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99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | L'integrazione sociosanitaria, Comuni, Ambiti territoriali, Piani di zona | 5 | 17 | Il Piano delle Attività Territoriali (PAT) ed il Piano di Zona (PdZ) dovranno, necessariamente coincidere nei contenuti della programmazione dell'area dell'integrazione sociosanitaria, anche se approvati con modalità temporali diverse. A tal fine, sarà utilizzato lo strumento dell'accordo di programma, tra ASL ed ambito sociale, che dovrà recepire quanto previsto dal PdZ o dal PAT in materia di servizi e risorse da attivare nell'area dell'integrazione sociosanitaria. | Il Piano delle Attività Territoriali (PAT) ed il Piano di Zona (PdZ) dovranno coincidere nei contenuti con il programma dell'area dell'integrazione sociosanitaria, anche se sono stati approvati in tempi diversi. A tal fine, sarà utilizzato lo strumento dell'accordo di programma tra ASL e ambito sociale: il programma dovrà accogliere quanto previsto dal PdZ o dal PAT in materia di servizi e risorse da attivare nell'area dell'integrazione sociosanitaria. | Il Piano delle Attività Territoriali (PAT) ed il Piano di Zona (PdZ) dovranno avere gli stessi obiettivi dell'area dell'integrazione sociosanitaria, anche se approvati in tempi diversi. L'accordo di programma, tra ASL e società, deve rispettare il PdZ e il PAT per i servizi e le risorse per l'integrazione sociosanitaria. |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | L'integrazione sociosanitaria, Comuni, Ambiti territoriali, Piani di zona | 5 | 18 | Al fine di garantire la coincidenza tra gli AST e i nuovi ambiti distrettuali, il presente documento programmatico prevede il mantenimento degli ambiti sociali territoriali come ad oggi disegnati conservando quindi la loro costituzione primaria ma risulteranno accorpati solo nella declinazione di alcuni nuovi ambiti distrettuali rendendoli pertanto comunque omogenei in questi ultimi. | Per assicurare che gli AST e i nuovi ambiti distrettuali coincidano, questo documento di programma prevede che si mantengano gli ambiti sociali territoriali come sono disegnati oggi, e che si conservi la loro costituzione primaria; alcuni saranno uniti secondo nuovi ambiti distrettuali, ma saranno comunque omogenei in questi ultimi. | Per far coincidere gli AST e i nuovi distretti, questo documento programmatico mantiene gli ambiti sociali territoriali, come sono oggi. Il documento programmatico mantieni gli ambiti territoriali, ne accorpa qualcuno per renderli più omogenei. |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | L'integrazione sociosanitaria, Comuni, Ambiti territoriali, Piani di zona | 5 | 19 | Il Servizio Sanitario Regionale (SSR) e gli AST in via prioritaria, garantiscono in modo integrato le attività riguardanti l'accesso ai servizi sanitari e sociali e la presa in carico delle persone non autosufficienti e disabili. | Il Servizio Sanitario Regionale (SSR) e gli AST assicurano in modo integrato le attività che riguardano l'accesso ai servizi sanitari e sociali e la presa in carico di persone non autosufficienti e disabili. | Il Servizio Sanitario Regionale (SSR) e gli AST garantiscono i servizi sanitari e sociali e la cura delle persone non autosufficienti e disabili. |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | L'integrazione sociosanitaria, Comuni, Ambiti territoriali, Piani di zona | 5 | 20 | La Regione Basilicata intende, pertanto, attivare un modello organizzativo che consenta un utilizzo funzionale e coordinato delle risorse, anche professionali, capace di mettere in rete le prestazioni di maggior impatto sulle situazioni di disagio personale e sociale, erogate in tutti gli ambiti previsti dai LEA anche al fine di "garantire il benessere psicologico individuale e collettivo" della popolazione, così come previsto anche dal comma 2 dell'art. 29 ter della Legge del 13/10/2020, n. 126. In questo ambito le farmacie convenzionate con il SSN ubicate uniformemente sull'intero territorio nazionale, costituiscono presidi sanitari di prossimità e rappresentano un elemento fondamentale ed integrante del Servizio sanitario nazionale. | La Regione Basilicata intende attivare un modello organizzativo che consenta di usare in modo funzionale e coordinato le risorse, anche professionali, che sia capace di mettere in rete le prestazioni di maggior impatto sulle situazioni di disagio personale e sociale, offerte in tutti gli ambiti previsti dai LEA anche al fine di "garantire il benessere psicologico individuale e collettivo" della popolazione, così come previsto anche dal comma 2 dell'art. 29 ter della Legge del 13/10/2020, n. 126. In questo ambito le farmacie convenzionate con il SSN che si trovano sull'intero territorio nazionale, sono centri sanitari di vicinanza e rappresentano un elemento fondamentale ed integrante del Servizio sanitario nazionale. | La Regione Basilicata vuole usare bene le risorse, anche professionali. Vuole mettere in rete i servizi più importanti per il disagio personale e sociale. Vuole erogare servizi per "garantire il benessere psicologico individuale e collettivo" della popolazione, così come detto anche dal comma 2 dell'art. 29 ter della Legge del 13/10/2020, n. 126. Le farmacie convenzionate con il SSN (sistema sanitario nazionale) e posizionate su tutto il territorio nazionale, sono presidi sanitari di prossimità. Le farmacie sono fondamentali ed integrano il Servizio sanitario nazionale. |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | L'integrazione sociosanitaria, Comuni, Ambiti territoriali, Piani di zona | 5 | 21 | In particolare, la rete capillare delle farmacie convenzionate con il SSN assicura quotidianamente prestazioni di servizi sanitari a presidio della salute della cittadinanza: in tale ambito vanno inquadrate la dispensazione del farmaco, per i pazienti cronici la possibilità di usufruire di un servizio di accesso personalizzato ai farmaci, la farmacovigilanza, le attività riservate alle farmacie dalla normativa sulla c.d. "Farmacia dei Servizi" (D. Lgs. 153/2009) e l'assegnazione delle nuove funzioni tra le quali le vaccinazioni anti-Covid e antinfluenzali, la somministrazione di test diagnostici nell'ambito di piani di tutela della salute pubblica individuati dalla regione. | In particolare, la rete delle farmacie convenzionate con il SSN assicura ogni giorno prestazioni di servizi sanitari a protezione della salute dei cittadino: in tale ambito vanno inquadrate a) la distribuzione del farmaco per tutti e per i pazienti cronici la possibilità di avere un servizio personalizzato per accedere ai farmaci, detto farmacovigilanza; b) le attività riservate alle farmacie dalle leggi sulla "Farmacia dei Servizi" (D. Lgs. 153/2009) c) l'assegnazione delle nuove funzioni tra le quali le vaccinazioni anti-Covid e antinfluenzali, d) la distribuzione di test per fare diagnosi nell'ambito di piani di protezione della salute pubblica come sono stati individuati dalla regione. | Le farmacie ben diffuse sul territorio e convenzionate con il SSN (sistema sanitario nazionale) offrono tutti i gioni servizi sanitari per la tutela della salute della cittadinanza. Ad esempio, le farmacie forniscono i farmaci ai pazienti cronici. Questi pazienti possono avere un accesso personalizzato ai farmaci. Controllano le reazioni ai farmaci. Le farmacie hanno anche nuove funzioni. Ad esempio le farmacie fanno
le vaccinazioni anti-Covid e antinfluenzali,
fanno i test diagnostici previsti dai piani di tutela della salute pubblica della regione. |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | L'integrazione sociosanitaria, Comuni, Ambiti territoriali, Piani di zona | 5 | 22 | La Regione individuerà un piano per lo sviluppo delle attività svolte dalle farmacie perché siano, ad invarianza dei costi, parte integrante della rete territoriale dell'assistenza di prossimità, e della digitalizzazione dell'assistenza sanitaria. | La Regione farà un piano per lo sviluppo delle attività svolte dalle farmacie per fare in modo che con costi uguali a prima siano inserite nella rete territoriale dell'assistenza di vicinanza, e della digitalizzazione dell'assistenza sanitaria. | La Regione farà un piano per migliorare i servizi delle farmacie. Senza far crescere i costi, le farmacie devono diventare una parte dell'assistenza di prossimità, e della digitalizzazione dell'assistenza sanitaria. |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | L'integrazione sociosanitaria, Comuni, Ambiti territoriali, Piani di zona | 5 | 23 | Il presente documento definisce modelli organizzativi, standard e le principali tematiche connesse agli interventi previsti nell'ambito della Missione 6 Component 1 "Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l'assistenza sanitaria territoriale" del PNRR, che sono considerate in una ottica più ampia ed integrata anche attraverso l'analisi di strumenti e ruoli trasversali propedeutici al potenziamento dell'assistenza territoriale. | Questo documento definisce i modelli organizzativi, i livelli e i principali temi degli interventi previsti nell'ambito della Missione 6 Component 1 "Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l'assistenza sanitaria territoriale" del PNRR. Le reti sono trattate in modo ampio e integrato grazie all'analisi di strumenti e di ruoli che portano a potenziare l'assistenza territoriale. | Questo documento chiarisce modelli organizzativi, livelli di qualità e i temi per le attività indicate dalla Missione 6 Component 1 "Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l'assistenza sanitaria territoriale" del PNRR. Queste attività usano anche strumenti nuovi per migliorare l'assistenza territoriale. |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | LO SCENARIO DEL PNRR | 6 | 24 | Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), inviato il 30 aprile alla Commissione europea e approvato il 22 giugno dalla Commissione Europea e il 13 luglio dal Consiglio Economia e Finanza (Ecofin), è la risposta strategica ai problemi strutturali, organizzativi e sociali presenti in Italia ed evidenziati a seguito dalla pandemia da Covid 19. Il Piano si articola in 6 Missioni, ovvero aree tematiche principali su cui intervenire, individuate in piena coerenza con i 6 pilastri del Next Generation EU: digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura; transizione ecologica; infrastrutture per una mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; Inclusione e coesione e salute. Le Missioni si articolano in Componenti, ovvero aree di intervento che affrontano sfide specifiche, composte a loro volta da Investimenti e Riforme. | Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che è stato inviato il 30 aprile 2022 alla Commissione europea e è stato approvato il 22 giugno 2022 dalla Commissione Europea e il 13 luglio dal Consiglio Economia e Finanza (Ecofin), è la risposta ai problemi strutturali, organizzativi e sociali presenti in Italia e che sono stati chiari dopo la pandemia da Covid 19.
