Acerbo, che ne fu l'estensore materiale), rispose a questa esigenza introducendo un sistema che prevedeva l'introduzione nel territorio dello Stato del Collegio Unico nazionale attribuendo due terzi dei seggi alla lista che avesse riportato la maggioranza relativa (purch\u00e9 superiore al 25%), mentre l'altro terzo sarebbe stato ripartito proporzionalmente tra le altre liste di minoranza su base regionale e con criterio proporzionale. Questa normativa fu impiegata nelle elezioni politiche italiane del 1924." }, { "id": 738, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno fu adottata la Legge Acerbo", "answer": "Le elezioni politiche del 1924 si sono svolte il 6 aprile 1924. Avevano diritto di voto tutti i cittadini maggiorenni di sesso maschile. Furono le uniche elezioni disciplinate dalla cosiddetta \"legge Acerbo\" (n. 2444 del 18 novembre 1923), proporzionale con premio di maggioranza." }, { "id": 739, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno fu adottata la Legge Acerbo", "answer": "In base alla nuova legge elettorale (legge 18 novembre 1923 n. 2444, nota come \"legge Acerbo\"), alla lista che avesse ottenuto la maggioranza relativa dei voti a livello nazionale - purch\u00e9 avesse almeno il 25% - venivano assegnati i 2/3 dei seggi in tutte le circoscrizioni (ci\u00f2 significava l'elezione in blocco di tutti i candidati della lista, essendo essi 356), mentre gli scranni rimanenti erano assegnati alle altre liste in proporzione ai voti ottenuti e secondo ordine di preferenza personale. Il Listone comunque ottenne solo 355 seggi su 356, a causa della sopravvenuta morte di uno dei suoi candidati, Giuseppe De Nava." }, { "id": 740, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno fu adottata la Legge Acerbo", "answer": "La legge 18 novembre 1923, n. 2444 - nota come Legge Acerbo (dal nome del deputato Giacomo Acerbo che redasse il testo) - fu una legge elettorale del Regno d'Italia, adottata dal Regno nelle elezioni politiche italiane del 1924." }, { "id": 741, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno fu adottata la Legge Acerbo", "answer": "Il disegno di legge, redatto dall'allora sottosegretario alla presidenza del consiglio Giacomo Acerbo, fu approvato il 4 giugno 1923 dal Consiglio dei ministri presieduto da Mussolini. Il successivo 9 giugno venne presentato alla Camera dei Deputati e sottoposto all\u2019esame di una commissione \u2013 detta dei \u201cdiciotto\u201d \u2013 nominata dal presidente Enrico De Nicola, secondo il criterio della rappresentanza dei gruppi." }, { "id": 742, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno fu adottata la Legge Acerbo", "answer": "Legge Acerbo (dal nome dell'omonimo deputato che redasse il testo)Paul Ginsborg, Storia d'Italia dal dopoguerra a oggi, Torino, Einaudi, 1989, p.190 fu la legge elettorale italiana approvata il 18 novembre 1923 con il n. 2444 e adottata dal Regno d'Italia nelle elezioni del 1924." }, { "id": 743, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno fu adottata la Legge Acerbo", "answer": "La legge venne abrogata nel 1923 con l'entrata in vigore della cosiddetta legge Acerbo." }, { "id": 744, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno fu adottata la Legge Acerbo", "answer": "la legge Acerbo del 1923, con premio di maggioranza alla lista che superava il 25% dei voti;" }, { "id": 745, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno fu adottata la Legge Acerbo", "answer": "Per tali motivi sono state trovate delle analogie con la legge truffa del 1953. e con la Legge Acerbo del 1923" }, { "id": 746, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno fu firmato il trattato tra Etiopia ed Italia", "answer": "Trattato italo-etiope del 1928 \u00b7 Trattato di Losanna (1912) \u00b7 Trattato di Losanna (1923) \u00b7 Accordo franco-italiano \u00b7 Patto Hoare-Laval \u00b7 Trattato di Uccialli" }, { "id": 747, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno fu istituita l'NDH", "answer": "L'istituzione dell'NDH fu proclamata il 10 aprile 1941 da Slavko Kvaternik, deputato leader degli Ustascia. Il capo dello Stato era Ante Paveli\u0107. Sulla carta, lo Stato Indipendente di Croazia era una monarchia, ma il re, Aimone di Savoia, quarto duca d'Aosta (fratello del vicer\u00e9 d'Etiopia Amedeo) della casa di Savoia, che assunse il nome di Tomislavo II (come Tomislav, primo re croato nel 925), non aveva potere effettivo e non mise mai piede sul territorio dell'NDH. Non avendo nessuna esperienza politica e non essendo a conoscenza dei piani esatti del governo italiano, Aimone-Tomislao rifiut\u00f2 di partire per la Croazia; lo scrisse chiaramente in una lettera a Vittorio Emanuele e in un'altra indirizzata a Mussolini, nella quale asser\u00ec che la risoluzione territoriale dalmata, \u00abterra che non si sarebbe mai potuta italianizzare\u00bb, era un ostacolo a qualsiasi riconciliazione con i croati: Aimone non accett\u00f2 di diventare re di una nazione amputata dall'Italia e pass\u00f2 alla storia come il \u00abre che non fu mai\u00bb." }, { "id": 748, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno fu istituita l'NDH", "answer": "Il 6 aprile 1941 il Regno di Jugoslavia fu invaso dalle forze dell'Asse e Paveli\u0107 divenne il capo dello Stato Indipendente di Croazia (NDH), comprendente anche la Bosnia ed una piccola parte della Serbia, di fatto dipendente dalla Germania e dall'Italia fascista, da cui riprese le istituzioni. La corona di Croazia venne offerta ad Aimone di Savoia-Aosta, che la cinse con il nome Tomislavo II, anche se non mise mai piede nella terra di cui era re. Gli italiani, inoltre, si erano annessi buona parte della costa dalmata, mentre i tedeschi esercitavano il pieno controllo militare sulla zona settentrionale." }, { "id": 749, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno furono indette le leggi razziali", "answer": "I rapporti tra Fascismo ed ebrei, gi\u00e0 resi difficili e precari dalle leggi razziali del 1938, sub\u00ec un ulteriore degrado dopo la costituzione della Repubblica Sociale Italiana. Il Manifesto di Verona stabil\u00ec infatti all'articolo 7 che: \u00abGli appartenenti alla razza ebraica sono stranieri. Durante questa guerra appartengono a nazionalit\u00e0 nemica\u00bb." }, { "id": 750, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno furono indette le leggi razziali", "answer": "Gli omosessuali, un altro gruppo perseguitato dalle politiche del governo nazista di Hitler, non furono perseguitati ufficialmente dal governo fascista in quanto tali. Pi\u00f9 di trecento persone furono allontanate, soprattutto dopo la promulgazione delle leggi razziali nel 1938; di questi, 42 erano di Catania, ove il questore Molina fu tra i pochi ad applicare effettivamente tale legge, invece assai meno applicata altrove." }, { "id": 751, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno furono indette le leggi razziali", "answer": "Nel 1938, all'apice del consenso popolare del regime, che aveva ottenuto la firma del Manifesto della razza da parte di grandi esponenti della cultura italiana tra cui il futuro padre costituente Amintore Fanfani, il Re firm\u00f2 le leggi razziali del governo fascista, che introdussero discriminazioni nei confronti degli Ebrei. Di formazione liberale, Vittorio Emanuele avvers\u00f2, sia pur non pubblicamente, queste disposizioni che cancellavano uno dei pi\u00f9 notevoli apporti di Casa Savoia al Risorgimento Italiano, il principio di non discriminazione e di parit\u00e0 di trattamento dei sudditi indipendentemente dal culto professato stabilito nel 1848. In effetti, l'attuazione delle leggi razziali fu alla base di un ulteriore inasprimento dei rapporti tra la Corona e il Duce, sempre pi\u00f9 stanco degli ostacoli frapposti dalla prima (rimasta l'unico serio freno-opposizione insieme alla Chiesa cattolica) e intenzionato a cogliere il momento opportuno per instaurare un regime repubblicano." }, { "id": 752, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno furono indette le leggi razziali", "answer": "Mussolini inizialmente aveva espresso disapprovazione nei confronti della politica razzista espressa dal nazionalsocialismo. Tuttavia, a partire dal 1938, in concomitanza dell'alleanza con la Germania, il regime fascista promulg\u00f2 una serie di decreti il cui insieme \u00e8 noto come leggi razziali, che introducevano provvedimenti segregazionisti nei confronti degli ebrei italiani e dei sudditi di colore dell'Impero." }, { "id": 753, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno furono indette le leggi razziali", "answer": "Nel 1938 Mussolini fece promulgare da re Vittorio Emanuele III le leggi razziali antisemite, che non avevano precedenti in Italia. Con la promulgazione di un insieme di provvedimenti legislativi e normativi noto come Provvedimenti per la difesa della razza, secondo autorevoli testimoni quali Galeazzo Ciano redatte in gran parte da Mussolini in persona, il fascismo si dichiar\u00f2 esplicitamente anche antisemita e, anche se non fu realizzato alcun intento di sterminio fino al 1943 (quando l'Italia venne occupata dall'esercito nazista), gli ebrei furono allontanati dalla vita pubblica, spesso privati del lavoro ed esposti a varie forme di vessazione." }, { "id": 754, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno furono indette le leggi razziali", "answer": "Le leggi razziali fasciste sono un insieme di provvedimenti legislativi e amministrativi (leggi, ordinanze, circolari, ecc.) applicati in Italia fra il 1938 e il primo quinquennio degli anni quaranta, inizialmente dal regime fascista e poi dalla Repubblica Sociale Italiana." }, { "id": 755, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno furono indette le leggi razziali", "answer": "Sono dunque molti i decreti che, tra l'estate e l'autunno del 1938, sono firmati da Benito Mussolini in qualit\u00e0 di capo del Governo e poi promulgati da Vittorio Emanuele III. Tutti tendenti a legittimare una visione razzista della cosiddetta questione ebraica. L'insieme di questi decreti e dei documenti sopra citati costituisce appunto l'intero corpus delle leggi razziali." }, { "id": 756, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno furono indette le leggi razziali", "answer": "A partire dal 5 settembre 1938, una serie di disposizioni legislative, le cosiddette \"leggi razziali fasciste leggi razziali\", introducono una serie di pesanti discriminazioni nei confronti degli ebrei, che, tra l'altro, vengono espulsi da ogni incarico nella pubblica amministrazione (e quindi anche dall'insegnamento nelle scuole e nelle universit\u00e0), e non possono accedere ad alcune professioni come quella di notaio e di giornalista." }, { "id": 757, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno furono indette le leggi razziali", "answer": "Questo clima mut\u00f2 nel 1938, quando furono promulgate le leggi razziali fasciste." }, { "id": 758, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno furono indette le leggi razziali", "answer": "Annamaria Colombo, La spoliazione dei beni degli ebrei in Italia in seguito alle leggi razziali del 1938 e le relative restituzioni. Universit\u00e0 degli Studi di Milano, Facolt\u00e0 di Giurisprudenza, Sociologia del Diritto, Tesi di laurea. Anno accademico 2001-2002" }, { "id": 759, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno furono indette le leggi razziali", "answer": "Gentile, personalmente, non condivide le leggi razziali del 1938, come si evince da un carteggio con Benvenuto Donati durato per tutto il periodo tra il 1920 ed il 1943. Tuttavia nel 1938 compare come firmatario del Manifesto della razza, pubblicato sui giornali, in appoggio alle leggi razziali stesse appena emanate, insieme a molti altri intellettuali." }, { "id": 760, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno furono indette le leggi razziali", "answer": "le leggi razziali fasciste, promulgate in Italia nel 1938-1939" }, { "id": 761, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno furono indette le leggi razziali", "answer": "Di origine ebraica, Liliana Segre visse insieme a suo padre e i nonni paterni; sua madre era morta quando lei non aveva ancora compiuto un anno. In seguito alle leggi razziali fasciste, introdotte nel 1938, venne espulsa dalla scuola." }, { "id": 762, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno furono indette le leggi razziali", "answer": "In Italia la situazione per gli ebrei divenne problematica con la proclamazione delle leggi razziali che entrarono in vigore nel 1938. In quello stesso anno la Societ\u00e0 Psicoanlitica Italiana viene sciolta d'autorit\u00e0." }, { "id": 763, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno furono indette le leggi razziali", "answer": "Secondo il censimento del 1938, anno di entrata in vigore delle leggi razziali, risultavano iscritti nei registri comunali 2.263 ebrei residenti, cui andavano aggiunti 350 ebrei stranieri provenienti dalla Germania e dall'Est europeo. ." }, { "id": 764, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno Mussolini entr\u00f2 in guerra al fianco della Germania", "answer": "Mussolini ad ogni modo avrebbe potuto rifiutarsi di seguire in guerra la Germania, a causa della mancata consultazione dell'Italia prima dell'invasione della Polonia e della mancata comunicazione del patto Ribbentrop-Molotov, che poteva essere denunciata come una violazione dell'obbligo di consultazione permanente contenuto nel Patto d'Acciaio. Dopo nove mesi di forzata \"non belligeranza\", Mussolini entr\u00f2 in conflitto al fianco della Germania nel giugno 1940. Dopo due mesi, la Germania perdeva la Battaglia d'Inghilterra." }, { "id": 765, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno Mussolini entr\u00f2 in guerra al fianco della Germania", "answer": "Il 29 maggio 1940, Benito Mussolini convoc\u00f2 a Palazzo Venezia il maresciallo Badoglio e tutto lo stato maggiore dell'esercito, in una riunione segreta, comunicando la decisione di entrare in guerra a fianco della Germania. Il 10 giugno successivo l'Italia dichiarava guerra alla Francia e al Regno Unito e, contestualmente, Vittorio Emanuele III firmava il decreto che conferiva a Benito Mussolini il comando operativo di tutte le Forze Armate. Pare ormai acclarato che tale delega sia stata proposta dallo stesso Badoglio." }, { "id": 766, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno Mussolini entr\u00f2 in guerra al fianco della Germania", "answer": "Successivamente allo scoppio della II guerra mondiale, l'Italia a causa della propria incapacit\u00e0 militare proclama lo stato di non belligeranza. Nel 1940 Mussolini, che da pi\u00f9 parti era stato consigliato di non entrare in guerra, decide lo stato di guerra dell'Italia a fianco della Germania, convinto della brevit\u00e0 della guerra e dalla velocit\u00e0 di conquista dei vari territori europei da parte della Germania. Si susseguono tuttavia gli insuccessi italiani, e questo compromette il rapporto fra popolo e fascismo." }, { "id": 767, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno Mussolini entr\u00f2 in guerra al fianco della Germania", "answer": "Nel 1940, Vittorio Emanuele III, anche se personalmente contrario all'entrata in guerra al fianco della Germania nazista, non si oppose alla scelta di Mussolini. Nel 1943 la guerra volse al peggio per l'Asse, dunque il Re, pressato dalle gerarchie militari, destitu\u00ec Mussolini, sostituendolo con il maresciallo Pietro Badoglio, in seguito al pronunciamento del Gran Consiglio del Fascismo del 25 luglio 1943." }, { "id": 768, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno Mussolini entr\u00f2 in guerra al fianco della Germania", "answer": "Nel 1940 l'Italia fu alleata con la Germania nazista nella Seconda guerra mondiale contro Francia e Regno Unito, dichiarando nel 1941 guerra alla Unione Sovietica e con l'Impero giapponese agli Stati Uniti d'America. Mussolini credeva infatti in una guerra lampo a favore della Germania di Hitler da cui poter trarre vantaggi come alleato. Il 10 giugno 1940 l'Italia entr\u00f2 quindi in guerra. I primi scontri ebbero luogo il 21 giugno sulle Alpi, contro la Francia, ormai attaccata dai tedeschi con la tattica del blitzkrieg, che port\u00f2 allo Stato fascista italiano la sola conquista di una piccola striscia nel sud del Paese, riportando i confini a prima del 1850, con l'esclusione di Nizza. Tra agosto e settembre cominciarono le operazioni nell'Africa. Il 3 agosto venne attaccata la Somalia Britannica, che venne conquistata il 19 agosto." }, { "id": 769, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno Mussolini entr\u00f2 in guerra al fianco della Germania", "answer": "A seguito dell'avvicinamento tra Italia fascista e Germania nazista, simboleggiato dalla nascita dell'Asse Roma-Berlino dell'ottobre 1936 e della firma del Patto d'Acciaio del 22 maggio 1939, il 10 giugno 1940 Mussolini dichiar\u00f2 guerra a Francia e Gran Bretagna, schierandosi a fianco dei tedeschi nella seconda guerra mondiale. Il Re aveva inizialmente espresso il proprio parere contrario alla guerra sia perch\u00e9 conscio dell'impreparazione militare italiana, sia perch\u00e9 da sempre filo-britannico e avverso alle politiche della Germania nazista. Nei mesi precedenti, Vittorio Emanuele III, tramite il ministro della Real Casa Acquarone, aveva messo in atto un tentativo di rovesciare Mussolini; la legalit\u00e0 formale sarebbe stata salvaguardata ottenendo un voto di sfiducia dal Gran consiglio del fascismo e Ciano, che rifiut\u00f2, sarebbe stato chiamato a guidare il nuovo governo. Lo schema sarebbe stato ripreso tre anni dopo a guerra ormai persa." }, { "id": 770, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno Mussolini entr\u00f2 in guerra al fianco della Germania", "answer": "Di fronte agli straordinari e inaspettati successi della Germania nazista tra l'aprile e il maggio del 1940, Mussolini ritiene che gli esiti della guerra siano oramai decisi, e, sia per poter ottenere eventuali compensi territoriali, sia per timore di un'eventuale invasione nazista dell'Italia se quest'ultima non si fosse schierata apertamente al fianco della Germania ( ), il 10 giugno dichiara guerra alla Francia e alla Gran Bretagna. Alla contrariet\u00e0 e alle rimostranze di alcuni importanti collaboratori e militari (fra cui Pietro Badoglio, Dino Grandi, Galeazzo Ciano e il generale Enrico Caviglia) Mussolini avrebbe risposto:" }, { "id": 771, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno Mussolini entr\u00f2 in guerra al fianco della Germania", "answer": "Frase pronunciata da Benito Mussolini il 10 giugno del 1940 nel celebre discorso con cui il duce annunci\u00f2 l'entrata in guerra dell'Italia a fianco della Germania nazista. \u00c8 una versione pi\u00f9 roboante de \"il dado \u00e8 tratto\": \u00e8 arrivato il momento di prendere decisioni fondamentali, che in seguito non potranno essere pi\u00f9 cambiate." }, { "id": 772, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno Mussolini entr\u00f2 in guerra al fianco della Germania", "answer": "L'Italia, che sino ad allora era rimasta alla finestra, il 10 giugno 1940 entra nel conflitto mondiale al fianco della Germania. Mussolini era talmente sicuro che si sarebbe trattato di una \"guerra lampo\", che annunci\u00f2 anche che i calciatori sarebbero rimasti a casa, sostenendo che \"Servono pi\u00f9 sui prati che all'esercito\"." }, { "id": 773, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno Mussolini entr\u00f2 in guerra al fianco della Germania", "answer": "Dal 1935 Mussolini accentua la sua politica estera aggressiva attraverso la conquista dell'Etiopia, la proclamazione dell'Impero coloniale italiano, l'intervento nella guerra civile spagnola e l'occupazione dell'Albania; nel maggio 1939 firma il patto d'Acciaio che sancisce l'alleanza alla Germania nazista di Adolf Hitler al cui fianco l'Italia entrer\u00e0 in guerra, dopo un iniziale periodo di non belligeranza, il 10 giugno 1940 contro Francia e Regno Unito. Nel 1941 viene dichiarata guerra anche all'Unione Sovietica e, con l'Impero giapponese, agli Stati Uniti." }, { "id": 774, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno Mussolini entr\u00f2 in guerra al fianco della Germania", "answer": "Mussolini ad ogni modo avrebbe potuto rifiutarsi di seguire in guerra la Germania, a causa della mancata consultazione dell'Italia prima dell'invasione della Polonia e della mancata comunicazione del patto Ribbentrop-Molotov, che poteva essere denunciata come una violazione dell'obbligo di consultazione permanente contenuto nel Patto d'Acciaio. Dopo nove mesi di forzata \"non belligeranza\", Mussolini entr\u00f2 in conflitto al fianco della Germania nel giugno 1940. Dopo due mesi, la Germania perdeva la Battaglia d'Inghilterra." }, { "id": 775, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno Mussolini entr\u00f2 in guerra al fianco della Germania", "answer": "Il 29 maggio 1940, Benito Mussolini convoc\u00f2 a Palazzo Venezia il maresciallo Badoglio e tutto lo stato maggiore dell'esercito, in una riunione segreta, comunicando la decisione di entrare in guerra a fianco della Germania. Il 10 giugno successivo l'Italia dichiarava guerra alla Francia e al Regno Unito e, contestualmente, Vittorio Emanuele III firmava il decreto che conferiva a Benito Mussolini il comando operativo di tutte le Forze Armate. Pare ormai acclarato che tale delega sia stata proposta dallo stesso Badoglio Benito Mussolini, Storia di un anno: il tempo del bastone e della carota, Mondadori, Milano, 1945 ." }, { "id": 776, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno Mussolini entr\u00f2 in guerra al fianco della Germania", "answer": "A seguito dell'avvicinamento tra Italia fascista e Germania nazista, simboleggiato dalla nascita dell'Asse Roma-Berlino dell'ottobre 1936 e della firma del Patto d'Acciaio del 22 maggio 1939, il 10 giugno 1940 Mussolini dichiar\u00f2 guerra a Francia e Gran Bretagna, schierandosi a fianco dei tedeschi nella seconda guerra mondiale. Il Re aveva inizialmente espresso il proprio parere contrario alla guerra sia perch\u00e9 conscio dell'impreparazione militare italiana, sia perch\u00e9 da sempre filo-britannico e avverso alle politiche della Germania nazista. Nei mesi precedenti, Vittorio Emanuele III, tramite il ministro della Real Casa Acquarone, aveva messo in atto un tentativo di rovesciare Mussolini; la legalit\u00e0 formale sarebbe stata salvaguardata ottenendo un voto di sfiducia dal Gran consiglio del fascismo e Ciano, che rifiut\u00f2, sarebbe stato chiamato a guidare il nuovo governo1940, quando il re progett\u00f2 il golpe contro Mussolini. Lo schema sarebbe stato ripreso tre anni dopo a guerra ormai persa." }, { "id": 777, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Che cosa l'Italia voleva ottenere con la pace di Versailles", "answer": "Uno dei tentativi di creare un Impero coloniale oltre il Corno d'Africa era quello di un'espansione che andasse dal mar Mediterraneo al golfo di Guinea. Il progetto non venne mai esplicitato pubblicamente, ma fu chiaro durante le trattative per il Trattato di Versailles (1919), dopo la prima guerra mondiale, che caus\u00f2 frizioni diplomatiche con la Francia. Per realizzare questa intenzione, avendo gi\u00e0 formale possesso della Libia, il corpo diplomatico italiano chiese di avere la colonia tedesca del Camerun e cerc\u00f2 di ottenere, come compenso per la partecipazione alla guerra mondiale, il passaggio del Ciad dalla Francia all'Italia. Il progetto fall\u00ec quando il Camerun venne assegnato alla Francia e l'Italia ottenne solamente l'Oltregiuba, oltre a una ridefinizione dei confini tra la Libia e ed il Ciad, possedimento francese." }, { "id": 778, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Che cosa l'Italia voleva ottenere con la pace di Versailles", "answer": "I cosiddetti \"quattro grandi\" sapevano ancor prima di incontrarsi di voler punire la Germania. La Francia voleva vendetta, il Regno Unito voleva una Germania relativamente forte economicamente per controbilanciare il predominio continentale della Francia, gli Stati Uniti, invece volevano la creazione di una pace permanente il pi\u00f9 in fretta possibile, cos\u00ec come la distruzione dei vecchi imperi, mentre l'Italia era desiderosa di poter ampliare i propri possedimenti coloniali e completare, finalmente, l'opera risorgimentale con l'annessione delle terre italiane sotto il dominio Austroungarico. Il risultato fu un compromesso che non lasci\u00f2 nessuno soddisfatto:" }, { "id": 779, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Che cosa l'Italia voleva ottenere con la pace di Versailles", "answer": "Il progetto non venne mai esplicitato pubblicamente, ma fu strategicamente chiaro durante le trattative per il Trattato di Versailles (1919) e caus\u00f2 frizioni diplomatiche con la Francia. Per realizzare questo progetto, avendo gi\u00e0 formale possesso della Libia, il corpo diplomatico italiano chiese di avere la colonia tedesca del Camerun (o quella del Togo) e cerc\u00f2 di ottenere, come compenso per la partecipazione alla guerra mondiale, il passaggio del Ciad dalla Francia all'Italia." }, { "id": 780, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno si \u00e8 svolto il terzo campionato mondiale di calcio", "answer": "Il campionato mondiale di calcio 1938 o Coppa del Mondo Jules Rimet del 1938 (Coupe du monde de football de 1938) \u00e8 stata la terza edizione del campionato mondiale di calcio per squadre nazionali maggiori maschili organizzato dalla FIFA ogni quattro anni." }, { "id": 781, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno si svolse la battaglia di Caporetto", "answer": "Lo scontro, che cominci\u00f2 alle ore 2:00 del 24 ottobre 1917 , rappresenta la pi\u00f9 grave disfatta nella storia dell'esercito italiano, tanto che, non solo nella lingua italiana , ancora oggi il termine Caporetto viene utilizzato come sinonimo di sconfitta disastrosa." }, { "id": 782, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno si svolse la battaglia di Caporetto", "answer": "Le giovanissime reclute appena diciottenni del '99 sono da ricordare in quanto nella prima guerra mondiale, dopo la disfatta di Caporetto (24 ottobre 1917), in un momento di gravissima crisi per il Paese e per il Regio Esercito, rinsaldarono le file sul Piave, del Grappa e del Montello, permettendo all'Italia la riscossa nel '18 a un anno esatto da Caporetto con la battaglia di Vittorio Veneto e quindi la firma dell'armistizio di Villa Giusti da parte dell'Impero austro-ungarico. A partire dal primo dopoguerra, il termine \"ragazzi del '99\" si radic\u00f2 ampiamente nella storiografia e nella pubblicistica italiana da entrare nell'uso comune per riferirsi a tutti i militari nati nel 1899." }, { "id": 783, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno si svolse la battaglia di Caporetto", "answer": "Nell'ottobre 1917 partecip\u00f2 alla rotta di Caporetto, di cui avrebbe sempre serbato un ricordo vivissimo. Dopo aver trascorso l'ultimo anno del conflitto nel settore del Pasubio, durante il quale venne anche nominato tenente, il 4 novembre 1918 fece ingresso a Trento alla testa del suo plotone di mitraglieri." }, { "id": 784, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno si svolse la battaglia di Caporetto", "answer": "Nell'autuno 1917 la 12. Division venne trasferita insieme ad altre unit\u00e0 tedesche, sul fronte italiano dove svolse un ruolo decisivo nella battaglia di Caporetto; furono i soldati slesiani di questa divisione che il 24 ottobre avanzarono in profondit\u00e0 nella nebbia lungo il fondovalle dell'Isonzo e raggiunsero, dopo una sorprendente marcia di oltre 20 chilometri in poche ore, la cittadina di Caporetto, sfondando completamente il fronte italiano e seminando il panico e la confusione tra i reparti nemici di retrovia." }, { "id": 785, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno si svolse la battaglia di Caporetto", "answer": "1917 \u2013 Prima guerra mondiale: inizia la battaglia di Caporetto" }, { "id": 786, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno si svolse la battaglia di Caporetto", "answer": "Di origine sveva, dimostr\u00f2 grandi doti di comando gi\u00e0 nella prima guerra mondiale dove con il grado di tenente, ricevette la pi\u00f9 alta decorazione al valore per i risultati raggiunti con il suo reparto di truppe da montagna durante la battaglia di Caporetto nel 1917." }, { "id": 787, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno si svolse la battaglia di Caporetto", "answer": "Dodicesima battaglia dell'Isonzo - 24 ottobre\u20137 novembre 1917 conosciuta anche come battaglia di Caporetto" }, { "id": 788, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che anno si svolse la battaglia di Caporetto", "answer": "Cimitero dove sono sepolti soldati italiani catturati dai tedeschi dopo la Battaglia di Caporetto il 24 ottobre 1917." }, { "id": 789, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che citt\u00e0 del Belgio avvennero stragi di civili nel 1914 da parte dei soldati tedeschi", "answer": "Moltissimi civili perirono a causa di crimini di guerra, rappresaglie e persecuzioni razziali all'interno dei diversi paesi entrati in guerra; il diritto internazionale umanitario e la convenzione dell'Aia del 1907 furono ripetutamente violate durante il conflitto e solo la relativa ridotta estensione delle regioni occupate pose un freno alle stragi. I dettami di Carl von Clausewitz, che consigliava una certa pressione sulle popolazioni invase affinch\u00e9 si potesse ottenere la resa dell'avversario, vennero applicati dall'esercito tedesco quando irruppe nel Belgio e in Francia settentrionale nel 1914: l'uccisione di parecchie centinaia di civili si verific\u00f2 in varie localit\u00e0 belghe come Sambreville, Seilles, Dinant e Lovanio, oltre che nei distretti francesi nord-orientali. I soldati tedeschi, colpiti da franchi tiratori civili (un'esperienza gi\u00e0 vissuta nella guerra franco-prussiana del 1870) e suggestionati da non verificabili dicerie circa loro commilitoni accoltellati alle spalle o torturati mentre erano feriti e inermi, si ostinarono a combattere con ferocia ogni atto da loro giudicato \"illegale\"; durante l'avanzata in Belgio, durata un mese, fecero oltre 5.000 vittime tra i civili." }, { "id": 790, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che data ebbe luogo l'attentato a Togliatti", "answer": "Nonostante la concorrenza del Fronte dell'Uomo Qualunque, le elezioni del 1948 si risolsero infine con la vittoria della Democrazia Cristiana, e la bruciante, inaspettata, sconfitta del Fronte Popolare: questo non era andato al di l\u00e0 della somma dei voti del PSI e del PCI ottenuti nel 1946. La sconfitta in casa comunista fu mal digerita; il malcontento esplose all'improvviso in occasione di un attentato a Togliatti il 14 luglio 1948, quando alla notizia della sua presunta morte ci furono sollevazioni in tutte le citt\u00e0 italiane che reclamavano la destituzione del governo De Gasperi democraticamente eletto. Togliatti tuttavia non mor\u00ec, venendo salvato dai medici; fu provvidenziale un suo stesso annuncio alla radio in cui invitava i \"compagni\" a deporre le armi." }, { "id": 791, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che data ebbe luogo l'attentato a Togliatti", "answer": "L'attentato a Palmiro Togliatti del 1948 costitu\u00ec l'occasione per una scissione e per la nascita di CISL e UIL. La scissione, promossa da sindacalisti cattolici democratici guidati da Giulio Pastore, futuro leader della CISL, era dovuta al fatto che nella CGIL, sin dai primi mesi dopo la sua ricostituzione, avevano iniziato a prevalere orientamenti politici di carattere socialista e comunista, orientati pi\u00f9 verso il PCI ed il PSI, che verso gli altri partiti politici." }, { "id": 792, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che data ebbe luogo l'attentato a Togliatti", "answer": "La sconfitta in casa comunista tuttavia fu mal digerita; il malcontento che covava esplose all'improvviso in occasione di un attentato a Togliatti il 14 luglio 1948. Alla notizia della sua presunta morte ci furono sollevazioni in tutte le citt\u00e0 italiane che reclamavano la destituzione del governo De Gasperi democraticamente eletto. La situazione cominci\u00f2 a precipitare, si contarono diversi morti e quasi un migliaio di feriti, ma Togliatti non mor\u00ec, venendo salvato dai medici; fu provvidenziale un suo stesso annuncio alla radio in cui invitava i \"compagni\" a deporre le armi. Nello stesso giorno giunse la notizia di una grande impresa compiuta dal ciclista Gino Bartali, le cui gesta dividevano gli italiani tra suoi fan e sostenitori di Fausto Coppi." }, { "id": 793, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che data ebbe luogo l'attentato a Togliatti", "answer": "Sopravvissuto ad un attentato nel 1948, Togliatti mor\u00ec nel 1964, durante un periodo di vacanza che stava trascorrendo in Crimea sul Mar Nero, nell'allora Unione Sovietica." }, { "id": 794, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che data ebbe luogo l'attentato a Togliatti", "answer": "Alle 11.30 del 14 luglio 1948 Togliatti sub\u00ec un attentato: fu colpito da tre colpi di pistola sparati a distanza ravvicinata mentre usciva da Montecitorio in compagnia di Nilde Iotti (giovane membro del Pci eletta alla Costituente, con la quale aveva intrecciato una relazione nel 1946, quando la Iotti aveva 26 anni)." }, { "id": 795, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che data ebbe luogo l'attentato a Togliatti", "answer": "Il suo nome \u00e8 legato all'attentato che egli comp\u00ec il 14 luglio 1948 contro Palmiro Togliatti." }, { "id": 796, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che data ebbe luogo l'attentato a Togliatti", "answer": "3. In una situazione internazionale cos\u00ec pericolosa gli imperialisti non rifuggono dall'organizzare attentati contro i dirigenti dei PC. Per quanto la vigilanza sia atti va, non si pu\u00f2 mai essere sicuri nei paesi capitalisti dagli attentati. Togliatti ne ha subiti due nel corso di due anni. Uno, quello del 14 luglio 1948, l'altro, quello di Ivrea di alcuni mesi or sono. Stalin era persuaso che l'incidente automobilistico di Ivrea non era un incidente, ma un attentato. Egli diceva che quel camion volutamente aveva sbarrato la strada. Affermava che noi eravamo degli ingenui a non pensare a queste cose, che non sapevamo come, con quale abilit\u00e0 gli attentati venivano organizzati. Conclusione, per tutti questi motivi Togliatti doveva essere messo al sicuro e lavorare all'estero, almeno per un certo periodo di tem-po. Poi si sarebbe visto a seconda dello sviluppo della situazione internazionale." }, { "id": 797, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che data ebbe luogo l'attentato a Togliatti", "answer": "La sconfitta in casa comunista tuttavia fu mal digerita; il malcontento che covava esplose all'improvviso in occasione di un attentato a Togliatti il 14 luglio 1948. Alla notizia della sua presunta morte ci furono sollevazioni in tutte le citt\u00e0 italiane che reclamavano la destituzione del governo De Gasperi democraticamente eletto. La situazione cominci\u00f2 a precipitare, si contarono diversi morti e quasi un migliaio di feriti,Quella sottile linea rossa. L'attentato a Palmiro Togliatti, a cura di G. Calore, 14 aprile 2010.A. Ciaralli, \"Liberare le carceri, arrestare treni e tram\". Il \"Piano K\", un documento dell'attivit\u00e0 insurrezionale del PCI?, in Segni per Armando Petrucci, Roma 2002, pp. 60-119; cfr. anche Carlo Maria Lomartire, Insurrezione. 14 luglio 1948: l'attentato a Togliatti e la tentazione rivoluzionaria ma Togliatti non mor\u00ec, venendo salvato dai medici; fu provvidenziale un suo stesso annuncio alla radio in cui invitava i \"compagni\" a deporre le armi.Marco Innocenti, 14 luglio 1948: l'attentato a Togliatti, da un inserto de Il Sole 24 Ore. Nello stesso giorno giunse la notizia di una grande impresa compiuta dal ciclista Gino Bartali, le cui gesta dividevano gli italiani tra suoi fan e sostenitori di Fausto Coppi." }, { "id": 798, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che data ebbe luogo l'attentato a Togliatti", "answer": "L'attentato a Togliatti. 14 luglio 1948. Il PCI tra insurrezione e programma democratico, Venezia, Marsilio, 1978." }, { "id": 799, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che data ebbe luogo l'attentato a Togliatti", "answer": "Nonostante la concorrenza del Fronte dell'Uomo Qualunque, le elezioni del 1948 si risolsero infine con la vittoria della Democrazia Cristiana, e la bruciante, inaspettata, sconfitta del Fronte Popolare: questo non era andato al di l\u00e0 della somma dei voti del PSI e del PCI ottenuti nel 1946. La sconfitta in casa comunista fu mal digerita; il malcontento esplose all'improvviso in occasione di un attentato a Togliatti il 14 luglio 1948, quando alla notizia della sua presunta morte ci furono sollevazioni in tutte le citt\u00e0 italiane che reclamavano la destituzione del governo De Gasperi democraticamente eletto.Quella sottile linea rossa. L'attentato a Palmiro Togliatti, a cura di G. Calore, 14 aprile 2010.A. Ciaralli, \"Liberare le carceri, arrestare treni e tram\". Il \"Piano K\", un documento dell'attivit\u00e0 insurrezionale del PCI?, in Segni per Armando Petrucci, Roma 2002, pp. 60-119; cfr. anche Carlo Maria Lomartire, Insurrezione. 14 luglio 1948: l'attentato a Togliatti e la tentazione rivoluzionaria. Togliatti tuttavia non mor\u00ec, venendo salvato dai medici; fu provvidenziale un suo stesso annuncio alla radio in cui invitava i \"compagni\" a deporre le armi.Marco Innocenti, 14 luglio 1948: l'attentato a Togliatti, da un inserto de Il Sole 24 Ore." }, { "id": 800, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che data ebbe luogo l'attentato a Togliatti", "answer": "Il pretesto che la corrente democristiana cercava per scindersi dalla CGIL \u00e8 fornito dallo sciopero generale che la Confederazione proclam\u00f2 a seguito dell'attentato a Palmiro Togliatti, il capo del Partito comunista, avvenuto fuori del Parlamento il 14 luglio 1948." }, { "id": 801, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che data il Regno di Jugoslavia ader\u00ec al Patto Tripartito", "answer": "Nel 1940, la Germania aveva invaso la Francia, l'Italia aveva occupato la Grecia, il Capo del Governo rumeno Ion Antonescu si era alleato con l'Italia e la Germania: il Regno di Jugoslavia si trovava senza pi\u00f9 alleati e circondato da Nazioni ostili. Senza tener conto dell'opinione pubblica filo occidentale, considerando la situazione di arretratezza e di scarso armamento dell'esercito, il Reggente decise, il 4 marzo 1941, di siglare col Ministro tedesco von Ribbentrop, l'adesione al Patto Tripartito, strappando alla Germania la promessa che l'esercito di Berlino non avrebbe utilizzato la Jugoslavia come campo di battaglia per contrastare l'invio di truppe britanniche sul fronte ellenico." }, { "id": 802, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che data il Regno di Jugoslavia ader\u00ec al Patto Tripartito", "answer": "Il 25 marzo 1941, dopo pesanti pressioni e la promessa del porto di Salonicco in Grecia, il governo jugoslavo ader\u00ec al Patto Tripartito. Nella stessa giornata venne presa anche la decisione di ritardare l'Operazione Barbarossa di quattro settimane per l'invasione della Grecia. Ma il patto dur\u00f2 poco: nella notte tra il 26 ed il 27 marzo un gruppo di ufficiali serbi contrari all'intesa con la Germania nazista rovesciarono con un colpo di Stato il governo del Primo Ministro Cvetkovi\u0107 e del reggente Paolo. Sul trono sal\u00ec il giovane Pietro II che affid\u00f2 l'incarico di formare un nuovo governo al generale Simovi\u0107." }, { "id": 803, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che data il Regno di Jugoslavia ader\u00ec al Patto Tripartito", "answer": "Il 27 settembre 1940 Italia, Germania e Giappone si uniscono nel Patto Tripartito, cui aderiranno anche nell'ordine, nel corso della guerra, Ungheria (20 novembre 1940), Romania (23 novembre), Slovacchia (24 novembre), Bulgaria (1\u00ba marzo 1941) e Jugoslavia (27 marzo)." }, { "id": 804, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che data il Regno di Jugoslavia ader\u00ec al Patto Tripartito", "answer": "L'attacco all'Unione Sovietica era stato originariamente previsto per il 15 maggio 1941 ma il colpo di Stato in Jugoslavia aveva convinto Hitler a posporlo, prima al 27 maggio, poi di un mese ancora, fino alla definizione ultimativa della data al 22 giugno. Hitler infatti aveva \"convinto\", con lusinghe e minacce, la Jugoslavia, governata dal principe reggente Paolo ad aderire al Patto Tripartito (fra le lusinghe, vi era la promessa di concederle la citt\u00e0 di Salonicco), il che avrebbe consentito, tra l'altro, il passaggio immediato nel suo territorio di truppe tedesche, destinate all'\"operazione Marita\", un intervento militare contro la Grecia volto a prevenire uno sbarco in Grecia di truppe inglesi e a stabilizzare la precaria situazione dell'alleato italiano. L'adesione venne firmata a Vienna il 25 marzo." }, { "id": 805, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che data il Regno di Jugoslavia ader\u00ec al Patto Tripartito", "answer": "Jugoslavia: 6 aprile 1941 (firm\u00f2 parte del Patto tripartito il 25 marzo per uscirne il 27 marzo a seguito di un colpo di stato filo-britannico. Fu aggredita da Germania, Italia e Ungheria il 6 aprile)" }, { "id": 806, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che data il Regno di Jugoslavia ader\u00ec al Patto Tripartito", "answer": "La Jugoslavia il 24 marzo 1941 aderisce al Patto Tripartito sotto le minacce di Adolf Hitler. Il colpo di Stato del 27 marzo 1941, maturato in ambienti militari e auspicato dai servizi segreti inglesi rompe l'accordo con il Patto Tripartito. Seguono manifestazioni di delirante entusiasmo popolare, al quale non \u00e8 estranea l'attivit\u00e0 sotterranea del KPJ. Dopo pochi giorni la Jugoslavia firma un trattato di amicizia con l'URSS." }, { "id": 807, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che data il Regno di Jugoslavia ader\u00ec al Patto Tripartito", "answer": "Il principe reggente Paolo Kara\u0111or\u0111evi\u0107, il 25 marzo 1941 fece aderire la Jugoslavia al Patto tripartito a fianco dell'Italia fascista e della Germania nazista. Per questo l'erede al trono Pietro II, con un colpo di Stato, detronizz\u00f2 lo zio e assunse la corona, rompendo l'alleanza con le forze dell'Asse." }, { "id": 808, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che data il Regno di Jugoslavia ader\u00ec al Patto Tripartito", "answer": "Il Regno di Jugoslavia, che non possedeva una vera e propria leadership di un re ed era invece guidata dal reggente principe Paolo Kara\u0111or\u0111evi\u0107, firm\u00f2 il patto tripartito il 25 marzo 1941 poich\u00e9 Hitler promise dei territori nel nord della Grecia (tra cui Salonicco) in cambio dell'unione alle forze dell'asse e al permesso di attaccare la Grecia attraverso il proprio territorio. Tuttavia, due giorni dopo un colpo di stato da parte del Generale Du\u0161an Simovi\u0107 tolse il controllo al reggente e distanzi\u00f2 la Jugoslavia dall'asse." }, { "id": 809, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che giorni fu liberata Roma nella seconda guerra mondiale", "answer": "La liberazione di Roma fu uno degli episodi principali della Campagna d'Italia della Seconda guerra mondiale. Il 4 e il 5 giugno 1944 le truppe americane del generale Mark Wayne Clark riuscirono a superare le ultime linee difensive dell'esercito tedesco ed entrarono nella citt\u00e0 senza incontrare resistenza, ricevendo l'entusiastica accoglienza della popolazione romana. Il feldmaresciallo Albert Kesselring, comandante della Wehrmacht in Italia, prefer\u00ec ripiegare verso nord senza impegnare un combattimento all'interno dell'area urbana di Roma." }, { "id": 810, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che giorno le truppe di Clark hanno liberato Roma", "answer": "Il 4 giugno 1944, Roma viene liberata dalla V armata USA, comandata dal generale Clark ponendo cos\u00ec termine al cosiddetto \"Regno del Sud\". Il Re Vittorio Emanuele III nomina suo figlio Luogotenente del regno e si ritira a vita privata. Umberto si insedia al Quirinale e su proposta del CLN affida l'incarico di formare il nuovo governo a Ivanoe Bonomi, anziano leader politico gi\u00e0 presidente del consiglio prima dell'avvento del fascismo. Con il governo Bonomi Salerno divenne a tutti gli effetti \"Capitale\" del Regno d'Italia e non solo del momentaneo Regno del Sud." }, { "id": 811, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che giorno le truppe di Clark hanno liberato Roma", "answer": "Un'ennesima offensiva alleata contro la Linea Gustav ebbe inizio l'11 maggio 1944 e finalmente ebbe successo; le truppe alleate sfondarono il fronte di Cassino e avanzarono ricongiungendosi con i reparti attestati nella testa di ponte di Anzio. Furono i soldati americani del generale Clark che entrarono a Roma il 4 giugno, mentre i reparti tedeschi erano impegnati ad eseguire una difficile ritirata e gli apparati repressivi nazifascisti avevano gi\u00e0 abbandonato la capitale. Roma, unica delle grandi citt\u00e0 italiane, non insorse e attese l'arrivo delle truppe alleate; le mediazioni vaticane, la debolezza della resistenza militare, la scomparsa dei nuclei gappisti, falcidiati dalla repressione, impedirono un'attiva partecipazione popolare alla liberazione della citt\u00e0. La citt\u00e0 aveva comunque gi\u00e0 pagato il suo tributo di sangue, con le 597 vittime di Porta San Paolo, le 335 delle Fosse Ardeatine, i 2.091 ebrei deportati nei campi di sterminio, i 947 cittadini deportati nel rastrellamento del Quadraro, i 66 martiri di Forte Bravetta, i dieci fucilati a Pietralata, le dieci donne uccise presso il Ponte dell'Industria per aver assaltato un forno e i quattordici ex-detenuti di Via Tasso, massacrati a La Storta, proprio il giorno della Liberazione (4 giugno 1944)." }, { "id": 812, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che giorno le truppe di Clark hanno liberato Roma", "answer": "Il 5 giugno 1944, un giorno prima dello sbarco in Normandia, Clark giunse finalmente a Roma insieme alle sue truppe; secondo le disposizioni dell'ambizioso generale, solo i reparti statunitensi furono autorizzati a partecipare alla liberazione della citt\u00e0 dove furono accolti entusiasticamente dalla popolazione." }, { "id": 813, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che giorno le truppe di Clark hanno liberato Roma", "answer": "Questo Regno, che territorialmente controllava l'Italia meridionale, liberata dagli Alleati, dur\u00f2 fino al 4 giugno 1944, data della liberazione di Roma, quando torn\u00f2 il Regno d'Italia." }, { "id": 814, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che giorno le truppe di Clark hanno liberato Roma", "answer": "La liberazione di Roma fu uno degli episodi principali della Campagna d'Italia della Seconda guerra mondiale. Il 4 e il 5 giugno 1944 le truppe americane del generale Mark Wayne Clark riuscirono a superare le ultime linee difensive dell'esercito tedesco ed entrarono nella citt\u00e0 senza incontrare resistenza, ricevendo l'entusiastica accoglienza della popolazione romana. Il feldmaresciallo Albert Kesselring, comandante della Wehrmacht in Italia, prefer\u00ec ripiegare verso nord senza impegnare un combattimento all'interno dell'area urbana di Roma." }, { "id": 815, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che giorno le truppe di Clark hanno liberato Roma", "answer": "Il 4 giugno 1944, con l'ingresso delle truppe alleate, Roma fu liberata. Vittorio Emanuele III nomin\u00f2 suo figlio Umberto II luogotenente del Regno. Fu nominato un nuovo Governo, in cui entrarono tutti i partiti del Comitato di liberazione ed il cui Presidente del Consiglio fu Bonomi." }, { "id": 816, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che occasione Mussolini venne arrestato e sostituito da Badoglio", "answer": "Grandi riusc\u00ec a coinvolgere nella fronda sia Giuseppe Bottai, altro importantissimo gerarca che sosteneva l'idea originaria e \"sociale\" del fascismo operando sui campi della cultura, sia Galeazzo Ciano, che oltre che ministro ed altissimo gerarca anch'egli, era pure genero del Duce. Con essi diede vita all'Ordine del Giorno che avrebbe presentato alla riunione del Gran Consiglio del Fascismo il 25 luglio 1943 e che conteneva l'invito rivolto al re a riprendere le redini della situazione politica. Mussolini fu arrestato e sostituito da Badoglio, anzich\u00e9, come era stato sempre detto a Grandi, da Enrico Caviglia, generale di pi\u00f9 stimate qualit\u00e0 personali e professionali." }, { "id": 817, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che periodo fu attivo il Partito Nazionale Monarchico", "answer": "Il Partito Nazionale Monarchico (abbreviato in PNM) \u00e8 stato un partito politico Italiano monarchico e conservatore, attivo dal 1946 al 1959." }, { "id": 818, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che periodo ha governato Scelba", "answer": "Il Governo Scelba \u00e8 stato il decimo governo della Repubblica Italiana, il quarto della II legislatura. \u00c8 rimasto in carica dal 10 febbraio 1954 al 6 luglio 1955 per un totale di 511 giorni, ovvero 1 anno, 4 mesi e 26 giorni." }, { "id": 819, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Che paese fu invaso con l'operazione Barbarossa", "answer": "Il 22 giugno la Germania, rompendo il patto di non aggressione del 1939, invadeva la Russia (operazione Barbarossa): Hitler mirava a distruggere rapidamente l'Unione Sovietica; in pochi mesi la schiacciante potenza della Wehrmacht avrebbe dilagato ad est con l'obiettivo di occupare il territorio, stabilendo una linea che da Arcangelo sarebbe arrivata ad Astrachan', ed instaurando nel paese il dominio totale germanico, le popolazioni locali sottomesse, sterminate o deportate, le terre orientali ridotte a terre di colonizzazione e sfruttamento per la razza superiore tedesca. Stalin, nonostante i numerosi avvertimenti diplomatici e di intelligence ricevuti, venne colto di sorpresa: fino all'ultimo aveva interpretato i segni di un attacco tedesco come semplici pressioni intimidatorie di Hitler per costringerlo a trattare da posizioni di debolezza e quindi le forze sovietiche in prima linea non furono tempestivamente allertate e, lasciate senza ordini precisi, vennero attaccate di sorpresa dalle schiaccianti forze nemiche; oltre 3 milioni di soldati tedeschi parteciparono all'attacco appoggiati dai contingenti degli stati satelliti della Germania \u2013 Romania, Ungheria, Slovacchia, Italia e Finlandia \u2013 e dalle formazioni volontarie reclutate nei Paesi Bassi, in Francia, in Scandinavia ed in Spagna." }, { "id": 820, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Che paese fu invaso con l'operazione Barbarossa", "answer": "L'intervento tedesco nei Balcani fece rinviare la campagna in Russia, che venne intrapresa nel giugno 1941, con l'Operazione Barbarossa. Il governo italiano decise un'ampia partecipazione delle proprie truppe, temendo di avere un ruolo sempre pi\u00f9 marginale nella guerra, mandando in azione il Corpo di Spedizione Italiano in Russia al comando del generale Giovanni Messe. Contemporaneamente l'arrivo di Erwin Rommel in Libia vide un netto miglioramento della situazione, ma con il passare dei mesi la scarsit\u00e0 di rifornimenti dovuti all'affondamento di questi da parte degli inglesi stanziati a Malta fece arretrare nuovamente il fronte. In Russia il CSIR vinse alcune battaglie, ma, a partire da ottobre, l'inverno caus\u00f2 vari problemi ai soldati italiani, non muniti di sufficienti protezioni contro il freddo." }, { "id": 821, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Che paese fu invaso con l'operazione Barbarossa", "answer": "Dopo la battaglia delle Alpi Occidentali, venne annunciato l'inizio della campagna italiana di Grecia, che Mussolini decise di invadere senza prima avvertire l'alleato tedesco, annunciata al grido di \"spezzare le reni alla Grecia\" e dopo la promessa delle dimissioni da italiano nel caso le truppe italiane non fossero riuscite nell'impresa, fu lanciato l'attacco il 28 ottobre. Le divisioni italiane si trovarono ben presto in difficolt\u00e0 davanti ad una resistenza inaspettata, e con un equipaggiamento arretrato e inadeguato. Hitler si vide quindi costretto a inviare la sua Wehrmacht nei Balcani per risolvere in breve tempo la situazione. La mossa peraltro rimand\u00f2 di qualche tempo l'invasione della Russia (Operazione Barbarossa), tanto che lo stesso F\u00fchrer, qualche anno dopo, indic\u00f2 questa occasione come una delle cause della futura sconfitta tedesca." }, { "id": 822, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Che paese fu invaso con l'operazione Barbarossa", "answer": "Aggredita dalle truppe hitleriane con l'Operazione Barbarossa, iniziata il 22 giugno 1941, l'URSS vide la porzione occidentale del territorio rapidamente occupata dal nemico, che vi commise eccidi e devastazioni. Grazie anche al trasferimento a oriente delle industrie belliche, reso possibile dal periodo di pace guadagnato con il patto di non aggressione, ed ai massicci aiuti in armi ed altro equipaggiamento ricevuti da Stati Uniti e Gran Bretagna, l'Unione Sovietica riusc\u00ec a bloccare l'invasione e, a partire dalla vittoriosa battaglia di Stalingrado, a respingere le truppe dell'Asse. L'avanzata dell'Armata Rossa si concluse a Berlino nel maggio 1945." }, { "id": 823, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Che paese fu invaso con l'operazione Barbarossa", "answer": "Queste invasioni furono accompagnate dal bombardamento di citt\u00e0 indifese come Varsavia, Rotterdam (avvertita e quindi evacuata) e Belgrado. L'unico insuccesso di Hitler fu quello di non riuscire a piegare la Gran Bretagna con i bombardamenti aerei della Battaglia d'Inghilterra. Il 22 giugno 1941 ebbe inizio l'Operazione Barbarossa. Le forze tedesche, appoggiate dalle nazioni dell'Asse e della Finlandia, invasero l'URSS, occupando rapidamente parte della Russia europea, assediando Leningrado e Stalingrado e minacciando Mosca. Durante l'inverno, l'armata di Hitler venne respinta alle porte di Mosca, e il furibondo Fuhrer assunse egli stesso il comando delle forze armate, ma l'estate successiva l'offensiva riprese. Per il luglio 1942 le truppe di Hitler erano sul Volga. Qui vennero sconfitte nella Battaglia di Stalingrado, la prima grossa sconfitta tedesca." }, { "id": 824, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Che paese fu invaso con l'operazione Barbarossa", "answer": "La guerra inizi\u00f2 il 22 giugno 1941, quando le truppe tedesche invasero la parte di Polonia occupata dall'Unione Sovietica (Operazione Barbarossa), e fin\u00ec l'8 maggio 1945, con la resa incondizionata delle forze armate tedesche dopo la battaglia di Berlino. La Germania richiese l'aiuto militare di altre tre nazioni alleate, Italia che in Russia mand\u00f2 il CSIR (Corpo di Spedizione Italiano in Russia), Ungheria e Romania. Nelle aree invase ucraine e baltiche fu aiutata da gruppi nazionalisti. La Finlandia, gi\u00e0 attaccata dalla Russia nel 1939, riprese le ostilit\u00e0 contro di essa senza, per\u00f2, mai firmare un'alleanza ufficiale con la Germania. Le stesse popolazioni locali dell'Ucraina occidentale e dei tre stati baltici accolsero inizialmente in modo amichevole le truppe tedesche, poich\u00e9 dopo l'occupazione sovietica del 1940 queste anelavano a tornare indipendenti, anche con l'aiuto tedesco. Peraltro in breve tempo le politiche di depredazione, sfruttamento e annientamento adottate dalle organizzazioni naziste e dalla stessa Wehrmacht, fecero s\u00ec che tale positiva accoglienza si trasformasse in repulsione e resistenza anche nella maggior parte di queste regioni, se si escludono piccoli gruppi nazionalistici irriducibili che continuarono a combattere contro le forze sovietiche fino all'ultimo. L'Unione Sovietica ricevette inoltre aiuto da nuclei partigiani in molte nazioni dell'Europa orientale, specialmente in Polonia e Jugoslavia." }, { "id": 825, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Che paese fu invaso con l'operazione Barbarossa", "answer": "A causa della complessit\u00e0 politica della Francia, il movimento della Resistenza ebbe un avvio difficile, ma dal giugno 1941 cominci\u00f2 ad essere pi\u00f9 organizzato e la sua azione anti-tedesca crebbe di conseguenza. Il 22 giugno 1941 tutti i gruppi comunisti della Francia unirono le forze per convergere in un unico fronte, migliorando notevolmente la propria organizzazione; l'attacco tedesco all'URSS - Operazione Barbarossa - e la conseguente rottura del patto Molotov-Ribbentrop, port\u00f2 infatti molti comunisti francesi ad unirsi alla Resistenza. L'11 novembre 1942, le truppe tedesche occuparono l'intera Francia, spingendo molti francesi ad entrare in gruppi sovversivi per combattere contro l'occupazione, che a partire dall'Operazione Anton divenne pi\u00f9 esplicita e oppressiva." }, { "id": 826, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Che paese fu invaso con l'operazione Barbarossa", "answer": "Il 2 giugno del 1941 Mussolini incontra nuovamente Hitler, che il 22 ordina l'attacco all'Unione Sovietica (operazione Barbarossa). In luglio viene inviato in Russia il CSIR (composto di 58.800 soldati al comando del generale di corpo d'armata Giovanni Messe), come sostegno dell'alleato tedesco. Il 25 agosto, nel Quartier generale tedesco a Rastenburg, nella Prussia orientale, il Duce passa in rassegna le truppe accanto a Hitler." }, { "id": 827, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Che paese fu invaso con l'operazione Barbarossa", "answer": "Operazione Barbarossa (in tedesco Unternehmen Barbarossa, in russo \u041e\u043f\u0435\u0440\u0430\u0446\u0438\u044f \u0411\u0430\u0440\u0431\u0430\u0440\u043e\u0441\u0441\u0430) \u00e8 stata la denominazione in codice tedesca per l'invasione dell'Unione Sovietica durante la seconda guerra mondiale; tale nome fu ispirato dalle gesta dell'imperatore Federico Barbarossa." }, { "id": 828, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Che paese fu invaso con l'operazione Barbarossa", "answer": "Il 22 giugno scatta l'Operazione Barbarossa contro l'Unione Sovietica." }, { "id": 829, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Che paese fu invaso con l'operazione Barbarossa", "answer": "Operazione Barbarossa \u2013 invasione dell'Unione Sovietica da parte della Germania Nazista nella Seconda guerra mondiale" }, { "id": 830, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Che paese fu invaso con l'operazione Barbarossa", "answer": "Due mesi dopo il termine del torneo la Germania nazista con l'Operazione Barbarossa invase l'Unione Sovietica, posticipando di almeno quattro anni l'eventuale match tra Alekhine e Botvinnik. Alekhine mor\u00ec nel 1946 e il match non si svolse mai." }, { "id": 831, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Che paese fu invaso con l'operazione Barbarossa", "answer": "22 giugno: viena lanciata l'operazione Barbarossa da parte della Germania contro l'Unione Sovietica" }, { "id": 832, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Che paese fu invaso con l'operazione Barbarossa", "answer": "L'invasione tedesca dell'Unione Sovietica nel 1941 fu chiamata Operazione Barbarossa in ricordo di Federico I." }, { "id": 833, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Che paese fu invaso con l'operazione Barbarossa", "answer": "Queste teorie vennero quindi utilizzate fortemente dalla propaganda tedesca per giustificare l'Operazione Barbarossa, con la quale il Terzo Reich invase l'Unione Sovietica nel giugno 1941." }, { "id": 834, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Che paese fu invaso con l'operazione Barbarossa", "answer": "Operazione Barbarossa (Federico Barbarossa si spinse verso est alla testa di una crociata) \u2014 Piano per espandersi a est invadendo l'Unione Sovietica." }, { "id": 835, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Che paese fu invaso con l'operazione Barbarossa", "answer": "22 giugno 1941, Operazione Barbarossa, la Germania invade l'Unione Sovietica." }, { "id": 836, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Che paese fu invaso con l'operazione Barbarossa", "answer": "Operazione Barbarossa (in tedesco Unternehmen Barbarossa) \u00e8 stata la denominazione in codice tedesca per l'invasione dell'Unione Sovietica durante la seconda guerra mondiale; tale nome fu ispirato dalle gesta dell'imperatore Federico Barbarossa." }, { "id": 837, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che periodo Salandra fu presidente del Consiglio", "answer": "Antonio Salandra (Troia, 13 agosto 1853 \u2013 Roma, 9 dicembre 1931) \u00e8 stato un politico italiano, Presidente del Consiglio dei ministri dal 21 marzo 1914 al 18 giugno 1916." }, { "id": 838, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che periodo Salandra fu presidente del Consiglio", "answer": "La neutralit\u00e0 italiana (1914-1915) consistette nella politica condotta dal governo italiano, guidato da Antonio Salandra, nel periodo fra l'ultimatum austriaco del 23 luglio 1914 alla Serbia e la dichiarazione di guerra italiana all'Impero austro-ungarico, il 23 maggio 1915." }, { "id": 839, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che periodo venne bonificato l'Agro Pontino", "answer": "Maggior fortuna ebbe il progetto della bonifica dei territori paludosi ancora presenti nella penisola italiana (tra cui l'Agro Pontino) realizzato tra il 1928 e il 1932. I nuovi comuni nacquero spesso in connessione con una particolare destinazione economica prestabilita (Carbonia, ad esempio, fu fondata per lo sfruttamento dei limitrofi giacimenti di carbone). Le bonifiche permisero anche l'attuazione di un'efficace programma sanitario che consent\u00ec di debellare la malaria, con risultati significativi anche contro la tubercolosi, il vaiolo, la pellagra e la rabbia." }, { "id": 840, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che regione dell'Unione Sovietica si svolse l'operazione tempesta invernale", "answer": "Dopo una fase preparatoria difficoltosa e piuttosto lenta a causa dei notevoli problemi logistici per effettuare gli spostamenti di truppe previsti per rafforzare la nuova massa offensiva destinata, secondo le aspettative di Hitler e dell'alto comando, a sbloccare la 6\u00aa Armata accerchiata nel Kessel, l'offensiva del feldmaresciallo von Manstein (nome in codice \"operazione Tempesta Invernale\", in tedesco Wintergewitter) ebbe inizio solo il 12 dicembre a partire dalla regione di Kotelnikovo. Le forze radunate erano in realt\u00e0 fortemente ridotte rispetto agli ottimistici piani iniziali; il nucleo principale era costituito da tre Panzer-Division piuttosto incomplete: 6. proveniente dalla Francia, 23. ritornata dal Caucaso e 17. dirottata dal Gruppo d'Armate \"Centro\". Non fu possibile raggruppare altre formazioni d'attacco principalmente a causa delle continue necessit\u00e0 di rinforzi provenienti da altri settori del fronte orientale per la crescente pressione delle forze sovietiche lungo tutto il fronte; inoltre Hitler decise in un primo momento di non evacuare i territori conquistati nel Caucaso da cui avrebbero potuto essere teoricamente recuperate forze notevoli da impiegare nella regione di Stalingrado." }, { "id": 841, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che regione dell'Unione Sovietica si svolse l'operazione tempesta invernale", "answer": "Hitler, deciso a mantenere le posizioni a Stalingrado per motivi strategici ma anche di prestigio personale, affid\u00f2 all'abile feldmaresciallo Erich von Manstein il compito di ristabilire la situazione e sbloccare gli accerchiati a Stalingrado, ma l'offensiva non inizi\u00f2 prima del 12 dicembre, quando la 6\u00aa Armata a Stalingrado era gi\u00e0 troppo debole per agire efficacemente. L'Operazione Tempesta Invernale, con il movimento di tre Panzer-Division da Kotelnikovo in direzione della sacca, venne bloccata dalla tenace resistenza sovietica (opportunamente rinforzata da Stalin e Vasilevskij) a 65 km dal suo obiettivo." }, { "id": 842, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In che zona avvennero i massacri delle Foibe", "answer": "Con l'espressione massacri delle foibe, o spesso solo foibe, si intendono gli eccidi ai danni della popolazione italiana della Venezia Giulia e della Dalmazia, occorsi durante la seconda guerra mondiale e nell'immediato dopoguerra. Il nome deriva dai grandi inghiottitoi carsici dove furono gettati molti dei corpi delle vittime, che nella Venezia Giulia sono chiamati, appunto, \"foibe\"." }, { "id": 843, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In cosa consiste la difesa di Parma", "answer": "L'evento forse di maggior risonanza fu la difesa di Parma dallo squadrismo fascista nel 1922: circa 10.000 squadristi fascisti, prima al comando di Roberto Farinacci, poi di Italo Balbo, dovettero rinunciare a \"conquistare\" la citt\u00e0 dopo 5 giorni di scontri contro un consistente gruppo di socialisti, anarchici e comunisti, comandati dai capi degli Arditi del Popolo (350 arditi del popolo presero parte allo scontro contro i fascisti) Antonio Cieri e Guido Picelli. I morti tra i fascisti furono 39, tra coloro che resistettero cinque." }, { "id": 844, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In cosa consiste la lotta partigiana", "answer": "Per \"lotta partigiana\" si intende una guerra di difesa di natura civile contro un'occupazione militare, la conquista o la colonizzazione di un territorio. Tale forma di conflitto \u00e8 sancita come lecita anche dalla XX Assemblea Generale dell'ONU (1965) laddove dichiara \"la legittimit\u00e0 della lotta da parte dei popoli sotto oppressione coloniale, per esercitare il loro diritto all'autodeterminazione e all'indipendenza\", invitando \"tutti gli Stati a fornire assistenza morale e materiale ai movimenti di liberazione nazionale nei territori coloniali\"." }, { "id": 845, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In cosa consiste la lotta partigiana", "answer": "Sebbene non indicato con questo termine, la figura del partigiano compare nella storia fin dall'antichit\u00e0. Possiamo identificare in Spartaco e nel suo esercito irregolare una prima forma di lotta partigiana, ovvero una lotta di forze irregolari contro un potere ufficialmente costituito." }, { "id": 846, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In cosa consiste la lotta partigiana", "answer": "Caduto il regime fascista nel 1943, il PCI ricominci\u00f2 a operare legalmente partecipando immediatamente alla costituzione di formazioni partigiane e, dal 1944 al 1947, agli esecutivi antifascisti successivi al governo Badoglio I, dove il nuovo leader Palmiro Togliatti sar\u00e0 anche, per un breve periodo, vicepresidente del Consiglio dei ministri. Nell'antifascismo il PCI \u00e8 la forza pi\u00f9 popolare e infatti la maggior parte degli aderenti alla Resistenza italiana era membro del partito comunista. Le Brigate Garibaldi, promosse dai comunisti, rappresentarono infatti circa il 60% delle forze partigiane. Nel corso del conflitto, diverse componenti identificarono la lotta antifascista con la lotta di classe, mirando ad attuare una rivoluzione sul modello di quella sovietica.. Ma in realt\u00e0 la maggioranza dei partigiani comunisti, sulla base delle indicazioni provenienti dai loro vertici, e in particolare da Luigi Longo (allora a capo del partito nell'Italia occupata e al tempo stesso delle Brigate Garibaldi), intesero correttamente la lotta partigiana come una lotta volta in primo luogo alla liberazione del Paese dal nazifascismo, da condursi quindi nel modo pi\u00f9 unitario possibile, accantonando le differenze di impostazioni e di obiettivi rispetto alle altre forze che partecipavano alla Resistenza: una linea che culmin\u00f2 nella costituzione del Comando generale unificato del Corpo volontari della libert\u00e0 (CVL), contribuendo in modo decisivo all'esito vittorioso della lotta di liberazione." }, { "id": 847, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In cosa consistette l'impresa di Alessandria di Borghese", "answer": "Borghese dopo l'attacco a Gibilterra inizi\u00f2 a studiare un nuovo attacco, questa volta contro la base navale di Alessandria d'Egitto. Anche questa volta gli incursori scelti per la missione furono trasferiti per aereo all'isola di Lero dove furono poi raccolti da Borghese arrivato con lo \"Scir\u00e8\". Giunsero nella rada di Alessandria la sera tra il 18 e il 19 dicembre 1941 dove rilasci\u00f2 gli uomini. Due erano stati imbarcati come riserva. Poi Borghese rientr\u00f2 a Lero. L'attacco condusse al grave danneggiamento delle navi da battaglia inglesi Queen Elizabeth e Valiant). Borghese, al termine della missione fu nominato Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia." }, { "id": 848, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In cosa consisteva il potere consultivo del Gran consiglio del fascismo", "answer": "Oltre a tali funzioni deliberative, il Gran consiglio aveva funzioni consultive (la legge 2693/1928 lo definiva \"consulente ordinario del Governo in materia politica\"); i suoi pareri non erano vincolanti. Doveva essere sentito su \"tutte le questioni aventi carattere costituzionale\" (tra le quali la legge includeva: successione al Trono; attribuzioni e prerogative della Corona; composizione e funzionamento del Gran consiglio e delle due Camere del Parlamento; attribuzioni e prerogative del capo del Governo; facolt\u00e0 del potere esecutivo di emanare norme giuridiche; ordinamento corporativo e sindacale; rapporti fra lo Stato e la Santa Sede; trattati internazionali che importino variazioni al territorio dello Stato e delle colonie)." }, { "id": 849, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In cosa consisteva l'armistizio corto", "answer": "Il 27 agosto Castellano illustr\u00f2 a Badoglio e a Guariglia le clausole imposte dagli anglo-americani: costoro avevano chiesto la resa senza condizione, da attuarsi mediante la sottoscrizione di un accordo (il cosiddetto \u201carmistizio corto\u201d) in dodici articoli; entro la data del 30 agosto doveva essere comunicata l'adesione o meno del governo italiano tramite un apparecchio radio di cui Castellano era stato dotato; in caso di risposta affermativa, le parti si sarebbero incontrate nuovamente in una localit\u00e0 della Sicilia da definire. Dopo l'accettazione della resa incondizionata e la cessazione delle ostilit\u00e0, le parti avrebbero sottoscritto un'intesa pi\u00f9 dettagliata (il cosiddetto \u201carmistizio lungo\u201d). Il sovrano fu reso edotto delle clausole dell'armistizio solo due giorni dopo (29 agosto). Una prima risposta dell'Italia fu definita il 30 agosto, quando lo stesso Badoglio diede istruzioni al generale Castellano di tornare in Sicilia per esporre le tesi contenute in un memorandum redatto dal Ministro degli Esteri Guariglia; secondo tale atto l'Italia non avrebbe potuto chiedere l'armistizio prima di ulteriori sbarchi alleati che mutassero le situazioni di forza a sfavore dei tedeschi. Il generale era inoltre munito di un appunto esplicativo del capo del Governo che precisava che gli sbarchi dovevano essere effettuati da almeno quindici divisioni tra La Spezia e Civitavecchia. Il giorno dopo, alle ore 9.00, in aereo, previa comunicazione tramite l'apparecchio radio di cui era stato munito, il nostro delegato raggiunse di nuovo Termini Imerese e di l\u00ec fu portato nella localit\u00e0 scelta per la firma dell'armistizio \u201ccorto\u201d: Cassibile, presso Siracusa. Ivi, da Lisbona via Algeri, era stato trasportato anche il generale Zanussi, al quale \u2013 invece - erano state consegnate le clausole dell'armistizio \u201clungo\u201d. Di fronte all'esposizione del rappresentante italiano, gli alleati furono irremovibili e confermarono le loro richieste. Di conseguenza, Castellano e Zanussi furono rimandati a Roma quella sera stessa, sempre per via aerea e vi arrivarono quando il maresciallo Badoglio era gi\u00e0 andato a dormire. Fu quindi il 1\u00ba settembre che avvenne la decisiva riunione al vertice, cui parteciparono il capo del Governo, il Ministro degli Esteri Guariglia, il Capo di Stato Maggiore Ambrosio, il generale Castellano, il generale Roatta, il generale Carboni e il Ministro della Real Casa Pietro d'Acquarone, in rappresentanza del re, che, inspiegabilmente, era assente. L'unico al corrente delle condizioni dell'armistizio lungo era il generale Roatta, che era stato informato da Zanussi, e non il maresciallo Badoglio. Nonostante le obiezioni del generale Carboni, l'armistizio \u201ccorto\u201d fu formalmente accettato. Il giorno dopo, Castellano fu riaccompagnato per via aerea in Sicilia privo, per\u00f2, di una delega ufficiale alla sottoscrizione dell'accordo, richiesta dagli alleati. Tale circostanza comport\u00f2 al generale un nuovo viaggio aereo di andata e ritorno e, finalmente, su delega del Re, Giuseppe Castellano, il giorno 3 settembre 1943, pose la sua firma alla conclusione della guerra tra l'Italia e le potenze alleate." }, { "id": 850, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In cosa consisteva l'armistizio corto", "answer": "A causa dell'avanzata degli Alleati dal sud Italia, il governo italiano, messo sotto pressione dal generale Eisenhower, il 3 settembre del 1943, aveva firmato a Cassibile la prima versione di un armistizio con gli inglesi e gli americani (il cos\u00ec detto armistizio corto), abbandonando di fatto l\u2019alleanza con i tedeschi. L'accordo era stato firmato dal generale Giuseppe Castellano." }, { "id": 851, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In cosa consisteva l'armistizio corto", "answer": "L\u2019armistizio di Cassibile (detto anche armistizio corto), fu un accordo siglato segretamente, nella cittadina di Cassibile, il 3 settembre del 1943, e l'atto con il quale il Regno d'Italia cess\u00f2 le ostilit\u00e0 contro le forze Anglo-Americane Alleate, nell'ambito della seconda guerra mondiale. In realt\u00e0 non si trattava affatto di un armistizio, ma di una vera e propria resa senza condizioni." }, { "id": 852, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In cosa consisteva l'armistizio corto", "answer": "L'armistizio di Cassibile (detto anche armistizio corto), fu un armistizio siglato segretamente, nella cittadina di Cassibile, il 3 settembre del 1943, e l'atto con il quale il Regno d'Italia cess\u00f2 le ostilit\u00e0 contro le forze Anglo-Americane Alleate, nell'ambito della seconda guerra mondiale. In realt\u00e0 non si trattava affatto di un armistizio, ma di una vera e propria resa senza condizioni." }, { "id": 853, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi ide\u00f2 l\u2019operazione Urano", "answer": "Mostrando notevoli capacit\u00e0 organizzative, Stalin e lo Stavka riuscirono a realizzare un piano ( denominato in codice \"operazione Urano\", in russo \u041e\u043f\u0435\u0440\u0430\u0446\u0438\u044f \u00ab\u0423\u0440\u0430\u043d\u00bb) molto semplice nella sua articolazione fondamentale ma di grande complessit\u00e0 per le dimensioni, gli obiettivi previsti e le forze da impiegare per ottenere un risultato decisivo non solo per l'esito della battaglia di Stalingrado, ma anche per i destini del fronte orientale e dell'intera seconda guerra mondiale." }, { "id": 854, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Che ruoli istituzionali ha ricoperto De Gasperi durante il Regno d'Italia e la Repubblica Italiana", "answer": "Alcide Amedeo Francesco De Gasperi, o pi\u00f9 propriamente Degasperi (pronuncia?\u00b7info; Pieve Tesino, 3 aprile 1881 \u2013 Borgo Valsugana, 19 agosto 1954), \u00e8 stato un politico italiano. Figlio primogenito di Amedeo di Sardagna, maresciallo maggiore della gendarmeria locale, e di Maria Morandini. Ebbe due fratelli, Mario, seminarista morto nel 1906, ed Augusto, ed una sorella . Nato in Trentino, allora parte dell'Impero austro-ungarico, \u00e8 stato membro della Camera dei Deputati Austriaca per il collegio uninominale della Val di Fiemme nella Contea del Tirolo, poi esponente del Partito Popolare Italiano e fondatore della Democrazia Cristiana con il suo scritto Le idee ricostruttive della Democrazia Cristiana, \u00e8 stato l'ultimo presidente del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia e il primo della Repubblica Italiana." }, { "id": 855, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In cosa si trovano le origini della Repubblica italiana", "answer": "Nella Resistenza vanno individuate le origini stesse della Repubblica Italiana: l'Assemblea Costituente fu in massima parte composta da esponenti dei partiti che avevano dato vita al CLN, i quali scrissero la Costituzione fondandola sulla sintesi tra le rispettive tradizioni politiche ed ispirandola ai princ\u00ecpi della democrazia e dell'antifascismo." }, { "id": 856, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In occasione di quale guerra Mussolini costitu\u00ec il CSIR", "answer": "La partecipazione alla guerra contro l'Unione Sovietica rappresent\u00f2 uno sforzo notevole per le forze armate italiane, gi\u00e0 duramente impegnate nei Balcani e in Africa settentrionale, e le ingenti perdite col\u00e0 subite rappresentarono un duro colpo per le gi\u00e0 scarse capacit\u00e0 militari dell'Italia. Gi\u00e0 dai primi di giugno 1941, in previsione dell'ormai certa campagna tedesca sul fronte orientale, Mussolini offr\u00ec a Hitler di partecipare con truppe italiane e contemporaneamente attiv\u00f2 il generale Cavallero (capo di stato maggiore generale). Alla fine fu decisa la costituzione del CSIR. L'offerta di Mussolini venne formalmente accettata, pur senza eccessivo entusiasmo, da Hitler con lettera consegnata all'Ambasciata italiana di Berlino il 22 giugno 1941, giorno dell'inizio delle operazioni sul fronte orientale." }, { "id": 857, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In occasione di quale guerra Mussolini costitu\u00ec il CSIR", "answer": "La partecipazione alla guerra contro l'Unione Sovietica rappresent\u00f2 uno sforzo notevole per le forze armate italiane, gi\u00e0 duramente impegnate nei Balcani e in Africa settentrionale, e le ingenti perdite col\u00e0 subite rappresentarono un duro colpo per le gi\u00e0 scarse capacit\u00e0 militari dell'Italia. Gi\u00e0 dai primi di giugno 1941, in previsione dell'ormai certa campagna tedesca sul fronte orientale, Mussolini offr\u00ec a Hitler di partecipare con truppe italiane e contemporaneamente attiv\u00f2 il Generale Cavallero (Capo di SM Generale). Alla fine fu decisa la costituzione del CSIR. L'offerta di Mussolini venne formalmente accettata, pur senza eccessivo entusiasmo, da Hitler con lettera consegnata all'Ambasciata Italiana di Berlino il 22 giugno 1941, giorno dell'inizio delle operazioni sul fronte orientale." }, { "id": 858, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In quale anno Francia, Inghilterra e Italia si accordarono per la spartizione dell'Etiopia", "answer": "La concessione, di una durata di 99 anni, contemplava anche il trasporto di materiale bellico e truppe in caso di guerra, mentre il Ministero delle Colonie francese autorizz\u00f2 la creazione di una nuova societ\u00e0, la \"Compagnie Imperiale du Chemin de Fer Ethipien\", per costruire il tratto ferroviario sul territorio della colonia francese di Gibuti. La costruzione del tronco ferroviario da Gibuti ad Harar fu molto difficoltoso, sia per il caldo torrido che per l'ostilit\u00e0 delle trib\u00f9 somale e Afar, per cui si decise di fermare il primo tratto a Dire Daua, visto che non si poteva raggiunger Harar a causa del notevole dislivello. La questione della ferrovia era al centro delle diatribe europee, perch\u00e9 si pensava che vi si celasse un tentativo di penetrazione politica in Etiopia: nel 1906 vi fu un accordo tripartito tra Francia, Inghilterra e Italia, che rappresent\u00f2 anche un notevole successo diplomatico per Menelik II, perch\u00e9 le tre potenze si accordarono sia per una futura spartizione dell'Etiopia (rimasta poi inoperante), sia per la suddivisione della rete ferroviaria etiope: i francesi completarono il tratto con Addis Abeba, gli inglesi ebbero la tratta con il Nilo Bianco mentre gli italiani poterono costruire una ferrovia che attraversasse l'Etiopia e collegasse le colonie italiane di Eritrea e Somalia." }, { "id": 859, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In quale anno Francia, Inghilterra e Italia si accordarono per la spartizione dell'Etiopia", "answer": "La concessione, di una durata di 99 anni, contemplava anche il trasporto di materiale bellico e truppe in caso di guerra, mentre il Ministero delle Colonie francese autorizz\u00f2 la creazione di una nuova societ\u00e0, la \"Compagnie Imperiale du Chemin de Fer Ethipien\", per costruire il tratto ferroviario sul territorio della colonia francese di Gibuti. La costruzione del tronco ferroviario da Gibuti ad Harar fu molto difficoltoso, sia per il caldo torrido che per l'ostilit\u00e0 delle trib\u00f9 somale e Afar, per cui si decise di fermare il primo tratto a Dire Daua, visto che non si poteva raggiunger Harar a causa del notevole dislivello. La questione della ferrovia era al centro delle diatribe europee, perch\u00e9 si pensava che vi si celasse un tentativo di penetrazione politica in Etiopia: nel 1906 vi fu un accordo tripartito tra Francia, Inghilterra e Italia, che rappresent\u00f2 anche un notevole successo diplomatico per Menelik II, perch\u00e9 le tre potenze si accordarono sia per una futura spartizione dell'Etiopia (rimasta poi inoperante), sia per la suddivisione della rete ferroviaria etiope: i francesi completarono il tratto con Addis Abeba, gli inglesi ebbero la tratta con il Nilo Bianco mentre gli italiani poterono costruire una ferrovia che attraversasse l'Etiopia e collegasse le colonie italiane di Eritrea e Somalia." }, { "id": 860, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In quale anno fu modificato lo Statuto Albertino", "answer": "Nei giorni successivi (gennaio 1925) furono chiusi 35 circoli politici di opposizione, sciolte 25 organizzazioni definite \"sovversive\", arrestati 111 oppositori ed eseguite 655 perquisizioni domiciliari. Nel novembre 1925 il Re firm\u00f2 le cosiddette Leggi fascistissime con cui furono sciolti tutti i partiti politici (tranne il P.N.F. ) e instaurata la censura sulla stampa. Con la legge del 24/12/1925 venne modificato lo Statuto Albertino , attribuendo al Capo del Governo, responsabile solo di fronte al Re, la nomina e revoca dei ministri; nel 1926 il Re autorizz\u00f2 la nascita del Tribunale Speciale per la difesa dello Stato, che sottraeva alla magistratura ordinaria tutti i reati politici, e la formazione della polizia politica segreta (O.V.R.A.). Venne istituito il confino di polizia per gli oppositori. I successivi rapporti con Mussolini furono caratterizzati da burrascose scenate private, nelle quali il Re difendeva le proprie prerogative, preoccupato di salvaguardare una legalit\u00e0 formale e rigorosi silenzi pubblici." }, { "id": 861, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In quale anno fu modificato lo Statuto Albertino", "answer": "La nomina, da parte di Vittorio Emanuele III, di Benito Mussolini come primo ministro, nell'ottobre 1922, seppur non contraria allo Statuto, che attribuiva al re ampio potere di designare il governo, era contraria alla prassi che si era instaurata nei decenni precedenti. Lo stesso Statuto albertino ne usc\u00ec svuotato nei contenuti dopo l'instaurazione effettiva della dittatura fascista nel 1925. Le libert\u00e0 che esso garantiva furono sospese ed il Parlamento fu addomesticato al volere del nuovo governo. Infatti, la posizione del cittadino al cospetto delle istituzioni vide, durante il fascismo, una duplicazione della sottomissione prima dovuta al re, ed ora anche al duce (Benito Mussolini), e si fece pi\u00f9 labile la condizione di pariteticit\u00e0 fra i cittadini (e fra questi e le istituzioni), allontanandosi dai principi democratici gi\u00e0 raggiunti. La rappresentanza fu fortemente (se non assolutamente) condizionata, vietando tutti i partiti e le associazioni che non fossero controllate dal regime (eccezion fatta per quelle controllate dalla Chiesa cattolica, comunque soggette a forti condizionamenti, e della Confindustria), giungendo a trasformare la Camera dei deputati in Camera dei Fasci e delle Corporazioni, in violazione allo Statuto. In tutti questi anni, da parte del potere regale, non vi fu alcun esplicito tentativo di opporsi alla politica del governo fascista." }, { "id": 862, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In quale giorno del 1945 la Germania si arrese", "answer": "Le sue armate tedesche non riuscirono ad arrestare l'avanzata degli Alleati e, mentre i sovietici si aprivano la strada verso il centro di Berlino, Hitler si suicid\u00f2 nel suo bunker il 30 aprile 1945, insieme all'amante Eva Braun che aveva sposato il giorno prima. Aveva 56 anni. Come parte delle sue ultime volont\u00e0, ordin\u00f2 che il suo corpo venisse portato all'esterno e bruciato. Nel suo testamento, scaric\u00f2 tutti gli altri leader nazisti e nomin\u00f2 il Gro\u00dfadmiral Karl D\u00f6nitz come nuovo Presidente del Reich e Joseph Goebbels come nuovo Cancelliere del Reich. Tuttavia quest'ultimo si suicid\u00f2 il 1\u00ba maggio 1945 insieme alla moglie dopo aver ucciso i suoi sei figli. L'8 maggio 1945, la Germania si arrese. Il \"Reich millenario\" di Hitler era durato poco pi\u00f9 di 12 anni." }, { "id": 863, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In quale giorno del 1945 la Germania si arrese", "answer": "Dopo aver fronteggiato le forze britanniche, con la fine della guerra, l'8 maggio 1945, si arrese al Feldmaresciallo Bernard Montgomery nei pressi di L\u00fcneburg." }, { "id": 864, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In quale giorno del 1945 la Germania si arrese", "answer": "In seguito alla sconfitta dell'esercito tedesco nelle Ardenne, gli Alleati avanzarono verso il Reno e nel cuore della Germania. Con la cattura del ponte di Remagen, poterono oltrepassare il Reno nel marzo 1945. Gli americani quindi effettuarono una manovra a tenaglia, con la 9\u00aa Armata a nord e la 1\u00aa Armata a sud, chiudendo all'interno della sacca della Ruhr 300 000 tedeschi. Infine si diressero verso est, dove incontrarono le truppe sovietiche sul fiume Elba, in aprile. Il 2 maggio 1945, la Germania si arrese e l'8 maggio venne festeggiata la Giornata della Vittoria." }, { "id": 865, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In quale giorno di febbraio si celebra il Giorno del Ricordo", "answer": "Dal 2005 ogni 10 febbraio \u00e8 stato indicato come Giorno del Ricordo dedicato alla commemorazione dei morti e dei profughi italiani, poich\u00e9 in tale giorno, nel 1947, il trattato di Parigi assegn\u00f2 l'Istria, Fiume e Zara alla Jugoslavia quindi s'intensific\u00f2, coinvolgendo anche le zone precedentemente salvaguardate dalla linea Morgan, l'esodo di massa gi\u00e0 iniziato negli anni precedenti." }, { "id": 866, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In quale giorno di febbraio si celebra il Giorno del Ricordo", "answer": "Con la Legge 92 del 30 marzo 2004 in Italia \u00e8 stato istituito nella giornata del 10 febbraio di ogni anno il \"Giorno del ricordo\", in memoria delle vittime delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata. Lo stesso provvedimento legislativo ha anche istituito una specifica medaglia commemorativa destinata ai congiunti delle vittime:" }, { "id": 867, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In quale giorno di febbraio si celebra il Giorno del Ricordo", "answer": "Foibe \u00e8 un film che \u00e8 stato presentato il 10 febbraio 2013, nel Giorno del ricordo dei massacri delle foibe." }, { "id": 868, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In quale giorno di febbraio si celebra il Giorno del Ricordo", "answer": "Per commemorare questi drammatici eventi \u00e8 stato istituito in Italia dal 2005 un Giorno del ricordo: il 10 febbraio - anniversario della firma del trattato di Parigi (1947)." }, { "id": 869, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In quale guerra si combatt\u00e9 sull'Amba Alagi", "answer": "La seconda battaglia dell'Amba Alagi fu una celebre battaglia della Seconda guerra mondiale, svoltasi presso la montagna di Amba Alagi nella regione del Tigr\u00e8, nell'odierna Etiopia settentrionale." }, { "id": 870, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In quale guerra si combatt\u00e9 sull'Amba Alagi", "answer": "Durante la Seconda guerra mondiale, di fronte alla travolgente avanzata dei britannici nell'Africa Orientale Italiana, il Vicer\u00e9 d'Etiopia Amedeo di Savoia aveva dato alle sue truppe l'ordine di proseguire la lotta nei ridotti dell'Amba Alagi, del Galla Sidama e dell'Amhara. Le truppe italiane rimaste al comando di Amedeo di Savoia, si ritirarono da Addis Abeba per organizzare l'ultima resistenza sulle montagne dell'Amba Alagi, mentre il Galla Sidama era difeso dal generale Pietro Gazzera e l'Amhara dal generale Guglielmo Nasi. Gli italiani lasciarono Addis Abeba il 5 aprile e la citt\u00e0 venne occupata dagli inglesi il giorno dopo." }, { "id": 871, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In quale guerra si combatt\u00e9 sull'Amba Alagi", "answer": "1941 \u2013 Seconda guerra mondiale: Il Duca Amedeo d'Aosta dopo eroica resistenza durata un mese sull'Amba Alagi contro preponderanti forze nemiche inglesi ed abissine si arrende e riceve l'onore delle armi" }, { "id": 872, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In quale liste politiche si presentarono i fascisti nelle elezioni del 1921", "answer": "Alle elezioni politiche del maggio 1921 esponenti fascisti si candidarono nelle liste dei Blocchi Nazionali, eleggendo 35 deputati, tra cui lo stesso Mussolini, mentre due furono eletti in liste dei Fasci." }, { "id": 873, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In quale liste politiche si presentarono i fascisti nelle elezioni del 1921", "answer": "Il futuro Duce si present\u00f2 quindi come alleato dello statista di Mondov\u00ec, dei nazionalisti e di una serie di altre associazioni e partiti, alle elezioni del 15 maggio 1921, nelle liste dei \"Blocchi Nazionali\" antisocialisti: la lista ottenne 105 seggi, di cui 35 per i fascisti e anche Mussolini fu eletto deputato. Grazie all'immunit\u00e0 parlamentare pot\u00e9 quindi evitare il processo relativo ai fatti del 1919 (cospirazione e detenzione illegale di armi). Le consultazioni si svolsero in un clima di violenza: i morti furono un centinaio e in molte zone, approfittando del tacito favore della Polizia, i fascisti impedirono ai partiti di sinistra di tenere comizi.fonte non chiara" }, { "id": 874, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In quale liste politiche si presentarono i fascisti nelle elezioni del 1921", "answer": "Alle elezioni politiche del maggio 1921 esponenti fascisti si candidarono nelle liste dei Blocchi Nazionali, eleggendo 35 deputati, tra cui lo stesso Mussolini." }, { "id": 875, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In quali anni l'Italia occup\u00f2 il Regno d'Albania", "answer": "L'occupazione italiana del Regno di Albania ebbe luogo tra il 1939 al 1943, quando la corona del Regno Albanese fu assunta da Vittorio Emanuele III d'Italia, a seguito della guerra promossa dal regime fascista e dell'instaurazione del Protettorato Italiano del Regno d'Albania." }, { "id": 876, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In quali anni l'Italia occup\u00f2 il Regno d'Albania", "answer": "Regno albanese, regno instaurato in Albania sotto una monarchia costituzionale dal 1928 al 1939 e in unit\u00e0 con la corona di Re d'Italia dal 1939 al 1943." }, { "id": 877, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In quali anni l'Italia occup\u00f2 il Regno d'Albania", "answer": "Il Regno albanese (in albanese: Mbretnia Shqiptare) fu instaurato in Albania sotto una monarchia costituzionale dal 1928 al 1939 e in unit\u00e0 con la corona di Re d'Italia dal 1939 al 1943." }, { "id": 878, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In quali luoghi vicino a Caporetto si svolsero importanti azioni di guerra", "answer": "Attorno alla zona di Caporetto \u00e8 inoltre possibile partire per stupende escursioni nei vicini luoghi in cui si svolsero azioni di guerra, come Monte Nero, Monte Rombon, Gran Monte e Monte Canin, che videro i primi sanguinosi momenti dell'avanzata austro-tedesca verso il Tagliamento, e poi verso il Piave dove gli italiani si asserragliarono nell'ultimo disperato tentativo di bloccare l'invasione nemica. Alcuni degli itinerari pi\u00f9 interessanti sono:" }, { "id": 879, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Che ruolo ebbe Balbo nella marcia su Roma", "answer": "Nell'ottobre del 1922 Mussolini chiam\u00f2 a raccolta i suoi uomini e li organizz\u00f2 in formazioni di carattere militare, a capo delle quali mise un quadrumvirato composto da Italo Balbo, Cesare De Vecchi, Emilio De Bono e Michele Bianchi. Il 27 ottobre del 1922 le camicie nere si raccolsero in diverse parti d\u2019Italia per dirigersi su Roma (marcia su Roma del 28 ottobre) e chiedere le dimissioni del governo presieduto da Luigi Facta. Questi si rivolse al re perch\u00e9 proclamasse lo stato d'assedio e sciogliesse la manifestazione. Ma Vittorio Emanuele III si oppose e affid\u00f2 a Mussolini l'incarico di formare il nuovo governo. In questo modo, Mussolini and\u00f2 al governo a capo di una coalizione di liberali e popolari,che ottenne la maggioranza nel voto parlamentare." }, { "id": 880, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Che ruolo ebbe Balbo nella marcia su Roma", "answer": "In questo periodo l'aeronautica ricevette un forte impulso e furono organizzate diverse imprese aeronautiche. Dopo le crociere di massa nel mediterraneo e la prima trasvolata dell'Atlantico meridionale (1931), nel 1933 il quadrumviro della marcia su Roma, Italo Balbo, organizz\u00f2 la seconda e pi\u00f9 famosa trasvolata dell'Atlantico settentrionale per commemorare il decennale dell'istituzione della Regia Aeronautica (28 marzo 1923). A bordo di 25 idrovolanti SIAI-Marchetti S.55X dal 1\u00ba luglio al 12 agosto 1933 Balbo e i suoi uomini compirono la traversata fino a New York e ritorno attraversando tutte le maggiori nazione europee e buona parte degli Stati Uniti. Per l'epoca fu un'impresa epica che diede al giovane ferrarese una fama superiore a quella di Mussolini." }, { "id": 881, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Che ruolo ebbe Balbo nella marcia su Roma", "answer": "Durante questo periodo vennero organizzate diverse imprese aeronautiche. Dopo le crociere di massa nel mediterraneo e la prima trasvolata dell'Atlantico meridionale (1931), nel 1933 il quadrumviro della Marcia su Roma, Italo Balbo, organizz\u00f2 la seconda e pi\u00f9 famosa trasvolata dell'Atlantico settentrionale per commemorare il decennale dell'istituzione della Regia Aeronautica (28 marzo 1923). A bordo di 25 idrovolanti SIAI-Marchetti S.55X dal 1\u00ba luglio al 12 agosto 1933 Balbo e i suoi uomini compirono la traversata fino a New York e ritorno attraversando tutte le maggiori nazioni europee e buona parte degli Stati Uniti. Per l'epoca fu un'impresa epica che diede al giovane ferrarese una fama addirittura superiore a quella di Mussolini." }, { "id": 882, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Che ruolo ebbe Balbo nella marcia su Roma", "answer": "Tra il 27 e il 31 ottobre 1922, la \"rivoluzione fascista\" ebbe il suo culmine con la \"marcia su Roma\", opera di gruppi di camicie nere provenienti da diverse zone d'Italia e guidate dai \"quadrumviri\" (Italo Balbo, Cesare Maria De Vecchi, Emilio De Bono e Michele Bianchi). Il loro numero non \u00e8 mai stato stabilito con certezza; tuttavia, a seconda della fonte di riferimento, la cifra considerata oscilla tra le 30.000 e le 300.000 persone.senza fonte" }, { "id": 883, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Che ruolo ebbe Balbo nella marcia su Roma", "answer": "Iscritto al Partito Nazionale Fascista, fu uno dei quadrumviri della marcia su Roma, diventando in seguito comandante generale della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale e sottosegretario all'economia nazionale. Nel 1929 fu nominato ministro dell'Aeronautica, veste in cui guid\u00f2 la crociera aerea transatlantica Italia-Brasile e la crociera aerea del Decennale. Considerato come un potenziale rivale politico di Benito Mussolini a causa della grande popolarit\u00e0 raggiunta, Balbo venne designato nel 1934 quale governatore della Libia." }, { "id": 884, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Che ruolo ebbe Balbo nella marcia su Roma", "answer": "Balbo venne designato da Mussolini \"quadrumviro\" per prendere parte alla marcia su Roma, e lo incaric\u00f2 di scegliere gli altri due (Michele Bianchi era gi\u00e0 stato scelto dal Duce): Balbo sent\u00ec Cesare Maria De Vecchi, che accett\u00f2 subito, mentre per l'ultimo quadrumviro pens\u00f2 ad Attilio Teruzzi, poi scartato perch\u00e9 gi\u00e0 vicesegretario del PNF, e al generale Asclepia Gandolfo, che declin\u00f2 l'invito in quanto aveva la moglie molto malata, oltre a essere lui stesso in precarie condizioni fisiche. Balbo e Bianchi puntarono alla fine su Emilio De Bono, che accett\u00f2 l'investitura. Prima di recarsi a Roma, il 28 ottobre Balbo si precipit\u00f2 a Firenze per calmare lo squadrista Tullio Tamburini, che aveva deciso di assaltare il palazzo del governo dove si stava svolgendo una festa alla presenza del duca della Vittoria Armando Diaz: per non coinvolgere l'esercito nelle questioni fasciste, Balbo liber\u00f2 gli ufficiali della scorta di Diaz presi prigionieri da Tamburini, e, stando al suo racconto, viet\u00f2 \u00abai fascisti di assaltare la prefettura ... anzi ... che organizzino una grande manifestazione al Duca della Vittoria per le strade di Firenze dove passer\u00e0\u00bb. A Roma guid\u00f2 in particolare la spedizione punitiva contro il quartiere di San Lorenzo che aveva attaccato una colonna fascista. Alla fine della marcia, diversamente dagli altri quadrumviri, Balbo non venne ricompensato in alcun modo: Mussolini gi\u00e0 lo intravedeva come un possibile rivale e non volle valorizzarlo troppo." }, { "id": 885, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Che ruolo ebbe Balbo nella marcia su Roma", "answer": "Quel giorno Mussolini annunci\u00f2 la nomina dei quadriumviri che avrebbero condotto la marcia: Italo Balbo (uno dei ras pi\u00f9 famosi), Emilio De Bono (comandante della Milizia), Cesare Maria De Vecchi (un generale non sgradito al Quirinale) e Michele Bianchi (segretario del partito e fedelissimo di Mussolini). Il 26 di quel mese il presidente del consiglio rispose a Mussolini (che aveva radunato a Napoli decine di migliaia di camicie nere e minacciava apertamente di marciare su Roma per occuparne militarmente le Istituzioni) in modo del tutto privo di senso: \u00e8 in queste circostanze che, di fronte a chi gli prospettava il precipitare della situazione, Luigi Facta pronunci\u00f2 la celebre frase con la quale passer\u00e0 alla Storia: \"Nutro fiducia!