Il Piano si articola in 6 Missioni cioè temi principali su cui intervenire. Le Missioni sono state individuate in armonia con i 6 pilastri del Next Generation EU e sono: la digitalizzazione, l'innovazione, la competitività e la cultura; la transizione ecologica; le infrastrutture per una mobilità sostenibile; l'istruzione e la ricerca; l'Inclusione e la coesione e salute. Le Missioni si articolano in Componenti cioè in argomenti di intervento che trattano sfide specifiche, composte a loro volta da Investimenti e Riforme. | Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è inviato il 30 aprile alla Commissione europea e approvato il 22 giugno dalla Commissione Europea e il 13 luglio dal Consiglio Economia e Finanza (Ecofin). Il Piano risponde ai problemi strutturali, organizzativi e sociali, che sono venuti fuori dopo la pandemia da Covid 19. Il Piano ha 6 Missioni, ovvero aree su cui intervenire. Le 6 aree coincidono con i 6 pilastri del Next Generation EU:
digitalizzazione,
innovazione,
competitività e cultura;
transizione ecologica;
mobilità sostenibile;
istruzione e ricerca;
Inclusione e coesione e salute.
Le Missioni si dividono in Componenti, ovvero aree di intervento. Le arree sono composte a loro volta da Investimenti e Riforme. |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | LO SCENARIO DEL PNRR | 6 | 25 | Nello specifico, la Missione 6 Salute mira a potenziare e riorientare il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) per migliorarne l'efficacia nel rispondere ai bisogni di cura delle persone, per rendere le strutture più moderne, digitali e inclusive, garantire equità di accesso alle cure, rafforzare la prevenzione e i servizi sul territorio promuovendo la ricerca, ed è articolata in due Componenti:
- Componente 1: Reti di prossimità, strutture intermedie e telemedicina per l'assistenza territoriale;
- Componente 2: Innovazione, ricerca e digitalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale | La Missione 6 Salute mira a rafforzare e riorientare il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) per migliorarne l'efficacia nel rispondere ai bisogni di cura delle persone, per rendere le strutture più moderne, digitali e inclusive, per assicurare che tutti possano avere in modo uguale le cure, per rafforzare la prevenzione e i servizi sul territorio promuovendo la ricerca. La Missione 6 si divide in due Componenti:
- Componente 1: Reti di vicinanza, strutture intermedie e telemedicina per l'assistenza territoriale;
- Componente 2: Innovazione, ricerca e digitalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale | La Missione 6 Salute potenzia il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) per migliorare la cura delle persone, per rendere le strutture più moderne, digitali e inclusive, per garantire le stesse le cure a tutti, per rafforzare la prevenzione e i servizi sul territorio, per promuovere la ricerca.
La Missione 6 ha 2 Componenti:
- Componente 1: Reti di prossimità, strutture vicine e telemedicina per l'assistenza territoriale;
- Componente 2: Innovazione, ricerca e digitalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | LO SCENARIO DEL PNRR | 6 | 26 | La Componente 1, in particolare, ha l'obiettivo di rafforzare le prestazioni erogate sul territorio grazie all'attivazione e al potenziamento di strutture e presidi territoriali (come le Case della Comunità e gli Ospedali di Comunità), migliorare l'assistenza domiciliare, lo sviluppo della telemedicina e una più efficace integrazione con tutti i servizi sociosanitari. Tali strutture vengono puntualmente definite nel PNRR:
- la Casa della Comunità come "lo strumento attraverso cui coordinare tutti i servizi offerti, in particolare ai malati cronici", una struttura dove "opererà un team multidisciplinare di medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, medici specialistici, infermieri di comunità, altri professionisti della salute" e che "potrà ospitare anche assistenti sociali", "ha il fine di garantire la promozione, la prevenzione della salute e la presa in carico della comunità di riferimento";
- le Centrali Operative Territoriali (COT) "una in ogni distretto, con la funzione di coordinare i servizi domiciliari con gli altri servizi sanitari, assicurando l'interfaccia con gli ospedali e la rete di emergenza-urgenza";
- l'Ospedale di Comunità quale "struttura sanitaria della rete territoriale a ricovero breve e destinata a pazienti che necessitano di interventi sanitari a media/bassa intensità clinica e per degenze di breve durata", dotata di moduli da indicativamente 20 posti letto (fino ad un massimo di 40 posti letto) e a gestione prevalentemente infermieristica | La Componente 1 ha l'obiettivo di a) rafforzare le prestazioni offerte sul territorio attivando e rafforzando strutture e presidi territoriali (come le Case della Comunità e gli Ospedali di Comunità), b) migliorare l'assistenza a casa, lo sviluppo della telemedicina e una più efficace integrazione con tutti i servizi sociosanitari.
Tali strutture vengono così definite nel PNRR:
- la Casa della Comunità è "lo strumento attraverso cui coordinare tutti i servizi offerti, in particolare ai malati cronici", una struttura dove "opererà un team multidisciplinare di medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, medici specialistici, infermieri di comunità, altri professionisti della salute" e che "potrà ospitare anche assistenti sociali", "ha il fine di garantire la promozione, la prevenzione della salute e la presa in carico della comunità di riferimento";
- le Centrali Operative Territoriali (COT) "una in ogni distretto, con la funzione di coordinare i servizi domiciliari con gli altri servizi sanitari, assicurando l'interfaccia con gli ospedali e la rete di emergenza-urgenza";
- l'Ospedale di Comunità quale "struttura sanitaria della rete territoriale a ricovero breve e destinata a pazienti che necessitano di interventi sanitari a media/bassa intensità clinica e per degenze di breve durata", dotata di moduli da 20 posti letto (fino ad un massimo di 40 posti letto) e gestito perlopiù da infermieri. | La Componente 1 vuole rafforzare i servizi offerti sul territorio. Prevede l'attivazione e il potenziamento di strutture e presidi territoriali (come le Case della Comunità e gli Ospedali di Comunità). Vuole migliorare l'assistenza domiciliare, sviluppare la telemedicina e favorire una integrazione con tutti i servizi sociosanitari. Il PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza) chiarisce queste strutture:
- la Casa della Comunità: "coordina tutti i servizi offerti, soprattutto ai malati cronici", una struttura con "medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, medici specialistici, infermieri di comunità, altri professionisti della salute". Questa struttura "avrà anche assistenti sociali". La struttura "vuole promuovere la prevenzione della salute e offrire servizi alla comunità";
- le Centrali Operative Territoriali (COT) "una in ogni distretto, coordina i servizi domiciliari con gli altri servizi sanitari. Assicura il contatto tra gli ospedali e la rete di emergenza-urgenza";
- l'Ospedale di Comunità è una "struttura sanitaria sul territorio. Questa struttura accoglie pazienti per ricoveri brevi e per interventi sanitari a media/bassa intensità clinica." La struttura ha reparti da circa 20 posti letto (fino ad un massimo di 40 posti letto). I pazienti possono essere curati prevalentemente da infermieri |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | Il Rafforzamento dell'Assistenza Territoriale attraverso l'attuazione del PNRR e i vincoli per la definizione dei fabbisogni di personale | 7 | 27 | L'esigenza di potenziamento dell'assistenza territoriale richiede che, parallelamente all'estensione innovativa delle strutture e dei servizi dedicati a tale finalità, si proceda anche ad un maggior utilizzo di risorse umane impiegate sul territorio, operando certamente la ridestinazione di quota del personale già impiegato nell'assistenza ospedaliera ma anche inserendo e applicando personale aggiuntivo. | Il bisogno di rafforzare l'assistenza territoriale richiede che oltre a estendere strutture e servizi si proceda anche ad usare di più risorse umane impiegate sul territorio, cambiando la sede di lavoro al personale già impiegato nell'assistenza ospedaliera, ma anche inserendo personale aggiuntivo. | Per potenziare l'assistenza sul territorio, le strutture e i servizi devono essere rinnovati. Le risorse umane impiegate del territorio devono lavorare meglio. Una parte del personale già impiegato negli ospedali deve essere risistemato, ci vuole anche altro personale. |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | Il Rafforzamento dell'Assistenza Territoriale attraverso l'attuazione del PNRR e i vincoli per la definizione dei fabbisogni di personale | 7 | 28 | In merito la recente legge 30 dicembre 2021, n. 234 (Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024) all'art. 1, comma 269, è intervenuta operando modifiche al testo vigente del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 35 (c.d. decreto "Calabria") che fissa attualmente i limiti della spesa per il personale. L'intervento operato con la legge n. 234/2021 ha operato la stabilizzazione per ogni anno, dal 2019 in poi, della quota ordinaria di possibile aumento della spesa del personale fissata nel 10 per cento dell'incremento annuale del Fondo sanitario regionale rispetto all'esercizio precedente (fermo rimanendo il limite iniziale fissato nel maggior importo di spesa