\"." }, { "id": 886, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Che ruolo ebbe Balbo nella marcia su Roma", "answer": "Balbo venne designato da Mussolini \"quadrumviro\" per prendere parte alla marcia su Roma, e lo incaric\u00f2 di scegliere gli altri due (Michele Bianchi era gi\u00e0 stato scelto dal Duce): Balbo sent\u00ec Cesare Maria De Vecchi, che accett\u00f2 subito, mentre per l'ultimo quadrumviro pens\u00f2 ad Attilio Teruzzi, poi scartato perch\u00e9 gi\u00e0 vicesegretario del PNF, e al generale Asclepia Gandolfo, che declin\u00f2 l'invito in quanto aveva la moglie molto malata, oltre a essere lui stesso in precarie condizioni fisiche. Balbo e Bianchi puntarono alla fine su Emilio De Bono, che accett\u00f2 l'investitura . .. Prima di recarsi a Roma, il 28 ottobre Balbo si precipit\u00f2 a Firenze per calmare lo squadrista Tullio Tamburini, che aveva deciso di assaltare il palazzo del governo dove si stava svolgendo una festa alla presenza del duca della Vittoria Armando Diaz: per non coinvolgere l'esercito nelle questioni fasciste, Balbo liber\u00f2 gli ufficiali della scorta di Diaz presi prigionieri da Tamburini, e, stando al suo racconto, viet\u00f2 \u00abai fascisti di assaltare la prefettura [...] anzi [...] che organizzino una grande manifestazione al Duca della Vittoria per le strade di Firenze dove passer\u00e0\u00bb .. A Roma guid\u00f2 in particolare la spedizione punitiva contro il quartiere di San Lorenzo che aveva attaccato una colonna fascista. Alla fine della marcia, diversamente dagli altri quadrumviri, Balbo non venne ricompensato in alcun modo: Mussolini gi\u00e0 lo intravedeva come un possibile rivale e non volle valorizzarlo troppo .." }, { "id": 887, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Che ruolo ebbe Balbo nella marcia su Roma", "answer": "In quei mesi Quilici incontr\u00f2 Italo Balbo, che aveva conosciuto nel 1921 durante l'assedio di Bologna, dal quale ricevette la proposta di collaborare ad un piccolo giornale di provincia, appena fondato dal quadrumviro della marcia su Roma." }, { "id": 888, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In quante aree era suddivisa l'area balcanica prima dello scoppio della grande guerra", "answer": "Prima dello scoppio della grande guerra, la penisola balcanica era suddivisa in sei grandi aree di influenza: i regni indipendenti di Serbia, Montenegro, Albania, Bulgaria e Romania e l'Impero Austro-ungarico." }, { "id": 889, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In seguito a cosa nacque la Repubblica Italiana", "answer": "Sotto la sovranit\u00e0 del Regno d'Italia fu a pi\u00f9 riprese costituito un impero coloniale che comprendeva ampi domini in Africa orientale, in Libia e nel Mediterraneo, nonch\u00e9 a Tientsin, in Cina. Il Regno d'Italia prese parte alla terza guerra d'indipendenza, a diverse guerre coloniali ed a due conflitti mondiali. Cess\u00f2 di esistere nel 1946, quando si trasform\u00f2 nell'attuale Repubblica Italiana in seguito ad un referendum istituzionale, che sanc\u00ec la nascita della Repubblica. La Repubblica Italiana entr\u00f2 nelle sue effettive funzioni il 1\u00ba gennaio 1948 con l'entrata in vigore della nuova Costituzione repubblicana e il capo provvisorio dello Stato, Enrico De Nicola, ne divenne il primo presidente." }, { "id": 890, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In seguito a cosa nacque la Repubblica Italiana", "answer": "Vengono inoltre ceduti alla Francia i territori di Tenda e di Briga, il passo del Monginevro, la Valle Stretta del monte Thabor, il Colle del Moncenisio ed una parte del territorio del Colle del Piccolo San Bernardo. Il Regno d'Italia, retto intanto da Umberto prima come luogotenente del Regno (1943-1946) e poi per poco pi\u00f9 di un mese come re (il Re di maggio) in seguito all'abdicazione di Vittorio Emanuele III, si conclude con la proclamazione della Repubblica Italiana a seguito del referendum del 1946, che segn\u00f2 l'esclusione di casa Savoia dalla storia d'Italia dopo 85 anni di regno." }, { "id": 891, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In seguito a cosa nacque la Repubblica Italiana", "answer": "La Repubblica Italiana nacque il 2 giugno 1946, in seguito ai risultati del referendum istituzionale indetto quel giorno per determinare la forma di stato dopo la fine della seconda guerra mondiale. I risultati furono proclamati dalla Corte di Cassazione il 10 giugno successivo: la repubblica ottenne il 54% dei consensi e i ricorsi concernenti presunti brogli circa la legalit\u00e0 dello svolgimento della consultazione furono respinti il giorno 18 giugno." }, { "id": 892, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In seguito a cosa nacque la Repubblica Italiana", "answer": "La nascita della Repubblica Italiana avvenne a seguito dei risultati del referendum istituzionale del 2 e 3 giugno 1946, indetto per determinare la forma di stato da dare all'Italia dopo la seconda guerra mondiale e che vide 12 717 923 (54,3%) cittadini favorevoli alla repubblica e 10 719 284 (45,7%) cittadini favorevoli alla monarchia. I risultati furono proclamati dalla Corte di Cassazione il 10 giugno 1946, mentre il giorno successivo tutta la stampa dette ampio risalto alla notizia." }, { "id": 893, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In seguito a cosa nacque la Repubblica Italiana", "answer": "La Repubblica Italiana nacque il 2 giugno 1946, in seguito ai risultati del referendum istituzionale indetto quel giorno per determinare la forma di stato dopo la fine della seconda guerra mondiale. La repubblica ottenne il 54% dei consensi, anche se ci furono accuse di brogli circa la legalit\u00e0 dello svolgimento della consultazione, alla quale partecipavano per la prima volta anche le donne italiane. Oltre che per il referendum, si votava per l'elezione di un'Assemblea Costituente che avesse il compito di dare all'Italia una nuova Costituzione: primo partito risult\u00f2 la Democrazia Cristiana, seguita dal Partito Socialista Italiano e dal Partito Comunista Italiano. Il Partito d'Azione, invece, a seguito del risultato deludente, decise di sciogliersi." }, { "id": 894, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In seguito a cosa nacque la Repubblica Italiana", "answer": "La Repubblica Italiana nacque nel 1946, a seguito dei risultati del referendum istituzionale del 2 giugno, indetto per determinare la forma di stato dopo il termine della seconda guerra mondiale." }, { "id": 895, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In seguito a cosa nacque la Repubblica Italiana", "answer": "Il Regno d'Italia fu proclamato nel 1861 e cess\u00f2 di esistere nel 1946 in seguito al referendum istituzionale che sanc\u00ec la nascita della Repubblica Italiana." }, { "id": 896, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In seguito a cosa nacque la Repubblica Italiana", "answer": "In seguito al referendum del 1946 che sanc\u00ec la nascita della Repubblica Italiana, il Piemonte divenne una regione della nuova repubblica." }, { "id": 897, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In seguito a quale evento il Regno d'Italia divenne la Repubblica Italiana", "answer": "Successivamente, nonostante il ritiro di Vittorio Emanuele in favore del figlio Umberto (prima come reggente durante la fase finale del conflitto e poi come re nel maggio del 1946), la monarchia perde il referendum istituzionale del 2 giugno 1946, dopo il quale il regno diventa la Repubblica Italiana. Si conclude cos\u00ec la storia del regno d'Italia dopo 85 anni di esistenza. I Savoia saranno banditi dalla repubblica per un lungo periodo conclusosi con la riforma costituzionale del 2002." }, { "id": 898, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In seguito a quale evento il Regno d'Italia divenne la Repubblica Italiana", "answer": "Sotto la sovranit\u00e0 del Regno d'Italia fu a pi\u00f9 riprese costituito un impero coloniale che comprendeva ampi domini in Africa orientale, in Libia e nel Mediterraneo, nonch\u00e9 a Tientsin, in Cina. Il Regno d'Italia prese parte alla terza guerra d'indipendenza, a diverse guerre coloniali ed a due conflitti mondiali. Cess\u00f2 di esistere nel 1946, quando si trasform\u00f2 nell'attuale Repubblica Italiana in seguito ad un referendum istituzionale, che sanc\u00ec la nascita della Repubblica. La Repubblica Italiana entr\u00f2 nelle sue effettive funzioni il 1\u00ba gennaio 1948 con l'entrata in vigore della nuova Costituzione repubblicana e il capo provvisorio dello Stato, Enrico De Nicola, ne divenne il primo presidente." }, { "id": 899, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In seguito a quale evento il Regno d'Italia divenne la Repubblica Italiana", "answer": "Vengono inoltre ceduti alla Francia i territori di Tenda e di Briga, il passo del Monginevro, la Valle Stretta del monte Thabor, il Colle del Moncenisio ed una parte del territorio del Colle del Piccolo San Bernardo. Il Regno d'Italia, retto intanto da Umberto prima come luogotenente del Regno (1943-1946) e poi per poco pi\u00f9 di un mese come re (il Re di maggio) in seguito all'abdicazione di Vittorio Emanuele III, si conclude con la proclamazione della Repubblica Italiana a seguito del referendum del 1946, che segn\u00f2 l'esclusione di casa Savoia dalla storia d'Italia dopo 85 anni di regno." }, { "id": 900, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In seguito a quale evento il Regno d'Italia divenne la Repubblica Italiana", "answer": "Le relazioni bilaterali tra Italia e la Citt\u00e0 del Vaticano iniziarono con i Patti Lateranensi sottoscritti l'11 febbraio 1929, in cui vi fu il riconoscimento tra l'allora Regno d'Italia e la Santa Sede. Il Regno d'Italia cess\u00f2 di esistere il 18 giugno 1946, quando a seguito di un referendum divenne la Repubblica Italiana." }, { "id": 901, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In seguito a quale evento il Regno d'Italia divenne la Repubblica Italiana", "answer": "Il Regno d'Italia fu proclamato nel 1861 e cess\u00f2 di esistere nel 1946 in seguito al referendum istituzionale che sanc\u00ec la nascita della Repubblica Italiana." }, { "id": 902, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In seguito a quale evento il Regno d'Italia divenne la Repubblica Italiana", "answer": "Nel 1859 il Ducato di Parma e Piacenza fu annesso al Regno di Sardegna. Nel 1861 fu proclamato il Regno d'Italia che cess\u00f2 di esistere nel 1946 in seguito al referendum istituzionale che sanc\u00ec la nascita della Repubblica Italiana." }, { "id": 903, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In seguito a quale evento il Regno d'Italia divenne la Repubblica Italiana", "answer": "In seguito al referendum del 1946 che sanc\u00ec la nascita della Repubblica Italiana, il Piemonte divenne una regione della nuova repubblica." }, { "id": 904, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Insieme a chi si suicid\u00f2 Hitler", "answer": "Le sue armate tedesche non riuscirono ad arrestare l'avanzata degli Alleati e, mentre i sovietici si aprivano la strada verso il centro di Berlino, Hitler si suicid\u00f2 nel suo bunker il 30 aprile 1945, insieme all'amante Eva Braun che aveva sposato il giorno prima. Aveva 56 anni. Come parte delle sue ultime volont\u00e0, ordin\u00f2 che il suo corpo venisse portato all'esterno e bruciato. Nel suo testamento, scaric\u00f2 tutti gli altri leader nazisti e nomin\u00f2 il Gro\u00dfadmiral Karl D\u00f6nitz come nuovo Presidente del Reich e Joseph Goebbels come nuovo Cancelliere del Reich. Tuttavia quest'ultimo si suicid\u00f2 il 1\u00ba maggio 1945 insieme alla moglie dopo aver ucciso i suoi sei figli. L'8 maggio 1945, la Germania si arrese. Il \"Reich millenario\" di Hitler era durato poco pi\u00f9 di 12 anni." }, { "id": 905, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Insieme a chi si suicid\u00f2 Hitler", "answer": "Nonostante l'opposizione del Partito nazista nei confronti dell'omosessualit\u00e0, e la persecuzione degli omosessuali messi in atto dai nazisti stessi, alcuni storici hanno ipotizzato che lo stesso Hitler fosse omosessuale o bisessuale. Alcuni hanno sostenuto che fosse asessuale, mentre altri respingono tali affermazioni e ritengono che fosse eterosessuale. Si crede che abbia avuto sei amanti donne, tre delle quali si suicidarono, mentre altre due tentarono il suicidio." }, { "id": 906, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Insieme a chi si suicid\u00f2 Hitler", "answer": "Le sue armate tedesche non riuscirono ad arrestare l'avanzata degli alleati, e mentre i sovietici si aprivano la strada verso il centro di Berlino si suicid\u00f2 nel suo bunker il 30 aprile 1945, insieme alla storica amante Eva Braun che aveva sposato il giorno prima. Aveva 56 anni. Come parte delle sue ultime volont\u00e0, ordin\u00f2 che il suo corpo venisse portato all'esterno e bruciato. Nel suo testamento, scaric\u00f2 tutti gli altri leader nazisti e nomin\u00f2 il Gro\u00dfadmiral Karl D\u00f6nitz come nuovo Presidente del ReichIn realt\u00e0 Hitler non aveva il potere di nominare il Presidente del Reich, che secondo la costituzione doveva essere eletto dal popolo. Lo stesso Hitler, essendo gi\u00e0 cancelliere, non pot\u00e9 mai diventare Presidente del Reich, ma F\u00fchrer e Joseph Goebbels come nuovo Cancelliere del Reich. Tuttavia quest'ultimo si suicid\u00f2 il 1\u00ba maggio 1945 insieme alla moglie dopo aver ucciso i suoi sei figli. L'8 maggio 1945, la Germania si arrese. Il \"Reich millenario\" di Hitler era durato poco pi\u00f9 di 12 anni." }, { "id": 907, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "La spartizione di quale impero gener\u00f2 malcontento in Italia", "answer": "L'Impero ottomano fu spartito tra gli Alleati vittoriosi: Siria e Libano andarono alla Francia mentre il Regno Unito acquis\u00ec la Palestina, la Transgiordania e la Mesopotamia, dove fu costituito il nuovo Stato dell'Iraq; la mossa scontent\u00f2 i nazionalisti arabi, insorti contro i turchi dietro le promesse d'indipendenza fatte dagli Alleati, gettando i germi di nuove rivolte. Ridottasi alla sola Anatolia, la Turchia visse un periodo di tumulti e conflitti: sotto la guida di Mustafa Kemal le forze turche intrapresero una serie di guerre contro greci e armeni, riuscendo a dare al paese i confini odierni; nell'ottobre 1923 il sultanato fu abolito e la Turchia divenne una repubblica guidata dallo stesso Kemal. La spartizione dell'impero coloniale tedesco, diviso tra Francia, Regno Unito e Giappone, gener\u00f2 lo scontento dell'Italia, aggravato dalla negazione di molte delle promesse fattele nel patto di Londra del 1915 e dando un potente strumento ai nazionalisti italiani che poterono parlare di una \"vittoria mutilata\"." }, { "id": 908, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale idea Mussolini era riuscito a far accettare a Engelbert Dollfu\u00df nel periodo precedente al 14-17 marzo 1934", "answer": "Negli incontri del 14-17 marzo 1934, il progetto italiano di unione doganale arrivava a coronamento con la firma dei Protocolli di Roma del 1934, con i quali l'Ungheria e l'Austria si legavano all'influenza economica e politica italiana. Nel periodo precedente alla conclusione di tale accordo, Mussolini era riuscito a convincere Engelbert Dollfu\u00df ad accettare l'idea di smantellare lo Stato democratico e a costituire una dittatura di stampo cattolico che mettesse al bando tutti i partiti, compreso quello nazista, e che ponesse alla guida del Paese il Fronte Patriottico." }, { "id": 909, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Perch\u00e9 Amendola scelse il Polizeiregiment \"Bozen\" come bersaglio per l'attentato di via Rasella", "answer": "Il 23 marzo, giorno in cui si celebrava l'anniversario della fondazione dei Fasci italiani di combattimento, l'11\u00aa Compagnia fu colpita dall'attentato di via Rasella a opera di varie unit\u00e0 dei Gruppi di Azione Patriottica (GAP). Giorgio Amendola, uno dei comandanti dei GAP a Roma, dichiar\u00f2 di aver scelto personalmente il \"Bozen\" come obiettivo, avendo notato la ripetitivit\u00e0 del suo percorso di marcia e la puntualit\u00e0 del suo passaggio ogni pomeriggio. Secondo un'altra versione, a notare il reparto in marcia e a proporlo come oggetto di un'azione armata fu il gappista Mario Fiorentini \"Giovanni\", di padre ebreo, che aveva riconosciuto in quei soldati \u00able stesse uniformi verde marcio\u00bb degli uomini venuti a prendere i suoi genitori." }, { "id": 910, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Perch\u00e9 Amendola scelse il Polizeiregiment \"Bozen\" come bersaglio per l'attentato di via Rasella", "answer": "Nel dopoguerra Amendola dichiar\u00f2 inoltre di aver scelto personalmente il Polizeiregiment \"Bozen\" come obiettivo, avendo notato la quotidiana puntualit\u00e0 del reggimento nel passare per via Rasella di ritorno dalle esercitazioni di addestramento a piazzale Flaminio. Successivamente fu dato ordine al comando dei Gruppi di Azione Patriottica, formazioni partigiane esclusivamente dipendenti dal PCI e con rapporti solo indiretti con il CLN, di progettare l'attentato nei particolari operativi. Anni dopo ricord\u00f2:" }, { "id": 911, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Perch\u00e9 Amendola scelse il Polizeiregiment \"Bozen\" come bersaglio per l'attentato di via Rasella", "answer": "Nel dopoguerra Amendola dichiar\u00f2 inoltre di aver scelto personalmente il Polizei-Regiment \"Bozen\" come obiettivo, avendo notato la quotidiana puntualit\u00e0 del reggimento nel passare per via Rasella di ritorno dalle esercitazioni di addestramento a piazzale FlaminioGiorgio Amendola, lettera a Leone Cattani: \u00abDell'attentato di Via Rasella mi sono assunto \u2013 in diverse sedi \u2013 piena e personale responsabilit\u00e0, non solo come comandante delle Brigate Garibaldi per Roma e per l'Italia centrale, e come tale membro della Giunta militare del C.L.N., ma perch\u00e9 fui io personalmente che, andando pi\u00f9 volte in Piazza di Spagna, in casa di Sergio Amidei \u2013 dove c'era in quel momento la sede clandestina della redazione de \"l'Unit\u00e0\" \u2013 ebbi occasione di vedere passare ogni pomeriggio un reparto di gendarmeria tedesca in pieno assetto di guerra, ci\u00f2 che era aperta e provocatoria violazione dello statuto di citt\u00e0 aperta. Avevo segnalato perci\u00f2 al comando dei GAP questo reparto perch\u00e9 fosse oggetto di un attacco, lasciando poi \u2013 come sempre avveniva \u2013 al comando assoluta libert\u00e0 d'iniziativa, e di preparare l'operazione con le modalit\u00e0 ritenute pi\u00f9 opportune.\u00bb. Successivamente fu dato ordine al comando dei Gruppi di Azione Patriottica, formazioni partigiane esclusivamente dipendenti dal PCI e con rapporti solo indiretti con il CLNSanto Peli, La Resistenza in Italia. Storia e critica, Einaudi, 2004, p. 44 e 250., di progettare l'attentato nei particolari operativi. Anni dopo ricord\u00f2:" }, { "id": 912, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Perch\u00e9 Amendola scelse il Polizeiregiment \"Bozen\" come bersaglio per l'attentato di via Rasella", "answer": "Le caratteristiche del \"Bozen\" rappresentano uno dei vari aspetti controversi dell'attentato di via Rasella: per questo motivo, nell'ambito delle decennali polemiche sull'argomento, sono state tratteggiate descrizioni del reggimento tra loro notevolmente difformi, in cui la capacit\u00e0 offensiva e il grado di adesione al nazismo dei suoi uomini sono enfatizzati\u00abfamigerato battaglione Bozen, specializzato nella repressione di partigiani, pi\u00f9 nazista dei nazisti\u00bb. Cfr. o al contrario minimizzati\u00abprobabilmente la meno nazista delle formazioni tedesche presenti a Roma\u00bb. Cfr. , rispettivamente per affermare o negare la legittimit\u00e0 morale e l'efficacia militare dell'azione partigiana." }, { "id": 913, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Perch\u00e9 Bonomi era favorevole alla guerra in Libia", "answer": "Bonomi fu eletto come deputato nelle file socialiste, ma venne espulso dal partito nel 1912 per il suo parziale appoggio alla guerra di Libia iniziata dal quarto governo Giolitti: affermava infatti che una delle soluzioni possibili all'emigrazione degli italiani in quegli anni verso l'America e l'Europa settentrionale fosse l'occupazione di nuovi territori per indirizzarvi gli emigranti. In realt\u00e0, lo spunto per l'espulsione dal partito furono le felicitazioni di Bonomi, Leonida Bissolati ed Angiolo Cabrini a Vittorio Emanuele III per lo scampato attentato del 14 gennaio 1912. Cos\u00ec, assieme a Bissolati, Cabrini ed altri dissenzienti dal Partito Socialista Italiano, Bonomi decise di fondare il Partito Socialista Riformista Italiano (PSRI), con il quale appoggi\u00f2 i governi giolittiani." }, { "id": 914, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Perch\u00e9 dopo la conferenza del 1919 si diffuse in Italia un forte senso di disagio", "answer": "In Italia il ritorno alla pace mise allo scoperto le fragilit\u00e0 del sistema economico, chiamato alla riconversione dalla produzione bellica a quella civile: debito pubblico alle stelle, inflazione e disoccupazione erano le eredit\u00e0 del conflitto. Nell'opinione pubblica si insinu\u00f2 il mito della \"vittoria mutilata\" allorch\u00e9 alla conferenza di pace fu negata all'Italia la cessione della Dalmazia e di Fiume, in base al principio dell'autodeterminazione dei popoli. A nulla serv\u00ec il gesto di rottura compiuto dai ministri plenipotenziari, Vittorio Emanuele Orlando e Sidney Sonnino, i quali nell'aprile del 1919 abbandonarono per protesta la Conferenza di Parigi, salvo farvi ritorno poco dopo per la firma dei trattati conclusivi, nei quali venivano riconosciuti all'Italia Trento, Trieste e l\u2019Istria. In un clima di delusione ebbero buon gioco i nazionalisti a fare sentire la loro protesta e ad applaudire l'occupazione di Fiume effettuata nel settembre del 1919 dai volontari guidati dal poeta Gabriele d\u2019Annunzio e fiancheggiati da truppe sediziose dell'esercito." }, { "id": 915, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Perch\u00e9 dopo la conferenza del 1919 si diffuse in Italia un forte senso di disagio", "answer": "Visti vani i loro sforzi, i rappresentanti italiani a Versailles abbandonarono platealmente la conferenza (19 aprile 1919), ma l'unico esito di tale iniziativa fu quello di rendere ancor meno incomodo ad inglesi, francesi e agli altri alleati, di attribuirsi i \"mandati\" sulle ex colonie tedesche e sui territori non turchi dell'Impero Ottomano. Con l'incapacit\u00e0 del governo italiano di risolvere il problema dei confini orientali e delle colonie, inizi\u00f2 ad agitarsi in tutto il Paese un forte senso di disagio, che fu alimentato dalla stampa e dagli intellettuali, particolarmente d'Annunzio e i Futuristi: in molti ambienti si diffuse la convinzione che gli oltre seicentomila morti della guerra erano stati \"traditi\", mandati inutilmente al macello, e tre anni di sofferenze erano servite solo a distruggere l'Impero asburgico ai confini d'Italia per costruirne uno nuovo e ancora pi\u00f9 ostile ad essa." }, { "id": 916, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Perch\u00e9 dopo la conferenza del 1919 si diffuse in Italia un forte senso di disagio", "answer": "Con l'incapacit\u00e0 del governo italiano di risolvere il problema dei confini orientali e delle colonie, inizi\u00f2 ad agitarsi in tutto il Paese un forte senso di disagio, che fu alimentato dalla stampa e dagli intellettuali, particolarmente d'Annunzio e i Futuristi: in molti ambienti si diffuse la convinzione che gli oltre seicentomila morti della guerra erano stati \"traditi\", mandati inutilmente al macello, e tre anni di sofferenze erano servite solo a distruggere l'Impero asburgico ai confini d'Italia per costruirne uno nuovo e ancora pi\u00f9 ostile ad essa." }, { "id": 917, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Perch\u00e9 gli antifascisti parteciparono alla guerra civile spagnola", "answer": "Allo scoppio della guerra civile spagnola molti antifascisti vi parteciparono con la speranza di portare d'esempio, contro il regime mussoliniano, la resistenza armata alla dittatura franchista; da qui il grido: \u201cOggi in Spagna, domani in Italia\u201d. L'antifascismo ebbe un ruolo determinante nella resistenza italiana, dando vita al Comitato di liberazione nazionale. Nel secondo dopoguerra, specialmente a partire dagli anni '70, fu molto presente all'interno della sinistra extraparlamentare (com Autonomia Operaia, Potere Operaio, Lotta Continua)." }, { "id": 918, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Che ruolo ebbe Nenni nel Partito Socialista Italiano", "answer": "Pietro Nenni (Faenza, 9 febbraio 1891 \u2013 Roma, 1\u00ba gennaio 1980) \u00e8 stato un politico e giornalista italiano, leader storico del Partito Socialista Italiano." }, { "id": 919, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Che ruolo ebbe Nenni nel Partito Socialista Italiano", "answer": "Il 28 marzo successivo si costitu\u00ec la Concentrazione d'azione antifascista, anche con la Lega italiana dei diritti dell'uomo e l'ufficio estero della CGIL del socialista Bruno Buozzi. Nel maggio del 1928, il Comitato centrale della \"concentrazione\", indic\u00f2 nell'instaurazione in Italia della repubblica democratica dei lavoratori, l'obiettivo finale della battaglia antifascista. Infine, il 19 luglio 1930, il PSULI di Turati, Treves e Saragat si riunific\u00f2 con il PSI, in occasione del XXI Congresso socialista, tenutosi in esilio a Parigi. Grazie alla sua azione indefessa, al XXII Congresso del PSI, svoltosi in esilio a Marsiglia nell'aprile del 1933, Nenni fu eletto per la prima volta segretario politico del Partito socialista, sostituendo il suo predecessore Ugo Coccia, morto il 23 dicembre 1932." }, { "id": 920, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Che ruolo ebbe Nenni nel Partito Socialista Italiano", "answer": "Una doppia sconfitta per i socialisti che videro dimezzare i propri deputati a fronte di un ottimo risultato degli scissionisti della lista di Saragat (7,07% dei voti alla Camera dei deputati). Al congresso straordinario che ne segu\u00ec (Genova, 27 giugno-1\u00ba luglio 1948) Nenni venne messo in minoranza. L'anno successivo, a Venezia, venne invece eletto per la seconda volta Segretario Nazionale del Partito socialista e vi rimase per altri quattordici anni (1949-1963), risultando complessivamente il pi\u00f9 longevo segretario nella storia del PSI. In questi anni, contrassegnati dalla guerra fredda, Nenni si batt\u00e9 contro l'adesione dell'Italia al Patto atlantico, cio\u00e8 al sistema di alleanza militare con gli Stati Uniti e gli Stati dell'Europa occidentale, contrapponendo una \"legittima istanza politica di neutralit\u00e0\"." }, { "id": 921, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Che ruolo ebbe Nenni nel Partito Socialista Italiano", "answer": "25 agosto \u2013 Pralognan-la-Vanoise (Savoia): incontro tra i leader del Partito Socialista Italiano, Pietro Nenni e del Partito Socialista Democratico Italiano, Giuseppe Saragat, per discutere la riunificazione dei due partiti politici." }, { "id": 922, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Perch\u00e9 gli italiani occuparono Rodi nel 1912", "answer": "Nel 1911-12 il Governo Giolitti, dopo una serie di accordi con la Gran Bretagna e la Francia, che ribadivano le rispettive sfere d'influenza nell'Africa settentrionale, dichiar\u00f2 guerra all'Impero ottomano . Per costringere la Turchia alla resa, gli Italiani spostarono le operazioni militari nel mar Egeo e occuparono Rodi e le isole del Dodecaneso. La Turchia dovette cedere con la pace di Losanna nel 1912 ed occup\u00f2 la Tripolitania e la Cirenaica, dando vita alla formazione della colonia della Libia italiana, il cui possesso venne consolidato nel corso degli anni venti e trenta." }, { "id": 923, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Perch\u00e9 gli italiani occuparono Rodi nel 1912", "answer": "Nel 1911-12 il Governo Giolitti, dopo una serie di accordi con la Gran Bretagna e la Francia, che ribadivano le rispettive sfere d'influenza nell'Africa settentrionale, dichiar\u00f2 guerra all'Impero ottomano . Per costringere la Turchia alla resa , gli Italiani spostarono le operazioni militari nel mar Egeo e occuparono Rodi e le isole del Dodecaneso. La Turchia dovette cedere con la pace di Losanna nel 1912 ed occup\u00f2 la Tripolitania e la Cirenaica, dando vita alla formazione della colonia della Libia italiana, il cui possesso venne consolidato nel corso degli anni venti e trenta.Conquista della Libia interna" }, { "id": 924, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Perch\u00e9 il fascismo si diffuse velocemente a Trieste", "answer": "Lo sviluppo del fascismo a Trieste fu precoce e rapido. Nel maggio 1920 si costituirono in citt\u00e0 le prime Squadre volontarie di difesa cittadina, nuclei di squadristi fascisti al comando dell'ufficiale di marina Ettore Benvenuti. Nel giugno successivo veniva aperta la sede dell' Avanguardia studentesca triestina, anch'essa di chiara ispirazione fascista. In tali organizzazioni vennero reclutati gli squadristi che, il 13 luglio 1920, capitanati da Francesco Giunta, incendiarono l'Hotel Balkan, nel corso di una manifestazione antislava, convocata dai fascisti triestini cogliendo a pretesto i morti degli incidenti di Spalato. Durante i disordini, furono gli stessi squadristi ad appiccare fuoco all'edificio, mostrando \u00ab...con le fiamme...che ben si possono scorgere da diversi punti della citt\u00e0, la forza del fascismo in attesa\u00bb" }, { "id": 925, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Perch\u00e9 il Re appoggi\u00f2 Mussolini", "answer": "Il 30 ottobre, a compimento della marcia su Roma , il re incaric\u00f2 Benito Mussolini di formare il nuovo governo nella presunzione di usare Mussolini per accentrare il potere della Corona Savoia ai danni del Parlamento. Il capo del fascismo aveva lasciato Milano per Roma, e immediatamente si mise all'opera. A soli 39 anni Mussolini diveniva presidente del consiglio, il pi\u00f9 giovane nella storia dell'Italia unita. Il nuovo governo comprendeva elementi dei partiti moderati di centro e di destra e militari, e alcuni esponenti fascisti." }, { "id": 926, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Perch\u00e9 i rappresentanti italiani abbandonarono la conferenza di Versailles nel 1919", "answer": "Visti vani i loro sforzi, i rappresentanti italiani a Versailles abbandonarono platealmente la conferenza (19 aprile 1919), ma l'unico esito di tale iniziativa fu quello di rendere ancor meno incomodo ad inglesi, francesi e agli altri alleati, di attribuirsi i \"mandati\" sulle ex colonie tedesche e sui territori non turchi dell'Impero Ottomano. Con l'incapacit\u00e0 del governo italiano di risolvere il problema dei confini orientali e delle colonie, inizi\u00f2 ad agitarsi in tutto il Paese un forte senso di disagio, che fu alimentato dalla stampa e dagli intellettuali, particolarmente d'Annunzio e i Futuristi: in molti ambienti si diffuse la convinzione che gli oltre seicentomila morti della guerra erano stati \"traditi\", mandati inutilmente al macello, e tre anni di sofferenze erano servite solo a distruggere l'Impero asburgico ai confini d'Italia per costruirne uno nuovo e ancora pi\u00f9 ostile ad essa." }, { "id": 927, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Perch\u00e9 l'Italia decise di espandersi verso l'Africa", "answer": "Alla fine del XIX secolo, in Italia si era sviluppato un crescente movimento politico-sociale che spingeva per espandere le aree di influenza in Africa, dal momento che molti altri paesi europei si stavano muovendo in questa direzione, mentre l'Italia rimaneva al palo. Nella situazione di grave carenza di capitali e di gravi problemi economici in cui versava il Paese, la Somalia era appetibile, pi\u00f9 che per le sue risorse primarie, per i suoi porti e per le regioni a cui questi davano accesso." }, { "id": 928, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Perch\u00e9 Mussolini venne giustiziato il 28 aprile 1945", "answer": "L'esecuzione avvenne il 28 aprile 1945. Mussolini fu fucilato assieme a Claretta Petacci a Giulino di Mezzegra in via XXIV maggio, in corrispondenza del muretto del cancello di Villa Belmonte, a 21 km da Dongo. I tempi e i modi dell'esecuzione furono dettati anche dalla volont\u00e0 di evitare interferenze da parte degli alleati, che avrebbero preferito catturare Mussolini e processarlo davanti ad una corte internazionale." }, { "id": 929, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Perch\u00e9 Neset Bey fu raccomandato per la campagna militare in Libia", "answer": "In seguito allo sbarco italiano tutte le guarnigioni ottomane lasciarono rapidamente le citt\u00e0 per ritirasi nelle oasi, senza ingaggiare alcun combattimento; la guarnigione di Tripoli si ritir\u00f2 nei campi di el-Azizia e di Suarei Ben Adem, dove il colonnello Ne\u015fet Bey incominci\u00f2 a radunare un numero imprecisato di mehalla (milizie regionali irregolari) stimato comunque superiore ai 10 000 uomini. Nonostante avesse solo quarant'anni, Ne\u015fet vantava una vasta esperienza avendo combattuto gi\u00e0 in altre aree ed era inoltre pratico del territorio perch\u00e9 aveva prestato servizio in Libia per tre anni; conosceva infine la lingua araba a differenza della maggior parte degli altri ufficiali, ed era perci\u00f2 era apprezzato dalla popolazione locale. Dopo la riuscita degli sbarchi, il Regio Esercito si impegn\u00f2 immediatamente nella creazione di trincee e fortificazioni al fine di prevenire attacchi turchi, lasciando ai turchi l'iniziativa militare invece di annientare le forze ottomane con una serie di manovre a tenaglia come previsto dallo Stato maggiore. Le citt\u00e0 libiche erano effettivamente troppo piccole per poter comodamente accasermare l'intero corpo di spedizione italiano." }, { "id": 930, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Perch\u00e9 si \u00e9 deciso di fare il Trattato di Rapallo", "answer": "Il trattato di Rapallo, firmato il 12 novembre 1920, fu un accordo con il quale l'Italia e il Regno dei Serbi, Croati e Sloveni stabilirono consensualmente i confini dei due Regni e le rispettive sovranit\u00e0, nel rispetto reciproco dei principi di nazionalit\u00e0 e di autodeterminazione dei popoli. Esso rappresent\u00f2 la conclusione del processo risorgimentale di unificazione italiana sino al confine orientale alpino e il congiungimento al Regno d'Italia di Gorizia, Trieste e Pola." }, { "id": 931, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Perch\u00e9 si \u00e9 deciso di fare il Trattato di Rapallo", "answer": "I rapporti tra l'Italia e il governo jugoslavo, pertanto, nonostante l'iniziativa d'annunziana, si avviarono facilmente verso la normalizzazione. Le parti, infatti, decisero di incontrarsi in territorio italiano, a partire dal 7 novembre 1920, nella Villa Spinola (oggi conosciuta anche come Villa del trattato), nel borgo di San Michele di Pagana presso Rapallo. Le trattative durarono pochi giorni e il 12 novembre 1920, con la sottoscrizione del trattato di Rapallo, l'Italia e il Regno dei Serbi, dei Croati e degli Sloveni stabilirono consensualmente i propri confini (fissati esattamente allo spartiacque delle Alpi Giulie) e riconobbero Fiume come stato libero e indipendente." }, { "id": 932, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Perch\u00e9 si \u00e9 deciso di fare il Trattato di Rapallo", "answer": "La questione dei confini fu infine risolta coi trattati di Saint Germain e di Rapallo. L'Italia ottenne solo parte di ci\u00f2 che le era stato promesso dal patto segreto di Londra. In base al ''principio di nazionalit\u00e0'', sostenuta dalla dottrina Wilson, le fu negata la Dalmazia (dove ottenne solo la citt\u00e0 di Zara ed alcune isole)." }, { "id": 933, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Perch\u00e9 si rovinarono i rapporti tra Vittorio Emanuele III e Giolitti", "answer": "Gi\u00e0 dal discorso di insediamento alla Camera, Giolitti annunci\u00f2 l'intenzione di voler modificare l'articolo 5 dello Statuto, la norma che aveva consentito al sovrano di dichiarare la guerra all'Austria senza il preventivo consenso del Parlamento. Dai banchi della destra, in particolare dalle file dei nazionalisti, alcuni gridarono ironicamente al presidente del Consiglio: \"Come per l'impresa di Libia!\". E Giolitti, senza scomporsi, rispose: \"Appunto, correggiamo!\". Ed effettivamente la Camera approv\u00f2 la modifica della Carta fondamentale proposta dal Presidente del Consiglio; si narra che in seguito a tale scelta, non gradita dalla Corona, si guastarono irrimediabilmente i rapporti fra Giolitti e Vittorio Emanuele III." }, { "id": 934, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Per cosa divenne famoso il Polizeiregiment Bozen", "answer": "Il secondo battaglione fu inviato nel febbraio 1944 nella provincia di Belluno, dove tra marzo e dicembre effettu\u00f2 ottantacinque operazioni antipartigiane, in particolare nella valle del Biois in agosto e sul monte Grappa in settembre. Tra la mattina del 20 agosto e la sera del 21, uomini di questo battaglione al comando del maresciallo (Zugwachtmeister der Schutzpolizei) Erwin Fritz (comandante di plotone della 6\u00aa Compagnia), furono coinvolti, insieme ad alcuni reparti della Fallschirm-Panzer-Division 1 \"Hermann G\u00f6ring\" e della SS-Gebirgs-Kampfschule (Scuola d'alta montagna delle Waffen-SS) di Predazzo, nella strage della valle del Biois, in cui furono uccisi quarantaquattro civili e distrutte 245 abitazioni, lasciando 645 persone senza tetto. Inoltre, nel marzo 1945, in seguito all'uccisione di tre militari sudtirolesi nel corso di un attacco partigiano, uomini di questo battaglione parteciparono all'impiccagione di quattordici persone in una piazza centrale di Belluno. Secondo lo storico sudtirolese Leopold Steurer, \u00aba Belluno il Polizeiregiment Bozen divenne tristemente famoso a causa della sua brutalit\u00e0\u00bb." }, { "id": 935, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Che ruolo ricopr\u00ec Carlo Pareschi nel governo di Mussolini", "answer": "Carlo Pareschi (Poggio Renatico, 19 agosto 1898 \u2013 Verona, 11 gennaio 1944) \u00e8 stato un politico italiano. Celebre agronomo, ader\u00ec al fascismo all'inizio degli anni venti e fu, durante la dittatura mussolinana, Ministro dell'Agricoltura e delle Foreste. Dal 1928 al 1932 fu segretario generale della Confederazione fascista degli Agricoltori mentre nel 1933 entr\u00f2 nel Gran Consiglio del Fascismo, alle cui sedute non prese per\u00f2 parte personalmente.quale non partecip\u00f2 di persona." }, { "id": 936, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Per cosa \u00e8 passato alla storia Jacopo Gasparini", "answer": "Il fascismo cerc\u00f2 innanzitutto di presentarsi in maniera diversa nei confronti dell'Etiopia cercando di attuare un trattato di amicizia con l'amministrazione del reggente Hail\u00e9 Selassi\u00e9. Tale accordo si concretizz\u00f2 nel 1928. In questa fase la colonia eritrea, sotto l'amministrazione del Governatore Jacopo Gasparini cerc\u00f2 di ottenere un protettorato sullo Yemen e creare una base per un impero coloniale sulla penisola araba, ma Mussolini non volle inimicarsi la Gran Bretagna e ferm\u00f2 il progetto." }, { "id": 937, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Per cosa \u00e8 passato alla storia Jacopo Gasparini", "answer": "In questa fase la colonia eritrea, sotto l'amministrazione del Governatore Jacopo Gasparini cerc\u00f2 di ottenere nel 1926 un protettorato sullo Yemen e creare una base per un impero coloniale sulla penisola araba." }, { "id": 938, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Per cosa \u00e8 passato alla storia Jacopo Gasparini", "answer": "Jacopo Gasparini, inoltre, passa alla storia per l'aver tentato un colpaccio che avrebbe reso l'avventura in Eritrea ben diversa: acquistare un protettorato sullo Yemen. Gli inglesi, ovviamente riuscirono ad ostruire l'operazione, ma il peggio lo comp\u00ec Mussolini, che tergivers\u00f2 e si lasci\u00f2 sfuggire il controllo di un'interessante area petrolifera." }, { "id": 939, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Per cosa \u00e8 passato alla storia Jacopo Gasparini", "answer": "In questa fase la colonia eritrea, sotto l'amministrazione del Governatore Jacopo Gasparini cerc\u00f2 di ottenere nel 1926 un protettorato sullo Yemen e creare una base per un impero coloniale sulla penisola araba.Ministero Affari Esteri: Documenti Diplomatici italiani p.733,778" }, { "id": 940, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Per cosa \u00e8 passato alla storia Jacopo Gasparini", "answer": "Il Governatore dell'Eritrea, Jacopo Gasparini, tent\u00f2 di acquistare nel 1926 un protettorato sullo Yemen. Gli Inglesi riuscirono ad ostruire l'operazione grazie allo sbaglio di Mussolini, che tergivers\u00f2 e si lasci\u00f2 sfuggire il controllo di un'interessante area petrolifera. Nelle trattative fra il sovrano dello Yemen, Imam Yahy\u00e0 (\"El Ymam Jahia\"), ed il Governo italiano, Gasparini propose di spedire truppe coloniali italiane nello Yemen per contrastare l'espansionismo inglese dalla confinante Aden." }, { "id": 941, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Per cosa sta l'acronimo TAIF", "answer": "Truppe italiane tornarono in Francia alla fine del 1917: come gesto di solidariet\u00e0 per l'invio di divisioni francesi sul fronte italiano, l'Italia mise a disposizione dell'alleato prima reparti di truppe ausiliarie per attivit\u00e0 di costruzione di retrovie (le \"Truppe ausiliarie italiane in Francia\" o TAIF), poi un intero corpo d'armata di truppe combattenti (il II Corpo d'armata del generale Alberico Albricci con due divisioni di fanteria e truppe di supporto): in totale, furono inviati in Francia circa 60.000 uomini delle TAIF e 25.000 del II Corpo. Il contingente italiano fu impegnato nell'offensiva di primavera tedesca del marzo-agosto 1918, subendo dure perdite nel corso della seconda battaglia della Marna, per poi prendere parte alla grande controffensiva degli Alleati (l'offensiva dei cento giorni) per poi concludere le operazioni come truppe di occupazione nella Saar." }, { "id": 942, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Per quale frase \u00e8 passato alla storia Luigi Facta", "answer": "Quel giorno Mussolini annunci\u00f2 la nomina dei quadriumviri che avrebbero condotto la marcia: Italo Balbo (uno dei ras pi\u00f9 famosi), Emilio De Bono (comandante della Milizia), Cesare Maria De Vecchi (un generale non sgradito al Quirinale) e Michele Bianchi (segretario del partito e fedelissimo di Mussolini). Il 26 di quel mese il presidente del consiglio rispose a Mussolini (che aveva radunato a Napoli decine di migliaia di camicie nere e minacciava apertamente di marciare su Roma per occuparne militarmente le Istituzioni) in modo del tutto privo di senso: \u00e8 in queste circostanze che, di fronte a chi gli prospettava il precipitare della situazione, Luigi Facta pronunci\u00f2 la celebre frase con la quale passer\u00e0 alla Storia: \"Nutro fiducia!\"." }, { "id": 943, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Per quale frase \u00e8 passato alla storia Luigi Facta", "answer": "Il 26 di quel mese il presidente del consiglio rispose a Mussolini (che aveva radunato a Napoli decine di migliaia di camicie nere e minacciava apertamente di marciare su Roma per occuparne militarmente le Istituzioni) in modo del tutto privo di senso: \u00e8 in queste circostanze che, di fronte a chi gli prospettava il precipitare della situazione, Luigi Facta pronunci\u00f2 la celebre frase con la quale passer\u00e0 alla Storia: \"Nutro fiducia!\"." }, { "id": 944, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Per quale motivo fu sciolta la Camera del lavoro di Genova", "answer": "Come neo-presidente del Consiglio si trov\u00f2 a dover affrontare, prima di tutto, l'ondata di diffuso malcontento che la politica crispina aveva provocato con l'aumento dei prezzi. Ed \u00e8 questo primo confronto con le parti sociali che evidenzia la ventata di novit\u00e0 che Giolitti porta nel panorama politico dei cosiddetti \"anni roventi\": non pi\u00f9 repressione autoritaria, bens\u00ec accettazione delle proteste e, quindi, degli scioperi purch\u00e9 non violenti n\u00e9 politici (possibilit\u00e0, fra l'altro, secondo lui ancora piuttosto remota in quanto le agitazioni nascevano tutte da disagi di tipo economico). Come da lui stesso sottolineato in un discorso in Parlamento in merito allo scioglimento, in seguito ad uno sciopero, della Camera del lavoro di Genova, sono da temere massimamente le proteste violente e disorganiche, effetto di naturale degenerazione di pacifiche manifestazioni represse con la forza: \u00abIo poi non temo mai le forze organizzate, temo assai pi\u00f9 le forze disorganiche perch\u00e9 se su di quelle l'azione del governo si pu\u00f2 esercitare legittimamente e utilmente, contro i moti inorganici non vi pu\u00f2 essere che l'uso della forza\u00bb." }, { "id": 945, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Per quale motivo la RSI non pu\u00f2 considerarsi uno stato sovrano", "answer": "Sfruttando anche la sua notoriet\u00e0, Graziani riusc\u00ec a condurre in porto un compromesso a lui favorevole: tranne le Brigate Nere di Pavolini, con il quale ebbe forti scontri, riusc\u00ec ad avere il controllo di tutte le forze armate della RSI (controllo invero a volte solo nominale, visto che nell'impiego operativo esse furono di fatto subordinate ai comandi militari tedeschi). Il 14 agosto 1944, quando con decreto legislativo il Duce fece entrare la Guardia Nazionale Repubblicana all'interno dell'Esercito Nazionale Repubblicano, si pu\u00f2 dire che Graziani avesse vinto la sua \"battaglia\" diplomatica." }, { "id": 946, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Per quale motivo la RSI non pu\u00f2 considerarsi uno stato sovrano", "answer": "Guidata formalmente dal governo presieduto dal Duce - che con la creazione del Partito fascista repubblicano (il cui segretario era Alessandro Pavolini) tent\u00f2 di proporre un fascismo rinnovato - la RSI non era in realt\u00e0 uno stato sovrano: il territorio era quello controllato dall'amministrazione militare tedesca, gli atti del governo necessitavano dell'approvazione di due consiglieri tedeschi, e i militari tedeschi ne controllavano di fatto gli uffici centrali e periferici. Hitler decise persino l'annessione al Reich di parte dell'Italia nordorientale, concedendo ai Gauleiter del Tirolo e della Carinzia di annettersi molte zone del Triveneto mascherando il tutto dietro la \"facciata\" di due zone di operazioni: quella delle Prealpi o Alpenvorland (costituita dalle province di Trento, Bolzano e Belluno) e quella del Litorale Adriatico o Adriatisches K\u00fcstenland (province di Udine, Gorizia, Trieste, Pola, Fiume, Lubiana)." }, { "id": 947, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Per quale motivo Nenni fu imprigionato nel 1911", "answer": "L'opposizione pi\u00f9 decisa venne dai sindacalisti rivoluzionari, dai giovani socialisti, in particolare Amadeo Bordiga, ma anche ad esempio da Benito Mussolini, e da una parte dei repubblicani guidati da Pietro Nenni, che tentarono di bloccare la guerra con dimostrazioni e scioperi di massa. La Confederazione Generale del Lavoro proclam\u00f2 uno sciopero generale di 24 ore per il giorno 27 settembre 1911, ma a causa delle divisioni interne al movimento rivoluzionario l'operazione ebbe successo solo a Forl\u00ec, che \"per la convergenza di socialisti e repubblicani, fu la punta pi\u00f9 avanzata della risposta popolare alla guerra di Libia\". Il 14 ottobre Mussolini e Nenni furono arrestati e reclusi alcuni mesi nel carcere di Bologna. Le pi\u00f9 approfondite analisi contro la guerra furono fatte da Alceste de Ambris, che defin\u00ec l'invasione italiana \"una guerra di brigantaggio\", e da Enrico Leone, economista e sindacalista rivoluzionario, che scrisse un libro contro la politica di colonizzazione violenta." }, { "id": 948, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Per quale motivo Nenni fu imprigionato nel 1911", "answer": "Contrario alla guerra libica, e per questo imprigionato (1911), Nenni fu segretario della Camera del Lavoro di Forl\u00ec; il 7 giugno 1914, ad Ancona, nel corso di un suo comizio antimilitarista, insieme all'anarchico Errico Malatesta, la polizia apr\u00ec il fuoco sui partecipanti, uccidendo due militanti repubblicani e un anarchico. Ne segu\u00ec una settimana di scioperi e di agitazioni in gran parte dell'Italia (cosiddetta Settimana rossa)." }, { "id": 949, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Per quale motivo Nenni fu imprigionato nel 1911", "answer": "Gli anni che precedettero la Prima guerra mondiale, videro come protagonista della scena politica il giovane Pietro Nenni. Contrario alla guerra libica, e per questo imprigionato (1911), Nenni fu segretario della Camera del Lavoro di Forl\u00ec; il 7 giugno 1914, ad Ancona, nel corso di un suo comizio antimilitarista, insieme all'anarchico Errico Malatesta, la polizia apr\u00ec il fuoco sui partecipanti, uccidendo due militanti repubblicani e un anarchico. Ne segu\u00ec una settimana di scioperi e di agitazioni in gran parte dell'Italia (cosiddetta Settimana rossa)." }, { "id": 950, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi era Vittorio Fiorini", "answer": "Vittorio Fiorini (Piacenza, 14 marzo 1860 - Bologna, 13 dicembre 1925) fu un Accademico dei Lincei, Ispettore Centrale del Ministero della Pubblica Istruzione, Direttore Generale dell'Istruzione Media e Consigliere della Corte dei Conti. Fu amico e discepolo di Pasquale Villari." }, { "id": 951, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi era Vittorio Fiorini", "answer": "Vittorio Fiorini, Accademico dei Lincei e Capo scout del CNGEI" }, { "id": 952, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Per quali conflitti del 1900 si pu\u00f2 parlare di guerra di trincea", "answer": "Questo genere di combattimento venne adottato per la prima volta durante la guerra di Crimea (1854); fu l'ingegnere russo Eduard Ivanovi\u010d Totleben ad introdurre questo schema difensivo.senza fonte Successivamente si ricorse a tattiche difensive basate sulla trincea nella Guerra di secessione americana e nel conflitto russo giapponese (1904-1905). Conobbe il suo apice nei sanguinosi combattimenti della prima guerra mondiale: solamente durante la battaglia di Verdun (febbraio-dicembre 1916) 700.000 soldati vennero feriti o uccisi, senza che la linea del fronte mutasse in maniera sostanziale. Pi\u00f9 di recente, anche la guerra tra Iran e Iraq (1980 - 1988) fu, parzialmente, una guerra di trincea." }, { "id": 953, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Per quali conflitti del 1900 si pu\u00f2 parlare di guerra di trincea", "answer": "Se i primi episodi di guerra di trincea si verificarono durante la guerra di secessione americana (1861-1865) e durante la guerra russo-giapponese (1904-1905), \u00e8 durante la prima guerra mondiale che la guerra di trincea si diffuse su larga scala costituendone sicuramente il capitolo pi\u00f9 terribile e sanguinoso. Le novit\u00e0 introdotte dall'evoluzione delle armi da fuoco e di grandi eserciti di leva avevano modificato in maniera drammatica la natura stessa della guerra, ma la dottrina militare non aveva compreso appieno gli effetti e l'estensione di tale cambiamento. Allo scoppio della prima guerra mondiale i comandi militari avevano pianificato un conflitto di breve durata, non molto diverso dalle guerre precedenti." }, { "id": 954, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Per quali conflitti del 1900 si pu\u00f2 parlare di guerra di trincea", "answer": "Per guerra di trincea s'intende un tipo di guerra di posizione nella quale la linea del fronte consiste in una serie di trincee. Successivamente si ricorse a tattiche difensive basate sulla trincea nella Guerra di secessione americana e nel conflitto russo giapponese (1904-1905). La guerra di trincea conobbe il suo apice nei sanguinosi combattimenti della prima guerra mondiale: solamente durante la battaglia di Verdun (febbraio-dicembre 1916) 700.000 soldati vennero feriti o uccisi, senza che la linea del fronte mutasse in maniera sostanziale. Pi\u00f9 di recente, anche la guerra tra Iran e Iraq (1980 - 1988) fu, parzialmente, una guerra di trincea." }, { "id": 955, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Per quali conflitti del 1900 si pu\u00f2 parlare di guerra di trincea", "answer": "Il termine trincea si ricorda pi\u00f9 che altro per la Grande Guerra, ovvero la prima guerra mondiale. In tutto il periodo della guerra, ci fu un conflitto su vari fronti (come ad esempio Caporetto) svoltisi in trincee esigue ed in pessime condizioni di vita. (La stessa Italia perse all'incirca 651.000 uomini, molti dei quali nella guerra di trincea). Le terribili condizioni fisiche e psichiche dei soldati sono confermate nei loro diari di guerra o nelle loro lettere ai familiari." }, { "id": 956, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Per quali motivi avvenne la secessione dell'Aventino", "answer": "La secessione dell'Aventino (dal nome del colle Aventino sul quale \u2013 secondo la storia romana \u2013 si ritiravano i plebei nei periodi di acuto conflitto con i patrizi, vedi Secessio plebis) fu un atto di protesta attuato da alcuni deputati d'opposizione contro il governo fascista, in seguito alla scomparsa di Giacomo Matteotti il 10 giugno 1924: l\u2019iniziativa consisteva nell'astensione dai lavori parlamentari, riunendosi separatamente." }, { "id": 957, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Per quali motivi avvenne la secessione dell'Aventino", "answer": "Dopo la scomparsa di Matteotti, Giolitti critic\u00f2 fortemente la \"secessione dell'Aventino\", sostenendo che la Camera era il luogo dove occorreva fare opposizione. Nel 1924 vot\u00f2 per la prima volta contro il governo Mussolini in seguito alla legge sulla limitazione della libert\u00e0 di stampa." }, { "id": 958, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Per quali motivi avvenne la secessione dell'Aventino", "answer": "L'adozione delle leggi segu\u00ec, paradossalmente, il periodo di maggiore crisi nella fase iniziale del governo Mussolini: ossia il rapimento e l'uccisione del deputato socialista riformista Giacomo Matteotti, seguiti dalla cosiddetta secessione dell'Aventino dell'opposizione parlamentare." }, { "id": 959, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Per quali motivi avvenne la secessione dell'Aventino", "answer": "Il 10 giugno 1924 Matteotti venne sequestrato per mano di squadristi fascisti e di lui, per settimane, non ci fu pi\u00f9 traccia. L'evento provoc\u00f2 grande turbamento in tutta la nazione e numerosi furono gli iscritti del partito nazionale fascista che stracciarono la tessera; la reazione pi\u00f9 clamorosa fu tuttavia quella passata alla storia come \u00absecessione dell'Aventino\u00bb, ovvero l'abbandono del parlamento da parte dei deputati d'opposizione per protesta nei confronti del rapimento. Indicato dalla stampa e dall'opposizione ma anche da alcuni suoi alleati come mandante, Mussolini non venne per\u00f2 imputato nel processo, che port\u00f2 alla condanna a sei anni per omicidio preterintenzionale di tre militanti fascisti (Amerigo Dumini, Albino Volpi e Amleto Poveromo) che secondo la sentenza avrebbero agito di propria iniziativa nell'assassinare Matteotti (il quale risulter\u00e0 essere stato accoltellato a morte pochi istanti dopo essere stato rapito)." }, { "id": 960, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Per quali motivi avvenne la secessione dell'Aventino", "answer": "Si chiam\u00f2 Aventino, con un richiamo alla storia romana, la secessione parlamentare che i deputati antifascisti attuarono dopo il rapimento di Giacomo Matteotti, ucciso da fascisti poco dopo aver denunciato alla Camera i brogli elettorali e le violenze delle squadre d'azione fasciste. I deputati, il 27 giugno del 1924, riuniti in una sala di Montecitorio, decisero di abbandonare i lavori del parlamento e si rifiutarono di entrare in aula, fino a quando non fosse stata abolita la milizia fascista e ripristinata l'autorit\u00e0 della legge, inutilmente." }, { "id": 961, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Per quali motivi avvenne la secessione dell'Aventino", "answer": "La secessione dell'Aventino (dal nome del colle Aventino sul quale \u2013 secondo la storia romana \u2013 si ritiravano i plebei nei periodi di acuto conflitto con i patrizi, vedi Secessio plebis) fu un atto di protesta attuato da alcuni deputati d'opposizione contro il governo fascista, in seguito alla scomparsa di Giacomo Matteotti l'11 giugno 1924: l\u2019iniziativa consisteva nell\u2019astenersi dai lavori parlamentari, riunendosi separatamente." }, { "id": 962, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Per quali motivi Umberto I veniva criticato dall'opposizione anarchico-socialista", "answer": "Il re fu criticato dall'opposizione anarchico-socialista e repubblicana italiana per aver insignito con la Gran Croce dell'Ordine militare di Savoia il generale Fiorenzo Bava Beccaris che il 7 maggio 1898 ordin\u00f2 l'uso dei cannoni contro la folla a Milano per disperdere i partecipanti alle manifestazioni di protesta popolare (la cosiddetta protesta dello stomaco) causata dal forte aumento del costo del grano in seguito alla tassa sul macinato (1868-1884) compiendo un massacro. La repressione cost\u00f2 pi\u00f9 di cento morti e oltre cinquecento feriti secondo le stime della polizia dell'epoca, sebbene alcuni storici ritengano tali stime fossero approssimate per difetto." }, { "id": 963, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Che zona \u00e8 stata concessa all'Italia grazie al Protocollo dei Boxer", "answer": "Con la firma del Protocollo dei Boxer il 7 settembre 1901 venne ottenuta la Concessione italiana di Tientsin (7 giugno 1902), una zona di 458.000 m\u00b2, costituita da un terreno lungo la riva sinistra del fiume Hai-Ho (Pei-ho) ricco di saline, con un villaggio ed un'ampia area paludosa adibita a cimitero." }, { "id": 964, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Che zona \u00e8 stata concessa all'Italia grazie al Protocollo dei Boxer", "answer": "La concessione fu ottenuta dall'Italia dopo la spedizione internazionale per la Rivolta dei Boxer nel 1901 in cui fu presente un Corpo di spedizione italiano in Cina. Fu garantito al Regno d'Italia, come alle altre potenze straniere, una concessione commerciale nell'area della citt\u00e0 di Tientsin (l'odierna Tianjin) in Cina. La Concessione italiana, di 46 ettari, fu una delle minori concessioni fatte dal Celeste impero alle potenze europee. Il primo console italiano fu, dall'aprile 1901, Cesare Poma. La colonia era amministrata da un consiglio, presieduto dal regio console e formato dai residenti, con membri nazionali di maggioranza e rappresentanze degli stranieri e dei cinesi." }, { "id": 965, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Che zona \u00e8 stata concessa all'Italia grazie al Protocollo dei Boxer", "answer": "Durante la Rivolta dei Boxer in Cina (1899-1901), l'Italia intervenne nel paese asiatico con un corpo di spedizione, al fianco delle altre Grandi Potenze; alla fine del conflitto, il governo cinese concesse all'Italia una piccola zona nella citt\u00e0 di Tientsin, il porto di Pechino." }, { "id": 966, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Prima di quale governo Luigi Facta \u00e8 stato presidente del consiglio", "answer": "Luigi Facta (Pinerolo, 13 settembre 1861 \u2013 Pinerolo, 5 novembre 1930) \u00e8 stato un politico italiano. Ha ricoperto per ultimo la carica di Presidente del Consiglio prima del governo Mussolini." }, { "id": 967, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale armata concluse il 1943 con successo contro l'esercito tedesco", "answer": "Tuttavia i tedeschi, pur fortemente indeboliti, mantennero ancora il possesso della Crimea, degli importanti centri minerari di Krivoy Rog e Nikopol e sferrarono anche una nuova controffensiva (con l'afflusso di rinforzi dall'ovest e dall'Italia) che mise in grosse difficolt\u00e0 le truppe sovietiche che avanzavano dopo la liberazione di Kiev, (controffensiva di \u017dytomyr: novembre-dicembre 1943). Nonostante questi rovesci locali e le gravi perdite (oltre 1 milione di morti solo nel secondo semestre del 1943), Stalin e l'Armata Rossa conclusero il 1943 con pieno successo: l'esercito tedesco era stato gravemente danneggiato (1 400 000 morti, feriti o dispersi tra luglio e dicembre) ed era ora inferiore numericamente e tecnicamente, gran parte delle regioni occupate erano state liberate, l'offensiva invernale, gi\u00e0 in preparazione, prometteva nuovi successi, l'intervento in forze sul continente degli anglosassoni era imminente." }, { "id": 968, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale armistizio fu firmato il 4 novembre 1918", "answer": "Il 4 novembre 1918 venne concluso l'armistizio di Villa Giusti che sanc\u00ec la fine dell'Impero austro-ungarico e la vittoria dell'Italia nella Grande Guerra." }, { "id": 969, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale armistizio fu firmato il 4 novembre 1918", "answer": "L'armistizio di Villa Giusti venne siglato il 3 novembre 1918 nella villa del conte Vettor Giusti del Giardino a Padova fra l'Impero austro-ungarico e l'Italia/Intesa." }, { "id": 970, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale armistizio sanc\u00ec la vittoria dell'Italia nella prima guerra mondiale", "answer": "Il 4 novembre 1918 venne concluso l'armistizio di Villa Giusti che sanc\u00ec la fine dell'Impero austro-ungarico e la vittoria dell'Italia nella Grande Guerra." }, { "id": 971, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale cittadina fu al centro di un incidente che fu premessa alla guerra d'Etiopia", "answer": "Nel 1928, inoltre, gli italiani cominciarono a penetrare in Etiopia, divenuta ormai il principale interesse del fascismo, e gli etiopi ad attaccare il territorio italiano in Eritrea. L'incidente pi\u00f9 importante, per\u00f2, avvenne a Ual Ual, nel 1934, e Mussolini lo us\u00f2 in seguito per giustificare la sua guerra contro lo Stato etiopico." }, { "id": 972, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale cittadina fu al centro di un incidente che fu premessa alla guerra d'Etiopia", "answer": "Dopo l'incidente di Ual Ual e l'inizio della crisi diplomatica con l'Italia, si reca spesso alle conferenze della Societ\u00e0 delle Nazioni per perorare la causa etiope: \u00e8 del 2 gennaio 1935 il suo pi\u00f9 preoccupato intervento per la tutela dei confini abissini. Il 2 ottobre 1935 Mussolini annuncia la guerra contro l'Etiopia; il giorno seguente Hail\u00e9 Selassi\u00e9 I chiama a raccolta i suoi soldati con parole dure e toccanti mentre il 19 ottobre consiglia al comandante militare ras Cassa Darghi\u00e8 di utilizzare la tattica della guerriglia e di puntare molto sulla contraerea. Nel frattempo, il 18 novembre il'Italia \u00e8 colpita dalle sanzioni economiche (sanzioni economiche all'Italia fascista), approvate da 50 stati appartenenti alla Societ\u00e0 delle Nazioni, con il solo voto contrario dell'Italia e l'astensione di Austria, Ungheria e Albania" }, { "id": 973, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale cittadina fu al centro di un incidente che fu premessa alla guerra d'Etiopia", "answer": "Lo scontro noto come incidente di Ual Ual fu uno scontro sostenuto da truppe irregolari etiopiche e truppe coloniali italiane per il possesso della omonima localit\u00e0 di confine nel dicembre 1934, che preluse alla guerra d'Etiopia." }, { "id": 974, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale cittadina fu al centro di un incidente che fu premessa alla guerra d'Etiopia", "answer": "Nel 1935 i Dubat presero parte alla campagna contro l'Etiopia. I militari coinvolti da parte italiana nell'Incidente di Ual Ual che dette origine alla guerra, erano Dubat. Infatti l'incidente che nel dicembre del 1934, nell'oasi di Ualual, diede il la alle richieste di Mussolini nei confronti dell\u2019Etiopia e che poi nel 1935 sfoci\u00f2 nella guerra contro la stessa Etiopia, fu provocato dai Dubat inquadrati nell\u2019esercito coloniale." }, { "id": 975, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale cittadina fu al centro di un incidente che fu premessa alla guerra d'Etiopia", "answer": "L'incidente di Ual Ual avvenuto tra truppe irregolari etiopiche e truppe coloniali italiane presso il fortino della omonima localit\u00e0 di confine il 5 dicembre 1934, fu il casus belli che preluse alla guerra d'Etiopia." }, { "id": 976, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale citt\u00e0 fu occupata dai fascisti nel 1922", "answer": "Grandi aveva assunto un ruolo di una certa autorevolezza presso gli squadristi e in questa occasione si diede merito presso di loro di averne ottenuta l'ammissione in seno al partito, in guisa di truppa civile organizzata in forma militare. Questo \u00absdoganamento\u00bb gli consent\u00ec comunque di mettere le mani su un elettorato contiguo a quello dello stesso Mussolini il quale, nativo di Romagna , avrebbe ovviamente preferito rappresentare pi\u00f9 direttamente i suoi conterranei, ma dovette volgersi invece all'elettorato milanese. Grandi rest\u00f2 il riferimento degli squadristi e dei fascisti di quella elettoralmente assai cruciale regione. Nell' estate dello stesso 1921, Grandi guid\u00f2 la rivolta dello squadrismo agrario contro la dirigenza dei Fasci; nel luglio del 1922 diresse 2.000 fascisti all'occupazione di Ravenna ." }, { "id": 977, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale colonia italiana sub\u00ec una forte modernizzazione durante il fascismo", "answer": "Durante il fascismo l'Eritrea fu oggetto di un ambizioso progetto di modernizzazione, voluto dal Governatore Jacopo Gasparini, che cerc\u00f2 di tramutarla in un importante centro per la commercializzazione dei prodotti e materie prime. La colonia Eritrea venne inglobata nell'Africa Orientale Italiana nel 1936, diventando uno dei sei governi in cui era diviso il vicereame. Nel 1941 la colonia venne occupata, insieme al resto dell'Africa Orientale Italiana, dalle truppe britanniche." }, { "id": 978, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale colonia italiana sub\u00ec una forte modernizzazione durante il fascismo", "answer": "A seguito dell'uccisione di civili e militari italiani in Libia ed Etiopia negli anni venti e trenta, durante il dominio coloniale italiano in Africa furono usate armi vietate, quali gas asfissianti e iprite. La successiva pacificazione attuata dal Fascismo nelle colonie africane, talora brutale, fu totale in Libia, Eritrea e Somalia (mentre in Abissinia, dopo meno di cinque anni, nel 1940 oltre il 75% del territorio era completamente controllato dagli Italiani) e risult\u00f2 in un notevole sviluppo economico dell'area, accompagnato da una consistente emigrazione di coloni italiani." }, { "id": 979, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale colonia italiana sub\u00ec una forte modernizzazione durante il fascismo", "answer": "Durante il fascismo, la colonia fu oggetto di un ambizioso progetto di modernizzazione, voluto dal Governatore Jacopo Gasparini, che cerc\u00f2 di tramutarla in un importante centro per la commercializzazione dei prodotti e materie prime. Asmara, la capitale dell'Eritrea italiana popolata nel 1939 da 53.000 Italo-eritrei su un totale di 98.000 abitanti, fu luogo di un notevole sviluppo urbanistico/architettonico." }, { "id": 980, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale decisione prese la Regia Marina per rimediare la carenza tecnologica-bellica della marina italiana", "answer": "Da ricordare che l'Italia, quando ormai le sorti del conflitto voltavano al peggio, decise di dotare la Regia Marina di due portaerei, l'Aquila e lo Sparviero, rimediando cos\u00ec ad una grave carenza strategica. Alla data dell'armistizio le due navi erano ancora in fase di costruzione nei cantieri di Muggiano (SP), quindi in territorio controllato dalle forze dell'Asse, furono ultimate ma non divennero mai operative a causa dell'evolversi degli eventi bellici. Per evitare che venisse affondata dai tedeschi all'ingresso del porto, bloccandolo, l'Aquila venne affondata dagli incursori della Regia Marina prima del termine delle ostilit\u00e0." }, { "id": 981, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale elemento rafforz\u00f2 i movimenti fascisti in Italia e il franchismo in Spagna", "answer": "In Italia, Spagna e Germania, il nazionalismo gioc\u00f2 un ruolo fondamentale nell'elaborazione delle ideologie dei fascismi al potere, il rapporto tra nazionalit\u00e0, nazionalismo e imperialismo dei regimi totalitari \u00e8 stato al centro del dibattito storiografico post-seconda guerra mondiale." }, { "id": 982, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale era il compito degli Arditi in battaglia", "answer": "In seguito, gli Arditi divennero un corpo speciale d'assalto. Il loro compito non era pi\u00f9 quello di aprire la strada alla fanteria verso le linee nemiche, ma la totale conquista di queste ultime. Per fare ci\u00f2, venivano scelti i soldati pi\u00f9 temerari, che ricevevano un addestramento molto realistico, con l'uso di granate e munizionamento reale, e con lo studio delle tecniche d'assalto e del combattimento corpo a corpo." }, { "id": 983, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale era il compito degli Arditi in battaglia", "answer": "Durante la Seconda guerra mondiale, prese parte alla conquista della Somalia britannica alla guida del Reparto Speciale Autonomo della Milizia .. Questo reparto era costituito da circa trecento arditi con compiti di sabotaggio dietro le linee nemiche .." }, { "id": 984, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi ader\u00ec al Patto Atlantico", "answer": "Il Trattato Nord Atlantico, anche conosciuto come Patto Atlantico, \u00e8 un trattato puramente difensivo stipulato tra le potenze dell'Atlantico settentrionale." }, { "id": 985, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi ader\u00ec al Patto Atlantico", "answer": "Il Patto Atlantico viene firmato a Washington, negli Stati Uniti, il 4 aprile 1949, a cui poi aderiranno anche paesi non geograficamente atlantici (ossia senza sbocchi sull'Oceano Atlantico) come l'Italia, la Grecia, la Turchia ed altri. La ratifica alla firma del trattato da parte degli Stati Uniti avvenne con una votazione al Senato il 21 luglio 1949." }, { "id": 986, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi ader\u00ec al Patto Atlantico", "answer": "Il Trattato Nord Atlantico, anche conosciuto come Patto Atlantico, \u00e8 un trattato puramente difensivo stipulato tra le potenze dell'Atlantico settentrionale a cui poi aderiranno anche paesi non geograficamente atlantici (ossia senza sbocchi sull'Oceano Atlantico) come l'Italia, la Grecia, la Turchia ed altri. Il Patto Atlantico viene firmato a Washington, negli Stati Uniti, il 4 aprile 1949. Le 12 nazioni che lo siglarono e che saranno poi anche le prime fondatrici della NATO furono: (Le prime tre sono le pi\u00f9 importanti fondatrici)" }, { "id": 987, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale era la posizione di Pio XI nei confronti del nazismo", "answer": "Di l\u00ec a poco si ebbe la visita di Hitler e del suo seguito a Roma: la corte si dimostr\u00f2 palesemente antinazista, e i capi del nazismo avversi alla monarchia, con uno scambio di battute di scherno dall'una e dall'altra parte. Umberto era antinazista per pi\u00f9 motivi: come cattolico (Pio XI aveva gi\u00e0 condannato il nazismo con l'enciclica Mit brennender Sorge, e in quei giorni and\u00f2 a Castel Gandolfo ordinando di lasciare al buio le chiese come segno di protesta), come uomo di una certa preparazione culturale, come figlio di Vittorio Emanuele, la cui avversione alla Germania durava dalla fine dell'Ottocento, e come principe ereditario davanti a un regime chiaramente antimonarchico. Maria Jos\u00e9 considerava l'espansionismo nazista un'ovvia minaccia al suo Belgio e detestava i fascisti (il 7 settembre 1938 and\u00f2 al concerto di Lucerna di Arturo Toscanini, di fatto esule, perch\u00e9 gli era stato appena ritirato il passaporto). Queste ragioni, unite al sempre pi\u00f9 forte legame che Mussolini stava creando tra fascismo e nazismo, li spinsero a complottare per un golpe." }, { "id": 988, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale era la posizione di Pio XI nei confronti del nazismo", "answer": "Malgrado la ferma opposizione di papa Pio XI al regime nazista, espressa nel 1937 con l'enciclica Mit brennender Sorge, secondo alcuni storici, nel caso delle leggi razziali fasciste il Vaticano nel complesso non denunci\u00f2 con altrettanta fermezza la linea discriminatoria verso gli ebrei, preoccupandosi soltanto di \u00abottenere dal governo la modifica degli articoli che potevano ledere le prerogative della Chiesa sul piano giuridico concordatario specialmente per quanto riguardava gli ebrei convertiti\u00bb. D'altro canto, lo storico Michele Sarfatti, direttore del Centro di documentazione ebraica contemporanea di Milano, riconosce la \u00abcaratterizzazione nettamente antirazzista della battaglia in difesa della libert\u00e0 di matrimonio\u00bb." }, { "id": 989, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale era la situazione politico-economico-sociale-internazionale italiana alla fine della Seconda Guerra Mondiale", "answer": "In qualche misura, a fronte dunque delle altre classi sociali, gi\u00e0 organizzate o rappresentate, la piccola borghesia nel dopoguerra si trov\u00f2 priva di referenti e minacciata di essere riportata a un ruolo di secondo piano, minacciata com'era dal basso dalle agitazioni socialiste e, dall'alto, dal grande capitalismo che prometteva di assorbirne mercati e risorse. La frustrazione per questa situazione fu terreno fertile per la fondazione il 23 marzo 1919 a Milano del primo fascio di combattimento , adottando simboli che sino ad allora avevano contraddistinto gli arditi , come le camicie nere e il teschio." }, { "id": 990, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale era lo scopo del ponte aereo di Berlino", "answer": "Dopo alcuni mesi durante i quali i sovietici avevano iniziato a manifestare disagio e dissenso sulla situazione territoriale e logistica \"anomala\" di Berlino (enclave occidentale in territorio orientale), che permetteva alle genti sottoposte al regime socialista di transitare facilmente all'Ovest trovandovi rifugio, il 24 giugno 1948 decisero di chiudere il corridoio terrestre attraverso il quale Berlino Ovest era connessa al mondo occidentale, impedendo, di fatto, il suo approvvigionamento logistico: il successivo ponte aereo, organizzato dal mondo occidentale per assicurare la sopravvivenza della popolazione di Berlino Ovest, \u00e8 entrato nella storia." }, { "id": 991, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali erano i piani per lo sbarco in Sicilia degli anglo-americani", "answer": "I generali britannici riuscirono a convincere i capi americani evidenziando come uno sbarco in Sicilia avrebbe potuto portare a un crollo del Regno d'Italia, con la conseguenza che la Germania sarebbe stata costretta a intervenire in forze nel teatro sud-europeo disperdendo le sue divisioni nella penisola italiana, nelle isole e nei Balcani, alleggerendo cos\u00ec la pressione esercitata sul fronte russo. Con la conquista della Sicilia inoltre l'intero Mar Mediterraneo sarebbe diventato aperto alla navigazione alleata, migliorando la situazione logistica delle forze anglo-americane; infine si previde di estendere le operazioni fino a comprendere l'Italia meridionale dove, nell'area di Foggia, si sarebbero potute organizzare grandi basi aeree da dove colpire con bombardieri strategici la Germania meridionale e l'Austria." }, { "id": 992, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali erano i piani per lo sbarco in Sicilia degli anglo-americani", "answer": "Mentre procedeva l'organizzazione delle forze assegnate allo sbarco in Sicilia, i capi anglo-americani si incontrarono a Washington nella cosiddetta \"conferenza Trident\" che ebbe inizio il 12 maggio 1943 e continu\u00f2 in maniera molto accesa e contrastata fino al 24 maggio alla presenza del presidente Roosevelt e del primo ministro Churchill. Si dovevano concordare gli ulteriori programmi bellici nel teatro europeo: gli americani, guidati dal capo di stato maggiore generale George Marshall, richiesero nuovamente di sferrare il grande attacco decisivo attraverso la Manica e arrestare tutte le operazioni nel Mediterraneo dopo la conquista della Sicilia; i militari britannici sostenuti da Churchill riproposero invece i loro piani per prolungare le operazioni nell'Europa meridionale, provocare \"l'eliminazione dell'Italia\" e costringere la Germania a frammentare ulteriormente le proprie forze. Alla fine fu raggiunto un compromesso: venne deciso finalmente di effettuare l'attacco in Francia entro il maggio 1944 e di trasferire in Gran Bretagna una parte delle divisioni anglo-americane schierate nel Mediterraneo per prendere poi parte alla futura operazione Overlord; tuttavia il generale Eisenhower era autorizzato a sfruttare il previsto successo in Sicilia con nuove operazioni per favorire \"l'uscita dell'Italia dalla guerra\". I capi britannici affermarono che una campagna in Italia sarebbe stata agevole, che sarebbero state sufficienti nove divisioni e che i tedeschi non sarebbero stati in grado di opporre una resistenza efficace." }, { "id": 993, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale esercito sconfisse gli italiani in Eritrea", "answer": "L'esercito inglese sconfisse gli Italiani nella primavera del 1941 dopo la sanguinosa Battaglia di Cheren ed occup\u00f2 tutta l'Eritrea italiana, mettendola sotto amministrazione militare fino al 1947. La prima cosa che fecero gli Alleati fu smantellare il sistema industriale eritreo come bottino di guerra. Finanche la ferrovia Asmara-Massaua fu smantellata e spedita parzialmente in Sud Africa. La stessa fine fece la teleferica che collegava Asmara con il Mar Rosso." }, { "id": 994, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale fazione era guidata da Gregor Strasser", "answer": "Poich\u00e9 von Papen aveva chiaramente fallito nei suoi tentativi di garantirsi una maggioranza attraverso la negoziazione che avrebbe portato i nazisti al governo, Hindenburg lo dimise e chiam\u00f2 al suo posto il generale Kurt von Schleicher, che era stato per lungo tempo una forza dietro le quinte e successivamente Ministro della Difesa, il quale promise di poter garantire un governo di maggioranza attraverso la negoziazione con i sindacalisti Socialdemocratici e con la fazione nazista dissidente, guidata da Gregor Strasser." }, { "id": 995, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale flotta aerea bombard\u00f2 la flotta navale italiana nel porto di Taranto", "answer": "In quella data la flotta navale della Regia Marina italiana, dislocata nel porto di Taranto, riport\u00f2 gravi danni in seguito ad un massiccio bombardamento ad opera della flotta aerea della Royal Navy britannica." }, { "id": 996, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale fu la posizione dei Vittorio Emanuele III nei confronti della prima guerra mondiale", "answer": "Nella prima guerra mondiale , Vittorio Emanuele III sostenne la posizione inizialmente neutrale dell'Italia. Molto meno favorevole del padre alla Triplice Alleanza (di cui l'Italia era parte con Germania ed Impero austro-ungarico ) e ostile all'Austria, promosse la causa dell' irredentistismo del Trentino e della Venezia Giulia . Le vantaggiose offerte dell' Intesa (formalizzate nel Patto di Londra , stipulato in segreto all'insaputa del parlamento) indussero Vittorio Emanuele ad appoggiare l'abbandono della triplice alleanza (4 maggio 1915 ) passando a combattere a fianco dell'Intesa ( Francia , Gran Bretagna e Russia )." }, { "id": 997, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale fu il contesto sociale italiano in cui si colloc\u00f2 la marcia su Roma", "answer": "La Marcia su Roma si inser\u00ec in un contesto di grave crisi e messa in discussione dello Stato liberale, le cui istituzioni erano viste come non pi\u00f9 idonee a garantire l'ordine interno principalmente da fascisti, socialisti e comunisti. La situazione di crisi cominci\u00f2 poco prima del termine della Grande Guerra, quando i rigori cui il popolo venne sottoposto ai fini del successo bellico avevano iniziato a destare un forte malcontento." }, { "id": 998, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale fu il contesto sociale italiano in cui si colloc\u00f2 la marcia su Roma", "answer": "La Marcia su Roma si inser\u00ec in un contesto di grave crisi e messa in discussione dello Stato liberale, le cui istituzioni erano viste come non pi\u00f9 idonee a garantire l'ordine interno principalmente da fascisti, socialisti e comunisti." }, { "id": 999, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale fu il contrasto tra Luigi Capello e Cadorna", "answer": "Ma il 24 ottobre 1917 tutto croll\u00f2. Luigi Capello venne messo al fianco del Generale Cadorna al fine di respingere l'offensiva austro-tedesca guidata dai generali Otto von Below, Svetozar Borojevi\u0107 von Bojna e Ferdinand Kosak. Secondo lo storico Alessandro Gualtieri, la colpa di questa eclatante sconfitta era da attribuire al Comando Generale che non volle lasciare spazio a Capello, probabilmente l'unico che avrebbe realmente potuto scongiurare l'invasione. Al contrario degli avversari, l'esercito regio italiano era fortemente impreparato, soprattutto sul piano strategico, poich\u00e9 non era a conoscenza di metodi innovativi che evitavano alle truppe di impantanarsi nella \"terra di nessuno\". In pi\u00f9, si scontrarono i due opposti piani strategici dei generali. Da una parte Cadorna voleva una difesa a oltranza al fine di non perdere terreno, per poi contrattaccare; dall'altra Capello intendeva lasciar spazio al nemico, senza sacrificare la prima linea, per poi attaccarli ai fianchi." }, { "id": 1000, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi aiut\u00f2 ad alleviare le condizioni carcerarie in cui si trovava Antonio Gramsci", "answer": "A Turi, unico socialista recluso, condivise la cella con Athos Lisa e Giovanni Lai. Conobbe inoltre Antonio Gramsci, al quale fu stretto da grande amicizia e ammirazione intellettuale e dalla condivisione delle sofferenze della reclusione: ne divenne confidente, amico e sostenitore. Pertini stesso fu anche autore di diverse proteste e lettere finalizzate ad alleviare le condizioni carcerarie cui era sottoposto Gramsci." }, { "id": 1001, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale fu il destino degli ebrei durante la Repubblica Sociale Italiana", "answer": "Fra il '43 e il '45, il governo della Repubblica Sociale Italiana dichiar\u00f2 gli ebrei \u00abstranieri appartenenti per la durata della guerra a nazionalit\u00e0 ostile\u00bb e procedette al concentramento di numerose persone di religione ebraica, in particolare nel campo di prigionia di Fossoli. In territorio italiano sotto controllo tedesco, nella Risiera di San Sabba, vicino Trieste, sorse un campo prigionia che funse anche da luogo di raccolta per il trasporto degli ebrei nei campi di concentramento tedeschi. Nel campo le autorit\u00e0 tedesche compirono uccisioni di antifascisti locali e al suo interno fu anche installato un forno crematorio per eliminare i corpi dei prigionieri deceduti o giustiziati." }, { "id": 1002, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale fu il destino degli ebrei durante la Repubblica Sociale Italiana", "answer": "Con l'occupazione tedesca venne organizzata anche in Italia la pianificazione dell'Olocausto, con l'arresto e la deportazione degli ebrei e l'istituzione di campi di concentramento. Vennero riconvertiti a tale scopo il campo di prigionia di Fossoli, alcuni edifici militari (Campo di concentramento di Borgo San Dalmazzo, Campo di transito di Bolzano) e civili (Risiera di San Sabba). A tale opera si dedicarono le truppe di occupazione tedesca ma in seguito anche le autorit\u00e0 di polizia e le milizie della nascitura Repubblica Sociale Italiana." }, { "id": 1003, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale fu il destino degli ebrei durante la Repubblica Sociale Italiana", "answer": "Quando alla fine del novembre 1943, il governo della Repubblica Sociale Italiana promosse l'istituzione di una rete di campi di concentramento provinciali destinati a raccogliere gli ebrei catturati nei rastrellamenti, fu decisa la riutilizzazione a questo scopo del vecchio campo di prigionia." }, { "id": 1004, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale fu il destino degli ebrei durante la Repubblica Sociale Italiana", "answer": "Gi\u00e0 il 30 ottobre 1943 tuttavia il campo fu riattivato dalle autorit\u00e0 fasciste per raccogliervi nuovamente i profughi ebrei presenti nella zona. Quando alla fine di novembre, il governo della Repubblica Sociale Italiana promosse l'istituzione di una rete di campi di concentramento provinciali per gli ebrei catturati nei rastrellamenti, il campo di Servigliano fu scelto come luogo di detenzione per le province di Ascoli Piceno e Frosinone. La gestione continu\u00f2 ad essere affidata a personale di polizia italiano sotto la responsabilit\u00e0 del Ministero dell'Interno della Repubblica Sociale Italiana. Ai circa 200 ebrei internati si aggiunsero nel febbraio 1944 circa 300 maltesi-tripolini." }, { "id": 1005, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale fu il fronte pi\u00f9 sanguinoso della seconda guerra mondiale", "answer": "Quello orientale fu di gran lunga il pi\u00f9 vasto e sanguinoso fronte di tutta la seconda guerra mondiale. L'Armata Rossa inflisse circa l'80% (oltre 3,5 milioni di soldati tedeschi morti) di tutte le perdite sofferte dalle forze terrestri tedesche (Wehrmacht e Waffen-SS) durante l'intero conflitto." }, { "id": 1006, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale fu il fronte pi\u00f9 sanguinoso della seconda guerra mondiale", "answer": "Fu la pi\u00f9 vasta operazione militare terrestre di tutti i tempi; il fronte orientale, aperto con l'inizio dell'operazione, fu il pi\u00f9 grande e importante teatro bellico dell'intera seconda guerra mondiale e vi si svolsero alcune tra le pi\u00f9 grandi e sanguinose battaglie della storia. Nei quattro anni che seguirono l'apertura delle ostilit\u00e0 tra Germania ed Unione Sovietica, decine di milioni di militari e civili persero la vita o patirono enormi sofferenze, sia a causa degli aspri ed incessanti scontri che delle condizioni di vita miserevoli in cui vennero a trovarsi." }, { "id": 1007, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale fu il fronte pi\u00f9 sanguinoso della seconda guerra mondiale", "answer": "Il Fronte orientale, noto anche come campagna di Russia, durante la seconda guerra mondiale rappresent\u00f2 di gran lunga il pi\u00f9 importante teatro della guerra tra le potenze Alleate (in particolare l'Unione Sovietica) e la Germania nazista, e, pi\u00f9 in generale, lo scenario fondamentale che decise, negli anni tra il 1941 e il 1945, la seconda guerra mondiale in Europa. Le dimensioni dei combattimenti, l'entit\u00e0 delle perdite e la profondit\u00e0 delle distruzioni materiali ne fanno il pi\u00f9 vasto, drammatico e sanguinoso teatro di guerra della storia." }, { "id": 1008, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale fu il fronte pi\u00f9 sanguinoso della seconda guerra mondiale", "answer": "Il 22 giugno 1941 la Germania lanci\u00f2 l'invasione dell'Unione Sovietica, che venne chiamata Operazione Barbarossa. Questa invasione, la pi\u00f9 grande della storia, inizi\u00f2 il conflitto pi\u00f9 sanguinoso mai visto: la guerra tra l'Asse e i Sovietici. Il fronte orientale fu di gran lunga il teatro pi\u00f9 vasto e sanguinoso della Seconda guerra mondiale e viene considerato come quello che fece il maggior numero di vittime della storia, pari a circa 30 milioni. Si estese su un'area superiore alla somma di tutte le altre zone di conflitto della guerra." }, { "id": 1009, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale fu il motto degli Arditi durante la prima guerra mondiale", "answer": "Nel corso della prima guerra mondiale fu usato come motto del corpo degli Arditi, poi, grazie ad alcuni ufficiali che parteciparono nel 1919 alla fondazione dei Fasci di combattimento, fu utilizzato dalle prime squadre fasciste. Il motto entr\u00f2 cos\u00ec a far parte dei simboli distintivi prima del movimento fascista, poi del regime. Per esempio, Roberto Mieville, in una delle ultime lettere inviate alla madre durante la ritirata dal deserto libico l'11 aprile 1943, scrisse: \u00abSii tranquilla che comunque e ovunque avr\u00f2 tenuto fede al mio motto: Boia chi molla!\u00bb., ma scritto rigorosamente con il punto esclamativo Preso prigioniero per la durata della guerra, fu detenuto come prigioniero presso il Campo di concentramento di Hereford, negli Stati Uniti. Nel suo libro di memorie, Fascists' criminal camp (titolo dovuto al soprannome del campo ove erano detenuti i militari italiani che, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, avevano rifiutato di cooperare con gli alleati), scrisse:" }, { "id": 1010, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale fu il nuovo piano di battaglia adottato da Reinard Scheer dopo la battaglia dello Jutland", "answer": "Anche sul mare la contesa tra britannici e tedeschi era giunta a un punto di stallo. Il nuovo comandante della flotta tedesca ammiraglio Reinhard Scheer aveva deciso di adottare una tattica pi\u00f9 offensiva, conducendo frequenti bombardamenti navali sulle coste orientali dell'Inghilterra nel tentativo di attirare in battaglia la Grand Fleet. Tra il 31 maggio e il 1\u00ba giugno 1916 le due flotte si affrontarono nella battaglia dello Jutland, il maggior scontro navale del conflitto: i tedeschi inflissero pi\u00f9 perdite di quante ne subirono, ma in definitiva il blocco navale britannico della Germania non fu spezzato. Dopo lo scontro la flotta di superficie tedesca ritorn\u00f2 a un atteggiamento difensivo, spostando tutta l'attenzione sulla guerra sottomarina." }, { "id": 1011, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale fu il nuovo piano di battaglia adottato da Reinard Scheer dopo la battaglia dello Jutland", "answer": "A seguito della indeciso battaglia dello Jutland, l'ammiraglio Reinhard Scheer, il comandante in capo della Germania Hochseeflotte pressione Kaiser Guglielmo II per ripristinare la guerra sottomarina senza restrizioni, nel tentativo di spezzare la volont\u00e0 del popolo britannico di continuare la guerra. Ci\u00f2 ha avuto la conseguenza non voluta di portare gli Stati Uniti nel conflitto." }, { "id": 1012, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale fu il rapporto di Balla col fascismo", "answer": "Nell'ambito della sua adesione al futurismo, che Balla port\u00f2 avanti senza sosta, si ricorda che nel 1926 egli scolp\u00ec una statuetta con la scritta alla base \"Sono venuto a dare un governo all'Italia\". L'opera fu consegnata direttamente a Mussolini, il quale grad\u00ec. Negli anni trenta Balla era divenuto l'artista del fascismo per eccellenza, apprezzatissimo dalla critica. Nel 1933 realizz\u00f2 Marcia su Roma (verso di Velocit\u00e0 astratta), sembra che l'opera sia stata commissionata da Mussolini stesso. Nel 1937 per\u00f2 Balla scrisse una lettera al giornale \"Perseo\" con la quale si dichiarava estraneo alle attivit\u00e0 futuriste. Da quel momento Balla fu accantonato dalla cultura ufficiale, sino alla rivalutazione nel dopoguerra delle sue opere e di quelle futuriste in genere." }, { "id": 1013, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale fu il rapporto tra il Duca d'Aosta e Mussolini", "answer": "Nel 1922, durante la Marcia su Roma che diede inizio di fatto alla dittatura fascista in Italia, il duca d'Aosta venne proposto da Mussolini quale successore alla carica di re d'Italia nel caso in cui Vittorio Emanuele III si fosse opposto al movimento fascista. L'evento non ebbe luogo, ma Emanuele Filiberto rimase sempre profondamente legato a Mussolini per la stima dimostratagli e fu uno dei suoi principali sostenitori all'interno della casa reale italiana." }, { "id": 1014, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale fu il risultato dell'operazione Diadem", "answer": "Per gli ultimi mesi del 1943 la Linea Gustav rappresent\u00f2 il principale ostacolo nell'avanzata verso nord degli Alleati, bloccandone, di fatto, lo slancio iniziale. Nel tentativo di sbloccare tale impasse, gli Alleati sbarcarono alcune forze presso Anzio (Sbarco di Anzio), non riuscendo comunque a cogliere gli obiettivi sperati. Il fronte venne rotto solo in seguito ad un attacco frontale a Monte Cassino, nella primavera del 1944, e con la successiva presa di Roma in giugno. Il 5 giugno gli americani entrarono a Roma dichiarata \"citt\u00e0 aperta\", ed evacuata dai tedeschi senza alcuna distruzione e con i suoi ponti intatti. L'operazione \"Diadem\" che port\u00f2 alla liberazione di Roma era costata 18.000 perdite agli americani, 14.000 agli inglesi e 11.000 ai tedeschi. Nella Roma occupata dagli Alleati Vittorio Emanuele III abdic\u00f2 in favore del figlio Umberto II che assunse la luogotenenza generale, e il dimissionario Badoglio venne sostituito dall'antifascista Ivanoe Bonomi alla guida del governo, espressione dei partiti riuniti nel Comitato di liberazione nazionale." }, { "id": 1015, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale fu il risultato dell'operazione Diadem", "answer": "L'operazione Diadem si concluse con il successo alleato e la liberazione di Roma, ma non raggiunse risultati decisivi dal punto di vista strategico; i tedeschi persero circa 10 000 uomini ed ebbero 20 000 prigionieri ma anche le forze di Alexander subirono perdite elevate (18 000 americani, 14 000 britannici e 10 000 francesi), senza riuscire a distruggere le due armate del feldmaresciallo Kesselring che ripiegarono con ordine a nord di Roma rimanendo coese. Inoltre, a causa delle scelte strategiche fondamentali della dirigenza politico-militare alleata, Alexander dovette rinunciare ai suoi piani per sfruttare la vittoria con un'ambiziosa marcia verso l'Italia nord-orientale e l'Austria: i capi americani si opposero a questo progetto e imposero l'esecuzione entro il 15 agosto 1944 della gi\u00e0 programmata operazione Anvil, che prevedeva uno sbarco in Francia meridionale con truppe che sarebbero state sottratte a Clark. I generali Truscott e Juin lasciarono il fronte italiano e tre divisioni americane e quattro francesi vennero ritirate per preparare lo sbarco in Provenza; Alexander dovette rinunciare anche a buona parte delle forze aeree di appoggio tattico." }, { "id": 1016, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale fu il risultato dell'operazione Diadem", "answer": "L'operazione Diadem si concluse con il successo alleato e la liberazione di Roma, che ebbe un indubbio significato simbolico e politico, non raggiunse per\u00f2 risultati decisivi dal punto di vista strategico; i tedeschi persero circa 10.000 uomini ed ebbero 20.000 prigionieri ma anche le forze di Alexander subirono perdite elevate (18.000 americani, 14.000 britannici e 10.000 francesi), senza riuscire a distruggere le due armate del feldmaresciallo Kesselring che ripiegarono con ordine a nord di Roma rimanendo coese. Inoltre, a causa delle scelte strategiche fondamentali della dirigenza politico-militare alleata, Alexander dovette rinunciare ai suoi piani per sfruttare la vittoria con un'ambiziosa marcia verso l'Italia nord-orientale e l'Austria: i capi americani si opposero a questo progetto e imposero l'esecuzione entro il 15 agosto 1944 della gi\u00e0 programmata operazione Anvil, che prevedeva uno sbarco in Francia meridionale con truppe che sarebbero state sottratte a Clark. I generali Truscott e Juin lasciarono il fronte italiano e tre divisioni americane e quattro francesi vennero ritirate per preparare lo sbarco in Provenza; Alexander dovette rinunciare anche a buona parte delle forze aeree di appoggio tattico." }, { "id": 1017, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual era il ruolo di De Gasperi nel terzo Governo Bonomi", "answer": "Il I Congresso Interregionale del partito nomin\u00f2 segretario Alcide De Gasperi. Nel dicembre 1944 il PSIUP e gli azionisti uscirono dal governo, all'interno del quale si rafforz\u00f2 il ruolo di De Gasperi, che successivamente divenne Ministro degli esteri nel terzo Governo Bonomi. Dopo il 25 aprile si form\u00f2 il Governo Parri, nuovamente con Socialisti e Azionisti, nel quale si cement\u00f2 l'alleanza tra Democristiani e Liberali. Nel dicembre 1945 la Presidenza del Consiglio fu assunta direttamente da Alcide De Gasperi, che form\u00f2 il suo primo governo e che avrebbe gestito le future le elezioni politiche." }, { "id": 1018, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual era il ruolo di De Gasperi nel terzo Governo Bonomi", "answer": "Il I Congresso Interregionale del partito nomin\u00f2 segretario Alcide De Gasperi. Nel dicembre 1944 il PSIUP e gli azionisti uscirono dal governo, all'interno del quale si rafforz\u00f2 il ruolo di De Gasperi, che successivamente divenne Ministro degli esteri nel terzo Governo Bonomi. Dopo il 25 aprile si form\u00f2 il Governo Parri, nuovamente con Socialisti ed Azionisti, nel quale si cement\u00f2 l'alleanza tra Democristiani e Liberali. Nel dicembre 1945 la Presidenza del Consiglio fu assunta direttamente da Alcide De Gasperi, che form\u00f2 il suo primo governo e che avrebbe gestito le future le elezioni politiche." }, { "id": 1019, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale fu il ruolo del Governo di Nancino", "answer": "Il governo di Nanchino ebbe pochissima autonomia, e il suo ruolo principale fu quello di fungere da intermediario tra i militari giapponesi e i civili dei territori occupati. Il governo di Wang Jingwei autorizz\u00f2 l'occupazione militare giapponese, riconobbe l'indipendenza del Manchukuo, firm\u00f2 nel 1941 il Patto anticomintern e il 9 gennaio 1943 dichiar\u00f2 guerra agli Stati Uniti e al Regno Unito. Replic\u00f2 inoltre tutti i simboli della Repubblica di Cina governata dal Kuomintang, il partito nazionalista al potere nella Cina non occupata, inclusa la bandiera nazionale, in segno di sfida alla legittimit\u00e0 del governo di Chiang Kai-Shek." }, { "id": 1020, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale fu il ruolo della Gestapo nel rimpasto del governo del febbraio 1943", "answer": "Molto probabilmente furono anche le voci di fronda legate ai principi ereditari, oltre all'ostilit\u00e0 nazista, che nel rimpasto di governo del febbraio 1943 costarono il posto a Ciano, Bottai, Grandi e poi anche a Senise (quest'ultimo da capo della polizia). Lord Edward Halifax, ambasciatore britannico a Washington, scrisse nel suo rapporto che un italiano da poco rientrato in Turchia (non lo nomina, ma \u00e8 possibile che fosse l'ambasciatore in quello stato, il barone Raffaele Guariglia, futuro ministro degli esteri del governo Badoglio) aveva riferito che tutti quei mutamenti politici erano dovuti alla \"scoperta da parte della Gestapo che c'era un complotto per dare il potere al principe di Piemonte e rovesciare il governo .... Grandi, il precedente ambasciatore a Londra, e il conte Ciano organizzarono il movimento sicuramente con la conoscenza del principe Umberto\"" }, { "id": 1021, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A chi sono attribuiti gli omicidi avvenuti nel cosiddetto triangolo della morte", "answer": "La locuzione Triangolo della morte (o Triangolo rosso), di origine giornalistica, indica un'area del nord Italia ove alla fine della seconda guerra mondiale, tra il settembre del 1943 e il 1949, si registr\u00f2 un numero particolarmente elevato di uccisioni a sfondo politico, attribuite a partigiani e a militanti di formazioni di matrice comunista." }, { "id": 1022, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A chi sono attribuiti gli omicidi avvenuti nel cosiddetto triangolo della morte", "answer": "Alcuni autori indicano in circa 4.500 i morti causati dalla \u2018giustizia partigiana\u2019 scatenatasi alla fine della seconda guerra mondiale nel Triangolo della morte." }, { "id": 1023, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A chi sono attribuiti gli omicidi avvenuti nel cosiddetto triangolo della morte", "answer": "Lo sfruttamento del clima giustizialista per eliminare, oltre ai sostenitori del regime fascista, anche potenziali oppositori politici, accomuna, secondo lo storico Boris Gomba\u010d, i massacri delle foibe alle violenze perpetrate nello stesso periodo da gruppi radicali comunisti nel cos\u00ec detto triangolo della morte in Emilia, dove tra le migliaia di vittime della violenza insurrezionale vi furono anche circa 400 tra proprietari terrieri, industriali, professionisti, preti ed altri appartenenti alla borghesia, solo perch\u00e9 dichiaratisi anticomunisti." }, { "id": 1024, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A chi sono attribuiti gli omicidi avvenuti nel cosiddetto triangolo della morte", "answer": "Nel corso della guerra ebbero luogo alcune delle pagine pi\u00f9 controverse della storia del PCI, come l'eccidio di Porz\u00fbs, ai danni di formazioni resistenziali \"bianche\", commesso da un gruppo di partigiani, in massima parte gappisti (i GAP erano formati dal comando generale delle Brigate Garibaldi). Le formazioni partigiane comuniste furono inoltre coinvolte nelle vendette post-belliche contro fascisti (o presunti tali) in varie zone del nord Italia, quali il cosiddetto triangolo della morte." }, { "id": 1025, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi comandava le truppe americane durante la liberazione di Roma nel 1944", "answer": "Un'ennesima offensiva alleata contro la Linea Gustav ebbe inizio l'11 maggio 1944 e finalmente ebbe successo; le truppe alleate sfondarono il fronte di Cassino e avanzarono ricongiungendosi con i reparti attestati nella testa di ponte di Anzio. Furono i soldati americani del generale Clark che entrarono a Roma il 4 giugno, mentre i reparti tedeschi erano impegnati ad eseguire una difficile ritirata e gli apparati repressivi nazifascisti avevano gi\u00e0 abbandonato la capitale. Roma, unica delle grandi citt\u00e0 italiane, non insorse e attese l'arrivo delle truppe alleate; le mediazioni vaticane, la debolezza della resistenza militare, la scomparsa dei nuclei gappisti, falcidiati dalla repressione, impedirono un'attiva partecipazione popolare alla liberazione della citt\u00e0. La citt\u00e0 aveva comunque gi\u00e0 pagato il suo tributo di sangue, con le 597 vittime di Porta San Paolo, le 335 delle Fosse Ardeatine, i 2.091 ebrei deportati nei campi di sterminio, i 947 cittadini deportati nel rastrellamento del Quadraro, i 66 martiri di Forte Bravetta, i dieci fucilati a Pietralata, le dieci donne uccise presso il Ponte dell'Industria per aver assaltato un forno e i quattordici ex-detenuti di Via Tasso, massacrati a La Storta, proprio il giorno della Liberazione (4 giugno 1944)." }, { "id": 1026, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi comandava le truppe americane durante la liberazione di Roma nel 1944", "answer": "Il 5 giugno 1944, un giorno prima dello sbarco in Normandia, Clark giunse finalmente a Roma insieme alle sue truppe; secondo le disposizioni dell'ambizioso generale, solo i reparti statunitensi furono autorizzati a partecipare alla liberazione della citt\u00e0 dove furono accolti entusiasticamente dalla popolazione." }, { "id": 1027, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi comandava le truppe americane durante la liberazione di Roma nel 1944", "answer": "La liberazione di Roma fu uno degli episodi principali della Campagna d'Italia della Seconda guerra mondiale. Il 4 e il 5 giugno 1944 le truppe americane del generale Mark Wayne Clark riuscirono a superare le ultime linee difensive dell'esercito tedesco ed entrarono nella citt\u00e0 senza incontrare resistenza, ricevendo l'entusiastica accoglienza della popolazione romana. Il feldmaresciallo Albert Kesselring, comandante della Wehrmacht in Italia, prefer\u00ec ripiegare verso nord senza impegnare un combattimento all'interno dell'area urbana di Roma." }, { "id": 1028, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale fu il ruolo del Tribunale Speciale durante il Fascismo", "answer": "Il Tribunale Speciale (operante sino al luglio del 1943 e dal gennaio 1944 al crollo della Repubblica Sociale Italiana), corte giudicante in materia di reati contro la sicurezza dello stato ma anche per reati comuni quali rapina e omicidio, emise 5.619 sentenze di condanna, delle quali 4 596 eseguite. Le sentenze di condanne a morte furono quarantadue, di cui trentuno eseguite; le sentenze di ergastolo furono 3. Il regime fascista port\u00f2 - in conseguenza delle leggi razziali fasciste - all'arresto di milleduecentocinquanta aderenti all'ebraismosenza fonte: durante l'occupazione nazista dell'Italia, 599 di questi furono destinati dai soldati tedeschi al campo di concentramento di Auschwitz (solo diciassette risulteranno ancora vivi al momento della chiusura del lager)." }, { "id": 1029, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale fu il ruolo del Tribunale Speciale durante il Fascismo", "answer": "Il Tribunale speciale per la difesa dello Stato fu un organo speciale del regime fascista italiano, competente a giudicare i reati contro la sicurezza dello Stato e del regime." }, { "id": 1030, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale fu il ruolo del Tribunale Speciale durante il Fascismo", "answer": "Durante il regime fascista il Tribunale speciale ebbe il potere di diffidare, ammonire e condannare gli imputati politici ritenuti pericolosi per l'ordine pubblico e la sicurezza del regime stesso. Con la stessa legge di costituzione del tribunale venne reintrodotta la pena di morte per alcuni reati a carattere politico." }, { "id": 1031, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale fu il ruolo di Rommel nella seconda guerra mondiale", "answer": "La prima battaglia di El Alamein (1\u00ba luglio - 27 luglio 1942) fu una battaglia combattuta nello scacchiere del Nord Africa durante la seconda guerra mondiale, tra l'Afrika Korps italo-tedesco al comando di Erwin Rommel, e l'8a Armata britannica al comando di Claude Auchinleck." }, { "id": 1032, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale fu il ruolo di Rommel nella seconda guerra mondiale", "answer": "Nel corso della seconda guerra mondiale Rommel si distinse alla guida di una Panzer-Division durante la vittoria tedesca all'Ovest del 1940 e quindi, godendo della piena fiducia di Adolf Hitler, assunse il comando dell'Afrikakorps tedesco in Africa settentrionale dove per quasi due anni dimostr\u00f2 grande abilit\u00e0 tattica e operativa, infliggendo una serie di sconfitte alle truppe britanniche grazie alla sua superiore capacit\u00e0 nella conduzione di agili e spericolate manovre con i mezzi corazzati nel deserto. Promosso al grado di feldmaresciallo, altamente stimato dai suoi soldati e temuto dai nemici, divenne un personaggio di rilievo internazionale ed uno dei beniamini della propaganda tedesca, conosciuto con il soprannome di \"La volpe del deserto\" (\"W\u00fcstenfuchs\")." }, { "id": 1033, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale fu la politica estera adottata da Mussolini che porto l'Italia in guerra", "answer": "L'emergere dell'Italia come uno stato unitario aveva indotto a perseguire una politica estera aggressiva sullo scacchiere europeo piuttosto che a concentrarsi nel risolvere le contraddizioni interne. Le conseguenze della terza guerra di indipendenza, gli attriti per l'annessione dello Stato Pontificio e interessi contrastanti in Tunisia portarono l'Italia da allontanarsi dal tradizionale alleato francese e ad avvicinarsi a Germania ed Austria nella Triplice Alleanza." }, { "id": 1034, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale fu la politica estera adottata da Mussolini che porto l'Italia in guerra", "answer": "In politica estera il regime tent\u00f2 di dare risalto alla figura dell'Italia, anche se spesso ci\u00f2 si tradusse in diversi interventi militari, causando talvolta problemi come nel caso delle sanzioni economiche, decise dalla societ\u00e0 delle Nazioni come conseguenza della guerra d'Etiopia applic\u00f2 le vietando il commercio con l'Italia." }, { "id": 1035, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale fu la politica estera adottata da Mussolini che porto l'Italia in guerra", "answer": "Scopo dichiarato della politica estera fascista, fin dai primissimi atti e discorsi politici di Mussolini, era quello di assicurare \"a un popolo di quaranta milioni di individui\" un posto di primo piano sulla scena mondiale. Questo significava annettere all'Italia territori coloniali dove \"esportare\" la propria eccedenza demografica attraverso la valorizzazione delle colonie esistenti e poi - nel 1935 - con la conquista dell'impero d'Abissinia. Contemporaneamente, la politica a breve periodo previde - fin quando possibile - la revisione dei trattati sottoscritti dall'Italia fra il 1918 e il 1922 che \"mutilavano\" la vittoria nella grande guerra e che portarono l'Italia ad acquisire Fiume nel 1924 e a garantire Zara nonostante la rinunzia al resto della Dalmazia." }, { "id": 1036, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale fu la politica estera adottata da Mussolini che porto l'Italia in guerra", "answer": "La crisi interna del regime negli ultimi anni prima dello scoppio della seconda guerra mondiale, il logoramento delle forze armate dopo cinque anni di continui impegni militari (Abissinia, Spagna, Albania), l'emergere deciso della Germania come prima potenza militare d'Europa e la sua alleanza con Stalin (Patto Molotov-Ribbentrop), spinsero Mussolini verso una politica doppiogiochista (alleanza dichiarata con la Germania, trattative sotterranee con la Gran Bretagna) che port\u00f2 l'Italia in guerra. Durante la prima fase del conflitto la politica estera fascista fu sostanzialmente mossa dal tentativo di svilupparsi parallelamente (e spesso ai danni) di quella tedesca: un tentativo destinato a fallire in seguito ai numerosi rovesci militari subiti dalle forze armate italiane su quasi ogni fronte. Si segnala, in questo periodo, la durezza del contegno italiano verso la Francia, sconfitta dai tedeschi, il quale fu fra i principali motivi per i quali questa nazione non si un\u00ec decisamente all'Asse." }, { "id": 1037, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale fu la posizione di De Gasperi nei confronti del fascismo", "answer": "Dopo l'iniziale sostegno del suo partito nella prima parte del governo Mussolini, tanto che nel 1923 i popolari cercarono inizialmente di trovare un compromesso sulla legge Acerbo, De Gasperi tenne un discorso alla Camera dei Deputati il 15 luglio 1923 esplicando il suo atteggiamento verso quella legge. Successivamente si oppose all'avvento del fascismo finch\u00e9, isolato dal regime, fu arrestato alla stazione di Firenze l'11 marzo 1927, insieme alla moglie, mentre si stava recando in treno a Trieste. Al processo che segu\u00ec venne condannato a 4 anni di carcere e a una forte multa." }, { "id": 1038, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale fu la posizione di De Gasperi nei confronti del fascismo", "answer": "La posizione di questa parte del mondo cattolico \u00e8 stata definita di \u201cafascismo\u201d, categoria introdotta nella storiografia da Renato Moro, \u00abdi presa di distanza dal fascismo stesso senza che ci\u00f2 si traducesse necessariamente in una opposizione esplicita\u00bb ), come era stata quella di Luigi Sturzo ed Alcide De Gasperi, non sostenuta da papa Pio XI." }, { "id": 1039, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A cosa si dedic\u00f2 De Gasperi nel periodo in cui il Parlamento di Vienna era inoperoso", "answer": "Prova della sua posizione di lealt\u00e0 nei confronti dell'Austria \u00e8 la dichiarazione resa a Roma nel settembre del 1914 all'ambasciatore asburgico, Barone Karl von Macchio, che se si fosse tenuto un plebiscito, il 90% dei trentini avrebbe votato per l'Austria-Ungheria." }, { "id": 1040, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale fu la prima regione dell'Italia continentale ad essere invasa dalle truppe anglo-americane", "answer": "Il 3 settembre 1943 l'8\u00aa Armata inizi\u00f2 l'invasione dell'Italia continentale con i primi sbarchi in Calabria (operazione Baytown), dalla quale i reparti tedeschi si erano ritirati senza avvisare gli italiani e sabotando le infrastrutture. Secondo la pianificazione alleata, l'uscita dalla guerra dell'Italia sarebbe dovuta avvenire contemporaneamente allo sbarco principale nella penisola, previsto nel settore di Salerno secondo il progetto Avalanche. Il 9 settembre 1943 infatti le principali forze anglo-americane, che a bordo delle navi avevano festeggiato la presunta fine delle operazioni militari nel teatro italiano a seguito dell'armistizio di Cassibile, sbarcarono a Salerno mentre truppe britanniche mettevano in atto un'azione secondaria occupando Taranto (operazione Slapstick)." }, { "id": 1041, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale fu la proposta portata da Giolitti alla Camera nel suo discorso di insediamento", "answer": "Gi\u00e0 dal discorso di insediamento alla Camera, Giolitti annunci\u00f2 l'intenzione di voler modificare l'articolo 5 dello Statuto, la norma che aveva consentito al sovrano di dichiarare la guerra all'Austria senza il preventivo consenso del Parlamento. Dai banchi della destra, in particolare dalle file dei nazionalisti, alcuni gridarono ironicamente al presidente del Consiglio: \"Come per l'impresa di Libia!\". E Giolitti, senza scomporsi, rispose: \"Appunto, correggiamo!\". Ed effettivamente la Camera approv\u00f2 la modifica della Carta fondamentale proposta dal Presidente del Consiglio; si narra che in seguito a tale scelta, non gradita dalla Corona, si guastarono irrimediabilmente i rapporti fra Giolitti e Vittorio Emanuele III." }, { "id": 1042, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale fu la reazione del PCI rispetto alle scelte politiche di De Gasperi", "answer": "In quegli anni l'Italia oper\u00f2 le scelte decisive che avrebbero determinato il proprio destino: guidata da Alcide De Gasperi, che presiedeva un governo di unit\u00e0 nazionale composto dai tre partiti antifascisti del Comitato di Liberazione Nazionale, l'Italia accett\u00f2 di entrare a far parte della sfera di influenza atlantica, filoamericana e anticomunista, contrapposta al blocco sovietico. Questa collocazione tuttavia accese una competizione politica tra i due maggiori partiti, la DC e il PCI. Quest'ultimo rimarr\u00e0 da allora confinato all'opposizione per via dei legami ideologici e finanziari col regime totalitario dell'Unione Sovietica, legami che avrebbero provocato, nel caso di una sua entrata al governo, una rottura dell'alleanza internazionale con gli Stati Uniti e degli accordi di Yalta. Un tale assetto politico priver\u00e0 inoltre l'Italia di una logica dell'alternanza fino alla caduta del muro di Berlino, generando un'anomalia rispetto alle altre democrazie occidentali dove i partiti comunisti godevano di una forza e un consenso assai minori che in Italia. Questa situazione degenerer\u00e0 in pratiche consociative pi\u00f9 o meno occulte." }, { "id": 1043, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale fu la reazione del PCI rispetto alle scelte politiche di De Gasperi", "answer": "In quegli anni l'Italia oper\u00f2 le scelte decisive che avrebbero determinato il proprio destino: guidata da De Gasperi, che presiedeva un governo di unit\u00e0 nazionale composto dai tre partiti antifascisti del Comitato di Liberazione Nazionale, l'Italia accett\u00f2 di entrare a far parte della sfera di influenza atlantica, filoamericana e anticomunista, contrapposta al blocco sovietico. Questa collocazione accese una competizione politica tra i due maggiori partiti, la DC e il PCI. Quest'ultimo rimarr\u00e0 da allora confinato all'opposizione per via dei legami ideologici e finanziari col regime totalitario dell'Unione Sovietica, legami che avrebbero provocato, nel caso di una sua entrata al governo, una rottura dell'alleanza internazionale con gli Stati Uniti e degli accordi di Yalta. Un tale assetto politico priver\u00e0 inoltre l'Italia di una logica dell'alternanza fino alla caduta del muro di Berlino, generando un'anomalia rispetto alle altre democrazie occidentali dove i partiti comunisti godevano di una forza e un consenso assai minori che in Italia. Questa situazione degenerer\u00e0 in pratiche consociative pi\u00f9 o meno occulte, che porteranno di fatto a un progressivo coinvolgimento dell'opposizione nelle decisioni della maggioranza." }, { "id": 1044, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale fu la reazione del PCI rispetto alle scelte politiche di De Gasperi", "answer": "Passato all'opposizione nel 1947 dopo la decisione di De Gasperi di estromettere le sinistre dal governo per collocare l'Italia nel blocco internazionale filo-americano, il PCI rimase fedele alle direttive politiche generali dell'URSS fino agli anni settanta e ottanta pur sviluppando nel tempo una politica sempre pi\u00f9 autonoma e di piena accettazione della democrazia gi\u00e0 a partire dalla fine della segreteria Togliatti, e soprattutto sotto la guida di Enrico Berlinguer, che promosse il compromesso storico con la Democrazia Cristiana e la collaborazione tra i partiti comunisti occidentali con il cosiddetto eurocomunismo." }, { "id": 1045, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale fu la reazione di Hitler alla detronizzazione di Paolo dopo la rivolta di Belgrado", "answer": "Tuttavia, tre giorni dopo, una rivolta popolare in Belgrado detronizz\u00f2 Paolo, che venne esiliato, e mise sul trono il cugino ed erede legittimo Pietro II. Il nuovo governo, diretto dal generale Du\u0161an Simovi\u0107, interpretando i sentimenti antinazisti di gran parte della popolazione, ritir\u00f2 l'adesione della Jugoslavia al Patto Tripartito, pur dichiarandosi disposto a sottoscrivere un patto di non aggressione con la Germania. Ci\u00f2 fece infuriare Hitler, che decise di dare una lezione severa alla Jugoslavia: ordin\u00f2 la distruzione di Belgrado con la Luftwaffe (operazione \"Castigo\"), l'invasione militare della Jugoslavia ed il suo smembramento come stato, il che comportava necessariamente il differimento dell'Operazione Barbarossa." }, { "id": 1046, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale fu la sorte delle divisioni dell\u2019Asse a Stalingrado", "answer": "Il calcolo delle perdite umane dell'Asse risulta molto difficile. In termini di divisioni i tedeschi ne ebbero 20 distrutte completamente a Stalingrado ed altre 10-15 nelle battaglie del teatro meridionale del fronte orientale; i Rumeni persero 19 divisioni, gli Italiani 10 e gli Ungheresi altrettante. Le perdite dentro la sacca furono di 140.000 morti e dispersi e 100.000 prigionieri, di cui solo 5.000 sarebbero tornati in Germania entro il 1955, ma a questi prigionieri devono aggiungersene altri soldati tedeschi catturati al di fuori della sacca e i prigionieri rumeni, circa 100.000, ungheresi, 60.000, e italiani, oltre 50.000. Stalin e lo Stavka rivendicarono in un comunicato straordinario di aver inflitto alle potenze dell'Asse la perdita di oltre 1 milione di uomini nel periodo novembre 1942-marzo 1943. Mancano inoltre dati precisi sulle perdite dell'Asse durante la fase offensiva dell'estate 1942." }, { "id": 1047, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale fu la sorte delle divisioni dell\u2019Asse a Stalingrado", "answer": "Il 2 febbraio 1943, dopo un'ultima disperata battaglia (iniziata il 10 gennaio 1943), i 90.000 sopravvissuti dei 300.000 uomini della 6. Armata tedesca a Stalingrado comandata dal generale Paulus si arresero. Nel frattempo era stato spazzato via dall'offensiva sovietica anche il contingente ungherese (offensiva del 12 gennaio 1943), mentre il raggruppamento del Caucaso era riuscito miracolosamente a sfuggire attraverso Rostov (liberata dai russi il 14 febbraio). Complessivamente dal 19 novembre 1942 al 2 febbraio 1943, l'Armata Rossa distrusse quasi 70 divisioni dell'Asse (circa 30 tedesche, 15 rumene, 10 italiane e 10 ungheresi), per un totale di oltre 1 milione di soldati (tra cui quasi 400.000 prigionieri), enormi quantit\u00e0 di equipaggiamenti furono distrutti (2000 carri armati e 800 aerei) ; le perdite sovietiche in questa fase offensiva e vittoriosa della campagna furono alte come sempre: oltre 600.000 morti, feriti e dispersi e oltre 4000 carri armati. La guerra sul fronte Orientale aveva subito una svolta decisiva, l'Armata Rossa, in grande crescita numerica, qualitativa e organizzativa, stava prendendo il sopravvento; per la Wehrmacht ormai si sarebbe trattato di sopravvivere pi\u00f9 che di vincere" }, { "id": 1048, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi conserv\u00f2 per anni le carte di Matteotti prima che esse si perdessero", "answer": "Secondo De Felice, Marcello Staglieno, Fabio Andriola, Matteo Matteotti e, con maggior prudenza, Guglielmo Salotti, le carte del dossier Matteotti sarebbero state gelosamente custodite da Mussolini, e furono inventariate fra quelle sequestrate dai partigiani a Dongo al momento della cattura di quest\u2019ultimo il 27 aprile 1945. Tuttavia, tra i documenti sequestrati, quelli di Matteotti sarebbero andati perduti ed ogni sforzo dello storico reatino di recuperarli presso gli Archivi o il Ministero degli Interni \u00e8 stato vano." }, { "id": 1049, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi conserv\u00f2 per anni le carte di Matteotti prima che esse si perdessero", "answer": "Secondo De Felice, Marcello Staglieno, Fabio Andriola, Matteo Matteotti e, con maggior prudenza, Guglielmo Salotti, le carte del dossier Matteotti sarebbero state gelosamente custodite da Mussolini, e furono inventariate fra quelle sequestrate dai partigiani a Dongo al momento della cattura di quest\u2019ultimo il 27 aprile 1945Renzo De Felice, Mussolini il fascista, op. cit., p. 601.. Tuttavia, tra i documenti sequestrati, quelli di Matteotti sarebbero andati perduti ed ogni sforzo dello storico reatino di recuperarli presso gli Archivi o il Ministero degli Interni \u00e8 stato vano." }, { "id": 1050, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale fu la strategia adottata dall'ammiraglio Reinhard Scheer nel 1916", "answer": "Anche sul mare la contesa tra britannici e tedeschi era giunta a un punto di stallo. Il nuovo comandante della flotta tedesca ammiraglio Reinhard Scheer aveva deciso di adottare una tattica pi\u00f9 offensiva, conducendo frequenti bombardamenti navali sulle coste orientali dell'Inghilterra nel tentativo di attirare in battaglia la Grand Fleet. Tra il 31 maggio e il 1\u00ba giugno 1916 le due flotte si affrontarono nella battaglia dello Jutland, il maggior scontro navale del conflitto: i tedeschi inflissero pi\u00f9 perdite di quante ne subirono, ma in definitiva il blocco navale britannico della Germania non fu spezzato. Dopo lo scontro la flotta di superficie tedesca ritorn\u00f2 a un atteggiamento difensivo, spostando tutta l'attenzione sulla guerra sottomarina." }, { "id": 1051, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale fu l'esito delle elezioni del 1919 in Italia", "answer": "Le elezioni politiche italiane del 1919 , che per la prima volta utilizzavano il sistema proporzionale , videro una forte affermazione del Partito socialista italiano che riscosse il 32,4% dei voti, mentre il Partito popolare ebbe il 20.6%; la maggioranza dei voti and\u00f2 cos\u00ec ai due partiti di massa, mentre le varie liste liberali e liberaldemocratiche (che fino ad allora avevano dominato il parlamento italiano post-unitario) per la prima volta persero la maggioranza dei seggi alla Camera. Le liste di ex combattenti (presenti in diciotto collegi) ottennero il 3,37% del totale dei voti; i fascisti non ebbero nessun parlamentare eletto. I vari governi liberali che si succedettero fra il novembre 1919 e l'ottobre 1922 poterono reggersi solo grazie all'appoggio esterno del Partito Popolare." }, { "id": 1052, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale fu l'incarico affidato da Mussolini a Starace in Trentino-Alto Adige", "answer": "Nel primo dopoguerra Starace divenne un fedelissimo di Benito Mussolini, dal quale ricevette l'incarico di radicare il fascismo nel Trentino-Alto Adige e nelle Venezie, dove si trovava anche Farinacci. Negli anni del primo dopoguerra (1920) fu perci\u00f2 fondatore del Fascio di Trento. Il programma politico di Starace a Trento e Bolzano prevedeva una forte italianizzazione dei nuovi territori acquisiti all'Italia e la destituzione di tutti i sindaci eletti sotto il precedente governo asburgico. Irriducibile avversario di Starace fu il borgomastro di Bolzano Julius Perathoner, il quale non nascondeva i suoi sentimenti pangermanisti e il desiderio di ricongiungere l'Alto Adige al Tirolo austriaco. Pi\u00f9 volte Perathoner si rifiut\u00f2 di esporre il tricolore italiano sugli edifici pubblici e per contrastare l'entrata in circolazione della Lira italiana fece stampare banconote con il valore espresso in Corone, in modo da richiamare la Corona austro-ungarica." }, { "id": 1053, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale fu l'opinione di Salandra nei confronti della partecipazione italiana alla prima guerra mondiale", "answer": "Senza che il Parlamento ed il resto del governo fossero informati, complice il sovrano, Antonio Salandra firm\u00f2 il Patto di Londra il 26 aprile. Con esso, impegnava l'Italia a scendere in guerra contro gli imperi centrali nell'arco di un mese. Poich\u00e9 in aprile c'erano state alcune vittorie russe sugli austriaci, e temendo che la guerra finisse a breve, Salandra e Sonnino trascurarono di disciplinare nel trattato una serie di aspetti che si sarebbero rivelati decisivi: venne chiesto agli Alleati solo un minimo contributo finanziario in quanto era opinione comunque che la guerra sarebbe finita entro l'inverno, la questione dei compensi coloniali era trattata genericamente: veniva detto che l'Italia avrebbe ricevuto \"adeguati compensi coloniali\", ma nel trattato non si precisava quali e in quanta estensione. Inoltre l'assetto della frontiera orientale non contemplava Fiume italiana (si pensava di lasciare almeno un importante porto adriatico all'Austria-Ungheria), e soprattutto non teneva in debito conto un dato esiziale: era evidente che, a guerra finita, gli iugoslavi avrebbero voluto formare uno stato indipendente." }, { "id": 1054, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale fu l'opinione di Salandra nei confronti della partecipazione italiana alla prima guerra mondiale", "answer": "Nel 1901 fonda, insieme all'ex ministro (all'epoca) Sidney Sonnino, un nuovo quotidiano a Roma: il Giornale d'Italia. Salandra, un conservatore, divenne primo ministro dopo la caduta del governo di Giovanni Giolitti, scelto dallo stesso Giolitti che ancora guidava la maggioranza in parlamento. Comunque, egli si distacc\u00f2 ben presto da Giolitti sulla questione della partecipazione italiana alla prima guerra mondiale. Mentre Giolitti era schierato a favore della neutralit\u00e0, Salandra e il suo ministro degli esteri, Sidney Sonnino, appoggiavano l'intervento a fianco della Triplice Intesa, e si assicur\u00f2 l'entrata in guerra dell'Italia, nonostante l'opposizione della maggioranza del parlamento (vedi Neutralit\u00e0 italiana nel primo anno di guerra)." }, { "id": 1055, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale fu l'opinione di Salandra nei confronti della partecipazione italiana alla prima guerra mondiale", "answer": "Per quanto riguarda la corrente liberale, la leadership giolittiana aveva ormai da molto tempo scelto come possibili alternative Sonnino e Salandra, il primo dei due ebbe precedentemente gi\u00e0 in due occasioni l'opportunit\u00e0 di guidare il governo, mentre il secondo era ministro gi\u00e0 dai tempi della sua partecipazione al governo Pelloux. Alle elezioni politiche del 1913 Salandra fu messo a capo del governo e avvi\u00f2 un'opera di riavvicinamento alla politica giolittiana, mantenedo alcuni ministri dell'esecutivo Giolitti, fra i quali il Ministro degli esteri Di San Giuliano. Parallelamente per\u00f2 Salandra ebbe l'ambizione di spostare gli equilibri all'interno del partito liberale e di spostare a destra l'asse che Giolitti aveva orientato a sinistra. Questo spostamento degli equilibri, port\u00f2 durante il prosieguo degli eventi Salandra prima ad appoggiare la causa neutralista e infine quella interventista, convinto dall'intesa personale con Sonnino, il quale dopo aver preso il posto di Di San Giuliano, raccolse intorno a s\u00e9 l'autonomia necessaria per approntare una serie di trattative segrete con gli schieramenti in guerra. Il 26 aprile 1915 concluse le trattative con l'Intesa mediante la firma del Patto di Londra, con il quale l'Italia si impegnava a entrare in guerra entro un mese. Il 3 maggio successivo la Triplice alleanza fu denunciata e fu avviata la mobilitazione; il 23 maggio infine l'Italia dichiar\u00f2 guerra all'Austria-Ungheria ma non alla Germania, con cui il governo Salandra sperava di non rompere del tutto." }, { "id": 1056, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale fu l'ultimo volo di Italo Balbo", "answer": "Il 28 giugno si lev\u00f2 in volo da Derna per raggiungere il campo d'aviazione \"T.2\" di Tobruch con due trimotori S.M.79, uno pilotato da lui stesso (sigla I-MANU, dal nome della moglie Emmanuella) e uno dal generale Felice Porro, comandante della 5\u00aa Squadra aerea. Da Tobruch i due aerei avrebbero poi compiuto un'incursione per cercare di catturare alcune autoblindo nemiche. L'equipaggio era costituito da Italo Balbo, il pilota, il maggiore Ottavio Frailich, secondo pilota, il capitano motorista Gino Cappannini e il maresciallo marconista Giuseppe Berti. Frailich, Cappannini e Berti erano tutti \"atlantici\" che avevano gi\u00e0 volato con Balbo nella Crociera del Decennale. All'equipaggio vero e proprio si aggiunsero il maggiore Claudio Brunelli, i tenenti Cino Florio e Lino Balbo (cognato e nipote di Italo Balbo), il console della Milizia Enrico Caretti e il capitano Nello Quilici, direttore del Corriere Padano e padre di Folco Quilici. Giunti in vista di Tobruch verso le 17:30 i piloti videro alte colonne di fumo dovute a un attacco britannico effettuato con bombardieri Bristol Blenheim, e Balbo ordin\u00f2 di atterrare per verificare la situazione. Prossimo all'atterraggio senza aver tuttavia avvisato prima la base, fu scambiato dalla contraerea di terra e dell'incrociatore italiano San Giorgio - all'ormeggio nei pressi del porto come batteria galleggiante - per uno degli aerei britannici che poco prima avevano attaccato le attrezzature navali l\u00ec presenti e fu di conseguenza preso di mira e colpito dalle batterie del San Giorgio. L'aereo di Porro riusc\u00ec a compiere una manovra diversiva e non fu centrato, mentre quello di Balbo, ormai in fase di atterraggio, precipit\u00f2 in fiamme al suolo, provocando la morte di tutto l'equipaggio." }, { "id": 1057, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale fu la proposta di Treves, Turati e Sonnino", "answer": "Treves, Turati e Sonnino proposero anche il suffragio femminile, alle elezioni politiche, sulla linee di alcune proposte precedenti che concedevano il diritto di scelta degli amministratori alle donne possidenti, ma Giolitti prefer\u00ec introdurlo prima alle elezioni amministrative, in modo che, visto anche l'allargamento del voto agli uomini analfabeti, non ci fosse un'eccessiva cessione di potere ad una base elettorale inesperta, da lui definito \u00abun salto nel buio\u00bb. Nomin\u00f2 quindi una commissione per modificare il codice civile e ammettere le donne al voto locale, ma la guerra di Libia e poi la caduta del governo fecero rimandare e accantonare i progetti." }, { "id": 1058, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali provvedimenti furono presi da Badoglio per smantellare lo stato fascista", "answer": "Il governo Badoglio inizi\u00f2 l'opera di smantellamento dello Stato fascista e adott\u00f2 provvedimenti per mantenere l'ordine del Paese: sciolse il PNF, mantenne la proibizione della costituzione di partiti politici e impose la legge marziale. Inoltre, furono represse nel sangue alcune manifestazioni antifasciste, come quelle che si svolsero il 28 luglio a Bari (eccidio di via Nicol\u00f2 dell'Arca) e Reggio Emilia (eccidio delle Reggiane), dove i militari spararono contro i manifestanti come disposto da una circolare del generale Mario Roatta, capo di stato maggiore dell'esercito, che ordinava di fronteggiare i disordini \u00abin formazione di combattimento\u00bb e di \u00abaprire il fuoco a distanza anche con mortai e artiglieria senza preavviso di sorta\u00bb." }, { "id": 1059, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale genocidio perpretato dell'impero Ottomano rimase ai margini del dibattito storiografico", "answer": "Tra il 1914 e il 1920 l'Impero ottomano, retto dal governo dei Giovani Turchi, intraprese lo sterminio di massa dei cristiani della Chiesa assira d'Oriente, della Chiesa ortodossa siriaca, della Chiesa cattolica sira e della Chiesa cattolica caldea, operazione che passer\u00e0 alla storia come \"genocidio assiro\": si valuta che i morti non siano stati meno di 275.000. Nonostante i numeri enormi, tale genocidio rimase ai margini del dibattito storiografico." }, { "id": 1060, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale governo era in carica durante lo sciopero generale del 1919", "answer": "Il 9 giugno 1919 fu indetta per il 20-21 luglio la prima grande manifestazione socialista in concomitanza con uno sciopero generale e i socialisti riuscirono a rintuzzare i tentativi degli anarchici di non fissare un termine allo sciopero. Ciononostante il clima incandescente nell'immaginario fece assumere allo sciopero una valenza \"rivoluzionaria\" e nonostante i toni cauti dell'Avanti! la base si convinse che stesse per scattare la \"grande ora\". In realt\u00e0 per\u00f2 lo sciopero generale si svolse in totale tranquillit\u00e0 grazie anche ai ripetuti appelli dei socialisti e quasi ovunque i servizi continuarono a funzionare. La mancata rivoluzione annunciata, dopo i ripetuti proclami degli anarchici e dei fogli socialisti legati al massimalismo, sfiduci\u00f2 il proletariato e rinvigor\u00ec invece il fronte antisocialista. Secondo Salvemini il Governo Nitti fu quello che trasse il maggior vantaggio potendosi presentare al paese, dopo i ripetuti proclami rivoluzionari, come il garante dell'\"ordine\", infatti Nitti, fermo alla sua politica di discrimine, aveva nei giorni precedenti provveduto a far arrestare preventivamente i capi anarchici senza toccare invece i socialisti. Secondo Ludovico D'Aragona, segretario della Confederazione Generale del Lavoro:" }, { "id": 1061, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale governo era in carica durante lo sciopero generale del 1919", "answer": "Occup\u00f2 le cariche di Sottosegretario per l'Industria, Commercio e Lavoro e commissario all'approvvigionamento delle materie prime dal gennaio al giugno 1919 nel Governo Orlando e quindi di Sottosegretario alle Colonie dal marzo al maggio 1920 nel Governo Nitti II." }, { "id": 1062, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale governo era in carica durante lo sciopero generale del 1919", "answer": "Il Governo Nitti \u00e8 stato in carica dal 23 giugno 1919 al 21 maggio 1920 per un totale di 333 giorni, cio\u00e8 10 mesi e 28 giorni." }, { "id": 1063, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale governo fu chiamato \"governo amministrativo\"", "answer": "Si form\u00f2 quindi il Governo Pella, appoggiato, attraverso l'astensione, dai Monarchici e dai Liberali. Nell'esecutivo Giuseppe Pella non era solo Presidente, ma anche Ministro degli Esteri e al Bilancio, venne detto governo d'affari o governo amministrativo, il cui unico scopo era quello di arrivare all'approvazione della legge di bilancio, senza nessuno scopo politico. Come Ministro degli Esteri Pella ha uno scontro con Tito, che minaccia di annettere Trieste alla Jugoslavia, a cui lo stesso Pella rispose minacciando di inviare truppe italiane sul confine orientale. La crisi, che poteva sfociare in un confronto militare, venne fatta rientrare dopo molti sforzi diplomatici delle potenze occidentali. Il suo interventismo suscit\u00f2 alterne reazioni in Parlamento: Monarchici e MSI lo sostennero, le sinistre lo accusarono di nazionalismo e buona parte della DC rimase fredda, anche perch\u00e9 i governi londinesi e statunitensi volevano mantenere buone relazioni con la Jugoslavia." }, { "id": 1064, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale governo fu chiamato \"governo amministrativo\"", "answer": "Il Governo Pella \u00e8 stato l'ottavo governo della Repubblica Italiana, il secondo della II legislatura. \u00c8 rimasto in carica dal 17 agosto 1953 al 18 gennaio 1954 per un totale di 154 giorni, ovvero 5 mesi e 1 giorno. Fu il primo governo in cui il candidato accett\u00f2 l'incarico senza riserva e venne definito \"governo amministrativo\"." }, { "id": 1065, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi costru\u00ec la linea Maginot", "answer": "13 gennaio \u2013 Francia: inizia la costruzione della linea Maginot." }, { "id": 1066, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi costru\u00ec la linea Maginot", "answer": "Non tutti gli eserciti appresero appieno la lezione degli ultimi mesi della prima guerra mondiale: i francesi costruirono negli anni trenta la linea Maginot, nella previsione di un futuro conflitto con la Germania basato sui canoni della prima guerra mondiale. La costosissima linea di fortificazioni fu invece aggirata durante l'attacco tedesco del maggio 1940 e si rivel\u00f2 perci\u00f2 completamente inutile. Anche su tutto il confine italiano fu costruito un sistema fortificato di difesa: il Vallo Alpino." }, { "id": 1067, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi costru\u00ec la linea Maginot", "answer": "La Linea Maginot \u00e8 un complesso integrato di fortificazioni, opere militari, ostacoli anti-carro, postazioni di mitragliatrici, sistemi di inondazione difensivi, caserme e depositi di munizioni realizzati dal 1928 al 1940 dal Governo francese a protezione dei confini che la Francia aveva in comune con il Belgio, il Lussemburgo, la Germania, la Svizzera e l'Italia. Il sistema \u00e8 caratterizzato dalla non contiguit\u00e0 delle varie componenti e dall'utilizzazione integrata e sistemica di tutte le possibili alternative offerte dalle moderne tecnologie balistiche. In tale quadro, le varie componenti fortificate utilizzano non solo il tiro diretto, ma anche quello fiancheggiante e quello indiretto. Bench\u00e9 il termine \"Linea Maginot\" si riferisca all'intero sistema di fortificazioni che va dal Mare del Nord al Mare Mediterraneo (oltre alla Corsica), gli ambiti geografici dove furono realizzate le opere pi\u00f9 complesse, sofisticate, moderne e potenti furono quello al confine nord-est con la Germania ed il Lussemburgo (detto anche \"Anciens Fronts\") e quelle realizzate sul confine franco-italiano (la cosiddetta \"Linea Maginot alpina\", in francese Ligne Alpine).Davide Bagnaschino, Mauro Amalberti e Antonio Fiore, La Linea Maginot del Mare - www.davidebagnaschino.it" }, { "id": 1068, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi costru\u00ec la linea Maginot", "answer": "Davide Bagnaschino, La Linea Maginot del mare - le fortificazioni francesi della Maginot alpina tra Mentone e Sospel, Melli (Borgone di Susa)" }, { "id": 1069, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi costru\u00ec la linea Maginot", "answer": "Nato a Toul il 14 febbraio 1916, figlio di un impiegato delle ferrovie francesi, fu chiamato sotto le armi nel 1936. Serv\u00ec sulla Linea Maginot, presso Haguenau." }, { "id": 1070, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi costru\u00ec la linea Maginot", "answer": "Nella seconda guerra mondiale le truppe naziste aggirarono la linea Maginot passando per il neutrale Belgio, e, data la vicinanza a quest'ultimo, Sedan fu una delle prime citt\u00e0 francesi a cadere in mano tedesca." }, { "id": 1071, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale gruppo coordin\u00f2 la resistenza italiana", "answer": "In particolare il CLN ha coordinato e diretto la resistenza italiana e si divise in Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI), con sede nella citt\u00e0 di Milano durante la sua occupazione, ed il Comitato di Liberazione Nazionale Centrale (CLNC). L'organizzazione oper\u00f2 come organismo clandestino durante la Resistenza ed ebbe per delega poteri di governo nei giorni di insurrezione nazionale." }, { "id": 1072, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale guerra civile venne appoggiata dall'Italia fascista", "answer": "Una sanguinosa guerra civile, nella quale fu sostenuto dalla Germania nazista e dall'Italia fascista prosegu\u00ec per tre anni, vinta la quale, nell'aprile 1939, il General\u00edsimo assunse la guida definitiva della Spagna, instaurando un apparato dittatoriale che represse con fermezza ogni opposizione al regime esaltando i valori del Cattolicesimo Nazionale (Dio, Patria e Giustizia). Franco, non si alline\u00f2 agli altri fascismi nelle leggi antisemite e fece accogliere un gran numero di ebrei in fuga dall'Europa invasa dai tedeschi." }, { "id": 1073, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale guerra civile venne appoggiata dall'Italia fascista", "answer": "Maestro di scuola elementare e cofondatore del reparto scout a Modigliana nel 1924 nel 1927 lo scautismo venne soppresso dal fascismo e il gruppo scout di Modigliana prosegu\u00ec clandestinamente , fu combattente nel Corpo Truppe Volontarie, reparti inviati in Spagna dall'Italia fascista come supporto a Francisco Franco durante guerra civile spagnola." }, { "id": 1074, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale guerra civile venne appoggiata dall'Italia fascista", "answer": "Nel luglio 1936 ebbe inizio la guerra civile spagnola, per opera delle forze nazionaliste ostili alla Repubblica, guidate dal generale Francisco Franco, le quali uscirono vittoriose grazie anche all\u2019appoggio della Germania nazista e dell\u2019Italia fascista." }, { "id": 1075, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale guerra si concluse con la caduta di Gondar", "answer": "La guerra nell'Africa Orientale Italiana si concluse ufficialmente il 27 novembre 1941 con la caduta di Gondar e l'inizio dell'occupazione britannica." }, { "id": 1076, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale guerra si concluse con la caduta di Gondar", "answer": "La battaglia di Gondar fu una battaglia della seconda guerra mondiale combattuta in Etiopia, a Gondar, nella regione dell'Amhara dal 10 maggio al 30 novembre 1941. Rappresent\u00f2 la fase finale della Campagna dell'Africa Orientale Italiana (1940-1942) e vide contrapposti gli schieramenti italiani e anglo-abissini." }, { "id": 1077, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual \u00e8 il nome completo dell'Armata Rossa", "answer": "L'Armata Rossa dei Lavoratori e dei Contadini (in russo: \u0420\u0430\u0431\u043e\u0447\u0435-\u041a\u0440\u0435\u0441\u0442\u044c\u044f\u043d\u0441\u043a\u0430\u044f \u041a\u0440\u0430\u0441\u043d\u0430\u044f \u0410\u0440\u043c\u0438\u044f?, Rabo\u010de-Krest'janskaja Krasnaja Armija in sigla RKKA), pi\u00f9 comunemente Armata Rossa, fu il nome dato alle forze armate dell'Unione Sovietica dopo la disintegrazione delle forze zariste nel 1917." }, { "id": 1078, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual \u00e8 il nome completo dell'Armata Rossa", "answer": "L'Armata Rossa dei Lavoratori e dei Contadini (cir. rus. \u0420\u0430\u0431\u043e\u0447\u0435-\u041a\u0440\u0435\u0441\u0442\u044c\u044f\u043d\u0441\u043a\u0430\u044f \u041a\u0440\u0430\u0441\u043d\u0430\u044f \u0410\u0440\u043c\u0438\u044f, Rabo\u010de-Krest'janskaja Krasnaja Armija in sigla RKKA), pi\u00f9 comunemente Armata Rossa, fu il nome dato alle forze armate dell'Unione Sovietica dopo la disintegrazione delle forze zariste nel 1917." }, { "id": 1079, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual \u00e8 il nome completo di Che Guevara", "answer": "Ernesto Guevara de la Serna, pi\u00f9 noto come Che Guevara o semplicemente el Che (in spagnolo: pronuncia el '\u02a7e) o, in italiano, il Che (pronuncia il '\u02a7e) (Rosario, 14 giugno 1928 \u2013 La Higuera, 9 ottobre 1967), \u00e8 stato un rivoluzionario, guerrigliero, scrittore e medico argentino." }, { "id": 1080, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual \u00e8 il nome completo di Che Guevara", "answer": "Nella presente bibliografia sono elencate opere di Che Guevara (Ernesto Guevara de la Serna) e libri, documenti, testi o atti parlamentari che citano Che Guevara o che sono stati citati nella voce principale per esigenze documentali." }, { "id": 1081, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual \u00e8 il nome completo di Che Guevara", "answer": "el Fuser, Che Guevara - soprannome di Ernesto Guevara de la Serna" }, { "id": 1082, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual \u00e8 il nome del consorzio che gestiva il porto di Fiume", "answer": "In base all'art. IV del Trattato lo Stato libero di Fiume aveva per territorio il cosiddetto \"Corpus separatum\", \"delimitato dai confini della citt\u00e0 e del distretto di Fiume\", ed un'ulteriore striscia che le avrebbe garantito la continuit\u00e0 territoriale con il Regno d'Italia. Le parti si accordarono, inoltre, per la costituzione di un Consorzio italo-slavo-fiumano per la gestione del porto della citt\u00e0 adriatica, a tutela del suo sviluppo in collegamento con l'entroterra. La citt\u00e0 di Fiume acquisiva, quindi, uno status internazionale simile a un Principato di Monaco italofono sul Mare Adriatico." }, { "id": 1083, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual \u00e8 il nome del consorzio che gestiva il porto di Fiume", "answer": "Le successive intese italo-iugoslave a Rapallo (12 novembre 1920), peraltro, furono solo parzialmente \"rinunciatarie\". I nuovi rappresentanti italiani (Giovanni Giolitti, Carlo Sforza e Ivanoe Bonomi) ottennero la fissazione della frontiera terrestre allo spartiacque alpino da Tarvisio al Golfo del Quarnaro, compreso il Monte Nevoso; l'assegnazione della citt\u00e0 di Zara e delle isole di Cherso, Lussino, Lagosta e Pelagosa; la costituzione del territorio di Fiume in Stato libero indipendente, collegato all'Italia da una striscia costiera. Inoltre, la rinuncia italiana a Fiume e ai territori dalmati etnicamente slavi, non comprometteva il controllo italiano sul Mare Adriatico, garantito dal possesso di Pola e di Zara, dalle isole succitate e dall'isola di Saseno. A Fiume stessa si prevedeva la costituzione di un consorzio italo-slavo-fiumano, per la gestione comune del porto, destinato a divenire \"zona franca\"." }, { "id": 1084, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual \u00e8 il nome dei quadriumviri che guidarono la marcia su Roma", "answer": "Quel giorno Mussolini annunci\u00f2 la nomina dei quadriumviri che avrebbero condotto la marcia: Italo Balbo (uno dei ras pi\u00f9 famosi), Emilio De Bono (comandante della Milizia), Cesare Maria De Vecchi (un generale non sgradito al Quirinale) e Michele Bianchi (segretario del partito e fedelissimo di Mussolini). Il 26 di quel mese il presidente del consiglio rispose a Mussolini (che aveva radunato a Napoli decine di migliaia di camicie nere e minacciava apertamente di marciare su Roma per occuparne militarmente le Istituzioni) in modo del tutto privo di senso: \u00e8 in queste circostanze che, di fronte a chi gli prospettava il precipitare della situazione, Luigi Facta pronunci\u00f2 la celebre frase con la quale passer\u00e0 alla Storia: \"Nutro fiducia!\"." }, { "id": 1085, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual \u00e8 il nome del Caudillo de Espa\u00f1a", "answer": "Francisco Franco y Bahamonde, solitamente abbreviato in Francisco Franco e conosciuto anche come il General\u00edsimo Franco o il Caudillo de Espa\u00f1a (Ferrol, 4 dicembre 1892 \u2013 Madrid, 20 novembre 1975), \u00e8 stato un generale, politico e dittatore spagnolo. Fu l'instauratore, in Spagna, di un regime dittatoriale noto come franchismo, parzialmente ispirato al fascismo. Rimase al potere dalla vittoria nella guerra civile spagnola del 1939 fino alla sua morte nel 1975." }, { "id": 1086, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual \u00e8 il nome del comandante americano che liber\u00f2 Pisa alla fine del 1944", "answer": "Alla fine del 1944 gli Alleati erano attestati a ridosso della linea Gotica con la 5\u00aa Armata statunitense e l'8\u00aa armata britannica. Favoriti da una netta supremazia aerea, gli Alleati beneficiarono anche delle operazioni di disturbo agli occupanti da parte delle formazioni partigiane. Il corpo canadese dell'8\u00aa armata prese Ravenna e si spinse sul fiume Senio, la 5\u00aa armata era invece ferma nei pressi di Bologna, mentre sul versante tirrenico gli americani di Mark Wayne Clark erano gi\u00e0 a Pisa. L'abile condotta difensiva dei tedeschi - che si impegnarono anche nella repressione delle Resistenza partigiana e spesso compirono veri e propri massacri della popolazione civile durante le operazioni di rastrellamento o come rappresaglia per le azioni dei partigiani - cost\u00f2 agli Alleati un alto numero di perdite: le condizioni del terreno favorivano la difesa degli occupanti, e la marcia alleata procedette ovunque con lentezza (anche perch\u00e9 con la decisione dello sbarco in Normandia il teatro di guerra italiano assunse per gli Alleati un'importanza secondaria)." }, { "id": 1087, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual \u00e8 il nome dell'operazione militare sferrata da Stalin contro l'armata italiana ", "answer": "L'operazione Piccolo Saturno ebbe inizio, dopo essere stata ridimensionata nei suoi obiettivi strategici rispetto all'originario progetto \"Saturno\" adottato da Stalin e Vasilevskij, il 16 dicembre 1942 principalmente contro la debole VIII Armata italiana e le residue truppe rumene schierate sul fiume \u010cir. La resistenza iniziale italiana fu tenace, nonostante le evidenti carenze di armi anticarro, di equipaggiamenti invernali idonei e di riserve corazzate moderne ma gi\u00e0 il 19 dicembre il fronte della VIII Armata cominci\u00f2 a cedere per poi crollare completamente nei giorni successivi di fronte all'irruzione in massa delle ingenti truppe corazzate impegnate dai sovietici (cinque corpi corazzati o meccanizzati con un totale di circa 1000 carri armati). I generali Vatutin, comandante del Fronte Sud-Ovest, e Filipp Golikov, comandante del Fronte di Vorone\u017e, che conducevano questa offensiva, spinsero in profondit\u00e0 le loro colonne per aggirare e isolare i residui capisaldi nemici e minacciare le retrovie del raggruppamento del feldmaresciallo von Manstein." }, { "id": 1088, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi cre\u00f2 il Manifesto del razzismo italiano", "answer": "Forse l'allontanamento di Starace fu il tentativo da parte di Mussolini di ritrovare il consenso della piccola borghesia, base sociale del regime, che vedeva sempre pi\u00f9 allarmata crescere la tentazione della guerra. Secondo Renzo De Felice infatti Starace avrebbe assunto, almeno inizialmente, atteggiamenti filogermanici eccessivi: il Manifesto del razzismo Italiano fu infatti una creazione di Starace, anche se non esclusiva; anche la rivista La difesa della razza avrebbe visto Starace quale entusiasta promotore." }, { "id": 1089, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual \u00e8 il nome del patto tra Italia e Germania firmato da Ciano", "answer": "Il Patto d'Acciaio (in tedesco Stahlpakt) fu un accordo tra i governi del Regno d'Italia e della Germania nazista, firmato il 22 maggio 1939 dai rispettivi ministri degli Esteri Galeazzo Ciano e Joachim von Ribbentrop. Venne stipulato a Berlino nella Cancelleria del Reich, alla presenza di Hitler e dello Stato Maggiore tedesco." }, { "id": 1090, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual \u00e8 il nome del patto tra Italia e Germania firmato da Ciano", "answer": "Dopo il benestare di Mussolini all'Anschluss (marzo 1938) ed il ruolo da lui svolto in occasione della conferenza di Monaco (settembre 1938), dove in veste di mediatore riusc\u00ec a fare in modo che Gran Bretagna e Francia accettassero l'occupazione tedesca della Cecoslovacchia, l'amicizia tra Italia e Germania si consolid\u00f2 fino alla sua evoluzione in una vera e propria alleanza militare con il Patto d'Acciaio, concluso a Berlino il 22 maggio 1939 dai ministri degli Esteri Galeazzo Ciano e Joachim von Ribbentrop. Circa quattro mesi dopo, con l'invasione tedesca della Polonia, ebbe inizio la seconda guerra mondiale, ma l'Italia, militarmente impreparata, rimase neutrale fino al 10 giugno 1940." }, { "id": 1091, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual \u00e8 il nome del patto tra Italia e Germania firmato da Ciano", "answer": "A causa delle sanzioni economiche, l'Italia si ritrov\u00f2 in una situazione sfavorevole, alla quale Mussolini fece fronte con un regime autarchico. Il regime di autosufficienza economica rappresent\u00f2 una soluzione parziale, dato che all'economia era necessario il commercio: l'unica nazione disposta a commerciare con l'Italia fu la Germania di Hitler, con la quale l'Italia firm\u00f2 il Patto d'Acciaio (22 maggio 1939, firmato dai due Ministri degli Esteri: Joachim von Ribbentrop e Galeazzo Ciano), un accordo che sanciva aiuto reciproco in caso di un conflitto e si defin\u00ec cos\u00ec l'Asse Roma-Berlino." }, { "id": 1092, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual \u00e8 il nome del patto tra Italia e Germania firmato da Ciano", "answer": "Il 22 maggio tra Germania e Italia fu firmato il Patto d'Acciaio che legava i due paesi in una stretta alleanza. Alcuni membri del governo italiano si opposero, e lo stesso Galeazzo Ciano, firmatario per l'Italia, defin\u00ec il patto una \u00abvera e propria dinamite\u00bb" }, { "id": 1093, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual \u00e8 il nome del patto tra Italia e Germania firmato da Ciano", "answer": "La vittima designata venne trovata nell'Albania. In due soli giorni (7-8 aprile 1939) con l'ausilio di 22.000 uomini e 140 carri armati Tirana fu conquistata. Il 22 maggio tra Germania e Italia venne firmato il Patto d'Acciaio. Tale patto assumeva che la guerra fosse imminente, e legava l'Italia in un'alleanza stretta con la Germania. Alcuni membri del governo italiano si opposero, e lo stesso Galeazzo Ciano, firmatario per l'Italia, defin\u00ec il patto una \u00abvera e propria dinamite\u00bb." }, { "id": 1094, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual \u00e8 il nome del patto tra Italia e Germania firmato da Ciano", "answer": "Il 22 maggio 1939 Galeazzo Ciano, ministro degli esteri italiano, firma il Patto d'Acciaio con la Germania, che sancisce ufficialmente la nascita di un'alleanza vincolante italo-tedesca." }, { "id": 1095, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual \u00e8 il nome del patto tra Italia e Germania firmato da Ciano", "answer": "22 maggio - Ciano e von Ribbentrop firmano a Berlino il Patto d'Acciaio: l'accordo militare, di carattere offensivo e difensivo, lega definitivamente Italia e Germania" }, { "id": 1096, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual \u00e8 il nome del patto tra Italia e Germania firmato da Ciano", "answer": "Nel 1939 Ribbentrop divenne celebre per aver firmato il Patto d'Acciaio con l'Italia fascista, nonostante odiasse cordialmente il suo contraltare Galeazzo Ciano, che tra l'altro ricambiava ampiamente questi sentimenti come si evidenzia dal suo celebre Diario. Nello stesso anno inoltre ottenne quello che sarebbe stato il suo pi\u00f9 grande successo diplomatico: in agosto si reca in Unione Sovietica per ottenere un patto di non aggressione tra la Germania Nazista e l'Unione Sovietica. L'impresa riesce, il 23 agosto il ministro degli esteri sovietico Molotov firma il trattato: Ribbentrop rientra in patria con un prezioso documento che consentir\u00e0 ad Hitler di poter preparare con calma la guerra contro le democrazie occidentali, dopo aver temporaneamente allontanato la minaccia dell'URSS. Il 1\u00ba settembre la Wehrmacht entra in Polonia, comincia cos\u00ec la seconda guerra mondiale." }, { "id": 1097, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual \u00e8 il nome del patto tra Italia e Germania firmato da Ciano", "answer": "A causa delle sanzioni economiche, l'Italia si ritrov\u00f2 in una situazione sfavorevole, alla quale Mussolini fece fronte con un regime autarchico. Il regime di autosufficienza economica rappresent\u00f2 una soluzione parziale, dato che all'economia era necessario il commercio: l'unica nazione disposta a commerciare con l'Italia fu la Germania di Hitler, con la quale l'Italia firm\u00f2 il Patto d'Acciaio (22 maggio 1939, firmato dai due Ministri degli Esteri: Joachim von Ribbentrop e Galeazzo Ciano), un accordo che sanciva aiuto reciproco in caso di un conflitto e si defin\u00ec cos\u00ec l'Asse Roma-Berlino. Nel 1940, Vittorio Emanuele III, anche se personalmente contrario all'entrata in guerra al fianco della Germania nazista, non si oppose alla scelta di Mussolini." }, { "id": 1098, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual \u00e8 il nome del patto tra Italia e Germania firmato da Ciano", "answer": "Il 22 maggio tra Germania e Italia venne firmato il Patto d'Acciaio. Tale patto assumeva che la guerra fosse imminente, e legava l'Italia in un'alleanza stretta con la Germania. Alcuni membri del governo italiano si opposero, e lo stesso Galeazzo Ciano, firmatario per l'Italia, defin\u00ec il patto una \u00abvera e propria dinamite\u00bb." }, { "id": 1099, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual \u00e8 il nome del patto tra Italia e Germania firmato da Ciano", "answer": "Nel frattempo l'Italia, nonostante la firma del Patto d'Acciaio, si era dichiarata \"potenza non belligerante\": la firma del patto era avvenuta con l'assicurazione verbale data dal ministro degli esteri tedesco von Ribbentrop al suo collega italiano, Galeazzo Ciano, che la Germania non avrebbe iniziato la guerra prima di tre anni; inoltre, la mancata consultazione dell'Italia prima dell'invasione della Polonia e della firma patto Ribbentrop-Molotov, poteva essere considerata una violazione dell'obbligo di consultazione fra i due paesi contenuto nel patto. L'Italia pot\u00e9 cos\u00ec dichiarare la propria non belligeranza senza venir meno ai patti sottoscritti." }, { "id": 1100, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual \u00e8 il nome pi\u00f9 conosciuto della linea Verde", "answer": "I tedeschi battezzarono inizialmente questa linea con il nome di \"linea Gotica\". Per volere dello stesso Adolf Hitler, che temeva le ripercussioni propagandistiche se il nemico avesse sfondato una linea dal nome cos\u00ec altisonante, si decise poi di ribattezzarla linea Verde (\"Gr\u00fcne Linie\"), anche se nella storia, e soprattutto in Italia, questa linea difensiva continu\u00f2 ad esser conosciuta con il nome di \"Gotica\". Il feldmaresciallo Kesselring intendeva cos\u00ec proseguire la sua tattica della \"ritirata combattuta\", gi\u00e0 attuata dai tedeschi fin dai primi sbarchi alleati in Sicilia, per infliggere al nemico il maggior numero di perdite, in modo tale da rallentare e addirittura fermare l'avanzata angloamericana verso nord, difendendo la pianura Padana e quindi l'accesso all'Europa settentrionale, attraverso il passo del Brennero, e l'accesso all'Europa centrale attraverso Trieste." }, { "id": 1101, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual \u00e8 il nome pi\u00f9 conosciuto della linea Verde", "answer": "Non venne trascurata l'organizzazione tattica della linea e fu applicato il metodo tedesco di \"difesa in profondit\u00e0\" utilizzando un sistema di fasce fortificate in successione, profonde qualche chilometro, a seconda della conformazione del terreno. Questo sistema si rivel\u00f2 molto utile a contenere gli attacchi alleati per molti mesi. Non a caso si parla infatti di Linea Gotica (Verde) I e II, proprio per distinguere la prima linea dalla seconda, posta mediamente circa una ventina di chilometri a nord della prima, ben organizzata e difesa nel settore adriatico e con un andamento vago nel settore appenninico dove verr\u00e0 ricostruita di continuo dai tedeschi, sfruttando i lunghi tempi concessi dalla lenta avanzata alleata." }, { "id": 1102, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual \u00e8 il nome pi\u00f9 conosciuto della linea Verde", "answer": "I tedeschi battezzarono inizialmente questa linea con il nome di \"Linea Gotica\". Per volere dello stesso Adolf Hitler, che temeva le ripercussioni propagandistiche se il nemico avesse sfondato una linea dal nome cos\u00ec altisonante, si decise poi di ribattezzarla Linea Verde (\"Gr\u00fcne Linie\"), anche se nella storia, e soprattutto in Italia, questa linea difensiva continu\u00f2 ad esser conosciuta con il nome di \"Gotica\"." }, { "id": 1103, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual \u00e8 il primo paese membro contro cui la Societ\u00e0 delle Nazioni approv\u00f2 sanzioni", "answer": "Il 18 novembre il Regno d'Italia fu colpito dalle sanzioni economiche, approvate da 50 stati appartenenti alla Societ\u00e0 delle Nazioni, con il solo voto contrario dell'Italia e l'astensione di Austria, Ungheria e Albania. Le sanzioni risultarono inefficaci perch\u00e9 numerosi Paesi, pur avendo votato la loro imposizione, continuarono a mantenere buoni rapporti con l'Italia, rifornendola di materie prime. Fu in questa fase che cominci\u00f2 un progressivo avvicinamento tra la Germania di Adolf Hitler e l'Italia di Mussolini. Ciononostante la Germania prosegu\u00ec la fornitura di armamenti al Negus ancora fino al 1936. La Spagna e la Jugoslavia, pur avendo votato le sanzioni comunicarono al Governo italiano che non avrebbero inteso rispettarne diverse clausole. Fu la prima volta nella storia che la Societ\u00e0 delle Nazioni decret\u00f2 delle sanzioni nei confronti di un paese membro." }, { "id": 1104, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual \u00e8 il primo paese membro contro cui la Societ\u00e0 delle Nazioni approv\u00f2 sanzioni", "answer": "La prima volta che vennero imposte delle sanzioni economiche fu nel 1935 nei confronti del Regno d'Italia. la Societ\u00e0 delle Nazioni decret\u00f2 le sanzioni in seguito all'attacco italiano contro l'EtiopiaEnzo Biagi, Storia del fascismo, Vol 2, sadea-Della Volpe Editori, Firenze, stampa Milano, 1964, pag 289." }, { "id": 1105, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con chi si fuse la FIL nel 1950", "answer": "Il 29 gennaio 1950, con il Congresso di Napoli, la FIL deliber\u00f2 la fusione con la LCIGL; la decisione determin\u00f2 tuttavia un'ulteriore spaccatura, in quanto solo la dirigenza della FIL conflu\u00ec nella LCGIL, mentre la base fond\u00f2 la UIL." }, { "id": 1106, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con chi si fuse la FIL nel 1950", "answer": "Infine, il 30 aprile 1950, dopo aver assorbito una parte della FIL, la LCGIL assunse il nome, che ancor oggi conserva, di CISL." }, { "id": 1107, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con chi si fuse la FIL nel 1950", "answer": "Gli americani presero a spingere per un'unione della LCGIL con la FIL al fine di creare un grande sindacato cattolico e moderato, filogovernativo da contrapporre alla CGIL. Il 29 gennaio 1950, durante il Congresso di Napoli, la FIL deliber\u00f2 la fusione con la LCIGL, ma la decisione determin\u00f2 un'ulteriore spaccatura per cui solo la dirigenza della FIL conflu\u00ec nella LCGIL, la base invece diede vita all'UIL." }, { "id": 1108, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con chi si fuse la FIL nel 1950", "answer": "Infine il 30 aprile 1950, avendo assorbito una parte della FIL, la LCGIL assunse il nome che ancor oggi conserva di CISL." }, { "id": 1109, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Con chi si fuse la FIL nel 1950", "answer": "Il 4 giugno 1949, nell\u2019aula magna del liceo Visconti di Roma, repubblicani e socialdemocratici fondarono la Federazione Italiana dei Lavoratori (FIL). Nell'estate del 1949 uscirono dalla CGIL anche i socialisti autonomisti guidati da Italo Viglianesi, cos\u00ec come uscirono dal PSI guidati da Romita fondando nel dicembre 1949 il PSU. Ma il loro ingresso nella FIL fu ostacolato, poich\u00e9 nel frattempo andava maturando nei vertici, sotto pressione americana, il progetto di fusione della FIL con i cattolici della LCGIL. Gli americani sia a livello di ambasciata che di AFL preferivano avere un unico forte sindacato moderato da opporre alla CGIL. Durante il suo primo ed ultimo congresso a Napoli dal 29 gennaio al 5 febbraio 1950, la FIL giunse a deliberare la fusione con la LCIGL tanto gradita agli americani, ma la decisione fu subito contestata sia nella sua legittimit\u00e0 formale (in quanto decisione autoritaria calata dall\u2019alto) sia nel merito." }, { "id": 1110, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual \u00e8 il ruolo di Giolitti nei cosiddetti \"anni roventi\"", "answer": "Come neo-presidente del Consiglio si trov\u00f2 a dover affrontare, prima di tutto, l'ondata di diffuso malcontento che la politica crispina aveva provocato con l'aumento dei prezzi. Ed \u00e8 questo primo confronto con le parti sociali che evidenzia la ventata di novit\u00e0 che Giolitti porta nel panorama politico dei cosiddetti \"anni roventi\": non pi\u00f9 repressione autoritaria, bens\u00ec accettazione delle proteste e, quindi, degli scioperi purch\u00e9 non violenti n\u00e9 politici (possibilit\u00e0, fra l'altro, secondo lui ancora piuttosto remota in quanto le agitazioni nascevano tutte da disagi di tipo economico). Come da lui stesso sottolineato in un discorso in Parlamento in merito allo scioglimento, in seguito ad uno sciopero, della Camera del lavoro di Genova, sono da temere massimamente le proteste violente e disorganiche, effetto di naturale degenerazione di pacifiche manifestazioni represse con la forza: \u00abIo poi non temo mai le forze organizzate, temo assai pi\u00f9 le forze disorganiche perch\u00e9 se su di quelle l'azione del governo si pu\u00f2 esercitare legittimamente e utilmente, contro i moti inorganici non vi pu\u00f2 essere che l'uso della forza\u00bb." }, { "id": 1111, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual \u00e8 il sindacato italiano pi\u00f9 antico", "answer": "La Confederazione Generale Italiana del Lavoro (CGIL) \u00e8 il pi\u00f9 antico sindacato italiano." }, { "id": 1112, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale impero \u00e8 stato chiamato \"duplice monarchia\"", "answer": "L'Impero austro-ungarico, o semplicemente Austria-Ungheria, intesa come K. u. K. Doppelmonarchie (Kaiserliche und K\u00f6nigliche Doppelmonarchie, in italiano: Duplice Monarchia Imperiale e Regia) o Donaumonarchie (Monarchia Danubiana), nacque nel 1867 con il cosiddetto Ausgleich (compromesso) tra la nobilt\u00e0 ungherese e la monarchia asburgica inteso a riformare l'Impero austriaco nato nel 1804. In virt\u00f9 di questa riforma costituzionale, l'impero austriaco divenne \u00abmonarchia austro-ungarica\u00bb che, sotto l'identico sovrano, riconosceva l'esistenza di due regni distinti e in condizioni di parit\u00e0, per cui il Regno d'Ungheria si autogovernava e godeva di una sua politica autonoma in molti campi. Gli Asburgo (o Absburgo) erano, dunque, sia imperatori d'Austria sia re di Ungheria. Il nome completo dello stato era \u00abI regni e le terre rappresentate nel concilio imperiale e le terre della Corona di Santo Stefano\u00bb. Gli storici individuano questo compromesso col nome di Duplice Monarchia." }, { "id": 1113, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale impero \u00e8 stato chiamato \"duplice monarchia\"", "answer": "La creazione dell'Impero austro-ungarico con il compromesso del 1867 divise l'Impero austriaco in due stati tra loro indipendenti, ovvero l'impero d'Austria e il regno Ungheria. Solo l'esercito, gli affari esteri e le finanze dipendevano direttamente dall'Imperatore che riuniva nella sua persona le due sovranit\u00e0. Fu proprio dopo la costituzione della duplice monarchia che vennero a crearsi nuove leggi sulla coscrizione che corrispondevano meglio ad una situazione statale composta da dieci nazionalit\u00e0 e cinque religioni differenti tra loro, con condizioni politiche ed economiche molto diverse." }, { "id": 1114, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale impero \u00e8 stato chiamato \"duplice monarchia\"", "answer": "L'Impero austro-ungarico o semplicemente Austria-Ungheria, noto come K. u. K. Doppelmonarchie (Imperiale e Regia Duplice Monarchia) o Donaumonarchie (Monarchia Danubiana), nacque nel 1867 con il cosiddetto Ausgleich (compromesso) tra la nobilt\u00e0 ungherese e la monarchia asburgica inteso a riformare l'Impero Austriaco nato nel 1804. In virt\u00f9 di questa riforma costituzionale, l'impero austriaco divenne \u00abmonarchia austro-ungarica\u00bb che, sotto l'identico sovrano, riconosceva l'esistenza di due regni distinti e in condizioni di parit\u00e0, per cui il Regno d'Ungheria si autogovernava e godeva di una sua politica autonoma in molti campi. Gli Asburgo (o AbsburgoAsburgo o Absburgo - Sapere.it) erano, dunque, sia imperatori d'Austria sia re di Ungheria. Il nome completo dello stato era I regni e le terre rappresentate nel concilio imperiale e le terre della corona di Santo Stefano. Gli storici individuano questo compromesso col nome di Duplice Monarchia." }, { "id": 1115, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale impero \u00e8 stato chiamato \"duplice monarchia\"", "answer": "La duplice monarchia d'Austria-Ungheria \u00e8 stata abolita nel 1918 al termine della prima guerra mondiale. Il pretendente al trono imperiale \u00e8 attualmente Carlo d'Asburgo-Lorena, nipote di Carlo I d'Austria, l'ultimo imperatore." }, { "id": 1116, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale impero \u00e8 stato chiamato \"duplice monarchia\"", "answer": "L'Impero austro-ungarico si trov\u00f2 a dibattere fra conservatorismo politico-sociale e il problema delle nazionalit\u00e0. Trasformatosi nel 1867 nella duplice monarchia austro-ungherese, l'Impero dovette affrontare una complicata serie di problemi quali, principalmente, la disomogeneit\u00e0 socioculturale dei suoi territori, i conflitti politici ed ideologici fra conservatorismo tradizionale, liberalismo, cattolicesimo sociale, socialismo e le tensioni fra le nazionalit\u00e0. La duplice monarchia si sostanziava in una politica estera, militare, finanziaria comune ma con una Costituzione ed amministrazioni separate. Retto dalla Costituzione del 1867, l'Impero non era diventato uno stato realmente unitario e parlamentare. Il parlamento rimase sempre troppo ricattabile dagli ambienti dell'alta burocrazia e dai militari. L'esigenza di sottrarre lo Stato e la vita civile alla pesante tutela ecclesiastica si fece sentire in modo particolarmente acuto sotto l'influenza della maggioranza liberale al parlamento, ma dopo che nel 1879 i conservatori di orientamento cattolico ripresero la maggioranza la laicizzazione venne in parte abrogata. La situazione dell'Austria-Ungheria alla fine del secolo ed agli inizi del Novecento era fortemente minata da conflitti nazionali." }, { "id": 1117, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale impero \u00e8 stato chiamato \"duplice monarchia\"", "answer": "Unione personale con l'Ungheria dal 1867 al 1918 (la doppia monarchia dell'Impero austro-ungarico)" }, { "id": 1118, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale impero \u00e8 stato chiamato \"duplice monarchia\"", "answer": "Nel 1867 viene istituita la duplice monarchia austro-ungarica: nel nuovo Impero austro-ungarico Zara e il suo Regno, al contrario del Regno di Croazia e Slavonia, assegnato all'Ungheria, rimasero amministrativamente nell'orbita della parte austriaca della monarchia. In Dalmazia a causa delle politiche filocroate del governo austriaco, gli italiani rilevati nei censimenti, scendono in pochi decenni dal 30% al 2,8% (censimento del 1911, i cui risultati sono per\u00f2 contestati)." }, { "id": 1119, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale incarico assunse Starace nel 1923", "answer": "Nel 1923 a Starace viene affidato l'incarico di creare la Milizia volontaria per la sicurezza nazionale (MVSN) di cui Starace sarebbe divenuto luogotenente generale. Nell'ottobre 1923 lasci\u00f2 l'incarico di vicesegretario nazionale del partito per assumere quello di comandante della Milizia di Trieste. Alle elezioni politiche italiane del 1924 fu eletto deputato nel collegio di Sannicola, ma compresso nella sua regione d'origine da Caradonna e Crollalanza, aveva perso alla lunga la sua base locale e non era pi\u00f9 molto radicato sul territorio." }, { "id": 1120, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale incarico assunse Starace nel 1923", "answer": "Nel 1923 a Starace viene affidato l'incarico di creare la Milizia volontaria per la sicurezza nazionale (MVSN) di cui Starace sarebbe divenuto luogotenente generale. Nell'ottobre 1923 lasci\u00f2 l'incarico di vice-segretario nazionale del partito per assumere quello di comandante della Milizia di Trieste." }, { "id": 1121, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual \u00e8 la differenza tra \"arditi d'italia\" e \"arditi del popolo\"", "answer": "Attivi anche come associazione combattentistica di reduci (Arditi d'Italia), e vicini al fascismo dal 1919 al 1945, nel 1921 subirono la scissione dell'ala sinistra e antifascista (costituita da sindacalisti rivoluzionari e socialisti), che unitasi a gruppi di comunisti, anarchici e operai delle formazioni di difesa proletaria, costitu\u00ec l'associazione Arditi del Popolo, che si oppose attivamente allo squadrismo." }, { "id": 1122, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual \u00e8 la differenza tra \"arditi d'italia\" e \"arditi del popolo\"", "answer": "La sezione romana dell'associazione Arditi d'Italia dette vita, in contrapposizione al forte ma non ancora consolidato movimento dello squadrismo fascista, agli Arditi del Popolo, gruppo paramilitare con connotazioni antifasciste che ebbe adesioni fra anarchici, comunisti, socialisti. I comunisti ne costituivano l'ala maggioritaria, erano presenti anche componenti repubblicane come ad esempio Vincenzo Baldazzi che fu uno dei capi, e talvolta, come nella difesa di Parma, anche militanti del Partito Popolare, come il consigliere Corazza ucciso a Parma dai fascisti negli scontri." }, { "id": 1123, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual \u00e8 l'alleanza militare opposta rispetto alla NATO", "answer": "Il Patto di Varsavia oppure detto anche Trattato di Varsavia (ufficialmente, Trattato di amicizia, cooperazione e mutua assistenza) fu un'alleanza militare tra i paesi del Blocco Sovietico, nata come contrapposizione all'Alleanza del Patto Atlantico (pi\u00f9 nota come NATO e fondata nel 1949)." }, { "id": 1124, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual \u00e8 l'alleanza militare opposta rispetto alla NATO", "answer": "14 maggio \u2013 Varsavia: Albania, Bulgaria, Cecoslovacchia, Polonia, Romania, Ungheria, Repubblica democratica tedesca e Unione Sovietica danno vita al Patto di Varsavia, alleanza militare difensiva opposta alla NATO" }, { "id": 1125, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual \u00e8 l'alleanza militare opposta rispetto alla NATO", "answer": "Questa misura era concepita in modo tale che se l'Unione Sovietica avesse lanciato un attacco contro uno qualsiasi dei paesi membri, questo sarebbe stato trattato da ciascun paese membro come un attacco diretto, ed era rivolta soprattutto a una temuta invasione sovietica dell'Europa occidentale. Le trattative si svolsero tra i firmatari del trattato di Bruxelles (Regno Unito, Francia e Benelux), Stati Uniti, Canada, Norvegia, Danimarca, Islanda, Portogallo ed Italia. L'Unione Sovietica protest\u00f2 vivacemente, affermando la natura aggressiva nei suoi confronti del Patto. Da l\u00ec a pochi anni essa avrebbe dato vita ad un'Alleanza