del personale tra quello registrato nell'anno 2018 e quello determinato dall'applicazione della legge n. 191/2009). | La legge 30 dicembre 2021, n. 234 (intitolata: Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024) all'art. 1, comma 269, ha modificato il testo del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 35 (chiamato decreto "Calabria") che stabilisce i limiti della spesa per il personale. L'intervento operato con la Legge n. 234/2021 ha stabilito per ogni anno a partire dal 2019 in poi la quota ordinaria di possibile aumento della spesa del personale, tale aumento è del 10% dell'aumento annuale del Fondo sanitario regionale rispetto all'anno precedente (lasciando fermo il limite iniziale che è il maggior costo di personale tra quello registrato nell'anno 2018 e quello determinato dall'applicazione della legge n. 191/2009). | La recente legge 30 dicembre 2021, n. 234 (Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024) all'art. 1, comma 269, ha modificato il decreto-legge 30 aprile 2019, n. 35 (c.d. decreto "Calabria") che limita la spesa per il personale. La legge n. 234/2021 ha aumentato ogni anno, dal 2019 in poi, la spesa del personale. C'è stato un aumento del 10 per cento del Fondo sanitario regionale rispetto a prima. |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | Il Rafforzamento dell'Assistenza Territoriale attraverso l'attuazione del PNRR e i vincoli per la definizione dei fabbisogni di personale | 7 | 29 | La condizione per l'applicazione dall'anno 2022 di tale incremento - a cui aggiungersi, se necessario per oggettivi ulteriori fabbisogni, un ulteriore incremento massimo del 5 per cento sempre sull'incremento annuale del Fondo sanitario regionale – "è subordinato all'adozione di una metodologia per la determinazione del fabbisogno di personale degli enti del Servizio sanitario nazionale. Le regioni, sulla base della predetta metodologia, predispongono il piano dei fabbisogni triennali per il servizio sanitario regionale, che sono valutati e approvati dal tavolo di verifica degli adempimenti di cui all'articolo 12, comma 1, dell'intesa 23 marzo 2005, congiuntamente al Comitato paritetico permanente per la verifica dell'erogazione dei livelli essenziali di assistenza (LEA) di cui all'articolo 9, comma 1, della medesima intesa, anche al fine di salvaguardare l'invarianza della spesa complessiva". | Per applicare dall'anno 2022 questo aumento - a cui si aggiunge se serve per oggettivi ulteriori bisogni, un altro aumento massimo del 5 % da calcolare sempre sull'aumento annuale del Fondo sanitario regionale – "è subordinato all'adozione di una metodologia per la determinazione del fabbisogno di personale degli enti del Servizio sanitario nazionale. Le regioni, sulla base della predetta metodologia, predispongono il piano dei fabbisogni triennali per il servizio sanitario regionale, che sono valutati e approvati dal tavolo di verifica degli adempimenti di cui all'articolo 12, comma 1, dell'intesa 23 marzo 2005, congiuntamente al Comitato paritetico permanente per la verifica dell'erogazione dei livelli essenziali di assistenza (LEA) di cui all'articolo 9, comma 1, della medesima intesa, anche al fine di salvaguardare l'invarianza della spesa complessiva". | Per avere questo aumento dall'anno 2022 e per aggiungere eventualmente un 5 per cento del Fondo sanitario regionale, "bisgona capire quanto personale è necessario per gli enti del Servizio sanitario nazionale. Le regioni stabiliscono il piano dei fabbisogni triennali per il servizio sanitario regionale. I fabbisogni dipendono dalle indicazioni presenti all'articolo 12, comma 1, dell'intesa 23 marzo 2005. Inoltre il Comitato paritetico permanente controlla i livelli essenziali di assistenza (LEA) di cui all'articolo 9, comma 1, della medesima intesa, per evitare che si spensa di più". |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | Il Rafforzamento dell'Assistenza Territoriale attraverso l'attuazione del PNRR e i vincoli per la definizione dei fabbisogni di personale | 7 | 30 | Il percorso del possibile incremento ordinario (non collegato alla sola emergenza pandemica da Covid-19) delle risorse del personale degli Enti sanitari è, pertanto, vincolato alla preventiva definizione degli standard organizzativi, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza territoriale e della conseguente metodologia per la determinazione del fabbisogno di personale, a cui dovrà seguire la successiva predisposizione e adozione del piano regionale dei fabbisogni triennali del personale per il Servizio sanitario regionale, da correlare ai nuovi processi lavorativi riorganizzati primariamente secondo le logiche delle Case della Comunità e della presa in carico assistenziale governata dalla Centrali Operative Territoriali. | Il percorso del possibile aumento ordinario (non collegato alla sola emergenza della pandemia da Covid-19) delle risorse del personale degli Enti sanitari è quindi legato al fatto che siano stati definiti i livelli organizzativi, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza territoriale e la metodologia per determinare il fabbisogno di personale. Dopo di ciò dovrà essere stabilito e adottato il piano regionale dei bisogni per 3 anni di personale per il Servizio sanitario regionale. Il piano si collegherà ai nuovi processi lavorativi stabiliti soprattutto in base alle Case della Comunità e della assistenza governata dalla Centrali Operative Territoriali. | L'assunzione di nuovo personale, a eccezione di quello legato alla pandemia da Covid-19, dipende dall'organizzazione dell'assistenza territoriale. Bisogna infatti preparare un piano regionale dei fabbisogni triennali del personale per il Servizio sanitario regionale per poter fare nuove assunzioni. Bisgona considerare la nuova organizzazione delle Case della Comunità e delle Centrali Operative Territoriali. |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | Ecosistema digitale | 8 | 31 | La Regione Basilicata ha avviato la progettazione e progressiva implementazione di un nuovo Ecosistema Digitale Regionale per supportare l'erogazione dei servizi sociosanitari sul territorio e rendere disponibili strumenti informatici e tecnologie digitali al fine di rendere operativo il funzionamento delle Case della Comunità, degli Ospedali di Comunità, delle Centrali Operative Territoriali e per favorire lo sviluppo dell'assistenza domiciliare, anche grazie alla ampia diffusione di servizi di telemedicina. | La Regione Basilicata ha iniziato a progettare e svolgere un nuovo Ecosistema Digitale Regionale per offrire i servizi sociosanitari sul territorio e rendere disponibili gli strumenti informatici e le tecnologie digitali. Questi ultimi faranno funzionare le Case della Comunità, gli Ospedali di Comunità, le Centrali Operative Territoriali e faranno sviluppare l'assistenza a casa, anche grazie alla ampia diffusione di servizi di telemedicina. | La Regione Basilicata ha iniziato un nuovo Ecosistema Digitale Regionale per i servizi sociosanitari sul territorio. Questa organizzazione usa strumenti informatici e tecnologie digitali per far funzionare le Case della Comunità, gli Ospedali di Comunità, le Centrali Operative Territoriali. L'organizzazione aiuta l'assistenza domiciliare, anche grazie alla medicina a distanza. |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | Sistema per la Gestione Digitale del Territorio | 9 | 32 | la gestione informatizzata della Valutazione Multidimensionale del paziente cronico e/o fragile e la stesura del Piano di Assistenza Individualizzato (PAI) sulla base della Suite InterRAI© e gli strumenti di individuazione precoce del bisogno InterRAI Contact Assessment e NecPal©. Il RAI o Resident Assessment Instrument (VAOR in Italia) è lo strumento di valutazione multidimensionale elaborato da più di 80 esperti degli Stati Uniti d'America (U.S.A.). Più recentemente il gruppo Inter-RAI, che oggi conta tra le sue fila ricercatori provenienti da oltre 30 Nazioni, ha pubblicato l'ulteriore evoluzione degli strumenti InterRAI ossia la cosiddetta Suite. Gli strumenti di VMD di terza generazione contenuti nella Suite sono: l'InterRAI HC (Home Care); l'InterRAI CHA (Communy Health Assessment); l'InterRAI CA (Contact Assessment); l'InterRAI LTCF (Long Term Care Facility); l'InterRAI AL (Assisted Living); l'InterRAI AC (Acute Care); l'InterRAI MH (Mental Health); l'InterRAI CMH (Comunity Mental Health); l'InterRAI ESP (Emergency Screener for Pschyatry); l'InterRAI PC (Palliative Care); l'InterRAI ID (Intellectual Disability). Attualmente, a seguito di un completo ed approfondito lavoro di revisione, ogni strumento contiene un core comune di item (circa il 70%) ed una restante quota di item setting-specifica. Tutti gli item possiedono definizioni identiche, prevedono gli stessi tempi di osservazione ed uno stesso punteggio. | La gestione informatizzata della Valutazione Multidimensionale (abbreviato come VMD) del paziente cronico e/o fragile e la stesura del Piano di Assistenza Individualizzato (PAI) sarà fatto sulla base della Suite InterRAI© e sulla base degli strumenti per individuare in anticipo il bisogno (InterRAI Contact Assessment e NecPal©).
Il RAI o Resident Assessment Instrument (VAOR in Italia) è lo strumento di valutazione multidimensionale che è stato creato da più di 80 esperti degli Stati Uniti d'America (U.S.A.).
Di recente il gruppo Inter-RAI, a cui oggi appartengono ricercatori provenienti da oltre 30 Nazioni, ha pubblicato una versione avanzata degli strumenti InterRAI chiamati Suite.
Gli strumenti di VMD contenuti nella Suite sono: l'InterRAI HC (Home Care); l'InterRAI CHA (Communy Health Assessment); l'InterRAI CA (Contact Assessment); l'InterRAI LTCF (Long Term Care Facility); l'InterRAI AL (Assisted Living); l'InterRAI AC (Acute Care); l'InterRAI MH (Mental Health); l'InterRAI CMH (Comunity Mental Health); l'InterRAI ESP (Emergency Screener for Pschyatry); l'InterRAI PC (Palliative Care); l'InterRAI ID (Intellectual Disability).
Oggi ogni strumento contiene una parte comune di item (circa il 70%) ed una parte di item (elementi) diversa per ogni strumento. Tutti gli item possiedono definizioni identiche, prevedono gli stessi tempi di osservazione ed uno stesso punteggio. | la gestione informatica dei vari problemi clinici del paziente cronico e/o fragile
la stesura del Piano di Assistenza Individualizzato (PAI) usando i programmi dell'InterRAI©
gli strumenti per capire subito i pisogni dei pazienti InterRAI Contact Assessment e NecPal©.
Il RAI o Resident Assessment Instrument (VAOR in Italia) serve a capire i molti bisogni dei pazienti. Più di 80 esperti degli Stati Uniti d'America (U.S.A.) hanno creato il RAI. Il gruppo Inter-RAI raggruppa ricercatori provenienti da oltre 30 Nazioni. Il gruppo ha pubblicato nuove versione dei programmi InterRAI ossia la cosiddetta Suite. I nuovi strumenti di VMD di terza generazione contenuti nella Suite sono:
l'InterRAI HC (Home Care);
l'InterRAI CHA (Communy Health Assessment);
l'InterRAI CA (Contact Assessment);
l'InterRAI LTCF (Long Term Care Facility);
l'InterRAI AL (Assisted Living); l'InterRAI AC (Acute Care);
l'InterRAI MH (Mental Health);
l'InterRAI CMH (Comunity Mental Health);
l'InterRAI ESP (Emergency Screener for Pschyatry);
l'InterRAI PC (Palliative Care);
l'InterRAI ID (Intellectual Disability).
Dopo un nuovo aggiornamento, ogni programma contiene un insieme di funzioni comuni (circa il 70%) e le restanti funzioni sono specifiche. Tutte le funzioni hanno definizioni identiche, e hanno gli stessi tempi di osservazione ed uno stesso punteggio. |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | Piattaforma Regionale di Telemedicina | 10 | 33 | architettura informatica per supportare e sostenere in modo strutturato e organizzato l'attuazione delle diverse tipologie di processi e servizi di Telemedicina (Televisita, Teleassistenza, Teleconsulto e Telemonitoraggio). | architettura informatica per sostenere in modo strutturato e organizzato che le diverse tipologie di processi e servizi di Telemedicina (Televisita, Teleassistenza, Teleconsulto e Telemonitoraggio) si svolgano. | programmi per favorire e rendere possibili i servizi di medicina a distanza (visita a distanza, assistenza a distanza, consulto a distanza e controllo a distanza). |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | Architettura per la raccolta e valorizzazione dei dati | 11 | 34 | nuovo modello architetturale per la raccolta, condivisione e utilizzo in tempo reale dei dati prodotti presso i diversi servizi sociosanitari di ambito ospedaliero e territoriale. | nuovo modello di architettura per la raccolta, la condivisione e l'uso in tempo reale dei dati prodotti presso i diversi servizi sociosanitari di ambito ospedaliero e territoriale. | nuovo programma per la raccolta, condivisione e utilizzo dei dati prodotti presso i diversi servizi sociosanitari in ospedale o sul territorio. |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | Architettura per la raccolta e valorizzazione dei dati | 11 | 35 | È in avanzata fase di realizzazione la Piattaforma Regionale di Telemedicina POHEMA, piattaforma di "virtual care", che metterà a disposizione le tecnologie e architetture informatiche necessarie a sviluppare e sostenere i servizi minimi di telemedicina (televisita, teleassistenza, teleconsulto) e i verticali di telemonitoraggio. | La Piattaforma Regionale di Telemedicina POHEMA, piattaforma di "virtual care", metterà a disposizione le tecnologie e architetture informatiche necessarie a sviluppare e aiutare i servizi minimi di telemedicina (televisita, teleassistenza, teleconsulto) e i verticali di telemonitoraggio: la piattaforma verrà completata e usata a breve. | La Piattaforma Regionale di emedicina a distanza POHEMA sta per uscire. La piattaforma di cura virtuale fornirà le tecnologie e i programmi per i servizi minimi di medicina a distanza (visita a distanza, assistenza a distanza, controllo a distanza) e per controllare tutti i dati. |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | Architettura per la raccolta e valorizzazione dei dati | 11 | 36 | Tale piattaforma regionale rappresenta lo strumento digitale abilitante mediante il quale poter erogare servizi di telemedicina in modalità controllata e trasversale ai diversi percorsi di diagnosi, cura e assistenza che si sviluppano nell'ambito ospedaliero e territoriale, oltre che lo strumento per avvicinare i cittadini ai servizi sociosanitari del territorio, semplificare l'accesso alle prestazioni e rafforzare la comunicazione con i professionisti, anche in ottica di collaborazione medico-paziente. | La piattaforma regionale rappresenta lo strumento digitale con cui offrire servizi di telemedicina in modo controllato e in appoggio a diagnosi, cura e assistenza che si sviluppano nell'ambito ospedaliero e territoriale. essa è anche lo strumento per avvicinare i cittadini ai servizi sociosanitari del territorio, per semplificare l'accesso ai servizi e per rafforzare la comunicazione con i professionisti, anche in ottica di collaborazione medico-paziente. | Questo programma regionale è lo strumento digitale per poter erogare servizi di medicina a distanza in modalità controllata. Questi servizi riguardano i diversi percorsi di diagnosi, cura e assistenza degli ospedali e sul territo. Il pogramma avvicina i cittadini ai servizi sociosanitari del territorio. Semplificare l'accesso alle prestazioni. Il programma rafforza la comunicazione con i professionisti, anche in ottica di collaborazione medico-paziente. |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | Architettura per la raccolta e valorizzazione dei dati | 11 | 37 | La nuova struttura di progetto ha permesso di avviare già ad oggi la prima fase di sperimentazione per alcune attività in ambiente digitali come sintetizzate nella figura successiva | La nuova struttura di progetto ha permesso di avviare la prima fase di sperimentazione per alcune attività in ambiente digitale come spiegate nella figura successiva qui sotto. | Il nuovo programma ha fatto iniziare già oggi la prima fase di sperimentazione per alcune attività digitali, come spiegato nella figura successiva |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | Architettura per la raccolta e valorizzazione dei dati | 11 | 38 | l'APP ad uso della cittadinanza e degli operatori sanitari è già operativa si stanno verificando le modalità di comunicazione per la diffusione. | l'APP per i cittadini e gli operatori sanitari è già in funzione; la Regione sta decidendo come comunicare e farla conoscere. | l'APP per i cittadini e gli operatori sanitari funziona già e si vuole diffondere tra gli utenti. |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | L'Azienda Territoriale e il riordino delle attività distrettuale | 12 | 39 | Il Distretto costituisce l'articolazione organizzativo-funzionale dell'Azienda Sanitaria Locale deputata al perseguimento dell'integrazione tra i diversi servizi e le diverse strutture sanitarie e sociosanitarie presenti sul territorio, in modo da assicurare una risposta coordinata e continua ai bisogni della popolazione. | Il Distretto costituisce la parte organizzativo-funzionale dell'Azienda Sanitaria Locale che cerca di far integrare i diversi servizi e le diverse strutture sanitarie e sociosanitarie presenti sul territorio, in modo da assicurare una risposta coordinata e continua ai bisogni della popolazione. | Il Distretto è la parte dell'Azienda Sanitaria Locale che deve integrare i diversi servizi e le diverse strutture sanitarie e sociosanitarie del territorio. Il distretto deve dare una risposta coordinata e continua ai bisogni della popolazione. |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | L'Azienda Territoriale e il riordino delle attività distrettuale | 12 | 40 | Il Distretto costituisce il centro di riferimento per l'accesso a tutti i servizi dell'ASL. È inoltre deputato, anche attraverso la Casa di Comunità, al perseguimento dell'integrazione tra le diverse strutture sanitarie, in modo da assicurare una risposta coordinata e continua ai bisogni della popolazione, l'uniformità dei livelli di assistenza e la pluralità dell'offerta. Il Distretto garantisce inoltre una risposta assistenziale integrata sotto il profilo delle risorse, degli strumenti e delle competenze professionali per determinare una efficace presa in carico della popolazione di riferimento. | Il Distretto è il centro di riferimento per accedere a tutti i servizi dell'ASL. Esso ha il compito, anche grazie alla Casa di Comunità, di far integrare le diverse strutture sanitarie, in modo da assicurare una risposta coordinata e continua ai bisogni della popolazione, di assicurare l'uniformità dei livelli di assistenza e la pluralità dell'offerta. Il Distretto assicura una risposta assistenziale integrata sotto il profilo delle risorse, degli strumenti e delle competenze professionali per determinare una efficace cura della popolazione di riferimento. | Il Distretto è il centro per l'accesso a tutti i servizi dell'ASL. Attraverso la Casa di Comunità, il distretto integra le diverse strutture sanitarie. Assicura una risposta coordinata e continua ai bisogni della popolazione. Uniforma i livelli di assistenza e la diversità dei servizi. Il Distretto inoltre integra l'assistenza per le risorse, per gli strumenti e per i professionisti. In questo modo il distretto cura efficacemente la sua popolazione. |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | L'Azienda Territoriale e il riordino delle attività distrettuale | 12 | 41 | committenza, ossia la capacità di programmare i servizi da erogare a seguito della valutazione dei bisogni