militare contrapposta alla NATO: il Patto di Varsavia." }, { "id": 1126, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual \u00e8 l'alleanza militare opposta rispetto alla NATO", "answer": "Il Patto di Varsavia o Trattato di Varsavia (ufficialmente, Trattato di amicizia, cooperazione e mutua assistenza) fu un'alleanza militare tra i paesi del Blocco Sovietico, nata come contrapposizione all'Alleanza Atlantica (pi\u00f9 nota come NATO e fondata nel 1949)." }, { "id": 1127, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual \u00e8 l'alleanza militare opposta rispetto alla NATO", "answer": "Il 14 maggio 1955, fu sottoscritto nel palazzo presidenziale il Patto di Varsavia. Un'alleanza militare tra i paesi del Blocco Sovietico, nata come contrapposizione alla NATO." }, { "id": 1128, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi defin\u00ec Mussolini \"uomo della Provvidenza\"", "answer": "Papa Pio XI, che otto anni prima aveva definito Mussolini \u00abl'uomo della Provvidenza\u00bb, nel 1937 aveva gi\u00e0 scritto un'enciclica contro l'antisemitismo dei nazisti, la Mit brennender Sorge, che per\u00f2 si riferiva alla situazione in Germania e non citava l'Italia poich\u00e9 non c'era ancora stato nulla di antisemita nella politica del regime fascista. Nel 1938-1939 egli affid\u00f2 il progetto di un'ulteriore enciclica di condanna dell'antisemitismo al gesuita statunitense John LaFarge, ma tale progetto fu avocato a s\u00e9 dal Superiore Generale della Compagnia di Ges\u00f9, che consegn\u00f2 il testo dell'enciclica solo un anno dopo, poco prima che Pio XI morisse. Il successore papa Pio XII, gi\u00e0 nunzio apostolico a Berlino, non la fece pubblicare, bench\u00e9 fosse stato egli stesso uno dei redattori della precedente enciclica di condanna del nazismo." }, { "id": 1129, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi defin\u00ec Mussolini \"uomo della Provvidenza\"", "answer": "Il 13 febbraio 1929, Pio XI, a due giorni dai Patti Lateranensi, tenne un discorso a Milano ad un'udienza concessa a professori e studenti dell'Universit\u00e0 Cattolica del Sacro Cuore, che fece passare alla storia la definizione di Benito Mussolini come \u00abuomo della Provvidenza\u00bb (mentre invece il Pontefice aveva indicato nel Capo del governo italiano un pi\u00f9 neutrale \"l'uomo che la Provvidenza Ci ha fatto incontrare\") :" }, { "id": 1130, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi defin\u00ec Mussolini \"uomo della Provvidenza\"", "answer": "Il 13 febbraio 1929, Pio XI, a due giorni dai Patti Lateranensi, tenne un discorso a Milano ad un'udienza concessa a professori e studenti dell'Universit\u00e0 Cattolica del Sacro Cuore, che fece passare alla storia la definizione di Benito Mussolini come \u00abuomo della Provvidenza\u00bb (mentre invece il Pontefice aveva indicato nel Capo del governo italiano un pi\u00f9 neutrale \"l'uomo che la Provvidenza Ci ha fatto incontrare\") :" }, { "id": 1131, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi defin\u00ec Mussolini \"uomo della Provvidenza\"", "answer": "All'indomani della firma dei Patti Lateranensi, Pio XI indic\u00f2 Mussolini come un uomo che la Provvidenza ci ha fatto incontrare, poi interpretato come L'uomo della Provvidenza; le parole esatte furonoVittorio Messori, La Provvidenza e il Concordato[ ], Corriere della Sera, 11 novembre 2005:" }, { "id": 1132, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale legge elettorale era in vigore ai tempi delle elezioni del 1924", "answer": "Giunto al potere alla fine del 1922, Benito Mussolini manifest\u00f2 subito la volont\u00e0 di modificare il sistema elettorale per costituirsi una Camera favorevole e di indire nuove elezioni. La legge elettorale del 18 novembre 1923, n. 2444, meglio nota come legge Acerbo (dal nome del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giacomo Acerbo, che ne fu l'estensore materiale), rispose a questa esigenza introducendo un sistema che prevedeva l'introduzione nel territorio dello Stato del Collegio Unico nazionale attribuendo due terzi dei seggi alla lista che avesse riportato la maggioranza relativa (purch\u00e9 superiore al 25%), mentre l'altro terzo sarebbe stato ripartito proporzionalmente tra le altre liste di minoranza su base regionale e con criterio proporzionale. Questa normativa fu impiegata nelle elezioni politiche italiane del 1924." }, { "id": 1133, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale legge elettorale era in vigore ai tempi delle elezioni del 1924", "answer": "In vista delle elezioni del 6 aprile 1924 Mussolini fece approvare una nuova legge elettorale (cosiddetta \"Legge Acerbo\") che avrebbe dato i tre quinti dei seggi alla lista che avesse raccolto il 40% dei voti. La campagna elettorale si tenne in un clima di tensione senza precedenti con intimidazioni e pestaggi. Il listone guidato da Mussolini ottenne il 64,9% dei voti." }, { "id": 1134, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale legge elettorale era in vigore ai tempi delle elezioni del 1924", "answer": "In vista delle elezioni del 6 aprile 1924 Mussolini fece approvare una nuova legge elettorale (legge Acerbo) che avrebbe dato i due terzi dei seggi alla lista che avesse ottenuto la maggioranza con almeno il 25% dei voti. La campagna elettorale si tenne in un clima di tensione senza precedenti con intimidazioni e pestaggi. La Lista Nazionale guidata da Mussolini ottenne la maggioranza assoluta, con il 64,9% dei voti. Le Elezioni politiche italiane del 1924, come ha scritto lo storico e senatore comunista Francesco Renda, furono comunque \"la prima e ultima legittimazione costituzionale del fascismo\"." }, { "id": 1135, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale legge elettorale era in vigore ai tempi delle elezioni del 1924", "answer": "Le elezioni politiche del 1924 si sono svolte il 6 aprile 1924. Avevano diritto di voto tutti i cittadini maggiorenni di sesso maschile. Furono le uniche elezioni disciplinate dalla cosiddetta \"legge Acerbo\" (n. 2444 del 18 novembre 1923), proporzionale con premio di maggioranza." }, { "id": 1136, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale legge elettorale era in vigore ai tempi delle elezioni del 1924", "answer": "Da primo ministro, i primi anni di Mussolini (1922-1925) furono caratterizzati da un governo di coalizione, composto da nazionalisti, liberali e popolari, che non assunse fino al delitto Matteotti veri e propri connotati dittatoriali. In politica interna Mussolini favor\u00ec la completa restaurazione dell'autorit\u00e0 statale e la soppressione dell'estrema sinistra, con l'inserimento dei fasci di combattimento nell'interno dell'esercito (fondazione nel gennaio 1923 della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale) e la progressiva identificazione del partito nello Stato. In politica economica e sociale vennero emanati provvedimenti che favorivano i ceti industriali e agrari (privatizzazioni, liberalizzazione degli affitti, smantellamento dei sindacati). Nel luglio 1923 venne approvata la legge Acerbo, una legge elettorale di tipo maggioritario, che assegnava due terzi dei seggi alla coalizione che avesse ottenuto almeno il 25% dei suffragi, regola puntualmente applicata nelle elezioni del 6 aprile 1924, nelle quali il \"listone fascista\" ottenne uno straordinario successo, agevolato anche da ingenti brogli, dalle violenze e dalle intimidazioni e rappresaglie contro gli oppositori." }, { "id": 1137, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale legge elettorale era in vigore ai tempi delle elezioni del 1924", "answer": "La legge 18 novembre 1923, n. 2444 - nota come Legge Acerbo (dal nome del deputato Giacomo Acerbo che redasse il testo) - fu una legge elettorale del Regno d'Italia, adottata dal Regno nelle elezioni politiche italiane del 1924." }, { "id": 1138, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale legge elettorale era in vigore ai tempi delle elezioni del 1924", "answer": "Tentativo legalitario di completare la presa di potere tramite le elezioni fu il varo della Legge Acerbo, con la quale Mussolini puntava ad ottenere un premio di maggioranza schiacciante e ad annullare le opposizioni di destra, centro e sinistra. Le successive elezioni, tenute il 6 aprile 1924 in un clima di feroce intimidazione da parte degli squadristi, fecero comunque ottenere al Listone (che faceva capo al PNF) il 64,9% dei voti, tali da rendere superfluo il premio di maggioranza." }, { "id": 1139, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale legge elettorale era in vigore ai tempi delle elezioni del 1924", "answer": "Alle elezioni politiche dell'aprile 1924, grazie alla \"legge Acerbo\", una nuova legge elettorale con premio di maggioranza voluta da Mussolini allo scopo di assicurare al PNF una forte maggioranza parlamentare, e all'impiego di \"liste civetta\", volte a drenare ulteriori voti, il PNF ottenne una netta maggioranza: tali risultati furono per\u00f2 duramente contestati dalle opposizioni, che denunciarono numerose irregolarit\u00e0. In tale quadro, il deputato Giacomo Matteotti, dopo aver denunciato brogli in parlamento, venne ucciso da estremisti fascisti. La vicenda ebbe seguito il 3 gennaio 1925, quando Mussolini, con un discorso alla Camera dei deputati, dichiar\u00f2 provocatoriamente di assumersi la responsabilit\u00e0 storica di quanto accaduto, promettendo di chiarire la situazione nei giorni immediatamente seguenti." }, { "id": 1140, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale legge elettorale era in vigore ai tempi delle elezioni del 1924", "answer": "Le elezioni politiche del 1924 si sono svolte il 6 aprile 1924. Avevano diritto di voto tutti i cittadini maggiorenni di sesso maschile. Furono le uniche elezioni disciplinate dalla cosiddetta \"legge Acerbo\" (n. 2444 del 18 novembre 1923), proporzionale con premio di maggioranza." }, { "id": 1141, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale legge elettorale era in vigore ai tempi delle elezioni del 1924", "answer": "Legge Acerbo (dal nome dell'omonimo deputato che redasse il testo)Paul Ginsborg, Storia d'Italia dal dopoguerra a oggi, Torino, Einaudi, 1989, p.190 fu la legge elettorale italiana approvata il 18 novembre 1923 con il n. 2444 e adottata dal Regno d'Italia nelle elezioni del 1924." }, { "id": 1142, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale legge elettorale era in vigore ai tempi delle elezioni del 1924", "answer": "In vista delle elezioni del 6 aprile 1924 Mussolini fece approvare una nuova legge elettorale (c.d. \"Legge Acerbo\") che avrebbe dato i tre quinti dei seggi alla lista che avesse raccolto il 40% dei voti. La campagna elettorale si tenne in un clima di tensione senza precedenti con intimidazioni e pestaggi. Il listone guidato da Mussolini ottenne il 64,9% dei voti." }, { "id": 1143, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale legge elettorale era in vigore ai tempi delle elezioni del 1924", "answer": "L'approvazione di una legge elettorale maggioritaria, la legge Acerbo: in base ad essa, la forza politica che avesse ottenuto la maggioranza relativa dei voti (e almeno il 25%) avrebbe ottenuto i 2/3 dei seggi alla Camera. Tale formula elettorale trov\u00f2 la sua applicazione nelle elezioni del 1924." }, { "id": 1144, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale linea fortificata passava da Cassino", "answer": "Sfruttando la conformazione orografica della penisola italiana la X armata tedesca del feldmaresciallo Albert Kesselring si dispose lungo la catena appenninica e sui contrafforti che scendono verso l'Adriatico e il Tirreno. L'avanzata alleata lungo il Belpaese incontr\u00f2 la tenace resistenza tedesca: i reparti britannici risaliti dalla Calabria e ricongiuntisi alla testa di ponte americana a Salerno entrarono a Napoli il 1\u00ba ottobre. Abbandonata l'ipotesi di uno sbarco alleato sulle coste orientali italiane, il principale teatro delle operazioni fu la fascia di territorio tra Napoli e Roma, dove l'Organizzazione Todt aveva eretto la linea Gustav. Quest'ultima era costituita da un insieme di punti fortificati che correvano dall'Adriatico al Tirreno (si estendeva dalla foce del Garigliano alla foce del fiume Sangro, a sud di Pescara, passando per Cassino) e tagliava in due l'Italia: a Nord di essa vi erano i tedeschi, a Sud gli Alleati. Le teste di ponte alleate a nord di Napoli non riuscirono a piegare i tedeschi asserragliati nell'abbazia di Montecassino. Inoltre le condizioni atmosferiche, la morfologia del terreno e il rallentamento delle operazioni provocato dai numerosi corsi d'acqua in piena impedirono agli Alleati di muovere rapidamente su Roma che, alla fine del 1943, restava ancora a pi\u00f9 di 100 chilometri dalla linea del fronte." }, { "id": 1145, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale linea fortificata passava da Cassino", "answer": "Nonostante i ripetuti insuccessi, la situazione critica venutasi a creare nella testa di ponte di Anzio spinse gli alti comandi alleati a organizzare, all'inizio di marzo 1944, un nuovo tentativo di sfondare la Linea Gustav e alleggerire la pressione tedesca contro le forze di Lucas; Alexander e Clark decisero di sferrare un terzo attacco nel settore di Cassino impiegando di nuovo il corpo d'armata di Freyberg. La pianificazione della cosiddetta operazione Dickens prevedeva di impiegare in massa i bombardieri alleati, che avrebbero sganciato oltre 1 000 tonnellate di bombe mentre un micidiale fuoco d'artiglieria avrebbe preceduto l'attacco della fanteria; Clark, preoccupato soprattutto per il settore di Anzio, era scettico sull'esito di questo attacco, Alexander e Freyberg ritennero invece che ci fossero buone possibilit\u00e0 di raggiungere la vittoria." }, { "id": 1146, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale linea fortificata passava da Cassino", "answer": "Linea Gustav o linea Invernale \u00e8 una linea fortificata difensiva approntata in Italia con disposizione di Hitler del 4 ottobre 1943 dall'organizzazione Todt durante la campagna d'Italia nella seconda guerra mondiale. Essa divideva in due la penisola italiana: a nord di essa vi erano i tedeschi, a sud gli Alleati e si estendeva dalla foce del fiume Garigliano, al confine tra Lazio e Campania, fino a Ortona comune costiero in provincia di Chieti, passando per Cassino, nel frusinate." }, { "id": 1147, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale linea fortificata passava da Cassino", "answer": "Si posizion\u00f2 con le sue truppe durante le battaglie di Cassino nella zona pi\u00f9 vicina alla costa tirrenica della linea Gustav." }, { "id": 1148, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual \u00e8 l'inquadramento storico in cui collocare i massacri delle Foibe", "answer": "Il fenomeno dei massacri delle foibe \u00e8 da inquadrare storicamente nell'ambito della secolare disputa fra italiani e popoli slavi per il possesso delle terre dell'Adriatico orientale, nelle lotte intestine fra i diversi popoli che vivevano in quell'area e nelle grandi ondate epurative jugoslave del dopoguerra, che colpirono centinaia di migliaia di persone in un paese nel quale, con il crollo della dittatura fascista, andava imponendosi quella di stampo filosovietico, con mire sui territori di diversi paesi confinanti." }, { "id": 1149, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale nazione organizz\u00f2 la seconda coppa del mondo di calcio", "answer": "L'8 ottobre del 1932, a Zurigo, la Federazione accolse la richiesta del governo Italiano e affid\u00f2 l'organizzazione del secondo Campionato mondiale di calcio all'Italia. Mussolini sin dagli inizi del regime aveva promosso lo sport, e in particolare il gioco del calcio, anche a scopi propagandistici e nazionalistici: in un'Italia rurale e caratterizzata ancora dal campanilismo, il calcio era visto come strumento per favorire l'unit\u00e0 nazionale. Le citt\u00e0 scelte per ospitare l'evento furono otto: Bologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Torino e Trieste. L'altra candidata ad ospitare i mondiali fu la Svezia (quasi a compensare la mancata scelta, ad arbitrare la finale sar\u00e0 proprio uno svedese, Eklind)." }, { "id": 1150, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale nuova forma di colonialismo si svilupp\u00f2 tra la fine del 1800 ed il 1914", "answer": "L'imperialismo si sviluppa come nuovo colonialismo tra il 1870 e il 1914, e consiste nell'azione da parte dei governi ad imporre la propria egemonia su altri paesi per sfruttarli dal punto di vista economico assumendone il pieno controllo monopolistico delle fonti energetiche ed esportazione soprattutto di capitali." }, { "id": 1151, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale paese africano divenne una nuova America per l'emigrazione italiana negli anni '30", "answer": "Molte furono le attivit\u00e0 archeologiche: citt\u00e0 romane scomparse (come Leptis Magna e Sabratha) furono riscoperte e si us\u00f2 queste ricerche e il clamore a esse legato a scopo meramente propagandistico. Negli anni trenta la Libia italiana arriv\u00f2 ad essere considerata la nuova \"America\" per l'emigrazione italiana." }, { "id": 1152, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale paese africano divenne una nuova America per l'emigrazione italiana negli anni '30", "answer": "Molte furono le attivit\u00e0 archeologiche che portarono alla riscoperta di citt\u00e0 romane scomparse come Leptis Magna e Sabratha. Negli anni trenta la Libia italiana arriv\u00f2 ad essere considerata la \"nuova America\" per l'emigrazione italiana.[ ]" }, { "id": 1153, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale paese africano divenne una nuova America per l'emigrazione italiana negli anni '30", "answer": "La Libia negli anni trenta era diventata l'\"America\" dell'emigrazione italiana sotto il fascismo, che vi voleva realizzare una comunit\u00e0 di mezzo milione di italiani. Molti villaggi furono creati per i coloni italiani, specialmente in Cirenaica, e tutta la Libia ebbe un notevole sviluppo economico con la costruzione di strade, ospedali, porti, piccole industrie ed infrastrutture varie." }, { "id": 1154, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale paese africano divenne una nuova America per l'emigrazione italiana negli anni '30", "answer": "Molte furono le attivit\u00e0 archeologiche: citt\u00e0 romane scomparse (come Leptis Magna e Sabratha) furono riscoperte e si us\u00f2 queste ricerche e il clamore a esse legato a scopo meramente propagandistico. Negli anni trenta la Libia italiana arriv\u00f2 ad essere considerata la nuova \"America\" per l'emigrazione italiana.[ ]" }, { "id": 1155, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale paese era stato definito da Churchill il ventre molle d'Europa", "answer": "Nonostante le proteste sovietiche per la decisione anglo-americana di sbarcare in Africa, rinunciando all'apertura del secondo fronte in Europa, che Churchill cerc\u00f2 di limitare con la promessa di utilizzare l'invasione del Nord Africa come trampolino di lancio per un attacco all'Italia, definito il \u00abventre molle\u00bb dell'Asse, l'8 novembre 1942 si mise in moto l'Operazione Torch con gli sbarchi alleati in Algeria e Marocco. Nel giro di qualche mese le forze alleate cominciarono a capovolgere la situazione sia in Africa che sul fronte orientale, mentre i bombardieri anglo-statunitensi colpivano sempre pi\u00f9 duramente i centri industriali della Germania e del nord Italia." }, { "id": 1156, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale paese era stato definito da Churchill il ventre molle d'Europa", "answer": "L'attacco all'Italia fu deciso da americani ed inglesi durante la Conferenza di Casablanca del 14 gennaio 1943 (a tal proposito, celebre rimase la definizione dell'Italia di Winston Churchill: \u00abL'Italia \u00e8 il ventre molle dell'Asse\u00bb) e la pianificazione e l'organizzazione venne affidata al generale Dwight Eisenhower. In giugno gli inglesi sbarcarono nelle isole di Pantelleria e Lampedusa. Preceduto da intensi bombardamenti, il 10 luglio 1943 inizi\u00f2 lo sbarco in Sicilia della VII armata americana del generale George Patton e dell'VIII armata inglese di Montgomery (rispettivamente nel golfo di Gela e in quello di Siracusa)." }, { "id": 1157, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale paese era stato definito da Churchill il ventre molle d'Europa", "answer": "Con la subitanea avanzata alleata in Calabria e gli sbarchi anfibi di Salerno e Taranto in concomitanza con l'Armistizio, il restante terzo del Paese fu rapidamente occupato dagli angloamericani. L'Italia fu perci\u00f2 trasformata in larga parte in un campo di battaglia, usata dai due contendenti rispettivamente dal primo per la difesa del territorio e degli interessi strategici e politici del Terzo Reich, e dai secondi per attaccare l'Asse nel suo \"ventre molle\", attirando in Italia il maggior numero possibile di divisioni tedesche per sguarnire gli altri fronti. Il Paese fu cos\u00ec esposto ai rigori ed alle sciagure di ulteriori venti mesi di guerra, sottoposto alla duplice occupazione di truppe straniere spesso indifferenti alle condizioni della popolazione civile e al patrimonio artistico, industriale e infrastrutturale italiano." }, { "id": 1158, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale paese era stato definito da Churchill il ventre molle d'Europa", "answer": "L'offensiva lanciata dagli Alleati nell'estate del 1943 contro il territorio italiano, quello che Winston Churchill aveva definito \"il ventre molle d'Europa\", non tard\u00f2 ad aver successo, rendendo chiara l'inevitabilit\u00e0 della sconfitta e causando la caduta del regime fascista, insediato al potere da 21 anni per iniziativa del re Vittorio Emanuele III e da egli sempre sostenuto." }, { "id": 1159, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale paese era stato definito da Churchill il ventre molle d'Europa", "answer": "14 gennaio - Conferenza di Casablanca. Il presidente F.D. Roosevelt e il primo ministro Churchill decidono l'apertura del fronte europeo contro Hitler a partire dall'Italia meridionale, il \"ventre molle d'Europa\". Diverse sono le valutazioni e gli interessi in gioco tra Stati Uniti e Gran Bretagna, ma comune \u00e8 la consapevolezza che l'invasione della Penisola avrebbe favorito la caduta del fascismo. Si accordano sul principio di resa incondizionata: a questa decisione si fanno risalire le prime ipotesi da parte di Re Vittorio Emanuele III di sostituire Benito Mussolini." }, { "id": 1160, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale paese era stato definito da Churchill il ventre molle d'Europa", "answer": "L'offensiva lanciata dagli Alleati nell'estate del 1943 contro il territorio italiano, quello che Winston Churchill aveva definito \"il ventre molle d'Europa\", non tard\u00f2 ad aver successo, rendendo chiara l'inevitabilit\u00e0 della sconfitta e causando la caduta del regime fascista, insediato al potere da 21 anni per iniziativa del re Vittorio Emanuele III e da egli sempre sostenuto." }, { "id": 1161, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale paese era stato definito da Churchill il ventre molle d'Europa", "answer": "L'attacco all'Italia fu deciso da americani ed inglesi durante la Conferenza di Casablanca del 14 gennaio 1943 (a tal proposito, celebre rimase la definizione dell'Italia di Winston Churchill: \u00abL'Italia \u00e8 il ventre molle dell'Asse\u00bb) e la pianificazione e l'organizzazione venne affidata al generale Dwight Eisenhower." }, { "id": 1162, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale paese era stato definito da Churchill il ventre molle d'Europa", "answer": "Nella conferenza si discusse come gli Alleati occidentali potessero aiutare al meglio l'Unione Sovietica. Gli americani erano propensi ad aprire un Secondo Fronte in Francia ma i britannici non pensavano potesse essere un'opzione fattibile e Churchill propose di sviluppare un piano congiunto nel Teatro del Mediterraneo che conducesse ad un'invasione dell'Italia, il \"ventre molle\" dell'Asse. Furono raggiunti quindi degli accordi per cominciare i preparativi per l'invasione delle Colonie nordafricane della Francia di Vichy (Operazione Torch). Sommario delle campagne della seconda guerra mondiale [ ], NAVAL-HISTORY.NET Sezione \"June 42\". Una delle prime misure concrete prese da Roosevelt per facilitare questa strategia fu di nominare Dwight D. Eisenhower come Comandante in Capo delle Forze statunitensi sul Fronte occidentale, 25 giugno." }, { "id": 1163, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale paese era stato definito da Churchill il ventre molle d'Europa", "answer": "Fin dal 23 dicembre, alcuni generali americani proposero la chiusura immediata del fronte africano per concentrarsi sulla operazione Round Up, temendo, a ragione, che un ulteriore prolungamento ed espansione delle operazioni nel Mediterraneo avrebbe compromesso le possibilit\u00e0 di aprire un \"secondo fronte\" in Europa, anche nel 1943. Del resto, Churchill, Brooke e i generali inglesi mantenevano grandi riserve sul piano Round Up, e ritenavano molto pi\u00f9 opportuno sfruttare le vittorie africane per attaccare il churchilliano \"ventre molle\" dell'Asse, rappresentato dal debole alleato italianoAA.VV., Germany and the second world war, vol. VI, pp. 88-89.." }, { "id": 1164, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale paese era stato definito da Churchill il ventre molle d'Europa", "answer": "L'attacco all'Italia fu deciso da americani ed inglesi durante la Conferenza di Casablanca del 14 gennaio 1943 (a tal proposito, celebre rimase la definizione dell'Italia di Winston Churchill: \u00abL'Italia \u00e8 il ventre molle dell'Asse\u00bb) e la pianificazione e l'organizzazione venne affidata al generale Dwight Eisenhower. In giugno gli inglesi sbarcarono nelle isole di Pantelleria e Lampedusa." }, { "id": 1165, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale paese era stato definito da Churchill il ventre molle d'Europa", "answer": "Il primo passo per la liberazione dell'Europa era conquistare il ventre molle d'Europa, l'Italia. Iniziata il 9 luglio 1943, l'Operazione Husky fu, all'epoca, la pi\u00f9 vasta operazione anfibia mai realizzata. L'operazione, che prevedeva poi la conquista della Sicilia, fu un successo e il 17 agosto, gli Alleati controllavano l'isola." }, { "id": 1166, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale paese fu considerato la nuova America per l'emigrazione italiana", "answer": "Molte furono le attivit\u00e0 archeologiche che portarono alla riscoperta di citt\u00e0 romane scomparse come Leptis Magna e Sabratha. Negli anni trenta la Libia italiana arriv\u00f2 ad essere considerata la \"nuova America\" per l'emigrazione italiana." }, { "id": 1167, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale paese fu considerato la nuova America per l'emigrazione italiana", "answer": "Molte furono le attivit\u00e0 archeologiche: citt\u00e0 romane scomparse (come Leptis Magna e Sabratha) furono riscoperte e si us\u00f2 queste ricerche e il clamore a esse legato a scopo meramente propagandistico. Negli anni trenta la Libia italiana arriv\u00f2 ad essere considerata la nuova \"America\" per l'emigrazione italiana." }, { "id": 1168, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale paese fu considerato la nuova America per l'emigrazione italiana", "answer": "Molte furono le attivit\u00e0 archeologiche che portarono alla riscoperta di citt\u00e0 romane scomparse come Leptis Magna e Sabratha. Negli anni trenta la Libia italiana arriv\u00f2 ad essere considerata la \"nuova America\" per l'emigrazione italiana.[ ]" }, { "id": 1169, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale paese fu considerato la nuova America per l'emigrazione italiana", "answer": "Molte furono le attivit\u00e0 archeologiche: citt\u00e0 romane scomparse (come Leptis Magna e Sabratha) furono riscoperte e si us\u00f2 queste ricerche e il clamore a esse legato a scopo meramente propagandistico. Negli anni trenta la Libia italiana arriv\u00f2 ad essere considerata la nuova \"America\" per l'emigrazione italiana.[ ]" }, { "id": 1170, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale partito organizz\u00f2 la marcia su Roma", "answer": "La marcia su Roma fu una manifestazione armata organizzata dal Partito Nazionale Fascista (PNF), guidato da Benito Mussolini, il cui successo ebbe come conseguenza l'ascesa al potere del partito stesso in Italia ed il dissolvimento definitivo dello Stato liberale, gi\u00e0 precedentemente in crisi." }, { "id": 1171, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale partito organizz\u00f2 la marcia su Roma", "answer": "Il 24 ottobre 1922 Napoli \u00e8 stata teatro della grande adunanza di camicie Nere che fu l'atto preparatorio della Marcia su Roma. I dettagli della Marcia furono discussi e decisi dal Consiglio del partito Nazionale Fascista all'Hotel Vesuvio di via Partenope." }, { "id": 1172, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual era il compito del comandante del XIV Panzerkorps in Sicilia", "answer": "Il comandante del XIV Panzerkorps avrebbe dovuto consolidare, con l'aiuto delle truppe tedesche in arrivo, una linea difensiva davanti al massiccio dell'Etna e bloccare un'ulteriore avanzata alleata; il feldmaresciallo Kesselring riteneva tatticamente opportuno cedere terreno per salvaguardare le linee di comunicazione con il continente. Hube avrebbe avuto a disposizione le batterie anti-aeree pesanti. Kesselring era ottimista come sempre ma non condivideva le opinioni di Hitler che addirittura sperava di poter intrappolare in Sicilia le truppe alleate sbarcate tagliando le loro comunicazione via mare; il comandante superiore tedesco promise al generale Hube ulteriori rinforzi ma lo inform\u00f2 che stava prendendo in considerazione piani per una evacuazione generale; il compito del comandante del XIV Panzerkorps sarebbe stato quello di \"rimandare il pi\u00f9 a lungo possibile\" la ritirata." }, { "id": 1173, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual era il compito del comandante del XIV Panzerkorps in Sicilia", "answer": "Gi\u00e0 in precedenza il feldmaresciallo Kesselring aveva autorizzato, su ordine dell'OKW, il generale Hans Hube (comandante del 14\u00ba Panzerkorps) ad organizzare la ritirata delle sue forze (quattro divisioni) dalla Sicilia per ripiegare sul continente, manovra che Hube esegu\u00ec con grande abilit\u00e0 entro il 17 agosto (operazione Lehrgang). Quasi tutti i soldati tedeschi riuscirono, dopo aver condotto un'efficace ritirata combattuta, a passare lo stretto e anche gran parte del materiale pesante venne messo in salvo. Nei giorni seguenti il generale Hube schier\u00f2 il 14\u00ba Panzerkorps, con la 16. Panzer-Division, la 15. Panzergrenadier-Division e la \"Hermann G\u00f6ring\", nell'area della costa campana tra Napoli e Salerno, mentre la 1. Divisione paracadutisti copriva la Puglia e il generale Herr, alla guida del 76\u00ba Panzerkorps, assumeva la difesa della Calabria con una parte della 26. Panzer-Division e la 29. Panzergrenadier-Division, con l'ordine di condurre manovre ritardatrici in caso di un attacco alleato attraverso lo stretto." }, { "id": 1174, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi denunci\u00f2 l'uso di armi chimiche sugli etiopi da parte dell'esercito italiano", "answer": "Mussolini a pi\u00f9 riprese approv\u00f2 questo comportamento: il 19 gennaio scrisse di \"impiegare tutti i mezzi di guerra - dico tutti - sia dall'alto come da terra\"; il 4 febbraio ribad\u00ec al generale che lo autorizzava a \"impiegare qualsiasi mezzo\". Ancora il 29 marzo, alla vigilia della battaglia di Mai Ceu, il dittatore conferm\u00f2 l'autorizzazione a Badoglio \"all'impiego di gas di qualunque specie e su qualunque scala\". L'Imperatore d'Etiopia Hail\u00e9 Selassi\u00e9 denunci\u00f2 di fronte alla Societ\u00e0 delle Nazioni l'uso da parte dell'esercito italiano di armi chimiche contro la popolazione etiope con queste parole nel suo discorso del 12 maggio 1936:" }, { "id": 1175, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi denunci\u00f2 l'uso di armi chimiche sugli etiopi da parte dell'esercito italiano", "answer": "Al termine della conquista italiana Hail\u00e9 Selassi\u00e9 sceglie l'esilio volontario dal suo Paese e si reca a Bath, in Gran Bretagna, dopo essere stato per qualche giorno a Gerusalemme. Quando, il 12 maggio, la Societ\u00e0 delle Nazioni gli concesse la possibilit\u00e0 di tenere un discorso all'assemblea, l'Italia ritir\u00f2 la propria delegazione. L'Imperatore etiopico, nel suo discorso tenuto in amarico (nonostante conoscesse il francese) denunci\u00f2 l'uso da parte dell'esercito italiano di armi chimiche contro la popolazione etiope:" }, { "id": 1176, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi denunci\u00f2 l'uso di armi chimiche sugli etiopi da parte dell'esercito italiano", "answer": "L'Imperatore d'Etiopia Hail\u00e9 Selassi\u00e9 denunci\u00f2 di fronte alla Societ\u00e0 delle Nazioni l'uso da parte dell'esercito italiano di armi chimiche contro la popolazione etiope con queste parole nel suo discorso del 12 maggio 1936 :" }, { "id": 1177, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual era il contenuto delle dichiarazioni che fece Hitler alla radio il 20 febbraio 1934", "answer": "Costretto dagli eventi e con il consenso obtorto collo del presidente Miklas, Von Schuschnigg annunci\u00f2 l'amnistia ai rivoltosi nazisti del 1934 ed il rimpasto di governo con l'ingresso dei tre ministri indicatigli da Hitler. Il 20 febbraio successivo Hitler dichiarava alla radio che i popoli di lingua tedesca non potevano rimanere a lungo separati dal popolo tedesco della Germania (il riferimento ad Austria ed a parte della Cecoslovacchia era evidente). Quattro giorni dopo Von Schuschnigg dichiar\u00f2 che non avrebbe concesso altro alla Germania e che l'Austria sarebbe rimasta un paese libero ed indipendente. A tale discorso fecero eco violente manifestazioni di filonazisti austriaci in tutto il paese." }, { "id": 1178, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual era il nomignolo di Galeazzo Ciano nei circoli mondani", "answer": "Nei circoli mondani, Ciano era chiamato con il brutto nomignolo di \u00abGallo\u00bb e si lasciava andare a confidenze politiche assai riservate per strabiliare il suo uditorio tanto da meritarsi il titolo di \u00abministro chiacchierone\u00bb. Salottiero, epicureo e godereccio e anche lussurioso reiterato, fisicamente si piaceva ed usava il suo fascino per sedurre le aristocratiche come le donne del popolo. La vita delle agiatezze e dei lussi lo ricaricava e la considerava un po' un \u00abdopolavoro\u00bb meritato dove \u00abritemprare le forze e lo spirito per il lavoro di domani\u00bb, un privilegio dorato del suo rango ma non era per lui certamente lo scopo primario della sua esistenza. Nel bene o nel male, altri erano i suoi obiettivi ed assai meno frivoli; altri ideali meno politici, gli furono inculcati con forza dal severo padre Costanzo, l'onore, l'amor di Patria e verso la famiglia erano tra questi. \u00c8 strano come la figura di questo personaggio storico sia incentrata quasi pi\u00f9 sulla sua vita privata che su quella politica. Un efficace ritratto di Galeazzo e della sua vita mondana si trova nel libro autobiografico Kaputt dello scrittore Curzio Malaparte." }, { "id": 1179, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual era il partito di appartenenza di Leo Valiani", "answer": "Il 29 marzo del 1945 costitu\u00ec, con Leo Valiani per il Partito d'Azione ed Emilio Sereni per il PCI (supplente di Luigi Longo), un comitato militare insurrezionale in seno al CLNAI con lo scopo di preparare l'insurrezione di Milano e l'occupazione della citt\u00e0. Il 25 aprile 1945 fu lo stesso Pertini a proclamare alla radio lo sciopero generale insurrezionale della citt\u00e0:" }, { "id": 1180, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual era il partito di appartenenza di Leo Valiani", "answer": "Il 29 marzo del 1945 costitu\u00ec, con Leo Valiani per il Partito d'Azione ed Emilio Sereni per il PCI (supplente di Luigi Longo), un comitato militare insurrezionale in seno al CLNAI con lo scopo di preparare l'insurrezione di Milano e l'occupazione della citt\u00e0. Il 25 aprile 1945 fu lo stesso Pertini a proclamare alla radioCESP - Audio Audio dell'annuncio radiofonico lo sciopero generale insurrezionale della citt\u00e0:" }, { "id": 1181, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual era il ruolo di Pisenti nel governo Mussolini", "answer": "Secondo Mussolini questi erano aspetti esclusivamente giuridici ma politicamente la questione era diversa e non ci si poteva fermare. Nei confronti del suo Guardasigilli si rivolse infatti in questa maniera: \"Voi, Pisenti, vedete nel processo solo il lato giuridico. Giudicate, in altri termini, questa faccenda da giurista. Io devo vederla sotto il profilo politico! Le ragioni di Stato sommergono ogni altra contraria considerazione. E ormai bisogna andare fino in fondo\"." }, { "id": 1182, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual era il ruolo di Pisenti nel governo Mussolini", "answer": "Dopo l'armistizio dell'8 settembre trov\u00f2 rifugio nel \"Seminario Pontificio Lombardo\", che godeva dell'extraterritorialit\u00e0 vaticana, ma nel dicembre del 1943 vi fu arrestato dalla banda Koch. Fu poi trasferito nel Carcere degli Scalzi a Verona. Come ricorda il giornalista Carlo Silvestri i tedeschi ne volevano la condanna a morte per l'attivit\u00e0 politica e sindacale svolta dopo la caduta di MussoliniCarlo Silvestri, Mussolini Graziani e l'antifascismo, Longanesi, Milano, pag. 326 ma in suo favore si mosse il ministro Guardasigilli della RSI Piero Pisenti che esaminato il caso lo sottopose a Mussolini. Mussolini e Pisenti giunsero alla conclusione che contro Roveda non si sarebbe sporta denuncia e pertanto non sarebbe stato processatoCarlo Silvestri, Mussolini Graziani e l'antifascismo, Longanesi, Milano, pag. 327:Dalla lettera inviata da Piero Pisenti a Silvestri il 20 marzo 1944: \"Dopo aver personalmente esaminato gli atti del fascicolo Roveda, ho esposto le mie conclusioni a Mussolini. le accuse che la polizia gli muove si riferiscono tutte, senza eccezione alcuna, all'attivit\u00e0 sua nel campo politico e sindacale durante il periodo 25 luglio-8 settembre, quando cio\u00e8 il fascismo era caduto e Mussolini non era pi\u00f9 capo del Governo, soggetto di particolari diritti. Dunque niente \u00e8 incriminabile e tutto si attiene ad una manifestazione di pensiero che deve essere riconosciuta lecita.... Concludendo: Mussolini s'\u00e8 convinto e Roveda non sar\u00e0 denunciato n\u00e9 quindi processato per quanto fece nei 45 giorni. Di altro non credo egli abbia a rispondere\". Roveda fu mantenuto sotto custodia nel carcere di Verona che era gestito dalle autorit\u00e0 della RSI e non fu consegnato ai tedeschi. Fu liberato il 17 luglio 1944 da un gruppo di sei militanti dei GAP guidati dal comandante garibaldino Aldo Petacchi. Dopo essere riusciti a liberare Roveda, i partigiani dovettero impegnare un aspro scontro a fuoco contro i militari fascisti repubblicani durante il quale tutti vennero feriti e due, Lorenzo Fava e Danilo Pretto, furono uccisi. Nonostante queste perdite l'azione ebbe successo, i superstiti riuscirono a fuggire e Roveda venne trasferito prima a Milano e poi a TorinoP.Spriano, Storia del Partito comunista italiano, vol. V, pp. 379-380.." }, { "id": 1183, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual era il ruolo di Stalin nel Partito Operaio Socialdemocratico Russo", "answer": "Nativo della Georgia, di umili origini, visse un'avventurosa giovinezza come rivoluzionario socialista attivista, prima di assumere un ruolo importante di dirigente all'interno della fazione bolscevica del Partito Operaio Socialdemocratico Russo, guidata da Lenin. Capace organizzatore, dotato di grande energia e di durezza di modi e di metodi, Stalin, strettamente fedele alle direttive di Lenin, divenne uno dei principali capi della Rivoluzione d'ottobre e del nuovo stato socialista: l'Unione Sovietica. Il suo ruolo e il suo potere politico crebbero durante la Guerra civile russa in cui svolse compiti politico-militari di grande importanza, entrando spesso in rivalit\u00e0 con Lev Trotzkij." }, { "id": 1184, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual era il ruolo di Stalin nel Partito Operaio Socialdemocratico Russo", "answer": "Nativo della Georgia, di umili origini, visse un'avventurosa giovinezza come rivoluzionario socialista di professione, prima di assumere un ruolo importante di dirigente all'interno della fazione bolscevica del Partito Operaio Socialdemocratico Russo, guidata da Lenin. Capace organizzatore, dotato di grande energia e di durezza di modi e di metodi, Stalin, strettamente fedele alle direttive di Lenin, divenne uno dei principali capi della Rivoluzione d'ottobre e del nuovo stato socialista: l'Unione Sovietica. Il suo ruolo e il suo potere politico crebbero durante la Guerra civile russa in cui svolse compiti politico-militari di grande importanza, entrando spesso in rivalit\u00e0 con Lev Trockij." }, { "id": 1185, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual era la sede del Regime di Wang Jingwei", "answer": "Il Governo Wang Jingwei, noto ufficialmente come Repubblica di Cina, venne fondato il 29 marzo 1940 da Wang Jingwei, politico cinese che nel 1938 disert\u00f2 il Kuomintang per proporre una trattativa con l'invasore giapponese; Jingwei assunse il ruolo di capo di Stato del governo cinese collaborazionista, il Governo Nazionale della Cina Riorganizzato, con sede a Nanchino. Per distinguerlo dall'omonima Repubblica di Cina governata da Chiang Kai-Shek, lo Stato era noto anche come Regime di Wang Jingwei (\u6c6a\u7cbe\u885b\u653f\u6b0a), Governo Nazionalista di Nanchino (\u5357\u4eac\u570b\u6c11\u653f\u5e9c), Repubblica di Nanchino, Regime di Nanchino o Nuova Cina." }, { "id": 1186, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual era la sede del Regime di Wang Jingwei", "answer": "1940 \u2013 Seconda guerra sino-giapponese: il Giappone dichiara Nanchino capitale del nuovo governo cinese formalmente controllato da Wang Jingwei" }, { "id": 1187, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual era la sede del Regime di Wang Jingwei", "answer": "Durante la Seconda guerra sino-giapponese, il Giappone cre\u00f2 nei territori occupati, situati nella parte nord-orientale della Cina, un'amministrazione civile fedele alla causa nipponica, nota come Repubblica di Nanchino. Presidente del governo era il collaborazionista Wang Jingwei,New Perspectives on Chinese Collaboration :: JapanFocus che gi\u00e0 negli ultimi mesi del 1938 aveva proposto di negoziare con i Giapponesi. Il suo governo nella Cina occupata inizi\u00f2 il 30 marzo 1940, quando divenne Presidente dell'Esecutivo Yuan e Dirigente del Governo Nazionale (\u884c\u653f\u9662\u9577\u517c\u570b\u6c11\u653f\u5e9c\u4e3b\u5e2d). Tra il 1940 e il 1943 continu\u00f2 ad esprimere solidariet\u00e0 alle Potenze dell'Asse, criticando l'imperialismo occidentale, il comunismo sovietico e il Kuomintang di Chiang Kai-Shek.Wang Jingwei. \"Radio Address by Mr. Wang Jingwei, President of the Chinese Executive Yuan Broadcast on 24 June 1941\" The Search for Modern China: A Documentary Collection. Cheng, Pei-Kai, Michael Lestz, and Jonathan D. Spence (Eds.). W.W. Norton and Company. (1999) pp. 330\u2013331. ISBN 0-393-97372-7. Wang Jingwei mor\u00ec prima della fine della guerra, nel 1944, e non sub\u00ec quindi un processo per alto tradimento.Wang Ching-wei (Chinese revolutionary) - Britannica Online Encyclopedia" }, { "id": 1188, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual era la sede del Regime di Wang Jingwei", "answer": "Pochi giorni dopo la caduta della citt\u00e0, il Governo Nazionale della Cina si trasfer\u00ec nella citt\u00e0 di Chungking (ora Chongqing) e riun\u00ec la resistenza Cinese. Nel 1940 un governo collaborazionista noto come \"Repubblica di Nanchino\" o \"Repubblica Nazionale di Cina\" guidato da Wang Jingwei fu stabilito a Nanchino come rivale del governo di Chiang Kai-Shek a Chongqing. Nel 1946, dopo la Resa del Giappone, il Kuomitang riport\u00f2 la capitale a Nanchino." }, { "id": 1189, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual era la sede del Regime di Wang Jingwei", "answer": "Il Governo Wang Jingwei, noto ufficialmente come Repubblica di Cina, venne fondato il 29 marzo 1940 da Wang Jingwei, politico cinese che nel 1938 disert\u00f2 il Kuomintang per proporre una trattativa con l'invasore giapponese; Jingwei assunse il ruolo di capo di Stato del governo cinese collaborazionista, il Governo Nazionale della Cina Riorganizzato, con sede a Nanchino. Per distinguerlo dall'omonima Repubblica di Cina governata da Chiang Kai-Shek, lo Stato era noto anche come Regime di Wang Jingwei (\u6c6a\u7cbe\u885b\u653f\u6b0a), Governo Nazionalista di Nanchino (\u5357\u4eac\u570b\u6c11\u653f\u5e9c), Repubblica di Nanchino, Regime di Nanchino o Nuova Cina.Narangoa, Li; Cribb, R.B. (2003). Imperial Japan and national identities in Asia, 1895-1945. Routledge. ISBN 0700714820." }, { "id": 1190, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual era la sede del Regime di Wang Jingwei", "answer": "Il governo di Nanchino ebbe pochissima autonomia, e il suo ruolo principale fu quello di fungere da intermediario tra i militari giapponesi e i civili dei territori occupati. Il governo di Wang Jingwei autorizz\u00f2 l'occupazione militare giapponese, riconobbe l'indipendenza del Manchukuo, firm\u00f2 nel 1941 il Patto anticomintern e il 9 gennaio 1943 dichiar\u00f2 guerra agli Stati Uniti e al Regno Unito. Replic\u00f2 inoltre tutti i simboli della Repubblica di Cina governata dal Kuomintang, il partito nazionalista al potere nella Cina non occupata, inclusa la bandiera nazionale, in segno di sfida alla legittimit\u00e0 del governo di Chiang Kai-Shek." }, { "id": 1191, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual era la sede del Regime di Wang Jingwei", "answer": "La creazione della Repubblica di Nanchino, uno stato fantoccio nei territori cinesi occupati, non sort\u00ec praticamente alcun effetto n\u00e9 sul piano politico n\u00e9 su quello militare; tale stato, governato da una figura di spicco uscita dal Kuomintang, Wang Jingwei non ottenne alcun riconoscimento internazionale, al di fuori delle Potenze dell'Asse." }, { "id": 1192, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual era la sede del Regime di Wang Jingwei", "answer": "il Governo di Wang Jingwei dal 30 marzo 1940 al 1945, stabilito a Nanchino dai collaborazionisti sotto Wang Jingwei;" }, { "id": 1193, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual era la valuta ufficiale in Somalia fino al 1925", "answer": "Inizialmente in Somalia circolavano sia il tallero di Maria Teresa che la rupia indiana. Dal 1909 la moneta ufficiale fu la rupia somala, divisa in 100 bese, che rimpiazz\u00f2 le precedenti. La rupia fu sostituita dalla lira somala durante il periodo di transizione dal 1\u00ba luglio 1925 e il 30 giugno 1926, al valore di 8 lire = 1 rupia.. Con l'annessione all'AOI, la moneta ufficiale per tutte le colonie del Corno d'Africa divenne la lira dell'Africa Orientale Italiana." }, { "id": 1194, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual era la valuta ufficiale in Somalia fino al 1925", "answer": "Fino al 1\u00ba luglio 1925 in Somalia la valuta ufficiale era la rupia italiana d'argento, divisa in 100 bese di bronzo, che fino al 1\u00ba luglio 1927 poteva essere cambiata in 8 lire." }, { "id": 1195, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual era la valuta ufficiale in Somalia fino al 1925", "answer": "Rupia italiana fu la moneta della Somalia Italiana fino al 1925" }, { "id": 1196, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual era l'opinione di De Gasperi riguardo alla CECA", "answer": "La situazione dell'Italia, invece, \u00e8 meno ovvia. La nazione non primeggia nella produzione di quelle materie ed \u00e8 assai distante dalla zona interessata dall'Accordo e confina soltanto con uno degli Stati membri (la Francia) ma in una regione completamente differente. Gli uomini politici del tempo, tuttavia, e fra essi Alcide De Gasperi, ritengono la futura CECA un ottimo sbocco per rinvigorire l'economia disastrosa italiana e reinserire l'Italia nelle situazioni politiche ed economiche internazionali, distaccandosi totalmente da altri stati, fra tutti il Regno Unito, che rifiutano in toto il progetto non ritenendolo conforme agli interessi e alle aspettative nazionali." }, { "id": 1197, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual era l'opinione di Lev Tolstoj nei confronti del gesto di Bresci", "answer": "Molti anarchici furono arrestati in tutta Italia, colpevoli di apologia di regicidio; tra coloro che celebrarono il regicidio vi furono un prete ed un farmacista savonese, immediatamente arrestati. A Bresci, infatti, erano stati dedicati feste e brindisi, tanto in Italia quanto a Paterson. La maggioranza degli anarchici, anche coloro che erano solitamente contrari alla violenza, plaud\u00ec all'azione di Bresci. Lev Tolstoj, anarchico cristiano nonviolento, non approv\u00f2 il gesto in s\u00e9, ma ne comprese le motivazioni profonde:" }, { "id": 1198, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual era l'opinione di Umberto II riguardo la decisione di Mussolini di entrare in guerra", "answer": "Il 29 maggio il duce annunci\u00f2 ai vertici militari la sua decisione irrevocabile di entrare in guerra a fianco della Germania, nonostante i pi\u00f9 fossero contrari e Umberto esprimesse al padre tutta la sua contrariet\u00e0: \u00abGli dissi che non si poteva andare avanti rassegnati verso la catastrofe, che bisognava fare qualche cosa\u00bb." }, { "id": 1199, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual era l'opinione di Umberto II riguardo la decisione di Mussolini di entrare in guerra", "answer": "Il 29 maggio il Duce annunci\u00f2 ai vertici militari la sua decisione irrevocabile di entrare in guerra a fianco della Germania, nonostante i pi\u00f9 fossero contrari e Umberto esprimesse al padre tutta la sua contrariet\u00e0: \u00abGli dissi che non si poteva andare avanti rassegnati verso la catastrofe, che bisognava fare qualche cosa\u00bbCavicchioli, Umberto giudica suo padre, La Domenica del Corriere, aprile-agosto 1965.." }, { "id": 1200, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi divenne presidente del consiglio nel dicembre del 1909", "answer": "Nel dicembre del 1909 divenne presidente del consiglio Sidney Sonnino, di tendenze conservatrici. A lui succedette Luigi Luzzatti." }, { "id": 1201, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi divenne presidente del consiglio nel dicembre del 1909", "answer": "Nel 1909 si tennero le elezioni, da cui usc\u00ec una maggioranza giolittiana. Nonostante ci\u00f2, con una manovra tipica, Giolitti lasci\u00f2 che fosse nominato presidente del consiglio Sidney Sonnino, di tendenze conservatrici; in questo modo Giolitti voleva proporsi come alternativa per un governo progressista; Sonnino si appoggiava su una maggioranza estremamente eterogenea e instabile e dopo soli tre mesi dovette dimettersi e gli succedette Luigi Luzzatti, vicino alle posizioni giolittiane." }, { "id": 1202, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi divenne presidente del consiglio nel dicembre del 1909", "answer": "Nel dicembre del 1909 divenne presidente del consiglio Sidney Sonnino, di tendenze conservatrici. A lui successe Luigi Luzzatti." }, { "id": 1203, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual era lo scopo del Comitato di Liberazione Nazionale", "answer": "Contemporaneamente all'ultima e decisiva avanzata alleata, le forze della Resistenza italiana del Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia avevano dato inizio all'insurrezione generale delle grandi citt\u00e0 e alla discesa dalle montagne delle formazioni partigiane attive dopo il difficile inverno; scopo delle autorit\u00e0 della Resistenza e in particolare delle componenti comuniste e azioniste, consisteva nel cooperare attivamente alla sconfitta finale del nazifascismo, nel proteggere le infrastrutture e le fabbriche, impedendone la distruzione da parte delle truppe tedesche in ritirata, e nell'assumere il potere effettivo sul territorio prima dell'arrivo degli Alleati. A partire dalla met\u00e0 di aprile le formazioni partigiane parteciparono con successo alla liberazione di Bologna e dell'Emilia; il 25 aprile 1945 il comitato insurrezionale del CLNAI diede l'ordine formale per l'insurrezione e i partigiani presero il controllo di Genova, Torino e Milano ancor prima delle truppe anglo-americane, oltre a bloccare le strade principali per impedire la fuga delle autorit\u00e0 nazifasciste." }, { "id": 1204, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual era lo scopo del Comitato di Liberazione Nazionale", "answer": "Il Comitato di Liberazione Nazionale (abbreviato in CLN) fu un'organizzazione politica e militare italiana costituita da elementi dei principali partiti e movimenti del paese, formatasi a Roma il 9 settembre 1943, allo scopo di opporsi al fascismo e all'occupazione tedesca in Italia, scioltasi nel 1947." }, { "id": 1205, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual era lo scopo del Comitato di Liberazione Nazionale", "answer": "Il Comitato di Liberazione Nazionale (abbreviato in CLN) fu un'organizzazione politica e militare italiana costituita da elementi dei principali partiti e movimenti del paese, formatasi a Roma il 9 settembre 1943PROMEMORIA 9 settembre 1943 Viene costituito il Comitato di Liberazione Nazionale da dammil5.blogspot.it, 9 settembre, 2010, allo scopo di opporsi al fascismo e all'occupazione tedesca in Italia, scioltasi nel 1947." }, { "id": 1206, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual era lo scopo della battaglia del grano", "answer": "Il 14 giugno 1925 il Presidente del Consiglio annunci\u00f2 l'inizio della battaglia del grano. La campagna aveva lo scopo di far raggiungere l'autosufficienza dell'Italia dall'estero per quanto riguardava la produzione del frumento (la cui importazione era causa diretta del 50% del deficit della bilancia dei pagamenti) e, pi\u00f9 in generale, di tutti i prodotti agricoli. Bench\u00e9 l'obiettivo della completa autosufficienza non venisse raggiunto, in termini d'incremento della produzione il successo fu cospicuo. L'agricoltura tuttavia perse redditivit\u00e0 e si registr\u00f2 una perdita di mercati d'esportazione per i prodotti agricoli pi\u00f9 pregiati, dovuta al fatto che molte superfici destinate ad altre colture furono coltivate a cereali." }, { "id": 1207, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual era lo scopo dell'accordo De Gasperi-Gruber", "answer": "L'accordo De Gasperi-Gruber (in tedesco Gruber-De-Gasperi-Abkommen), cos\u00ec chiamato dai nomi degli allora ministri degli Esteri italiano (Alcide De Gasperi) e austriaco (Karl Gruber), fu firmato il 5 settembre 1946 a Parigi a margine dei lavori della Conferenza di pace, per definire la questione della tutela della minoranza linguistica tedesca dell'Alto Adige." }, { "id": 1208, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual era lo scopo dell'accordo De Gasperi-Gruber", "answer": "Nonostante il reggimento non avesse preso parte alla rappresaglia, in un rapporto della delegazione italiana alla conferenza di pace di Parigi del 1946 si legge: \u00abFu un'unit\u00e0 del reggimento \"Bozen\" che diede luogo alla sfrenata rappresaglia contro 320 ostaggi civili trucidati alle Fosse Ardeatine vicino a Roma il 24 marzo 1944\u00bb. La strategia diplomatica adottata dal governo italiano di Alcide De Gasperi sulla questione dell'Alto Adige alla conferenza di Parigi \u00e8 stata negli anni pi\u00f9 volte attaccata dalla S\u00fcdtiroler Volkspartei: De Gasperi avrebbe strumentalmente insistito sul tema dell'adesione degli altoatesini al nazismo, della quale il \"Bozen\" sarebbe stato una manifestazione, in modo da assicurare la sovranit\u00e0 italiana sulla regione, poi riconosciuta dall'accordo De Gasperi-Gruber del 1946." }, { "id": 1209, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual era lo scopo della CECA", "answer": "La Comunit\u00e0 europea del carbone e dell'acciaio (CECA) fu creata col Trattato di Parigi del 18 aprile 1951 su iniziativa dei politici francesi Jean Monnet e di Robert Schuman (il cosiddetto Piano Schuman o dichiarazione Schuman del 9 maggio 1950), con lo scopo di mettere in comune le produzioni di queste due materie prime in un'Europa di sei paesi: Belgio, Francia, Germania Occidentale, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi." }, { "id": 1210, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual era lo scopo della Societ\u00e0 delle Nazioni", "answer": "La Societ\u00e0 delle Nazioni (francese: Soci\u00e9t\u00e9 des Nations; inglese: League of Nations; spagnolo: Sociedad de Naciones), in sigla SDN, anche conosciuta come Lega delle Nazioni, \u00e8 stata la prima organizzazione intergovernativa avente come scopo quello di accrescere il benessere e la qualit\u00e0 della vita degli uomini. Il suo principale impegno era quello di prevenire le guerre, sia attraverso la gestione diplomatica dei conflitti sia attraverso il controllo degli armamenti." }, { "id": 1211, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual era lo scopo della Societ\u00e0 delle Nazioni", "answer": "La Societ\u00e0 delle Nazioni (francese: Soci\u00e9t\u00e9 des Nations; inglese: League of Nations; spagnolo: Sociedad de Naciones),\u00c8 riportata la denominazione in francese, inglese e spagnola in quanto lingue ufficiali della Societ\u00e0 delle Nazioni. in sigla SDN, anche conosciuta come Lega delle Nazioni,\"Lega delle Nazioni\" \u00e8 la traduzione letterale della denominazione inglese League of Nations. \u00e8 stata la prima organizzazione intergovernativa avente come scopo quello di accrescere il benessere e la qualit\u00e0 della vita degli uomini. Il suo principale impegno era quello di prevenire le guerre, sia attraverso la gestione diplomatica dei conflitti sia attraverso il controllo degli armamenti." }, { "id": 1212, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual era lo scopo dell'operazione Achse", "answer": "Contemporaneamente agli sbarchi alleati sul continente, si concretizz\u00f2 il piano di occupazione della penisola da parte della Wehrmacht (Operazione Achse) gi\u00e0 predisposto in precedenza nel caso di una defezione dell'Italia dalla guerra. I militari italiani che si trovavano sotto il controllo tedesco furono disarmati e tradotti in Germania come Internati Militari Italiani, mentre i reparti che resistettero ai tentativi di disarmo, nonostante i tentativi di difesa delle posizioni a loro assegnate, vennero travolti. Solo le navi della Regia Marina, ad eccezione della nave da battaglia Roma affondata dai tedeschi, riuscirono a sottrarsi alle mire tedesche e a consegnarsi agli Alleati nell'isola di Malta." }, { "id": 1213, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual era lo scopo dell'operazione Achse", "answer": "Operazione Achse (\"Asse\", nella storiografia tedesca Fall Achse) fu il nome in codice del piano elaborato dell'Oberkommando der Wehrmacht (OKW) durante la seconda guerra mondiale, per controbattere un'eventuale uscita dell'Italia dalla guerra, neutralizzare le sue forze armate schierate nei vari teatri bellici del Mediterraneo ed occupare militarmente la penisola. L'operazione, pianificata da Hitler e dal comando tedesco fin dal maggio 1943 in previsione di un possibile crollo del Fascismo e di una defezione italiana, si concluse con il pieno successo della Wehrmacht che, approfittando anche del disorientamento dei reparti di truppa e della disgregazione delle strutture dirigenti italiane dopo l'armistizio dell'8 settembre, in pochi giorni sopraffece gran parte delle forze armate dell'ex-alleato, catturando centinaia di migliaia di soldati che furono in gran parte internati in Germania come lavoratori coatti, e si impadron\u00ed di un cospicuo bottino di armi ed equipaggiamenti." }, { "id": 1214, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual era lo scopo dell'operazione Achse", "answer": "Operazione Achse (occupazione dell'Italia e dei Balcani)" }, { "id": 1215, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual era lo scopo dell'operazione Raincoat", "answer": "L'alto comando alleato del Mediterraneo guidato dal generale Eisenhower aveva stabilito l'8 novembre 1943 il nuovo piano di offensiva generale, denominato in codice operazione Raincoat, per sfondare la linea d'inverno tedesca. In questa fase alcune delle migliori formazioni alleate furono ritirate dal teatro mediterraneo per essere trasferite in Gran Bretagna in preparazione dell'operazione Overlord, definitivamente confermata dopo la conferenza di Teheran: quattro divisioni americane (tra cui una di paracadutisti) e tre divisioni britanniche lasciarono quindi l'Italia, ma in compenso il generale Alexander ricevette, oltre al corpo di spedizione francese posto al comando del generale Alphonse Juin, un'unit\u00e0 scelta di truppe canadesi e statunitensi comandata dal colonnello Robert T. Frederick, due combattive divisioni polacche guidate dal generale W\u0142adys\u0142aw Anders e un'unit\u00e0 italiana del nuovo Esercito cobelligerante, il Primo Raggruppamento Motorizzato al comando del generale di brigata Vincenzo Dapino. Il corpo di spedizione francese, in particolare, avrebbe dimostrato notevoli capacit\u00e0 di combattimento in spazi montani ma sarebbe divenuto noto alla popolazione italiana, soprattutto femminile, per gli innumerevoli atti di violenza che prenderanno il nome di \"Marocchinate\"." }, { "id": 1216, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale regione cinese fu concessa all'Italia dopo il suo aiuto", "answer": "La concessione fu ottenuta dall'Italia dopo la spedizione internazionale per la Rivolta dei Boxer nel 1901 in cui fu presente un Corpo di spedizione italiano in Cina. Fu garantito al Regno d'Italia, come alle altre potenze straniere, una concessione commerciale nell'area della citt\u00e0 di Tientsin (l'odierna Tianjin) in Cina. La Concessione italiana, di 46 ettari, fu una delle minori concessioni fatte dal Celeste impero alle potenze europee. Il primo console italiano fu, dall'aprile 1901, Cesare Poma. La colonia era amministrata da un consiglio, presieduto dal regio console e formato dai residenti, con membri nazionali di maggioranza e rappresentanze degli stranieri e dei cinesi." }, { "id": 1217, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale regione cinese fu concessa all'Italia dopo il suo aiuto", "answer": "Durante la Rivolta dei Boxer in Cina (1899-1901), l'Italia intervenne nel paese asiatico con un corpo di spedizione, al fianco delle altre Grandi Potenze; alla fine del conflitto, il governo cinese concesse all'Italia una piccola zona nella citt\u00e0 di Tientsin, il porto di Pechino." }, { "id": 1218, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale relazione c'\u00e8 tra Luigi Longo e Benito Mussolini", "answer": "Secondo Raffaele Cadorna, nell'impossibilit\u00e0 di contattare il CLN venne presa la decisione che facesse il miglior interesse dell'Italia. Cadorna sosteneva che se Mussolini fosse stato consegnato agli Alleati ne sarebbe scaturito un processo a un intero ventennio di politica italiana, nel quale sarebbe stato difficile separare le responsabilit\u00e0 di un popolo da quelle del suo condottiero. Nel conseguente discredito, l'eventuale sopravvivenza di Mussolini non avrebbe avuto nessuna utilit\u00e0. La mattina del 28 aprile Leo Valiani port\u00f2 a Cadorna un ordine di esecuzione a firma del CLNAI, riferendogli che si trattava della decisione raggiunta da Valiani medesimo insieme con Luigi Longo, Emilio Sereni e Sandro Pertini la sera precedente: uccidere Mussolini senza processo, data l'urgenza." }, { "id": 1219, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale relazione c'\u00e8 tra Luigi Longo e Benito Mussolini", "answer": "Il suo ruolo al vertice delle organizzazioni partigiane crebbe ancora e Mattei si trov\u00f2 in pratica a divenire l'interlocutore di Ferruccio Parri e di Luigi Longo, il quale svel\u00f2 che era stato fra coloro che avevano chiesto che Mussolini e altri eventuali arrestati fossero \u00abpassati per le armi sul posto della cattura\u00bb anzich\u00e9 consegnati agli Alleati." }, { "id": 1220, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale relazione c'\u00e8 tra Luigi Longo e Benito Mussolini", "answer": "Nell'aprile del 1945 \u00e8 tra i protagonisti dell'insurrezione dell'Italia settentrionale: secondo il partigiano Urbano Lazzaro detto Bill sarebbe stato proprio Luigi Longo, celandosi sotto la falsa identit\u00e0 di Valerio (Walter Audisio), a dare il colpo di grazia a Benito Mussolini dopo la sua fucilazione, ma su quell'episodio, mai chiarito del tutto, esistono versioni contrastanti." }, { "id": 1221, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale relazione c'\u00e8 tra Luigi Longo e Benito Mussolini", "answer": "Nell'aprile del 1945 \u00e8 tra i protagonisti dell'insurrezione dell'Italia settentrionale: secondo il partigiano Urbano Lazzaro detto Bill sarebbe stato proprio Luigi Longo, celandosi sotto la falsa identit\u00e0 di Valerio (Walter Audisio), a dare il colpo di grazia a Benito Mussolini dopo la sua fucilazione, ma su quell'episodio, mai chiarito del tutto, esistono versioni contrastanti Vedi l'articolo di Dario Fertilio Seniga: \"non fu Longo ad uccidere il Duce. Era con me a Milano\" in Corriere della Sera, 5 agosto 1993, p. 21, Archivio storico.." }, { "id": 1222, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale reparto del reggimento San Marco liber\u00f2 Venezia", "answer": "Gli Alleati effettuarono diverse operazioni di infiltrazione con reparti speciali, in parte per accelerare lo sgretolamento del dispositivo difensivo di von Vietinghoff ma anche per preservare le citt\u00e0 italiane dalle distruzioni tedesche: nel primo caso rientra l'operazione Herring, ultimo lancio di unit\u00e0 paracadutiste in combattimento nel teatro europeo, nel secondo l'azione dei reparti NP (Nuotatori Paracadutisti) del reggimento San Marco della marina italiana che liber\u00f2 Venezia." }, { "id": 1223, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale reparto del reggimento San Marco liber\u00f2 Venezia", "answer": "L'unica forza armata in grado di condurre in forze operazioni organiche era la Regia Marina che per\u00f2 venne impiegata solo nelle unit\u00e0 leggere in operazioni di scorta ai convogli ed antisommergibile (cacciatorpediniere, torpediniere e corvette), e degli incrociatori in missioni di bombardamento contro le coste dell'Italia occupata, oltre che di crociere di vigilanza nell'Atlantico come esercitazione. Molto attiva fu invece Mariassalto, che raccolse l'eredit\u00e0 della X\u00aa Flottiglia MAS, effettuando varie azioni di sabotaggio, tra le quali gli affondamenti della portaerei Aquila (notte del 19 aprile 1945 da parte di un gruppo di incursori, tra cui il sottotenente di vascello Nicola Conte e il sottocapo Evelino Marcolini, nel porto di Genova) e dell'incrociatore Bolzano (operazione denominata \"QWZ\", nella notte del 21 giugno 1944 nel porto di La Spezia) e numerosi sbarchi di sabotatori italiani, inglesi e statunitensi dietro le linee. Da notare che il primo reparto ad entrare a Venezia, impedendo alcuni atti di sabotaggio tedesco, fu proprio un reparto di Nuotatori Paracadutisti di Mariassalto. Inoltre gli uomini del reggimento \"San Marco\" entrarono a far parte del gruppo di combattimento \"Folgore\", e con questa unit\u00e0 parteciparono alle operazioni terrestri della campagna d'Italia nel corso del 1945." }, { "id": 1224, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale reparto del reggimento San Marco liber\u00f2 Venezia", "answer": "Il primo reparto ad entrare ed a riprendere il controllo di Venezia, impedendo alcuni atti di sabotaggio tedesco, fu proprio un reparto di Nuotatori Paracadutisti del Reggimento \"San Marco\"Vita e morte del soldato italiano nella guerra senza fortuna - vol. XIII - \"Una patria, due marine\", p. 51. Inoltre gli uomini del San Marco erano inquadrati come fanteria di marina nel gruppo di combattimento \"Folgore\", e con questa unit\u00e0 parteciparono alle operazioni terrestri della Guerra di liberazione italiana nel corso del 1945." }, { "id": 1225, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi divenne segretario del Partito Socialista di Unit\u00e0 Proletaria nel 1943", "answer": "Il 22 agosto 1943 a Roma il PSI si fonde col Movimento di Unit\u00e0 Proletaria e nasce il Partito Socialista di Unit\u00e0 Proletaria, che raggruppa una parte consistente di personalit\u00e0 influenti della sinistra italiana antifascista, come i futuri presidenti della Repubblica Giuseppe Saragat e Sandro Pertini, il giurista Giuliano Vassalli, lo scrittore Ignazio Silone, l'avvocato Lelio Basso e Giuseppe Romita. A diventare segretario del partito \u00e8 il romagnolo Nenni." }, { "id": 1226, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi divenne segretario del Partito Socialista di Unit\u00e0 Proletaria nel 1943", "answer": "Condotto nel carcere romano di Regina Coeli, Nenni fu poi confinato a Ponza. All'indomani della caduta di Mussolini, fu liberato e, nell'agosto del 1943, a Roma, insieme a Sandro Pertini e Giuseppe Saragat, promosse l'unificazione del PSI con il Movimento di Unit\u00e0 Proletaria di Lelio Basso, nato nel gennaio precedente, dando vita al Partito Socialista di Unit\u00e0 Proletaria. Il nuovo soggetto nacque in continuit\u00e0 ideale e storico-politica con il vecchio PSI e Nenni ne assunse la carica di segretario nazionale. Il leader socialista prese parte alla Resistenza e, durante l'occupazione tedesca di Roma, fu uno dei membri pi\u00f9 influenti delle Brigate Matteotti, pur essendosi rifugiato in Laterano." }, { "id": 1227, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi divenne segretario del Partito Socialista di Unit\u00e0 Proletaria nel 1943", "answer": "Il 22 agosto 1943 a Roma il PSI si fonde col Movimento di Unit\u00e0 Proletaria e nasce il Partito Socialista di Unit\u00e0 Proletaria, che raggruppa una parte consistente di personalit\u00e0 influenti della sinistra italiana antifascista, come i futuri presidenti della Repubblica Giuseppe Saragat e Sandro Pertini, il giurista Giuliano Vassalli, lo scrittore Ignazio Silone, l'avvocato Lelio Basso e Giuseppe Romita. A diventare segretario del partito \u00e8 il romagnolo Pietro Nenni." }, { "id": 1228, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi assunse il comando delle difese meridionali nel 1940", "answer": "Nel 1940, De Bono assunse il comando delle difese meridionali acquartierandosi in Sicilia e si oppose all'entrata in guerra dell'Italia nella Seconda guerra mondiale, ma mantenne un profilo basso sulla questione e nel 1942 venne nominato ministro di stato. Durante questi anni, secondo alcuni storici, De Bono support\u00f2 i tedeschi concedendo loro armi senza il permesso esplicito di Mussolini." }, { "id": 1229, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi assunse il comando delle difese meridionali nel 1940", "answer": "Nel 1940, De Bono comand\u00f2 le difese meridionali aquartierandosi in Sicilia e si oppose all'entrata in guerra dell'Italia nella Seconda guerra mondiale, ma mantenne un profilo basso sulla questione e nel 1942 venne nominato ministro di stato." }, { "id": 1230, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale ruolo ebbe Diaz durante la Guerra", "answer": "Diaz dedic\u00f2 molti sforzi a ricostruire le forze italiane, ricorrendo ai diciottenni della leva del 1899 (i cosiddetti \" ragazzi del '99 \") per rimpinguare i ranghi. Dopo un lungo periodo di stasi e riorganizzazione, il 15 giugno 1918 i reparti austro-ungarici tentarono un'offensiva risolutiva attaccando sia a ovest il massiccio del monte Grappa che al centro la linea italiana sul Piave, dando avvio alla battaglia del Solstizio : le truppe italiane ressero all'urto, e per il 22 giugno l'azione si concluse con la ritirata delle forze austro-ungariche. Diaz continu\u00f2 con la sua paziente opera di riorganizzazione e rafforzamento dei reparti italiani, ricevendo anche il sostegno di un nucleo di divisioni francesi e britanniche; il 24 ottobre 1918, infine, le forze degli Alleati lanciarono la loro offensiva risolutiva: l'attacco italiano nel settore del Monte Grappa fu inizialmente bloccato dalla dura resistenza degli austro-ungarici, ma al centro i reparti italiani, britannici e francesi stabilirono una serie di teste di ponte sulla riva settentrionale del Piave, che furono a mano a mano allargate. Il 30 ottobre i reparti italiani entrarono a Vittorio Veneto , punto di giunzione delle armate austro-ungariche schierate sul Piave, mentre Borojevi\u0107 ordinava una ritirata generale lungo tutto il fronte: stremate dalla scarsit\u00e0 di viveri ed equipaggiamenti e in preda a forti divisioni dettate dalle istanze nazionaliste delle varie etnie contro le autorit\u00e0 centrali, le forze austro-ungariche si disgregarono lasciando migliaia di prigionieri in mano agli Alleati avanzati. Il 3 novembre 1918, mentre reparti italiani entravano a Trento e sbarcavano a Trieste , i delegati dell'Austria-Ungheria firmarono l' armistizio di Villa Giusti , conclusivo delle ostilit\u00e0 sul fronte italiano." }, { "id": 1231, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale ruolo ebbe la divisione Ariete negli anni '40", "answer": "L'Ariete fu ricostituita nel 1943 con il nome di \"Ariete II\", rivestendo - nei giorni successivi alla proclamazione dell'armistizio - un significativo ruolo durante la difesa di Roma dai tedeschi, e nuovamente nel dopoguerra, nel 1948, con il comando a Pordenone, posta con i suoi reparti in Friuli-Venezia Giulia a presidio dei confini orientali contro un'eventuale invasione da parte delle truppe del Patto di Varsavia." }, { "id": 1232, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale ruolo ebbe la divisione Ariete negli anni '40", "answer": "La stessa unit\u00e0 fu ricostituita nel 1943 come 135\u00aa Divisione Corazzata Ariete II e partecip\u00f2 alla difesa di Roma il 9 settembre 1943" }, { "id": 1233, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale ruolo ebbe la propaganda sulla societ\u00e0 italiana durante il periodo precedente e durante la Guerra", "answer": "In Italia l'attivit\u00e0 di propaganda a favore dell'intervento e poi della guerra si diffuse pervasivamente, attraverso la costituzione capillare - presto controllata mediante decreti del ministero degli Interni, della Guerra e con circolari prefettizie - di innumerevoli comitati nazionali e locali: quest'ultimi, promossi dai maggiorenti del posto o dallo stesso sindaco, presero vita praticamente in ogni comune e raccolsero l'adesione delle Pro-loco, delle associazioni, delle societ\u00e0 cooperative, dei circoli e delle congregazioni. Ne orientarono quindi l'attivit\u00e0 verso iniziative diverse, quali organizzare manifestazioni per la raccolta di fondi destinati alle famiglie dei richiamati, intrattenere i soldati in licenza, produrre o raccogliere generi alimentari e abbigliamento (specialmente in lana) destinati ai combattenti, assistere i convalescenti, onorare i caduti (le cui salme iniziavano a tornare dalle zone di guerra) e molte altre." }, { "id": 1234, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale sarebbe stata la funzione di Bologna e Ravenna nel 1944 secondo gli Alleati", "answer": "Prima della fine del 1944 gli Alleati lanciarono un'ultima offensiva per cercare di conquistare Bologna e Ravenna, destinate a fungere da basi invernali. I canadesi dell'8\u00aa armata riuscirono ad occupare Ravenna il 4 dicembre, e il loro successo indusse i tedeschi a inviare in questo settore tre divisioni per impedire all'armata inglese di realizzare ulteriori avanzamenti." }, { "id": 1235, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale scopo si prefiggeva l'operazione Barbarossa", "answer": "L'invasione dell'Unione Sovietica fu anche motivata dal proposito nazionalsocialista, gi\u00e0 presente agli albori del movimento, di acquisire il Lebensraum (\u00abspazio vitale\u00bb) per la Germania ad Est, a scapito delle popolazioni slave considerate Untermenschen (\u00absub-umane\u00bb). Contemporaneamente, l'operazione Barbarossa si proponeva di abbattere il nemico ideologico rappresentato dal comunismo, parte, secondo l'ideologia hitleriana, del complotto giudaico per il dominio del mondo. Non ultimo, la campagna ad Est avrebbe permesso alla Germania, svaniti i sogni di una rapida campagna occidentale, di raggiungere ed utilizzare le ricche risorse economiche sovietiche rappresentate dal petrolio caucasico e le derrate alimentari ucraine." }, { "id": 1236, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale sono le caratteristiche della regione dell'Isonzo", "answer": "Le battaglie pi\u00f9 dure e cruente dei primi anni di guerra avvennero sul fronte dell'Isonzo. Assai meno esteso di quello alpino, assunse fin dall'inizio grande importanza strategica nei piani italiani: sulle sue rive fu riversata la maggior parte delle risorse militari, nel tentativo di sfondare le difese austro-ungariche e aprirsi la strada verso il cuore dell'Austria mediante l'urto della 2\u00aa Armata del generale Pietro Frugoni e della 3\u00aa Armata del duca Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta. Dalla conca di Plezzo al monte Sabotino, che domina le basse colline davanti a Gorizia, l'Isonzo scorre tra due ripidi versanti montani, costituendo un ostacolo quasi invalicabile; cos\u00ec, le linee trincerate dei due eserciti dovettero adattarsi all'orografia e alle caratteristiche del campo di battaglia." }, { "id": 1237, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual \u00e8 stata la battaglia pi\u00f9 sanguinosa del 1916", "answer": "Il 21 febbraio 1916 i tedeschi attaccarono in massa la piazzaforte di Verdun in Francia, dando il via alla battaglia pi\u00f9 sanguinosa dell'intero conflitto che fin\u00ec per catalizzare le attenzioni dei due contendenti. Sotto pressione, gli Alleati occidentali chiesero a Russia e Italia di condurre al pi\u00f9 presto offensive sui loro fronti onde alleggerire la stretta su Verdun; i russi risposero lanciando il 18 marzo l'offensiva del lago Naroch, mentre Cadorna scaten\u00f2 l'11 marzo la quinta battaglia dell'Isonzo: gli italiani conquistarono qualche posizione sul Sabotino, ma il poco terreno ottenuto davanti al San Michele and\u00f2 perduto sotto i contrattacchi austro-ungarici e anzi l'attacco su Tolmino e il Mrzli fu sterile. Ostacolata dalla neve e dalla nebbia, l'offensiva fu poi interrotta il 15 marzo seguente." }, { "id": 1238, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual \u00e8 stata l'ultima battaglia tra Italia e Austria durante la prima guerra mondiale", "answer": "La battaglia di Vittorio Veneto o terza battaglia del Piave fu l'ultimo scontro armato tra Italia e Impero austro-ungarico nel corso della prima guerra mondiale. Si combatt\u00e9 tra il 24 ottobre e il 4 novembre 1918 nella zona tra il fiume Piave, il Massiccio del Grappa, il Trentino e il Friuli e segu\u00ec di pochi mesi la fallita offensiva austriaca del giugno 1918 che non era riuscita ad infrangere la resistenza italiana sul Piave e sul Grappa e si era conclusa con un grave indebolimento della forza e della capacit\u00e0 di combattimento dell'imperial regio Esercito." }, { "id": 1239, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual \u00e8 stata l'ultima battaglia tra Italia e Austria durante la prima guerra mondiale", "answer": "La battaglia del Solstizio o seconda battaglia del Piave fu combattuta nel giugno 1918 tra Regio Esercito Italiano e Imperial Regio esercito. Fu l'ultima grande offensiva sferrata dagli austro-ungarici nel corso della prima guerra mondiale. Il nome \"battaglia del solstizio\" venne utilizzato dal poeta Gabriele D'Annunzio, lo stesso che il 9 agosto 1918 sorvoler\u00e0 Vienna con 11 aeroplani Ansaldo S.V.A., gettando dal cielo migliaia di manifestini inneggianti alla vittoria italiana." }, { "id": 1240, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale stato fu dissolto dal trattato di Roma del 1924", "answer": "Con il Trattato di Roma (27 gennaio 1924) l'Italia e il Regno dei Serbi, dei Croati e degli Sloveni sancirono consensualmente la dissoluzione dello Stato libero di Fiume, accordandosi per la sostanziale annessione all'Italia del centro storico della citt\u00e0 e di gran parte del suo territorio." }, { "id": 1241, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi \u00e8 il fondatore dell'Armata Rossa", "answer": "L'Armata Rossa fu istituita su decreto del Consiglio dei commissari del popolo nel 1918 e divenne l'esercito dell'URSS al momento della fondazione dello Stato stesso, nel 1922. Lev Trockij, commissario del popolo per la guerra dal 1918 al 1924, ne \u00e8 considerato il fondatore." }, { "id": 1242, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi \u00e8 il fondatore dell'Armata Rossa", "answer": "Fondatore dell'Armata Rossa Lev (Lejba) Davidovi\u010d Bron\u0161tejn (\u041b\u0435\u0432 (\u041b\u0435\u0439\u0431\u0430) \u0414\u0430\u0432\u0438\u0434\u043e\u0432\u0438\u0447 \u0411\u0440\u043e\u043d\u0448\u0442\u0435\u0439\u043d) Trockij" }, { "id": 1243, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual \u00e8 stato il governo pi\u00f9 breve della repubblica italiana", "answer": "Il Governo Fanfani I \u00e8 stato il nono governo della Repubblica Italiana, il terzo della II legislatura. \u00c8 rimasto in carica dal 18 gennaio 1954 al 10 febbraio 1954, per un totale di appena 23 giorni essendosi visto rifiutare la fiducia dal parlamento. Si tratta del governo di minore durata della repubblica italiana." }, { "id": 1244, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual \u00e8 stato il governo pi\u00f9 breve della repubblica italiana", "answer": "Il Governo Fanfani I \u00e8 stato il nono governo della Repubblica Italiana, il terzo della II legislatura. \u00c8 rimasto in carica appena 23 giorni, dal 18 gennaio 1954 al 10 febbraio 1954, essendosi visto rifiutare la fiducia dal parlamento. Si tratta del governo di minore durata della repubblica italiana." }, { "id": 1245, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual \u00e8 stato il governo pi\u00f9 lungo dell'Italia a partire dall'unificazione", "answer": "Il governo Mussolini \u00e8 stato il governo pi\u00f9 lungo nella storia dell'Italia unita, rimanendo in carica dal 31 ottobre 1922 al 25 luglio 1943 per un totale di 7.572 giorni (20 anni, 8 mesi e 25 giorni), durante il regime fascista." }, { "id": 1246, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual \u00e8 stato il governo pi\u00f9 lungo dell'Italia a partire dall'unificazione", "answer": "Il governo Mussolini \u00e8 stato il governo pi\u00f9 lungo nella storia dell'Italia unita: \u00e8 stato in carica dal 31 ottobre 1922 al 25 luglio 1943 per un totale di 7.572 giorni (20 anni, 8 mesi e 25 giorni)." }, { "id": 1247, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual \u00e8 stato il primo stato socialista del mondo", "answer": "La guerra fin\u00ec con la vittoria dell'Armata Rossa e la fondazione dell'Unione Sovietica, il primo stato socialista del mondo, il 30 dicembre 1922, sotto la guida di Lenin. L'Unione Sovietica succedette all'Impero Russo, ma la sua estensione fu inferiore a causa dell'indipendenza di Polonia, Finlandia e degli stati baltici: Estonia, Lettonia e Lituania. Lenin mise in atto una politica per la quale a queste cinque ex-Gubernija dell'Impero russo (province dell'Impero Russo), i cosiddetti Governatorati baltici, venne garantita l'indipendenza, mentre a molte altre entit\u00e0 venne concessa un'ampia autonomia." }, { "id": 1248, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual \u00e8 stato il secondo governo della Repubblica Italiana", "answer": "Il Governo De Gasperi III \u00e8 stato il secondo governo della Repubblica Italiana. \u00c8 stato in carica dal 2 febbraio 1947 al 1\u00ba giugno 1947 per un totale di 119 giorni, ovvero 3 mesi e 30 giorni. Si dimise il 13 maggio per la rottura politica fra i democristiani ed i socialcomunisti voluta dagli Stati Unitisenza fonte." }, { "id": 1249, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual \u00e8 stato il secondo governo della Repubblica Italiana", "answer": "Il Governo De Gasperi III \u00e8 stato il secondo governo della Repubblica Italiana. \u00c8 stato in carica dal 2 febbraio 1947 al 1\u00ba giugno 1947 per un totale di 119 giorni, ovvero 3 mesi e 30 giorni. Si dimise il 13 maggio per la rottura politica fra i democristiani ed i socialcomunisti voluta dagli Stati Uniti." }, { "id": 1250, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In quale anno il fascismo ha promulgato le leggi razziali", "answer": "I rapporti tra Fascismo ed ebrei, gi\u00e0 resi difficili e precari dalle leggi razziali del 1938, sub\u00ec un ulteriore degrado dopo la costituzione della Repubblica Sociale Italiana. Il Manifesto di Verona stabil\u00ec infatti all'articolo 7 che: \u00abGli appartenenti alla razza ebraica sono stranieri. Durante questa guerra appartengono a nazionalit\u00e0 nemica\u00bb." }, { "id": 1251, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In quale anno il fascismo ha promulgato le leggi razziali", "answer": "Gli omosessuali, un altro gruppo perseguitato dalle politiche del governo nazista di Hitler, non furono perseguitati ufficialmente dal governo fascista in quanto tali. Pi\u00f9 di trecento persone furono allontanate, soprattutto dopo la promulgazione delle leggi razziali nel 1938; di questi, 42 erano di Catania, ove il questore Molina fu tra i pochi ad applicare effettivamente tale legge, invece assai meno applicata altrove." }, { "id": 1252, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In quale anno il fascismo ha promulgato le leggi razziali", "answer": "Mussolini inizialmente aveva espresso disapprovazione nei confronti della politica razzista espressa dal nazionalsocialismo. Tuttavia, a partire dal 1938, in concomitanza dell'alleanza con la Germania, il regime fascista promulg\u00f2 una serie di decreti il cui insieme \u00e8 noto come leggi razziali, che introducevano provvedimenti segregazionisti nei confronti degli ebrei italiani e dei sudditi di colore dell'Impero." }, { "id": 1253, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In quale anno il fascismo ha promulgato le leggi razziali", "answer": "Le leggi razziali fasciste sono un insieme di provvedimenti legislativi e amministrativi (leggi, ordinanze, circolari, ecc.) applicati in Italia fra il 1938 e il primo quinquennio degli anni quaranta, inizialmente dal regime fascista e poi dalla Repubblica Sociale Italiana." }, { "id": 1254, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In quale anno il fascismo ha promulgato le leggi razziali", "answer": "Sono dunque molti i decreti che, tra l'estate e l'autunno del 1938, sono firmati da Benito Mussolini in qualit\u00e0 di capo del Governo e poi promulgati da Vittorio Emanuele III. Tutti tendenti a legittimare una visione razzista della cosiddetta questione ebraica. L'insieme di questi decreti e dei documenti sopra citati costituisce appunto l'intero corpus delle leggi razziali." }, { "id": 1255, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In quale anno il fascismo ha promulgato le leggi razziali", "answer": "1\u00ba ottobre - La Federazione Giovanile Ebraica promuove il primo dibattito sull'omosessualit\u00e0 per il cinquantesimo anniversario delle leggi razziali promulgate da Benito Mussolini nel 1938." }, { "id": 1256, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In quale anno il fascismo ha promulgato le leggi razziali", "answer": "Questo clima mut\u00f2 nel 1938, quando furono promulgate le leggi razziali fasciste." }, { "id": 1257, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In quale anno il fascismo ha promulgato le leggi razziali", "answer": "le leggi razziali fasciste, promulgate in Italia nel 1938-1939" }, { "id": 1258, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In quale anno il fascismo ha promulgato le leggi razziali", "answer": "In Italia la situazione per gli ebrei divenne problematica con la proclamazione delle leggi razziali che entrarono in vigore nel 1938. In quello stesso anno la Societ\u00e0 Psicoanlitica Italiana viene sciolta d'autorit\u00e0." }, { "id": 1259, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "In quale anno il fascismo ha promulgato le leggi razziali", "answer": "Al pari di Vito Volterra e di molti altri scienziati italiani, fu un forte oppositore del fascismo. Dopo il suo allontanamento dall'universit\u00e0 a causa delle leggi razziali del 1938, la sua salute peggior\u00f2 fino alla morte, avvenuta per infarto." }, { "id": 1260, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale trattato assegn\u00f2 Istria, Fiume e Zara alla Jugoslavia", "answer": "Durante la seconda guerra mondiale vengono annesse le isole Ionie (ad eccezione di Corf\u00f9, legata con statuto speciale all'Albania), la Dalmazia e il territorio di Lubiana. Dopo la seconda guerra mondiale, gran parte della Venezia Giulia, l'Istria, Fiume, la Dalmazia (con le isole di Lagosta e di Cazza), e l'arcipelago di Pelagosa vengono ceduti con il Trattato di Parigi del 1947 alla Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia che le aveva occupate nella primavera 1945, le isole Ionie passano alla Grecia e l'isola di Saseno all'Albania." }, { "id": 1261, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale trattato assegn\u00f2 Istria, Fiume e Zara alla Jugoslavia", "answer": "Dal 2005 ogni 10 febbraio \u00e8 stato indicato come Giorno del Ricordo dedicato alla commemorazione dei morti e dei profughi italiani, poich\u00e9 in tale giorno, nel 1947, il trattato di Parigi assegn\u00f2 l'Istria, Fiume e Zara alla Jugoslavia quindi s'intensific\u00f2, coinvolgendo anche le zone precedentemente salvaguardate dalla linea Morgan, l'esodo di massa gi\u00e0 iniziato negli anni precedenti." }, { "id": 1262, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quale via l'Italia prese rispetto al socialismo o al comunismo nel 1948", "answer": "Dal 1944 al 1945 ricopr\u00ec la carica di vice Presidente del Consiglio e dal 1945 al 1946 quella di Ministro di Grazia e Giustizia nei governi che ressero l'Italia dopo la caduta del fascismo. Membro dell'Assemblea Costituente, dopo le elezioni politiche del 1948 guid\u00f2 il partito all'opposizione rispetto ai vari governi che si succedettero sotto la guida della Democrazia Cristiana, proponendo la \"via italiana al socialismo\", cio\u00e8 la realizzazione del progetto comunista tramite la democrazia, ripudiando l'uso della violenza e applicando la Costituzione italiana in ogni sua parte." }, { "id": 1263, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali ammodernamenti vennero apportati all'Eritrea durante gli anni di dominazione coloniale italiana", "answer": "Specialmente negli anni trenta , l'Eritrea fu la colonia maggiormente ammodernata: furono costruiti migliaia di km di strade e ponti, la ferrovia Massaua-Asmara e Asmara-Biscia (iniziata alla fine dell' Ottocento ), il porto di Massaua potenziato, e le citt\u00e0 furono sistemate anche con la creazione di numerosi quartieri italiani (ancora visibili). Il porto di Massaua divenne il principale e pi\u00f9 attrezzato del Mar Rosso , essendo sede del \"Comando Navale Africa Orientale Italiana\" della Regia Marina . Imbarcazioni militari italiane della seconda guerra mondiale#Comando navale Africa Orientale Italiana " }, { "id": 1264, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali argomenti porta lo scrittore Vincenzo di Michele al sostegno del suo libro \"Mussolini finto prigioniero al Gran Sasso\"", "answer": "Le due mitragliatrici pesanti poste sopra al tetto dell'albergo quel giorno erano state stranamente rimosse su ordine dell'ispettore Gueli e chiuse a chiave in uno stanzino; i cani da guardia tenuti alla catena o agli angoli morti dell'edificio, sempre su ordine di Gueli. Circostanze confermate dalla testimonianza dell'ultimo italiano superstite dell'evento, l'ex poliziotto Lelio Pannuti, nella trasmissione di RAI3 Liberate il Duce di Fabio Toncelli . Altri dubbi sulla vera prigionia di Mussolini sono stati avanzati dallo scrittore Vincenzo di Michele con il suo libro Mussolini finto prigioniero al Gran Sasso. Ma anche in questo caso, quando mancano documentazioni certe, l'argomentazione a contrariis esclude l'ipotesi della combine." }, { "id": 1265, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali armate degli Alleati si trovarono a ridosso della linea Gotica alla fine del 1944", "answer": "Alla fine del 1944 gli Alleati erano attestati a ridosso della linea Gotica con la 5\u00aa Armata statunitense e l'8\u00aa armata britannica. Favoriti da una netta supremazia aerea, gli Alleati beneficiarono anche delle operazioni di disturbo agli occupanti da parte delle formazioni partigiane. Il corpo canadese dell'8\u00aa armata prese Ravenna e si spinse sul fiume Senio, la 5\u00aa armata era invece ferma nei pressi di Bologna, mentre sul versante tirrenico gli americani di Mark Wayne Clark erano gi\u00e0 a Pisa. L'abile condotta difensiva dei tedeschi - che si impegnarono anche nella repressione delle Resistenza partigiana e spesso compirono veri e propri massacri della popolazione civile durante le operazioni di rastrellamento o come rappresaglia per le azioni dei partigiani - cost\u00f2 agli Alleati un alto numero di perdite: le condizioni del terreno favorivano la difesa degli occupanti, e la marcia alleata procedette ovunque con lentezza (anche perch\u00e9 con la decisione dello sbarco in Normandia il teatro di guerra italiano assunse per gli Alleati un'importanza secondaria)." }, { "id": 1266, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali armate degli Alleati si trovarono a ridosso della linea Gotica alla fine del 1944", "answer": "Per permettere il superamento di questo ultimo importante baluardo della difesa tedesca le forze alleate angloamericano composte dall'8\u00aa armata inglese e dalla 5\u00aa armata americana idearono un piano strategico denominato Operazione Olive che venne attuato nel settembre 1944: esso tuttavia ebbe solo parzialmente successo in quanto, pur a fronte dello sfondamento delle linee fortificate e della conquista di ampie porzioni di territorio, le forze tedesche (unitamente alle condizioni meteorologiche avverse) riuscirono a contenere l'attacco alleato sino a bloccarlo alla fine del 1944; solo a partire dal 21 aprile 1945, a seguito dell'offensiva alleata di primavera, la Linea Gotica venne definitivamente superata." }, { "id": 1267, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali armate degli Alleati si trovarono a ridosso della linea Gotica alla fine del 1944", "answer": "Prima dell'attacco alla linea Gotica, le forze alleate erano quindi calcolabili in 19 divisioni di fanteria e 5 divisioni corazzate, pi\u00f9 tre divisioni di rincalzo, ma il necessario ri-coordinamento delle forze alleate assegn\u00f2 il XIII corpo britannico comandato dal generale Sidney Kirkman e composto dalla 6\u00aa divisione corazzata, dalla 1\u00aa divisione di fanteria indiana, dall'8\u00aa divisione indiana appoggiate da una brigata corazzata canadese e successivamente dalla 78\u00aa Divisione inglese, alla 5\u00aa armata del generale Mark Wayne Clark rimasta pesantemente sguarnita. Della 5\u00aa armata facevano parte anche il II e il IV corpo, comandati rispettivamente dai generali Geoffrey Keyes e Willis D. Crittenberger, ai quali vennero aggiunte a settembre la 6\u00aa divisione corazzata sudafricana e il contingente brasiliano della For\u00e7a Expedicion\u00e1ria Brasileira, ad ottobre la 92\u00aa divisione di fanteria statunitense, ed a novembre la 10\u00aa divisione da montagna sempre proveniente dagli Stati Uniti" }, { "id": 1268, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi \u00e8 l'autore del libro \"Le origini della guerra del 1914\"", "answer": "Oppositore del fascismo, negli ultimi anni della sua vita si dedic\u00f2 alla compilazione di un ampio studio in tre volumi dedicato all'analisi dettagliata della cause dello scoppio della Prima guerra mondiale. L'opera di Albertini, Le origini della guerra del 1914, rimane ancora oggi il pi\u00f9 autorevole, documentato e completo lavoro storiografico dedicato all'argomento." }, { "id": 1269, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi \u00e8 l'autore del libro \"Le origini della guerra del 1914\"", "answer": "Luigi Albertini, Le origini della guerra del 1914, Fratelli Bocca, Milano, 1942-1943, 3 Vol." }, { "id": 1270, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi \u00e8 l'autore del libro \"Le origini della guerra del 1914\"", "answer": "Luigi Albertini, Le origini della guerra del 1914, Fratelli Bocca, Milano, 1942-1943, 3 volumi (Vol. I: Le relazioni europee dal Congresso di Berlino all\u2019attentato di Srajevo, Vol. II: La crisi del luglio 1914. Dall\u2019attentato di Sarajevo alla mobilitazione generale dell\u2019Austria-Ungheria., Vol. III: L\u2019epilogo della crisi del luglio 1914. Le dichiarazioni di guerra e di neutralit\u00e0.)