dell'utenza di riferimento anche in relazione alle risorse disponibili. Il Distretto, infatti, su mandato della Direzione Generale della ASL, provvede alla programmazione dei servizi da garantire, alla pianificazione delle innovazioni organizzativo/produttive locali, alle decisioni in materia di logistica, accesso, offerta di servizi, assicurando la fruizione delle prestazioni all'utenza; | committenza è la capacità di programmare i servizi da offrire dopo aver valutato i bisogni dei cittadini anche in relazione alle risorse disponibili. Il Distretto su ordine della Direzione Generale della ASL, provvede a programmare quali servizi assicurare, a pianificare le innovazioni organizzativo/produttive locali, le decisioni in materia di logistica, accesso, offerta di servizi, assicurando l'uso dei servizi ai cittadini; | committenza, ossia saper organizzare i servizi dopo aver conosciuto i bisogni dell'utenza in base alle risorse disponibili. Il Distretto, infatti, programma i servizi da garantire, pianifica le innovazioni organizzativo/produttive locali, decide questioni di logistica, accesso, offerta di servizi. Il distretto assicura che gli utenti ricevano i servizi; |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | L'Azienda Territoriale e il riordino delle attività distrettuale | 12 | 42 | produzione, ossia la funzione di erogazione dei servizi sanitari territoriali, caratterizzata da erogazione in forma diretta o indiretta dei servizi sanitari e sociosanitari di cui all'articolo 3 quinquies del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502; | produzione cioè la funzione di offrire i servizi sanitari territoriali, caratterizzata da offerta diretta o indiretta di servizi sanitari e sociosanitari di cui si parla nell'articolo 3 quinquies del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502; | produzione, ovvero offrire i servizi sanitari territoriali. Offire direttamente i servizi sanitari e sociosanitari, indicati all'articolo 3 quinquies del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502; |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | L'Azienda Territoriale e il riordino delle attività distrettuale | 12 | 43 | garanzia, ossia il compito di assicurare l'accesso ai servizi, l'equità all'utenza attraverso il monitoraggio continuo della qualità dei servizi medesimi, la verifica delle criticità emergenti nella relazione tra i servizi e tra questi e l'utenza finale. | garanzia, cioè assicurare l'accesso ai servizi, uguaglianza ai cittadini attraverso il controllo continuo della qualità dei servizi, la verifica dei problemi che vengono fuori rispetto ai servizi e ai cittadini. | garanzia, ovvero controllare l'accesso ai servizi, il fatto che tutti gli utenti abbiano gli stessi servizi, vedere i problemi nella relazione tra operatori e utenti. |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | L'Azienda Territoriale e il riordino delle attività distrettuale | 12 | 44 | Con l'obiettivo di consentire una programmazione condivisa, unitaria e coerente in relazione ai bisogni sociosanitari del territorio, il Distretto, inoltre, assicura i servizi di assistenza primaria relativi alle attività sanitarie e sociosanitarie di cui all'articolo 3- quinquies del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, nonché il coordinamento delle proprie attività con quella dei dipartimenti e dei servizi aziendali, inclusi i presidi ospedalieri, inserendole organicamente nel Programma delle attività territoriali, determinando le risorse per l'integrazione socio-sanitaria e le quote, rispettivamente, a carico delle aziende sanitarie e dei comuni e al fine di valorizzare e integrare le risorse delle comunità di riferimento su cui insiste. L'integrazione è il principio cui devono rispondere anche i Programmi delle Attività Territoriali (PAT) e i Piani di Zona (PdZ), individuando nei Piani di Attività Locali (PAL) gli strumenti per la programmazione delle attività sanitarie e sociosanitarie, essendo il Distretto titolare anche dei rapporti con i Comuni o i Municipi. | Con l'obiettivo di permettere un programma condiviso, unitario e coerente rispetto ai bisogni sociosanitari del territorio. Il Distretto assicura anche i servizi di assistenza primaria per le attività sanitarie e sociosanitarie (di cui si parla all'articolo 3- quinquies del Decreto Legislativo 30 dicembre 1992, n. 502), inoltre il coordinamento delle proprie attività con quella dei dipartimenti e dei servizi aziendali, inclusi i presidi ospedalieri, e le inserisce nel Programma delle attività territoriali. Il Distretto determina le risorse per l'integrazione socio-sanitaria e le parti che sono a carico delle aziende sanitarie e quelle che sono a carico dei comuni in modo da valorizzare e integrare le risorse delle comunità di riferimento su cui si trova il Distretto. L'integrazione è il principio che guida i Programmi delle Attività Territoriali (PAT) e i Piani di Zona (PdZ), che individuano nei Piani di Attività Locali (PAL) gli strumenti per programmare le attività sanitarie e sociosanitarie, dato che il Distretto è anche responsabile dei rapporti con i Comuni o i Municipi. | Per fare una programmazione che tiene conto dei bisogni sociosanitari del territorio, il Distretto, inoltre, offre le attività sanitarie e sociosanitarie indicate all'articolo 3- quinquies del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502. Il distretto coordina le proprie attività assieme ai dipartimenti e ai servizi aziendali, inclusi gli ospedali. il distretto li considera nel Programma delle attività territoriali. Il distretto sceglie le risorse per l'integrazione socio-sanitaria e le quote data dalle aziende sanitarie e dai comuni, per risparmiare le risorse delle sue comunità. L'integrazione è importante anche per i Programmi delle Attività Territoriali (PAT) e per i Piani di Zona (PdZ). I Piani di Attività Locali (PAL) programmano le attività sanitarie e sociosanitarie. Infatti il Distretto cura i rapporti con i Comuni o i Municipi. |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | L'Azienda Territoriale e il riordino delle attività distrettuale | 12 | 45 | Il distretto deve considerarsi non più sede di governo e coordinamento "amministrativo" delle reti di servizi territoriali e dei terzi convenzionati, ma "agenzia di salute" in grado di affermare e implementare un modello di "Medicina d'Iniziativa" in quanto "modello assistenziale di prevenzione e di gestione delle malattie croniche" orientato alla promozione della salute, che non aspetta il cittadino in ospedale o in altra struttura sanitaria, ma lo assiste "in modo proattivo" già nelle fasi precoci dell'insorgenza o dell'evoluzione della condizione morbosa. | Il distretto non è solo luogo che governa e coordina dal punto di vista amministrativo le reti di servizi territoriali e degli enti convenzionati, invece il Distretto è l'"agenzia di salute" in grado di affermare e realizzare un modello di "Medicina d'Iniziativa" anche detto "modello assistenziale di prevenzione e di gestione delle malattie croniche" che promuoverà la salute, che non aspetta il cittadino in ospedale o in altra struttura sanitaria, ma lo assiste "in modo proattivo" già nelle fasi in cui si ammala. | Il distretto non è solo una unità "amministrativa" che coordina le reti di servizi territoriali e dei terzi convenzionati. Il distretto è anche "agenzia di salute". Può costruire un modello di "Medicina d'Iniziativa" perché "cura e gestisce le malattie croniche". Il distretto promuove la salute, non solo in ospedale o in altra struttura sanitaria. Il distretto assiste il cittadino "in modo proattivo" già appena ci sono i primi sintomi della malattia. |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | L'Azienda Territoriale e il riordino delle attività distrettuale | 12 | 46 | Il Progetto di Salute è uno strumento di programmazione, gestione e verifica; associa la stratificazione della popolazione alla classificazione del "bisogno di salute" indentificando gli standard essenziali delle risposte cliniche socioassistenziali, diagnostiche, riabilitative e di prevenzione. Si attiva all'accesso della persona al SSN, tracciando, orientando e supportando la persona e i professionisti nelle fasi di transizione tra i diversi setting di cura, rende accessibili i diversi Progetti di assistenza individuale integrata (PAI) e Piani Riabilitativi Individuali (PRI) anche attraverso la Centrale Operativa Territoriale (COT) ed i sistemi di e-health. Organizza le informazioni per il Fascicolo sanitario elettronico (FSE) e permette la riprogrammazione delle attività su base periodica in seguito alle valutazioni di processo ed esito in relazione al progetto individuale di salute erogato. I PAI ed eventuali PRI così come tutta la documentazione sanitaria acquisita nell'ambito dell'assistenza territoriale del paziente contribuiscono alla composizione del Progetto di Salute di ciascun individuo. Tali modalità in Basilicata sono perseguite attraverso il Sistema Atlante che utilizza la gestione informatizzata della Valutazione Multidimensionale del paziente cronico e/o fragile mediante l'utilizzo degli strumenti della Suite InterRAI, del NECPAL e di ICF/ICF-CY (quest'ultimo per la classificazione), per la stesura del PAI, integrato tra le diverse componenti sanitarie e sociosanitarie avente come caratteristica principale quella di utilizzare la Suite InterRAI TM e lo strumento NecPal®. | Il Progetto di Salute è uno strumento per programmare, gestire e verificare; unisce la stratificazione dei cittadini alla classificazione del "bisogno di salute" e stabilisce i livelli essenziali delle risposte cliniche socioassistenziali, diagnostiche, riabilitative e di prevenzione.
Il Progetto di Salute inizia quando il cittadino si rivolge al SSN, con il Progetto si tiene traccia del malato, si orienta e si aiuta sia il cittadino sia i medici nelle fasi di passaggio tra i diversi luoghi di cura, esso rende accessibili i diversi Progetti di assistenza individuale integrata (PAI) e Piani Riabilitativi Individuali (PRI) anche attraverso la Centrale Operativa Territoriale (COT) ed i sistemi di e-health.