." }, { "id": 1271, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi \u00e8 l'autore del libro \"Le origini della guerra del 1914\"", "answer": "Luigi Albertini, Le origini della guerra del 1914, vol. III, Libreria Editirce Goriziana, 2011, ISBN 978-88-6102-140-2" }, { "id": 1272, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi \u00e8 l'autore del libro \"Le origini della guerra del 1914\"", "answer": "Luigi Albertini, Le origini della guerra del 1914, vol. III, Gorizia, LEG, 2010" }, { "id": 1273, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi \u00e8 l'autore del libro \"Le origini della guerra del 1914\"", "answer": "Luigi Albertini, Le origini della guerra del 1914, Fratelli Bocca, Milano, 1942-1943, 3 volumi (Vol. I: Le relazioni europee dal Congresso di Berlino all\u2019attentato di Sarajevo, Vol. II: La crisi del luglio 1914. Dall\u2019attentato di Sarajevo alla mobilitazione generale dell\u2019Austria-Ungheria., Vol. III: L\u2019epilogo della crisi del luglio 1914. Le dichiarazioni di guerra e di neutralit\u00e0.)." }, { "id": 1274, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi \u00e8 l'autore del libro \"Le origini della guerra del 1914\"", "answer": "Luigi Albertini, Le origini della guerra del 1914, Fratelli Bocca, Milano, 1942-1943, 3 volumi." }, { "id": 1275, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali benefici ebbe l'Italia con il matrimonio tra Vittorio Emanuele e Elena di Montenegro", "answer": "Lo stabilimento di buoni rapporti con la Russia, di cui pi\u00f9 evidente manifestazione di ravvicinamento era stato in et\u00e0 umbertina il matrimonio di Vittorio Emanuele con Elena di Montenegro, era il necessario corollario delle direttrici di politica estera nell'area balcanica, il cui status quo, che almeno formalmente la Triplice s'impegnava a mantenere, era minacciato dalla inarrestabile crisi dell'Impero ottomano, e dai confliggenti appetiti austriaci e russi, fra i quali l'Italia intendeva inserirsi, cercando di limitare i tentativi dell'alleato asburgico volti a mutare la situazione a proprio vantaggio, in violazione dell'articolo VIII del trattato." }, { "id": 1276, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali benefici ebbe l'Italia con il matrimonio tra Vittorio Emanuele e Elena di Montenegro", "answer": "Lo stabilimento di buoni rapporti con la Russia, di cui pi\u00f9 evidente manifestazione di ravvicinamento era stato in et\u00e0 umbertina il matrimonio di Vittorio Emanuele con Elena di Montenegro, era il necessario corollario delle direttrici di politica estera nell'area balcanica, il cui status quo, che almeno formalmente la Triplice s'impegnava a mantenere, era minacciato dalla inarrestabile crisi dell'Impero Ottomano, e dai confliggenti appetiti austriaci e russi, fra i quali l'Italia intendeva inserirsi, cercando di limitare i tentativi dell'alleato asburgico volti a mutare la situazione a proprio vantaggio, in violazione dell'articolo VIII del trattato." }, { "id": 1277, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali cambiamenti ed innovazioni furono apportate al sistema giudiziario italiano da Orlando", "answer": "Lo statualismo di Orlando, condiviso dall'intera giuspubblicistica liberale europea, presupponeva necessariamente una netta separazione tra Stato e societ\u00e0, nonch\u00e9 l'interpretazione della sovranit\u00e0 come attributo proprio dello Stato stesso. Nonostante l'assoluta centralit\u00e0 dello Stato, occorreva per\u00f2 trovare una collocazione teorica anche alla dimensione sociale. A questo scopo, Orlando ricorre al concetto di popolo, un concetto anch'esso derivato dalla dottrina tedesca e pi\u00f9 in particolare dalla lezione di Savigny. Un popolo, quello di Orlando, che quindi va interpretato non in senso volontaristico, ma come una realt\u00e0 storico-naturale, custode dei costumi, delle tradizioni, della lingua (e perch\u00e9 no anche dei diritti) propri della nazione." }, { "id": 1278, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali citt\u00e0 vennero toccate dall'avanzata tedesca in URSS verso Mosca", "answer": "Un ulteriore attacco sovietico fu condotto nel tardo gennaio, focalizzato sulla congiunzione tra il Gruppo d'Armate \"Nord\" e il Gruppo d'armate \"Sud\" tra il lago Seliger e R\u017eev, riuscendo a penetrare tra le due formazioni tedesche. In contemporanea avveniva l'avanzata da Kaluga in direzione sud-ovest rispetto a Mosca, le due offensive avrebbero dovuto convergere su Smolensk, ma i tedeschi riuscirono a mantenerle distanti tra loro con un saliente a R\u017eev. Un lancio di paracadutisti sovietici sulla citt\u00e0 di Dorogobu\u017e, in mano ai tedeschi, non ebbe successo e i paracadutisti sopravvissuti furono costretti a trovare rifugio nelle aree controllate dai partigiani che iniziavano a formarsi dietro le linee tedesche. A nord i sovietici circondarono una guarnigione tedesca a Demjansk, che resistette per quattro mesi grazie a rifornimenti aerei, e si stabilirono a Cholm, Veli\u017e e Velikie Luki." }, { "id": 1279, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali citt\u00e0 vennero toccate dall'avanzata tedesca in URSS verso Mosca", "answer": "Fin dall'inizio la situazione dei sovietici si rivel\u00f2 drammatica. I potenti cunei corazzati tedeschi (quattro gruppi con circa 3 500 carri armati) avanzarono subito in profondit\u00e0, progredirono per decine di chilometri nelle retrovie delle truppe sovietiche rimaste ferme sulle linee di confine e conquistarono d'assalto ponti sui fiumi pi\u00f9 importanti (Dvina, Niemen e Buh Occidentale) e altri punti strategici. Il caos regnava nelle retrovie e nella catena di comando sovietica; le comunicazioni erano interrotte, le incursioni aeree devastavano i depositi e i centri di comando, a Mosca n\u00e9 Stalin n\u00e9 lo Stavka percepirono subito la catastrofe che si profilava. Mentre le prime linee sovietiche si battevano accanitamente e disordinatamente, le colonne corazzate tedesche manovravano per richiudere in grandi sacche le forze nemiche. Le ingenti riserve corazzate sovietiche presenti nelle retrovie vennero gettate subito allo sbaraglio contro le molto pi\u00f9 esperte Panzer-Divisionen: si scatenarono numerose battaglie d'incontro sia a nord (Raseniai) sia al centro (Alytus), dove i carri armati russi subirono perdite spaventose, impiegati allo scoperto, confusamente e sotto gli attacchi della Luftwaffe (con un riuscito attacco di sorpresa sugli aeroporti russi, l'aviazione tedesca guadagn\u00f2 subito il dominio del cielo). A sud le forze corazzate sovietiche si batterono meglio (battaglia di Brody-Dubno) e misero in difficolt\u00e0 i panzer del cuneo corazzato tedesco, ma la superiorit\u00e0 tedesca si impose e anche in questo settore i mezzi corazzati tedeschi, dopo aver inflitto grandi perdite, continuarono ad avanzare. Ai primi di luglio le grosse riserve corazzate sovietiche erano state malamente impiegate dal comando sovietico e quindi distrutte quasi completamente. I carri armati tedeschi poterono cos\u00ec proseguire l'avanzata negli stati Baltici, avvicinandosi addirittura a Leningrado, progredire verso \u017ditomir e Kiev, chiudere la sacca di Uman e soprattutto accerchiare tre armate sovietiche nella gigantesca trappola di Minsk-Bia\u0142ystok il 28 giugno (quasi 400 000 perdite)." }, { "id": 1280, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali citt\u00e0 vennero toccate dall'avanzata tedesca in URSS verso Mosca", "answer": "Il 3 luglio, dopo un'eclissi di oltre dieci giorni, Stalin rientrava in campo con un celebre discorso radiofonico in cui delineava realisticamente le difficolt\u00e0 della situazione e l'entit\u00e0 della minaccia che incombeva sull'URSS e i suoi popoli. L'intervento del dittatore serv\u00ec, accompagnato da misure draconiane (secondo i ben noti metodi staliniani), a rafforzare la disciplina, mobilitare tutte le risorse e organizzare nuove armate per ricostituire un fronte difensivo. Infatti, alla met\u00e0 di luglio, lo schieramento iniziale sovietico era stato praticamente distrutto dall'attacco tedesco (oltre un milione di prigionieri solo nel primo mese di guerra). I tedeschi, dopo aver rastrellato la sacca di Minsk, procedevano rapidamente lungo la strada di Mosca. A Smolensk anche il secondo scaglione sovietico, frettolosamente organizzato, venne accerchiato (18 luglio); si scaten\u00f2 una sanguinosa battaglia, la resistenza sovietica fu aspra e, anche se al costo di gravi perdite (350 000 uomini) serv\u00ec a rallentare e contenere la progressione tedesca verso Mosca (fine luglio)." }, { "id": 1281, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali collaboratori di Mussolini si dichiararono contrari alla dichiarazione di guerra fatta a Francia e Germania", "answer": "Di fronte agli straordinari e inaspettati successi della Germania nazista tra l'aprile e il maggio del 1940, Mussolini ritiene che gli esiti della guerra siano oramai decisi, e, sia per poter ottenere eventuali compensi territoriali, sia per timore di un'eventuale invasione nazista dell'Italia se quest'ultima non si fosse schierata apertamente al fianco della Germania (come ebbe poi a spiegare lo stesso Mussolinisenza fonte), il 10 giugno dichiara guerra alla Francia e alla Gran Bretagna. Alla contrariet\u00e0 e alle rimostranze di alcuni importanti collaboratori e militari (fra cui Pietro Badoglio, Dino Grandi, Galeazzo Ciano e il generale Enrico Caviglia) Mussolini avrebbe risposto:" }, { "id": 1282, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali decisioni vennero prese durante la conferenza di Jalta", "answer": "La conferenza di Jalta fu un vertice tenutosi nel febbraio 1945 presso Livadija (3 km a ovest di Jalta), in Crimea, durante la Seconda guerra mondiale, nel quale i capi politici dei tre principali paesi Alleati presero alcune decisioni importanti sul proseguimento del conflitto, sull'assetto futuro della Polonia, e sull'istituzione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite." }, { "id": 1283, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali decisioni vennero prese durante la conferenza di Jalta", "answer": "La conferenza di Jalta \u00e8 il nome di un vertice tenutosi presso Livadija (3 km a ovest di Jalta), in Crimea, durante la Seconda guerra mondiale, nel quale i capi politici dei tre principali paesi Alleati presero alcune decisioni importanti sul proseguimento del conflitto, sull'assetto futuro della Polonia, e sull'istituzione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite." }, { "id": 1284, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali dovevano essere le caratteristiche del nuovo presidente della repubblica nel 1946", "answer": "Fu eletto dall'Assemblea Costituente capo provvisorio dello Stato al primo scrutinio il 28 giugno 1946. L'elezione fu il frutto di un lungo lavoro \"diplomatico\" fra i vertici dei principali partiti politici, i quali, superata una iniziale contrapposizione fra le candidature di Benedetto Croce e Vittorio Emanuele Orlando, avevano finalmente convenuto che si dovesse eleggere un presidente capace di riscuotere il maggior gradimento possibile presso la popolazione affinch\u00e9 il trapasso al nuovo sistema fosse il meno traumatico possibile; si convenne perci\u00f2 che dovesse scegliersi un meridionale, a compensazione della provenienza settentrionale della maggioranza dei leader politici, e che (stante il risicato - e da parte monarchica contestato - scarto dei risultati del referendum istituzionale) dovesse trattarsi di un monarchico." }, { "id": 1285, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali erano i confini dell'A.O.I.", "answer": "Era delimitata a occidente da una serie di bassure, che partono a nord dalla foce del fiume Barca seguendo la valle di detto fiume, poi quella del suo affluente di sinistra proveniente dalla zona di C\u00e0ssala, il bassopiano del Sudan, alcune paludi, parte del Lago Rodolfo e arrivano all'oceano Indiano nella regione dell'Oltregiuba, presso la foce del fiume Tana, poco a nord di Mombasa. L'A.O.I. confinava con il Sudan Anglo-Egiziano e la Colonia e protettorato del Kenya a occidente e con il Mar Rosso, il golfo di Aden e l'oceano Indiano ad oriente. Tra l'A.O.I. e il golfo di Aden si trovavano la Somalia francese e quella britannica, quest'ultima poi annessa alla Somalia Italiana dopo la sua conquista da parte delle truppe italiane durante la seconda guerra mondiale." }, { "id": 1286, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali erano i contrasti fra Cadorna e Pollio", "answer": "Bench\u00e9 con le sue dichiarazioni egli fosse allora consapevole di essersi estromesso dalla partita con le proprie mani, la nomina di Pollio inaugur\u00f2 una stagione di rapporti difficili fra le due alte personalit\u00e0, destinata a concludersi soltanto nel 1914, con la morte di quest'ultimo. All'amarezza di Cadorna per essersi visto preferire il collega (inviso in certi ambienti per le umili origini, figlio di un ex capitano dell'esercito borbonico) si aggiungevano stridenti contrasti di natura dottrinale, laddove alla rigida impostazione offensivistica del pensiero tattico cadorniano il nuovo capo di Stato Maggiore contrapponeva concezioni operative improntate a maggiore flessibilit\u00e0, e fondate sulla consapevolezza del ruolo dell'artiglieria e delle armi da fuoco moderne sul campo di battaglia. Cadorna prosegu\u00ec comunque nella carriera, e nel 1911 assunse il comando del Corpo d'armata di Genova." }, { "id": 1287, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali erano i contrasti fra Cadorna e Pollio", "answer": "Bench\u00e9 con le sue dichiarazioni egli fosse allora consapevole di essersi estromesso dalla partita con le sue proprie mani, la nomina di Pollio inaugur\u00f2 una stagione di rapporti difficili fra le due alte personalit\u00e0 destinata a concludersi soltanto nel 1914, con la morte di quest'ultimo. All'amarezza di Cadorna per essersi visto preferire il collega (a cui si rinfacciavano peraltro le umili origini, essendo questi figlio di un ex capitano dell'esercito borbonico) si aggiungevano inoltre stridenti contrasti di natura dottrinale, laddove alla rigida impostazione offensivistica del pensiero tattico cadorniano il nuovo capo di Stato Maggiore contrapponeva concezioni operative improntate ad una maggiore flessibilit\u00e0 e fondate sulla consapevolezza dell'impatto delle moderne armi da fuoco e dell'artiglieria sul campo di battaglia. La carriera di Cadorna seguit\u00f2 nonostante tutto, e nel 1911 assunse il comando del Corpo d'armata di Genova." }, { "id": 1288, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali erano i divieti imposti dalle leggi antisemite fasciste", "answer": "La legislazione antisemita comprendeva: il divieto di matrimonio tra italiani ed ebrei, il divieto per gli ebrei di avere alle proprie dipendenze domestici di razza ariana, il divieto per tutte le pubbliche amministrazioni e per le societ\u00e0 private di carattere pubblicistico \u2013 come banche e assicurazioni \u2013 di avere alle proprie dipendenze ebrei, il divieto di trasferirsi in Italia a ebrei stranieri, la revoca della cittadinanza italiana concessa a ebrei stranieri in data posteriore al 1919, il divieto di svolgere la professione di notaio e di giornalista e forti limitazioni per tutte le cosiddette professioni intellettuali, il divieto di iscrizione dei ragazzi ebrei \u2013 che non fossero convertiti al cattolicesimo e che non vivessero in zone in cui i ragazzi ebrei erano troppo pochi per istituire scuole ebraiche \u2013 nelle scuole pubbliche, il divieto per le scuole medie di assumere come libri di testo opere alla cui redazione avesse partecipato in qualche modo un ebreo. Fu inoltre disposta la creazione di scuole \u2013 a cura delle comunit\u00e0 ebraiche \u2013 specifiche per ragazzi ebrei. Gli insegnanti ebrei avrebbero potuto lavorare solo in quelle scuole." }, { "id": 1289, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali erano i divieti imposti dalle leggi antisemite fasciste", "answer": "divieto di matrimonio, vedi Impedimenti matrimoniali e Leggi razziali fasciste" }, { "id": 1290, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali erano i mezzi di difesa pi\u00f9 diffusi tra il 1915 e il 1918", "answer": "Fra il 1915 e il 1918 su questo fronte ebbe luogo una serie di importanti offensive e controffensive, intendendo ambedue le parti rompere lo stallo e sfondare le linee nemiche, ricominciando cos\u00ec la guerra di movimento. Tuttavia, la preponderanza dei mezzi di difesa quali trinceramenti, nidi di mitragliatrici e filo spinato, rispetto alle obsolete tattiche offensive, caus\u00f2 invariabilmente gravi perdite alla parte attaccante. In quest'ottica, il fronte occidentale vide nel corso del conflitto l'introduzione di nuove tecnologie militari, tra cui le armi chimiche ed i carri armati, ma fu solo con l'adozione di tattiche di combattimento pi\u00f9 moderne che verso la fine del conflitto si instaur\u00f2 un certo grado di mobilit\u00e0." }, { "id": 1291, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali erano i mezzi di difesa pi\u00f9 diffusi tra il 1915 e il 1918", "answer": "Oltre a incrementare enormemente la produzione di artiglieria e mitragliatrici, l'industria italiana inizi\u00f2 a fornire alle truppe anche nuove armi: le prime bombe a mano furono distribuite alla fine del 1915, e gli esemplari pi\u00f9 diffusi furono la SIPE e due modelli importati dalla Francia, la Excelsior-Th\u00e9venot P2 e il Petardo Th\u00e9venot; all'inizio del 1916 furono invece consegnati i primi esemplari di una bombarda capace di sparare grossi proiettili in calibro 400 mm dotati di alette, un'ottima arma per demolire i reticolati di filo spinato rimanendo al riparo delle proprie trincee. L'esercito italiano fu il primo a introdurre in servizio, nell'agosto 1915, un tipo di pistola mitragliatrice, la Villar Perosa, affiancata poi nel 1918 da altri due modelli di pi\u00f9 moderna concezione come il Beretta MAB 18 e lo OVP prodotti per\u00f2 in pochi esemplari; nel settembre 1917 furono dati in dotazione ai reparti d'assalto i primi esemplari di lanciafiamme (il francese Schilt 3 bis, poi integrato da vari modelli di produzione italiana), i quali tuttavia si rivelarono armi troppo ingombranti e vulnerabili per l'impiego negli attacchi." }, { "id": 1292, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A chi succedette Luigi Luzzati quando divenne presidente del consiglio", "answer": "Nel dicembre del 1909 divenne presidente del consiglio Sidney Sonnino, di tendenze conservatrici. A lui succedette Luigi Luzzatti." }, { "id": 1293, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A chi succedette Luigi Luzzati quando divenne presidente del consiglio", "answer": "Nel 1909 si tennero le elezioni, da cui usc\u00ec una maggioranza giolittiana. Nonostante ci\u00f2, con una manovra tipica, Giolitti lasci\u00f2 che fosse nominato presidente del consiglio Sidney Sonnino, di tendenze conservatrici; in questo modo Giolitti voleva proporsi come alternativa per un governo progressista; Sonnino si appoggiava su una maggioranza estremamente eterogenea e instabile e dopo soli tre mesi dovette dimettersi e gli succedette Luigi Luzzatti, vicino alle posizioni giolittiane." }, { "id": 1294, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A chi succedette Luigi Luzzati quando divenne presidente del consiglio", "answer": "Nel dicembre del 1909 divenne presidente del consiglio Sidney Sonnino, di tendenze conservatrici. A lui successe Luigi Luzzatti." }, { "id": 1295, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi era al comando del CSIR", "answer": "L'intervento tedesco nei Balcani fece rinviare la campagna in Russia, che venne intrapresa nel giugno 1941, con l'Operazione Barbarossa. Il governo italiano decise un'ampia partecipazione delle proprie truppe, temendo di avere un ruolo sempre pi\u00f9 marginale nella guerra, mandando in azione il Corpo di Spedizione Italiano in Russia al comando del generale Giovanni Messe. Contemporaneamente l'arrivo di Erwin Rommel in Libia vide un netto miglioramento della situazione, ma con il passare dei mesi la scarsit\u00e0 di rifornimenti dovuti all'affondamento di questi da parte degli inglesi stanziati a Malta fece arretrare nuovamente il fronte. In Russia il CSIR vinse alcune battaglie, ma, a partire da ottobre, l'inverno caus\u00f2 vari problemi ai soldati italiani, non muniti di sufficienti protezioni contro il freddo." }, { "id": 1296, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi era al comando del CSIR", "answer": "A partire dal 15 febbraio 1942 giungono in Russia numerosi rinforzi italiani a sostegno dell'avanzata tedesca: entro 5 mesi vengono inviati oltre 160.000 soldati. Il 9 luglio il CSIR viene affidato alla guida del generale Italo Gariboldi (che sostituisce il precedente comandante, il generale Giovanni Messe) e muta il proprio nome in ARMIR (\"ARMata Italiana in Russia\"), che arriver\u00e0 a contare pi\u00f9 di 200.000 uomini. L'esercito italiano si distingue per coraggio sul fronte sovietico, in particolar modo a Stalino, tuttavia appare in tutta la sua evidenza l'inadeguatezza e l'arretratezza dell'equipaggiamento in dotazione alle truppe. La battaglia di Stalingrado si rivela decisiva per il destino della campagna di Russia e, pi\u00f9 in generale, per le sorti della guerra: il 2 febbraio 1943 le forze tedesche accerchiate nella citt\u00e0 sul Volga si arrendono. Il corpo di spedizione italiano viene sconfitto a partire dal 16 dicembre 1942 nella seconda battaglia difensiva del Don; costretto ad una sfibrante ritirata nella neve subisce perdite ingenti di uomini e materiali costringendo i comandi italo-tedeschi a ordinarne il ritiro dal fronte. I superstiti faranno rientro in patria tra l'aprile e il maggio 1943: oltre 60.000 saranno i soldati ufficialmente dispersi, in gran parte prigionieri che moriranno negli anni seguenti nei campi di detenzione sovietici." }, { "id": 1297, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi era al comando del CSIR", "answer": "Il comandante del CSIR, il Generale di Corpo d'Armata Francesco Zingales, venne colto da malore durante il trasferimento e ricoverato a Vienna il 13 luglio 1941 e sostituito nell'incarico con il Gen. di CA Giovanni Messe il 17 dello stesso mese." }, { "id": 1298, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi era al comando del CSIR", "answer": "Rientrato in Italia, il 14 luglio 1941 Messe ottenne il comando dello CSIR (Corpo di Spedizione Italiano in Russia) con il quale intraprese l'avanzata tra il fiume Dniepr e il Don." }, { "id": 1299, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi era al comando del CSIR", "answer": "Il 2 giugno del 1941 Mussolini incontra nuovamente Hitler, che il 22 ordina l'attacco all'Unione Sovietica (operazione Barbarossa). In luglio viene inviato in Russia il CSIR (composto di 58.800 soldati al comando del generale di corpo d'armata Giovanni Messe), come sostegno dell'alleato tedesco. Il 25 agosto, nel Quartier generale tedesco a Rastenburg, nella Prussia orientale, il Duce passa in rassegna le truppe accanto a Hitler." }, { "id": 1300, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi era al comando del CSIR", "answer": "26 giugno - Parte per la Russia la prima divisione del Corpo di spedizione italiano (CSIR), al comando di Giovanni Messe" }, { "id": 1301, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi era al comando del CSIR", "answer": "Rientrato in Italia, il 14 luglio 1941 Messe ottenne il comando dello CSIR (Corpo di Spedizione Italiano in Russia) con il quale intraprese l'avanzata tra il fiume Dniepr e il Don. Nel luglio del 1942, il CSIR venne rinominato XXXV Corpo d'armata ed inquadrato all'interno dell'ARMIR (Armata Italiana in Russia); Messe conserv\u00f2 il comando del XXXV Corpo fino al novembre 1942, quando divergenze di opinioni con il comandante dell'armata, il generale Italo Gariboldi, lo portarono a richiedere il rimpatrio." }, { "id": 1302, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi era al comando del CSIR", "answer": "Pertanto fin dal 1\u00ba maggio 1942 venne costituito il comando dell'8\u00aa Armata, affidato al generale Italo Gariboldi, che avrebbe assorbito le divisioni del CSIR, trasformato in XXXV Corpo d'armata sempre al comando del generale Giovanni Messe, integrate dalle nuove formazioni del 2\u00ba Corpo d'armata e del Corpo d'armata alpino . Le forze dell'8\u00aa Armata (note anche come ARMIR) vennero attivate in Russia il 9 luglio 1942, quando gi\u00e0 l'operazione Blu era in pieno svolgimento, ed inizialmente vennero frazionate in due gruppi: il II ed il XXXV Corpo d'armata in marcia verso il Don ed il Corpo d'armata alpino a disposizione del Gruppo d'armate A per partecipare all'offensiva nel Caucaso. Di fatto, il 19 agosto, anche il Corpo d'armata alpino venne assegnato al comando del generale Gariboldi, dato che il comandante dell'8\u00aa Armata preferiva mantenere l'unit\u00e0 di tutte le sue formazioni ed anche perch\u00e9 sembrava non necessario l'impiego degli Alpini nel Caucaso di cui era ritenuta imminente la conquista da parte delle eccellenti divisioni da montagna tedesche ; ." }, { "id": 1303, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi era al comando del CSIR", "answer": "L'intervento tedesco nei Balcani fece rinviare la campagna in Russia, in quanto i nazisti avevano interesse a proteggere dagli inglesi gli stati satelliti. Nel giugno 1941, comunque venne intrapresa la campagna militare, con l'Operazione Barbarossa. Il governo italiano decise un'ampia partecipazione delle proprie truppe, temendo di avere un ruolo sempre pi\u00f9 marginale nella guerra, mandando in azione il CSIR al comando del generale Giovanni Messe. Contemporaneamente l'arrivo di Erwin Rommel in Libia vide un netto miglioramento della situazione, ma con il passare dei mesi la scarsit\u00e0 di rifornimenti dovuti all'affondamento di questi da parte degli inglesi stanziati a Malta fece arretrare nuovamente il fronte. In Russia il CSIR vinse alcune battaglie, ma, a partire da ottobre, l'inverno caus\u00f2 vari problemi ai soldati italiani, non muniti di sufficienti protezioni contro il freddo." }, { "id": 1304, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali erano i partiti della Prima Repubblica Italiana", "answer": "I principali partiti della Prima Repubblica erano le tre formazioni che avevano combattuto insieme sul fronte antifascista nel biennio 1943-45 durante la Resistenza, cio\u00e8 la Democrazia Cristiana, il Partito Socialista Italiano e il Partito Comunista Italiano. Dopo la fine della lotta partigiana, la competizione politica rimase costantemente caratterizzata dalla contrapposizione tra la DC e il PCI, il quale nei primi anni aveva formato un blocco unico anche col PSI. Da allora, le percentuali rappresentative dell'elettorato saranno in misura media del 35-40% per la DC, del 10-15% per il PSI, e del 25-30% per il PCI." }, { "id": 1305, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali erano i termini dell'accordo tra Mussolini e Pierre Laval", "answer": "Tra il 4 e il 7 gennaio 1935 Mussolini incontr\u00f2 a Roma il ministro degli esteri francese Pierre Laval: vennero firmati accordi in virt\u00f9 dei quali la Francia si impegnava a cedere all'Italia la Somalia francese (attuale Gibuti), a riconoscere le consistenti minoranze italiane presenti in Tunisia (che era stata oggetto di rivendicazione da parte italiana) e ad appoggiare diplomaticamente l'Italia in caso di una guerra contro l'Etiopia. Laval e Mussolini speravano cos\u00ec in un reciproco avvicinamento fra Italia e Francia, al fine di dar vita ad un'alleanza in funzione anti-nazista." }, { "id": 1306, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali erano i termini dell'accordo tra Mussolini e Pierre Laval", "answer": "L'accordo franco-italiano del 1935 chiamato comunemente trattato Mussolini-Laval o accordi Mussolini-Laval \u00e8 stato un trattato stipulato tra il capo del governo e ministro degli esteri italiano Benito Mussolini e il ministro degli esteri francese Pierre Laval. Il trattato \u00e8 stato firmato a Palazzo Venezia a Roma, all'epoca sede del Gran Consiglio del Fascismo il 7 gennaio 1935. Venne approvato dall'Assemblea Nazionale e entr\u00f2 in vigore con la legge francese del 26 marzo 1935, invece non fu mai approvata dal Parlamento italiano7 janvier 1935 - Accord franco-italien (Laval-Mussolini) (extrait). L'accordo oltre a prevedere uno scambio di territori serviva a fare un fronte comune contro la Germania nazista e a dare all'Italia il via libera francese alla conquista dell'EtiopiaXXIX Legislatura del Regno d'Italia. Il presupposto al trattato era il Patto di Londra e l'Italia rivendicava altri territori oltre all'Oltregiuba, gi\u00e0 ceduto dalla Gran Bretagna all'Italia nel 1924." }, { "id": 1307, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali erano i termini dell'accordo tra Mussolini e Pierre Laval", "answer": "Tra il 4 e il 7 gennaio 1935 Mussolini incontra a Roma il ministro degli esteri francese Pierre Laval: vengono firmati accordi in virt\u00f9 dei quali la Francia si impegna a cedere all'Italia la Somalia francese (attuale Gibuti), a riconoscere le consistenti minoranze italiane presenti in Tunisia (che era stata oggetto di rivendicazione da parte italiana) e ad appoggiare diplomaticamente l'Italia in caso di una guerra contro l'Etiopia.A tale accordo si fa riferimento in Langer, William L. (a cura di) An Encyclopaedia of World History, Houghton Mifflin Company, Boston, 1948, p. 990. Laval e Mussolini speravano cos\u00ec in un reciproco avvicinamento fra Italia e Francia, al fine di dar vita ad un'alleanza in funzione anti-nazista.R. De Felice, Mussolini il duce, cit. pp. 395 e ss." }, { "id": 1308, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali erano i termini dell'accordo tra Mussolini e Pierre Laval", "answer": "4 gennaio - Il ministro degli Esteri francese Pierre Laval giunge a Roma e nel corso della sua visita assicura al duce \"mano libera\" in Etiopia" }, { "id": 1309, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali erano i termini dell'accordo tra Mussolini e Pierre Laval", "answer": "Tra il 4 e il 7 gennaio 1935 Mussolini incontr\u00f2 a Roma il ministro degli esteri francese Pierre Laval, col quale vennero firmati accordi in virt\u00f9 dei quali la Francia accordava all'Italia delle rettifiche di frontiera fra la Libia e l'Africa Equatoriale francese, fra l'Eritrea e la Costa francese dei Somali e la sovranit\u00e0 sull'isola di Dumerrah. L'accordo conteneva soprattutto un esplicito \"desistment\" francese per una non ben specificata penetrazione italiana in Etiopia.Langer, William L. (ed.), An Encyclopaedia of World History. Houghton Mifflin Company, Boston, 1948, p. 990. Tale parola, correttamente tradotta come \"disinteressamento\", venne interpretata dal governo italiano come \"mano libera\" da parte della Francia all'invasione dell'Etiopia. Laval sperava in tal modo di avvicinare Mussolini alla Francia, al fine di dar vita a un'alleanza in funzione anti-nazista (Hitler rivendicava l'Alsazia-Lorena, persa dai tedeschi dopo la prima guerra mondiale)." }, { "id": 1310, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali erano i timori di Mussolini nei confronti di Dino Grandi", "answer": "Fu a questo punto che l'attivismo del ministro richiam\u00f2 l'attenzione di Mussolini, il quale ancora una volta temette che Grandi avrebbe potuto guadagnare pi\u00f9 prestigio di lui e \u00abscippargli\u00bb il ruolo di interlocutore nazionale esterno. L'occasione fu data dalle concessioni dialettiche che il ministro cominciava ad avallare informalmente in tema di disarmo ; sebbene al tempo le fabbriche d'armi e dunque la capacit\u00e0 di armamento costituissero uno dei primati italiani, e sebbene tutta la non esigua tecnologia industriale civile fosse accompagnata da una non occulta analoga produzione militare, tali che l'Italia poteva considerare eventuali concessioni come nei fatti niente affatto significative, Mussolini non amava parlare della sicurezza patria con altri. Accusando Grandi di essere andato a letto con l' Inghilterra e con la Francia , lo rimosse dall'incarico, nominandolo ambasciatore a Londra; non un \u00abpromoveatur\u00bb, ma certo in tutto un \u00abamoveatur\u00bb." }, { "id": 1311, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali erano i timori di Mussolini nei confronti di Dino Grandi", "answer": "Per questo fu avvicinato Dino Grandi, uno dei gerarchi pi\u00f9 intelligenti e prestigiosi dell'\u00e9lite di comando, che in giovent\u00f9 si era evidenziato come il solo vero potenziale antagonista di Mussolini all'interno del Partito Nazionale Fascista, e del quale si aveva motivo di sospettare che avesse di molto rivisto le sue idee sul regime. A Grandi, attraverso garbati e fidati mediatori fra i quali il Conte d'Acquarone, ministro della Real Casa, e lo stesso Pietro Badoglio, si prospett\u00f2 l'opportunit\u00e0 di avvicendare il dittatore e si convenne che la stagione del fascismo originale, quello dell'\"idea pura\" dei fasci di Combattimento, era finita ed il regime si era irrimediabilmente annacquato in un qualunque sistema di gestione del potere, avendo perso ogni speranza di sopravvivere a se stesso." }, { "id": 1312, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali forze si opposero durante la battaglia di Stalingrado", "answer": "Con il termine battaglia di Stalingrado (in russo: \u0441\u0442\u0430\u043b\u0438\u043d\u0433\u0440\u0430\u0434\u0441\u043a\u0430\u044f \u0431\u0438\u0442\u0432\u0430?, traslitterato: Stalingradskaja bitva, in tedesco Schlacht von Stalingrad) si intendono i duri combattimenti svoltisi durante la seconda guerra mondiale che, tra l'estate del 1942 ed il 2 febbraio 1943, opposero i soldati dell'Armata Rossa alle forze tedesche, italiane, rumene ed ungheresi per il controllo della regione strategica tra il Don e il Volga e dell'importante centro politico ed economico di Stalingrado (oggi Volgograd), sul fronte orientale." }, { "id": 1313, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali furono gli anni del fronte orientale della seconda guerra mondiale", "answer": "Il Fronte orientale, noto anche come campagna di Russia, durante la seconda guerra mondiale rappresent\u00f2 di gran lunga il pi\u00f9 importante teatro della guerra tra le potenze Alleate (in particolare l'Unione Sovietica) e la Germania nazista, e, pi\u00f9 in generale, lo scenario fondamentale che decise, negli anni tra il 1941 e il 1945, la seconda guerra mondiale in Europa." }, { "id": 1314, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali furono gli effetti della pubblicazione del Patto di Londra", "answer": "Il patto rest\u00f2 segreto sino alla sua inattesa pubblicazione, alla fine del 1917, da parte dei bolscevichi, appena giunti al potere in seguito alla Rivoluzione russa. Il governo rivoluzionario, infatti, diede immediata e massima pubblicit\u00e0 ai patti diplomatici segreti rinvenuti negli archivi zaristi, e tra essi il \"Patto di Londra\". La pubblicazione ebbe vasta risonanza internazionale e caus\u00f2 grave imbarazzo alle potenze firmatarie, suscitando inquietudine presso l'opinione pubblica mondiale e ponendo in scacco il metodo della \"diplomazia segreta\", seguito da decenni dalle potenze europee. L'emergere del Patto di Londra diede il via ad una modifica degli orientamenti politici internazionali che influ\u00ec notevolmente sulla sua non completa implementazione a guerra finita. La risoluta opposizione alla diplomazia segreta, e la sua denuncia quale metodo inaccettabile nelle relazioni internazionali, fu uno dei principali motivi ispiratori della stesura, da parte del presidente degli Stati Uniti, Woodrow Wilson, dei suoi celebri Quattordici punti e, non a caso, il presidente statunitense si oppose risolutamente alla completa realizzazione delle rivendicazioni territoriali italiane basate sul Patto di Londra - per altro mai firmato dagli Stati Uniti - non riconoscendo ad esso, come ad accordi similari con altri paesi, alcuna validit\u00e0." }, { "id": 1315, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali furono i risultati della divisione Sforzesca", "answer": "Tra il 20 agosto 1942 e il 1\u00ba settembre le truppe sovietiche scatenarono un'offensiva di vaste proporzioni contro i reparti ungheresi, tedeschi e italiani, che subirono il peso maggiore dell'attacco, schierati nell'ansa settentrionale del Don. Nel settore dell'ARMIR, i russi erano riusciti a stabilire due teste di ponte nei villaggi di Bobrovskij (presso Serafimovic) e Kremenskaya (a circa 40 chilometri a est di Serafimovic) e da qui colpirono con tre divisioni (97\u00aa, 203\u00aa e 14\u00aa della Guardia) la divisione Sforzesca, composta da elementi al battesimo del fuoco e sfiancati dalle lunghe marce per raggiungere il fronte (anche 50 chilometri al giorno). L'ordine di resistere a ogni costo su un fronte di 25 chilometri fu eseguito dalla Sforzesca con abnegazione, ma dopo due giorni di aspri combattimenti la divisione venne travolta. Gli italiani riuscirono a chiudere la pericolosa falla intervenendo con reparti della Celere, tra cui il Savoia Cavalleria e un battaglione di Camicie Nere, il Battaglione alpini sciatori \"Monte Cervino\" e in seguito anche la 2\u00aa Divisione alpina \"Tridentina\"." }, { "id": 1316, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali furono i termini dell'accordo segreto tra governo italiano e greco riguardo all'occupazione di Adalia", "answer": "Tra il governo italiano e quello greco sorse un'aspra controversia, poi risolta con un accordo segreto sottoscritto il 29 luglio 1919 da Tittoni e da Venizelos in cui l'Italia rinunciava a Adalia e alle isole del Dodecanneso salvo Rodi, in cambio dell'appoggio greco ad un \u201cmandato\u201d italiano sull'Albania. Tale accordo, peraltro, fu denunciato dal successivo Ministro degli esteri italiano Carlo Sforza (giugno 1920)." }, { "id": 1317, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali furono le azioni pi\u00f9 clamorose dei GAP", "answer": "Il 23 marzo 1944, alle ore 15 circa, un gruppo di 16 partigiani appartenenti ai GAP (Gruppi di Azione Patriottica) attu\u00f2, in pieno giorno, un clamoroso attentato contro un reparto armato di 160 SS in marcia lungo Via Rasella. Una carica esplosiva, nascosta in un carretto, venne fatta esplodere al centro della colonna tedesca, mentre altri partigiani lanciavano bombe e sparavano raffiche di mitra verso la coda del reparto. Nell'immediatezza dell'evento rimasero uccisi 32 militari tedeschi e 110 rimasero feriti, oltre a 2 vittime civili. Dei feriti, uno mor\u00ec poco dopo il ricovero, mentre era in corso la preparazione della rappresaglia, che fu dunque calcolata in base a 33 vittime germaniche. Nei giorni seguenti sarebbero deceduti altri 9 militari feriti, portando cos\u00ec a 42 il totale dei caduti.. I nazisti vollero attuare subito una spaventosa rappresaglia per punire e terrorizzare tutta la citt\u00e0: Hitler intim\u00f2 la fucilazione, entro le 24 ore, di dieci italiani per ogni tedesco ucciso." }, { "id": 1318, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali furono le azioni pi\u00f9 clamorose dei GAP", "answer": "L'attentato di via Rasella fu un'azione della Resistenza romana condotta il 23 marzo 1944 dai Gruppi di Azione Patriottica (GAP) contro un reparto delle truppe d'occupazione tedesche, l'11\u00aa compagnia del III battaglione del Polizeiregiment \"Bozen\", appartenente alla Ordnungspolizei (polizia d'ordine). Fu il pi\u00f9 sanguinoso e clamoroso attentato urbano antitedesco in tutta l'Europa occidentale." }, { "id": 1319, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali furono le azioni pi\u00f9 clamorose dei GAP", "answer": "I GAP furono protagonisti di numerose azioni: la prima il 18 ottobre 1943, quando attaccarono con bombe a mano un corpo di guardia della Milizia; poi, dal dicembre 1943 al marzo 1944, i GAP attaccarono pressoch\u00e9 ogni giorno mezzi e uomini dei nazifascisti; fra le azioni pi\u00f9 importanti: un attacco con bombe a mano contro militari tedeschi il 18 dicembre; un attentato dinamitardo contro il Tribunale di guerra tedesco il 19 dicembre; un attentato con spezzoni esplosivi contro un corteo di volontari della Guardia nazionale repubblicana nel mese di marzo. Secondo Alessandro Portelli, nessuna di queste azioni fu seguita da alcuna rappresaglia tedesca su ostaggi civili, bench\u00e9 in esse fossero morti complessivamente pi\u00f9 di dieci uomini dell'esercito occupante. Di rilievo, tra quelle sopra menzionate, l'azione del 19 dicembre 1943, quando i GAP penetrarono in zona di alta sicurezza e fecero esplodere ordigni contro l'Hotel Flora, sede del Tribunale Militare germanico." }, { "id": 1320, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali furono le caratteristiche per le quali era noto Pajetta", "answer": "Fu deputato al Parlamento nazionale dal 1946 fino alla morte, e al Parlamento europeo dal 1984. Morigerato nella vita privata (viveva in un piccolo appartamento di un anonimo condominio di via Monteverde), in Parlamento e sui giornali dell'epoca, Pajetta era noto per la veemenza e la causticit\u00e0 dei suoi discorsi: fu lui che nella primavera del 1953 - durante la discussione della cosiddetta legge truffa - entr\u00f2 a Montecitorio con una riga di sangue che scorreva dal capo, lamentando che un cordone di \"celerini di Scelba schierato davanti alla Standa di via del Corso\" aveva impedito il passaggio di alcuni deputati socialisti e comunisti verso la Camera, e che alla sua esibizione del tesserino di parlamentare avevano risposto manganellandolo. Fino agli anni sessanta capit\u00f2 spesso che alla Camera, nella foga della discussione, saltasse fuori dal suo banco per andare ad \"invadere\" le postazioni altrui ed era perci\u00f2 considerato anche una figura \"pittoresca\" della politica italiana di allora. Grande era anche la sua capacit\u00e0 oratoria che gli permetteva, con una sola battuta, di mettere in ridicolo il discorso degli avversari politici. Per questo era l'uomo di punta del PCI durante le messe in onda di Tribuna Politica, alle quali parteciper\u00e0 assiduamente, contribuendo a rendere celebri alcune puntate di quella storica trasmissione RAI." }, { "id": 1321, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi era al comando della Falange Espa\u00f1ola de las J.O.N.S", "answer": "La Falange Espa\u00f1ola de las J.O.N.S fu un movimento politico di ispirazione fascista fondato nella Spagna della Seconda repubblica da Jos\u00e9 Antonio Primo de Rivera nel 1933. Nel 1937, in piena guerra civile, fusosi con il movimento nazionalista, diede vita a un altro partito (Falange Espa\u00f1ola Tradicionalista y de las Juntas de Ofensiva Nacional Sindicalista, abbr. FET y de las JONS, sciolto nel 1977), in cui confluirono le forze legate ai vecchi valori monarchici, clericali e conservatori. Il generale Franco ne assurse a leader indiscusso e nel 1939, diventata partito unico franchista (Movimento Nacional), la Falange sopravvisse come partito di riferimento della dittatura fino alla sua caduta." }, { "id": 1322, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi era al comando della Falange Espa\u00f1ola de las J.O.N.S", "answer": "La Falange Espa\u00f1ola de las J.O.N.S fu un movimento politico di ispirazione fascista fondato nella Spagna della Seconda repubblica da Jos\u00e9 Antonio Primo de Rivera nel 1933. Nel 1937, in piena guerra civile, fusosi con il movimento tradizionalista, diede vita a un altro partito (Falange Espa\u00f1ola Tradicionalista y de las Juntas de Ofensiva Nacional Sindicalista, abbr. FET y de las JONS, sciolto nel 1977), in cui confluirono le forze legate ai vecchi valori monarchici, clericali e conservatori. Il generale Franco ne assurse a leader indiscusso e nel 1939, diventata partito unico franchista (Movimento Nacional), la Falange sopravvisse come partito di riferimento della dittatura fino alla sua caduta." }, { "id": 1323, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi era al comando della Falange Espa\u00f1ola de las J.O.N.S", "answer": "Il governo provvisorio governava sui territori controllati dai nazionalisti durante la durissima guerra civile spagnola: la sua azione politica principale in questo periodo fu il consolidamento delle forze politiche eterogenee di destra, tradizionaliste (Carlismo) e fasciste (Falange Espa\u00f1ola y de las JONS), che nel 1937 Franco unific\u00f2 di forza nella Falange Espa\u00f1ola Tradicionalista y de las JONS." }, { "id": 1324, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali furono le citt\u00e0 pi\u00f9 colpite dai massacri da parte dei partigiani jugoslavi", "answer": "Dopo la liberazione dall'occupazione tedesca, a partire dal maggio del 1945, nelle province di Gorizia , Trieste , Pola e Fiume il potere venne assunto dalle forze partigiane jugoslave; tale periodo fu funestato da arresti, sparizioni e uccisioni di centinaia di persone, alcune delle quali gettate nelle foibe ancora vive. A Gorizia, Trieste e Pola le violenze cessarono solamente dopo la sostituzione della amministrazione jugoslava con quella degli alleati, che avvenne il 12 giugno 1945 a Gorizia e Trieste, ed il 20 giugno a Pola; invece a Fiume, semplicemente, gli alleati non giunsero mai, e le persecuzioni continuarono imperterrite." }, { "id": 1325, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi era proprietario della Sacra Sindone nel 1931", "answer": "Poi, dal 3 al 24 maggio 1931, vi fu l'ostensione della Sacra Sindone, la prima dal 1898, durante la quale casa Savoia (allora proprietaria della reliquia) fu sempre presente: Umberto nel pomeriggio del 3, in rappresentanza del re, con la moglie, la sorella Mafalda, e Bona di Savoia-Genova con il marito Conrad di Baviera e Lydia d'Arenberg, consegn\u00f2 le chiavi dell'urna che la conteneva all'arcivescovo Maurilio Fossati e forn\u00ec gran parte dei 61 pezzi esposti nella mostra che accompagn\u00f2 l'evento, come quadri e oggetti liturgici. In segno di devozione, Maria Jos\u00e9 don\u00f2 il proprio manto di nozze, da cui vennero ricavati otto pianete. Infine, nel luglio 1931, ci furono le esequie solenni di Emanuele Filiberto, duca d'Aosta. A questi impegni, di carattere prettamente dinastico, se ne affiancavano di politici, nei quali il regime richiedeva la presenza del futuro sovrano: gare di sci per la Coppa delle Federazioni fasciste, l'inaugurazione della nuova Casa del fascio di Torino, sfilate della Milizia, l'inaugurazione della Casa torinese del balilla." }, { "id": 1326, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali furono le conseguenze del Trattato di Rapallo", "answer": "In base al trattato di Rapallo 356.000 sudditi dell'Impero austro-ungarico di lingua italiana ottennero la cittadinanza italiana, mentre circa 15.000 di essi divennero sudditi del Regno dei Serbi, Croati e Sloveni." }, { "id": 1327, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali furono le conseguenze del Trattato di Rapallo", "answer": "In base al trattato di Rapallo 356.000 sudditi dell'Impero austro-ungarico di lingua italiana ottennero la cittadinanza italiana, mentre circa 15.000 di essi rimasero in territori assegnati al Regno dei Serbi, Croati e Sloveni." }, { "id": 1328, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali furono le principali destinazioni della grande emigrazione", "answer": "Si pu\u00f2 distinguere l'emigrazione italiana in due grandi periodi: quello della grande emigrazione tra la fine del XIX secolo e gli anni trenta del XX secolo (dove fu preponderante l'emigrazione americana) e quello dell'emigrazione europea, che ha avuto inizio a partire dagli anni cinquanta." }, { "id": 1329, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali furono le principali destinazioni della grande emigrazione", "answer": "La grande emigrazione ha avuto come punto d'origine la diffusa povert\u00e0 di vaste aree dell'Italia e la voglia di riscatto d'intere fasce della popolazione, la cui partenza signific\u00f2 per lo Stato e la societ\u00e0 italiana un forte alleggerimento della \"pressione demografica\". Essa ebbe come destinazioni soprattutto l'America del sud ed il Nord America (in particolare Argentina, Stati Uniti e Brasile, paesi con grandi estensioni di terre non sfruttate e necessit\u00e0 di manodopera) e, in Europa, la Francia. Ebbe modalit\u00e0 e forme diverse a seconda dei paesi di destinazione." }, { "id": 1330, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali furono le principali destinazioni della grande emigrazione", "answer": "Brindisi \u00e8 stata oggetto di un'ampia emigrazione durante il Novecento, cos\u00ec come tutte le citt\u00e0 del Mezzogiorno. L'emigrazione riguardava soprattutto le fasce sociali pi\u00f9 basse che abbandonavano le campagne . L'emigrazione pu\u00f2 essere ricondotta in due grandi ondate. La prima, che ha il suo picco negli anni immediatamente precedenti e seguenti la prima guerra mondiale, ha per meta esclusiva le Americhe (Stati Uniti, Argentina, Brasile), per poi dirigersi verso l'Europa centro-settentrionale, che diviene cos\u00ec la destinazione principale dell'emigrazione pugliese. Quella dopo la seconda guerra mondiale, attratta dallo sviluppo industriale di alcune aree settentrionali del Paese: il Piemonte e la Lombardia, in particolare Milano." }, { "id": 1331, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali furono le principali destinazioni della grande emigrazione", "answer": "La grande emigrazione ha avuto come punto d'origine la diffusa povert\u00e0 di vaste aree dell'Italia e la voglia di riscatto d'intere fasce della popolazione, la cui partenza signific\u00f2 per lo Stato e la societ\u00e0 italiana un forte alleggerimento della \"pressione demografica\": infatti in media ogni famiglia aveva ben dieci o pi\u00f9 figli. Essa ebbe come destinazioni soprattutto l'America del sud ed il Nord America (in particolare Argentina, Stati Uniti e Brasile, paesi con grandi estensioni di terre non sfruttate e necessit\u00e0 di mano d'opera) e, in Europa, la Francia. Ebbe modalit\u00e0 e forme diverse a seconda dei paesi di destinazione." }, { "id": 1332, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali furono le principali destinazioni della grande emigrazione", "answer": "Alla fine del XIX secolo l'Italia \u00e8 un paese di emigrazione di massa, fenomeno che si manifesta prima nelle regioni settentrionali e poi in quelle meridionali. Le principali destinazioni sono le Americhe (Stati Uniti, Argentina, Brasile) e l'Europa centro-settentrionale (in modo particolare la Germania). Nel XX secolo l'emigrazione diviene anche interna, attratta dallo sviluppo industriale di alcune aree settentrionali del Paese. Il numero di Italiani residenti all'estero che conservano la cittadinanza italiana \u00e8 stimato in circa 4 200 000." }, { "id": 1333, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali gruppi si mobilitarono in una campagna per trascinare l'Italia in guerra contro l'Austria-Ungheria", "answer": "Sebbene nazionalisti ed interventisti mussoliniani si odiassero profondamente, essi condivisero insieme ai futuristi, ai vociani ed al poeta Gabriele D'Annunzio una feroce campagna per trascinare l'Italia in guerra. I fini - chiaramente - erano radicalmente differenti: mentre per l'interventismo nazionalista si trattava semplicemente di \"chiudere i conti\" con l'Austria-Ungheria, negli intenti di futuristi e sindacalisti rivoluzionari la guerra doveva diventare il punto di rottura e la spinta propulsiva grazie alla quale le masse avrebbero preso coscienza della loro condizione innescando un processo rivoluzionario." }, { "id": 1334, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali gruppi sociali espressero il loro consenso verso le azioni squadriste nel 1920", "answer": "Nonostante il loro carattere violento e intimidatorio, le azioni squadriste riscossero inizialmente un ampio consenso da parte degli strati della borghesia pi\u00f9 reazionari e pi\u00f9 conservatori; verso la fine del 1920, non solo i conservatori, ma anche esponenti popolari e repubblicani consideravano il fascismo uno strumento utile sia a ridurre la forza delle organizzazioni sindacali e politiche dei lavoratori, sia a fare pressione sul governo per indurlo a parteggiare in modo pi\u00f9 risoluto a favore delle classi possidenti e ad abbandonare l'atteggiamento di neutralit\u00e0 nei conflitti sindacali che aveva caratterizzato il liberalismo giolittiano. Come documento di questa simpatia di cui il fascismo inizialmente godeva presso gli ambienti moderati, \u00e8 stato citato ad esempio un commento attribuito ad Alcide De Gasperi:" }, { "id": 1335, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali gruppi sociali espressero il loro consenso verso le azioni squadriste nel 1920", "answer": "Cos\u00ec, mentre i socialisti erano dilaniati dalle diatribe interne e dalla concorrenza sindacale delle leghe bianche dei Popolari sturziani, schiere di appartenenti alla piccola borghesia agraria, artigiana o del commercio, allarmati dalle occupazioni e dai disordini, confluirono nel movimento guidato da Mussolini. In pochi mesi si costituirono in Italia oltre 800 nuovi Fasci, con circa 250.000 iscritti, i quali diedero vita alle squadre d'azione, dette spregiativamente \"squadracce\" dagli avversari politici, che contrastarono le leghe rosse e bianche, durante gli scioperi o le azioni di occupazione, in un diffuso clima di violenza politica. La direzione velleitaria e confusa delle occupazioni, che aveva mostrato l'incapacit\u00e0 delle forze politiche pi\u00f9 radicali a sviluppare una reale e progressiva azione rivoluzionaria, fu immediatamente chiara a molti politici, in particolar modo a Gramsci e a Giolitti, subentrato al secondo governo Nitti. Nel settembre 1920 Giolitti riusc\u00ec a spezzare il fronte occupazionista, attraverso la concessione di limitati progressi salariali, ottenendo il ritorno della legalit\u00e0. Stabilita una temporanea pace sociale interna, affront\u00f2 la questione di Fiume, deciso a risolvere il problema internazionale della Reggenza del Carnaro. Dopo serrate trattative fra Italia, Iugoslavia e D'Annunzio, Giolitti diede il via all'azione militare, volta a sgomberare con la forza i legionari dal comune carnero, culminata con Natale di sangue del 1920." }, { "id": 1336, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali innovazioni tecnologiche ebbero un ruolo cruciale nella seconda guerra mondiale", "answer": "Tecnologia e logistica svolsero un ruolo decisivo per lo svolgimento e gli esiti della seconda guerra mondiale. Anche in questi settori, per la prima volta, fu guerra totale. Se, infatti, durante la Grande Guerra comparvero gi\u00e0 molte innovazioni, spesso a livello di prototipo, fu solo nel secondo conflitto che esse acquistarono un'importanza cruciale. Ricordiamo, tra le altre, l'aeronautica militare, con l'arma micidiale del bombardamento aereo, i carri armati, i sottomarini, la crittografia, e, infine, la bomba atomica." }, { "id": 1337, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali isole furono occupate dagli anglo-americani nel giugno del 1943", "answer": "I primi segnali di inizio dell'invasione terrestre si ebbero l'11 giugno 1943, con la presa dell'isola di Pantelleria, primo lembo di terra italiana a cadere in mano alleata, a cui fece seguito la conquista delle tre isole Pelagie. Lampedusa fu presa il 13 giugno, mentre Linosa fu occupata il 13 e Lampione il 14. In tre settimane di attacchi aerei, i bombardieri anglo-statunitensi rovesciarono sulla sola isola di Pantelleria - 12 chilometri di lunghezza per 7 di larghezza - quasi 6000 tonnellate di esplosivi. Nei punti pi\u00f9 tempestati dal bombardamento caddero all'incirca 293 bombe per chilometro quadrato, e quando le navi alleate si presentarono davanti all'isola per dare gli ultimi colpi in protezione agli sbarchi, furono accolte dal completo silenzio delle batterie italiane. L'ammiraglio Gino Pavesi, comandante militare dell'isola, aveva gi\u00e0 ottenuto da Mussolini il permesso di arrendersi, e i 11.399 soldati italiani della guarnigione caddero prigionieri senza nemmeno sparare un colpo." }, { "id": 1338, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali isole furono occupate dagli anglo-americani nel giugno del 1943", "answer": "L'attacco all'Italia fu deciso da americani ed inglesi durante la Conferenza di Casablanca del 14 gennaio 1943 (a tal proposito, celebre rimase la definizione dell'Italia di Winston Churchill: \u00abL'Italia \u00e8 il ventre molle dell'Asse\u00bb) e la pianificazione e l'organizzazione venne affidata al generale Dwight Eisenhower. In giugno gli inglesi sbarcarono nelle isole di Pantelleria e Lampedusa. Preceduto da intensi bombardamenti, il 10 luglio 1943 inizi\u00f2 lo sbarco in Sicilia della VII armata americana del generale George Patton e dell'VIII armata inglese di Montgomery (rispettivamente nel golfo di Gela e in quello di Siracusa)." }, { "id": 1339, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali isole furono occupate dagli anglo-americani nel giugno del 1943", "answer": "L'operazione Husky, il nome in codice alleato per designare l'invasione della Sicilia, ebbe inizio il 9 luglio 1943, preceduta nel mese di giugno dall'occupazione delle isole di Lampedusa, Linosa, Lampione e Pantelleria, la quale cadde il 12 giugno, dopo avere subito intensi bombardamenti da parte della Royal Air Force (che aveva perso quarantacinque aerei abbattuti dalla contraerea italiana), e venne occupata da reparti di una divisione britannica senza incontrare resistenza." }, { "id": 1340, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali leggi stabilirono il diritto alle donne di avere un periodo di licenza prima e dopo il parto", "answer": "La legge 22 marzo 1934 n. 654 per la tutela della maternit\u00e0 delle lavoratrici e la legge 26 aprile 1934 n. 653 per la tutela del lavoro della donna e del fanciullo stabilirono il diritto alla conservazione del posto di lavoro per le lavoratrici incinte, un periodo di licenza prima e dopo il parto, e permessi obbligatori per l'allattamento (per le aziende con pi\u00f9 di 50 operaie vi era l'obbligo di predisporre un locale per tale scopo)." }, { "id": 1341, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali movimenti e partiti non aderirono al CLN", "answer": "Rimasero fuori dal CLN il Partito Repubblicano Italiano , pur partecipando alla Resistenza, per la sua posizione istituzionale che comportava una pregiudiziale antimonarchica-istituzionale, ed anche alcuni gruppi di sinistra che non accettavano il compromesso dell'unit\u00e0 nazionale su cui si basava il CLN che prevedeva la \"precedenza alla lotta contro il nemico esterno, spostando a dopo la vittoria il problema dell'assetto Istituzionale dello Stato\"." }, { "id": 1342, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi era capo dello stato maggiore del quadrumvirato", "answer": "Era quindi il preambolo al passo successivo. Il quadrumvirato avrebbe dichiarato l'assunzione di pieni poteri da Perugia , dove si era installato presso l'Hotel Brufani, ed avrebbe assunto i poteri effettivi nella notte tra il 26 e il 27 ottobre. Dino Grandi , di rientro da una missione a Ginevra , era stato nominato capo di stato maggiore del quadrumvirato. Truppe fasciste avrebbero poi dovuto occupare uffici pubblici, stazioni, centrali telegrafiche e telefoniche." }, { "id": 1343, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi era capo dello stato maggiore del quadrumvirato", "answer": "Era quindi il preambolo al passo successivo. A condurre la marcia sarebbe stato un quadrumvirato composto da Italo Balbo (uno dei ras pi\u00f9 famosi), Emilio De Bono (comandante della Milizia), Cesare Maria De Vecchi (un generale non sgradito al Quirinale) e Michele Bianchi (segretario del partito fedelissimo di Mussolini). Il quadrumvirato avrebbe dichiarato l'assunzione di pieni poteri da Perugia, dove si era installato presso l'Hotel Brufani, ed avrebbe assunto i poteri effettivi nella notte tra il 26 e il 27 ottobre. Dino Grandi, di rientro da una missione a Ginevra, era stato nominato capo di stato maggiore del quadrumvirato." }, { "id": 1344, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali norme entrarono in vigore quando Grandi fu ministro della giustizia", "answer": "Fu sottosegretario all'Interno ed agli Esteri dal 1924 al 1929, ministro degli Esteri dal 1929 al 1932 quando lasci\u00f2 il suo incarico a capo del Ministero per andare nel mese di luglio a Londra, ove rimase come ambasciatore fino al 1939; fu infine ministro della Giustizia e dal 30 novembre 1939 presidente della Camera dei Fasci e delle Corporazioni. Si deve al guardasigilli Grandi l'ultimazione della codificazione, con l'entrata in vigore nel 1942 del codice civile e di quello di procedura civile e del codice della navigazione, nonch\u00e9 della legge fallimentare, dell'ordinamento giudiziario e di altre norme speciali. Segu\u00ec in prima persona le fasi finali della codificazione, avvalendosi di giuristi di altissimo livello, molti dei quali (come Piero Calamandrei e Francesco Messineo) notoriamente antifascisti." }, { "id": 1345, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali nuove tecnologie militari vennero introdotte sul fronte occidentale tra il 1915 e il 1918", "answer": "Fra il 1915 e il 1918 su questo fronte ebbe luogo una serie di importanti offensive e controffensive, intendendo ambedue le parti rompere lo stallo e sfondare le linee nemiche, ricominciando cos\u00ec la guerra di movimento. Tuttavia, la preponderanza dei mezzi di difesa quali trinceramenti, nidi di mitragliatrici e filo spinato, rispetto alle obsolete tattiche offensive, caus\u00f2 invariabilmente gravi perdite alla parte attaccante. In quest'ottica, il fronte occidentale vide nel corso del conflitto l'introduzione di nuove tecnologie militari, tra cui le armi chimiche ed i carri armati, ma fu solo con l'adozione di tattiche di combattimento pi\u00f9 moderne che verso la fine del conflitto si instaur\u00f2 un certo grado di mobilit\u00e0." }, { "id": 1346, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali nuove tecnologie militari vennero introdotte sul fronte occidentale tra il 1915 e il 1918", "answer": "Oltre a incrementare enormemente la produzione di artiglieria e mitragliatrici, l'industria italiana inizi\u00f2 a fornire alle truppe anche nuove armi: le prime bombe a mano furono distribuite alla fine del 1915, e gli esemplari pi\u00f9 diffusi furono la SIPE e due modelli importati dalla Francia, la Excelsior-Th\u00e9venot P2 e il Petardo Th\u00e9venot; all'inizio del 1916 furono invece consegnati i primi esemplari di una bombarda capace di sparare grossi proiettili in calibro 400 mm dotati di alette, un'ottima arma per demolire i reticolati di filo spinato rimanendo al riparo delle proprie trincee. L'esercito italiano fu il primo a introdurre in servizio, nell'agosto 1915, un tipo di pistola mitragliatrice, la Villar Perosa, affiancata poi nel 1918 da altri due modelli di pi\u00f9 moderna concezione come il Beretta MAB 18 e lo OVP prodotti per\u00f2 in pochi esemplari; nel settembre 1917 furono dati in dotazione ai reparti d'assalto i primi esemplari di lanciafiamme (il francese Schilt 3 bis, poi integrato da vari modelli di produzione italiana), i quali tuttavia si rivelarono armi troppo ingombranti e vulnerabili per l'impiego negli attacchi." }, { "id": 1347, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali paesi firmarono il Patto Tripartito", "answer": "A dare popolarit\u00e0 al termine fu Benito Mussolini che, durante un discorso tenuto a Milano il 1\u00ba novembre 1936, defin\u00ec \"asse\" l'intesa stipulata il precedente 25 ottobre tra la Germania ed il Regno d'Italia, chiamata per questo motivo \"Asse Roma-Berlino\". Il successivo Patto d'Acciaio, stipulato dalle due potenze il 22 maggio 1939, rappresent\u00f2 il primo nucleo dell'alleanza militare, poi estesa anche all'Impero giapponese con il Patto Tripartito del 27 settembre 1940 (detto anche \"Asse Roma-Berlino-Tokyo\")." }, { "id": 1348, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali paesi firmarono il Patto Tripartito", "answer": "Il Giappone invece, impegnato gi\u00e0 dal 1937 nella guerra contro la Cina, riconosciuti i preminenti interessi tedeschi ed italiani in Europa, e ricevuto analogo riconoscimento per l'Asia, entr\u00f2 nella coalizione stipulando il Patto Tripartito, firmato anche questo nella capitale tedesca il 27 settembre 1940. Ovviamente, tutti gli stati fantoccio manovrati dall'impero nipponico seguiranno il suo esempio e si uniranno al patto." }, { "id": 1349, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali paesi firmarono il Patto Tripartito", "answer": "La politica tedesca nei Balcani era volta a mettere contro le diverse nazioni tra loro, spingendo sulle rispettive rivendicazioni territoriali, a seguito del primo conflitto mondiale, tutto ci\u00f2 per evitare un allineamento a favore degli Alleati. Dopo la sconfitta degli Alleati sul fronte occidentale nel 1940, ai tedeschi fu ancor pi\u00f9 facile penetrare militarmente, economicamente e politicamente nei Balcani: si garantirono il petrolio rumeno e le derrate alimentari ungheresi; e sancirono questa nuove alleanze, \"costringendo\" gran parte di questi paesi ad entrare nel Patto Tripartito (sottoscritto il 28 settembre 1940 dall'Italia, dalla Germania e dal Giappone)." }, { "id": 1350, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali paesi firmarono il Patto Tripartito", "answer": "Il 27 settembre 1940 Italia, Germania e Giappone si uniscono nel Patto Tripartito, cui aderiranno anche nell'ordine, nel corso della guerra, Ungheria (20 novembre 1940), Romania (23 novembre), Slovacchia (24 novembre), Bulgaria (1\u00ba marzo 1941) e Jugoslavia (27 marzo)." }, { "id": 1351, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali paesi entrarono in guerra nell'estate del 1914", "answer": "Le speranze austriache per un conflitto locale si infransero assai presto, il 30 luglio 1914 con la mobilitazione generale in Russia e, il 31 luglio, con la mobilitazione generale in Austria-Ungheria. Il 1\u00ba agosto la Germania dichiar\u00f2 guerra alla Russia, il 3 agosto alla Francia . Seguirono il 3 agosto l'invasione tedesca del Belgio neutrale, e la conseguente entrata in guerra della Gran Bretagna ." }, { "id": 1352, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali partiti si fusero per dare vita al Partito Socialista di Unit\u00e0 Proletaria", "answer": "Il 22 agosto 1943 a Roma il PSI si fonde col Movimento di Unit\u00e0 Proletaria e nasce il Partito Socialista di Unit\u00e0 Proletaria, che raggruppa una parte consistente di personalit\u00e0 influenti della sinistra italiana antifascista, come i futuri presidenti della Repubblica Giuseppe Saragat e Sandro Pertini, il giurista Giuliano Vassalli, lo scrittore Ignazio Silone, l'avvocato Lelio Basso e Giuseppe Romita. A diventare segretario del partito \u00e8 il romagnolo Nenni." }, { "id": 1353, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali partiti si fusero per dare vita al Partito Socialista di Unit\u00e0 Proletaria", "answer": "La denominazione di Partito Socialista di Unit\u00e0 Proletaria era stata in precedenza assunta dal Partito Socialista Italiano (PSI) nel 1943, a seguito della fusione con il Movimento di Unit\u00e0 Proletaria per la Repubblica Socialista di Lelio Basso e l'Unione Popolare Italiana (UPI). Il partito mantenne questa denominazione sino al 1947, quando riacquist\u00f2 la dicitura PSI per evitare che se ne appropriasse il nuovo partito fondato da Giuseppe Saragat (PSDI)." }, { "id": 1354, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali partiti si fusero per dare vita al Partito Socialista di Unit\u00e0 Proletaria", "answer": "Nell'agosto del 1943 il PSI si fonde con il Movimento di Unit\u00e0 Proletaria e cambia nome in Partito Socialista Italiano di Unit\u00e0 Proletaria." }, { "id": 1355, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali reggimenti furono coinvolti nella strage della valle di Biois", "answer": "Il secondo battaglione fu inviato nel febbraio 1944 nella provincia di Belluno, dove tra marzo e dicembre effettu\u00f2 ottantacinque operazioni antipartigiane, in particolare nella valle del Biois in agosto e sul monte Grappa in settembre. Tra la mattina del 20 agosto e la sera del 21, uomini di questo battaglione al comando del maresciallo (Zugwachtmeister der Schutzpolizei) Erwin Fritz (comandante di plotone della 6\u00aa Compagnia), furono coinvolti, insieme ad alcuni reparti della Fallschirm-Panzer-Division 1 \"Hermann G\u00f6ring\" e della SS-Gebirgs-Kampfschule (Scuola d'alta montagna delle Waffen-SS) di Predazzo, nella strage della valle del Biois, in cui furono uccisi quarantaquattro civili e distrutte 245 abitazioni, lasciando 645 persone senza tetto. Inoltre, nel marzo 1945, in seguito all'uccisione di tre militari sudtirolesi nel corso di un attacco partigiano, uomini di questo battaglione parteciparono all'impiccagione di quattordici persone in una piazza centrale di Belluno. Secondo lo storico sudtirolese Leopold Steurer, \u00aba Belluno il Polizeiregiment Bozen divenne tristemente famoso a causa della sua brutalit\u00e0\u00bb." }, { "id": 1356, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali reggimenti furono coinvolti nella strage della valle di Biois", "answer": "Il secondo battaglione fu schierato in Veneto, per lo pi\u00f9 in provincia di Belluno, dove prese parte ad operazioni antipartigiane, in particolare nel valle del Biois nell'agosto 1944 e sul monte Grappa nel settembre successivo. All'operazione nella valle del Biois presero parte oltre al II Battaglione anche unit\u00e0 delle Waffen-SS; furono uccisi 44 civili e distrutte 245 abitazioni. In un processo celebrato a Bologna nel 1979 i principali responsabili furono condannati all'ergastolo. ." }, { "id": 1357, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Di quali regioni acquis\u00ec il controllo l'Italia con l'accordo di Losanna", "answer": "Dopo una breve guerra contro l'Impero Ottomano nel 1911, l'Italia acquis\u00ec il controllo della Tripolitania e della Cirenaica, ottenendo il riconoscimento internazionale a seguito degli accordi del Trattato di Losanna. Le mire italiane sulla Libia, vennero appoggiate dalla Francia, che vedeva di buon occhio l'occupazione di quel territorio in funzione anti-inglese. Con il fascismo, alla Libia venne attribuito l'appellativo di quarta sponda, quando in realt\u00e0 per gran parte degli anni venti fu impegnata in una sanguinosa pacificazione della colonia (durante la quale si fece ricorso ai gas asfissianti e alle deportazioni di massa)." }, { "id": 1358, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Di quali regioni acquis\u00ec il controllo l'Italia con l'accordo di Losanna", "answer": "Il 29 settembre 1911 inizi\u00f2 lo sbarco italiano in Libia, annessa, secondo decreto regio, il 5 novembre, senza considerare la grande debolezza dell'occupazione, che risentiva di un esercito ancora arretrato e la resistenza attiva dei capi tribali delle aree interne. Non a caso, nell'occasione dell'imminente prima guerra mondiale, la Libia non tarder\u00e0 ad riprendersi, con l'esercito italiano tutto impiegato su altri fronti, un'autonomia praticamente completa. Nell'ambito della guerra italo-turca, furono anche annesse, nel 1912, le isole greche del Dodecaneso. Con la pace di Losanna, del 18 ottobre 1912, l'Impero ottomano riconobbe all'Italia il possesso della colonia Tripolitania e di quella Cirenaica." }, { "id": 1359, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Di quali regioni acquis\u00ec il controllo l'Italia con l'accordo di Losanna", "answer": "Nel 1911-12 il Governo Giolitti, dopo una serie di accordi con la Gran Bretagna e la Francia, che ribadivano le rispettive sfere d'influenza nell'Africa settentrionale, dichiar\u00f2 guerra all'Impero ottomano . Per costringere la Turchia alla resa, gli Italiani spostarono le operazioni militari nel mar Egeo e occuparono Rodi e le isole del Dodecaneso. La Turchia dovette cedere con la pace di Losanna nel 1912 ed occup\u00f2 la Tripolitania e la Cirenaica, dando vita alla formazione della colonia della Libia italiana, il cui possesso venne consolidato nel corso degli anni venti e trenta." }, { "id": 1360, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Di quali regioni acquis\u00ec il controllo l'Italia con l'accordo di Losanna", "answer": "Il 18 ottobre 1912, con la stipulazione del Trattato di Losanna, l'Impero Ottomano cedeva all'Italia (a titolo di \"protettorato\") la Tripolitania e la Cirenaica, mantenendo una sovranit\u00e0 religiosa sulle popolazioni musulmane dei luoghi. Ma gi\u00e0 il 18 dicembre 1913, il deputato socialista Filippo Turati, denunciava l'uso della forca e i giudizi sommari contro la popolazione locale, in esecuzione della legge e delle usanze locali.." }, { "id": 1361, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Di quali regioni acquis\u00ec il controllo l'Italia con l'accordo di Losanna", "answer": "Dopo una breve guerra contro l'Impero ottomano nel 1911, l'Italia acquis\u00ec il controllo della Tripolitania e della Cirenaica, ottenendo il riconoscimento internazionale a seguito degli accordi del Trattato di Losanna. Le mire italiane sulla Libia vennero appoggiate dalla Francia, che vedeva di buon occhio l'occupazione di quel territorio in funzione anti-britannica. Con il fascismo, alla Libia venne attribuito l'appellativo di quarta sponda negli anni trenta, dopo che negli anni venti vi fu la pacificazione della colonia ad opera di Rodolfo Graziani." }, { "id": 1362, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali regioni divennero a statuto speciale tra il 1946 e il 1948", "answer": "Nonostante si cercasse di tornare alla normalit\u00e0, nel paese si stavano diffondendo alcuni movimenti separatisti, in particolare in Sicilia e in Alto Adige. Per farvi fronte Alcide De Gasperi cre\u00f2, il 15 maggio 1946, la Regione a statuto speciale della Sicilia. Per il Sud Tirolo trov\u00f2 nel settembre 1946 una soluzione con il collega ministro degli esteri austriaco Karl Gruber: fu costituita la Regione a statuto speciale del Trentino-Alto Adige, dotata di ampie autonomie e dove accanto all'italiano, a livello regionale, fu ufficializzato pure il tedesco. In seguito, nel 1948, si avr\u00e0 la creazione della Regione a statuto speciale anche della Valle d'Aosta." }, { "id": 1363, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali risultati ottenne il Gruppo Aerosiluranti \"Buscaglia-Faglioni\" comandato da Carlo Faggioni", "answer": "Il Gruppo Aerosiluranti \"Buscaglia-Faggioni\", comandato da Carlo Faggioni, ottenne risultati peggiori, subendo forti perdite mentre attaccava la flotta alleata che supportava la testa di ponte di Nettunia. Nonostante le numerose navi colpite (secondo i bollettini ufficiali), la vita operativa del gruppo fu piuttosto avara di riconoscimenti: l'unico siluro messo a segno dopo tanto impegno, fu quello che danneggi\u00f2 un piroscafo britannico, colpito a Nord di Bengasi, nel periodo in cui il reparto operava da basi ubicate in Grecia, e un piroscafo al largo di Rimini il 5 gennaio 1945. Da segnalare dopo la morte di Faggioni il raid, che il gruppo fece contro la piazzaforte di Gibilterra, guidata dal nuovo comandante Marino Marini. Quanto al gruppo dei trasporti (al quale se ne aggiunse un secondo), fu utilizzato dalla Luftwaffe sul fronte orientale e poi sciolto nell'estate del 1944." }, { "id": 1364, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali risultati ottenne il Gruppo Aerosiluranti \"Buscaglia-Faglioni\" comandato da Carlo Faggioni", "answer": "Il Gruppo Aerosiluranti \"Buscaglia-Faggioni\", comandato da Carlo Faggioni sub\u00ec forti perdite mentre attaccava la flotta Alleata che supportava la testa di ponte di Anzio. Nonostante le numerose navi colpite (secondo i bollettini ufficiali), la vita operativa del gruppo fu piuttosto avara di riconoscimenti: l'unico siluro messo a segno dopo tanto impegno, fu quello che danneggi\u00f2 un piroscafo britannico, colpito a nord di Bengasi, nel periodo in cui il reparto operava da basi ubicate in Grecia, e un piroscafo al largo di Rimini il 5 gennaio 1945Giorgio Pisan\u00f2, Gli ultimi in grigioverde, CDL Edizioni, Milano, p. 1452: \"L'ultima azione del Gruppo venne compiuta al largo di Rimini il 5 gennaio 45 e si concluse con l'affondamento di un piroscafo da carico di 5000 tonnellate.\". Da segnalare dopo la morte di Faggioni che il gruppo attu\u00f2 un raid sulla piazzaforte di Gibilterra (guidato dal nuovo comandante Marino Marini)." }, { "id": 1365, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali risultati ottenne il Gruppo Aerosiluranti \"Buscaglia-Faglioni\" comandato da Carlo Faggioni", "answer": "Il Gruppo Aerosiluranti \"Buscaglia-Faggioni\", comandato da Carlo Faggioni ottenne risultati ancora peggiori, subendo forti perdite mentre attaccava la flotta alleata che supportava la testa di ponte di Anzio. Nonostante le numerose navi colpite (secondo i bollettini ufficiali), la vita operativa del gruppo fu piuttosto avara di riconoscimenti: l'unico siluro messo a segno dopo tanto impegno, fu quello che danneggi\u00f2 un piroscafo britannico, colpito a Nord di Bengasi, nel periodo in cui il reparto operava da basi ubicate in Grecia, e un piroscafo al largo di Rimini il 5 gennaio 1945.Giorgio Pisan\u00f2, Gli ultimi in grigioverde, CDL Edizioni, Milano, pag. 1452 \"L'ultima azione del Gruppo venne compiuta al largo di Rimini il 5 gennaio 45 e si concluse con l'affondamento di un piroscafo da carico di 5000 tonnellate.\" Da segnalare dopo la morte di Faggioni il raid, che il gruppo fece contro la piazzaforte di Gibilterra, guidata dal nuovo comandante Marino Marini. Quanto al gruppo dei trasporti (al quale se ne aggiunse un secondo), fu utilizzato dalla Luftwaffe sul fronte orientale e poi sciolto nell'estate del 1944." }, { "id": 1366, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali schieramenti si contrastarono nella guerra fredda", "answer": "Con l'espressione guerra fredda si indica la contrapposizione politica, ideologica e militare che venne a crearsi nel 1945, alla fine della seconda guerra mondiale, tra due blocchi internazionali, categorizzati come Occidente (gli Stati Uniti d'America, gli alleati della NATO e i Paesi amici) ed Oriente, o \"blocco comunista\" (l'Unione Sovietica, gli alleati del Patto di Varsavia e i Paesi amici)." }, { "id": 1367, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi era considerato ebreo dalle leggi razziali fasciste", "answer": "Per la legislazione fascista era ebreo chi era nato da: genitori entrambi ebrei, da un ebreo e da una straniera, da una madre ebrea in condizioni di paternit\u00e0 ignota oppure chi, pur avendo un genitore ariano, professasse la religione ebraica. Sugli ebrei venne emanata una serie di leggi discriminatorie." }, { "id": 1368, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali sono i confini temporali del biennio rosso italiano", "answer": "Il 18 settembre 1920, grazie ad un accordo italo-albanese (accordo di Tirana del 2 agosto 1920, in cambio delle pretese italiane su Valona) e ad un accordo con la Grecia, l'isola di Saseno entr\u00f2 a far parte dell'Italia, la quale la voleva per la sua posizione strategica all'imbocco del Mare Adriatico. Esauritosi il cos\u00ec definito biennio rosso (1919-1920) delle lotte operaie e contadine, la reazione dei ceti medi, degli agrari e degli industriali si indirizz\u00f2 verso il movimento fascista, le cui violenze vennero ingenuamente assolte come premessa a un auspicato \"ritorno all'ordine\"." }, { "id": 1369, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali sono i confini temporali del biennio rosso italiano", "answer": "Il biennio rosso in Italia \u00e8 la locuzione con cui viene comunemente indicato il periodo della storia d'Italia compreso fra il 1919 e il 1920, caratterizzato da una serie di lotte operaie e contadine che ebbero il loro culmine e la loro conclusione con l'occupazione delle fabbriche del settembre 1920." }, { "id": 1370, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali sono i confini temporali del biennio rosso italiano", "answer": "L'ultima permanenza al governo di Giolitti inizi\u00f2 nel giugno del 1920, durante il cosiddetto biennio rosso (1919-1920)." }, { "id": 1371, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali sono i confini temporali del biennio rosso italiano", "answer": "Il termine, nella sua accezione originaria, identifica i movimenti popolari spontanei sorti in Italia a partire dagli anni successivi al termine della prima guerra mondiale, in opposizione all'allora nascente fascismo, e tesi a impedire l'affermarsi sulla scena politica prima dei Fasci Italiani di Combattimento (1919) e poi del Partito Nazionale Fascista (1921), fondati da Benito Mussolini. Questo avvenne in concomitanza con la repressione violenta di circoli e cooperative socialiste, delle leghe bracciantili e operaie rosse, delle camere del lavoro e delle sedi dell'Avanti!. Infatti il fascismo assunse presto una connotazione reazionaria caratterizzata dalla saldatura degli interessi dei ceti agrari e industriali, nonch\u00e9 di molti apparati statali, i quali temevano che agli scioperi e alla forte avanzata del partito socialista durante il Biennio rosso (1919-1920) sarebbe seguita anche in Italia una rivoluzione comunista sul modello della rivoluzione bolscevica." }, { "id": 1372, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali sono i confini temporali del biennio rosso italiano", "answer": "Nel biennio 1919-20 l'Europa fu investita da ondate di scioperi ed agitazioni di operai che rivendicavano migliori condizioni di lavoro, il cosiddetto biennio rosso. Spesso le fabbriche furono occupate e gestite sul modello dei Soviet, sorti dalla Rivoluzione russa. Contemporaneamente scoppiarono conflitti e scontri di carattere etnico in quei territori soggetti ad opposte rivendicazioni nazionali. Nella Carinzia meridionale ad esempio, vi fu l'eccidio di Marburgo, causato da milizie slovene. Conflitti armati scoppiarono in varie regioni dell'Europa orientale, per le definizione dei confini. L'impero Ottomano attu\u00f2 il terribile genocidio armeno, ecc." }, { "id": 1373, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali sono i punti di scontro tra i comunisti legati a Gramsci e quelli legati a Bordiga", "answer": "Il partito, guidato nei suoi primi anni di vita da una maggioritaria corrente di sinistra raccolta attorno a Bordiga, nel III Congresso, svoltosi clandestinamente a Lione nel gennaio del 1926, segn\u00f2 un deciso cambiamento di politica. Suggellato con l'approvazione delle Tesi di Gramsci e la messa in minoranza della sinistra di Bordiga, la quale, accusata di settarismo, verr\u00e0 prima emarginata e poi, con l'arresto di Bordiga da parte dei fascisti, si riunir\u00e0 in Francia editando la rivista Prometeo, e poi nel dopoguerra nel Partito Comunista Internazionalista. Tale risultato verr\u00e0 poi variamente criticato per supposte ingerenze estere nelle vicende nazionali, specchio della situazione sovietica. Tra gli elementi principali di scontro vi erano i rapporti con l'URSS, che le componenti di ispirazione sinistra comunista, nelle vesti della Sinistra Comunista Italiana di Bordiga, criticavano duramente, e la componente in seguito dominante che si riferiva a Gramsci, decisa a tenere ben saldo il legame con l'Internazionale comunista." }, { "id": 1374, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali sono le caratteristiche dell'operaismo", "answer": "L'operaismo o sinistra operaista \u00e8 una corrente di pensiero e di ricerca marxista antiautoritaria, sviluppatasi in Italia agli inizi degli anni sessanta." }, { "id": 1375, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali sono le caratteristiche dell'operaismo", "answer": "Michael Hardt e Toni Negri, intellettuali operaisti, offrono una definizione del pensiero operaista citando Marx. L'operaismo parte dal pensiero di Marx, il quale affermava che il capitale reagiva per distruggere le rivolte della classe lavoratrice. Il capitalismo \u00e8 reattivo, la classe operaia \u00e8 attiva." }, { "id": 1376, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali sono le colpe di Cadorna a Caporetto", "answer": "Di l\u00e0 dalle responsabilit\u00e0 di singole piccole e medie unit\u00e0, le colpe maggiori di ordine strategico e tattico non possono che essere attribuite in ordine al comando supremo (Cadorna), al comando d'armata interessato (Capello), e ai tre comandanti dei corpi d'armata coinvolti (Cavaciocchi, Badoglio e Bongiovanni)." }, { "id": 1377, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali sono le colpe di Cadorna a Caporetto", "answer": "Sul piano generale, Cadorna ha la colpa di non aver sviluppato una dottrina militare meglio aderente alle necessit\u00e0 della guerra di posizione, con una propensione all'evitare le riunioni congiunte con i comandi d'armata. Sul piano riguardante la battaglia di Caporetto invece, egli aveva disposto con un ordine del 18 settembre, a seguito di informazioni pi\u00f9 o meno attendibili sulle intenzioni nemiche e sul fallito colpo di stato in Russia di Kornilov, che le sue armate sull'Isonzo si apprestassero in una disposizione difensiva nelle migliori condizioni possibili." }, { "id": 1378, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali sono le due cause principali della disfatta a Caporetto", "answer": "Le cause della disfatta italiana a Caporetto sono gi\u00e0 desumibili dal testo, ma in questo paragrafo si fa un breve riassunto, integrato da un altrettanto sommario accenno ai fatti, con l'intento di focalizzare l'attenzione sui due motivi principali che portarono il Regio Esercito a ritirarsi fino al Piave: l'inettitudine dei vertici militari e il mancato uso dell'artiglieria." }, { "id": 1379, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali sono le due fasi della rivoluzione per il marxismo", "answer": "Nel pensiero marxista il socialismo e il comunismo divennero due fasi della rivoluzione: la fase socialista prevedeva la propriet\u00e0 collettiva dei mezzi di produzione (e la dittatura del proletariato) poi la fase comunista prevedeva l'abolizione della societ\u00e0 di classe e un nuovo concetto di Stato, diverso da quello borghese (contrariamente all'anarchismo, che fin dall'inizio prevedeva una abolizione di qualsiasi organizzazione statale): sebbene abbandonata quasi subito, originariamente nella fase comunista si prevedeva la dissoluzione dello stato perch\u00e9 considerato a quel punto inutile (i beni e mezzi di produzione erano tornati alla collettivit\u00e0). Oggi, data l'evoluzione dei tempi, le due fasi vanno a coincidere (dunque si pu\u00f2 parlare di un sostanziale ritorno dei due termini come sinonimi, usando anche il termine socialismo con un'accezione pi\u00f9 ampia)." }, { "id": 1380, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali sono le ideologie del centrismo", "answer": "Il centrismo non implica di per s\u00e9 appartenenze ideologiche chiare perch\u00e9, di fatto, in ogni paese il centro assume caratteristiche diverse. Solitamente il centro \u00e8 presidiato da partiti che si ispirano al cristianesimo democratico o al liberalismo (nel primo caso il centro ha una caratterizzazione pi\u00f9 religiosa, nel secondo pi\u00f9 laica), ma non mancano casi nei quali partiti socialdemocratici si siano caratterizzati come partiti centristi." }, { "id": 1381, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali sono le ideologie del centrismo", "answer": "Il centrismo \u00e8 dunque una cornice ideologica non nettamente definita, nella quale vengono categorizzati i partiti che si collocano nel mezzo dello schieramento politico e che si fanno promotori di una posizione intermedia tra le posizioni di destra e sinistra in campo socio-economico. I partiti di \"centro agrario\", la cui ideologia \u00e8 definita come \"centrismo agrario\" o \"post-agrario\", presenti nei Paesi scandinavi e in quelli baltici, costituiscono un esempio particolare: i loro programmi, oltre alla difesa degli interessi dei contadini e alla protezione delle comunit\u00e0 rurali, si caratterizzano sempre maggiormente anche per lo sviluppo delle piccole attivit\u00e0 imprenditoriali bilanciate con la tutela dell'ambiente, in un'ottica di decentralizzazione." }, { "id": 1382, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali sono le ideologie del centrismo", "answer": "In Italia, dal 1946 in poi, il centrismo \u00e8 stato principalmente sinonimo di cristianesimo democratico. La DC ha racchiuso al proprio interno variegate posizioni sia in campo economico-sociale che culturale, tutte, per\u00f2, cresciute nel comune alveo della dottrina sociale della Chiesa cattolica." }, { "id": 1383, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali sono le possibili cause della morte del maggiore Francesco Baracca", "answer": "La mattina del 15 giugno 1918, gli austriaci arrivando da Pieve di Soligo-Falz\u00e8 di Piave, riuscirono a conquistare il Montello e il paese di Nervesa. La loro avanzata continu\u00f2 successivamente sino a Bavaria (sulla direttiva per Arcade), ma furono fermati dalla possente controffensiva italiana, supportata dall'artiglieria francese, mentre le truppe francesi erano stazionate ad Arcade, pronte ad intervenire, in caso di bisogno. Il Servizio Aeronautico italiano mitragliava il nemico volando a bassa quota per rallentare l'avanzata. In questo teatro di battaglia mor\u00ec il maggiore Francesco Baracca, maggiore asso dell'aviazione italiana. Le cause della morte non sono mai state univocamente determinate e la versione ufficiale per lungo tempo \u00e8 stata quella di un colpo di fucile ricevuto da terra da un tiratore austriaco appostato su un campanile. Secondo uno storico anglosassone, invece, da ricerche nei registri austro-ungarici risulterebbe che Baracca venne ucciso dal mitragliere di un biposto austriaco che l'asso italiano stava attaccando dall'alto." }, { "id": 1384, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali sono state le colonie italiane tra il 1912 ed il 1939", "answer": "Le colonie italiane furono in Africa l'Eritrea, la Somalia Italiana, la Libia (strappata all'Impero ottomano nel 1912) e l'Etiopia italiana (conquistata ed annessa nel 1936) ed in Europa il Dodecaneso e l'Albania (occupata dalle truppe italiane nel 1939)." }, { "id": 1385, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali sono stati i giornali degli interventisti", "answer": "Gli interventisti si organizzarono principalmente attorno a tre giornali, Il Popolo d'Italia mussoliniano, Lacerba futurista e la Voce prezzoliniana. Al momento dell'ingresso in guerra del Paese, la gran parte di costoro cerc\u00f2 di farsi arruolare volontaria nelle Forze Armate (nonostante le resistenze dei vertici militari, che avevano ben presente il rischio di far entrare simili \"teste calde\" nella compagine delle leve, soprattutto come volontari e non come coscritti)." }, { "id": 1386, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Di quale giornale socialista fu direttore Mussolini", "answer": "Il congresso straordinario, convocato a Reggio Emilia, inasprisce le divisioni che attraversano il Partito riguardo all'impresa di Libia. Trionfa la corrente massimalista e si sancisce l'espulsione di una delle aree riformiste, capeggiata da Bonomi e Bissolati: quest'ultimo, nel 1911 si era recato al Quirinale per le consultazioni susseguenti la crisi del Governo Luzzatti, causando il malcontento del resto del partito, compreso quello di Turati, esponente di spicco dell'altra corrente riformista. In merito all'espulsione dei tre esponenti, deve essere ricordato un fatto importante. Chi, prendendo la parola al congresso, vi si scagli\u00f2 ferocemente contro, aizzando la folla contro di loro, fu un delegato politico della Romagna allora poco conosciuto: Mussolini, esponente nella corrente massimalista. In virt\u00f9 di quell'arringa, Mussolini si guadagner\u00e0 una certa fama all'interno del PSI; una fama che, da l\u00ec a poco, gli consentir\u00e0 anche di diventare direttore dell'Avanti!. Bissolati e i suoi, cacciati dal partito, daranno vita al Partito Socialista Riformista Italiano (PSRI)." }, { "id": 1387, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Di quale giornale socialista fu direttore Mussolini", "answer": "Uno di questi erano i Fasci di combattimento, movimento costituito nel 1919 dall'ex direttore dell'Avanti! Benito Mussolini. Al movimento erano collegate le squadre d'azione, che successivamente sarebbero state integrate nella Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale. Mussolini aveva chiaramente scelto di sovvertire l'ordine democratico. Il Re era consapevole di tale spinta eversiva del fascismo e dei suoi obiettivi finali. Nell'ottobre 1922 Mussolini, eletto da un anno deputato alla Camera, fece scattare il suo piano di occupazione del potere. Il 27 ottobre iniziarono i primi movimenti squadristici con l'occupazione, nell'Italia settentrionale, di prefetture e caserme. Vittorio Emanuele si precipit\u00f2 a Roma e comunic\u00f2 al primo ministro Luigi Facta la propria intenzione di decidere personalmente sulla crisi in atto." }, { "id": 1388, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Di quale giornale socialista fu direttore Mussolini", "answer": "Dopo il congresso di Reggio Emilia del 1912 che aveva visto l'espulsione dell'ala moderata e il prevalere della corrente massimalista, guidata da un giovane anarco-sindacalista, Benito Mussolini, divenuto direttore dell'\"Avanti!\", tutto stava ad indicare che la lotta politica si stava acutizzando tra l'estremismo di sinistra e una borghesia passata alle tesi dell'imperialismo." }, { "id": 1389, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Di quale giornale socialista fu direttore Mussolini", "answer": "Un fattore decisivo per quanto accadde in Italia in quei dieci mesi fu indubbiamente lo scollamento e l'indecisione delle due correnti neutraliste pi\u00f9 forti, i socialisti e la classe liberale. I primi sono i pi\u00f9 numerosi, e in maggior parte resteranno ostili alla guerra, ma al suo interno ci fu fin da subito una sorta di \"diaspora\" che port\u00f2 molti socialisti ad appoggiare il richiamo nazionale andando a gremire le file interventiste. Caratteristica in questo senso fu l'attivit\u00e0 del deputato socialista trentino Cesare Battisti, che percorse tutta l'Italia per convincere i suoi compatrioti che \u00abl'ora di Trento \u00e8 suonata\u00bb e che il socialismo non pu\u00f2 ignorare le radici nazionali e le ragioni dell'appartenenza nazionale. Ma forse la vicenda pi\u00f9 rappresentativa delle divisioni interne dei socialisti, fu la fuoriuscita del direttore dell'Avanti! e giovane leader del partito, Benito Mussolini, prima dal giornale e infine dal partito stesso. Ma il cambiamento di rotta di Mussolini non rimase una scelta personale, venne anzi condivisa dalla sezione milanese del partito, e venne utilizzata dal mondo politico per puntare il dito contro le divisioni interne ai neutralisti. Il 10 novembre Mussolini dichiar\u00f2 che \u00abil vecchio antipatriottismo \u00e8 tramontato\u00bb e cinque giorni dopo, sul primo numero de Il Popolo d'Italia (fondato dallo stesso Mussolini), usc\u00ec il famoso pezzo Audacia in cui Mussolini scrisse a favore della guerra. Queste prese di posizione dei socialisti a favore della guerra, non erano, per la maggior parte conversioni improvvise. Fondamentalmente, pur con motivazioni e obiettivi diversi, c'era la convinzione della maggior parte delle correnti politiche dell'epoca che la guerra era destinata a cambiare il mondo, per cui era impossibile e poco augurabile, rimanerne fuori, in quanto essa avrebbe comunque travolto le vecchie convinzioni e i vecchi equilibri Ci\u00f2 spiega lo schieramento a favore della guerra di uomini e gruppi che si rifacevano alla tradizione socialista e democratica, definendo quello che successivamente venne chiamato \u00abinterventismo democratico\u00bb o nel caso dei socialisti, \u00abrivoluzionario\u00bb. Per questi ultimi la guerra era auspicabile come base di partenza per il \u00abgrande incendio che avrebbe travolto tutto il vecchio ordine\u00bb, che avrebbe portato ad una rivoluzione sociale, e come scrisse il 5 dicembre 1914 Filippo Corridoni sull'Avanguardia, avrebbe permesso di: \u00ab... spianare la via della rivoluzione sociale, eliminando gli ultimi rimasugli della preponderanza feudale\u00bb consentendo la presa di coscienza di classe del proletariato." }, { "id": 1390, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Di quale giornale socialista fu direttore Mussolini", "answer": "Il 14 ottobre, Mussolini scrisse su un giornale un articolo intitolato Esercito e Nazione, nel quale attaccava Pietro Badoglio per una frase che gli era stata attribuita (l'interessato sment\u00ec all'epoca, ma l'avrebbe invece confermata dopo la caduta del regime fascista) e che suonava pi\u00f9 o meno come \u00abAl primo fuoco, tutto il fascismo croller\u00e0\u00bb. Questo scontro sarebbe poi pesato non poco nei sempre difficili rapporti fra l'ex direttore dell'Avanti! e il generale. Nel frattempo l'entusiasta e fedelissimo Vilfredo Pareto gli telegrafava sollecitando di accelerare i tempi, \u00abOra, o mai pi\u00f9\u00bb." }, { "id": 1391, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Di quale giornale socialista fu direttore Mussolini", "answer": "Protagonista di questa lacerazione fu Benito Mussolini, in quel periodo direttore dell'organo ufficiale del PSI, il quotidiano Avanti!. Approdato a posizioni soreliane, Mussolini appoggi\u00f2 inizialmente le iniziative dell'USI - provocando cos\u00ec la sua cacciata dalla direzione dell'\"Avanti!\", quindi, con l'apertura di un suo quotidiano - Il Popolo d'Italia - apertamente interventista, ottenne un processo disciplinare interno al PSI e l'espulsione dal partito." }, { "id": 1392, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Di quale giornale socialista fu direttore Mussolini", "answer": "Il governo Salandra era succeduto al governo Giolitti per reazione alla crescente forza della sinistra rivoluzionaria: per marcare il centro dei suoi interessi, Salandra tenne per s\u00e9 il ministero dell'Interno. La situazione era ben rappresentata dal giovane Benito Mussolini che, da direttore dell\u2019Avanti!, benediceva le azioni delle leghe dei contadini di Emilia e Romagna, che sarebbero sfociate, di l\u00ec a poco, nella cosiddetta \"Settimana rossa\" del giugno 1914. Salandra svolse con fermezza e prudenza il suo compito di mantenimento dell'ordine, che ebbe suggello nella sconfitta dei socialisti alle elezioni amministrative del giugno-luglio." }, { "id": 1393, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Di quale giornale socialista fu direttore Mussolini", "answer": "Si iscrisse al Partito socialista italiano e successivamente svolse opera in Svizzera a favore degli operai italiani. Nel 1904, a Lugano, fond\u00f2, con Maria Giudice il giornale Su, compagne, rivolto alle donne proletarie. Trasferitosi in Italia, il giornale ebbe sede a Venezia. Dal 1912 al 1917 fece parte della direzione del Partito socialista e nel 1913 affianc\u00f2 Benito Mussolini nella direzione dell'Avanti!." }, { "id": 1394, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Di quale giornale socialista fu direttore Mussolini", "answer": "Diversi furono i nomi che tennero a battesimo il quotidiano. Molti di questi provennero dalle linee socialiste e dell'Avanti! dove Mussolini fu direttore." }, { "id": 1395, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Di quale giornale socialista fu direttore Mussolini", "answer": "Conosciuto come giornalista con lo pseudonimo di Libero Tancredi, collabor\u00f2 in giovent\u00f9 con numerosi giornali anarchici o sindacalisti rivoluzionari, come la rivista luganese \"Pagine Libere\", successivamente con il quotidiano socialista \"Avanti!\"; di quell'epoca la conoscenza con Benito Mussolini allora direttore di quel giornale." }, { "id": 1396, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Di quale giornale socialista fu direttore Mussolini", "answer": "Nel 1913 si candida e riusc\u00ec eletto come indipendente nel collegio elettorale di Badia Polesine. Il Partito Socialista gli contrappose il direttore di Avanti!, Benito Mussolini." }, { "id": 1397, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Di quale giornale socialista fu direttore Mussolini", "answer": "Nel 1914, Benito Mussolini (gi\u00e0' direttore del giornale Avanti!), fonda Il Popolo d'Italia, con l'obiettivo di dare voce all'area interventista del Partito Socialista Italiano (L'Avanti! era neutralista). Mussolini venne aiutato da finanziamenti di industriali francesi e italiani, che volevano l'ingresso dell'Italia nella Prima guerra mondiale. Nel 1922 Il Popolo d'Italia diventa l'organo ufficiale del Partito Nazionale Fascista." }, { "id": 1398, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali territori austriaci furono anessi al Regno d'Italia con il trattato di Saint-Germain", "answer": "Il 10 settembre 1919 Nitti sottoscrisse il trattato di Saint-Germain , che definiva i confini italo-austriaci ma non quelli orientali. La neonata Prima repubblica austriaca cedette all'Italia il Trentino-Alto Adige, l'Istria, l'intera Venezia Giulia fino alle Alpi Giulie (incluse la cittadina di Volosca e le isole del Carnaro ), la Dalmazia settentrionale nei suoi confini amministrativi fino al porto di Sebenico incluso e tutte le isole prospicienti, il porto di Valona e l'isolotto di Saseno in Albania (occupati nel corso del conflitto). Il trattato prevedeva inoltre il diritto di chiedere aggiustamenti dei confini con i possedimenti franco-britannici in Africa." }, { "id": 1399, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali territori vennero promessi all'Italia in caso di vittoria con il Patto di Londra", "answer": "Nel 1915 con il Patto di Londra le potenze dell'Intesa avevano promesso all'Italia in caso di vittoria il Trentino, il Tirolo fino al passo del Brennero (attuale Alto Adige), l'intera Venezia Giulia fino alle Alpi Giulie col confine includente le cittadine di Castua, Mattugliee Volosca e le Isole del Carnaro (Cherso e Lussino, ma non Veglia e Arbe) ma con l'esclusione di Fiume, la Dalmazia settentrionale nei suoi confini amministrativi fino al porto di Sebenico incluso, con tutte le isole prospicienti, il porto di Valona in Albania, l'isolotto di Saseno di fronte alle coste albanesi, e diritto di chiedere aggiustamenti dei confini coloniali con i possedimenti francesi e britannici in Africa. Inoltre si prevedeva, in caso di smembramento dell'Impero ottomano, il bacino carbonifero di Adalia in Anatolia meridionale, il protettorato sull'Albania e la neutralizzazione di tutti i porti dalmati che fossero stati assegnati ai croati, ai serbi o ai montenegrini. La citt\u00e0 di Fiume, invece, veniva espressamente assegnata quale principale sbocco marittimo di un eventuale futuro stato croato o dell'Ungheria, se la Croazia avesse continuato ad essere un banato dello stato magiaro o della Duplice Monarchia." }, { "id": 1400, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali territori vennero promessi all'Italia in caso di vittoria con il Patto di Londra", "answer": "Con il Patto di Londra del 1915, l'Italia aveva negoziato, in cambio dell\u2019 intervento a fianco della Triplice Intesa, in aggiunta al Trentino-Alto Adige fino al confine del Brennero, alla Venezia Giulia ed alcuni territori della Dalmazia, anche degli altri compensi nel caso di uno smembramento dell'impero ottomano, come il porto di Adalia in Turchia e il territorio contiguo, dove era segnalato un bacino carbonifero." }, { "id": 1401, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali truppe si affrontarono nella prima battaglia di El Alamein", "answer": "La prima battaglia di El Alamein (1\u00ba luglio - 27 luglio 1942) fu una battaglia combattuta nello scacchiere del Nord Africa durante la seconda guerra mondiale, tra l'Afrika Korps italo-tedesco al comando di Erwin Rommel, e l'8a Armata britannica al comando di Claude Auchinleck." }, { "id": 1402, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali truppe si affrontarono nella prima battaglia di El Alamein", "answer": "Sul fronte terrestre, ripresa l'offensiva, il 28 maggio Rommel spezz\u00f2 le linee britanniche fra Ain el-Gazala e Bir Hach\u00e9im, il 21 giugno prese Tobruch e il 30 giugno raggiunse le posizioni avanzate di El Alamein, su cui le truppe britanniche avevano ripiegato e dove erano state predisposte difese assai forti. Il 31 giugno Rommel lanci\u00f2 il primo attacco contro le difese britanniche (prima battaglia di El Alamein), senza preparazione di artiglieria e con le prime truppe arrivate, la 90\u00aa divisione di fanteria leggera tedesca e la divisione Trento, ma l'attacco fall\u00ec. Fallito anche un contrattacco britannico il 22 luglio, la situazione si stabilizz\u00f2 senza pi\u00f9 alcuna azione di rilievo fino alla fine di agosto." }, { "id": 1403, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali truppe si affrontarono nella prima battaglia di El Alamein", "answer": "Il 29 aprile 1942 Mussolini incontra Hitler a Salisburgo: durante questo colloquio i due capi di governo si accordano per scatenare a breve una grande offensiva in Africa settentrionale. Tra il 26 maggio e il 21 giugno le truppe dell'Asse si rendono protagoniste di una vittoriosa avanzata in Libia (battaglia di Ain el-Gazala), che porta, tra l'altro, alla caduta di Tobruch (20 giugno), assediata da oltre un anno. Le armate di Erwin Rommel si trovano a soli 100 chilometri circa da Alessandria d'Egitto, che, secondo le previsioni dei plenipotenziari italiani e tedeschi, avrebbe dovuto esser raggiunta in poco tempo. Il 29 giugno Mussolini parte per la Libia, dove si trattiene sino al 20 luglio. Tra l'1 e il 29 luglio si combatte la Prima battaglia di El Alamein: le truppe italo-tedesche tentano invano di sfondare le linee difensive inglesi. Fra il 31 agosto e il 5 settembre fallisce, nella battaglia di Alam Halfa, l'ultimo tentativo di sfondamento delle armate del Patto Tripartito. Nella Seconda battaglia di El Alamein (combattuta tra il 23 ottobre e il 3 novembre) le truppe del Commonwealth del generale Bernard Law Montgomery (che in agosto aveva sostituito al comando il generale Claude Auchinleck) sconfiggono gli avversari, costringendoli a un disastroso ripiegamento." }, { "id": 1404, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali truppe si scontrarono a Ual Ual", "answer": "Il trattato tra Italia ed Etiopia del 1928, sottoscritto con il placet della Gran Bretagna, aveva fissato la frontiera tra la Somalia italiana e l'Etiopia lungo una linea distante 21 miglia dalla costa del Benadir e parallela alla stessa. Pretendendo di agire sulla base di detto accordo (mentre gli etiopi ritenevano che nell'accordo si intendessero \"miglia imperiali\", pi\u00f9 corte delle miglia nautiche), gli italiani costruirono nel 1930 un forte nell'oasi di Ual-Ual, nel deserto di Ogaden, e lo fecero presidiare da truppe somale, comandate da ufficiali italiani. L'oasi fu scelta dai militari italiani quale luogo da presidiare in mancanza di altre posizioni idonee in pieno deserto. Nel novembre 1934 truppe regolari etiopi, di scorta a una commissione mista inglese-etiope per la delimitazione delle frontiere, contestarono alle truppe italiane lo sconfinamento. I britannici, per evitare incidenti internazionali, abbandonarono la commissione e le truppe italiane ed etiopi rimasero accampate a poca distanza le une dalle altre. Nei primi giorni di dicembre, in circostanze mai chiarite, un combattimento tra italiani ed etiopi cost\u00f2 la vita a 150 soldati etiopi e a 50 soldati italiani (somali)." }, { "id": 1405, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali truppe si scontrarono a Ual Ual", "answer": "Gli atti di ostilit\u00e0 che portarono al conflitto furono gli incidenti di Gondar e di Ual Ual. Il 4 novembre 1934 il consolato italiano di Gondar fu attaccato da gruppi armati etiopici che causarono la morte di numerosi ascari eritrei e il 5 dicembre 1934 la postazione italiana di Ual Ual, presidiata da 200 militari, venne sottoposta all'attacco di 1.500 soldati abissini che caus\u00f2 80 vittime tra i difensori italiani. Quest'ultimo episodio divenne il casus belli." }, { "id": 1406, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quali truppe si scontrarono a Ual Ual", "answer": "Lo scontro noto come incidente di Ual Ual fu uno scontro sostenuto da truppe irregolari etiopiche e truppe coloniali italiane per il possesso della omonima localit\u00e0 di confine nel dicembre 1934, che preluse alla guerra d'Etiopia." }, { "id": 1407, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando avvenne il celebre discorso di De Gasperi alla conferenza di Parigi", "answer": "Il 10 agosto 1946 intervenne a Parigi alla Conferenza di pace, dove ebbe modo di contestare, attraverso un elegante e impeccabile discorso, le dure condizioni inflitte all'Italia dalla Conferenza." }, { "id": 1408, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando avvenne la conferenza di Teheran", "answer": "Stalin alla Conferenza di Tehran nel 1943" }, { "id": 1409, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando avvenne la conferenza di Teheran", "answer": "L'incontro si tenne in Crimea, nel Palazzo di Livadija, vecchia residenza estiva di Nicola II a Jalta, fra il 4 e l'11 febbraio 1945, pochi mesi prima della sconfitta della Germania nazista nel conflitto mondiale. Esso fu il secondo ed il pi\u00f9 importante di una serie di tre incontri fra i massimi rappresentanti delle grandi potenze alleate, iniziati con la Conferenza di Teheran (28 novembre \u2013 1\u00ba dicembre 1943) e conclusisi con la Conferenza di Potsdam (17 luglio-2 agosto 1945)." }, { "id": 1410, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando avvenne la conferenza di Teheran", "answer": "1943 \u2013 Inizia la Conferenza di Teheran sulla riorganizzazione dell'Europa dopo la fine della seconda guerra mondiale (la conferenza si concluder\u00e0 il 1\u00ba dicembre)" }, { "id": 1411, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando avvenne la conferenza di Teheran", "answer": "1943 \u2013 Seconda guerra mondiale: Conferenza di Teheran \u2013 Franklin D. Roosevelt, Winston Churchill e Josif Stalin giungono ad un accordo sull'invasione dell'Europa prevista per il giugno 1944; nome in codice Operazione Overlord" }, { "id": 1412, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando avvenne la conferenza di Teheran", "answer": "La conferenza di Teheran (28 novembre - 1\u00ba dicembre 1943) \u00e8 stata la prima occasione nella quale si riunirono i cosiddetti \"tre Grandi\" della seconda guerra mondiale: Stalin, per l'Unione Sovietica, F.D. Roosevelt, per gli Stati Uniti d'America, e Churchill per la Gran Bretagna." }, { "id": 1413, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando avvenne la conferenza di Teheran", "answer": "Alla conferenza di Teheran (28\u00a0novembre al 1 dicembre 1943) gli Alleati decisero lo spostamento del confine della Polonia verso ovest, lungo la linea Oder-Neisse, incorporando cos\u00ec territori facenti parte della Germania pre-bellica. Per effetto di questo spostamento, la popolazione tedesca che risiedeva in quei territori, fu trasferita entro i nuovi confini della Germania post-bellica, cio\u00e8 a ovest della linea Oder-Neisse. Sempre nella conferenza di Teheran gli Alleati decisero che la Polonia orientale, gi\u00e0 annessa dall'Unione Sovietica nel 1939, restava a quest\u2019ultima, per cui la popolazione polacca che ancora vi risiedeva andava trasferita nei nuovi confini polacchi." }, { "id": 1414, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando avvenne la conferenza di Teheran", "answer": "Durante gli incontri della conferenza di Teheran (1943), della conferenza di Jalta (1945) e della conferenza di Potsdam (1945), le tre principali potenze del tempo di guerra Stati Uniti, Unione Sovietica e Regno Unito, si accordarono sul metodo per punire i responsabili dei crimini di guerra commessi durante la seconda guerra mondiale. Anche la Francia riusc\u00ec a guadagnarsi un posto all'interno del tribunale. Oltre 200 tedeschi imputati di crimini di guerra vennero processati a Norimberga, mentre altri 1.600 attraverso i tradizionali canali della giustizia militare." }, { "id": 1415, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando avvenne la conferenza di Teheran", "answer": "Nel 1943 la citt\u00e0 ospita la conferenza di Teheran, in cui si riunisce il Presidente statunitense Franklin D. Roosevelt, il capo di Stato sovietico Joseph Stalin e il Primo ministro britannico Winston Churchill. Questa conferenza prefigura le decisioni che saranno prese alla Conferenza di Jalta. Essa garantir\u00e0 l'indipendenza e l'integrit\u00e0 territoriale del paese." }, { "id": 1416, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando avvenne la \"notte di Taranto\"", "answer": "Con notte di Taranto ci si riferisce ad un attacco aereo della seconda guerra mondiale avvenuto nella notte tra l'11 ed il 12 novembre 1940." }, { "id": 1417, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando avvenne la \"notte di Taranto\"", "answer": "La battaglia del canale d'Otranto si svolse nel corso della seconda guerra mondiale la notte dell'11-12 novembre 1940, contemporaneamente agli avvenimenti della Notte di Taranto." }, { "id": 1418, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando avvenne la \"notte di Taranto\"", "answer": "Brian Bethan Schofield. La notte di Taranto: 11 novembre 1940. Milano, Mursia, 1991." }, { "id": 1419, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando avvenne la \"notte di Taranto\"", "answer": "Nino Bixio Lo Martire. La notte di Taranto (11 novembre 1940). Taranto, Schena Editore, 2000." }, { "id": 1420, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando avvenne la \"notte di Taranto\"", "answer": "La notte di Taranto 11 - 12 novembre 1940 - Plancia di Comando" }, { "id": 1421, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando avvenne la \"notte di Taranto\"", "answer": "Notte di Taranto 11-12 novembre 1940" }, { "id": 1422, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando avvenne l'attentato di Via Rasella", "answer": "Nel marzo del 1944 fu l'ideatore dell'attentato dinamitardo di via Rasella, eseguita da partigiani comunisti dei Gruppi di Azione Patriottica e a cui i tedeschi reagirono con l'eccidio delle Fosse Ardeatine. Gli altri membri della giunta militare non furono informati preventivamente del piano, come avveniva per consuetudine, per \u00abragioni di sicurezza cospirativa\u00bb, secondo quanto dichiarato dallo stesso Amendola." }, { "id": 1423, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando avvenne l'attentato di Via Rasella", "answer": "L'attentato di via Rasella fu un'azione della Resistenza romana condotta il 23 marzo 1944 dai Gruppi di Azione Patriottica (GAP) contro un reparto delle truppe d'occupazione tedesche, l'11\u00aa compagnia del III battaglione del Polizeiregiment \"Bozen\", appartenente alla Ordnungspolizei (polizia d'ordine). Fu il pi\u00f9 sanguinoso e clamoroso attentato urbano antitedesco in tutta l'Europa occidentale." }, { "id": 1424, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando avvenne l'attentato di Via Rasella", "answer": "Attentato di Via Rasella in Roma del 23 marzo 1944 - Definizione come legittima azione di guerra, ai sensi del D. L.vo Lgt. 12 aprile 1945 n. 194." }, { "id": 1425, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando avvenne l'attentato di Via Rasella", "answer": "L'azione pi\u00f9 importante, sul piano militare e storico, fu l'attentato di via Rasella contro un reparto del Polizeiregiment \"Bozen\", il 23 marzo 1944. Era lui che, dall'angolo di via del Boccaccio, vedendo arrivare i militari, diede a Rosario Bentivegna il segnale per accendere la miccia dell'ordigno esplosivo." }, { "id": 1426, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando avvenne l'attentato di Via Rasella", "answer": "All\u2019attentato di via Rasella (23 marzo 1944), Lucia Ottobrini non partecipa perch\u00e9 malata; aiuta per\u00f2 a riempire di esplosivo il carretto della nettezza urbana che sar\u00e0 utilizzato per l\u2019attacco al Polizeiregiment \"Bozen\" e che provocher\u00e0 33 morti e 110 feriti." }, { "id": 1427, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando avvenne l'attentato di Via Rasella", "answer": "I partigiani coinvolti nel procedimento - Rosario Bentivegna, Carla Capponi e Pasquale Balsamo - tuttavia ricorsero. Con sentenza della Cassazione Penale, Sezione I Penale n. 1560 del 1999: \"Attentato di Via Rasella in Roma del 23 marzo 1944\", la Corte annullava l'archiviazione del reato per estinzione causa intervenuta amnistia, sostituendola con la non previsione del fatto come reatoCass. Pen., Sezione I Penale n. 1560 del 1999: \"Attentato di Via Rasella in Roma del 23 marzo 1944\"." }, { "id": 1428, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando avvenne l'attentato di Via Rasella", "answer": "Il 23 marzo 1944 fu cos\u00ec eseguito l'Attentato di via Rasella, cui i tedeschi reagirono (appena 21 ore dopo, il 24) con l'eccidio delle Fosse Ardeatine." }, { "id": 1429, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando avvenne l'attentato di Via Rasella", "answer": "Il 23 marzo 1944 avviene l'attentato di via Rasella: la Santa Sede \u00e8 preoccupata per la sicura ritorsione tedesca ma non pu\u00f2 fare nulla. Marco fugge dal convento in cui si nascondeva per unirsi ai compagni; Davide cerca di fermarlo, ma una pattuglia tedesca li scopre e Marco viene ucciso." }, { "id": 1430, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando avvenne l'eccidio delle fosse ardeatine", "answer": "L'eccidio delle Fosse Ardeatine fu il massacro di 335 civili e militari italiani, fucilati a Roma il 24 marzo 1944 dalle truppe di occupazione tedesche come rappresaglia per l'attentato partigiano compiuto da membri dei GAP romani contro truppe germaniche in transito in via Rasella. L'attentato caus\u00f2, sul posto e nelle ore successive, la morte di 33 soldati del reggimento \"Bozen\" appartenente alla Ordnungspolizei dell'esercito tedesco, reclutato in Alto Adige." }, { "id": 1431, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando avvenne l'eccidio delle fosse ardeatine", "answer": "Fu poi ucciso il 24 marzo 1944 nell'eccidio delle Fosse Ardeatine, lasciando una moglie e una figlia, Teresa." }, { "id": 1432, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando avvenne l'eccidio delle fosse ardeatine", "answer": "Venne arrestato dalle SS il 18 marzo 1944 e condotto presso la prigione di via Tasso, dove sub\u00ec torture: dopo l'attentato di via Rasella, il 24 marzo 1944 fu trucidato nell'eccidio delle Fosse Ardeatine." }, { "id": 1433, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando avvenne l'eccidio delle fosse ardeatine", "answer": "Tra i caduti della Banda Caruso 12 furono tra le 335 vittime dell'eccidio delle Fosse Ardeatine del 24 marzo 1944:" }, { "id": 1434, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando avvenne l'eccidio delle fosse ardeatine", "answer": "Sei cittadini di Genzano sono stati trucidati nell'eccidio delle Fosse Ardeatine (24 marzo 1944)" }, { "id": 1435, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando avvenne l'eccidio delle fosse ardeatine", "answer": "10) Eccidio delle Fosse Ardeatine (24 marzo 1944). 75 delle 335 vittime della rappresaglia erano ebrei." }, { "id": 1436, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando avvenne l'eccidio delle fosse ardeatine", "answer": "La pi\u00f9 grande delle stanze, in origine un salone. Vi furono per questo reclusi un gran numero di prigionieri - tra i quali don Pietro Pappagallo - molti dei quali vittime dell'Eccidio delle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944. Alla loro memoria sono dedicati gli oggetti ed i documenti esposti, da brevi profili dei caduti e sui decorati al valore, sino ad effetti personali trovati sui loro resti quando furono riesumati a fine luglio 1944." }, { "id": 1437, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando avvenne l'eccidio delle fosse ardeatine", "answer": "Strada secondaria della frazione di Frattocchie, dedicata ai 335 martiri dell'eccidio delle Fosse Ardeatine uccisi dai nazi-fascisti lungo la via Ardeatina, a Roma, il 24 marzo 1944." }, { "id": 1438, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando avvenne l'occupazione di Fiume", "answer": "Il 10 settembre 1919, Francesco Saverio Nitti , succeduto a Orlando alla Presidenza del Consiglio, sottoscrisse il Trattato di Saint-Germain , che definiva i confini italo-austriaci (quindi il confine del Brennero ), ma non quelli orientali. Le potenze alleate, infatti, lasciarono che l'Italia e il neo-costituito regno dei Serbi, Croati e Sloveni definissero congiuntamente i propri confini. Immediatamente (12 settembre 1919 ), una forza volontaria irregolare di nazionalisti ed ex-combattenti italiani, guidata dal poeta Gabriele d'Annunzio , occup\u00f2 militarmente la citt\u00e0 di Fiume chiedendone l'annessione all'Italia. Nitti, nonostante gli fosse confermata la fiducia del governo, scelse di dimettersi il 16 novembre, preoccupato anche dalle agitazioni sul fronte interno degli operai e degli agricoltori." }, { "id": 1439, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando avvenne l'occupazione di Fiume", "answer": "Cos\u00ec trasfigurato, il movimento irredentista caratterizz\u00f2 l'occupazione da parte di Gabriele d'Annunzio di Fiume, citt\u00e0 a maggioranza italiana ma la cui attribuzione all'Italia non era prevista nel Patto di Londra. L'occupazione avvenne il 12 settembre 1919 e fu seguita dalla costituzione della Reggenza italiana del Carnaro l'8 settembre 1920. L'abbandono della citt\u00e0 da parte di d'Annunzio, il 2 febbraio 1921, rese possibile la trasformazione in Stato libero di Fiume fino all'annessione all'Italia il 3 marzo 1922. Successivamente il movimento fu snaturato ed egemonizzato dal regime fascista che ne fece uno strumento di propaganda nazionalista." }, { "id": 1440, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando avvenne l'occupazione di Fiume", "answer": "La medaglia commemorativa della spedizione di Fiume \u00e8 una medaglia del Regno d'Italia, nacque come coniatura non ufficiale della Reggenza italiana del Carnaro, istituita da Gabriele d'Annunzio, con il nome di medaglia commemorativa della marcia di Ronchi, subito dopo l'occupazione di Fiume del 12 settembre 1919." }, { "id": 1441, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi era l'imperatore di Etiopia nel 1936", "answer": "Gi\u00e0 nel luglio del 1936 il deposto imperatore Hail\u00e9 Selassi\u00e9, tuttavia, aveva denunciato, all'assemblea della Societ\u00e0 delle Nazioni che: \u201cMai, sinora, vi era stato l'esempio di un governo che procedesse allo sterminio di un popolo usando mezzi barbari, violando le pi\u00f9 solenni promesse fatte a tutti i popoli della Terra, che non si debba usare contro esseri umani la terribile arma dei gas venefici\u201d. Solo recentemente, per\u00f2, \u00e8 stata fatta piena luce sulle le modalit\u00e0 di \"combattimento\" utilizzate dagli Italiani nella guerra etiope. L'aviazione italiana, contravvenendo al Protocollo di Ginevra del 17 giugno 1925, sottoscritto anche dall'Italia, utilizz\u00f2 su larga scala il terribile gas iprite, che, irrorato dagli aerei in volo a bassa quota, sia sui soldati sia sui civili, venne usato con la precisa finalit\u00e0 di terrorizzare la popolazione abissina e piegarne ogni resistenza." }, { "id": 1442, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi era l'imperatore di Etiopia nel 1936", "answer": "Al termine della vittoriosa guerra d'Etiopia le truppe italiane entrarono in Addis Abeba il 5 maggio 1936 e il 9 successivo Vittorio Emanuele III assunse il titolo imperiale. L'Impero etiope insieme alle altre colonie italiane (Eritrea e Somalia) furono unite nell'Africa Orientale Italiana. La conquista dell'Etiopia e del titolo imperiale furono progressivamente riconosciuti dalla maggior parte dei membri della comunit\u00e0 internazionale, tra cui l'Inghilterra e la Francia, con l'eccezione di Stati Uniti e Russia, nonostante l'imperatore etiopico in esilio Hail\u00e9 Selassi\u00e9 avesse denunciato presso la Societ\u00e0 delle Nazioni le gravi violazioni della Convenzione di Ginevra perpetrate dalle truppe italiane (luglio 1936)." }, { "id": 1443, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi era l'imperatore di Etiopia nel 1936", "answer": "Mussolini a pi\u00f9 riprese approv\u00f2 questo comportamento: il 19 gennaio scrisse di \"impiegare tutti i mezzi di guerra - dico tutti - sia dall'alto come da terra\"; il 4 febbraio ribad\u00ec al generale che lo autorizzava a \"impiegare qualsiasi mezzo\". Ancora il 29 marzo, alla vigilia della battaglia di Mai Ceu, il dittatore conferm\u00f2 l'autorizzazione a Badoglio \"all'impiego di gas di qualunque specie e su qualunque scala\". L'Imperatore d'Etiopia Hail\u00e9 Selassi\u00e9 denunci\u00f2 di fronte alla Societ\u00e0 delle Nazioni l'uso da parte dell'esercito italiano di armi chimiche contro la popolazione etiope con queste parole nel suo discorso del 12 maggio 1936:" }, { "id": 1444, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi era l'imperatore di Etiopia nel 1936", "answer": "L'Imperatore d'Etiopia Hail\u00e9 Selassi\u00e9 denunci\u00f2 di fronte alla Societ\u00e0 delle Nazioni l'uso da parte dell'esercito italiano di armi chimiche contro la popolazione etiope con queste parole nel suo discorso del 12 maggio 1936 :" }, { "id": 1445, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando avvenne lo sbarco alleato ad Anzio", "answer": "Sottoposta pro forma alla sovranit\u00e0 della RSI, mantenendo lo status di \"citt\u00e0 aperta\", Roma era in realt\u00e0 governata di fatto solo dai comandi germanici, e lo divenne anche formalmente dopo lo sbarco di Anzio, il 22 gennaio 1944, quando l'intera provincia romana venne dichiarata \"zona di operazioni\". Il feldmaresciallo Albert Kesselring, comandante tedesco del fronte meridionale, nomin\u00f2 capo della Gestapo di Roma, conferendogli direttamente il controllo dell'ordine pubblico in citt\u00e0, l'ufficiale delle SS Herbert Kappler, gi\u00e0 resosi protagonista della razzia del ghetto ebraico e della successiva deportazione, il 16 ottobre 1943, di 1.023 ebrei romani verso i Campi di sterminio." }, { "id": 1446, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando avvenne lo sbarco alleato ad Anzio", "answer": "Lo sbarco del VI Corpo d'armata ad Anzio e Nettuno il 22 gennaio 1944 si effettu\u00f2 invece con facilit\u00e0 e praticamente senza opposizione; i tedeschi furono colti completamente di sorpresa e furono sbarcate senza difficolt\u00e0 la 1\u00aa Divisione fanteria britannica, la 3\u00aa Divisione fanteria americana e tre battaglioni di Ranger . L'alto comando tedesco apprese solo dopo sei ore le prime notizie dello sbarco e si affrett\u00f2 a mobilitare tutte le riserve per affrontare la minaccia, ma in teoria la strada per Roma rimase aperta per i primi tre giorni." }, { "id": 1447, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando avvenne lo sbarco alleato ad Anzio", "answer": "Il 22 gennaio 1944, gli Alleati con lo sbarco ad Anzio, tentarono di cogliere alle spalle i tedeschi che si erano arroccati nei fronti sul Garigliano e a Cassino e conquistare Roma. Lo sbarco per\u00f2 non dette gli effetti sperati, poich\u00e9 la tattica attendista scelta dal generale Lucas, comandante del corpo d'armata alleato, permise ai tedeschi di Kesselring di organizzarsi e di bloccare gli Alleati sulle posizioni iniziali. Nelle prime fasi dell'Operazione Shingle (nome in codice dello Sbarco di Anzio), una colonna di reparti scelti statunitensi, composto da circa cento uomini, guidata dal generale William Orlando Darby, si muoveva da Anzio verso Cisterna ma si incroci\u00f2 casualmente in localit\u00e0 Isolabella con una divisione tedesca, che aveva ben trecento unit\u00e0 al suo interno. Lo scontro fu fatale per gli americani: solo due soldati riuscirono a rientrare a Nettuno." }, { "id": 1448, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando avvenne lo sbarco alleato ad Anzio", "answer": "Dopo lo sbarco di Anzio (22 gennaio 1944), Velletri si era trovata ad essere retrovia del fronte." }, { "id": 1449, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando avvenne lo sbarco alleato ad Anzio", "answer": "Lo sbarco degli Alleati il 22 gennaio 1944, avvenne sia a Anzio sia nell'attuale localit\u00e0 del Lido dei Gigli, facendo praticamente diventare il luogo \"territorio di guerra\" a tutti gli effetti. I 1056 caduti britannici sono sepolti nell'Anzio War Cemetery, da non confondere con il Cimitero americano di Nettuno (che ospita le salme dei caduti statunitensi), mentre i caduti italiani della R.S.I. riposano a Nettuno, nel cosiddetto Campo della Memoria (Sacrario militare Caduti della R.S.I., via dei Frati)." }, { "id": 1450, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando avvenne lo sbarco alleato ad Anzio", "answer": "Guid\u00f2 gli sbarchi americani a Salerno nel settembre del 1943 (Operazione Avalanche) e ad Anzio (22 gennaio 1944)." }, { "id": 1451, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando avvenne lo sbarco alleato ad Anzio", "answer": "Rievocato le sbarco di Nettuno-Anzio del 22 gennaio 1944 il 22 gennaio 2014" }, { "id": 1452, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando cadde il fascismo", "answer": "Questa vittoria apr\u00ec le porte agli anglo-americani per lo sbarco in Sicilia (luglio 1943 ), che port\u00f2 alla caduta del fascismo (25 luglio 1943 ) e all' armistizio dell'8 settembre ." }, { "id": 1453, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando cadde il regime fascista di Mussolini", "answer": "L'O.d.G. fu approvato e provoc\u00f2, il giorno successivo, il 25 luglio 1943, la caduta del ventennale regime fascista presieduto da Benito Mussolini, con il conseguente arresto del Duce, per ordine del re Vittorio Emanuele III." }, { "id": 1454, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando cadde il regime fascista di Mussolini", "answer": "La mossa, dettata dal fatto che i giovani sono rimasti i pi\u00f9 accesi sostenitori del governo, si rivela catastrofica e il 19 aprile 1943 il giovane friulano viene sostituito da Carlo Scorza. Il partito si dissolse il 27 luglio 1943 quando, in seguito alla votazione dell'ordine del giorno Grandi (25 luglio), Mussolini venne arrestato dai Regi Carabinieri, decretando la fine del regime fascista e, due giorni dopo, lo scioglimento del PNF da parte del nuovo governo di Pietro Badoglio. Liberato dai tedeschi il 10 settembre, Mussolini costitu\u00ec il 13 settembre il nuovo Partito Fascista Repubblicano (PFR) e costitu\u00ec la Repubblica Sociale Italiana (RSI), nella parte d'Italia occupata dai tedeschi. Segretario del PFR fu nominato il 15 settembre Alessandro Pavolini. A Milano era gi\u00e0 stato ricostituito il 13 settembre da Aldo Resega, che ne fu anche il primo commissario federale. Il PFR cess\u00f2 la sua esistenza con la morte di Mussolini e con la fine della RSI, il 28 aprile del 1945." }, { "id": 1455, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando cadde il regime fascista di Mussolini", "answer": "Il 25 luglio 1943 cadde il regime fascista. L'effetto sui giornali italiani fu immediato: tutti i direttori iscritti al Partito Nazionale Fascista, o militanti furono destituiti e sostituiti. L'elenco comprende:" }, { "id": 1456, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando cadde il regime fascista di Mussolini", "answer": "Il 30 agosto 1925, il governo Mussolini istituisce anche un terzo dicastero militare: il \"Ministero per l'aeronautica\", e lo stesso Mussolini tenne per s\u00e9 il dicastero della Guerra dal 1925 al 1929 e dal 1933 fino alla fine del regime fascista il 25 luglio 1943." }, { "id": 1457, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando cadde il regime fascista di Mussolini", "answer": "Bombacci non ebbe mai la tessera del Partito Nazionale Fascista (PNF). Dopo la caduta del regime fascista il 25 luglio 1943 e, in settembre, la liberazione di Mussolini dal Gran Sasso e la creazione della Repubblica Sociale Italiana (RSI), Bombacci decise volontariamente di recarsi a Sal\u00f2, dove divenne una sorta di consigliere di Mussolini." }, { "id": 1458, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando cambi\u00f2 l'opinione di Mussolini nei confronti della politica razzista della Germania", "answer": "Mussolini inizialmente aveva espresso disapprovazione nei confronti della politica razzista espressa dal nazionalsocialismo. Tuttavia, a partire dal 1938, in concomitanza dell'alleanza con la Germania, il regime fascista promulg\u00f2 una serie di decreti il cui insieme \u00e8 noto come leggi razziali, che introducevano provvedimenti segregazionisti nei confronti degli ebrei italiani e dei sudditi di colore dell'Impero." }, { "id": 1459, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando Caneva occup\u00f2 El-Merg\u00e8b", "answer": "Oltre che nella vasta area di Tripoli, le truppe italiane furono mantenute in continuo stato di allarme anche nei dintorni di Homs dove grosse formazioni arabo-turche effettuarono azioni di guerriglia nella zona di Lebda e del Mergheb. L'8\u00ba Reggimento bersaglieri, di presidio di Homs, fu rinforzato con altri contingenti di fanteria; anche grazie all'appoggio dell'artiglieria navale la pressione offensiva fu alleviata e i turco-arabi si ritirarono. Caneva decise di ampliare la cintura difensiva di Homs per portare sotto stabile controllo le carovaniere di Tripoli, di Misurata e di Tharuna: nel febbraio 1912 ordin\u00f2 di occupare El-Merg\u00e8b" }, { "id": 1460, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando ci fu la prima operazione di Junio Valerio Borghese a Gibilterra", "answer": "Il 24 settembre 1940 Borghese inizi\u00f2 la sua prima operazione contro la piazzaforte di Gibilterra (BG1) trasportando dei Siluri a Lenta Corsa con le relative squadre. Giunto a destinazione il 29 settembre l'intera operazione fu annullata poich\u00e9 la squadra britannica aveva nel frattempo lasciato il porto e non rimase altro da fare che rientrare a La Spezia." }, { "id": 1461, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando ebbe luogo l'assalto de L'Avanti", "answer": "L'abisso tra il fascismo e la classe operaia, anzich\u00e9 restringersi, divenne incolmabile dopo l'assalto squadrista alla redazione dell'\"Avanti!\" del 15 aprile 1919, nonostante alcuni tentativi da parte di Mussolini di riavvicinare il suo vecchio partito (principalmente nel '19 e nel '21). Il partito socialista non condivideva inoltre le idee nazionaliste di fascisti, futuristi, sindacalisti rivoluzionari, interventisti, fiumani, reduci ed arditi, e il suo pacifismo di principio lo portava a polemizzare con tutti i movimenti politici degli ex combattenti." }, { "id": 1462, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando ebbe luogo l'assalto de L'Avanti", "answer": "La contrapposizione tra socialisti e nazionalisti scoppi\u00f2 violenta a Milano il 15 aprile 1919 dopo una giornata di scontri, che culmin\u00f2 nell'assalto nazionalista all'Avanti! tra manifestanti del Partito Socialista e contromanifestanti del Partito Nazionalista, arditi, futuristi e i primi elementi fascisti dei neocostituiti Fasci italiani di combattimento che si fecero notare per la prima volta a livello nazionale. A partire dalla primavera del 1919 si costituirono numerose associazioni patriottiche e studentesche, di reduci oppure nazionaliste tutte accomunate dall'antisocialismo le quali iniziano a manifestare, pubblicare riviste oppure a organizzare riunioni. Alle associazioni combattentistiche antisocialiste, oltre alle formazioni pi\u00f9 audaci e a carattere volontario degli arditi, presero parte soprattutto reduci animati anch'essi da patriottismo che si sentivano offesi dalle offensive svalutazioni fatte dall'Avanti!." }, { "id": 1463, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando ebbe luogo l'assalto de L'Avanti", "answer": "A Milano i primi elementi fascisti dei neocostituiti Fasci italiani di combattimento il 15 aprile 1919, facendosi notare per la prima volta a livello nazionale presero parte, dopo una giornata di scontri tra manifestanti del Partito Socialista e contromanifestanti del Partito Nazionalista, futuristi e arditi all'assalto all'Avanti!. Nel novembre 1919 si presentarono alle elezioni politiche nel collegio di Milano con capilista Mussolini, Toscanini e Marinetti, ma non ebbero alcun eletto ." }, { "id": 1464, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando ebbe luogo l'assalto de L'Avanti", "answer": "L'8 novembre 1925 veniva sospesa la distribuzione de L'Unit\u00e0 e dell'organo del Partito Socialista Italiano Avanti! che aveva gi\u00e0 subito un assalto dei fascisti a Milano il 15 aprile 1919." }, { "id": 1465, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando \u00e8 iniziata la seconda guerra mondiale", "answer": "Successivo obiettivo dei tedeschi fu la Polonia. Il trattato del 1919 aveva separato dal resto della Germania la regione della Prussia orientale , circondata da territorio polacco. Hitler reclam\u00f2 allora la restituzione della citt\u00e0 di Danzica e del territorio ad essa vicina, il \" corridoio polacco \". A causa del cambio di rotta delle diplomazie occidentali, che divennero fermamente decise a ostacolare questo passo di Hitler, la Polonia rifiut\u00f2. Inglesi e francesi credevano di aver fermato definitivamente l'espansione nazista, contando anche sull'appoggio dell'Unione Sovietica in caso di invasione tedesca della Polonia. Ma il governo tedesco rispose con un abile colpo diplomatico (dopo aver gi\u00e0 firmato un'alleanza con l'Italia, il \" Patto d'Acciaio \"): il 24 agosto 1939 il ministro dell'esteri russo, Vja\u010deslav Michajlovi\u010d Molotov , e quello tedesco, Joachim von Ribbentrop firmarono un patto di non aggressione tra le due nazioni della durata di dieci anni, il patto Molotov-Ribbentrop . Un protocollo segreto dell'accordo divideva l'Europa orientale in due sfere d'influenza, lasciando mano libera all'URSS sulle repubbliche baltiche e in Finlandia , e prevedeva una spartizione della Polonia, dando mano libera a Hitler per lanciare l'offensiva. Il 1\u00ba settembre, alle 4 del mattino, le truppe tedesche attraversavano la frontiera polacca, e due giorni dopo Francia e Gran Bretagna dichiaravano guerra alla Germania. Era iniziata la seconda guerra mondiale." }, { "id": 1466, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando \u00e8 scomparso Giacomo Matteotti", "answer": "La secessione dell'Aventino (dal nome del colle Aventino sul quale \u2013 secondo la storia romana \u2013 si ritiravano i plebei nei periodi di acuto conflitto con i patrizi, vedi Secessio plebis) fu un atto di protesta attuato da alcuni deputati d'opposizione contro il governo fascista, in seguito alla scomparsa di Giacomo Matteotti il 10 giugno 1924: l\u2019iniziativa consisteva nell'astensione dai lavori parlamentari, riunendosi separatamente." }, { "id": 1467, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando \u00e8 scomparso Giacomo Matteotti", "answer": "Il 30 maggio 1924 il deputato socialista Giacomo Matteotti prese la parola alla Camera contestando i risultati delle elezioni. Il 10 giugno 1924 Matteotti venne rapito e ucciso." }, { "id": 1468, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando \u00e8 scomparso Giacomo Matteotti", "answer": "Il 30 maggio 1924 il deputato socialista Giacomo Matteotti prese la parola alla Camera contestando i risultati delle elezioni.Testo del discorso su Wikisource Il 10 giugno 1924 Matteotti venne rapito e ucciso." }, { "id": 1469, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando \u00e8 stata firmata la Convenzione di Ginevra", "answer": "La convenzione dell'Aia del 1907 proibisce la rappresaglia, mentre la Convenzione di Ginevra del 1929, relativa al Trattamento dei prigionieri di guerra, fa esplicito divieto di atti di rappresaglia nei confronti dei prigionieri di guerra nell'Articolo 2. Dal punto di vista internazionale l'argomento rappresaglia era contemplato nei codici di diritto bellico nazionali, in cui si faceva riferimento ai criteri della proporzionalit\u00e0 rispetto all'entit\u00e0 dell'offesa subita, della selezione degli ostaggi (non indiscriminata) e della salvaguardia delle popolazioni civili. Alcuni di questi aspetti furono violati: nella selezione degli ostaggi, poich\u00e9 si procedette alla fucilazione anche di personale sanitario, infermi e malati e inoltre poich\u00e9 non risulta che sia stata eseguita da parte tedesca alcuna seria indagine per appurare l'identit\u00e0 dei responsabili dell'attacco, n\u00e9 si attesero le 24 ore di consuetudine affinch\u00e9 gli stessi si consegnassero spontaneamente." }, { "id": 1470, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando \u00e8 stata firmata la Convenzione di Ginevra", "answer": "Convenzione per il miglioramento della sorte dei feriti e malati negli eserciti di campagna, Ginevra, 27 luglio 1929 (abrogata dalla I Convenzione del 1949)" }, { "id": 1471, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando \u00e8 stata firmata la Convenzione di Ginevra", "answer": "Convenzione sul trattamento dei prigionieri di guerra, Ginevra, 27 luglio 1929 (abrogata dalla III Convenzione del 1949)" }, { "id": 1472, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi erano gli scemi di guerra", "answer": "Tre quarti delle ferite era provocata dalle schegge dei proiettili dell'artiglieria. Si trattava di ferite spesso pi\u00f9 pericolose e pi\u00f9 cruente di quelle provocate dalle armi leggere. L'esplosione di una granata provocava una pioggia di macerie, che, penetrando nella ferita, rendevano molto pi\u00f9 probabili le infezioni. Altrettanto micidiale era lo spostamento d'aria provocato dall'esplosione. In aggiunta ai danni fisici vi erano quelli psicologici. I soldati sottoposti ad un bombardamento di lunga durata (sulla Somme il bombardamento preparatorio britannico dur\u00f2 una settimana) soffrivano spesso di sindrome da stress postraumatico (in Italia, per indicare le persone colpite da questa sindrome, si usava l'espressione scemo di guerra)." }, { "id": 1473, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando \u00e8 stata invasa la Serbia dall'impero austro-ungarico", "answer": "Il 28 luglio del 1914 l'Austria-Ungheria diede il via alla Prima guerra mondiale, invadendo il Regno di Serbia. Al termine del conflitto l'impero, pesantemente sconfitto assieme ai suoi alleati (Imperi Centrali), cess\u00f2 di esistere." }, { "id": 1474, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando \u00e8 stato firmato il Patto Gentiloni", "answer": "I rapporti tra la Chiesa e lo Stato italiano andarono peggiorando quando, nel 1874, la Curia romana giunse a vietare esplicitamente ai cattolici, con la formula del \"non expedit\" (\"non conviene\"), la partecipazione alla vita politica. Soltanto nell'et\u00e0 giolittiana tale divieto sarebbe stato eliminato progressivamente, fino al completo rientro dei cattolici \"come elettori e come eletti\" nella vita politica italiana con il Patto Gentiloni del 1913." }, { "id": 1475, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando \u00e8 stato firmato il Patto Gentiloni", "answer": "I rapporti tra la Chiesa e lo Stato liberale andarono peggiorando quando, nel 1874, la Curia romana giunse a vietare esplicitamente ai cattolici, con la formula del \"non expedit\" (\"non conviene\"), la partecipazione alla vita politica. Soltanto nell'et\u00e0 giolittiana tale divieto sarebbe stato eliminato progressivamente, fino al completo rientro dei cattolici \"come elettori e come eletti\" nella vita politica italiana con il Patto Gentiloni del 1913." }, { "id": 1476, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando \u00e8 stato firmato il Patto Gentiloni", "answer": "Nel 1913 l'esperimento divenne una prassi, sancita dal Patto Gentiloni." }, { "id": 1477, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando \u00e8 stato nominato Senatore del Regno d'Italia Shevket V\u00ebrlaci", "answer": "Nel 1939 Shevket V\u00ebrlaci appoggi\u00f2 il nuovo corso politico risultato dalla annessione dell'Albania al Regno d'Italia. Nell'aprile fu nuovamente nominato Primo Ministro del nuovo Governo albanese, fungendo anche brevemente da Capo di Stato provvisorio fino all'assunzione della corona di Albania da parte di Vittorio Emanuele III. L'8 aprile 1939 era stato nominato Senatore del Regno d'Italia, assieme ad altri esponenti politici albanesi." }, { "id": 1478, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando \u00e8 stato nominato Senatore del Regno d'Italia Shevket V\u00ebrlaci", "answer": "Shevket V\u00ebrlaci appoggi\u00f2 il nuovo corso politico risultato dalla annessione dell'Albania al Regno d'Italia. Nell'aprile 1939 fu nuovamente nominato Primo Ministro del nuovo Governo albanese, fungendo anche brevemente da Capo di Stato provvisorio fino all'assunzione della corona di Albania da parte di Vittorio Emanuele III. Il 8 aprile 1939 era stato nominato Senatore del Regno d'Italia , assieme ad altri esponenti politici albanesi." }, { "id": 1479, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando fu combattuta la battaglia degli Altipiani", "answer": "L'inizio del 1916 fu caratterizzato dalla quinta battaglia dell'Isonzo che non port\u00f2 ad nessun risultato. In scontri che seguirono gli austro-ungarici sfondarono in Trentino, occupando l'altopiano di Asiago. Questa offensiva fu fermata a fatica dall'Esercito italiano che reag\u00ec con una controffensiva respingendo il nemico fino all'altopiano del Carso. Lo scontro fu chiamato battaglia degli Altipiani." }, { "id": 1480, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando fu combattuta la battaglia degli Altipiani", "answer": "La battaglia degli Altipiani fu combattuta tra il 15 maggio e il 27 giugno 1916, sugli altipiani vicentini, tra l'esercito italiano e quello austro-ungarico, impegnati in quella che fu definita dagli italiani come \"Strafexpedition\", traduzione in tedesco di \"spedizione punitiva\". In tedesco la battaglia \u00e8 individuata come Fr\u00fchjahrsoffensive (ossia Offensiva di primavera) o S\u00fcdtiroloffensive (all'epoca il Trentino si chiamava Welschs\u00fcdtirol ovvero \"Tirolo meridionale italiano\"). Durante la battaglia le perdite tra i due eserciti ammontarono a 230.545 uomini." }, { "id": 1481, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando fu combattuta la battaglia degli Altipiani", "answer": "Il forte tenne sotto tiro i forti degli altipiani (soprattutto Sommo Alto, Sebastiano e Belvedere Gschwent) dallo scoppio della guerra al 20 maggio 1916 quando, investito dall'impeto della Strafexpedition (anche nota come la battaglia degli Altipiani), fu abbandonato e i pezzi resi inservibili. Nell'operazione distruttiva perse la vita il Sottotenente Paolo Ferrario, al quale \u00e8 dedicata una lapide commemorativa." }, { "id": 1482, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando fu combattuta la battaglia degli Altipiani", "answer": "Nelle sue vicinanze fu combattuta nel 1916 la battaglia di Agagiya." }, { "id": 1483, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando fu firmato il Patto Atlantico", "answer": "Il Patto Atlantico viene firmato a Washington, negli Stati Uniti, il 4 aprile 1949, a cui poi aderiranno anche paesi non geograficamente atlantici (ossia senza sbocchi sull'Oceano Atlantico) come l'Italia, la Grecia, la Turchia ed altri. La ratifica alla firma del trattato da parte degli Stati Uniti avvenne con una votazione al Senato il 21 luglio 1949." }, { "id": 1484, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando fu firmato il Patto Atlantico", "answer": "Il trattato istitutivo della NATO, il Patto Atlantico, fu firmato a Washington, D.C. il 4 aprile 1949 ed entr\u00f2 in vigore il 24 agosto dello stesso anno. Attualmente, fanno parte della NATO 28 stati del mondo." }, { "id": 1485, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando fu firmato il Patto Atlantico", "answer": "Il trattato istitutivo della NATO, il Patto Atlantico, fu firmato a Washington D.C. il 4 aprile 1949 ed entr\u00f2 in vigore il 24 agosto dello stesso anno." }, { "id": 1486, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando fu firmato il Patto Atlantico", "answer": "NATO: organizzazione internazionale per la collaborazione nella difesa, creata nel 1949 in supporto al Patto Atlantico che venne firmato a Washington D.C. il 4 aprile 1949;" }, { "id": 1487, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando fu firmato il Patto Atlantico", "answer": "Il Trattato Nord Atlantico, anche conosciuto come Patto Atlantico, \u00e8 un trattato puramente difensivo stipulato tra le potenze dell'Atlantico settentrionale a cui poi aderiranno anche paesi non geograficamente atlantici (ossia senza sbocchi sull'Oceano Atlantico) come l'Italia, la Grecia, la Turchia ed altri. Il Patto Atlantico viene firmato a Washington, negli Stati Uniti, il 4 aprile 1949. Le 12 nazioni che lo siglarono e che saranno poi anche le prime fondatrici della NATO furono: (Le prime tre sono le pi\u00f9 importanti fondatrici)" }, { "id": 1488, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando fu firmato il Patto Tripartito", "answer": "A dare popolarit\u00e0 al termine fu Benito Mussolini che, durante un discorso tenuto a Milano il 1\u00ba novembre 1936, defin\u00ec \"asse\" l'intesa stipulata il precedente 25 ottobre tra la Germania ed il Regno d'Italia, chiamata per questo motivo \"Asse Roma-Berlino\". Il successivo Patto d'Acciaio, stipulato dalle due potenze il 22 maggio 1939, rappresent\u00f2 il primo nucleo dell'alleanza militare, poi estesa anche all'Impero giapponese con il Patto Tripartito del 27 settembre 1940 (detto anche \"Asse Roma-Berlino-Tokyo\")." }, { "id": 1489, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando fu firmato il Patto Tripartito", "answer": "Il Giappone invece, impegnato gi\u00e0 dal 1937 nella guerra contro la Cina, riconosciuti i preminenti interessi tedeschi ed italiani in Europa, e ricevuto analogo riconoscimento per l'Asia, entr\u00f2 nella coalizione stipulando il Patto Tripartito, firmato anche questo nella capitale tedesca il 27 settembre 1940. Ovviamente, tutti gli stati fantoccio manovrati dall'impero nipponico seguiranno il suo esempio e si uniranno al patto." }, { "id": 1490, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando fu firmato il Patto Tripartito", "answer": "Contemporaneamente Hitler si impegn\u00f2 per molti mesi in un'estenuante campagna diplomatica, le cui tappe principali furono indubbiamente la firma a Berlino il 27 settembre 1940 del Patto Tripartito tra Germania, Italia e Giappone (diretto in primo luogo a paralizzare l'aggressivit\u00e0 americana in Europa con la minaccia giapponese, ma in parte pericoloso implicitamente anche per l'URSS); e la visita di Molotov nella capitale tedesca (12 novembre 1940) in cui fallirono, di fronte alla brutale concretezza eurocentrica del ministro sovietico, i tentativi del dittatore di dirottare le mire russe verso mirabolanti prospettive indiane o persiane. Convinto dell'impossibilit\u00e0 di un nuovo accordo meramente tattico con Stalin e della ristrettezza del tempo rimasto a sua disposizione, Hitler prese la sua decisione." }, { "id": 1491, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando fu firmato il Patto Tripartito", "answer": "La politica tedesca nei Balcani era volta a mettere contro le diverse nazioni tra loro, spingendo sulle rispettive rivendicazioni territoriali, a seguito del primo conflitto mondiale, tutto ci\u00f2 per evitare un allineamento a favore degli Alleati. Dopo la sconfitta degli Alleati sul fronte occidentale nel 1940, ai tedeschi fu ancor pi\u00f9 facile penetrare militarmente, economicamente e politicamente nei Balcani: si garantirono il petrolio rumeno e le derrate alimentari ungheresi; e sancirono questa nuove alleanze, \"costringendo\" gran parte di questi paesi ad entrare nel Patto Tripartito (sottoscritto il 28 settembre 1940 dall'Italia, dalla Germania e dal Giappone)." }, { "id": 1492, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando fu firmato il Patto Tripartito", "answer": "Il 27 settembre 1940 Italia, Germania e Giappone si uniscono nel Patto Tripartito, cui aderiranno anche nell'ordine, nel corso della guerra, Ungheria (20 novembre 1940), Romania (23 novembre), Slovacchia (24 novembre), Bulgaria (1\u00ba marzo 1941) e Jugoslavia (27 marzo)." }, { "id": 1493, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando fu firmato il Patto Tripartito", "answer": "Il patto anti-Comintern \u00e8 un patto di alleanza politica tra il governo del Terzo Reich tedesco e l'Impero giapponese stipulato il 25 novembre 1936 a Berlino. Il 27 settembre 1940 i rappresentanti della Germania Nazista, dell'Italia Fascista e dell'Impero del Giappone firmano l'alleanza militare conosciuta come Patto Tripartito, costituendo il c.d. \"Asse Roma-Berlino-Tokyo\"." }, { "id": 1494, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando fu firmato il Patto Tripartito", "answer": "Il patto tripartito o trattato tripartito (detto anche \"Asse Roma-Berlino-Tokyo\") fu un accordo sottoscritto a Berlino il 27 settembre 1940 dal governo del III Reich tedesco, dal Regno d'Italia e dall'Impero del Giappone al fine di riconoscere le aree di influenza in Europa ed Asia. In Italia esso fu subito battezzato \"Roberto\", acronimo di Roma-Berlino-Tokio." }, { "id": 1495, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando fu firmato il Patto Tripartito", "answer": "Il Giappone invece, impegnato gi\u00e0 dal 1937 nella guerra contro la Cina, riconosciuti i preminenti interessi tedeschi ed italiani in Europa, e ricevuto analogo riconoscimento per l'Asia, entr\u00f2 nella coalizione stipulando il Patto Tripartito, firmato anche questo nella capitale tedesca il 27 settembre 1940." }, { "id": 1496, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando fu firmato il Patto Tripartito", "answer": "Il 27 settembre 1940 fu firmato a Berlino il patto Tripartito tra la Germania Nazista, il Regno d'Italia e l'Impero giapponese. Il patto formalizz\u00f2 la collaborazione dei tre paesi sul piano militare e la divisione del mondo in tre sfere d'influenza: l'Europa, l'Africa ed il Medio Oriente sarebbero ricadute sotto l'influenza tedesca e italiana, mentre l'Asia orientale e la zona dell'Oceano Pacifico sarebbero andati al Giappone. Il patto conteneva una sorta di avvertimento nei confronti degli Stati Uniti, affinch\u00e9 rimanessero neutrali, per non essere costretti a combattere su due fronti. In seguito al patto ebbe inizio una massiccia pressione da parte di Germania ed Italia nei confronti della Bulgaria affinch\u00e9 si unisse al patto Tripartito. Il 16 ottobre 1940 il ministro degli esteri tedesco Ribbentrop chiese al governo di Sofia di definire la politica bulgara nei confronti delle potenze del Patto nell'arco di due giorni. Nello stesso giorno a Roma Benito Mussolini dichiar\u00f2 al console bulgaro che l'Italia si aspettava che la Bulgaria sostenesse il futuro attacco italiano contro la Grecia." }, { "id": 1497, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando fu firmato l'accordo De Gasperi-Gruber", "answer": "L'accordo De Gasperi-Gruber (in tedesco Gruber-De-Gasperi-Abkommen), cos\u00ec chiamato dai nomi degli allora ministri degli Esteri italiano (Alcide De Gasperi) e austriaco (Karl Gruber), fu firmato il 5 settembre 1946 a Parigi a margine dei lavori della Conferenza di pace, per definire la questione della tutela della minoranza linguistica tedesca dell'Alto Adige." }, { "id": 1498, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando fu firmato l'accordo De Gasperi-Gruber", "answer": "Nonostante il reggimento non avesse preso parte alla rappresaglia, in un rapporto della delegazione italiana alla conferenza di pace di Parigi del 1946 si legge: \u00abFu un'unit\u00e0 del reggimento \"Bozen\" che diede luogo alla sfrenata rappresaglia contro 320 ostaggi civili trucidati alle Fosse Ardeatine vicino a Roma il 24 marzo 1944\u00bb. La strategia diplomatica adottata dal governo italiano di Alcide De Gasperi sulla questione dell'Alto Adige alla conferenza di Parigi \u00e8 stata negli anni pi\u00f9 volte attaccata dalla S\u00fcdtiroler Volkspartei: De Gasperi avrebbe strumentalmente insistito sul tema dell'adesione degli altoatesini al nazismo, della quale il \"Bozen\" sarebbe stato una manifestazione, in modo da assicurare la sovranit\u00e0 italiana sulla regione, poi riconosciuta dall'accordo De Gasperi-Gruber del 1946." }, { "id": 1499, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando fu firmato l'accordo De Gasperi-Gruber", "answer": "L'accordo De Gasperi-Gruber (in tedesco Gruber-De-Gasperi-Abkommen), cos\u00ec chiamato secondo gli allora ministri degli esteri italiano (Alcide De Gasperi)Alcide De Gasperi era contemporaneamente anche Presidente del Consiglio e austriaco (Karl Gruber), fu firmato il 5 settembre 1946 a Parigi a margine dei lavori della Conferenza di pace di Parigi." }, { "id": 1500, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando fu firmato l'accordo De Gasperi-Gruber", "answer": "Il testo dell'accordo venne accluso al trattato di pace italiano del 10 febbraio 1947 con la formula \"le potenze alleate e associate hanno preso nota degli Accordi... convenuti dal governo austriaco ed italiano il 5 settembre 1946\". In tal modo si salvaguardava la richiesta di De Gasperi di presentare l'accordo come un libero impegno dell'Italia e l'esigenza di Karl Gruber di avere una garanzia internazionale della sua attuazione." }, { "id": 1501, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando fu firmato l'accordo De Gasperi-Gruber", "answer": "Firmato da: Gruber e Degasperi\"Degasperi\" \u00e8 la firma che compare sul trattato, e non la pi\u00f9 diffusa ma errata \"De Gasperi\" 5 settembre 1946" }, { "id": 1502, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando fu firmato l'accordo De Gasperi-Gruber", "answer": "Fu un trentino, Alcide De Gasperi, a firmare in data 5 settembre 1946 a Parigi l'Accordo De Gasperi-Gruber, che prevedeva un'autonomia su base regionale trentino-altoatesina, nonostante l'iniziale opposizione del Ministro degli Esteri austriaco Gruber, pi\u00f9 favorevole ad un'autonomia limitata all'Alto Adige. In seguito all'accordo l'Assemblea Costituente della Repubblica Italiana approv\u00f2 il primo statuto regionale del Trentino-Alto Adige." }, { "id": 1503, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando fu firmato l'accordo De Gasperi-Gruber", "answer": "Gli stette sempre molto a cuore la \"questione altoatesina\": non riuscendo a ottenere la riannessione del Tirolo meridionale (Alto Adige) all\u2019Austria, si impegn\u00f2 perch\u00e9 la provincia venisse dotata di una forte autonomia nel rispetto della minoranza austro-tedesca. Il 5 settembre 1946 Italia e Austria conclusero il trattato noto come accordo De Gasperi-Gruber." }, { "id": 1504, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando fu firmato l'accordo De Gasperi-Gruber", "answer": "Il 5 settembre 1946, nell'ambito della Conferenza di pace di Parigi, venne firmato l'Accordo De Gasperi-Gruber, che prevedeva la concessione alle Province di Trento e Bolzano di un \"potere legislativo ed esecutivo regionale autonomo\". Pochi giorni dopo il d. lgs. lgt. n\u00b0 545 del 7 settembre 1945 costitu\u00ec la Circoscrizione autonoma della Valle d'Aosta." }, { "id": 1505, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando fu firmato l'accordo De Gasperi-Gruber", "answer": "Le richieste trentine vennero accolte e promosse da De Gasperi, divenuto Presidente del Consiglio dei ministri e Ministro degli Esteri. Il 5 settembre 1946 venne firmato a Parigi l'Accordo De Gasperi-Gruber, che prevedeva un'autonomia su base regionale, nonostante l'iniziale opposizione del Ministro degli Esteri austriaco Gruber, pi\u00f9 favorevole ad un'autonomia limitata all'Alto Adige. Il Trentino riusciva cos\u00ec a conquistare l'autonomia, sancita dal primo statuto regionale del 1948, in seno alla neocostituita regione Trentino-Alto Adige. I comuni abitati dalla minoranza di lingua tedesca furono staccati dal Trentino ed aggregati all'Alto Adige, con l'eccezione delle isole linguistiche cimbre e mochene, protette da apposite tutele." }, { "id": 1506, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando fu firmato l'accordo De Gasperi-Gruber", "answer": "Il primo ministro italiano Alcide De Gasperi e Karl Gruber, ministro degli esteri austriaco, raggiunsero un accordo, ratificato il 5 settembre 1946, e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 24 dicembre del 1947. Tra le varie cose, fu prevista la possibilit\u00e0 del rientro degli optanti." }, { "id": 1507, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando fu firmato l'accordo De Gasperi-Gruber", "answer": "Un paragrafo del trattato prendeva atto dell'autonomia culturale per la minoranza tedesca della provincia di Bolzano, concessa a seguito della stipula del trattato del 5 settembre 1946 (patto De Gasperi-Gruber)." }, { "id": 1508, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando fu fondata la libera CGIL", "answer": "L'odierna CISL, fondata il 30 aprile 1950, ha le sue origini nella Libera CGIL (LCGIL). La LCGIL fu costituita il 15 settembre del 1948 da una scissione della corrente cattolica guidata dalle ACLI della neonata Confederazione Generale Italiana del Lavoro (CGIL), frutto del Patto di Roma, firmato da Giuseppe Di Vittorio, Emilio Canevari, Bruno Buozzi e Achille Grandi. Il nome Libera CGIL fu mantenuto per quasi 19 mesi e voleva sottolineare, dal punto di vista dei fondatori di tale sindacato, la differenza con la CGIL da cui si era appena scissa." }, { "id": 1509, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando fu fondata la libera CGIL", "answer": "L'odierna CISL, fondata il 30 aprile 1950, ha le sue origini nella Libera CGIL (LCGIL). La LCGIL fu costituita il 15 settembre del 1948 da una scissione della corrente cattolica guidata dalle ACLI della neonata Confederazione Generale Italiana del Lavoro (CGIL), frutto del Patto di Roma, firmato da Giuseppe Di Vittorio, Emilio Canevari, Bruno Buozzi e Achille Grandi. Il nome Libera CGIL fu mantenuto per quasi 19 mesi fu Libera CGIL e voleva sottolineare, dal punto di vista dei fondatori di tale sindacato, la differenza con la CGIL da cui si era appena scissa." }, { "id": 1510, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando fu fondata la societ\u00e0 delle nazioni", "answer": "La Societ\u00e0 delle Nazioni fu fondata nell'ambito della Conferenza di Pace di Parigi del 1919-1920 \u2013 formalmente il 28 giugno 1919 con la firma del Trattato di Versailles del 1919 \u2013 e fu estinta il 19 aprile 1946 in seguito al fallimento rappresentato dalla seconda guerra mondiale e alla nascita, nel 1945, di un'organizzazione con identico scopo, le Nazioni Unite. Il fallimento rappresentato dalla seconda guerra mondiale fu cos\u00ec grande che si pens\u00f2 infatti a una nuova organizzazione, anche perch\u00e9 uno dei principali attori positivi della seconda guerra mondiale, gli Stati Uniti, non ne era membro, nonostante fosse stato proprio un suo presidente, Thomas Woodrow Wilson, il maggior promotore della Societ\u00e0 delle Nazioni (per questo impegno Woodrow Wilson fu insignito del premio Nobel per la Pace nel 1919)." }, { "id": 1511, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando fu fondata la societ\u00e0 delle nazioni", "answer": "Negli anni del dopoguerra si present\u00f2 anche la prima crisi del colonialismo europeo: alcuni Stati, da lungo tempo sotto il giogo delle grandi potenze, cominciarono a rivendicare la propria indipendenza e causarono non pochi problemi all'Europa, specialmente riguardo al commercio di materie prime. Il presidente statunitense Wilson assunse il ruolo di mediatore e inaugur\u00f2 una missione di civilizzazione volta a migliorare le nazioni pi\u00f9 arretrate in modo da concedere loro l'indipendenza, non prima di averle affidate alla guida di potenze quali la Francia o il Regno Unito. Questi movimenti nazionalistici riguardarono in particolar modo paesi dell'Oriente, del Medio Oriente (come la Cina, l'India, l'Iraq e il Libano) e anche africani (quali l'Egitto o la Cirenaica). Gli Alleati e soprattutto il presidente Wilson si proposero di organizzare un nuovo sistema globale, fondato sulla risoluzione delle controversie per vie pacifiche e sull'autodeterminazione dei popoli. In un discorso che tenne davanti al Senato degli Stati Uniti l'8 gennaio 1919, Wilson riassunse i suoi propositi in quattordici punti sui quali spiccava il pensiero che dovesse esserci una \"pace senza vincitori\", poich\u00e9 a suo parere una pace imposta avrebbe contenuto il germe di una nuova guerra. Wilson fu tra gli strenui sostenitori della formazione di una \"Societ\u00e0 delle Nazioni\", organismo internazionale mondiale che scongiurasse altri conflitti: la Societ\u00e0 fu formalmente istituita il 28 giugno 1919 ma il Senato statunitense vot\u00f2 contro l'ingresso degli Stati Uniti nell'organismo, sostenendo invece una forte politica isolazionista del paese." }, { "id": 1512, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando fu fondata la societ\u00e0 delle nazioni", "answer": "Il Mandato della Societ\u00e0 delle Nazioni si riferisce ad alcuni territori stabiliti dall'articolo 22 della Convenzione della Societ\u00e0 delle Nazioni il 28 giugno 1919. Dall'entrata in vigore dello Statuto delle Nazioni Unite nel 1945, il mandato della Societ\u00e0 delle Nazioni (eccetto per la Palestina e l'Africa del Sud-Ovest) divenne l'amministrazione fiduciaria delle Nazioni Unite, come convenuto dalla Conferenza di Jalta." }, { "id": 1513, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando fu fondato il Consiglio d'Europa", "answer": "Il Consiglio d'Europa \u00e8 un'organizzazione internazionale il cui scopo \u00e8 promuovere la democrazia, i diritti dell'uomo, l'identit\u00e0 culturale europea e la ricerca di soluzioni ai problemi sociali in Europa. Il Consiglio d'Europa fu fondato il 5 maggio 1949 col Trattato di Londra e conta oggi 47 stati membri." }, { "id": 1514, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando fu fondato il Consiglio d'Europa", "answer": "Il Trattato di Londra fu stipulato il 5 maggio 1949 e istitu\u00ec il Consiglio d'Europa, dopo le decisioni prese durante il Congresso dell'Aia (1948). \u00c8 conosciuto come lo Statuto del Consiglio d'Europa." }, { "id": 1515, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi erano gli uomini del triumvirato alla guida del Partito Popolare nel 1924", "answer": "Sottosegretario all'Industria nel governo Mussolini, si dimise dall'incarico allorch\u00e9 il PPI usc\u00ec dalla maggioranza governativa (1923). Nel 1924 Gronchi, insieme a Giuseppe Spataro e Giulio Rodin\u00f2, fece parte del triumvirato che resse il Partito Popolare a seguito delle dimissioni di Luigi Sturzo e fu rieletto deputato." }, { "id": 1516, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando fu liberato Nenni", "answer": "Condotto nel carcere romano di Regina Coeli, Nenni fu poi confinato a Ponza. All'indomani della caduta di Mussolini, fu liberato e, nell'agosto del 1943, a Roma, insieme a Sandro Pertini e Giuseppe Saragat, promosse l'unificazione del PSI con il Movimento di Unit\u00e0 Proletaria di Lelio Basso, nato nel gennaio precedente, dando vita al Partito Socialista di Unit\u00e0 Proletaria. Il nuovo soggetto nacque in continuit\u00e0 ideale e storico-politica con il vecchio PSI e Nenni ne assunse la carica di segretario nazionale. Il leader socialista prese parte alla Resistenza e, durante l'occupazione tedesca di Roma, fu uno dei membri pi\u00f9 influenti delle Brigate Matteotti, pur essendosi rifugiato in Laterano." }, { "id": 1517, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando fu pubblicato il Manifesto della Razza", "answer": "Il 14 luglio 1938 fu pubblicato sui maggiori quotidiani nazionali il \"Manifesto della razza\". In questa sorta di tavola redatta da cinque cattedratici (Arturo Donaggio, Franco Savorgnan, Edoardo Zavattari, Nicola Pende e Sabato Visco) e da cinque assistenti universitari (Leone Franci, Lino Businco, Lidio Cipriani, Guido Landra e Marcello Ricci) venne fissata la \u00abposizione del fascismo nei confronti dei problemi della razza\u00bb." }, { "id": 1518, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando fu pubblicato il Manifesto della Razza", "answer": "Il 14 luglio 1938 fu pubblicato sui maggiori quotidiani nazionali il Manifesto della razza. In questa sorta di tavola redatta da cinque cattedratici (Arturo Donaggio, Franco Savorgnan, Edoardo Zavattari, Nicola Pende e Sabato Visco) e da cinque assistenti universitari (Leone Franzi, Lino Businco, Lidio Cipriani, Guido Landra e Marcello Ricci) venne fissata la \u00abposizione del fascismo nei confronti dei problemi della razza\u00bb." }, { "id": 1519, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando fu pubblicato il Manifesto della Razza", "answer": "Un documento fondamentale, che ebbe un ruolo non indifferente nella promulgazione delle cosiddette leggi razziali \u00e8 il Manifesto degli scienziati razzisti (noto anche come Manifesto della Razza), pubblicato una prima volta in forma anonima sul Giornale d'Italia il 15 luglio 1938 con il titolo Il Fascismo e i problemi della razza, e poi ripubblicato sul numero uno della rivista La difesa della razza il 5 agosto 1938 firmato da 10 scienziati." }, { "id": 1520, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando fu pubblicato il Manifesto della Razza", "answer": "Il 5 agosto 1938 sulla rivista La difesa della razza viene pubblicato il seguente manifesto:" }, { "id": 1521, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando fu pubblicato il Manifesto della Razza", "answer": "Fu inoltre per breve tempo rettore interinale dell'Istituto di antropologia fiorentino e proprio sotto quest'incarico fu fra i 10 scienziati firmatari del manifesto della razza pubblicato il 5 agosto del 1938 sulla rivista La difesa della razza, il manifesto era il seguente:" }, { "id": 1522, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando fu pubblicato il Manifesto della Razza", "answer": "Fra i diversi documenti e provvedimenti legislativi che costituiscono il corpus delle cosiddette leggi razziali figura il Manifesto della razza, o pi\u00f9 esattamente il Manifesto degli scienziati razzisti, pubblicato una prima volta in forma anonima sul Giornale d'Italia il 15 luglio 1938 con il titolo Il Fascismo e i problemi della razza, e ripubblicato sul numero 1 de La difesa della razza il 5 agosto 1938." }, { "id": 1523, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando fu pubblicato il Manifesto della Razza", "answer": "Il 14 luglio 1938 il fascismo scrisse una delle pagine pi\u00f9 vergognose della storia d'Italia: in quel giorno infatti fu pubblicato sui maggiori quotidiani nazionali il \"Manifesto della razza\". In questa sorta di tavola redatta da cinque cattedratici (Arturo Donaggio, Franco Savorgnan, Edoardo Zavattari, Nicola Pende e Sabato Visco) e da cinque assistenti universitari (Leone Franci, Lino Businco, Lidio Cipriani, Guido Landra e Marcello Ricci) venne fissata la \u00abposizione del fascismo nei confronti dei problemi della razza\u00bb." }, { "id": 1524, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando fu pubblicato il Manifesto della Razza", "answer": "La svolta in senso razzista del regime fascista avvenne nel 1938.Marie Anne Matard-Bonucci, L'Italia fascista e la persecuzione degli ebrei, Bologna, Il Mulino, 2008. Un documento fondamentale, che ebbe un ruolo non indifferente nella promulgazione delle cosiddette leggi razziali \u00e8 il Manifesto degli scienziati razzisti (noto anche come Manifesto della Razza), pubblicato una prima volta in forma anonima sul Giornale d'Italia il 15 luglio 1938 con il titolo Il Fascismo e i problemi della razza, e poi ripubblicato sul numero uno della rivista La difesa della razza il 5 agosto 1938 firmato da 10 scienziati. Tra le successive adesioni al manifesto pubblicate con risalto sulla stampa fascista spiccano quelle di personaggi illustri \u2013 o destinati a diventare tali.