Il Progetto di Salute organizza le informazioni per il Fascicolo sanitario elettronico (FSE) e permette di programmare più volte le attività nel corso del tempo grazie alle valutazioni di processo e ai risultati in relazione al progetto individuale di salute offerto.
I PAI ed eventuali PRI così come tutta i documenti sanitari scritti durante l'assistenza territoriale del paziente compongono il Progetto di Salute di ogni individuo.
Questo in Basilicata è realizzato col Sistema Atlante che utilizza la gestione informatizzata della Valutazione Multidimensionale (VMD) del paziente cronico e/o fragile e usa gli strumenti della Suite InterRAI, del NECPAL e di ICF/ICF-CY (quest'ultimo per la classificazione), per la stesura del PAI, unendo diverse componenti sanitarie e sociosanitarie perché tutte usano la Suite InterRAI TM e lo strumento NecPal®. | Il Progetto di Salute serve a programmare, gestire e verificare. Associa la popolazione al "bisogno di salute". Indentifica dei livelli di qualità dei servizi socioassistenziali, diagnostici, riabilitativeie di prevenzione. Aiuta i pazienti a entrare nel SSN (Servizio Sanitario Nazionale). Aiuta la persona e i professionisti durante la cura. Rende accessibili i diversi Progetti di assistenza individuale integrata (PAI) e Piani Riabilitativi Individuali (PRI) anche attraverso la Centrale Operativa Territoriale (COT) ed i sistemi di salute digitale. Il progetto di Salute organizza le informazioni per il Fascicolo sanitario elettronico (FSE). Aiuta a organizzare periodicamente le attività dopo le valutazioni di processo ed esito. I PAI (Progetti di assistenza individuale integrata) ed eventuali PRI (Piani Riabilitativi Individuali) e tutti i documenti sanitari del paziente compongono il Progetto di Salute di ciascun individuo. Così in Basilicata il Sistema Atlante impiega la Valutazione Multidimensionale del paziente cronico e/o fragile con i programmi della Suite InterRAI, del NECPAL e di ICF/ICF-CY (quest'ultimo per la classificazione), per la stesura del PAI. |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | L'Azienda Territoriale e il riordino delle attività distrettuale | 12 | 47 | La proposta di riorganizzazione, è quella di un Distretto che abbia una "governance" forte, tesa a coordinare ed erogare prestazioni sanitarie territoriali rispondenti ai bisogni di salute di una popolazione sempre più anziana e portatrice di pluripatologie. Il Distretto deve realizzare una Committenza condivisa, nella quale, con l'assunzione di responsabilità del Direttore di Distretto, si declina la programmazione dei servizi, l'obiettivo di salute di popolazione, l'integrazione con gli Ambiti sociali, la relazione con il privato accreditato, l'onere di cura con l'area Ospedaliera e le AOR di riferimento, la definizione dei rapporti e delle modalità di partecipazione del volontariato. | La proposta che si fa è di riorganizzare la gestione con un Distretto che abbia una "governance" forte, per coordinare e offrire prestazioni sanitarie territoriali che rispondono ai bisogni di salute di una popolazione sempre più anziana e portatrice di molte malattir.
Il Distretto realizzerà una Committenza condivisa; il Direttore di Distretto assume la responsabilità, si fa il programma dei servizi, si scrive l'obiettivo di salute di tutta la popolazione, si decide l'integrazione con gli Ambiti sociali, la relazione con il privato accreditato, l'onere di cura con l'area Ospedaliera e le AOR di riferimento, di definiscono i rapporti e le modalità di partecipazione del volontariato. | Nel progetto di organizzazione il Distretto deve averer dei dirigenti forti. I dirigenti devono coordinare e fornire servizi per i bisogni di salute di una popolazione sempre più anziana con molte malattie. Il Distretto deve realizzare una Committenza condivisa. Il Direttore di Distretto programma i servizi, promuove la salute di popolazione, l'integrazione con gli Ambiti sociali, la relazione con il privato accreditato. Il Direttore cura i pazienti assieme agli ospedali della zona e si coordina anche con il volontariato. |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | L'Azienda Territoriale e il riordino delle attività distrettuale | 12 | 48 | Per tale obiettivo il Distretto sanitario ai sensi del Decreto 23 maggio 2022, n. 77 deve essere geograficamente riposizionato in una nuova dimensione demografica, secondo un range di popolazione compreso tra i 100.000 e 180.000 abitanti (nella compatibilità della programmazione territoriale). Ovviamente nella nostra regione sono possibili deroghe che però non devono stravolgere il principio di fondo. | Per questo il Distretto sanitario (in base al Decreto 23 maggio 2022, n. 77) deve essere messo in posizione per cui in ogni luogo con popolazione compresa tra i 100.000 e 180.000 abitanti ci sia un Distretto (in accordo con il programma territoriale). Ovviamente nella nostra regione sono possibili eccezioni che però non devono cambiare troppo il principio di fondo. | Perciò il Distretto sanitario, come dice il Decreto 23 maggio 2022, n. 77, deve essere sistemato in base alla popolazione, che conta tra i 100.000 e 180.000 abitanti. Ovviamente nella nostra regione sono possibili eccezioni che però non devono stravolgere il principio di fondo. |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | L'ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE DISTRETTUALE | 13 | 49 | Organizzazione dei Distretti in base alla popolazione e nel rispetto degli ambiti per garantire omogeneità amministrativa tra ambiti sociali aree programma e Distretto sociosanitario. | Organizzazione dei Distretti in base alla popolazione e rispettando gli ambiti per garantire uguaglianza amministrativa tra ambiti sociali, aree programma e Distretto sociosanitario. | Organizzazione dei Distretti in base alla popolazione. l'organizzazione deve rispettare le competenze di ambiti sociali, aree programma e Distretto sociosanitario. |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | L'ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE DISTRETTUALE | 13 | 50 | Tale suddivisione riduce il numero dei Distretti, oggi esistenti, ma conserva l'omogeneità nella suddivisione per comuni perché somma ma non cambia i confini amministrativi delle aree degli ambiti sociali e delle aree programma, favorendo le politiche di concertazione con la conferenza dei sindaci. | Questa suddivisione diminuisce il numero dei Distretti che esistono oggi, ma conserva l'uguaglianza per comuni, infatti somma ma non cambia i confini amministrativi delle aree degli ambiti sociali e delle aree programma, favorendo le politiche di organizzazione con la conferenza dei sindaci. | Questa suddivisione riduce il numero dei Distretti, oggi esistenti, ma conserva la suddivisione per comuni. La suddivisione somma ma non cambia i confini dei comuni, e favorisce la comunicazione con i sindaci. |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | L'ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE DISTRETTUALE | 13 | 51 | Gli ambiti sociali conservano pertanto la configurazione attuale nel numero di nove: due cittadini e 7 territoriali coincidenti anche con le aree programma per gli investimenti europei. | Gli ambiti sociali conservano pertanto la struttura di oggi, e sono 9: 2 in città e 7 nei territori che corrispondono alle aree programma per gli investimenti europei. | Restano 9 aree: due aree cittadine e 7 territoriali. Le aree coincidono con le aree degli investimenti europei. |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | L'ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE DISTRETTUALE | 13 | 52 | Considerato l'aumento della popolazione di riferimento a cui offrire risposte assistenziali eque ed omogenee, considerate le strutture private accreditate esistenti e le strutture ospedaliere da cui acquistare prestazioni, la Direzione Distrettuale si configura con una capacità operativa rilevante, a cui necessita individuare la rete dell'offerta assistenziale ma anche di renderla "navigabile", costruendo relazioni stabili tra i nodi della rete stessa, definendo nuove competenze che sappiano prendersi carico della transizione dell'assistenza nei vari setting, fino alla personalizzazione di una risposta assistenziale basata su Piani Assistenziali Individuali, costruendo relazioni e interdisciplinarietà, superando finanche il concetto di standardizzazione delle cure a favore di una personalizzazione delle stesse. | Considerato l'aumento della popolazione a cui si devono offrire risposte assistenziali giuste e uguali ovunque, considerate le strutture private accreditate che esistono e le strutture ospedaliere da cui comprare i servizi, la Direzione Distrettuale ha un ruolo operativo importante perché deve individuare la rete dell'offerta assistenziale ma anche la deve rendere utile.
La Direzione Distrettuale deve costruire relazioni stabili tra i nodi della rete, deve trovare nuove competenze che sappiano far cambiare l'assistenza nei vari contesti, fino a personalizzare una risposta assistenziale basata su Piani Assistenziali Individuali; la Direzione Distrettuale deve costruire relazioni e deve superare anche il concetto di livello unico delle cure, a favore di una personalizzazione delle stesse. | La popolazione che ha bisogno di servizi aumenta. Bisogna considerare le strutture e gli ospedali privati. La Direzione Distrettuale può offrire molti servizi. La direzione distrettuale deve individuare la rete dell'offerta assistenziale e la deve renderla "navigabile". La direzione distrettuale deve costruire relazioni stabili tra i nodi della rete. La direzione deve trovare nuove competenze che sanno lavorare in molti settori. La direzione deve adattare l'assistenza ai singoli pazienti. Deve organizzare relazioni interdisciplinari. La direnzione non deve omologare le cure, ma le deve personalizzare. |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | L'ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE DISTRETTUALE | 13 | 53 | In particolare, rientrano nel livello di assistenza distrettuale, le seguenti attività assistenziali:
- cure primarie;
- farmaceutica;
- domiciliare nelle sue varie forme e intensità in risposta al fabbisogno delle persone;
- specialistica ambulatoriale e protesica;
- riabilitativa;
- consultoriale, familiare, pediatrica e psicologica;
- sociosanitaria;
- dipendenze patologiche;
- residenziale e semiresidenziale socio sanitaria territoriale | In particolare rientrano tra i compiti di assistenza distrettuale le seguenti attività:
- cure primarie;
- cure farmaceutiche;
- cure a casa nelle sue varie forme e intensità in risposta al bisogno delle persone;
- cure specialistiche di ambulatorio e di protesi;
- cure riabilitative;
- consultori familiare, pediatrico e psicologico;
- cure sociosanitarie;
- cure per dipendenze patologiche;
- cure residenziali e semiresidenziali, socio sanitarie e territoriali. | In particolare, l'assistenza distrettuale fa i seguenti servizi:
- cure primarie;
- medicine;
- cure fatte a casa in base al bisogno delle persone;
- visite specialistiche e protesi;
- cure riabilitative;
- consultori per le famiglie, i bambini e per i problemi psicologici;
- servizi sociosanitari;
- dipendenze gravi;
- ospedali sul territorio |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | Il Direttore del Distretto e l'articolazione interna ai Distretti | 14 | 54 | Fermo restando la possibilità che il Direttore Responsabile del Distretto sia una delle professionalità sanitarie o tecniche previste dalla normativa vigente, si ritiene che un Distretto Sanitario debba essere guidato da un Medico con comprovata e documentate esperienza manageriale, in possesso di background di studi e di esperienza e pertanto l'equivalente per titoli e competenze a un direttore sanitario. Il Direttore di Distretto è da considerarsi incarico fiduciario selezionato con le stesse modalità della Direzione sanitaria e non si configura come struttura complessa aziendale. È individuato dal Direttore Generale, a seguito di regolare avviso pubblico tra soggetti in possesso dei requisiti previsti per la Direzione Sanitaria ed è nominato con atto deliberativo motivato per un periodo non superiore a cinque anni, con posizione giuridica equiparata e trattamento economico comparato e comunque non superiore ma inferiore a quello dei Direttori Sanitari aziendali. È oltremodo necessario che il Direttore del Distretto, nella nuova dimensione demografica, sia coadiuvato da un Dirigente Amministrativo e un Dirigente Sanitario con i quali declinare la funzione di Committenza e con i quali costituisce la Direzione Distrettuale che opera secondo un programma, condiviso dal management strategico nelle linee generali. | Il Direttore Responsabile del Distretto può essere un professionista sanitario o tecnico previsto dalle leggi, ma noi pensiamo che il Direttore del Distretto Sanitario debba essere un Medico con provata e documentata esperienza manageriale, con molti studi alle spalle, esperienza e pertanto egli è uguale per titoli e competenze a un direttore sanitario.
Il Direttore di Distretto è una persona di fiducia, selezionato come il Direttore sanitario anche se non è una struttura complessa aziendale.
Egli è individuato dal Direttore Generale, dopo un avviso pubblico diffuso tra soggetti che hanno i requisiti previsti per la Direzione Sanitaria, ed è nominato con delibera motivata per un periodo di non più di 5 anni. La sua posizione giuridica e lo stipendio sono uguali (non superiori, al massimo inferiori) a quelli dei Direttori Sanitari aziendali.
È necessario che il Direttore del Distretto così come definito su base di numero di persone (demografica), sia aiutato da un Dirigente Amministrativo e da un Dirigente Sanitario con i quali dividere la funzione di Committenza e con i quali costituire la Direzione Distrettuale che opera secondo un programma, condiviso dal management strategico nelle linee generali. | Il Direttore Responsabile del Distretto è una figura richiesta dalla legge attuale. Un Medico esperto deve aiutare il Distretto Sanitario. Questo medico esperto deve avere esperienza pratica e scientifica uguali a quelle di un direttore sanitario. Il Direttore di Distretto è un incarico fiduciario. Per la sua selezione si usa il metodo della Direzione sanitaria. Il Direttore Generale seleziona il Direttore del Distretto, dopo un concorso pubblico. L'incarico del Diretttore di Distretto dura cinque anni. Ha una posizione e uno stipendio uguali a quelli dei Direttori Sanitari aziendali. Un Dirigente Amministrativo e un Dirigente Sanitario devono aiutare il Direttore del Distretto. Dirigente Amministrativo, Dirigente Sanitario e Direttore del Distretto condividono la funzione di Committenza e compongono la Direzione Distrettuale. La direzione distrettuale ha un programma, condiviso dal management strategico. |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | Il Direttore del Distretto e l'articolazione interna ai Distretti | 14 | 55 | Inoltre Il Direttore di Distretto si avvale di una Struttura di Coordinamento delle Attività Distrettuali (UCAD), composta da:
- direttori delle strutture complesse distrettuali;
- responsabili delle strutture semplici poste alla diretta dipendenza del direttore di distretto;
- responsabile delle Case della Comunità
- responsabile delle COT
- rappresentanti dei MMG, dei PLS e degli specialisti ambulatoriali convenzionati operanti nel distretto. | Inoltre Il Direttore di Distretto si avvale di una Struttura di Coordinamento delle Attività Distrettuali (UCAD), composta da:
- direttori delle strutture complesse distrettuali;
- responsabili delle strutture semplici poste a dipendere dal direttore di distretto;
- responsabile delle Case della Comunità
- responsabile delle COT
- rappresentanti dei MMG, dei PLS e degli specialisti ambulatoriali convenzionati che operano nel distretto. | Inoltre Il Direttore di Distretto ha una Struttura di Coordinamento delle Attività Distrettuali (UCAD), composta da:
- direttori delle strutture complesse del distretto;
- responsabili delle strutture semplici che dipendono dal direttore di distretto;
- responsabile delle Case della Comunità
- responsabile delle COT
- rappresentanti dei MMG, dei PLS e degli specialisti ambulatoriali convenzionati che operano nel distretto. |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | Il Direttore del Distretto e l'articolazione interna ai Distretti | 14 | 56 | L'Ufficio di coordinamento delle attività distrettuali UCAD è in staff al Direttore di distretto, con funzioni consultive e propositive in tema di:
- distribuzione delle risorse umane tra le diverse articolazioni organizzative distrettuali coerente ai fabbisogni e compatibile con la dotazione organica complessiva del distretto;
- rapporti interprofessionali, comprese le modalità di integrazione/interrelazione di MMG, PLS, MCA e specialisti ambulatoriali convenzionati;
- bisogni e percorsi formativi delle diverse professionalità su tematiche di carattere generale;
- predisposizione del PASD- PAD;
- qualsiasi altra materia il Direttore di Distretto ritenga opportuno sottoporre. | L'Ufficio di coordinamento delle attività distrettuali UCAD lavora col Direttore di distretto, con funzioni di consulenza e per fare proposte su questi temi:
- distribuzione delle risorse umane tra le diverse parti dell'organizzazione del distretto in base ai bisogni e alla quantità di personale complessiva del distretto;
- rapporti interprofessionali, comprese le modalità di integrazione/interrelazione di MMG, PLS, MCA e specialisti ambulatoriali convenzionati;
- bisogni e percorsi formativi delle diverse professionalità su tematiche di carattere generale;
- predisposizione del PASD- PAD;
- qualsiasi altra materia il Direttore di Distretto ritenga opportuno sottoporre. | Il Direttore di distretto lavora con l'Ufficio di coordinamento. Questo ufficio ha questi compiti:
- organizza il personale del distretto in base alle necessità delle strutture;
- rapporti tra i professisti, anche le relazioni con il personale delle strutture convenzionate;
- formazione dei professionisti;
- predisposizione del PASD- PAD;
- qualsiasi altra materia il Direttore di Distretto ritenga opportuno sottoporre. |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | Il Direttore del Distretto e l'articolazione interna ai Distretti | 14 | 57 | Sempre in staff al Direttore di distretto deve essere previsto il Comitato per le Medicine di Gruppo Integrate composto dai Referenti delle Medicine di Gruppo Integrate attivate nel territorio distrettuale. Tale Comitato svolge funzioni consultive e propositive al fine di assicurare un collegamento costante tra gli obiettivi e le attività assegnate alle Medicine di Gruppo Integrate e gli obiettivi ed attività aziendali, oltre che fungere da luogo di confronto nella organizzazione delle attività proprie previste nei contratti di esercizio. Le modalità di funzionamento di detto Comitato verranno disciplinate da apposito regolamento aziendale. | Sempre come gruppo di lavoro del Direttore di distretto ci sarà un Comitato per le Medicine di Gruppo Integrate composto dai Referenti delle Medicine di Gruppo Integrate attivate nel territorio distrettuale.
Tale Comitato ha funzioni consultive e di fare proposte per assicurare un collegamento costante tra gli obiettivi e le attività assegnate alle Medicine di Gruppo Integrate e gli obiettivi ed attività aziendali, oltre che essere il luogo di confronto nell'organizzare le attività proprie previste nei contratti di esercizio.
Il modo in cui il Comitato deve funzionare è disciplinato da un regolamento aziendale. | il Direttore di distretto lavora anche con il Comitato per le Medicine di Gruppo Integrate. Il comitato è composto dai Referenti delle Medicine di Gruppo Integrate attivate nel territorio distrettuale. Questo Comitato ha funzioni consultive e propositive. Collega costantemente
gli obiettivi e le attività assegnate alle Medicine di Gruppo Integrate
gli obiettivi ed attività aziendali.