[ ]; Franco Cuomo, I dieci. Chi erano gli scienziati italiani che firmarono il \u2018Manifesto della Razza\u2019, Baldini e Castaldi Dalai, Milano, 2005." }, { "id": 1525, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando furono abrogate le leggi razziali in Italia", "answer": "Le leggi razziali sono state abrogate con i regi decreti-legge nn. 25 e 26 del 20 gennaio 1944." }, { "id": 1526, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando furono abrogate le leggi razziali in Italia", "answer": "Le leggi razziali fasciste sono un insieme di provvedimenti legislativi e amministrativi (leggi, ordinanze, circolari, ecc.) che vennero varati in Italia fra il 1938 e il primo quinquennio degli anni quaranta, inizialmente dal regime fascista e poi dalla Repubblica Sociale Italiana, rivolti prevalentemente \u2013 ma non solo \u2013 contro le persone di religione ebraica. Furono lette per la prima volta il 18 settembre 1938 a Trieste da Benito Mussolini dal balcone del Municipio in occasione della sua visita alla citt\u00e0. Furono abrogate con i regi decreti-legge nn. 25 e 26 del 20 gennaio 1944 emessi durante il Regno del Sud." }, { "id": 1527, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando il governo di Zog divenne del tutto dipendente da Mussolini", "answer": "Durante il regno di Zog, l'esercito albanese rappresent\u00f2 uno dei problemi maggiori a causa dei costi del suo ammodernamento. Il regime di Zog port\u00f2 stabilit\u00e0 in Albania e il re istitu\u00ec un sistema di istruzione nazionale. La dipendenza fiscale dell'Albania dall'Italia continu\u00f2 a crescere in un periodo in cui il dittatore italiano Mussolini stava estendendo la sua sfera di influenza nei Balcani e esercitava un controllo crescente sulle finanze e sull'esercito albanesi. Durante la Grande depressione dei primi anni trenta, il governo di Zog divenne quasi totalmente dipendente da Mussolini. Si dovette importare il grano dall'estero e molti albanesi emigrarono." }, { "id": 1528, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando il governo di Zog divenne del tutto dipendente da Mussolini", "answer": "La costituzione del regno proib\u00ec che qualsiasi principe della casa reale diventasse primo ministro o membro del governo e conteneva disposizioni riguardo alla potenziale estinzione della famiglia reale. La costituzione proibiva anche l'unione del trono di Albania con quello di un altro paese. Durante il regno di Zog, l'esercito albanese rappresent\u00f2 uno dei problemi maggiori a causa dei costi del suo ammodernamento. Il regime di Zog port\u00f2 stabilit\u00e0 in Albania e il re istitu\u00ec un sistema di istruzione nazionale. La dipendenza fiscale dell'Albania dall'Italia continu\u00f2 a crescere in un periodo in cui il dittatore italiano Mussolini stava estendendo la sua sfera di influenza nei Balcani e esercitava un controllo crescente sulle finanze e sull'esercito albanesi. Durante la Grande depressione dei primi anni trenta, il governo di Zog divenne quasi totalmente dipendente da Mussolini. Si dovette importare il grano dall'estero e molti albanesi emigrarono." }, { "id": 1529, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando il termine \"biennio rosso\" guadagna accezione negativa", "answer": "L'espressione \"biennio rosso\" entr\u00f2 nell'uso comune gi\u00e0 nei primi anni venti, con accezione negativa; venne utilizzata da pubblicisti di parte borghese per sottolineare il grande timore suscitato, nelle classi possidenti, dalle lotte operaie e contadine che ebbero luogo nel 1919-20, e quindi per giustificare la reazione fascista che ne segu\u00ec. Negli anni settanta, il termine \"biennio rosso\", questa volta con connotazioni positive, venne ripreso da una parte della storiografia, politicamente impegnata a sinistra, che incentr\u00f2 la sua attenzione sulle agitazioni del 1919-20, considerandole come uno dei momenti di pi\u00f9 forte scontro di classe e come esperienza esemplare nella storia delle relazioni che intercorrono fra l'organizzazione della classe operaia e la spontaneit\u00e0 delle sue lotte." }, { "id": 1530, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando il termine \"biennio rosso\" guadagna accezione negativa", "answer": "L'espressione \"biennio rosso\" entr\u00f2 nell'uso comune gi\u00e0 nei primi anni venti, con accezione negativa; venne utilizzata da pubblicisti di parte borghese per sottolineare il grande timore suscitato, nelle classi possidenti, dalle lotte operaie e contadine che ebbero luogo nel 1919-20, e quindi per giustificare la reazione fascista che ne segu\u00ec. Negli anni settanta, il termine \"biennio rosso\", questa volta con connotazioni positive, venne ripreso da una parte della storiografia, politicamente impegnata a sinistra, che incentr\u00f2 la sua attenzione sulle agitazioni del 1919-20, considerandole come uno dei momenti di pi\u00f9 forte scontro di classe e come esperienza esemplare nella storia delle relazioni che intercorrono fra l'organizzazione della classe operaia e la spontaneit\u00e0 delle sue lotte." }, { "id": 1531, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando l'Italia divenne cobelligerante con gli Alleati", "answer": "La reazione di Hitler e dei comandi tedeschi, nonostante la sorpresa per l'improvviso annuncio dell'armistizio, fu rapida ed efficace: il piano Achse venne immediatamente attivato e le truppe della Wehrmacht presero il sopravvento in tutti i teatri bellici dove erano presenti unit\u00e0 italiane, sfruttando soprattutto la disorganizzazione e la confusione presenti tra le truppe e gli alti comandi del Regio Esercito che, privi di direttive precise e tempestive, in gran parte si disgregarono. In Italia settentrionale il feldmaresciallo Rommel occup\u00f2 le citt\u00e0 pi\u00f9 importanti e cattur\u00f2 la massa delle divisioni italiane che opposero scarsa resistenza; a Roma dopo alcuni duri combattimenti e confuse trattative il feldmaresciallo Kesselring prese possesso della citt\u00e0; nei Balcani i tedeschi occuparono tutto il territorio e schiacciarono brutalmente i tentativi di resistenza locali, con oltre 600 000 soldati italiani deportati in Germania. Badoglio, il Re e i loro collaboratori preferirono abbandonare subito Roma e, dopo aver raggiunto Pescara, si trasferirono a Brindisi dove ricostituirono una struttura di governo nel territorio sfuggito all'occupazione tedesca (Regno del Sud); il 13 ottobre 1943 il governo Badoglio dichiar\u00f2 guerra alla Germania ottenendo dagli Alleati lo status di \"cobelligerante\". Nel frattempo, il 12 settembre 1943, un reparto di paracadutisti tedeschi aveva liberato Mussolini dalla prigione nel Gran Sasso; fortemente sollecitato da Hitler e pur provato e depresso, il Duce decise di prendere la direzione di uno nuovo stato fascista, la Repubblica Sociale Italiana (RSI), che venne costituita il 23 settembre nell'Italia centro-settentrionale per collaborare con l'occupante tedesco." }, { "id": 1532, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando l'Italia divenne cobelligerante con gli Alleati", "answer": "Il 13 ottobre 1943 l'Italia dichiara ufficialmente guerra alla Germania nazista e diventa cobelligerante a fianco degli Alleati; la dichiarazione viene \"recapitata\" in modo alquanto irrituale; l'incarico venne inizialmente assegnato all'ambasciatore italiano a Madrid, Giacomo Paolucci di Calboli, che tent\u00f2 di ottenere senza esito un incontro con l'ambasciatore tedesco; in mancanza, affid\u00f2 ad un segretario d'ambasciata il compito di recapitare la missiva, e questi la consegn\u00f2 nelle mani del primo membro della legazione tedesca che apr\u00ec la porta, scappando via; non appena realizzato il contenuto del foglio, il tedesco rincorse l'italiano per strada e lo costrinse a riprendersi la nota; a questo punto l'ambasciatore italiano concluse che se i tedeschi hanno ritenuto di dover respingere la nostra nota, vuol dire che l'hanno letta e secondo il diritto internazionale tanto basta perch\u00e9 la dichiarazione di guerra abbia da credersi avvenuta. Il problema della dichiarazione di guerra non era solo formale, in quanto a questa notifica era legato un sostanziale cambiamento dei membri delle forze armate italiane che si fossero in futuro opposti in armi ai tedeschi, che in precedenza venivano considerati franchi tiratori; altrettanto importante era per gli Internati Militari Italiani in Germania, che in numero di 600.000 a questo punto avrebbero dovuto diventare prigionieri di guerra. In realt\u00e0 ai prigionieri questo status non venne riconosciuto; dopo avere effettuato la scelta se aderire alla Repubblica Sociale Italiana o meno, coloro che rifiutarono cambiarono status divenendo \u201cinternati militari\u201d (per non riconoscere loro le garanzie della Convenzione di Ginevra), ed infine, dall\u2019autunno del 1944 alla fine della guerra, \u201clavoratori civili\u201d, in modo da essere sottoposti a lavori pesanti senza godere delle tutele della Croce Rossa loro spettanti." }, { "id": 1533, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando l'Italia perse il controllo della Libia", "answer": "All'inizio della seconda guerra mondiale, nel maggio 1940 le truppe italiane occuparono la Somalia britannica (Somaliland), che fu amministrativamente incorporata nella Somalia italiana. Nei primi mesi del 1941 le truppe inglesi occuparono tutta la Somalia italiana e riconquistarono anche il Somaliland. Dopo l'invasione da parte delle truppe alleate nella seconda guerra mondiale la Somalia Italiana fu consegnata all'Italia in amministrazione fiduciaria decennale nel 1950. Nel 1934, Tripolitania e Cirenaica vennero riunite per formare la colonia di Libia, nome utilizzato 1.500 anni prima da Diocleziano per indicare quei territori. L'Italia perse il controllo sulla Libia, quando le forze italo-tedesche si ritirarono in Tunisia nel 1943. Dopo la fine della guerra, la Libia venne provvisoriamente amministrata dalla Gran Bretagna fino al conseguimento definitivo dell'indipendenza nel 1951. Negli anni venti e trenta l'amministrazione del dodecaneso da un lato port\u00f2 degli ammodernamenti, come la costruzione di ospedali e acquedotti, ma si distinse anche per il tentativo di italianizzare con diversi provvedimenti le dodici isole, i cui abitanti erano a maggioranza di lingua greca, con la presenza di una minoranza turca ed ebraica. Nel settembre 1943 dopo l'Armistizio di Cassibile, i soldati del Terzo Reich occuparono le isole. L'8 maggio del 1945 le forze britanniche presero possesso dell'isola di Rodi e tramutarono il Dodecaneso in un protettorato. Con il Trattato di Parigi (1947), gli accordi fra Grecia e Italia stabilirono il possesso formale delle isole da parte dello Stato greco, che assunse pieno controllo amministrativo solamente nel 1948." }, { "id": 1534, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando l'Italia perse il controllo della Libia", "answer": "L'Italia perse il controllo sulla Libia quando le forze italo-tedesche si ritirarono in Tunisia nel 1943. Dopo la fine della guerra, la Libia venne provvisoriamente amministrata dalla Gran Bretagna e dalla Francia nel Fezzan fino al conseguimento definitivo dell'indipendenza nel 1951." }, { "id": 1535, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando l'Italia perse il controllo della Libia", "answer": "Nel 1934, Tripolitania e Cirenaica vennero riunite per formare la colonia di Libia, nome utilizzato 1.500 anni prima da Diocleziano per indicare quei territori. L'Italia perse il controllo sulla Libia, quando le forze italo-tedesche si ritirarono in Tunisia nel 1943. Dopo la fine della guerra, la Libia venne provvisoriamente amministrata dalla Gran Bretagna fino al conseguimento definitivo dell'indipendenza nel 1951." }, { "id": 1536, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando l'Italia perse il controllo della Libia", "answer": "Tripoli fu governata dall'Italia sino al 1943, quando venne occupata dal Regno Unito che la amministr\u00f2 sino alla dichiarazione di indipendenza della Libia, nel 1951." }, { "id": 1537, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando mor\u00ec Mussolini", "answer": "Benito Amilcare Andrea Mussolini ( Dovia di Predappio , 29 luglio 1883 \u2013 Giulino di Mezzegra , 28 aprile 1945 ) \u00e8 stato un uomo politico , giornalista e dittatore italiano ." }, { "id": 1538, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando Mussolini dichiar\u00f2 guerra alla Gran Bretagna e alla Francia", "answer": "Di fronte agli straordinari ed inaspettati successi della Germania nazista tra l'aprile e il maggio del 1940, Mussolini ritenne che gli esiti della guerra fossero oramai decisi e, pensando di poter approfittare dei successi nazisti per ottenere immediati vantaggi territoriali, il 10 giugno annunci\u00f2 in un discorso a piazza Venezia in Roma la consegna della dichiarazione di guerra alla Francia ed alla Gran Bretagna, dando nel contempo ordine ai comandi di mantenere un contegno difensivo verso la Francia." }, { "id": 1539, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando Mussolini dichiar\u00f2 guerra alla Gran Bretagna e alla Francia", "answer": "A seguito dell'avvicinamento tra Italia fascista e Germania nazista, simboleggiato dalla nascita dell'Asse Roma-Berlino dell'ottobre 1936 e della firma del Patto d'Acciaio del 22 maggio 1939, il 10 giugno 1940 Mussolini dichiar\u00f2 guerra a Francia e Gran Bretagna, schierandosi a fianco dei tedeschi nella seconda guerra mondiale. Il Re aveva inizialmente espresso il proprio parere contrario alla guerra sia perch\u00e9 conscio dell'impreparazione militare italiana, sia perch\u00e9 da sempre filo-britannico e avverso alle politiche della Germania nazista. Nei mesi precedenti, Vittorio Emanuele III, tramite il ministro della Real Casa Acquarone, aveva messo in atto un tentativo di rovesciare Mussolini; la legalit\u00e0 formale sarebbe stata salvaguardata ottenendo un voto di sfiducia dal Gran consiglio del fascismo e Ciano, che rifiut\u00f2, sarebbe stato chiamato a guidare il nuovo governo. Lo schema sarebbe stato ripreso tre anni dopo a guerra ormai persa." }, { "id": 1540, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando Mussolini dichiar\u00f2 guerra alla Gran Bretagna e alla Francia", "answer": "Di fronte agli straordinari e inaspettati successi della Germania nazista tra l'aprile e il maggio del 1940, Mussolini ritiene che gli esiti della guerra siano oramai decisi, e, sia per poter ottenere eventuali compensi territoriali, sia per timore di un'eventuale invasione nazista dell'Italia se quest'ultima non si fosse schierata apertamente al fianco della Germania (come ebbe poi a spiegare lo stesso Mussolinisenza fonte), il 10 giugno dichiara guerra alla Francia e alla Gran Bretagna. Alla contrariet\u00e0 e alle rimostranze di alcuni importanti collaboratori e militari (fra cui Pietro Badoglio, Dino Grandi, Galeazzo Ciano e il generale Enrico Caviglia) Mussolini avrebbe risposto:" }, { "id": 1541, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando Mussolini dichiar\u00f2 guerra alla Gran Bretagna e alla Francia", "answer": "Dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale, Mussolini rimase in attesa degli eventi e inizialmente dichiar\u00f2 l'Italia non belligerante. Quando, impressionato dalle facili e rapide vittorie della Germania e dall'imminente crollo della Francia, si convinse di una vittoria nazi-fascista e annunci\u00f2 in un discorso a Roma il 10 giugno del 1940 l'entrata in guerra dell'Italia contro la Francia e l'Inghilterra il 10 giugno 1940, dando nel contempo ordine ai comandi di mantenere un contegno difensivo verso la Francia." }, { "id": 1542, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando Mussolini dichiar\u00f2 guerra alla Gran Bretagna e alla Francia", "answer": "Benito Mussolini rimase in attesa degli eventi e inizialmente dichiar\u00f2 l'Italia non belligerante. Quando, impressionato dalle facili e rapide vittorie della Germania e dall'imminente crollo della Francia, si convinse di una vittoria nazi-fascista e gi\u00e0 con la testa al momento della spartizione del \"bottino-Europa\" dichiar\u00f2 guerra alle demo-plutocrazie di Francia e Inghilterra il 10 giugno 1940. La consegna a quasi tutti i comandi era di mantenere un contegno difensivo. Il Duce era infatti convinto che, una volta arresasi la Francia, anche la Gran Bretagna avrebbe rapidamente trovato una soluzione di compromesso al conflitto." }, { "id": 1543, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando nacque il PSIUP", "answer": "L'entrata al governo, per\u00f2, causa una nuova spaccatura: la corrente di sinistra esce dal partito e nel gennaio del 1964 d\u00e0 vita a un nuovo Partito Socialista Italiano di Unit\u00e0 Proletaria (PSIUP)." }, { "id": 1544, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando nacque il PSIUP", "answer": "Il Partito Socialista Italiano di Unit\u00e0 Proletaria (PSIUP) \u00e8 stato un partito politico italiano attivo fra il 1964 e il 1972." }, { "id": 1545, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando nacque il PSIUP", "answer": "Nei giorni sabato 11 e domenica 12 gennaio 1964 al Palazzo dei Congressi dell'Eur si tenne un'assemblea della corrente di sinistra del PSI, guidata da Tullio Vecchietti . Il giorno 11 Vecchietti pronunci\u00f2 un discorso politico riassumendo la situazione. Dopo due giorni di dibattito, il 12 gennaio fu proclamata la scissione dal PSI , e la nascita di un nuovo partito, il Partito Socialista Italiano di Unit\u00e0 Proletaria, PSIUP, di cui divenne segretario lo stesso Vecchietti." }, { "id": 1546, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando nacque il PSIUP", "answer": "Nel 1964 partecip\u00f2 alla scissione del PSI da cui nacque il PSIUP (Partito Socialista Italiano di Unit\u00e0 Proletaria) contro la politica di intese con la Democrazia Cristiana avviata da Nenni. Tuttavia guard\u00f2 con crescente distacco a questa nuova esperienza a mano a mano che il PSIUP entr\u00f2 sempre pi\u00f9 nell'orbita del PCI." }, { "id": 1547, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando nacque il PSIUP", "answer": "Arrivato a Milano entra nel Partito socialista italiano, aderendo al gruppo di Lelio Basso e collaborando alla rivista \"Problemi del socialismo\". Nel 1964 partecipa alla scissione che ha luogo con la costituzione del Psiup. Nel 1972 lascia il Psiup e si avvicina a Il manifesto, collaborando al giornale e impegnandosi nella formazione del partito." }, { "id": 1548, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando nacque il PSIUP", "answer": "Partito Socialista Italiano di Unit\u00e0 Proletaria (PSIUP): 1964-1972, socialista radicale, confluito nel PCI, nel PSI e nel Nuovo PSIUP;" }, { "id": 1549, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando nacque il PSIUP", "answer": "Nel 1964, per effetto di una scissione a sinistra del PSI, nacque il Partito Socialista Italiano di Unit\u00e0 Proletaria (PSIUP), di cui Foa fu dirigente nazionale. Nel 1966-1968 cominci\u00f2 a collaborare con La Sinistra (giornale nato attorno a Silverio Corvisieri, Augusto Illuminati, Giulio Savelli e Lucio Colletti) e nel 1969 con il manifesto, rivista mensile omonima del gruppo politico originatosi da una scissione a sinistra del PCI. Per qualche tempo Foa fu membro della direzione del giornale, ma nel 1970 si dimise dalla CGIL e usc\u00ec dallo PSIUP, ritirandosi per un breve periodo a vita privata." }, { "id": 1550, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi era Pierre Laval", "answer": "Pierre Laval (Ch\u00e2teldon, 28 giugno 1883 \u2013 Fresnes, 15 ottobre 1945) \u00e8 stato un politico francese." }, { "id": 1551, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi era Pierre Laval", "answer": "Laval fu una personalit\u00e0 chiave di molti dei governi dal 1930 al 1936. Fu presidente del consiglio dal 27 gennaio 1931 al 6 febbraio 1932. Nel 1931 la rivista statunitense Time lo nomin\u00f2 \"Uomo dell'anno\". Il 6 febbraio 1934 organizzazioni di estrema destra provocarono gravi scontri a Parigi, che causarono la caduta del governo del secondo Cartello delle sinistre, uscito vincente dalle elezioni di due anni prima. Queste organizzazioni extra-parlamentari mantenevano contatti con alcuni uomini politici di destra, tra cui Laval e Philippe P\u00e9tain." }, { "id": 1552, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi era Pierre Laval", "answer": "Nel giugno 1935 Laval torn\u00f2 a essere presidente del consiglio. Nell'ottobre 1935 Laval e il ministro degli Esteri inglese, Samuel Hoare, proposero una soluzione di \"realpolitik\" alla crisi abissina, tuttavia in dicembre trapelarono i dettagli del patto Hoare-Laval, che fu contestato da pi\u00f9 parti come troppo tenero verso Mussolini. Laval fu costretto alle dimissioni il 22 gennaio 1936 e, perso ogni incarico di governo, inizi\u00f2 a dedicarsi all'attivit\u00e0 imprenditoriale nel campo della stampa, i giornali e la radio; i suoi mezzi di informazione avevano come principale bersaglio i \"social-comunisti\" del Fronte Popolare, che vinse le elezioni del 1936." }, { "id": 1553, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi era Pierre Laval", "answer": "Dopo la disfatta della Francia nel giugno 1940, i giornali e le radio di Laval si schierarono per le dimissioni del governo di Reynaud e quindi appoggiarono il nuovo regime di Vichy di Philippe P\u00e9tain. Il 12 luglio 1940 Laval divenne vice-primo ministro del nuovo Stato francese. Da luglio a dicembre 1940 Laval condusse una politica di attiva collaborazione con la Germania nazista. Nomin\u00f2 Fernand de Brinon, un simpatizzante nazista, a capo della delegazione che avrebbe trattato la resa con i tedeschi. Incontr\u00f2 Adolf Hitler a Montoire il 22 ottobre 1940 e propose un'alleanza tra i due paesi." }, { "id": 1554, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi era Pierre Laval", "answer": "Tra i presenti al passaggio in rivista vi erano Eug\u00e8ne Deloncle, il capo della LVF e gi\u00e0 capo del gruppo terrorista Cagoule, Marcel D\u00e9at, fondatore del movimento collaborazionista Rassemblement National Populaire (RNP), Fernand de Brinon, generale delegato del regime di Vichy nei territori occupati, Marc Chevallier, prefetto della Seine-et-Oise, e il ministro plenipotenziario tedesco Schleier. Laval si riprese rapidamente dalle ferite. Laval fu richiamato al governo a Vichy il 18 aprile 1942, stavolta come Primo Ministro succedendo a Darlan come seconda carica dello stato, dopo P\u00e9tain. Si deve a Laval una svolta in direzione di pi\u00f9 stretta collaborazione del regime di Vichy con la Germania nazista." }, { "id": 1555, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi era Pierre Laval", "answer": "Mussolini, quindi, nel gennaio 1935 prese accordi con il ministro degli esterni francese, Pierre Laval per assicurarsi un sostegno diplomatico contro l'Etiopia. Pochi mesi pi\u00f9 tardi la Societ\u00e0 delle Nazioni riconobbe la buona fede di entrambi i Paesi, ma prima l'Etiopia, che present\u00f2 ricorso a marzo dello stesso anno, e l'Italia poi, con una dichiarazione del duce a Cagliari non erano soddisfatti." }, { "id": 1556, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi era Pierre Laval", "answer": "Tra il 4 e il 7 gennaio 1935 Mussolini incontr\u00f2 a Roma il ministro degli esteri francese Pierre Laval: vennero firmati accordi in virt\u00f9 dei quali la Francia si impegnava a cedere all'Italia la Somalia francese (attuale Gibuti), a riconoscere le consistenti minoranze italiane presenti in Tunisia (che era stata oggetto di rivendicazione da parte italiana) e ad appoggiare diplomaticamente l'Italia in caso di una guerra contro l'Etiopia. Laval e Mussolini speravano cos\u00ec in un reciproco avvicinamento fra Italia e Francia, al fine di dar vita ad un'alleanza in funzione anti-nazista." }, { "id": 1557, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi era Pierre Laval", "answer": "Tra il 4 e il 7 gennaio 1935 Mussolini incontr\u00f2 a Roma il ministro degli esteri francese Pierre Laval, col quale vennero firmati accordi in virt\u00f9 dei quali la Francia accordava all'Italia delle rettifiche di frontiera fra la Libia e l'Africa Equatoriale francese, fra l'Eritrea e la Costa francese dei Somali e la sovranit\u00e0 sull'isola di Dumerrah. L'accordo conteneva soprattutto un esplicito \"desistment\" francese per una non ben specificata penetrazione italiana in Etiopia. Tale parola, correttamente tradotta come \"disinteressamento\", venne interpretata dal governo italiano come \"mano libera\" da parte della Francia all'invasione dell'Etiopia. Laval sperava in tal modo di avvicinare Mussolini alla Francia, al fine di dar vita a un'alleanza in funzione anti-nazista (Hitler rivendicava l'Alsazia-Lorena, persa dai tedeschi dopo la prima guerra mondiale)." }, { "id": 1558, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi era Pierre Laval", "answer": "Pierre Laval (1883-1945) - politico francese" }, { "id": 1559, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando nacque la Repubblica Sociale Italiana", "answer": "Quando l'Italia l'8 settembre 1943 si schiera al fianco degli Alleati, esce dall'Asse ed il 13 ottobre 1943 dichiara guerra alla Germania; la Repubblica Sociale Italiana, dopo la sua istituzione, avvenuta il 23 settembre 1943, si schiera al fianco dei tedeschi. Anche se nell'uso comune gli Alleati indicavano la Finlandia come uno stato dell'Asse, essa non ne fece mai direttamente parte: la sua relazione con la Germania, durante la Guerra di Continuazione (1941 - 1944), era di cobelligeranza." }, { "id": 1560, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando nacque la Repubblica Sociale Italiana", "answer": "Al terzo Cdm del 27 ottobre Mussolini annuncia \u00abla preparazione della Grande Assemblea Costituente, che getter\u00e0 le solide fondamenta della Repubblica Sociale Italiana\u00bb, tuttavia lo Stato non cambia nome. Il 17 novembre il Manifesto di Verona approvato dal PFR delinea la creazione di una \u00abRepubblica Sociale\u00bb. Il 24 novembre il quarto Consiglio dei ministri delibera che \u00ablo Stato nazionale repubblicano prenda il nome definitivo di \u201cRepubblica Sociale Italiana\u201d\u00bb a partire dal 1\u00ba dicembre 1943." }, { "id": 1561, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando nacque la Repubblica Sociale Italiana", "answer": "Costituita la Repubblica Sociale Italiana il 28 settembre 1943 ad opera di Mussolini liberato dai paracadutisti tedeschi del Fallschirmj\u00e4ger-Lehrbataillon, i membri del Gran Consiglio che avevano votato a favore dell'ordine del giorno Grandi furono condannati a morte come traditori nel processo di Verona , tenutosi dall'8 al 10 gennaio 1944 ; Cianetti, grazie alla sua ritrattazione, scamp\u00f2 alla pena capitale e venne condannato a 30 anni di reclusione. Tuttavia i fascisti repubblicani riuscirono ad arrestare solo 5 dei condannati a morte (Ciano, De Bono, Marinelli, Pareschi e Gottardi) che furono giustiziati mediante fucilazione l'11 gennaio 1944." }, { "id": 1562, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando nacque la Repubblica Sociale Italiana", "answer": "La liberazione di Mussolini dalla prigionia sul Gran Sasso fu il preludio alla creazione, nell'Italia del nord, di uno stato fantoccio controllato dal Reich tedesco: nacque cos\u00ec, il 23 settembre 1943, la Repubblica Sociale Italiana (RSI), comunemente detta Repubblica di Sal\u00f2, dal nome della localit\u00e0 sul lago di Garda che ne ospitava alcuni uffici e dove era la residenza di Mussolini." }, { "id": 1563, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando nacque la Repubblica Sociale Italiana", "answer": "La liberazione di Mussolini dalla prigionia sul Gran Sasso fu il preludio alla creazione, nell'Italia del nord, di uno stato fantoccio controllato dal Reich tedesco: nacque cos\u00ec, il 23 settembre 1943, la Repubblica Sociale Italiana, per espressa volont\u00e0 di Adolf Hitler. La Repubblica Sociale Italiana venne riconosciuta dal Terzo Reich, che eserciter\u00e0 su di essa un protettorato de facto, dall'Impero giapponese e dalla maggioranza degli altri Stati componenti l'Asse: la Repubblica Slovacca, il Regno di Ungheria, la Croazia, il Regno di Bulgaria e il Manciuku\u00f2. Invece non riconobbero il nuovo stato fascista repubblicano n\u00e9 la Finlandia (in combattimento accanto alla Germania sul fronte orientale) n\u00e9 le nazioni formalmente neutrali, compresa la Spagna franchista. Le forze armate della RSI vennero principalmente impiegate contro la Resistenza in azioni di rastrellamento e controllo del territorio, e in vari casi con sanguinose rappresaglie verso la popolazione civile per l'aiuto dato ai partigiani stessi." }, { "id": 1564, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando si combatt\u00e9 la battaglia di Vittorio Veneto", "answer": "La battaglia di Vittorio Veneto o terza battaglia del Piave fu l'ultimo scontro armato tra Italia e Impero austro-ungarico nel corso della prima guerra mondiale. Si combatt\u00e9 tra il 24 ottobre e il 4 novembre 1918 nella zona tra il fiume Piave, il Massiccio del Grappa, il Trentino e il Friuli e segu\u00ec di pochi mesi la fallita offensiva austriaca del giugno 1918 che non era riuscita ad infrangere la resistenza italiana sul Piave e sul Grappa e si era conclusa con un grave indebolimento della forza e della capacit\u00e0 di combattimento dell'imperial regio Esercito." }, { "id": 1565, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando si combatt\u00e9 la battaglia di Vittorio Veneto", "answer": "Dopo oltre tre anni di battaglie nel Triveneto, la situazione si risolse a favore dell'Intesa con la decisiva Battaglia di Vittorio Veneto, che inizi\u00f2 il 24 ottobre 1918 e che fu vinta dalle truppe di Diaz contro le forze imperiali; a Padova, il 3 novembre 1918, fu firmato l'armistizio e le truppe italiane occuparono Gorizia (7 novembre), allontanando il reggimento sloveno in ritirata che aveva occupato i punti nevralgici della citt\u00e0, Monfalcone, Trieste (3 novembre), Capodistria (4 novembre), Parenzo (5 novembre), Rovigno (5 novembre), Pola (5 novembre), Fiume - che si era autoproclamata italiana - (4 novembre), e Zara e Sebenico, cercando di spingersi addirittura fino a Lubiana, ma venendo fermate nei pressi di Postumia dai serbi." }, { "id": 1566, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando si combatt\u00e9 la battaglia di Vittorio Veneto", "answer": "La situazione sub\u00ec un brusco cambiamento nell'ottobre 1917, quando un'improvvisa offensiva degli austro-tedeschi nella zona di Caporetto port\u00f2 a uno sfondamento delle difese italiane e a un repentino crollo di tutto il fronte: il Regio Esercito fu costretto a una lunga ritirata fino alle rive del fiume Piave, lasciando in mano al nemico il Friuli e il Veneto settentrionale oltre a centinaia di migliaia di prigionieri. Passate alla guida del generale Armando Diaz e rinforzate da truppe franco-britanniche, le forze italiane riuscirono per\u00f2 a consolidare un nuovo fronte lungo il Piave, bloccando l'offensiva degli Imperi centrali. Dopo aver respinto un nuovo tentativo degli austro-ungarici di forzare la linea del Piave nel giugno 1918, le forze degli Alleati passarono alla controffensiva alla fine dell'ottobre 1918: nel corso della cosiddetta battaglia di Vittorio Veneto le forze austro-ungariche furono messe in rotta, sfaldandosi nel corso della ritirata." }, { "id": 1567, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando si combatt\u00e9 la battaglia di Vittorio Veneto", "answer": "Dal punto di vista offensivo, l'Italia inizi\u00f2 la produzione di cloropicrina nell'autunno del 1916 presso i laboratori dell'istituto di farmaceutica dell'Universit\u00e0 di Napoli, mentre nel 1918 lo stabilimento della Rumianca di Genova produceva fosgene al ritmo di sei tonnellate al giorno; entro la fine della guerra l'Italia produsse un totale di circa 13.000 tonnellate di aggressivi chimici. Le truppe italiane impiegarono le armi chimiche una prima volta nell'agosto 1917, durante l'undicesima battaglia dell'Isonzo, e poi ancora nel giugno 1918 nella zona del monte Grappa; armi chimiche furono poi impiegate dalle truppe italiane e francesi nel corso della battaglia di Vittorio Veneto, in particolare nelle zone di Folgaria, Sernaglia e dell'Altopiano di Asiago." }, { "id": 1568, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando si sciolsero i CLN", "answer": "Il Comitato di Liberazione Nazionale (abbreviato in CLN) fu un'organizzazione politica e militare italiana costituita da elementi dei principali partiti e movimenti del paese, formatasi a Roma il 9 settembre 1943, allo scopo di opporsi al fascismo e all'occupazione tedesca in Italia, scioltasi nel 1947." }, { "id": 1569, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando si sciolsero i CLN", "answer": "Prima delle elezioni del 1946 i CLN vennero spogliati di ogni funzione e quindi sciolti nel 1947." }, { "id": 1570, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando si svolse la conferenza di Potsdam", "answer": "L'incontro si tenne in Crimea, nel Palazzo di Livadija, vecchia residenza estiva di Nicola II a Jalta, fra il 4 e l'11 febbraio 1945, pochi mesi prima della sconfitta della Germania nazista nel conflitto mondiale. Esso fu il secondo ed il pi\u00f9 importante di una serie di tre incontri fra i massimi rappresentanti delle grandi potenze alleate, iniziati con la Conferenza di Teheran (28 novembre \u2013 1\u00ba dicembre 1943) e conclusisi con la Conferenza di Potsdam (17 luglio-2 agosto 1945)." }, { "id": 1571, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando si svolse la seconda coppa del mondo di calcio", "answer": "Il campionato mondiale di calcio 1934 o Coppa del mondo Jules Rimet del 1934 \u00e8 stata la seconda edizione del campionato mondiale di calcio per squadre nazionali maggiori maschili organizzato dalla FIFA ogni quattro anni." }, { "id": 1572, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando si tenne il processo di Verona", "answer": "Il processo di Verona fu un procedimento giudiziario avvenuto, dall'8 al 10 gennaio 1944, nell'omonima citt\u00e0 veneta che, all'epoca, era sotto la giurisdizione della Repubblica Sociale Italiana (RSI)." }, { "id": 1573, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando si tenne il processo di Verona", "answer": "Tra l'8 e il 10 gennaio 1944 si tiene il processo di Verona , nel quale vengono giudicati i gerarchi \"traditori\" che si erano schierati contro Mussolini il 25 luglio 1943 : tra questi, viene condannato a morte il genero del duce, Galeazzo Ciano . Non \u00e8 noto se Mussolini non avesse voluto salvare la vita al marito di sua figlia (nonch\u00e9 dei suoi ex collaboratori) oppure se non avesse effettivamente potuto influire sui verdetti del tribunale giudicante, data la pesante ingerenza tedesca. \u00c8 invece quasi certo che le istanze di grazia presentate dai condannati non furono inoltrate direttamente a Mussolini per volont\u00e0 di Alessandro Pavolini , il quale da un lato voleva impedire un eventuale \"cedimento sentimentale\" del duce e il conseguente placet alla grazia, e dall'altro intendeva risparmiare al duce l'angoscia della scelta, per lui \"obbligata\"." }, { "id": 1574, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando si tenne il processo di Verona", "answer": "Mussolini intanto restava a Milano, dove veniva costantemente informato sulla situazione romana; i dettagli dal Viminale gli venivano da Vincenzo Riccio che, tramite Salandra li faceva arrivare ai notabili fascisti tra i quali si era aggiunto Luigi Federzoni. Sapeva che De Vecchi e Grandi cercavano qualche accordo non coerente con il piano generale, ed anche se pi\u00f9 tardi li avrebbe accusati d'aver tradito la rivoluzione (nel 1944 al processo di Verona), al momento non li sconfess\u00f2 pensando che la trattativa avrebbe potuto costituire una buona possibilit\u00e0 di ripiego nel caso in cui le sue squadre si fossero trovate costrette a smobilitare per l'intervento dell'esercito." }, { "id": 1575, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando venne firmato l\u2019armistizio tra l\u2019Italia e gli Alleati", "answer": "Il 27 agosto Castellano illustr\u00f2 a Badoglio e a Guariglia le clausole imposte dagli anglo-americani: costoro avevano chiesto la resa senza condizione, da attuarsi mediante la sottoscrizione di un accordo (il cosiddetto \u201carmistizio corto\u201d) in dodici articoli; entro la data del 30 agosto doveva essere comunicata l'adesione o meno del governo italiano tramite un apparecchio radio di cui Castellano era stato dotato; in caso di risposta affermativa, le parti si sarebbero incontrate nuovamente in una localit\u00e0 della Sicilia da definire. Dopo l'accettazione della resa incondizionata e la cessazione delle ostilit\u00e0, le parti avrebbero sottoscritto un'intesa pi\u00f9 dettagliata (il cosiddetto \u201carmistizio lungo\u201d). Il sovrano fu reso edotto delle clausole dell'armistizio solo due giorni dopo (29 agosto). Una prima risposta dell'Italia fu definita il 30 agosto, quando lo stesso Badoglio diede istruzioni al generale Castellano di tornare in Sicilia per esporre le tesi contenute in un memorandum redatto dal Ministro degli Esteri Guariglia; secondo tale atto l'Italia non avrebbe potuto chiedere l'armistizio prima di ulteriori sbarchi alleati che mutassero le situazioni di forza a sfavore dei tedeschi. Il generale era inoltre munito di un appunto esplicativo del capo del Governo che precisava che gli sbarchi dovevano essere effettuati da almeno quindici divisioni tra La Spezia e Civitavecchia. Il giorno dopo, alle ore 9.00, in aereo, previa comunicazione tramite l'apparecchio radio di cui era stato munito, il nostro delegato raggiunse di nuovo Termini Imerese e di l\u00ec fu portato nella localit\u00e0 scelta per la firma dell'armistizio \u201ccorto\u201d: Cassibile, presso Siracusa. Ivi, da Lisbona via Algeri, era stato trasportato anche il generale Zanussi, al quale \u2013 invece - erano state consegnate le clausole dell'armistizio \u201clungo\u201d. Di fronte all'esposizione del rappresentante italiano, gli alleati furono irremovibili e confermarono le loro richieste. Di conseguenza, Castellano e Zanussi furono rimandati a Roma quella sera stessa, sempre per via aerea e vi arrivarono quando il maresciallo Badoglio era gi\u00e0 andato a dormire. Fu quindi il 1\u00ba settembre che avvenne la decisiva riunione al vertice, cui parteciparono il capo del Governo, il Ministro degli Esteri Guariglia, il Capo di Stato Maggiore Ambrosio, il generale Castellano, il generale Roatta, il generale Carboni e il Ministro della Real Casa Pietro d'Acquarone, in rappresentanza del re, che, inspiegabilmente, era assente. L'unico al corrente delle condizioni dell'armistizio lungo era il generale Roatta, che era stato informato da Zanussi, e non il maresciallo Badoglio. Nonostante le obiezioni del generale Carboni, l'armistizio \u201ccorto\u201d fu formalmente accettato. Il giorno dopo, Castellano fu riaccompagnato per via aerea in Sicilia privo, per\u00f2, di una delega ufficiale alla sottoscrizione dell'accordo, richiesta dagli alleati. Tale circostanza comport\u00f2 al generale un nuovo viaggio aereo di andata e ritorno e, finalmente, su delega del Re, Giuseppe Castellano, il giorno 3 settembre 1943, pose la sua firma alla conclusione della guerra tra l'Italia e le potenze alleate." }, { "id": 1576, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando venne firmato l\u2019armistizio tra l\u2019Italia e gli Alleati", "answer": "Intanto il nuovo capo del governo, il cui mandato inizi\u00f2 ufficialmente il 26 luglio 1943 condusse trattative segrete che culminarono con la firma dell'armistizio a Cassibile (Siracusa) il 3 settembre, annunciato alla popolazione del Regno solo l'8 settembre. La notte stessa della firma dell'armistizio il Re e il governo fuggirono a Brindisi, che divenne sede provvisoria del governo, mentre alcune armate alleate giunsero a Taranto e a Salerno. In ottobre i tedeschi attuarono l'operazione Achse, con cui le truppe tedesche occuparono le zone dell'Italia non ancora liberate dagli Alleati, e a settembre l'operazione Nubifragio, con cui si annessero il Trentino-Alto Adige, e le provincie di Belluno, Udine, Gorizia, Trieste, Pola, Fiume e Lubiana.700 000 soldati italiani furono deportati in Germania." }, { "id": 1577, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando venne firmato l\u2019armistizio tra l\u2019Italia e gli Alleati", "answer": "Firm\u00f2, a nome dell'Italia, l'Armistizio di Cassibile del 3 settembre 1943, che sanc\u00ec la cessazione delle ostilit\u00e0 tra l'Italia e le potenze alleate." }, { "id": 1578, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando venne arrestato Mussolini", "answer": "Il pomeriggio del 25 luglio 1943 Mussolini fu fatto arrestare dal re Vittorio Emanuele dopo un breve colloquio e trasferito successivamente in una serie di rifugi segreti; in poche ore il regime fascista si disgreg\u00f2, i gerarchi fedeli al Duce fuggirono e il maresciallo Pietro Badoglio venne nominato capo del nuovo governo, che ufficialmente conferm\u00f2 la fedelt\u00e0 all'alleanza con la Germania e la decisione di continuare a combattere contro gli Alleati. In realt\u00e0 il Re, Badoglio e i principali dirigenti del nuovo governo ritenevano inevitabile uscire dalla guerra; dopo alcune indecisioni, il 12 agosto 1943 emissari italiani si incontrarono a Lisbona con il capo di stato maggiore di Eisenhower, generale Walter Bedell Smith , dal quale appresero che i capi alleati prevedevano la resa incondizionata dell'Italia." }, { "id": 1579, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando venne arrestato Mussolini", "answer": "La mossa, dettata dal fatto che i giovani sono rimasti i pi\u00f9 accesi sostenitori del governo, si rivela catastrofica e il 19 aprile 1943 il giovane friulano viene sostituito da Carlo Scorza. Il partito si dissolse il 27 luglio 1943 quando, in seguito alla votazione dell'ordine del giorno Grandi (25 luglio), Mussolini venne arrestato dai Regi Carabinieri, decretando la fine del regime fascista e, due giorni dopo, lo scioglimento del PNF da parte del nuovo governo di Pietro Badoglio. Liberato dai tedeschi il 10 settembre, Mussolini costitu\u00ec il 13 settembre il nuovo Partito Fascista Repubblicano (PFR) e costitu\u00ec la Repubblica Sociale Italiana (RSI), nella parte d'Italia occupata dai tedeschi. Segretario del PFR fu nominato il 15 settembre Alessandro Pavolini. A Milano era gi\u00e0 stato ricostituito il 13 settembre da Aldo Resega, che ne fu anche il primo commissario federale. Il PFR cess\u00f2 la sua esistenza con la morte di Mussolini e con la fine della RSI, il 28 aprile del 1945." }, { "id": 1580, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando venne arrestato Mussolini", "answer": "Nel tardo pomeriggio del 25 Luglio 1943, Benito Mussolini, proveniente da Villa Savoia, venne portato qui a bordo di un'ambulanza dopo essere stato deposto dal re Vittorio Emanuele III e arrestato. Dopo alcune ore esso fu trasferito nella caserma di Via Legnano, in Prati." }, { "id": 1581, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando venne combattuta la seconda battaglia di El Alamein", "answer": "La prima battaglia di El Alamein (1\u00ba luglio - 27 luglio 1942) fu una battaglia combattuta nello scacchiere del Nord Africa durante la seconda guerra mondiale, tra l'Afrika Korps italo-tedesco al comando di Erwin Rommel, e l'8a Armata britannica al comando di Claude Auchinleck." }, { "id": 1582, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando venne combattuta la seconda battaglia di El Alamein", "answer": "La seconda battaglia di El Alamein (o terza battaglia di El Alamein per quegli autori che chiamano la battaglia di Alam Halfa seconda battaglia di El Alamein) venne combattuta tra il 23 ottobre e il 3 novembre 1942 durante la campagna del Nordafrica della seconda guerra mondiale. Lo scontro vide fronteggiarsi le forze dell'Asse dell'Armata corazzata italo-tedesca comandate dal feldmaresciallo Erwin Rommel, e l'Ottava armata britannica del generale Bernard Law Montgomery." }, { "id": 1583, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando venne combattuta la seconda battaglia di El Alamein", "answer": "La prima battaglia di El Alamein ebbe luogo tra il 1\u00ba luglio e il 27 luglio 1942. Le truppe dell'Asse avanzarono fino all'ultimo punto difendibile prima di Alessandria d'Egitto e del Canale di Suez, ma rimasero a corto di rifornimenti e i britannici ebbero modo di allestire una solida linea difensiva. La seconda battaglia di El Alamein avvenne tra il 23 ottobre e il 3 novembre 1942 dopo che il generale Bernard Montgomery sostitu\u00ec Claude Auchinleck come comandante dell'Ottava Armata. Le forze del Commonwealth lanciarono l'offensiva e nonostante la disperata resistenza delle divisioni italiane (tra le quali ricordiamo la \"Folgore\" e l'\"Ariete\") e tedesche sfondarono il fronte facendo migliaia e migliaia di prigionieri. Rommel venne respinto indietro, e questa volta non si ferm\u00f2 fino a che non giunse in Tunisia." }, { "id": 1584, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando venne conferita la cittadinanza ordinaria di Cupello a Mattei", "answer": "Per la sua attivit\u00e0 Mattei nel 1961 fu insignito della laurea in ingegneria ad honorem dalla Facolt\u00e0 di Ingegneria (ora Politecnico) dell'Universit\u00e0 degli Studi di Bari. Fu insignito anche di altre lauree honoris causa, della croce di cavaliere del lavoro e della Bronze Star Medal dell'Esercito statunitense (5 maggio 1945), nonch\u00e9 della Cittadinanza onoraria del comune di Cortemaggiore e post mortem, l'11 aprile 2013 la Cittadinanza onoraria del comune di Ferrandina (MT), dove nel 1958 l'Agip Mineraria fece alcuni studi e trov\u00f2 il metano nella Valle del Basento." }, { "id": 1585, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando venne conferita la cittadinanza ordinaria di Cupello a Mattei", "answer": "Conseguita la licenza elementare a Casalbordino, dove il padre era stato mandato a comandare la stazione dei Carabinieri, frequent\u00f2 la Regia Scuola Tecnica a Vasto, citt\u00e0 alla quale rimase profondamente legato tanto da contribuire al riscatto della zona in futuro, da presidente dell'Eni. Infatti l'Eni assieme all'Iri decise di creare nel 1962 la S.I.V. (Societ\u00e0 Italiana Vetro), sfruttando il metano rinvenuto nella zona del vastese, precisamente nel paese di Cupello che confer\u00ec a Mattei la cittadinanza onoraria nella seduta di Consiglio Comunale del 2 ottobre 1961." }, { "id": 1586, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi era Pietro Badoglio", "answer": "Pietro Badoglio ( Grazzano Monferrato , 28 settembre 1871 \u2013 Grazzano Badoglio , 1\u00ba novembre 1956 ) \u00e8 stato un generale e politico italiano , maresciallo d'Italia , senatore e Capo del Governo dal 25 luglio 1943 all'8 giugno 1944 . Fu nominato marchese del Sabotino motu proprio dal re Vittorio Emanuele e duca di Addis Abeba . Membro del PNF , dopo la deposizione di Mussolini guid\u00f2 un governo militare che condusse il paese all'armistizio dell'8 settembre 1943. Venne inserito nella lista dei criminali di guerra dell' ONU su richiesta dell' Etiopia , ma non venne mai processato." }, { "id": 1587, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando venne costituita l'Armata Italiana in Russia", "answer": "L'Armata Italiana in Russia (la denominazione ufficiale del Corpo di spedizione inviato sul Fronte Orientale) venne costituita nel luglio 1942 su specifica richiesta dei vertici militari tedeschi che nella primavera del 1942 ebbero bisogno di divisioni per continuare l'avanzata in territorio russo e designata come 8\u00aa Armata. Da un punto di vista prettamente teorico non vi era identit\u00e0 tra l'8\u00aa Armata e l'ARMIR poich\u00e9 sotto la prima operarono anche formazioni provenienti da altre nazioni, mentre la seconda avr\u00e0 la capacit\u00e0 di distaccare proprie divisioni sotto altri comandi. L'armata era strutturata su un nucleo di unit\u00e0 direttamente dipendenti dal comando di Armata, sul II Corpo d'Armata, il XXXV Corpo d'Armata (ex CSIR) ed il Corpo d'Armata Alpino, come segue:" }, { "id": 1588, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando venne costituita l'Armata Italiana in Russia", "answer": "Pertanto fin dal 1\u00ba maggio 1942 venne costituito il comando dell'8\u00aa Armata, affidato al generale Italo Gariboldi, che avrebbe assorbito le divisioni del CSIR, trasformato in XXXV Corpo d'armata sempre al comando del generale Giovanni Messe, integrate dalle nuove formazioni del 2\u00ba Corpo d'armata e del Corpo d'armata alpino . Le forze dell'8\u00aa Armata (note anche come ARMIR) vennero attivate in Russia il 9 luglio 1942, quando gi\u00e0 l'operazione Blu era in pieno svolgimento, ed inizialmente vennero frazionate in due gruppi: il II ed il XXXV Corpo d'armata in marcia verso il Don ed il Corpo d'armata alpino a disposizione del Gruppo d'armate A per partecipare all'offensiva nel Caucaso. Di fatto, il 19 agosto, anche il Corpo d'armata alpino venne assegnato al comando del generale Gariboldi, dato che il comandante dell'8\u00aa Armata preferiva mantenere l'unit\u00e0 di tutte le sue formazioni ed anche perch\u00e9 sembrava non necessario l'impiego degli Alpini nel Caucaso di cui era ritenuta imminente la conquista da parte delle eccellenti divisioni da montagna tedesche ; ." }, { "id": 1589, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando venne firmato il trattato di Saint-Germain-en-Laye", "answer": "Lo stato di belligeranza tra le varie nazioni rimase formalmente in vigore per diversi mesi dopo la firma degli armistizi. Il 18 gennaio 1919 si apr\u00ec la conferenza di pace di Parigi, incaricata di pervenire alla stipula dei definitivi trattati di pace: il 28 giugno 1919 venne firmato il trattato di Versailles tra la Germania e le potenze alleate, seguito il 10 settembre dal trattato di Saint-Germain-en-Laye con l'Austria, il 27 novembre dal trattato di Neuilly con la Bulgaria, il 4 giugno 1920 dal trattato del Trianon con l'Ungheria e il 10 agosto 1920 dal trattato di S\u00e8vres con l'Impero ottomano. Quest'ultimo rimase inattuato a causa dello scoppio della convulsa guerra d'indipendenza turca, obbligando le potenze europee a sottoscrivere un nuovo accordo con la neo proclamata repubblica di Turchia il 24 luglio 1923 (trattato di Losanna)." }, { "id": 1590, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando venne firmato il trattato di Saint-Germain-en-Laye", "answer": "Il trattato venne firmato il 10 settembre 1919 a Saint-Germain-en-Laye. Fa parte dei pre accordi parigini che sancirono formalmente la conclusione della prima guerra mondiale." }, { "id": 1591, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando venne firmato il trattato di Saint-Germain-en-Laye", "answer": "Trattato di Saint-Germain-en-Laye, firmato il 10 settembre 1919, alla fine della Prima guerra mondiale tra le potenze vincitrici e la nuova Repubblica austriaca" }, { "id": 1592, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando venne fondato il Futurismo", "answer": "Il movimento artistico del Futurismo, nato nel 1909 a Parigi da poeti ed artisti italiani, rappresent\u00f2 l'ennesimo gradino verso il surriscaldamento del clima: il Futurismo, infatti, assunse subito anche posizioni politiche radicali." }, { "id": 1593, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando venne fondato il Futurismo", "answer": "Il Futurismo fu un movimento che prese avvio con il Manifesto del futurismo nel 1909 e coinvolse la pittura, l'architettura, la letteratura, la musica, il cinema e persino la politica." }, { "id": 1594, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando venne fondato il movimento nazionalista degli Ustascia", "answer": "Paveli\u0107 si rec\u00f2 a Sofia per stabilire contatti con i terroristi macedoni del VMRO in ordine a complotti per rovesciare il regno. In seguito alla proclamazione della dittatura da parte di Alessandro I il 6 gennaio 1929, il giorno seguente proclam\u00f2 la fondazione del movimento ustascia (che divenne operativa solo l'anno seguente) e fugg\u00ec all'estero. Venne giudicato in contumacia e condannato a morte." }, { "id": 1595, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando venne fondato il partito comunista d\u2019Italia", "answer": "Nel gennaio del 1921 la minoranza comunista usciva dal PSI per fondare il Partito Comunista d'Italia ; ci\u00f2 mise in allarme Mussolini perch\u00e9 i socialisti, ricollocatisi su posizioni pi\u00f9 moderate, avrebbero potuto essere interpellati da Giolitti per una collaborazione governativa, escludendo in questo modo i fascisti dagli scenari politici principali. Il 2 aprile, dopo aver sfilato con gli squadristi in camicia nera in occasione dei solenni funerali delle vittime del terrorismo anarchico del teatro Diana senza;fonte , Mussolini accett\u00f2 la richiesta di Giolitti di far parte dei Blocchi Nazionali , contando di poter addomesticare i fascisti alle sue posizioni politiche e utilizzarli per indebolire le opposizioni." }, { "id": 1596, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando venne fondato il partito comunista d\u2019Italia", "answer": "In Italia, il socialismo si sviluppa e diffonde con il Partito Operaio Italiano, fondato a Milano nel 1882 e la Lega Socialista Milanese, nonch\u00e9 per mezzo di movimenti e leghe di derivazioni marxiste minori. Nel 1892, nasce a Genova il Partito Socialista Italiano (nato come Partito dei Lavoratori Italiani), sciolto due anni dopo dal primo governo Crispi. Il socialismo ritrover\u00e0 costituzione nei governi successivi e raccoglier\u00e0 nel PSI le frange riformiste e rivoluzionarie. Il partito non riesce tuttavia a far fronte alle divisioni interne e si scindono sia le correnti riformiste (la prima delle quali, espulsa nel 1912, fonda il Partito Socialista Riformista Italiano sotto la guida di Leonida Bissolati, mentre la seconda, espulsa nel 1922 diede vita al Partito Socialista Unitario avente come leaders Giacomo Matteotti e Filippo Turati), che quella rivoluzionaria del 1921 (che fonder\u00e0 col congresso di Livorno il Partito Comunista d'Italia, guidato da Amadeo Bordiga, Antonio Gramsci e Palmiro Togliatti ed era affiliato alla Terza Internazionale, nata nel 1919 a Mosca)." }, { "id": 1597, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando venne iniziata la scrittura del Mein Kampf", "answer": "Hitler conquist\u00f2 il potere cavalcando lo scontento e l'orgoglio ferito del popolo tedesco, a causa della sconfitta nella prima guerra mondiale e della grave crisi economica che affliggeva la Repubblica di Weimar. Sfruttando la sua abilit\u00e0 oratoria e l'insoddisfazione delle classi medie e dei disoccupati, present\u00f2 un manifesto politico intriso di nazionalismo, anticomunismo e antisemitismo, e dopo alterne vicende (fallito Putsch nel 1923 e conseguenti otto mesi di carcerazione, durante i quali inizi\u00f2 la stesura del Mein Kampf) arriv\u00f2 alla Cancelleria, nel gennaio del 1933." }, { "id": 1598, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando venne introdotto il suffragio universale maschile in Italia", "answer": "Nel novembre 1919 si tenne una partita elettorale decisiva: in Italia infatti per la prima volta veniva introdotto il suffragio universale maschile. Le elezioni condussero ad una vittoria dei due nuovi partiti di massa - i socialisti e i popolari - e sembr\u00f2 per un attimo che la rivoluzione potesse entrare nel \"palazzo\" per vie legali.senza fonte Contemporaneamente i Fasci di Combattimento subivano una sonora sconfitta." }, { "id": 1599, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando venne introdotto il suffragio universale maschile in Italia", "answer": "Nel novembre 1919 si tenne una partita elettorale decisiva: in Italia infatti per la prima volta veniva introdotto il suffragio universale maschile. Le elezioni condussero ad una vittoria dei due nuovi partiti di massa - i socialisti e i popolari - e Contemporaneamente i Fasci di Combattimento subivano una sonora sconfitta." }, { "id": 1600, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando venne istituito l'impero coloniale italiano", "answer": "L'Africa Orientale Italiana (sigla A.O.I.) era la denominazione ufficiale dell'Impero coloniale italiano nel Corno d'Africa, proclamato da Benito Mussolini il 9 maggio 1936, dopo la conquista italiana dell'Etiopia. L'Africa Orientale Italiana univa all'annesso Impero etiope le colonie dell'Eritrea e della Somalia Italiana, ed era a sua volta divisa in sei governi: Amara, Eritrea, Harar, Galla e Sidama, Scio\u00e0 e Somalia Italiana." }, { "id": 1601, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando venne istituito l'impero coloniale italiano", "answer": "L'Impero coloniale italiano \u00e8 la denominazione con la quale si designa il complesso delle colonie dipendenti dal Regno d'Italia acquisite nel corso del XX secolo. Fu ufficialmente istituito il 9 maggio 1936 mediante la dichiarazione della sovranit\u00e0 piena ed intera del Regno d'Italia sull'Etiopia e l'assunzione da parte del Re d'Italia del titolo di Imperatore d'Etiopia (r.d.l. n. 754, 9 maggio 1936)." }, { "id": 1602, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando vennero firmati i Trattati di Parigi", "answer": "Alle ore 14:00 dello stesso 29 aprile 1945, le Forze Armate della RSI risultarono definitivamente sconfitte secondo le Convenzioni de L'Aia e di Ginevra perch\u00e9, dopo un impegno firmato da Graziani per una resa militare alle stesse condizioni imposte ai tedeschi, in modo esplicito erano state incluse in un documento a validit\u00e0 internazionale, passato alla Storia come Resa di Caserta. Detto documento era attinente alla capitolazione del Comando tedesco del Sud Ovest e di quello delle SS und Polizei in Italia (per le retrovie) e fissava dopo tre giorni, alle ore 14:00 del 2 maggio, la cessazione delle ostilit\u00e0 sull'intero territorio di competenza. Con la fine della Repubblica Sociale, iniziarono le trattative per il Trattato di Pace che sar\u00e0 firmato a Parigi il 10 febbraio 1947, che vedr\u00e0 la definitiva perdita dell'Istria oltre al pagamento di ingenti risarcimenti ai paesi vincitori. Tuttavia, a causa della pace separata dell'8 settembre 1943, l'Italia pot\u00e9 evitare di subire la spartizione in zone di occupazione (come la Germania) nonch\u00e9 la consegna dei propri poteri esecutivi all'esercito americano (come il Giappone)." }, { "id": 1603, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando vennero firmati i Trattati di Parigi", "answer": "All'inizio della seconda guerra mondiale, nel maggio 1940 le truppe italiane occuparono la Somalia britannica (Somaliland), che fu amministrativamente incorporata nella Somalia italiana. Nei primi mesi del 1941 le truppe inglesi occuparono tutta la Somalia italiana e riconquistarono anche il Somaliland. Dopo l'invasione da parte delle truppe alleate nella seconda guerra mondiale la Somalia Italiana fu consegnata all'Italia in amministrazione fiduciaria decennale nel 1950. Nel 1934, Tripolitania e Cirenaica vennero riunite per formare la colonia di Libia, nome utilizzato 1.500 anni prima da Diocleziano per indicare quei territori. L'Italia perse il controllo sulla Libia, quando le forze italo-tedesche si ritirarono in Tunisia nel 1943. Dopo la fine della guerra, la Libia venne provvisoriamente amministrata dalla Gran Bretagna fino al conseguimento definitivo dell'indipendenza nel 1951. Negli anni venti e trenta l'amministrazione del dodecaneso da un lato port\u00f2 degli ammodernamenti, come la costruzione di ospedali e acquedotti, ma si distinse anche per il tentativo di italianizzare con diversi provvedimenti le dodici isole, i cui abitanti erano a maggioranza di lingua greca, con la presenza di una minoranza turca ed ebraica. Nel settembre 1943 dopo l'Armistizio di Cassibile, i soldati del Terzo Reich occuparono le isole. L'8 maggio del 1945 le forze britanniche presero possesso dell'isola di Rodi e tramutarono il Dodecaneso in un protettorato. Con il Trattato di Parigi (1947), gli accordi fra Grecia e Italia stabilirono il possesso formale delle isole da parte dello Stato greco, che assunse pieno controllo amministrativo solamente nel 1948." }, { "id": 1604, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando vennero firmati i Trattati di Parigi", "answer": "Le conseguenze dell'ingresso e della sconfitta nella Seconda guerra mondiale, vennero sancite dai trattati di pace firmati a Parigi il 10 febbraio 1947, con mutilazioni nazionali territoriali: l'Istria e la Dalmazia cedute alla nascente Repubblica Federale Socialista di Jugoslavia, il Dodecaneso alla Grecia, il colle di Briga ed il colle di Tenda alla Francia, l'Isola di Saseno all'Albania, il pagamento dei danni di guerra all'Unione Sovietica e la perdita di tutti i possedimenti coloniali in Africa." }, { "id": 1605, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando vennero firmati i Trattati di Parigi", "answer": "I trattati di Parigi furono dei trattati di pace firmati nella capitale francese il 10 febbraio 1947 dopo la fine della seconda guerra mondiale." }, { "id": 1606, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando vennero firmati i Trattati di Parigi", "answer": "Nel frattempo vennero firmati nel 1947 i Trattati di Parigi con i quali formalmente e definitivamente fu siglata la pace con le potenze alleate e vennero sancite le conseguenze della sconfitta nella Seconda guerra mondiale, con mutilazioni nazionali territoriali: l'Istria e la Dalmazia cedute alla nascente Repubblica Federale Socialista di Jugoslavia, il Dodecaneso alla Grecia, Briga e Tenda alla Francia, l'Isola di Saseno all'Albania, il pagamento dei danni di guerra all'URSS e la perdita di tutti i possedimenti coloniali italiani." }, { "id": 1607, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando vennero firmati i Trattati di Parigi", "answer": "Il Trattato di pace firmato il 10 febbraio 1947 a Parigi, si rivel\u00f2 tuttavia particolarmente gravoso per la Marina . Oltre alle cessioni territoriali e materiali, furono imposte anche restrizioni di carattere militare:" }, { "id": 1608, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando vennero firmati i Trattati di Parigi", "answer": "I trattati di Parigi furono firmati nella capitale francese il 10 febbraio 1947 fra" }, { "id": 1609, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando vennero firmati i Trattati di Parigi", "answer": "Il trattato di Parigi fra l'Italia e le potenze alleate \u00e8 il trattato di pace, firmato a Parigi il 10 febbraio 1947 tra lo Stato italiano e le potenze vincitrici della seconda guerra mondiale, che mise formalmente fine alle ostilit\u00e0. I contenuti del trattato furono definiti a seguito della Conferenza di pace che si svolse parimenti a Parigi, tra il 29 luglio e il 15 ottobre 1946. I rapporti tra l'Italia e il Regno d'Egitto, il cui stato di ostilit\u00e0 non era stato mai formalizzato da alcuna reciproca dichiarazione di guerra, furono regolati con separato accordo." }, { "id": 1610, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando vennero varate le leggi fascistissime", "answer": "Tra il 1925 e il 1926 furono varate le leggi fascistissime, ispirate dal giurista Alfredo Rocco. La legge 26 novembre 1925, n. 2029, sanciva che i corpi collettivi operanti in Italia (associazioni, istituti ed enti) erano tenuti, su richiesta dell'autorit\u00e0 di pubblica sicurezza, a dichiarare statuti, atti costitutivi, regolamenti interni ed elenchi di soci e di dirigenti, pena, in caso di dichiarazione omessa o infedele, lo scioglimento del corpo medesimo, sanzioni detentive indeterminate e sanzioni pecuniarie da un minimo di 2.000 ad un massimo di 30.000 lire. In tal modo, il governo arriv\u00f2 a disporre di una chiara mappa del tipo e del numero di associazioni non governative presenti." }, { "id": 1611, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando vennero varate le leggi fascistissime", "answer": "Le locuzione leggi fascistissime, (anche leggi eccezionali del fascismo) identifica una serie di norme giuridiche, emanate tra il 1925 e il 1926, che iniziarono la trasformazione di fatto dell'ordinamento giuridico del Regno d'Italia nel regime fascista, ossia in uno Stato autoritario dalla forte componente ideologica, di tipo nazionalista, centralista, statalista, corporativista ed imperialista." }, { "id": 1612, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando vennero varate le leggi fascistissime", "answer": "L'insieme di provvedimenti denominati leggi fascistissime, adottati tra il 1925 e il 1926, rappresent\u00f2 un ulteriore \"giro di vite\": furono sciolti i partiti politici e chiusi d'autorit\u00e0 tutti i giornali e le pubblicazioni non in linea con il regime. Nel giro di un anno furono soppressi 58 giornali e 149 periodici." }, { "id": 1613, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A cosa ci si riferisce con l'espressione Gladio rossa", "answer": "L'apparato paramilitare del PCI indica una struttura paramilitare italiana di natura clandestina, presumibilmente organizzata nel 1945 e sciolta nel 1974, costituita da ex partigiani e militanti del Partito Comunista Italiano. Per il suo carattere insieme offensivo e difensivo, l'apparato paramilitare del PCI comprendeva la struttura che, dal 1992, la stampa ha soprannominato \u00abGladio rossa\u00bb, descrivendo in tal modo l'apparato come simmetrico ed opposto alla funzione anticomunista dell'organizzazione Gladio, che era stata scoperta pochi anni prima." }, { "id": 1614, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A cosa ci si riferisce con l'espressione Gladio rossa", "answer": "Su questo aspetto nascosto della storia comunista si sono cominciate ad avere notizie pi\u00f9 approfondite a partire dal 1991 per uno scoop del settimanale L'Europeo. L'articolo, uscito nel n\u00b0 22 del 31 maggio, s'intitolava Di Gladio ne esisteva un'altra: quella rossa. A partire da questo momento l'apparato paramilitare del PCI \u00e8 stato giornalisticamente denominato Gladio rossa." }, { "id": 1615, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A cosa ci si riferisce con l'espressione Gladio rossa", "answer": "Secondo alcune fonti e atti ufficiali, il partito avrebbe mantenuto un'organizzazione paramilitare segreta, denominata giornalisticamente, da alcune testate, Gladio Rossa (locuzione in contrapposizione alla coeva e acclarata Organizzazione Gladio nata in chiave anticomunista); lo storico Gianni Donno sostiene che \u00abfino alle elezioni del 18 aprile 1948 un'insurrezione comunista in Italia era possibilit\u00e0 reale, e sarebbe stata sorretta da un apparato militare, incardinato nella struttura organizzativa del PCI\u00bb; quest'organizzazione avrebbe seguito la storia del partito estrinsecandosi in due fasi distinte: dal 1948 al 1954 in cui vennero poste le basi dell'organizzazione raccogliendo materiali bellici e creando una rete di contatti e logistica in preparazione di una possibile insurrezione armata; alla seconda fase dal 1955 al suo scioglimento nel 1974 nella quale l'organizzazione avrebbe dovuto costituire un supporto attivo ad una eventuale invasione dell'Italia da parte del Patto di Varsavia. Insieme a questa organizzazione il partito ne mantenne un'altra, destinata alla protezione ed alla fuga dei dirigenti nel caso che il partito stesso venisse dichiarato illegale in Italia. In un rapporto del SIFAR, l'apparato paramilitare del PCI viene descritto come diviso in due gruppi: uno operativo in tempo di pace, con il compito di \u00absostenere le agitazioni e mantenere l'economia nazionale sotto pressione, affinch\u00e9 la gente appoggi un cambiamento politico attraverso le riforme sociali di cui il Pci si fa promotore\u00bb; l'altro, pronto a intervenire in caso di guerra con opere di sabotaggio." }, { "id": 1616, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A cosa ci si riferisce con l'espressione Gladio rossa", "answer": "In merito il senatore Giovanni Pellegrino nelle vesti di presidente della commissione parlamentare sulle stragi dichiar\u00f2 proprio a Fasanella che \"nel dopoguerra ... mentre gli ex partigiani bianchi tendevano progressivamente a istituzionalizzarsi finendo per confluire nelle strutture di Stay-behind, gli ex partigiani rossi tendevano a riorganizzarsi in una struttura interna del Pci, la cosiddetta Gladio rossa, in cui continuava ad agire una sorta di inerzia rivoluzionaria.\" Anche per Pellegrino la struttura si evolse col tempo in chiave di protezione nei confronti dei dirigenti in caso di golpe o che il PCI fosse dichiarato fuori legge. A credito dei dirigenti del PCI dell'epoca Pellegrino ascrive anche il merito \"di essere riusciti in qualche modo a imbrigliare all'interno di organizzazioni forze altrimenti centrifughe.\"." }, { "id": 1617, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi era presente alla conferenza Trident", "answer": "Mentre procedeva l'organizzazione delle forze assegnate allo sbarco in Sicilia, i capi anglo-americani si incontrarono a Washington nella cosiddetta \"conferenza Trident\" che ebbe inizio il 12 maggio 1943 e continu\u00f2 in maniera molto accesa e contrastata fino al 24 maggio alla presenza del presidente Roosevelt e del primo ministro Churchill. Si dovevano concordare gli ulteriori programmi bellici nel teatro europeo: gli americani, guidati dal capo di stato maggiore generale George Marshall, richiesero nuovamente di sferrare il grande attacco decisivo attraverso la Manica e arrestare tutte le operazioni nel Mediterraneo dopo la conquista della Sicilia; i militari britannici sostenuti da Churchill riproposero invece i loro piani per prolungare le operazioni nell'Europa meridionale, provocare \"l'eliminazione dell'Italia\" e costringere la Germania a frammentare ulteriormente le proprie forze. Alla fine fu raggiunto un compromesso: venne deciso finalmente di effettuare l'attacco in Francia entro il maggio 1944 e di trasferire in Gran Bretagna una parte delle divisioni anglo-americane schierate nel Mediterraneo per prendere poi parte alla futura operazione Overlord; tuttavia il generale Eisenhower era autorizzato a sfruttare il previsto successo in Sicilia con nuove operazioni per favorire \"l'uscita dell'Italia dalla guerra\". I capi britannici affermarono che una campagna in Italia sarebbe stata agevole, che sarebbero state sufficienti nove divisioni e che i tedeschi non sarebbero stati in grado di opporre una resistenza efficace." }, { "id": 1618, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando venne sciolta l'Unione Sovietica", "answer": "In seguito l'Unione Sovietica venne sciolta formalmente dal Soviet Supremo, il 26 dicembre 1991. Il giorno prima Gorba\u010d\u00ebv aveva rassegnato le proprie dimissioni da presidente dell'URSS." }, { "id": 1619, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando venne sciolta l'Unione Sovietica", "answer": "Il giorno successivo, il 26 dicembre 1991, il Soviet Supremo dell'Unione Sovietica (il pi\u00f9 alto corpo governativo dell'URSS) venne sciolto come riconoscimento della dissoluzione dell'Unione." }, { "id": 1620, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando venne stipulato il trattato di Londra", "answer": "Il Patto di Londra (o Trattato di Londra) del 26 aprile 1915 fu un trattato segreto stipulato dal governo italiano con i rappresentanti della Triplice Intesa in cui l'Italia si impegn\u00f2 a scendere in guerra contro gli Imperi Centrali nella prima guerra mondiale in cambio di cospicui compensi territoriali." }, { "id": 1621, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando venne stipulato il trattato di Londra", "answer": "Il trattato di Londra fu stipulato nella capitale britannica il 26 aprile 1915 e firmato dal marchese Guglielmo Imperiali, ambasciatore a Londra in rappresentanza del governo italiano, Sir Edward Grey per il Regno Unito, Pierre Paul Cambon per la Francia e dal conte Alexander Benckendorff per l'Impero russo." }, { "id": 1622, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando venne stipulato il trattato di Londra", "answer": "Le trattative proseguirono, quindi, celermente ed il 16 aprile venne raggiunto un accordo circa le compensazioni territoriali: l\u2019Italia si content\u00f2 di Zara e Sebenico, rinunciando a Spalato e Fiume, ma ebbe promesso non solo Trento, Trieste e l'Isonzo, ma pure Bolzano, con i \u201cconfini naturali\u201d. Si aggiungevano Valona e vaghe promesse riguardo a concessioni a sud di Smirne, di fronte al Dodecaneso. Restava da regolare la data dell\u2019entrata in guerra, che venne poi fissata entro un mese dalla firma dell\u2019alleanza, ci\u00f2 che permise la sottoscrizione del trattato: il Patto di Londra venne sottoscritto il 26 aprile." }, { "id": 1623, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quando venne stipulato il trattato di Londra", "answer": "Il trattato di Londra fu stipulato nella capitale britannica il 26 aprile 1915 e firmato dal marchese Guglielmo Imperiali, ambasciatore a Londra in rappresentanza del governo italiano, Sir Edward Grey per il Regno Unito, Jules Cambon per la Francia e dal conte Alexander Benckendorff per l'Impero russo." }, { "id": 1624, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quante divisioni furono inviate dai tedeschi nel settore di Ravenna il 4 dicembre 1944", "answer": "Prima della fine del 1944 gli Alleati lanciarono un'ultima offensiva per cercare di conquistare Bologna e Ravenna, destinate a fungere da basi invernali. I canadesi dell'8\u00aa armata riuscirono ad occupare Ravenna il 4 dicembre, e il loro successo indusse i tedeschi a inviare in questo settore tre divisioni per impedire all'armata inglese di realizzare ulteriori avanzamenti." }, { "id": 1625, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quante perdite ci furono nella battaglia del Don", "answer": "Tra il 5 agosto 1941 e il 30 luglio 1942, il CSIR ebbe 1.792 morti e dispersi, e 7.858 feriti e congelati. Tra il 30 luglio 1942 e il 10 dicembre 1942, l'ARMIR ebbe 3.216 morti e dispersi, e 5.734 feriti e congelati. Per quanto riguarda le perdite durante la battaglia sul Don e la ritirata (11 dicembre 1942 - 20 marzo 1943), le cifre ufficiali parlano di 84.830 militari che non rientrarono nelle linee tedesche, e che furono indicati come dispersi, oltre a 29.690 feriti e congelati che riuscirono a rientrare. Le perdite ammontarono quindi a 114 520 militari su 230 000. Andarono inoltre perduti il 97% dei cannoni, il 76% di mortai e mitragliatrici, il 66% delle armi individuali, l'87% degli automezzi e l'80% dei quadrupedi." }, { "id": 1626, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quante perdite ci furono nella battaglia del Don", "answer": "Il 12 gennaio 1943 le forze sovietiche del Fronte di Vorone\u017e diedero inizio ad una nuova offensiva sull'alto Don che coinvolse il Corpo d'armata alpino che, dopo la disfatta di dicembre, aveva mantenuto le sue posizioni sul fiume affiancato sulla sinistra dalla debole 2\u00aa Armata ungherese e sulla destra dal precario schieramento del 24\u00ba Panzerkorps tedesco. L'attacco sovietico, sferrato con il concorso di un numero molto elevato di unit\u00e0 corazzate, scardin\u00f2 rapidamente le difese dell'Asse sui fianchi del corpo alpino che quindi venne aggirato. Dopo alcune controversie sulla ritirata, gli alpini iniziarono a ripiegare il 17 gennaio quando gi\u00e0 i carri armati sovietici avevano travolto il quartier generale del 24\u00ba Panzerkorps e avevano occupato di sorpresa il quartier generale del corpo alpino a Rosso\u0161'. Ebbe quindi inizio una nuova drammatica ritirata nell'inverno russo in condizioni difficilissime. Le unit\u00e0 alpine, frammischiate a reparti sbandati ungheresi e ad alcuni reparti tedeschi, si aprirono la strada verso ovest con continui combattimenti che costarono pesanti perdite. Infine i resti della 2\u00aa Divisione alpina \"Tridentina\" sfondarono l'ultimo sbarramento sovietico a Nikolaevka il 26 gennaio e giunsero in salvo, mentre le altre due divisioni alpine e la 156\u00aa Divisione fanteria \"Vicenza\" furono accerchiate a Valujki il 27 gennaio e costrette alla resa. Questa seconda fase della battaglia del Don cost\u00f2 oltre 35.000 perdite definitive e 10.000 casi di congelamento e decret\u00f2 il definitivo ritiro delle residue truppe italiane dal fronte russo." }, { "id": 1627, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quante persone morirono nella guerra d'Etiopia", "answer": "Per quanto riguarda la Guerra d'Etiopia, le statistiche fino al 31 dicembre 1936 (e quindi comprendenti oltre 6 mesi di guerriglia dopo la fine del conflitto vero e proprio) parlano di 2.317 morti per l'esercito, 1.165 della milizia, 193 dell'aeronautica, 56 della marina, 78 civili nell'eccidio del cantiere Gondrand, 453 operai e 88 uomini della marina mercantile, per un totale di 4.350 morti; di questi \"solo\" 2.000 caduti in combattimento, gli altri per malattia. Inoltre circa 9.000 feriti e 18.200 rimpatriati per malattia." }, { "id": 1628, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quanti anni \u00e8 durato il governo Mussolini", "answer": "Il governo Mussolini \u00e8 stato il governo pi\u00f9 lungo nella storia dell'Italia unita, rimanendo in carica dal 31 ottobre 1922 al 25 luglio 1943 per un totale di 7.572 giorni (20 anni, 8 mesi e 25 giorni), durante il regime fascista." }, { "id": 1629, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quanti anni \u00e8 durato il governo Mussolini", "answer": "Il governo Mussolini \u00e8 stato il governo pi\u00f9 lungo nella storia dell'Italia unita: \u00e8 stato in carica dal 31 ottobre 1922 al 25 luglio 1943 per un totale di 7.572 giorni (20 anni, 8 mesi e 25 giorni)." }, { "id": 1630, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quanti furono gli Italiani rimpatriati provenienti dalla Istria, Dalmazia, Libia e Etiopia", "answer": "Dalla fine della guerra fino agli anni cinquanta avvenne anche l'esodo istriano durante il quale oltre il 90% della popolazione di lingua italiana (in quantit\u00e0 stimata tra un minimo 250.000 e un massimo 350.000 persone,) abbandon\u00f2 i territori istriani e dalmati, assegnati alla Jugoslavia: una parte degli esuli emigr\u00f2 in seguito nelle Americhe o in Australia. Oltre 100.000 furono anche gli italiani rimpatriati dai possedimenti coloniali in Libia ed Etiopia." }, { "id": 1631, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quanti furono gli squadristi caduti fra il 1919 e la Marcia su Roma", "answer": "Gli squadristi caduti fra il 1919 e la Marcia su Roma furono in tutto 425, di cui 4 nel 1919, 36 nel 1920, 232 nel 1921 e 153 fra il 1\u00ba gennaio ed il 31 ottobre 1922." }, { "id": 1632, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quanti furono gli squadristi caduti fra il 1919 e la Marcia su Roma", "answer": "Gli squadristi caduti fra il 1919 e la Marcia su Roma furono in tutto 425, di cui 4 nel 1919, 36 nel 1920, 232 nel 1921 e 153 fra il 1\u00ba gennaio ed il 31 ottobre 1922Mimmo Franzinelli, Squadristi. Protagonisti e tecniche della violenza fascista 1919-1922, Mondadori, Milano 2003, pag. 169.." }, { "id": 1633, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quanti furono gli stadi scelti per ospitare il campionato mondiale di calcio del 1934", "answer": "Gli stadi scelti per ospitare il Campionato mondiale di calcio 1934 furono otto:" }, { "id": 1634, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quanti soldati morirono nella battaglia degli Altipiani", "answer": "Le undici \"spallate\" isontine sottolineano tutti i limiti di Cadorna, uomo dalla mentalit\u00e0 tetragona e privo di un minimo di inventiva strategica; unico \"successo\" delle spallate fu l'occupazione strategicamente inutile di una Gorizia, abbandonata dalle forze Austro-Ungariche impegnate nella Battaglia degli Altipiani, e costata 21.000 morti all'esercito italiano. La sua determinazione nel picchiare contro linee che si andavano progressivamente irrigidendo pu\u00f2 essere ricondotta alla ben nota ostinazione che lo contraddistingueva ma anche alla sua convinzione che le guerre si vincono concentrando la massa dei propri uomini sul fronte debole del nemico. Sull'Isonzo le fanterie italiane continuarono ad attaccare in colonne compatte sotto il fuoco nemico; ma Cadorna seppe trovare la soluzione all'esigenza di rompere il fronte nemico con l'istituzione del Corpo degli Arditi che dimostrarono sul campo di riuscire laddove i soldati non specificamente addestrati avevano fallito." }, { "id": 1635, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quanti soldati morirono nella battaglia degli Altipiani", "answer": "La battaglia degli Altipiani fu combattuta tra il 15 maggio e il 27 giugno 1916, sugli altipiani vicentini, tra l'esercito italiano e quello austro-ungarico, impegnati in quella che fu definita dagli italiani come \"Strafexpedition\", traduzione in tedesco di \"spedizione punitiva\". In tedesco la battaglia \u00e8 individuata come Fr\u00fchjahrsoffensive (ossia Offensiva di primavera) o S\u00fcdtiroloffensive (all'epoca il Trentino si chiamava Welschs\u00fcdtirol ovvero \"Tirolo meridionale italiano\"). Durante la battaglia le perdite tra i due eserciti ammontarono a 230.545 uomini." }, { "id": 1636, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi era Silvio Milazzo", "answer": "Silvio Milazzo (Caltagirone, 4 settembre 1903 \u2013 Catania, 24 dicembre 1982) \u00e8 stato un politico italiano." }, { "id": 1637, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quanti stati facenti parte della Societ\u00e0 delle Nazioni decretarono le sanzioni economiche contro il Regno d'Italia", "answer": "Il 18 novembre il Regno d'Italia fu colpito dalle sanzioni economiche, approvate da 50 stati appartenenti alla Societ\u00e0 delle Nazioni, con il solo voto contrario dell'Italia e l'astensione di Austria, Ungheria e Albania. Le sanzioni risultarono inefficaci perch\u00e9 numerosi Paesi, pur avendo votato la loro imposizione, continuarono a mantenere buoni rapporti con l'Italia, rifornendola di materie prime. Fu in questa fase che cominci\u00f2 un progressivo avvicinamento tra la Germania di Adolf Hitler e l'Italia di Mussolini. Ciononostante la Germania prosegu\u00ec la fornitura di armamenti al Negus ancora fino al 1936. La Spagna e la Jugoslavia, pur avendo votato le sanzioni comunicarono al Governo italiano che non avrebbero inteso rispettarne diverse clausole. Fu la prima volta nella storia che la Societ\u00e0 delle Nazioni decret\u00f2 delle sanzioni nei confronti di un paese membro." }, { "id": 1638, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quanti stati facenti parte della Societ\u00e0 delle Nazioni decretarono le sanzioni economiche contro il Regno d'Italia", "answer": "Il 18 novembre l'Italia venne colpita dalle sanzioni economiche (nonostante queste non fossero state applicate contro il Giappone nel 1931 in occasione dell'invasione della Manciuria e contro la Germania nel 1934 per la tentata annessione dell'Austria) imposte dalla Societ\u00e0 delle Nazioni - approvate da 52 stati con i soli voti contrari di Austria, Ungheria e Albania - in risposta alle quali vennero promossi i programmi economici autarchici. Le sanzioni risultarono comunque inefficaci, poich\u00e9 numerosi paesi, pur avendole votate ufficialmente, mantennero comunque buoni rapporti con l'Italia rifornendola di materie prime. La Germania nazista \u00e8 uno di questi e la guerra d'Etiopia rappresenta l'inizio dell'avvicinamento tra Mussolini e Hitler. Gi\u00e0 del 1935 le sanzioni non vennero applicate completamente da tutti gli stati membri della societ\u00e0 delle nazioni, il 15 luglio 1936 furono abolite." }, { "id": 1639, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quanti stati facenti parte della Societ\u00e0 delle Nazioni decretarono le sanzioni economiche contro il Regno d'Italia", "answer": "Come conseguenza dell'aggressione all'Etiopia, l'Italia sub\u00ec la condanna della Societ\u00e0 delle Nazioni, che determin\u00f2 un blocco commerciale del mar Mediterraneo e le sanzioni economiche condotte da 52 nazioni (fra cui tutte le potenze coloniali europee). Ci\u00f2 favor\u00ec l'avvicinamento economico e politico dell'Italia alla Germania nazista (sebbene questa avesse rifornito di armi l'Etiopia in funzione anti-italiana sino a poco prima del conflitto), che era gi\u00e0 uscita dalla Societ\u00e0 delle Nazioni e aveva osteggiato il trattato di Versailles del 1919." }, { "id": 1640, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Quanti stati facenti parte della Societ\u00e0 delle Nazioni decretarono le sanzioni economiche contro il Regno d'Italia", "answer": "Per questo motivo, la Societ\u00e0 delle Nazioni condann\u00f2 l'attacco italiano il 7 ottobre e il 18 novembre l'Italia venne colpita dalle sanzioni economiche imposte dalla Societ\u00e0 delle Nazioni, approvate da 52 stati con i soli voti contrari di Austria, Ungheria, Albania e Paraguay: questi paesi inviarono i loro osservatori militari per seguire l'andamento delle operazioni militari; in questa commissione di osservatori prese parte anche un colonnello statunitense, mentre l'Albania aveva inviato il tenente colonnello Prenk Pervizi. Gli altri nomi sono andati perduti." }, { "id": 1641, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Qual \u00e8 il nome dei generali alleati che guidarono la campagna d'Italia", "answer": "La campagna, guidata da parte alleata prima dal generale Dwight Eisenhower e poi dal generale Harold Alexander, fu caratterizzata da una serie di sbarchi e da sanguinose battaglie di logoramento lungo le successive linee difensive approntate dall'esercito tedesco. Le truppe alleate, costituite da contingenti provenienti da molteplici nazioni, furono ostacolate dall'aspro territorio appenninico, dalle difficolt\u00e0 climatiche e dalla tenace resistenza tedesca che provocarono forti perdite e il lento avanzamento del fronte. Roma non venne liberata fino al 4 giugno 1944 mentre la Linea Gotica fu superata solo nell'aprile 1945, quando l'offensiva finale alleata permise di raggiungere la pianura Padana e il 2 maggio 1945 costrinse alla resa le forze tedesche in Italia." }, { "id": 1642, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Secondo la NKVD quante persone sarebbero state condannate a morte per controrivoluzione nel periodo del 1931-1953", "answer": "Secondo gli archivi della NKVD nel 1936 vennero condannate a morte 1.118 persone, nel 1937 353.074 e nel 1938 328.618. Per l'intero periodo 1921-53 i condannati a morte per controrivoluzione sarebbero stati 799.455 di cui 786.098 tra il 1931 e il 1953." }, { "id": 1643, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Secondo Matteotti, a cosa era dovuto il miglioramento delle condizioni economiche del paese", "answer": "Nella introduzione del libro esplicitamente ribatteva alle affermazioni fasciste, che affermavano l'uso della violenza squadrista utile allo scopo di riportare il paese ad una situazione di legalit\u00e0 e normalit\u00e0 col ripristino dell'autorit\u00e0 dello Stato dopo le violenze socialiste del biennio rosso, affermando la continuazione delle spedizioni squadriste contro gli oppositori anche dopo un anno di governo fascista. Inoltre sosteneva che il miglioramento delle condizioni economiche e finanziarie del paese, che stava lentamente riprendendosi dalle devastazioni della guerra, era dovuto non all'azione fascista, quanto alle energie popolari. Tuttavia, ancora secondo Matteotti, a beneficiarne sarebbero stati solo gli speculatori ed i capitalisti, mentre il ceto medio e proletario ne avrebbe ricevuto una quota proporzionalmente bassa a fronte dei sacrifici." }, { "id": 1644, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Secondo Renzo De Felice perch\u00e9 l'origine della guerra civile si trova nella nascita della Repubblica Sociale Italiana", "answer": "A prescindere da chi abbia materialmente sparato \"il primo colpo\", Claudio Pavone liquida il problema del \u00abprimo colpo\u00bb come \u00abpoco produttivo\u00bb e parte dalle conclusioni di Giorgio Bocca (\u00ab\u00c8 ovvio che siano gli antifascisti a muoversi per primi e che si muovano per primi i comunisti\u00bb), considerandole per\u00f2 non esaurienti e necessitanti di un'integrazione attraverso l'analisi del \u00abdesiderio di vendetta\u00bb dei fascisti repubblicani. Renzo De Felice fa ascendere l'origine della guerra civile alla nascita della Repubblica Sociale Italiana: secondo lo storico la fondazione di uno Stato italiano fascista, collaborazionista con la Germania nazista, imped\u00ec alla Resistenza di assumere un carattere nazionale esclusivo e di esclusiva liberazione dai tedeschi per trasformarla anche in un movimento di lotta politica e sociale, in cui i comunisti ebbero una parte di grande importanza." }, { "id": 1645, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Secondo Rumor, quale doveva essere il ruolo della DC nel contesto economico e sociale italiano", "answer": "Al Congresso nazionale del 1949, dove fu eletto per la prima volta nel Consiglio nazionale della DC, Rumor present\u00f2 un\u2019importante relazione sui problemi del lavoro in Italia: in questa relazione, coerentemente con il pensiero dossettiano, emerse in modo evidente la sua volont\u00e0 di fare della DC un protagonista nel processo di cambiamento economico e sociale, affermando la necessit\u00e0 di avviare \u201cun grande disegno riformistico, ispirato ad un solidarismo sociale che era patrimonio della cultura politica del cattolicesimo democratico\u201d. Come ebbe modo di chiarire in un successivo articolo apparso su Cronache sociali, Rumor sosteneva quindi la necessit\u00e0 che lo Stato si affermasse come \u201cpromotore e regolatore d\u2019una bene ordinata e organica azione di solidariet\u00e0 tra le classi e all\u2019interno delle classi\u201d." }, { "id": 1646, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Secondo Rumor, quale doveva essere il ruolo della DC nel contesto economico e sociale italiano", "answer": "Al Congresso nazionale del 1949, dove fu eletto per la prima volta nel Consiglio nazionale della DC, Rumor present\u00f2 un\u2019importante relazione sui problemi del lavoro in Italia: in questa relazione, coerentemente con il pensiero dossettiano, emerse in modo evidente la sua volont\u00e0 di fare della DC un protagonista nel processo di cambiamento economico e sociale, affermando la necessit\u00e0 di avviare \u201cun grande disegno riformistico, ispirato ad un solidarismo sociale che era patrimonio della cultura politica del cattolicesimo democratico\u201dFrancesco Malgeri, La stagione del centrismo, pag. 93. Come ebbe modo di chiarire in un successivo articolo apparso su Cronache sociali, Rumor sosteneva quindi la necessit\u00e0 che lo Stato si affermasse come \u201cpromotore e regolatore d\u2019una bene ordinata e organica azione di solidariet\u00e0 tra le classi e all\u2019interno delle classi\u201dMariano Rumor, Memorie (1943-1970), pag. 12." }, { "id": 1647, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Su cosa era basata l'economia del Regno Lombardo-Veneto", "answer": "L'economia del Regno Lombardo-Veneto dalla sua fondazione \u00e8 stata sommariamente imperniata attorno all'agricoltura, la quale ha sempre rivestito un ruolo fondamentale soprattutto nella Lombardia dell'Oltrep\u00f2. Le coltivazioni essenziali, che consentivano il sostentamento dello Stato e le esportazioni, consistevano in frumento, orzo, segale e soprattutto riso." }, { "id": 1648, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Su cosa si basava il regime di Paveli\u0107", "answer": "Il regime di Paveli\u0107, che basava il proprio fondamento ideologico sulla difesa dell'elemento etnico croato e sul cattolicesimo integralista, attu\u00f2 una dura politica di repressione nei confronti degli elementi allogeni. Inizi\u00f2 cos\u00ec una pulizia etnica contro ortodossi, ebrei, zingari e comunisti. Fu anche creata una rete di campi di concentramento, il pi\u00f9 noto dei quali, il campo di concentramento di Jasenovac, \u00e8 oggi monumento alla memoria degli eccidi perpetrati contro i serbi." }, { "id": 1649, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Su quali principi era basata l'economia dell'Unione Sovietica", "answer": "L'Unione Sovietica fu la prima nazione a basare la sua economia sui principi del socialismo, in cui lo stato possedeva la maggior parte dei mezzi di produzione e l'agricoltura era collettivizzata." }, { "id": 1650, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Su quali punti si accese il contrasto tra Sonnino e Orlando in occasione della conferenza di Pace del 1919", "answer": "Sostenitore del riconoscimento delle nazionalit\u00e0 in opposizione alla politica decisamente imperialistica del Sonnino, alla conferenza di pace tenuta a Parigi nel 1919 con i rappresentanti di Francia, Inghilterra e Stati Uniti, il contrasto fra i due politici italiani fu fatale; se Orlando, disposto a rinunciare alla Dalmazia, richiedeva l'annessione di Fiume, Sonnino non intendeva cedere sulla Dalmazia, cosicch\u00e9 l'Italia fin\u00ec col richiedere entrambi i territori, senza ottenere nessuno dei due. Il presidente statunitense Woodrow Wilson lo umili\u00f2 pubblicamente in aprile, dichiarando di dubitare che egli avesse la fiducia del suo Paese e che ne interpretasse la volont\u00e0: Orlando reag\u00ec abbandonando la conferenza. La sua carriera di uomo politico di primo piano fin\u00ec con le dimissioni date il 23 giugno 1919." }, { "id": 1651, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Su quali punti si accese il contrasto tra Sonnino e Orlando in occasione della conferenza di Pace del 1919", "answer": "Il governo italiano dal canto suo fu diviso sul da farsi: Vittorio Emanuele Orlando era un sostenitore del riconoscimento delle nazionalit\u00e0 in opposizione alla politica decisamente imperialistica del Sonnino: il contrasto fra i due politici italiani fu fatale; se Orlando, disposto a rinunciare alla Dalmazia, richiedeva l'annessione di Fiume, Sonnino non intendeva cedere sulla Dalmazia, cosicch\u00e9 l'Italia fin\u00ec col richiedere entrambi i territori, senza ottenere nessuno dei due. A seguito di un appello diretto di Wilson al popolo italiano che scavalc\u00f2 il governo del paese, Vittorio Emanuele Orlando abbandon\u00f2 per protesta la conferenza di pace di Parigi. In mancanza del presidente del consiglio italiano, le trattative per\u00f2 continuarono lo stesso, tanto che la delegazione italiana ritorn\u00f2 sui suoi passi. Il 10 settembre 1919, il nuovo presidente del consiglio Francesco Saverio Nitti sottoscrisse il trattato di Saint-Germain, che definiva i confini italo-austriaci, ma non quelli orientali." }, { "id": 1652, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Su quali punti si accese il contrasto tra Sonnino e Orlando in occasione della conferenza di Pace del 1919", "answer": "Il governo italiano dal canto suo fu diviso sul da farsi: Vittorio Emanuele Orlando era un sostenitore del riconoscimento delle nazionalit\u00e0 in opposizione alla politica decisamente imperialistica del Sonnino: il contrasto fra i due politici italiani fu fatale; se Orlando, disposto a rinunciare alla Dalmazia, richiedeva l'annessione di Fiume, Sonnino non intendeva cedere sulla Dalmazia, cosicch\u00e9 l'Italia fin\u00ec col richiedere entrambi i territori, senza ottenere nessuno dei due. A seguito di un appello diretto di Wilson al popolo italiano che scavalc\u00f2 il governo del paese, Vittorio Emanuele Orlando abbandon\u00f2 per protesta la conferenza di pace di Parigi. In mancanza del presidente del consiglio italiano, le trattative per\u00f2 continuarono lo stesso, tanto che la delegazione italiana ritorn\u00f2 sui suoi passi." }, { "id": 1653, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Su quali punti si accese il contrasto tra Sonnino e Orlando in occasione della conferenza di Pace del 1919", "answer": "Sostenitore del riconoscimento delle nazionalit\u00e0 in opposizione alla politica decisamente imperialistica del Sonnino, alla conferenza di pace tenuta a Parigi nel 1919 con i rappresentanti di Francia, Inghilterra e Stati Uniti, il contrasto fra i due politici italiani fu fatale; se Orlando, disposto a rinunciare alla Dalmazia, richiedeva l'annessione di Fiume, Sonnino non intendeva cedere sulla Dalmazia, cosicch\u00e9 l'Italia fin\u00ec col richiedere entrambi i territori, senza ottenere nessuno dei due. Il presidente americano Woodrow Wilson lo umili\u00f2 pubblicamente in aprile, dichiarando di dubitare che egli avesse la fiducia del suo Paese e che ne interpretasse la volont\u00e0: Orlando reag\u00ec abbandonando la conferenza. La sua carriera di uomo politico di primo piano fin\u00ec con le dimissioni date il 23 giugno 1919." }, { "id": 1654, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi era Ugo Cavallero", "answer": "Ugo Cavallero (Casale Monferrato, 20 settembre 1880 \u2013 Frascati, 14 settembre 1943) \u00e8 stato un generale e politico italiano." }, { "id": 1655, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Tra chi era contesa Trieste alla fine della seconda guerra mondiale", "answer": "La questione giuliana o questione triestina si riferisce alla contesa dei territori della Venezia Giulia tra Italia e Jugoslavia nella parte finale della seconda guerra mondiale e durante il successivo dopoguerra. Trieste era stata occupata dalle truppe del Regno d'Italia il 3 novembre del 1918, al termine della prima guerra mondiale, e poi ufficialmente annessa all'Italia con la ratifica del Trattato di Rapallo del 1920, ma al termine della Seconda, che vide l'Italia sconfitta, ci furono le occupazioni militari da parte tedesca e poi jugoslava. In particolare, per questione triestina si intendono proprio il contenzioso tra l'Italia e la Jugoslavia sul possesso della citt\u00e0 e delle aree limitrofe." }, { "id": 1656, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Tra chi fu stipulata l'alleanza detta \"blocco del popolo\"", "answer": "Dopo il buon risultato ottenuto alle elezioni comunali e provinciali del 1947 , e alle elezioni regionali in Sicilia dell'aprile dello stesso anno, Palmiro Togliatti e Pietro Nenni tentarono la carta del frontismo per battere la Democrazia Cristiana in vista delle elezioni politiche del 18 aprile 1948 . Il \"Blocco del Popolo\" (cos\u00ec era anche chiamata l'alleanza) ottenne per\u00f2 solo il 31% dei voti alla Camera dei deputati (con 8.137.047 voti) e il 30.76% dei voti al Senato della Repubblica (con 6.969.122 preferenze): pertanto, sia il PSI che il PCI preferirono dichiarare finita questa stagione e di presentarsi alle elezioni politiche con i propri simboli. Conseguenza di questa rovinosa sconfitta (la DC super\u00f2 il 48% dei voti sia alla Camera che al Senato) fu la nascita di tre governi De Gasperi ." }, { "id": 1657, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Tra chi fu stipulato il trattato di Roma del 1924", "answer": "Con il Trattato di Roma (27 gennaio 1924) l'Italia e il Regno dei Serbi, dei Croati e degli Sloveni sancirono consensualmente la dissoluzione dello Stato libero di Fiume, accordandosi per la sostanziale annessione all'Italia del centro storico della citt\u00e0 e di gran parte del suo territorio." }, { "id": 1658, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Tra chi fu stretto il patto d'Acciaio", "answer": "Il Patto d'Acciaio (in tedesco Stahlpakt) fu un accordo tra i governi del Regno d'Italia e della Germania nazista, firmato il 22 maggio 1939 dai rispettivi ministri degli Esteri Galeazzo Ciano e Joachim von Ribbentrop. Venne stipulato a Berlino nella Cancelleria del Reich, alla presenza di Hitler e dello Stato Maggiore tedesco." }, { "id": 1659, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Tra chi fu stretto il patto d'Acciaio", "answer": "A dare popolarit\u00e0 al termine fu Benito Mussolini che, durante un discorso tenuto a Milano il 1\u00ba novembre 1936, defin\u00ec \"asse\" l'intesa stipulata il precedente 25 ottobre tra la Germania ed il Regno d'Italia, chiamata per questo motivo \"Asse Roma-Berlino\". Il successivo Patto d'Acciaio, stipulato dalle due potenze il 22 maggio 1939, rappresent\u00f2 il primo nucleo dell'alleanza militare, poi estesa anche all'Impero giapponese con il Patto Tripartito del 27 settembre 1940 (detto anche \"Asse Roma-Berlino-Tokyo\")." }, { "id": 1660, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Tra chi fu stretto il patto d'Acciaio", "answer": "Il 22 maggio tra Germania e Italia fu firmato il Patto d'Acciaio che legava i due paesi in una stretta alleanza. Alcuni membri del governo italiano si opposero, e lo stesso Galeazzo Ciano, firmatario per l'Italia, defin\u00ec il patto una \u00abvera e propria dinamite\u00bb" }, { "id": 1661, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Tra chi fu stretto il patto d'Acciaio", "answer": "La vittima designata venne trovata nell'Albania. In due soli giorni (7-8 aprile 1939) con l'ausilio di 22.000 uomini e 140 carri armati Tirana fu conquistata. Il 22 maggio tra Germania e Italia venne firmato il Patto d'Acciaio. Tale patto assumeva che la guerra fosse imminente, e legava l'Italia in un'alleanza stretta con la Germania. Alcuni membri del governo italiano si opposero, e lo stesso Galeazzo Ciano, firmatario per l'Italia, defin\u00ec il patto una \u00abvera e propria dinamite\u00bb." }, { "id": 1662, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Tra chi fu stretto il patto d'Acciaio", "answer": "Il 22 maggio 1939 Galeazzo Ciano, ministro degli esteri italiano, firma il Patto d'Acciaio con la Germania, che sancisce ufficialmente la nascita di un'alleanza vincolante italo-tedesca." }, { "id": 1663, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Tra chi si combatt\u00e9 la campagna di Tunisia", "answer": "La campagna di Tunisia si combatt\u00e9, durante la seconda guerra mondiale, tra le forze alleate anglo-americane e quelle italo-tedesche e segn\u00f2 la fase finale delle lunga campagna del Nord Africa, iniziata nell'estate 1940 e proseguita con alterne vicende fino al 13 maggio 1943. In quella data le forze alleate, ormai nettamente superiori numericamente e materialmente, sconfissero definitivamente le residue forze dell'Asse, entrarono a Tunisi e Biserta e costrinsero alla resa le ingenti truppe nemiche rimaste tagliate fuori nell'ultimo ridotto tunisino." }, { "id": 1664, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Tra i quali paesi fu stipulato il Memorandum di Londra", "answer": "Il memorandum di Londra (Memorandum of Understanding of London) fu un protocollo d'intesa sottoscritto il 5 ottobre 1954 fra i governi d'Italia, del Regno Unito, degli Stati Uniti e della Repubblica Federativa Popolare di Jugoslavia, concernente il Territorio Libero di Trieste, determinato dal trattato di Parigi (1947), nel quale si stabiliva che la Zona A sarebbe passata all'amministrazione provvisoria civile italiana (con alcune modifiche confinarie a favore della Jugoslavia nei comuni di Muggia e di San Dorligo della Valle) e la Zona B a quella jugoslava. Il passaggio dei poteri dall'amministrazione militare alleata a quella civile italiana avvenne il 26 ottobre 1954." }, { "id": 1665, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Tra quali paesi fu stipulato il piano Schuman", "answer": "La Comunit\u00e0 europea del carbone e dell'acciaio (CECA) fu creata col Trattato di Parigi del 18 aprile 1951 su iniziativa dei politici francesi Jean Monnet e di Robert Schuman (il cosiddetto Piano Schuman o dichiarazione Schuman del 9 maggio 1950), con lo scopo di mettere in comune le produzioni di queste due materie prime in un'Europa di sei paesi: Belgio, Francia, Germania Occidentale, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi." }, { "id": 1666, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Tra quali paesi si svolse la conferenza e accordo di Monaco", "answer": "La conferenza e accordo di Monaco indica un incontro internazionale che si tenne dal 29 al 30 settembre 1938, fra i capi di governo di Regno Unito, Francia, Germania e Italia." }, { "id": 1667, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi \u00e8 stato Fernando Tambroni Armaroli", "answer": "Fernando Tambroni Armaroli (Ascoli Piceno, 25 novembre 1901 \u2013 Roma, 18 febbraio 1963) \u00e8 stato un politico italiano." }, { "id": 1668, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi \u00e8 stato Gioacchino Solinas", "answer": "Gioacchino Solinas (Bonorva, 1\u00ba settembre 1892 \u2013 Sassari, 22 aprile 1987) \u00e8 stato un generale italiano." }, { "id": 1669, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi \u00e8 stato Giovanni Marinelli", "answer": "Giovanni Marinelli (Adria, 18 ottobre 1879 \u2013 Verona, 11 gennaio 1944) \u00e8 stato un politico italiano." }, { "id": 1670, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi \u00e8 stato il primo socialista a diventare presidente della Repubblica italiana", "answer": "Giuseppe Saragat (Torino, 19 settembre 1898 \u2013 Roma, 11 giugno 1988) \u00e8 stato un politico e diplomatico italiano, quinto Presidente della Repubblica Italiana e primo socialista a ricoprire la carica." }, { "id": 1671, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi \u00e8 stato il primo socialista a diventare presidente della Repubblica italiana", "answer": "Fu il settimo presidente della Repubblica Italiana, in carica dal 1978 al 1985, il secondo socialista (dopo Giuseppe Saragat) a ricoprire la carica." }, { "id": 1672, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi \u00e8 stato l'ultimo caduto italiano nella prima guerra mondiale", "answer": "Attilio Del Gobbo (Udine, 28 giugno 1898 \u2013 Udine, 4 novembre 1918) \u00e8 stato un patriota italiano, passato alla storia in quanto fu l'ultimo caduto per mano nemica nel corso della prima guerra mondiale.." }, { "id": 1673, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi formava il corpo di spedizione italiano in estremo oriente", "answer": "Questi soldati, inquadrati nella Legione Redenta di Siberia, furono uniti ad Alpini provenienti dall'Italia per costituire il Corpo di spedizione italiano in Estremo Oriente, basato a Tientsin." }, { "id": 1674, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi fu Aldo Nadi", "answer": "Aldo Nadi (Livorno, 23 aprile 1899 \u2013 Los Angeles, 10 novembre 1965) \u00e8 stato uno schermidore italiano." }, { "id": 1675, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi fu Aldo Nadi", "answer": "Uomo burbero e forzuto, aveva spesso atteggiamenti provocatori, tanto che Cesare Bonacossa racconta, nel libro dedicato al padre Vita al sole di Alberto Bonacossa, che ai Giochi di Anversa del 1920, provoc\u00f2 lo schermidore Aldo Nadi, fratello del pi\u00f9 celebre Nedo Nadi, nella sede comune degli italiani nel corso delle Olimpiadi, tanto che Nadi lo sfid\u00f2 a duello ed ebbe la meglio allorquando colp\u00ec con frustino il pesista che aveva imbracciato una trave di legnoFilippo Bottino (1888-1969)." }, { "id": 1676, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A cosa ci si riferisce con l'espressione \"Prima Repubblica Italiana\"", "answer": "L'espressione prima Repubblica si riferisce al sistema politico della Repubblica Italiana vigente tra il 1948 e il 1994, in contrapposizione a quello della Seconda Repubblica in cui avvenne un radicale mutamento partitico." }, { "id": 1677, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi fu Antonio Conte", "answer": "Antonio Conte (Traetto, 11 dicembre 1867 \u2013 Minturno, 4 febbraio 1953) \u00e8 stato uno schermidore italiano." }, { "id": 1678, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi fu definito \"social-fascista\"", "answer": "Nelle elezioni politiche del 1948 si scagli\u00f2 contro il Fronte Democratico Popolare, l'alleanza social-comunista in cui militava anche il \"caro nemico\" Nenni: durante la campagna elettorale e nei mesi successivi alle elezioni il Fronte gli rimprover\u00f2 l'alleanza con la Democrazia Cristiana, usando contro Saragat alcune espressioni politicamente denigratorie quali \"social-fascista\", \"social-traditore\", \"rinnegato\". In quelle consultazioni il suo cartello politico, denominato per l'occasione Unit\u00e0 Socialista, ottenne poco pi\u00f9 del 7% dei voti alla Camera dei deputati e circa il 4,1% al Senato della Repubblica, ottenendo 43 seggi in totale nel Parlamento italiano." }, { "id": 1679, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi fu il primo ambasciatore italiano in Vaticano", "answer": "Giunto in Somalia Italiana, De Vecchi, trov\u00f2 soltanto una parte del paese sotto il controllo del governo coloniale italiano, ed in base ad una legge del governo italiano provvide a portare sotto il controllo diretto anche i territori dei sultanati di Migiurtinia e di Obbia che erano fino ad allora protettorati. Nel 1925 fu nominato senatore dopo un primo tentativo andato a vuoto nel 1924. Dal giugno del 1929 fu il primo ambasciatore presso il Vaticano dopo i Patti Lateranensi, carica che mantenne fino al gennaio del 1935." }, { "id": 1680, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi fu il successore di Nitti nel 1920", "answer": "Giovanni Giolitti, che successe a Nitti il 15 giugno 1920, eredit\u00f2 da quest'ultimo la questione adriatica e il problema della definizione dei confini orientali. A tal fine, scelse Carlo Sforza come ministro degli Esteri. Quest'ultimo, allo scoppio della prima guerra mondiale, era politicamente collocato nelle file dell'interventismo democratico. La sua visione della guerra era conforme a quella mazziniana e risorgimentale, secondo cui la dissoluzione dell'Impero austro-ungarico sarebbe stata ineluttabile, dovuta al risveglio delle nazionalit\u00e0 oppresse. Diplomatico di carriera, tra il 1916 e il 1918, Sforza aveva rivestito la carica di ministro plenipotenziario presso il governo serbo - rifugiatosi a Corf\u00f9 - e si trov\u00f2 a gestire diplomaticamente il nodo dei rapporti transadriatici, in contrasto con il suo superiore politico Sidney Sonnino. In tale veste aveva stretto ottimi rapporti con i rappresentanti politici serbi, che conosceva personalmente." }, { "id": 1681, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi fu il successore di Nitti nel 1920", "answer": "Il 1\u00ba maggio, in occasione della festa dei lavoratori furono indetti cortei nelle principali citt\u00e0 che in alcuni casi furono dispersi dalla polizia come a Torino e a Napoli. Un nuovo sciopero indetto contro l'aumento del prezzo del pane indebol\u00ec il governo Nitti, che si dimise il 9 giugno 1920 per lasciare il posto all'ottantenne Giovanni Giolitti. Manifestazioni e cortei proseguirono ininterrotti per lungo tempo con vittime sia tra i militari sia tra i manifestanti." }, { "id": 1682, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi fu il successore di Nitti nel 1920", "answer": "Due giorni dopo - il 12 settembre 1919 - una forza volontaria irregolare di nazionalisti ed ex-combattenti italiani, guidata dal poeta D'Annunzio, occup\u00f2 militarmente la citt\u00e0 di Fiume chiedendone l'annessione all'Italia. Solo la caduta del governo Nitti per il quinto e ultimo governo Giolitti riesce a sbloccare la situazione; Giolitti, con il Trattato di Rapallo del 12 novembre 1920, raggiunse un accordo con gli jugoslavi: l'Italia acquisiva quasi per intero il Litorale austriaco comprendente le citt\u00e0 di Gorizia e Trieste col loro circondario, nonch\u00e9 la quasi totalit\u00e0 dell'Istria e le isole quarnerine di Cherso e Lussino. Della Dalmazia promessa col patto di Londra all'Italia andarono la citt\u00e0 di Zara, le isole di L\u00e0gosta e Cazza e l'arcipelago di Pelagosa. Il resto della regione fu assegnata al Regno dei Serbi, Croati e Sloveni. Fiume veniva riconosciuta citt\u00e0 indipendente, ma D'Annunzio non riconobbe validit\u00e0 al Trattato di Rapallo giungendo a dichiarare guerra all'Italia: il poeta e le formazioni irregolari vennero costretti ad abbandonare la citt\u00e0 solo dopo un intervento di forza da parte delle forze armate italiane (cosiddetto Natale di sangue della fine di dicembre del 1920)." }, { "id": 1683, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi fu il successore di Nitti nel 1920", "answer": "Autore di questa temporanea vittoria fu Giovanni Giolitti, il cui governo, seguito a due dicasteri fallimentari di Nitti, il 15 giugno 1920, ebbe successo nel concedere agli occupanti di fabbriche e terre alcuni miglioramenti nelle loro condizioni di lavoro e vita, assieme alla promessa vaga di una futura compartecipazione delle maestranze nella gestione delle imprese. Questo, unito alla generale stanchezza delle masse operaie e bracciantili e alla delusione per il generale riflusso delle rivoluzioni bolsceviche in tutta Europa (in quel periodo anche in Russia nonostante la vittoria dei \"rossi\" sui \"bianchi\" scoppiavano ovunque rivolte antibolsceviche, mentre le repubbliche sovietiche ungherese e bavarese erano gi\u00e0 state schiacciate nell'estate precedente), provoc\u00f2 un progressivo sfaldamento del fronte socialista." }, { "id": 1684, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi fu il successore di Nitti nel 1920", "answer": "Giovanni Giolitti, che succedette a Nitti il 15 giugno 1920, eredit\u00f2 da quest'ultimo la questione adriatica e il problema della definizione dei confini orientali. A tal fine, scelse Carlo Sforza come Ministro degli Esteri." }, { "id": 1685, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi fu il successore di Nitti nel 1920", "answer": "Il 21 maggio 1920, Nitti form\u00f2 un nuovo governo ma il mandato fu breve. A Pallanza, il nuovo Ministro degli Esteri Vittorio Scialoja inizi\u00f2 i negoziati con i rappresentanti jugoslavi per la definizione del confine orientale; tali colloqui non ebbero esito in quanto la controparte insisteva per la fissazione dei confini sulla cosiddetta \u201cLinea Wilson\u201d, che portava il confine a pochi chilometri da Trieste e l'esclusione di Fiume dalle richieste italiane. Ne conseguirono le dimissioni del Governo Nitti II, nel giugno 1920Paolo Alatri, Nitti, D'Annunzio e la questione adriatica (1919-20), Feltrinelli, Milano, 1959, pag. 163.. Il suo posto verr\u00e0 ripreso da Giolitti." }, { "id": 1686, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi fu Italo Santelli", "answer": "Italo Santelli (Carrodano, 15 agosto 1866 \u2013 8 febbraio 1945) \u00e8 stato uno schermidore italiano." }, { "id": 1687, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi fu Italo Santelli", "answer": "Dopo il diploma alla scuola magistrale, Italo Santelli si dedic\u00f2 alla scherma, diventando un apprezzato maestro di sciabola conosciuto anche all'estero. Su invito del governo ungherese, nel 1896 si trasfer\u00ec a Budapest e, con le sovvenzioni statali ricevute, apr\u00ec una palestra di scherma." }, { "id": 1688, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi fu Italo Santelli", "answer": "Figlio del maestro Italo Santelli, uno dei padri della sciabola moderna, Giorgio Santelli fu schermidore e istruttore di scherma. Fu uno dei componenti della squadra italiana di sciabola che vinse la medaglia d'oro alle Olimpiadi del 1920." }, { "id": 1689, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi fu l'antagonista principale del Duce nel 1921", "answer": "Fu quindi Grandi, l'unico reale antagonista del Duce all'interno del movimento, l'unico ad aver posto davvero in discussione con qualche chance il capo, ad accettare il ruolo di gregario e nel congresso del 7 novembre 1921 a Roma manifest\u00f2 l'avvenuta sua sottomissione con un palese \u00abfraterno abbraccio\u00bb, concessioni barattate con la cancellazione del patto coi socialisti dall'agenda fascista. Mussolini aveva cos\u00ec sconfitto le opposizioni interne." }, { "id": 1690, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi fu posto a capo del Regio Esercito italiano dopo la disfatta di Caporetto", "answer": "Ma nell'ottobre del 1917 una forte scossa alla guerra sul fronte italiano: la disfatta di Caporetto. Per l'organizzazione politica e militare italiana fu una rivoluzione: il Comando dell'esercito venne affidato ad Armando Diaz (il \"Duca della Vittoria\") e il Governo presieduto da Paolo Boselli fu costretto alle dimissioni. Verr\u00e0 subito sostituito da Vittorio Emanuele Orlando, che poi parteciper\u00e0 alla Conferenza di Pace di Parigi, grazie al quale l'Italia ottenne il Trentino-Alto Adige, Trieste, Gorizia, l'Istria, Zara e le isole del Carnaro, di Lagosta, di Cazza e di Pelagosa." }, { "id": 1691, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi fu posto a capo del Regio Esercito italiano dopo la disfatta di Caporetto", "answer": "Nonostante l'importante vittoria difensiva il generale Armando Diaz, capo di Stato maggiore del Regio Esercito dal 9 novembre 1917 dopo la destituzione del generale Luigi Cadorna in conseguenza del disastro di Caporetto, rimaneva prudente e non molto ottimista sulla possibilit\u00e0 di sferrare in tempi brevi una grande controffensiva. Sollecitato il 12 e il 27 giugno dal generale Ferdinand Foch, comandante supremo alleato, a passare risolutamente all'attacco, il generale Diaz aveva evidenziato nelle lettere del 21 giugno e del 6 luglio come l'esercito austro-ungarico, pur battuto, aveva ancora mostrato disciplina e capacit\u00e0 combattiva; egli inoltre lamentava carenze di materiali e di complementi che rendevano consigliabile evitare attacchi prematuri, e richiedeva il concorso delle truppe statunitensi, in fase di massiccio afflusso in Europa, anche sul fronte italiano." }, { "id": 1692, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi fu posto a capo del Regio Esercito italiano dopo la disfatta di Caporetto", "answer": "Una volta assorbito lo shock conseguente alla ritirata da Caporetto, gli ambienti politici e militari italiani si adoperarono per riprendere in mano e stabilizzare la situazione, aiutati anche dagli anglo-francesi. Il generale Alfredo Dallolio, Ministro delle Armi e Munizioni, comunic\u00f2 di essere in grado di rimpiazzare tutte le munizioni perse entro il 14 novembre, e per dicembre sarebbero stati pronti anche 500 cannoni, a cui se ne aggiungeranno 800 Alleati. Il cambiamento pi\u00f9 importante avvenne al vertice del Regio Esercito: Cadorna infatti ricevette l'avviso di esonero l'8 novembre, e il suo posto fu preso da Armando Diaz, assistito da Gaetano Giardino e Badoglio (le cui colpe di Caporetto non erano ancora state notate) in qualit\u00e0 di sottocapi di Stato Maggiore." }, { "id": 1693, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi fu posto a capo del Regio Esercito italiano dopo la disfatta di Caporetto", "answer": "La disfatta di Caporetto provoc\u00f2 vari rivolgimenti in seno agli alti comandi italiani. Il governo Boselli and\u00f2 incontro a un voto di sfiducia e il 30 ottobre 1917 fu rimpiazzato da un esecutivo guidato da Vittorio Emanuele Orlando; il 9 novembre, dopo molte insistenze da parte del nuovo presidente del consiglio, Cadorna lasci\u00f2 il comando dell'esercito nelle mani del generale Armando Diaz e assunse la carica di rappresentante italiano presso il neocostituito Consiglio militare interalleato a Versailles." }, { "id": 1694, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi fu posto a capo del Regio Esercito italiano dopo la disfatta di Caporetto", "answer": "Spossati dai continui e inconcludenti assalti, i reparti italiani dovettero subire una improvvisa controffensiva austro-tedesca nel settore di Caporetto tra il 24 ottobre e il 9 novembre 1917: sfruttando le nuove tattiche di infiltrazione messe a punto dai tedeschi, i reparti degli Imperi centrali forzarono i punti deboli dello schieramento della 2\u00aa Armata sul medio Isonzo aggirandone i capisaldi e spargendo il panico nelle retrovie; l'intera porzione orientale del fronte croll\u00f2 mentre i reparti italiani davano vita a una confusa ritirata prima sul corso del fiume Tagliamento e poi fino alla riva meridionale del Piave, dove le armate riuscirono infine a riattestarsi. La battaglia di Caporetto rappresent\u00f2 una pesante disfatta per il Regio Esercito, che sub\u00ec 12.000 morti, 30.000 feriti e 294.000 prigionieri, oltre ad altri 400.000 soldati sbandati verso l'interno del paese e vaste perdite di materiale bellico tra cui pi\u00f9 di 3.000 cannoni; il 9 novembre 1917 Cadorna fu rimpiazzato alla guida dell'esercito dal generale Armando Diaz." }, { "id": 1695, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi fu proclamato re di Albania nel 1939", "answer": "Nel 1922 la monarchia non contrasta la presa del potere da parte del partito nazionale fascista che nel giro di pochi anni trasforma il regno in una dittatura. Nelle colonie, l'Italia prima consolida il suo dominio in Libia e poi conquista nel 1935 l'impero etiopico, in seguito al quale Vittorio Emanuele III viene proclamato imperatore d'Etiopia. Nel 1939 infine il regime fascista si annette l'Albania per \"rimanere al passo\" della Germania nazista di cui l'Italia era alleata e Vittorio Emanuele III aggiunge ai suoi titoli quello di Re d'Albania." }, { "id": 1696, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi fu proclamato re di Albania nel 1939", "answer": "Alla vigilia dell'inizio del Ventennio, Vittorio Emanuele III assunse una posizione incerta al profilarsi dell'era fascista. Nel 1922, in occasione della marcia su Roma, si rifiut\u00f2 di firmare lo stato d'assedio, e confer\u00ec a Benito Mussolini l'incarico di formare un nuovo Governo. Con l'avvento del Ventennio Mussolini domin\u00f2 fino al 1943 la scena politica italiana, prendendo ogni decisione da solo senza alcuna opposizione. Nel 1936 Vittorio Emanuele III, oltre a quello di Re d'Italia e Principe di Napoli, assunse il titolo di Imperatore d'Etiopia, con la campagna del generale Rodolfo Graziani che conquist\u00f2 l'Abissinia con la totale noncuranza delle sanzioni economiche, e nel 1939 quello di Re d'Albania." }, { "id": 1697, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi fu proclamato re di Albania nel 1939", "answer": "A partire dal 1926-27 l'Albania entr\u00f2 gradualmente nella sfera d'influenza dell'Italia ma solo nell'aprile del 1939 fu occupata militarmente da questo paese che le impose come sovrano Vittorio Emanuele III." }, { "id": 1698, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi fu proclamato re di Albania nel 1939", "answer": "Vittorio Emanuele III di Savoia (Vittorio Emanuele Ferdinando Maria Gennaro di Savoia; Napoli, 11 novembre 1869 \u2013 Alessandria d'Egitto, 28 dicembre 1947) fu re d'Italia (dal 1900 al 1946), imperatore d'Etiopia (dal 1936 al 1941), primo maresciallo dell'Impero (dal 4 aprile 1938) e re d'Albania (dal 1939 al 1943). Abdic\u00f2 il 9 maggio 1946 e gli succedette il figlio Umberto II." }, { "id": 1699, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi fu proclamato re di Albania nel 1939", "answer": "Nell'aprile del 1939 venne conquistata l'Albania, della quale Vittorio Emanuele III, pur scettico sull'opportunit\u00e0 dell'impresa, fu proclamato re." }, { "id": 1700, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi fu proclamato re di Albania nel 1939", "answer": "Nell'aprile 1938 il Re Zog spos\u00f2 la Contessa G\u00e9raldine Apponyi de Nagyappony, una cattolica che era met\u00e0 ungherese e met\u00e0 statunitense: il loro unico figlio, Principe Leka Zogu, nacque il 5 aprile 1939. Due giorni dopo, il 7 aprile 1939, le truppe italiane entrarono in Albania. L'Albania entr\u00f2 nell'orbita italiana, pur mantenendo un governo autonomo, e Vittorio Emanuele III assunse il titolo di Re d'Albania. Zog e la sua famiglia si rifugiarono in esilio in Grecia, Turchia, Gran Bretagna, Egitto, e infine in Francia." }, { "id": 1701, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi fu proclamato re di Albania nel 1939", "answer": "Dopo la conquista del regno, venne instaurato un governo fantoccio con una nuova Costituzione, approvata il 12 aprile del 1939 a Tirana, che trasform\u00f2 il regno europeo nel Protettorato Italiano del Regno d'Albania, le cui premesse furono poste con la campagna di Albania. Il 16 aprile dello stesso anno il trono albanese fu assunto dal Re d'Italia Vittorio Emanuele III." }, { "id": 1702, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi fu proclamato re di Albania nel 1939", "answer": "Il paese, a neanche 150 chilometri dalle coste pugliesi, era di fatto fin dalla prima guerra mondiale profondamente influenzato dall'Italia, che aveva accettato nel settembre del 1928 l'auto-proclamazione di re Zog I (Ahmed Bey Zogu), in seguito accusato di essere un tiranno incline all'arricchimento personale e al nepotismo. Mentre Zog I, all'arrivo degli italiani, riparava in Grecia, la conquista fu perfezionata con l'offerta della corona d'Albania a Vittorio Emanuele III il 16 aprile 1939, con una piccola cerimonia svoltasi al Quirinale." }, { "id": 1703, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi fu proclamato re di Albania nel 1939", "answer": "L'occupazione italiana del Regno di Albania ebbe luogo tra il 1939 al 1943, quando la corona del Regno Albanese fu assunta da Vittorio Emanuele III d'Italia, a seguito della guerra promossa dal regime fascista e dell'instaurazione del Protettorato Italiano del Regno d'Albania." }, { "id": 1704, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi fu proclamato re di Albania nel 1939", "answer": "Gli italiani instaurarono un governo albanese fantoccio con una nuova Costituzione, approvata il 12 aprile a Tirana, che trasform\u00f2 l'Albania in Protettorato Italiano del Regno d'Albania. Il 16 aprile il trono albanese fu assunto dal Re d'Italia Vittorio Emanuele III." }, { "id": 1705, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi fu proclamato re di Albania nel 1939", "answer": "Il regime monarchico fu rovesciato nel 1939, quando l'Albania fu occupata dall'esercito italiano. Mussolini, infatti, sentiva il bisogno di controbilanciare le azioni dell'alleato tedesco che nel marzo del '39 aveva occupato la Cecoslovacchia (\"Ogni volta che Hitler prende uno stato, mi manda un messaggio,\" disse a Ciano). Vi erano inoltre supposte collaborazioni tra Re Zog e i governi anglofrancesi. Con un'invasione-lampo, il 7 aprile '39 l'esercito italiano disarm\u00f2 la debole resistenza albanese quasi senza colpo ferire. Re Zog ripar\u00f2 subito in Grecia. Il 16 aprile, l'Albania venne accorpata al territorio metropolitano italiano e Vittorio Emanuele III venne proclamato Re d'Albania." }, { "id": 1706, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi fu proclamato re di Albania nel 1939", "answer": "Vittorio Emanuele III (1869-1947), re d'Italia (1900-1946), imperatore d'Etiopia (1936-1945) e re d'Albania (1939-1945), sposato con la principessa Elena del Montenegro, da cui nacquero:" }, { "id": 1707, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi fu proclamato re di Albania nel 1939", "answer": "Il regno di Zog fu ben presto molto legato all'Italia di Mussolini. Ma il 7 aprile 1939 il Duce occup\u00f2 militarmente l'Albania e costrinse Zog alla fuga. Cinque giorni dopo, il parlamento albanese proclam\u00f2 nuovo re Vittorio Emanuele III d'Italia, che assunse il titolo di Re d'Albania. Il titolo fu mantenuto formalmente fino alla sua abdicazione nel 1943, quando Zog I, pur non facendo mai pi\u00f9 ritorno in Albania, fu restaurato come re." }, { "id": 1708, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi fu proclamato re di Albania nel 1939", "answer": "Nell'aprile 1938 il Re Zog spos\u00f2 la Contessa G\u00e9raldine Apponyi de Nagyappony, una cattolica che era met\u00e0 ungherese e met\u00e0 americana: il loro unico figlio, Principe Leka Zogu, nacque il 5 aprile 1939. Due giorni dopo, il 7 aprile 1939, le truppe italiane entrarono in Albania. L'Albania entr\u00f2 nell'orbita italiana, pur mantenendo un governo autonomo, e Vittorio Emanuele III assunse il titolo di Re d'Albania. Zog e la sua famiglia si rifugiarono in esilio in Grecia, Turchia, Gran Bretagna, Egitto, e infine in Francia." }, { "id": 1709, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi furono i \"martiri trentini\" dell'irredentismo", "answer": "La propaganda irredentista prese vigore dopo il Congresso di Berlino del 1878, dando vita ad un ampio dibattito presso settori della pubblica opinione nazionale. Nel Regno d'Italia sorsero movimenti come l'Associazione pro Italia irredenta, mentre in Trentino e in Venezia Giulia il movimento non pot\u00e9 esprimersi oltre la clandestinit\u00e0 (o l'esilio) a causa del controllo poliziesco; solo una parte della popolazione svolgeva attivit\u00e0 cospirative e manifestazioni separatiste. Nel suo complesso, il movimento irredentista fu largamente ispirato ad ideali schiettamente risorgimentali, traendo forza soprattutto dagli ideali di Giuseppe Mazzini e raccogliendo adesioni soprattutto nell'ambito dei nascenti movimenti anti-imperialisti socialisti, dai quali vennero alcuni dei pi\u00f9 illustri esponenti dell'irredentismo, come l'irredentista giuliano Guglielmo Oberdan ed i cosiddetti \"Martiri trentini\": il socialista Cesare Battisti, il suo allievo Fabio Filzi (allievo di Battisti, ma istriano di Pisino), ed il giovane roveretano Damiano Chiesa, tutti giustiziati dal governo austriaco. Nell'ambito dell'irredentismo si svilupp\u00f2, accanto all'originaria corrente anti-austriaca, anche una corrente anti-slava, che vedeva negli sloveni e soprattutto nei croati i futuri antagonisti dell'Italia in Adriatico (sebbene, almeno inizialmente, si tendesse invece a solidarizzare con quanti di loro si contrapponevano all'Impero). Una corrente che, seppur minoritaria, avrebbe trovato ampio credito e adesioni in epoca fascista e che ebbe il suo massimo rappresentante in Ruggero Timeus." }, { "id": 1710, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi furono i \"martiri trentini\" dell'irredentismo", "answer": "L'Austria-Ungheria, presa com'era da due fronti in cui infuriavano battaglie cruente e dopo il ripiegamento in Tirolo, non sarebbe pi\u00f9 stata in grado di sferrare campagne offensive senza l'aiuto tedesco; peraltro, l'aiuto tecnico-tattico tedesco sarebbe stato determinante nello sfondamento operato a Caporetto. Politicamente, i pi\u00f9 grandi sconvolgimenti si ebbero in Italia. Bench\u00e9 il disastro fosse stato quasi miracolosamente evitato, la Strafexpedition provoc\u00f2 una grave crisi politica. A livello popolare, aveva destato grande scalpore la morte o la cattura (e la conseguente esecuzione) di alcuni tra i pi\u00f9 illustri e conosciuti personaggi dell'irredentismo italiano, quali Fabio Filzi, Damiano Chiesa, Cesare Battisti, Nazario Sauro, ed anche quella di Enrico Toti. La vita e la morte di questi personaggi avrebbero guidato, in Italia, molte delle campagne d'arruolamento e molta parte della letteratura propagandistica del periodo." }, { "id": 1711, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi furono i primi ad usare l'espressione \"guerra fredda\"", "answer": "L'espressione era stata usata gi\u00e0 nel 1945 da George Orwell che, riflettendo sulla bomba atomica , preconizzava uno scenario in cui le due grandi potenze, non potendo affrontarsi direttamente, avrebbero finito per dominare e opprimere tutti gli altri. Nel 1947 fu ripresa dal consigliere presidenziale Bernard Baruch e dal giornalista Walter Lippmann per descrivere l'emergere delle tensioni tra i due alleati della seconda guerra mondiale ." }, { "id": 1712, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A cosa ci si riferisce con l'espressione regno del sud", "answer": "Con l'espressione \"Regno del Sud\" si suole indicare il Regno d'Italia nel periodo compreso tra il 10 settembre 1943 e il 4 giugno 1944 (data della liberazione di Roma)." }, { "id": 1713, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi furono i primi partecipanti ai fasci di combattimento", "answer": "Il 23 marzo 1919 Mussolini fond\u00f2 a Milano i Fasci italiani di combattimento, nei quali andarono a confluire in breve tempo la maggioranza delle squadre formatesi autonomamente sul territorio nazionale. Ciononostante, a causa del basso numero di adesioni, almeno per tutto il 1919 l'iscrizione coincideva spesso con l'attivit\u00e0 di squadrista. Solo nella Venezia Giulia, che sarebbe stata di l\u00ec a poco assegnata all'Italia con il Trattato di Saint Germain e che quindi viveva un periodo di forte esaltazione nazionalistica, l'adesione ai Fasci italiani di combattimento assunse subito caratteri di massa, mentre nel resto del territorio nazionale l'espansione dello squadrismo fu limitata alle sole citt\u00e0 del nord Italia. Ci\u00f2 fu dovuto principalmente alla vicinanza della Venezia Giulia stessa al confine orientale che, sottoposto a rivendicazioni territoriali e politiche (irredentismo), convogli\u00f2 sui Fasci di combattimento le simpatie dei nazionalisti. A questi si aggiunsero inoltre numerosi legionari dannunziani reduci dell'Impresa di Fiume, che ne costituirono il nerbo iniziale." }, { "id": 1714, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi furono i primi partecipanti ai fasci di combattimento", "answer": "I Fasci riunirono cittadini italiani accomunati dallo scopo di fermare l'attivit\u00e0 bolscevica. La maggior parte dei partecipanti della prima ora furono reduci interventisti della prima guerra mondiale. Molti di loro avevano precedentemente militato in formazioni di sinistra (socialisti, repubblicani, sindacalisti rivoluzionari)." }, { "id": 1715, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi furono i protagonisti del colonialismo in Africa", "answer": "Il colonialismo in Africa: la colonizzazione dell'Africa da parte delle nazioni europee, raggiunse il proprio apice a partire dalla seconda met\u00e0 del XIX secolo, periodo in cui si ebbe una vera e propria spartizione dell'Africa i cui protagonisti furono soprattutto Francia e Gran Bretagna e, in misura minore, Germania, Portogallo, Italia, Belgio e Spagna." }, { "id": 1716, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi fu uno dei pi\u00f9 giovani padri costituenti italiani", "answer": "Emilio Colombo fu uno dei pi\u00f9 giovani padri costituenti, eletto nel 1946 a 26 anni con 26.000 voti; in seguito a questo successo elettorale Francesco Saverio Nitti, che in passato aveva definito il giovane Colombo un \"sagrestanello\", sar\u00e0 costretto ad ammettere: \u00ab\u00e8 un colombo che voler\u00e0\u00bb. Dopo aver rivestito in numerosi governi l'incarico di sottosegretario all'Agricoltura, fu ministro dell'Agricoltura nel I governo Segni e nel governo Zoli, pass\u00f2 quindi al Commercio con l'Estero nel secondo governo Fanfani e all'Industria, Commercio e Artigianato nei governi Segni II, Tambroni, Fanfani III e Fanfani IV." }, { "id": 1717, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi fu vicer\u00e9 di Etiopia dal 1937", "answer": "Nel novembre 1937 il Duca d'Aosta fu nominato vicer\u00e9 d'Etiopia e Graziani nel febbraio dell'anno seguente rientr\u00f2 in Italia." }, { "id": 1718, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi fu vicer\u00e9 di Etiopia dal 1937", "answer": "Dal 15 gennaio 1935 venne nominato Emilio De Bono, che mantenne la carica fino al 27 novembre dello stesso anno: a lui viene sostituito Pietro Badoglio. Con la dichiarazione della nascita dell'Impero il 9 maggio del 1936, Badoglio diviene il primo Vicer\u00e9 d'Etiopia e Duca di Addis Abeba, fino a quando, nel giugno, viene designato Rodolfo Graziani. Il 21 dicembre 1937 gli succede Amedeo di Savoia, duca di Aosta, che siede sul trono dell'Etiopia fino alla definitiva perdita dei territori nel 1941. Lo seguono brevemente Pietro Gazzera (dal 23 maggio al 6 luglio) e Guglielmo Nasi (fino al 27 novembre 1941)." }, { "id": 1719, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi fu vicer\u00e9 di Etiopia dal 1937", "answer": "Da Amedeo Ferdinando Maria (1845-1890), duca d'Aosta e re di Spagna dal 1870 al 1873, figlio di Vittorio Emanuele II, deriv\u00f2 infine la linea dei Savoia-Aosta. Da lui nacquero infatti Emanuele Filiberto (1869-1931), Vittorio Emanuele di Savoia-Aosta, conte di Torino (1870-1946), comandante generale dell'arma di cavalleria nella guerra del 1915-1918, Luigi Amedeo, duca degli Abruzzi, e Umberto, conte di Salemi (1889-1918). Nel 1895 Emanuele Filiberto spos\u00f2 Elena d'Orl\u00e9ans, da cui ebbe Amedeo, duca d'Aosta e vicer\u00e9 d'Etiopia dal 1937, e Aimone (1900-1948), duca prima di Spoleto e poi (1942) d'Aosta, nominalmente re di Croazia dal 1941 al 1943, sposato con la principessa Irene di Grecia e padre di Amedeo (nato nel 1943, sposato in prime nozze con Claudia di Francia e in seconde nozze con Silvia Patern\u00f2 dei marchesi di Regiovanni). Amedeo ha un figlio, Aimone, nato nel 1967, e sposato con la principessa Olga di Grecia, da cui ha avuto Umberto nato a Parigi il 7 marzo 2009, Amedeo, nato a Parigi il 24 maggio 2011 e Isabella, nata a Parigi il 14 dicembre 2012." }, { "id": 1720, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi fu vicer\u00e9 di Etiopia dal 1937", "answer": "Amedeo Umberto Lorenzo Marco Paolo Isabella Luigi Filippo Maria Giuseppe Giovanni di Savoia-Aosta, soprannominato Duca di Ferro ed eroe dell'Amba Alagi (Torino, 21 ottobre 1898 \u2013 Nairobi, 3 marzo 1942), \u00e8 stato un membro di Casa Savoia, appartenente al ramo Savoia-Aosta, ed un generale italiano. Fu vicer\u00e9 d'Etiopia dal 1937 al 1941." }, { "id": 1721, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi fu vicer\u00e9 di Etiopia dal 1937", "answer": "A seguito della morte del padre Emanuele Filiberto nel 1931, Amedeo assunse il titolo di duca d'Aosta. Nel 1932 entr\u00f2 nella Regia Aeronautica e divent\u00f2, dopo la conquista italiana del 1936, vicer\u00e9 d'Etiopia. Dopo la seconda guerra italo-abissina, il 21 ottobre 1937 Amedeo di Savoia fu nominato governatore generale (e quindi comandante in capo) dell'Africa Orientale Italiana e vicer\u00e9 d'Etiopia. Nel 1941, di fronte alla travolgente avanzata degli inglesi nell'Africa Orientale Italiana, le poche truppe italiane rimaste al suo comando si ritirarono per organizzare l'ultima resistenza sulle montagne etiopi. Amedeo si asserragli\u00f2 dal 17 aprile al 17 maggio 1941 sull'Amba Alagi con 7.000 uomini, una forza composta da carabinieri, avieri, marinai della base di Assab, 500 soldati della sanit\u00e0 e circa 3.000 militari delle truppe indigene." }, { "id": 1722, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi fu vicer\u00e9 di Etiopia dal 1937", "answer": "Con l'annessione dell'Etiopia, i possedimenti italiani in Africa Orientale (Etiopia, Somalia ed Eritrea) furono unificati sotto il nome di Africa Orientale Italiana A.O.I., e posti sotto il governo di un Vicer\u00e9 che inizialmente il maresciallo Graziani sostituito nel dicembre 1937 da Amedeo Duca d'Aosta." }, { "id": 1723, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi fu vicer\u00e9 di Etiopia dal 1937", "answer": "Con la dichiarazione della nascita dell'Impero il 9 maggio del 1936, Badoglio divenne il primo Vicer\u00e9 d'Etiopia e Duca di Addis Abeba, fino a quando, nel giugno, venne designato Rodolfo Graziani. Il 21 dicembre 1937 gli succedette Amedeo di Savoia, duca di Aosta, che ebbe il trono dell'Etiopia fino alla definitiva perdita dei territori nel 1941. Lo seguirono brevemente Pietro Gazzera (dal 23 maggio al 6 luglio) e Guglielmo Nasi (fino al 27 novembre 1941)." }, { "id": 1724, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi fu vicer\u00e9 di Etiopia dal 1937", "answer": "Con la dichiarazione della nascita dell'Impero il 9 maggio del 1936, Badoglio divenne il primo Vicer\u00e9 d'Etiopia e Duca di Addis Abeba, fino a quando, nel giugno, venne designato Rodolfo Graziani. Il 21 dicembre 1937 gli successe Amedeo di Savoia, duca di Aosta, che ebbe il trono dell'Etiopia fino alla definitiva perdita dei territori nel 1941. Lo seguirono brevemente Pietro Gazzera (dal 23 maggio al 6 luglio) e Guglielmo Nasi (fino al 27 novembre 1941)." }, { "id": 1725, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi fu vicer\u00e9 di Etiopia dal 1937", "answer": "Fra 1.200 e 1.600 monaci. Moltissimi erano giovani e ragazzi, catechisti e diaconi. Tra le vittime delle rappresaglie anche indovini e cantastorie colpevoli di aver predetto la fine del regime.Andrea Semplici, La strage cancellata, in \"Nigrizia\", 1997, n. 2, pp. 19-21. Tra marzo e dicembre centinaia di abissini, tra cui importanti personaggi, vennero imprigionati e deportati in Italia con cinque piroscafi. Nel novembre 1937 il Duca d'Aosta fu nominato vicer\u00e9 d'Etiopia e Graziani nel febbraio dell'anno seguente rientr\u00f2 in Italia." }, { "id": 1726, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi guid\u00f2 il governo italiano durante il periodo della neutralit\u00e0 italiana", "answer": "La decisione ufficiale e definitiva della neutralit\u00e0 italiana fu presa dal governo del Presidente del Consiglio dei ministri Antonio Salandra il 2 agosto 1914, cinque giorni dopo la dichiarazione di guerra dell'Austria-Ungheria alla Serbia, e fu diramata il 3 mattina. La neutralit\u00e0 ottenne inizialmente consenso quasi unanime negli ambienti politici e nell'opinione pubblica italiana, tuttavia il brusco arresto dell'offensiva tedesca sulla Marna (5-12 settembre) suscit\u00f2 i primi dubbi sull'invincibilit\u00e0 tedesca: movimenti interventisti andarono formandosi nell'autunno 1914, fino a raggiungere una consistenza non trascurabile appena pochi mesi dopo. Gli interventisti, in particolare, denunciavano l'incombente diminuzione della statura politica dell'Italia se il paese fosse rimasto spettatore passivo; se i vincitori del conflitto fossero stati gli Imperi centrali, non avrebbero dimenticato n\u00e9 perdonato una nazione che, dal lor punto di vista, aveva tradito un'alleanza trentennale." }, { "id": 1727, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi guid\u00f2 il governo italiano durante il periodo della neutralit\u00e0 italiana", "answer": "La neutralit\u00e0 italiana (1914-1915) consistette nella politica condotta dal governo italiano, guidato da Antonio Salandra, nel periodo fra l'ultimatum austriaco del 23 luglio 1914 alla Serbia e la dichiarazione di guerra italiana all'Impero austro-ungarico, il 23 maggio 1915." }, { "id": 1728, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi guid\u00f2 il governo italiano durante il periodo della neutralit\u00e0 italiana", "answer": "La neutralit\u00e0 italiana (1914-1915) consistette nella politica condotta dal governo italiano, guidato da Antonio Salandra, nel periodo fra l'ultimatum austriaco del 23 luglio 1914 alla Serbia e la dichiarazione di guerra italiana all'Austria-Ungheria, il 23 maggio 1915." }, { "id": 1729, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi guid\u00f2 il governo italiano durante il periodo della neutralit\u00e0 italiana", "answer": "Antonio Salandra, La Neutralit\u00e0 Italiana (1914), Mondadori, Milano 1928." }, { "id": 1730, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi guid\u00f2 il governo italiano durante il periodo della neutralit\u00e0 italiana", "answer": "Sonnino, dopo un momento di incertezza iniziale, accett\u00f2. Il primo governo Salandra diede le dimissioni il 31 ottobre 1914 e il 5 novembre fu annunciato il secondo governo Salandra con Sonnino agli Affari Esteri.Salandra, La neutralit\u00e0 italiana, Milano, 1928, pp. 364-369." }, { "id": 1731, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi guid\u00f2 il governo italiano durante il periodo della neutralit\u00e0 italiana", "answer": "Antonio Salandra, La neutralit\u00e0 italiana 1914. Mondadori, Milano, 1928." }, { "id": 1732, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi guid\u00f2 l'impresa di Fiume", "answer": "Nominato Senatore il 24 febbraio 1919, il 13 settembre successivo (e sino al mese di novembre) divenne commissario straordinario militare per la Venezia Giulia. Rivestiva tale ruolo quando Gabriele D'Annunzio procedette all'Impresa di Fiume. Il 2 dicembre 1919 Badoglio fu promosso capo di stato maggiore dell'Esercito, succedendo ad Armando Diaz; ricopr\u00ec tale incarico sino al 3 febbraio 1921, quando venne collocato a disposizione per ispezioni, divenendo anche membro del Consiglio per l'Esercito." }, { "id": 1733, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi guid\u00f2 l'impresa di Fiume", "answer": "1919 \u2013 Impresa di Fiume: Gabriele d'Annunzio a capo di 2500 legionari al motto di \"O Fiume o morte\" occupa la citt\u00e0 di Fiume." }, { "id": 1734, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi guid\u00f2 l'impresa di Fiume", "answer": "La reazione dei nazionalisti ed ex-combattenti italiani fu rabbiosa e, il 12 settembre 1919, una forza volontaria irregolare guidata dal poeta Gabriele D'Annunzio e composta da circa 2500 legionari, occup\u00f2 la citt\u00e0 in quella che sarebbe passata alla storia come l'impresa di Fiume, rivendicandone l'annessione all'Italia. D'Annunzio proclam\u00f2 la Reggenza Italiana del Carnaro, uno Stato indipendente in attesa del congiungimento al Regno d'Italia." }, { "id": 1735, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi guid\u00f2 l'impresa di Fiume", "answer": "Il 12 settembre, Mussolini promosse davanti alla sede de Il Popolo d'Italia una sottoscrizione a favore dell'impresa fiumana di Gabriele D'Annunzio, dopo aver incontrato quest'ultimo per la prima volta a Roma il 23 giugno. Il 7 ottobre era a Fiume, dove ebbe colloqui con D'Annunzio. I rapporti con il Vate furono comunque estremamente fugaci, e condizionati da reciproca diffidenza e rivalit\u00e0: Mussolini mal sopportava l'idea che D'Annunzio potesse relegarlo in secondo piano; D'Annunzio gli scrisse una lettera tacciandolo di codardia, ma quando la missiva venne pubblicata dal Popolo d'Italia questo passaggio fu censurato." }, { "id": 1736, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi guid\u00f2 l'impresa di Fiume", "answer": "12 settembre - Impresa di Fiume: Gabriele d'Annunzio a capo di 2500 legionari al motto di \"O Fiume o morte\" occupa la citt\u00e0, proclamandone l'annessione all'Italia" }, { "id": 1737, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi guid\u00f2 l'impresa di Fiume", "answer": "Gli arditi parteciparono attivamente all'impresa fiumana sotto la guida dell'ispiratore del colpo di mano che port\u00f2 alla presa di Fiume, Gabriele d'Annunzio. Una volta occupata la citt\u00e0, venne instaurata la \"Reggenza del Carnaro\" e D'Annunzio rivendic\u00f2 apertamente l'italianit\u00e0 della citt\u00e0 di Fiume. Venne promulgata, come carta costituzionale del nuovo Stato, la Carta del Carnaro. Tra i principali ispiratori del contenuto della Carta vi fu il sindacalista rivoluzionario Alceste De Ambris, anche lui con passato di Ardito. Il 25 dicembre 1920 (il cosiddetto Natale di Sangue) le truppe regolari dell'esercito italiano guidate dal generale Caviglia posero termine alla fugace esperienza della Repubblica del Carnaro dopo brevi scontri. Il Presidente del Consiglio Giolitti aveva ordinato l'operazione perch\u00e9 temeva i possibili risvolti internazionali negativi che sarebbero potuti scaturire dal prosieguo dell'impresa fiumana, nonch\u00e9 il fatto che il consolidarsi dello Stato dannunziano avrebbe potuto comportare gravi conseguenze per il regime liberale italiano." }, { "id": 1738, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi guid\u00f2 l'impresa di Fiume", "answer": "La questione fiumana divenne un vulnus per l'orgoglio nazionale italiano, tale da spingere D'Annunzio all'impresa e buona parte dell'opinione pubblica a simpatizzare con essa. Quando per\u00f2, con lo svilupparsi degli eventi internazionali, fu chiaro che lo Stato italiano non avrebbe accettato il fatto compiuto dell'annessione di Fiume, D'Annunzio dichiar\u00f2 indipendente il comune (fino a suo possibile ricongiungimento con la Madrepatria) e var\u00f2 una costituzione dai tratti apertamente rivoluzionari (12 novembre 1920), influenzata largamente dal sindacalista rivoluzionario Alceste De Ambris. Per suggellare la sterzata rivoluzionaria dell'Impresa di Fiume, D'Annunzio apr\u00ec all'Unione dei Sovieti di Lenin, tanto che costui defin\u00ec D'Annunzio \"l'unico rivoluzionario che vi sia in Italia\"." }, { "id": 1739, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi guid\u00f2 l'impresa di Fiume", "answer": "Alla fine del 1920 in seguito all'Impresa di Fiume di Gabriele d'Annunzio presero parte al blocco di Fiume, e al bombardamento della citt\u00e0, nei giorni che passarono poi alla storia con il nome di Natale di sangue." }, { "id": 1740, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi guid\u00f2 l'impresa di Fiume", "answer": "Nel 1922 sostiene apertamente dell'impresa nazionalistica di D'Annunzio a Fiume." }, { "id": 1741, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi guid\u00f2 l'impresa di Fiume", "answer": "Mimmo Franzinelli - Paolo Cavassini, Fiume. L'ultima impresa di d'Annunzio, Mondadori, 2009" }, { "id": 1742, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi guid\u00f2 l'impresa di Fiume", "answer": "Con Natale di sangue ci si riferisce agli scontri avvenuti a Fiume, che portarono alla conclusione dell'impresa di Fiume portata avanti da Gabriele D'Annunzio nel 1920." }, { "id": 1743, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi guid\u00f2 l'impresa di Fiume", "answer": "Franzinelli-Cavassini Fiume: l'ultima impresa di D'Annunzio, 2009." }, { "id": 1744, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi ha fondato il movimento nazionalista degli Ustascia", "answer": "Ante Paveli\u0107 (Bradina, 14 luglio 1889 \u2013 Madrid, 28 dicembre 1959) \u00e8 stato un politico croato, fondatore del movimento nazionalista degli Ustascia (usta\u0161e = insorti) e Poglavnik (Guida) dell'autoproclamato \"Stato indipendente di Croazia\" (Nezavisna Dr\u017eava Hrvatska, NDH) dal 1941 al 1945." }, { "id": 1745, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi ha fondato il movimento nazionalista degli Ustascia", "answer": "Paveli\u0107 si rec\u00f2 a Sofia per stabilire contatti con i terroristi macedoni del VMRO in ordine a complotti per rovesciare il regno. In seguito alla proclamazione della dittatura da parte di Alessandro I il 6 gennaio 1929, il giorno seguente proclam\u00f2 la fondazione del movimento ustascia (che divenne operativa solo l'anno seguente) e fugg\u00ec all'estero. Venne giudicato in contumacia e condannato a morte." }, { "id": 1746, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi ide\u00f2 il principio dell'autodeterminazione dei popoli", "answer": "Alla Conferenza per la pace i rappresentanti dell'Italia (Vittorio Emanuele Orlando e il Ministro per gli affari esteri Sidney Sonnino) chiesero l'applicazione integrale del Patto di Londra, e, in aggiunta, l'annessione della citt\u00e0 di Fiume. Tali richieste si rivelarono in controtendenza con i princ\u00ecpi della Conferenza per la pace. A Parigi, infatti, le potenze vincitrici accolsero i principi di nazionalit\u00e0 e di autodeterminazione dei popoli, quest'ultimo propugnato dal presidente statunitense Wilson, che non aveva sottoscritto il Patto di Londra. Wilson, individuava quattordici punti per una pace equa tra le nazioni: tra essi la \u201crettifica delle frontiere italiane secondo linee di demarcazione chiaramente riconoscibili tra le due nazionalit\u00e0\u201d (punto 9); \u201cun libero e sicuro accesso al mare alla Serbia\u201d, e delle \u201cgaranzie internazionali dell'indipendenza politica ed economica e dell'integrit\u00e0 territoriale degli stati balcanici\u201d (punto 11)." }, { "id": 1747, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi ide\u00f2 il principio dell'autodeterminazione dei popoli", "answer": "Da questi trattati la cartina d'Europa usc\u00ec completamente ridefinita in base al principio della autodeterminazione dei popoli, concepito dal presidente degli Stati Uniti d'America Woodrow Wilson, nel tentativo, in seguito rivelatosi fallace, di riorganizzare su base etnica gli equilibri del continente europeo. Nel tentativo di creare, sulle ceneri degli imperi multietnici di Austria-Ungheria e Turchia, stati \"etnicamente omogenei\", vennero creati ex novo stati quali la Cecoslovacchia, la Jugoslavia, destinati ad alimentare nuove tensioni ed instabilit\u00e0, oltre ad esodi e conflitti di popoli e nazioni." }, { "id": 1748, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi ide\u00f2 il principio dell'autodeterminazione dei popoli", "answer": "Il caso del Memelland costitu\u00ec uno dei tanti casi in cui, contrariamente al principio di autodeterminazione dei popoli solennemente proclamato anche nei Quattordici Punti del presidente americano Wilson, si procedette a modifiche di confine senza la previa consultazione (mediante referendum) della popolazione locale." }, { "id": 1749, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi ide\u00f2 il principio dell'autodeterminazione dei popoli", "answer": "Il motivo essenziale che porta a giudicare negativamente le tesi di Wilson \u00e8 l'autodeterminazione dei popoli in esso postulata: Steiner riconosceva in essa un'idea illusoria che al contrario della sua palese plausibilit\u00e0 avrebbe generato un'epoca di nazionalismo e razzismo. In una verit\u00e0 sociale plasmata sempre pi\u00f9 da una moltitudine di appartenenze etniche e culturali, a quest'idea distruttiva Steiner vi opponeva \"l'autodeterminazione dell'individuo\"." }, { "id": 1750, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi ispir\u00f2 le leggi fascistissime", "answer": "Tra il 1925 e il 1926 furono varate le leggi fascistissime, ispirate dal giurista Alfredo Rocco. La legge 26 novembre 1925, n. 2029, sanciva che i corpi collettivi operanti in Italia (associazioni, istituti ed enti) erano tenuti, su richiesta dell'autorit\u00e0 di pubblica sicurezza, a dichiarare statuti, atti costitutivi, regolamenti interni ed elenchi di soci e di dirigenti, pena, in caso di dichiarazione omessa o infedele, lo scioglimento del corpo medesimo, sanzioni detentive indeterminate e sanzioni pecuniarie da un minimo di 2.000 ad un massimo di 30.000 lire. In tal modo, il governo arriv\u00f2 a disporre di una chiara mappa del tipo e del numero di associazioni non governative presenti." }, { "id": 1751, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi ispir\u00f2 le leggi fascistissime", "answer": "In virt\u00f9 di queste premesse teoriche e operative, appoggi\u00f2 Mussolini durante la crisi causata dal delitto Matteotti, al fine di incrementare il processo di riforma statuale avviato dal fascismo, che si sarebbe di l\u00ec a poco concretizzato nelle leggi fascistissime volute da Alfredo Rocco e, soprattutto, nella Legge n. 563 del 3 aprile 1926, che istituzionalizz\u00f2 i sindacati, e nella redazione della Carta del Lavoro, il documento fondamentale della politica economica e sociale fascista." }, { "id": 1752, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi occup\u00f2 il comune di Milano nel 1922", "answer": "Profitt\u00f2 perci\u00f2 del coinvolgimento di Gabriele D'Annunzio nell'occupazione del Comune di Milano (3 agosto 1922), per sottintenderne la sua adesione al partito. A partire dalla primavera del 1922, e poi soprattutto dal luglio quando avvennero gravi crisi e rapide alternanze di governo, la politica parlamentare segu\u00ec le manovre dei popolari di Don Sturzo per un governo guidato da Vittorio Emanuele Orlando in coalizione con il Partito Socialista Italiano." }, { "id": 1753, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A cosa era autorizzato il programma GARIOA", "answer": "Dato che il programma GARIOA (Government Aid and Relief in Occupied Areas) era comunque consistito in una serie di aiuti prevalentemente alimentari, a sostegno dei soli Paesi sconfitti, caratterizzati da una certa disorganicit\u00e0 nonch\u00e9 pesantemente condizionati dalle contingenze post-belliche, i pianificatori del Dipartimento di Stato, a cominciare da William Clayton e da George F. Kennan, si preoccuparono innanzitutto di dare al nuovo piano un carattere quanto pi\u00f9 omogeneo possibile." }, { "id": 1754, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "A cosa era autorizzato il programma GARIOA", "answer": "Il Government and Relief in Occupied Areas (GARIOA) era un programma statunitense attivato nel 1946, dedicato a fornire aiuti di emergenza alle nazioni occupate durante seconda guerra mondiale, ossia Austria, Germania e Giappone. L'aiuto \u00e8 stato prevalentemente assegnato sotto forma di cibo per alleviare la fame nelle aree occupate." }, { "id": 1755, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi proclam\u00f2 la Reggenza Italiana del Carnaro", "answer": "La reazione dei nazionalisti ed ex-combattenti italiani fu rabbiosa e, il 12 settembre 1919, una forza volontaria irregolare guidata dal poeta Gabriele D'Annunzio e composta da circa 2500 legionari, occup\u00f2 la citt\u00e0 in quella che sarebbe passata alla storia come l'impresa di Fiume, rivendicandone l'annessione all'Italia. D'Annunzio proclam\u00f2 la Reggenza Italiana del Carnaro, uno Stato indipendente in attesa del congiungimento al Regno d'Italia." }, { "id": 1756, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi proclam\u00f2 la Reggenza Italiana del Carnaro", "answer": "Gli arditi parteciparono attivamente all'impresa fiumana sotto la guida dell'ispiratore del colpo di mano che port\u00f2 alla presa di Fiume, Gabriele d'Annunzio. Una volta occupata la citt\u00e0, venne instaurata la \"Reggenza del Carnaro\" e D'Annunzio rivendic\u00f2 apertamente l'italianit\u00e0 della citt\u00e0 di Fiume. Venne promulgata, come carta costituzionale del nuovo Stato, la Carta del Carnaro. Tra i principali ispiratori del contenuto della Carta vi fu il sindacalista rivoluzionario Alceste De Ambris, anche lui con passato di Ardito. Il 25 dicembre 1920 (il cosiddetto Natale di Sangue) le truppe regolari dell'esercito italiano guidate dal generale Caviglia posero termine alla fugace esperienza della Repubblica del Carnaro dopo brevi scontri. Il Presidente del Consiglio Giolitti aveva ordinato l'operazione perch\u00e9 temeva i possibili risvolti internazionali negativi che sarebbero potuti scaturire dal prosieguo dell'impresa fiumana, nonch\u00e9 il fatto che il consolidarsi dello Stato dannunziano avrebbe potuto comportare gravi conseguenze per il regime liberale italiano." }, { "id": 1757, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi proclam\u00f2 la Reggenza Italiana del Carnaro", "answer": "Trasfigurato dall'amarezza per la cosiddetta \"Vittoria mutilata\" e da un senso di delusione e di ostilit\u00e0 verso gli ex alleati colpevoli del \"tradimento\" degli impegni, nonch\u00e9 di disprezzo verso i governanti italiani incapaci di ottenere il rispetto dei patti, il movimento irredentista caratterizz\u00f2 l'occupazione da parte di Gabriele d'Annunzio di Fiume, citt\u00e0 a maggioranza italiana ma la cui attribuzione all'Italia non era prevista nel Patto di Londra, disconosciuto dal presidente statunitense Wilson. Dopo l'arrivo di alcune navi da guerra italiane (3 novembre) e poi di un contingente di 13.000 uomini dell'Esercito (17 novembre), immediatamente seguito dall'invio di truppe francesi (28 novembre) e dalla proclamazione dell'inclusione di Fiume nella sfera d\u2019occupazione dell\u2019Arm\u00e9e d\u2019Orient (10 dicembre), nonch\u00e9 di un battaglione di Fanteria U.S.A., vi furono agli scontri noti come \"Vespri Fiumani\" (29 giugno - 6 luglio 1919), la successiva richiesta francese del ritiro da Fiume dei Granatieri di Sardegna e la richiesta di aiuto rivolta dai Fiumani, tramite il Presidente del Consiglio Nazionale Fiumano, Antonio Grossich, al \"poeta soldato\" Gabriele d'Annunzio. Radunati i volontari (soprattutto membri del Corpo degli Arditi e della III Armata, entrambi sciolti dal Governo per la sintonia con la causa irredentista) a Ronchi di Monfalcone con Riccardo Gigante e Giovanni Giuriati, ivi d'Annunzio fu raggiunto dai Granatieri provenienti da Fiume, che si unirono ai Legionari e sollecitarono il ritorno in Citt\u00e0. L'ingresso dei dannunziani in Citt\u00e0 avvenne, tramite quella che sarebbe stata chiamata \"Via della santa Entrata\" il 12 settembre 1919 e fu seguita dalla proclamazione dell'annessione all'Italia e poi, a fronte della reticenza di Roma, dalla costituzione della Reggenza italiana del Carnaro l'8 settembre 1920. Sottoscritto, il 12 novembre 1920, il trattato di Rapallo, tra Regno d'Italia e Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, e prevedendo il trattato la costituzione di Fiume in \"Stato Libero\", il nuovo capo del Governo, Giovanni Giolitti, ordin\u00f2 al generale Enrico Caviglia di farla finita con d'Annunzio e la Reggenza del Carnaro. Il 24 dicembre il Regio Esercit\u00f2 diede inizio alle ostilit\u00e0 e la corazzata \"Andrea Doria\" apr\u00ec il fuoco contro la Citt\u00e0; i combattimenti proseguirono fino al 29 dicembre, costando la vita, tra l'altro, a ventidue legionari, diciassette soldati italiani e cinque civili, prima della resa. L'abbandono della citt\u00e0 da parte di d'Annunzio, il 2 febbraio 1921, rese possibile la trasformazione in Stato libero di Fiume, dapprima sotto il governo del capo del Partito Autonomista Fiumano, Riccardo Zanella, fino alla sua deposizione il 22 marzo 1922, e poi, dopo l\u2019insurrezione nazionalista guidata dai dannunziani Francesco Giunta e Nino Host Venturi, sotto il governatorato del generale Gaetano Giardino, e infine annessa a seguito del trattato di Roma sottoscritto il 27 gennaio 1924." }, { "id": 1758, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi proclam\u00f2 la Reggenza Italiana del Carnaro", "answer": "Partecip\u00f2 all'impresa di Fiume. Fu favorevole alla reggenza del Carnaro istituita da Gabriele D'Annunzio su Fiume, sull'impresa del celebre poeta scrisse nel 1929 La marcia di Ronchi e sempre in quell'anno ultim\u00f2 Mussolini e il problema adriatico. Ader\u00ec al fascismo e successivamente scrisse Le giornate fiumane di Mussolini (Garzanti, 1937) e Fiume e il Carnaro (Hoepli, 1939). Fu Preside della Provincia del Carnaro. Ader\u00ec alla RSI e fu ultimo prefetto di Fiume italiana nel 1945Centro Studi Repubblica Sociale Italiana." }, { "id": 1759, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi proclam\u00f2 la Reggenza Italiana del Carnaro", "answer": "I negoziati si interruppero bruscamente quando, il 12 settembre 1919, una forza volontaria irregolare di nazionalisti ed ex-combattenti italiani composta da circa 2500 legionari, guidata dal famoso poeta Gabriele d'Annunzio, partita da Ronchi di Monfalcone (ora Ronchi dei Legionari in ricordo dell'impresa di Fiume), occup\u00f2 la citt\u00e0 chiedendo l'annessione all'Italia. Ai costanti rifiuti del governo italiano D'Annunzio si risolse a proclamare la Reggenza Italiana del Carnaro." }, { "id": 1760, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi proclam\u00f2 la Reggenza Italiana del Carnaro", "answer": "Osteggiato dal governo italiano, D'Annunzio tent\u00f2 di resistere alle pressioni che gli giungevano dall'Italia. Nel frattempo, l'approvazione del Trattato di Rapallo, il 12 novembre 1920, trasform\u00f2 Fiume in uno stato indipendente. D'Annunzio proclam\u00f2 la Reggenza Italiana del Carnaro. Il 24 dicembre 1920 l'esercito italiano procedette con la forza allo sgombero dei legionari fiumani dalla citt\u00e0." }, { "id": 1761, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi proclam\u00f2 la Reggenza Italiana del Carnaro", "answer": "La situazione di stallo in cui si trovava la citt\u00e0 di Fiume da ormai diversi mesi, e forse la rinuncia ufficiale dell'Ungheria a ogni diritto sull'antico possedimento, spinsero D'Annunzio a una nuova azione, la proclamazione di uno stato indipendente, la Reggenza Italiana del Carnaro, proclamata ufficialmente il 12 agosto 1920." }, { "id": 1762, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi proclam\u00f2 la Reggenza Italiana del Carnaro", "answer": "La medaglia commemorativa della spedizione di Fiume \u00e8 una medaglia del Regno d'Italia, nacque come coniatura non ufficiale della Reggenza italiana del Carnaro, istituita da Gabriele d'Annunzio, con il nome di medaglia commemorativa della marcia di Ronchi, subito dopo l'occupazione di Fiume del 12 settembre 1919." }, { "id": 1763, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi proclam\u00f2 la Reggenza Italiana del Carnaro", "answer": "Nell'epoca dei nazionalismi il Quarnaro fu uno dei simboli della lotta irredentista italiana e slava: Gabriele d'Annunzio dedic\u00f2 una poesia al Quarnaro, intitolata La canzone del Carnaro. D'Annunzio, proclamando l'8 settembre 1920 un'entit\u00e0 statuale autonoma nella citt\u00e0 di Fiume, le dette il nome di Reggenza italiana del Carnaro." }, { "id": 1764, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi proclam\u00f2 la Reggenza Italiana del Carnaro", "answer": "La Reggenza italiana del Carnaro fu un'entit\u00e0 statuale autoproclamata dal poeta, militare e politico Gabriele D'Annunzio l'8 settembre 1920 nella citt\u00e0 di Fiume, oggigiorno in Croazia, sulla base dell'impresa di Fiume, un'esperienza rivoluzionaria avvenuta il 12 settembre 1919." }, { "id": 1765, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi proclam\u00f2 la Reggenza Italiana del Carnaro", "answer": "Complice la diffusa situazione di incertezza sia in Italia (caduta del governo Nitti, maggio 1920) che all'estero, l'occupazione di Fiume prosegu\u00ec per mesi e l'8 settembre 1920 D'Annunzio istitu\u00ec la Reggenza Italiana del Carnaro proclamata ufficialmente il 12 agosto 1920." }, { "id": 1766, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi proclam\u00f2 la Reggenza Italiana del Carnaro", "answer": "La reazione alla fine fu rabbiosa ed una forza volontaria irregolare di nazionalisti ed ex-combattenti italiani composta da circa 2500 legionari, guidata dal poeta Gabriele d'Annunzio, partita da Ronchi di Monfalcone, nel settembre 1919 occup\u00f2 la citt\u00e0 in quella che sarebbe passata alla storia come l'impresa di Fiume, chiedendo l'annessione all'Italia. Ai costanti rifiuti del governo italiano D'Annunzio proclam\u00f2 la Reggenza Italiana del Carnaro, uno stato indipendente in attesa del ricongiungimento alla madrepatria." }, { "id": 1767, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi proclam\u00f2 la Reggenza Italiana del Carnaro", "answer": "La reazione dei nazionalisti ed ex-combattenti italiani fu rabbiosa e, il 12 settembre 1919, una forza volontaria irregolare guidata dal poeta Gabriele d'Annunzio e composta da circa 2500 legionari, occup\u00f2 la citt\u00e0 in quella che sarebbe passata alla storia come l'impresa di Fiume, rivendicandone l'annessione all'Italia. D'Annunzio proclam\u00f2 la Reggenza Italiana del Carnaro, uno stato indipendente in attesa del congiungimento al Regno d'Italia." }, { "id": 1768, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi proclam\u00f2 la Reggenza Italiana del Carnaro", "answer": "12 settembre 1919 - 25 dicembre 1920 - D'Annunzio occupa Fiume partendo con 7.000 volontari da Ronchi, instaurando la Reggenza italiana del Carnaro." }, { "id": 1769, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi proclam\u00f2 via radio lo sciopero generale insurrezionale di Milano nel 1945", "answer": "Il 29 marzo del 1945 costitu\u00ec, con Leo Valiani per il Partito d'Azione ed Emilio Sereni per il PCI (supplente di Luigi Longo), un comitato militare insurrezionale in seno al CLNAI con lo scopo di preparare l'insurrezione di Milano e l'occupazione della citt\u00e0. Il 25 aprile 1945 fu lo stesso Pertini a proclamare alla radio lo sciopero generale insurrezionale della citt\u00e0:" }, { "id": 1770, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi proclam\u00f2 via radio lo sciopero generale insurrezionale di Milano nel 1945", "answer": "Nel frattempo, mentre si moltiplicano gli scontri a fuoco fra insorti e forze repubblicane e tedesche, lo stesso 25 aprile Sandro Pertini proclamava alla radioCESP - Audio Audio dell'annuncio radiofonico. lo sciopero generale insurrezionale della citt\u00e0 di Milano." }, { "id": 1771, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi proclam\u00f2 via radio lo sciopero generale insurrezionale di Milano nel 1945", "answer": "Pertini proclama lo sciopero generale a Milano 25 aprile 1945.ogg" }, { "id": 1772, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi proclam\u00f2 via radio lo sciopero generale insurrezionale di Milano nel 1945", "answer": "Il 29 marzo del 1945 costitu\u00ec, con Leo Valiani per il Partito d'Azione ed Emilio Sereni per il PCI (supplente di Luigi Longo), un comitato militare insurrezionale in seno al CLNAI con lo scopo di preparare l'insurrezione di Milano e l'occupazione della citt\u00e0. Il 25 aprile 1945 fu lo stesso Pertini a proclamare alla radioCESP - Audio Audio dell'annuncio radiofonico lo sciopero generale insurrezionale della citt\u00e0:" }, { "id": 1773, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi ricevette l'incarico di formare il primo Governo della Repubblica Italiana", "answer": "Sempre ai sensi dell'art. 2, D.L.Lgt. n. 98/1946, il Governo present\u00f2 le proprie dimissioni nelle mani del nuovo Capo Provvisorio dello Stato che, successivamente confer\u00ec a De Gasperi l'incarico di formare il primo Governo della Repubblica Italiana." }, { "id": 1774, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi, secondo Salvemini, appoggi\u00f2 lo squadrismo", "answer": "Anni dopo, Gaetano Salvemini, pur riconoscendo qualche giustificazione alle primissime azioni squadriste del 1919 e dei primi mesi del 1920, evidenzi\u00f2 che l'attivit\u00e0 degli squadristi successiva al biennio rosso non era pi\u00f9 interpretabile come una reazione legittima a precedenti violenze \"bolsceviche\" (bench\u00e9 tale fosse quasi sempre il pretesto addotto dagli squadristi). Infatti, secondo Salvemini, dopo la fine del biennio rosso lo squadrismo ebbe il carattere di un'offensiva antisindacale violenta e indiscriminata, che fu diretta contro tutte le organizzazioni operaie (non solo socialiste, comuniste o anarchiche, ma anche cattoliche e repubblicane); offensiva che si esercit\u00f2 fuori dalla legalit\u00e0, e che, secondo Salvemini, risult\u00f2 vittoriosa non in virt\u00f9 del sedicente \"eroismo\" degli squadristi, bens\u00ec in virt\u00f9 dell'appoggio economico da parte degli industriali e dei proprietari terrieri, nonch\u00e9 in virt\u00f9 del sostegno, pi\u00f9 o meno palese, da parte delle autorit\u00e0 militari, della polizia e della magistratura:" }, { "id": 1775, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi si affront\u00f2 nella seconda battaglia di El Alamein", "answer": "L'Ottava Armata era ormai esausta e per il 31 luglio Auchinleck ordin\u00f2 la fine dell'offensiva e il rafforzamento delle difese per contrastare una massiccia controffensiva, che riteneva ormai imminente. La battaglia fin\u00ec in stallo, ma fu decisiva per fermare l'avanzata dell'Asse verso Alessandria d'Egitto. Un secondo tentativo di sfondare le linee Alleate venne sventato dalle forze del Commonwealth nella Battaglia di Alam Halfa in agosto, e in ottobre, l'8\u00aa Armata britannica, con il nuovo comandante Bernard Montgomery, riport\u00f2 una netta vittoria contro le forze dell'Asse nella Seconda battaglia di El Alamein." }, { "id": 1776, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi si affront\u00f2 nella seconda battaglia di El Alamein", "answer": "La seconda battaglia di El Alamein (o terza battaglia di El Alamein per quegli autori che chiamano la battaglia di Alam Halfa seconda battaglia di El Alamein) venne combattuta tra il 23 ottobre e il 3 novembre 1942 durante la campagna del Nordafrica della seconda guerra mondiale. Lo scontro vide fronteggiarsi le forze dell'Asse dell'Armata corazzata italo-tedesca comandate dal feldmaresciallo Erwin Rommel, e l'Ottava armata britannica del generale Bernard Law Montgomery." }, { "id": 1777, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi si affront\u00f2 nella seconda battaglia di El Alamein", "answer": "La prima battaglia di El Alamein ebbe luogo tra il 1\u00ba luglio e il 27 luglio 1942. Le truppe dell'Asse avanzarono fino all'ultimo punto difendibile prima di Alessandria d'Egitto e del Canale di Suez, ma rimasero a corto di rifornimenti e i britannici ebbero modo di allestire una solida linea difensiva. La seconda battaglia di El Alamein avvenne tra il 23 ottobre e il 3 novembre 1942 dopo che il generale Bernard Montgomery sostitu\u00ec Claude Auchinleck come comandante dell'Ottava Armata. Le forze del Commonwealth lanciarono l'offensiva e nonostante la disperata resistenza delle divisioni italiane (tra le quali ricordiamo la \"Folgore\" e l'\"Ariete\") e tedesche sfondarono il fronte facendo migliaia e migliaia di prigionieri. Rommel venne respinto indietro, e questa volta non si ferm\u00f2 fino a che non giunse in Tunisia." }, { "id": 1778, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi si affront\u00f2 nella seconda battaglia di El Alamein", "answer": "In Nordafrica i britannici sconfissero i tedeschi nella Seconda battaglia di El Alamein, contrastando i piani di Hitler di occupare il Canale di Suez e il Medio Oriente. A proposito della certezza della vittoria bellica da parte del dittatore e dei suoi fedeli, Hitler dichiar\u00f2 testualmente in presenza dei suoi generali:" }, { "id": 1779, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi si affront\u00f2 nella seconda battaglia di El Alamein", "answer": "A partire dall'autunno del 1942 l'andamento della seconda guerra mondiale nel teatro del Mediterraneo aveva subito una svolta irreversibile a favore delle potenze alleate. Mentre i britannici del generale Bernard Law Montgomery concludevano vittoriosamente il 4 novembre 1942 la dura seconda battaglia di El Alamein e costringevano le residue forze italo-tedesche del feldmaresciallo Erwin Rommel a una estenuante ritirata lungo l'intera costa libica, un imponente corpo di spedizione anglo-americano al comando del generale Dwight Eisenhower effettu\u00f2 con pieno successo a partire dall'8 novembre 1942 l'operazione Torch, cio\u00e8 lo sbarco in Marocco e Algeria." }, { "id": 1780, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi si indicava con l'espressione \"ragazzi del '99\" ", "answer": "Durante la prima guerra mondiale, ragazzi del '99 era la denominazione data ai coscritti negli elenchi di leva che nel 1917 compivano diciotto anni e che pertanto potevano essere impiegati sul campo di battaglia." }, { "id": 1781, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi si indicava con l'espressione \"ragazzi del '99\" ", "answer": "Furono precettati quando non avevano ancora compiuto diciotto anni. I primi contingenti, 80.000 circa, furono chiamati nei primi quattro mesi del 1917, e frettolosamente istruiti, vennero inquadrati in battaglioni di Milizia Territoriale. Alla fine di maggio furono chiamati altri 180.000 ed altri ancora, ma in minor numero, nel mese di luglio. Ma i primi ragazzi del '99 furono inviati al fronte solo nel novembre del 1917, nei giorni successivi alla battaglia di Caporetto. Il loro apporto, unito all'esperienza dei veterani, si dimostr\u00f2 fondamentale per la vittoria finale." }, { "id": 1782, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi si indicava con l'espressione \"ragazzi del '99\" ", "answer": "Le giovanissime reclute appena diciottenni del '99 sono da ricordare in quanto nella prima guerra mondiale, dopo la disfatta di Caporetto (24 ottobre 1917), in un momento di gravissima crisi per il Paese e per il Regio Esercito, rinsaldarono le file sul Piave, del Grappa e del Montello, permettendo all'Italia la riscossa nel '18 a un anno esatto da Caporetto con la battaglia di Vittorio Veneto e quindi la firma dell'armistizio di Villa Giusti da parte dell'Impero austro-ungarico. A partire dal primo dopoguerra, il termine \"ragazzi del '99\" si radic\u00f2 ampiamente nella storiografia e nella pubblicistica italiana da entrare nell'uso comune per riferirsi a tutti i militari nati nel 1899." }, { "id": 1783, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi si indicava con l'espressione \"ragazzi del '99\" ", "answer": "La severa disciplina di Cadorna, i lunghi mesi in trincea e il disastro di Caporetto avevano fiaccato l'esercito. Per i militari pi\u00f9 religiosi furono anche determinanti le parole di papa Benedetto XV sull'\u201dinutile strage\u201d. Diaz, per fronteggiare questi problemi e per raggiungere la vittoria, cambi\u00f2 completamente strategia. Innanzitutto allegger\u00ec la disciplina ferrea. Secondariamente, essendo il nuovo fronte meglio difendibile di quello lungo l'Isonzo, punt\u00f2 ad azioni mirate alla difesa del territorio nazionale, piuttosto che a sterili ma sanguinosi contrattacchi. Ci\u00f2 il compattamento delle truppe e della nazione, presupposto per la vittoria finale. Gi\u00e0 nel 1917 furono chiamata alle armi la classe dei nati nel 1899 (i cosiddetti \u201cRagazzi del '99\u201d)." }, { "id": 1784, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi si indicava con l'espressione \"ragazzi del '99\" ", "answer": "La nuova linea difensiva italiana si attest\u00f2 lungo la sponda meridionale del Piave, dalla foce sul mare Adriatico fino al massiccio del monte Grappa a ovest, da dove si ricollegava poi al vecchio fronte sull'altopiano di Asiago e nel Trentino meridionale. Il nuovo fronte era pi\u00f9 corto di circa 170 chilometri, un fatto che aiutava gli italiani: Diaz poteva schierare solo 33 divisioni intatte e pronte al combattimento, circa met\u00e0 di quelle disponibili prima di Caporetto. Per rimpinguare i ranghi si ricorse alla mobilitazione dei diciottenni della classe 1899 (i cosiddetti \"Ragazzi del '99\") e per il febbraio 1918 altre 25 divisioni erano state ricostituite. Entro l'8 dicembre 1917 sei divisioni francesi e cinque britanniche con artiglieria e unit\u00e0 di supporto (in tutto circa 130.000 francesi e 110.000 britannici) erano affluite in Italia e, sebbene non entrate subito in azione, funsero da riserva strategica permettendo al Regio Esercito di concentrare le proprie truppe in prima linea. I tedeschi, al contrario, trasferirono ad occidente met\u00e0 dei propri cannoni gi\u00e0 a novembre e poi il grosso delle proprie truppe ai primi di dicembre, lasciando soli gli austro-ungarici." }, { "id": 1785, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi si indicava con l'espressione \"ragazzi del '99\" ", "answer": "Tutti i principali Stati europei basavano i loro sistemi militari sulla coscrizione militare obbligatoria della popolazione maschile, generalmente partendo dalle classi di ventenni ma estendendola poi, con l'aumentare delle perdite, anche alle classi pi\u00f9 giovani (l'Italia ad esempio mobilit\u00f2 nel 1917 i diciottenni, i cosiddetti \"ragazzi del '99\"). L'eccezione pi\u00f9 rilevante era costituita dall'Impero britannico, che invece si affidava a un esercito interamente di volontari; esaurito l'entusiasmo iniziale e aumentate le perdite, anche i britannici dovettero ricorrere alla coscrizione obbligatoria: nel Regno Unito la leva fu introdotta nel gennaio del 1916 per gli scapoli e nel giugno seguente per il resto della popolazione maschile, mentre il Canada la introdusse nel 1917. Due tentativi di introdurre la coscrizione in Australia furono entrambi respinti da referendum popolari, anche se i tassi di reclutamento volontario rimasero alti per tutta la durata del conflitto." }, { "id": 1786, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi si indicava con l'espressione \"ragazzi del '99\" ", "answer": "Diaz dedic\u00f2 molti sforzi a ricostruire le forze italiane, ricorrendo ai diciottenni della leva del 1899 (i cosiddetti \"ragazzi del '99\") per rimpinguare i ranghi. Dopo un lungo periodo di stasi e riorganizzazione, il 15 giugno 1918 i reparti austro-ungarici tentarono un'offensiva risolutiva attaccando sia a ovest il massiccio del monte Grappa che al centro la linea italiana sul Piave, dando avvio alla battaglia del Solstizio: le truppe italiane ressero all'urto, e per il 22 giugno l'azione si concluse con la ritirata delle forze austro-ungariche. Diaz continu\u00f2 con la sua paziente opera di riorganizzazione e rafforzamento dei reparti italiani, ricevendo anche il sostegno di un nucleo di divisioni francesi e britanniche; il 24 ottobre 1918, infine, le forze degli Alleati lanciarono la loro offensiva risolutiva: l'attacco italiano nel settore del Monte Grappa fu inizialmente bloccato dalla dura resistenza degli austro-ungarici, ma al centro i reparti italiani, britannici e francesi stabilirono una serie di teste di ponte sulla riva settentrionale del Piave, che furono a mano a mano allargate. Il 30 ottobre i reparti italiani entrarono a Vittorio Veneto, punto di giunzione delle armate austro-ungariche schierate sul Piave, mentre Borojevi\u0107 ordinava una ritirata generale lungo tutto il fronte: stremate dalla scarsit\u00e0 di viveri ed equipaggiamenti e in preda a forti divisioni dettate dalle istanze nazionaliste delle varie etnie contro le autorit\u00e0 centrali, le forze austro-ungariche si disgregarono lasciando migliaia di prigionieri in mano agli Alleati avanzati. Il 3 novembre 1918, mentre reparti italiani entravano a Trento e sbarcavano a Trieste, i delegati dell'Austria-Ungheria firmarono l'armistizio di Villa Giusti, conclusivo delle ostilit\u00e0 sul fronte italiano." }, { "id": 1787, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi si indicava con l'espressione \"ragazzi del '99\" ", "answer": "Ragazzi del '99 - denominazione data ai coscritti negli elenchi di leva che nel 1917 compivano diciotto anni (nati quindi nel 1899) e che pertanto potevano essere impiegati sul campo di battaglia" }, { "id": 1788, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi sono stati i primi due presidenti della Repubblica Italiana", "answer": "Il PLI non svolse mai un ruolo fondamentale nel panorama politico italiano, a causa di un modesto consenso elettorale; tuttavia esercit\u00f2 sempre un notevole prestigio intellettuale ed espresse i primi due Presidenti della Repubblica Italiana: Enrico De Nicola e Luigi Einaudi." }, { "id": 1789, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi sostitu\u00ec De Bono come Maresciallo d'Italia in Etiopia", "answer": "Il 30 novembre 1935, Badoglio fu inviato a Massaua quale comandante del corpo di spedizione in Etiopia, in sostituzione del generale Emilio De Bono. Quest'ultimo aveva aperto le ostilit\u00e0 con l'Impero etiopico il 3 ottobre precedente, con l'occupazione di Adigrat, Adua, Axum e Macall\u00e8, ma stava procedendo troppo lentamente per i canoni del regime fascista. Badoglio non trov\u00f2 una situazione particolarmente favorevole. Gli Italiani, infatti, si erano spinti circa cento chilometri avanti e gli abissini, riorganizzatisi, avevano ripreso l'iniziativa da entrambi i lati, con l'intenzione di tagliare in due l'offensiva italiana." }, { "id": 1790, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi sostitu\u00ec De Bono come Maresciallo d'Italia in Etiopia", "answer": "Il 2 ottobre del 1935, poi Mussolini dichiar\u00f2 guerra all'Etiopia (Guerra d'Etiopia) e il giorno successivo iniziarono le operazioni, con un doppio attacco italiano proveniente sia dalle basi eritree, sotto il comando di De Bono, che da quelle somale, sotto al guida di Graziani. Contemporaneamente la Societ\u00e0 delle Nazioni decise di sanzionare l'Italia per aver attaccato uno Stato membro, con pesanti ripercussioni sull'economia italiana. In poco tempo gli italiani avanzarono e sconfissero ripetutamente le truppe abissine. A novembre Pietro Badoglio sostitu\u00ec De Bono e il 7 maggio 1936 l'Etiopia venne sconfitta ed entr\u00f2 a fare parte del Regno d'Italia, divenuto Impero. Vittorio Emanuele III assunse infatti il titolo di \u201cImperatore d'Etiopia\u201d." }, { "id": 1791, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi sostitu\u00ec De Bono come Maresciallo d'Italia in Etiopia", "answer": "Dal 15 gennaio 1935 venne nominato Emilio De Bono, che mantenne la carica fino al 27 novembre dello stesso anno: a lui viene sostituito Pietro Badoglio. Con la dichiarazione della nascita dell'Impero il 9 maggio del 1936, Badoglio diviene il primo Vicer\u00e9 d'Etiopia e Duca di Addis Abeba, fino a quando, nel giugno, viene designato Rodolfo Graziani. Il 21 dicembre 1937 gli succede Amedeo di Savoia, duca di Aosta, che siede sul trono dell'Etiopia fino alla definitiva perdita dei territori nel 1941. Lo seguono brevemente Pietro Gazzera (dal 23 maggio al 6 luglio) e Guglielmo Nasi (fino al 27 novembre 1941)." }, { "id": 1792, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi sostitu\u00ec De Bono come Maresciallo d'Italia in Etiopia", "answer": "Il 16 novembre, De Bono venne promosso Maresciallo d'Italia ma cerc\u00f2 di proseguire la sua tattica di avanzata prudente, ben sapendo che tutto il fronte ora si trovava in pericolo. L\u2019ala sinistra era troppo sbilanciata verso l\u2019esterno e quasi isolata. I rifornimenti, che dalla base di Senaf\u00e8 raggiungevano Adigrat dopo 80 chilometri di piste, ora dovevano superarne altri 120 per arrivare fino al II Corpo sul Tacazz\u00e8. In pi\u00f9, se gli Etiopici avessero attaccato in forze, avrebbero potuto sfondare, piombare su Macall\u00e8 con tutti i suoi depositi, distruggerli ed accerchiare l\u2019armata italiana. Per queste ragioni, ricevuto l'ordine d'occupare l'Amba Alagi, obiettivo indifendibile ma legato alla memoria dell'eroica resistenza sostenutavi da Pietro Toselli nel 1895, De Bono telegraf\u00f2 a Mussolini muovendo parecchie obiezioni; ci\u00f2 determin\u00f2, il 17 dicembre, la sua sostituzione con Pietro Badoglio, con il Telegramma di Stato n.13181, nel quale si ribadiva che con la conquista di Macall\u00e9 cinque settimane prima la sua missione poteva dirsi conclusa e pertanto veniva nominato Ispettore delle Truppe Oltremare." }, { "id": 1793, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi sostitu\u00ec De Bono come Maresciallo d'Italia in Etiopia", "answer": "1935 \u2013 L'Italia invade l'Etiopia con le truppe guidate dal generale de Bono (sostituito l'11 novembre da Pietro Badoglio)" }, { "id": 1794, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi sostitu\u00ec De Bono come Maresciallo d'Italia in Etiopia", "answer": "Il comandante superiore fu il generale Emilio De Bono (3 ottobre - 14 novembre 1935), poi sostituito dal Maresciallo d'Italia Pietro Badoglio (dal 15 novembre 1935). Le truppe Italiane in Etiopia, nell'aprile 1936 erano cos\u00ec composte:" }, { "id": 1795, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi sostitu\u00ec De Bono come Maresciallo d'Italia in Etiopia", "answer": "Il 3 ottobre 1935, il generale Emilio De Bono avanz\u00f2 nell'Etiopia dall'Eritrea senza che fosse stata emanata una dichiarazione di guerra. De Bono poteva disporre approssimativamente di una forza pari a 100.000 soldati italiani e 25.000 ascari. Nel dicembre di quell'anno, dopo un breve periodo di inattivit\u00e0, De Bono venne rimpiazzato da Pietro Badoglio alla guida delle truppe." }, { "id": 1796, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi sostitu\u00ec De Bono come Maresciallo d'Italia in Etiopia", "answer": "Il 3 ottobre 1935, il generale Emilio De Bono era avanzato in Etiopia dall'Eritrea senza che fosse stata firmata alcuna dichiarazione di guerra, alla guida di circa 100.000 soldati italiani e 25.000 ascari eritrei verso la capitale etiope di Addis Abeba. Nel dicembre di quello stesso anno, dopo un breve periodo di inattivit\u00e0, De Bono venne rimpiazzato da Badoglio." }, { "id": 1797, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi sostitu\u00ec De Bono come Maresciallo d'Italia in Etiopia", "answer": "Il 2 ottobre del 1935, poi Mussolini dichiar\u00f2 guerra all'Etiopia (Guerra d'Etiopia) e il giorno successivo iniziarono le operazioni, con un doppio attacco italiano proveniente sia dalle basi eritree, sotto il comando di De Bono, che da quelle somale, sotto al guida di Graziani. Contemporaneamente la Societ\u00e0 delle Nazioni decise di sanzionare l'Italia per aver attaccato uno Stato membro, con pesanti ripercussioni sull'economia italianaDa \u201cTesi on-line. In poco tempo gli italiani avanzarono e sconfissero ripetutamente le truppe abissine. A novembre Pietro Badoglio sostitu\u00ec De Bono e il 7 maggio 1936 l'Etiopia venne sconfitta ed entr\u00f2 a fare parte del Regno d'Italia, divenuto Impero. Vittorio Emanuele III assunse infatti il titolo di \u201cImperatore d'Etiopia\u201d." }, { "id": 1798, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi spar\u00f2 a Togliatti", "answer": "In Italia dopo la seconda guerra mondiale alcune organizzazioni di anticomunisti liberali e cattolici avevano conservato un arsenale per opporsi ad un'eventuale sollevazione armata del PCI. Difatti secondo un'informativa senza fontedel governo di Alcide De Gasperi dal 1\u00ba gennaio 1947 al 30 aprile 1948 in diversi conventi furono recuperati 974.200 chili di esplosivi, 30.896 bombe a mano, 11.473 bombe da mortaio, 11.270 fucili, 5.944 pistole, 1.876 mitra, 189 cannoni o mortai. Il 14 luglio 1948 a Roma, l'attivista di estrema destra Antonio Pallante spar\u00f2 al segretario del PCI Palmiro Togliatti il quale, dopo un intervento chirurgico, sopravvisse. I servizi segreti italiani sostenuti dalla Central Intelligence Agency organizzarono il piano Demagnetize attivo anche in Francia con denominazione Cloven. Altra organizzazione anticomunista ed eversiva fu quella nota come P2 che aveva per programma il piano di rinascita democratica. Grandi oppositori italiani del comunismo negli anni cinquanta furono i movimenti cattolici incentivati da Papa Pacelli a capo dei quali vi furono Luigi Gedda e Monsignor Lombardi. Nel 2008 il deputato Luca Volont\u00e8 ha presentato una proposta di legge contro la propaganda di violenza ispirata al totalitarismo comunista." }, { "id": 1799, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi stipul\u00f2 il Patto di Londra", "answer": "Il Patto di Londra (o Trattato di Londra) del 26 aprile 1915 fu un trattato segreto stipulato dal governo italiano con i rappresentanti della Triplice Intesa in cui l'Italia si impegn\u00f2 a scendere in guerra contro gli Imperi Centrali nella prima guerra mondiale in cambio di cospicui compensi territoriali." }, { "id": 1800, "context": "Storia italiana della prima met\u00e0 del XX secolo", "question": "Chi stipul\u00f2 il Patto di Londra", "answer": "I primi tre articoli del Patto di Londra ne evidenziano la natura di patto militare. Venne infatti stabilito che gli Stati Maggiori Generali di Francia, Regno Unito, Italia e Russia avrebbero concluso \"immediatamente\" una convenzione militare per fissare da un lato il minimo delle forze armate che la Russia avrebbe dovuto impiegare sul fronte austriaco (per alleggerire il fronte italiano) e regolare in futuro la questione degli armistizi." } ]