Il comitato confronta le attività dei contratti di esercizio. Un regolamento aziendale spiega come funziona il comitato. |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | Il Direttore del Distretto e l'articolazione interna ai Distretti | 14 | 58 | Secondo le linee di indirizzo della Direzione Aziendale, costruisce reti e relazioni operative con altre articolazioni di altre Aziende, nonché con l'Ambito territoriale di riferimento con il quale definisce per extenso i percorsi di welfare socio-sanitario, in un'ottica di sostenibilità dei servizi, sovrintende ai bisogni sanitari ma anche ai bisogni interni dei propri dipendenti e collaboratori, rendendo congruo il sistema tra domanda e offerta, ricollocando geograficamente i punti di erogazione o centralizzandoli se del caso per migliorarne volumi e qualità, o rendendoli in teleconsulto ove ciò sia praticabile o necessario. In sostanza esprime una "Visione" del percorso di assistenza, traccia le coordinate di riferimento sociale, impone il senso di direzione delle azioni e definisce gli obiettivi di salute della sua popolazione, nel tempo, privilegiando principi di equità, prossimità, tempestività, appropriatezza, innovazione, modulando la complessità degli interventi secondo una nuova flessibilità organizzativa che la crisi Covid ci ha imposto di praticare. | Secondo le linee guida della Direzione Aziendale il Direttore di Distretto costruisce reti e relazioni operative con altre parti di altre Aziende, con l'Ambito territoriale di riferimento con il quale definisce i percorsi di benessere socio-sanitario. Il Direttore di Distretto agisce pensando alla sostenibilità dei servizi, sorveglia i bisogni sanitari e i bisogni interni dei propri dipendenti e collaboratori. Il Direttore di Distretto rende armonioso la domanda e l'offerta, ricolloca sul territorio i punti di offerta o li riporta al centro se questo serve a migliorare quantità e qualità dei servizi. Il Direttore di Distretto può decidere che un servizio è offerto attraverso il teleconsulto.
In sostanza il Direttore di Distretto esprime una "Visione" del percorso di assistenza, traccia le coordinate di riferimento sociale, dà la direzione delle azioni e definisce gli obiettivi di salute della sua popolazione, nel tempo, sulla base di regole come uguaglianza, vicinanza, velocità, appropriatezza, innovazione, e definendo gli interventi secondo una nuova flessibilità organizzativa che la crisi Covid ci ha obbligati a praticare. | La Direzione Aziendale deve coordinare e guidare le altre Aziende e l'Ambito territoriale. L'ambito territoriale chiarisce i servizi sanitari e sociali, li rende sostenibili. La direzione aziendale controlla i bisogni sanitari ma anche i bisogni interni dei propri dipendenti e collaboratori. La direzione armonizza il sistema tra domanda e offerta. Sistema i luoghi in cui sono offre i servizi. La direzione centralizza i servizi per migliorarne il numero dei servizi o la loro qualità. La direzione trasforma i servizi in servizi a distanza se questo si può fare o è necessario. La direzione
realizza un progetto del percorso di assistenza,
realizza un programma sociale,
dà una direzione delle azioni,
realizza gli obiettivi di salute per la sua popolazione,
privilegian l'equità, la vicinaza, la velocita, la appropriatezza, l'innovazione,
organizza gli interventi in base alle necessità della crisi Covid. |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | Il Direttore del Distretto e l'articolazione interna ai Distretti | 14 | 59 | Il Direttore di Distretto è dunque in grado di:
- analizzare i bisogni (lettura ed interpretazione);
- conoscere l'offerta (geografia dei servizi socio-sanitari, potenzialità di risposta, conoscenza dei ruoli professionali in un'ottica di community care management team);
- pianificare e programmare i servizi (integrazione dei diversi attori del territorio, istituzionali e non, analisi dei rischi);
- negoziare (obiettivi, budget, contratti di esercizio con la medicina convenzionata);
- gestire le risorse (analisi e razionalizzazione dei processi organizzativi, ottimizzazione dell'impiego delle tecnologie, dei beni e dei servizi a disposizione, gestione dei rischi);
- valutare i risultati (monitoraggio e valutazione delle performance, comunicazione dei risultati raggiunti nella logica del "rendere conto" sull'utilizzo delle risorse e sugli obiettivi conseguiti). | Il Direttore di Distretto è dunque in grado di:
- analizzare i bisogni (lettura ed interpretazione);
- conoscere l'offerta (geografia dei servizi socio-sanitari, possibilità di risposta, conoscenza dei ruoli professionali in un'ottica di community care management team);
- pianificare e programmare i servizi (integrare i diversi attori del territorio, istituzionali e non, analisi dei rischi);
- negoziare (obiettivi, budget, contratti di esercizio con la medicina convenzionata);
- gestire le risorse (analisi e razionalizzazione i processi organizzativi, ottimizzare l'uso delle tecnologie, dei beni e dei servizi a disposizione, gestione dei rischi);
- valutare i risultati (controllo e valutazione delle cose fatte, comunicazione dei risultati raggiunti nella logica del "rendere conto" sull'utilizzo delle risorse e sugli obiettivi conseguiti). | Il Direttore di Distretto può:
- analizzare i bisogni (lettura ed interpretazione);
- conoscere l'offerta (geografia dei servizi socio-sanitari, potenzialità di risposta, conoscenza dei ruoli professionali);
- pianificare e programmare i servizi (integrazione di tutti quelli coinvolti nella sanità, analisi dei rischi);
- negoziare (obiettivi, bilancio, convenzioni);
- gestire le risorse (analisi e organizzazione, ottimizzazione dell'impiego delle tecnologie, dei beni e dei servizi a disposizione, gestione dei rischi);
- valutare i risultati (monitoraggio e valutazione dei risultati, comunicazione dei risultati raggiunti). |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | Il Direttore del Distretto e l'articolazione interna ai Distretti | 14 | 60 | Per lo svolgimento delle funzioni sopra indicate sono previsti in staff al Direttore del Distretto i seguenti Servizi:
- Servizio per i bisogni integrati Socio-sanitari e relazioni con l'Ambito
- Servizio per la Sicurezza sui Luoghi di Lavoro, Qualità delle Cure e Rischio Clinico
- Servizio Epidemiologia territoriale, Statistica di popolazione e Reportistica di produzione
- Servizio Formazione, Tirocinii, Stages
- Servizio Flussi Informativi Territoriali e Gestione Liste di Attesa
- Servizio delle Professioni Sanitarie del Territori | Per lo svolgimento delle funzioni sopra scritte sono previsti che col Direttore del Distretto lavorino questi uffici (Servizi):
- Servizio per i bisogni integrati Socio-sanitari e relazioni con l'Ambito
- Servizio per la Sicurezza sui Luoghi di Lavoro, Qualità delle Cure e Rischio Clinico
- Servizio Epidemiologia territoriale, Statistica di popolazione e Reportistica di produzione
- Servizio Formazione, Tirocinii, Stages
- Servizio Flussi Informativi Territoriali e Gestione Liste di Attesa
- Servizio delle Professioni Sanitarie del Territori | Per realizzare le funzioni indicate, il Direttore del Distretto lavora con questi Servizi:
- Servizio per i bisogni sociali e sanitari
- Servizio per la Sicurezza sui Luoghi di Lavoro, Qualità delle Cure e Rischio Clinico
- Servizio Epidemiologia territoriale, Statistica di popolazione e Reportistica di produzione
- Servizio Formazione, Tirocinii, Stages
- Servizio Flussi Informativi Territoriali e Gestione Liste di Attesa
- Servizio delle Professioni Sanitarie del Territori |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | Il Direttore del Distretto e l'articolazione interna ai Distretti | 14 | 61 | La Direzione Distrettuale valuta percorsi di appropriatezza prescrittiva, di setting di cura, di appropriatezza di utilizzo di farmaci e dispositivi, effettua studi epidemiologici di popolazione, individua svolge valutazione comparata per l'allocazione delle risorse, sviluppa report periodici sullo stato di salute della popolazione distrettuale, propone l'analisi del rischi della popolazione di riferimento per l'individuazione delle attività per i target di popolazione a rischio e la definizione delle rispettive allocazioni delle risorse, elabora indicatori di performance pertinenti alla realtà distrettuale e aziendale, individua gli obiettivi distrettuali e delle singole Aree, funzionali agli obiettivi generali dell'Azienda. Propone la progressione delle carriere dei dirigenti e del comparto. Si attiene a principi di trasparenza, rotazione degli incarichi, favorisce la partecipazione degli utenti, delle Associazioni dei pazienti, del Volontariato e del Terzo Settore. | La Direzione Distrettuale valuta i percorsi di cure appropriate, di ambiente di cura, di giusto uso di farmaci e dispositivi;
fa studi epidemiologici sulla popolazione;
individua e svolge la valutazione comparata per distribuire le risorse;
sviluppa relazioni periodiche sullo stato di salute della popolazione del distretto; propone l'analisi del rischi della popolazione di riferimento per individuare le attività per i gruppi di popolazione a rischio e definisce le distribuzioni di risorse;
elabora indicatori per misurare i servizi adatti alla realtà distrettuale e aziendale;
individua gli obiettivi distrettuali e delle singole Aree, funzionali agli obiettivi generali dell'Azienda.
Propone l'avanzamento delle carriere dei dirigenti e del comparto.
Si Rispetta i principi di trasparenza, rotazione degli incarichi, favorisce la partecipazione degli utenti, delle Associazioni dei pazienti, del Volontariato e del Terzo Settore. | La Direzione Distrettuale valuta
le prescrizioni,
le cure,
l'utilizzo di farmaci e dispositivi.
La direzione
fa studi epidemiologici di popolazione,
valuta l'uso delle risorse,
scrive studi periodici sulla salute della popolazione distrettuale,
analizza i rischi della popolazione di riferimento.
La direzione
individua le attività per la popolazione a rischio e come vanno spse le risorse,
indica livelli di qualità per le aziende del distretto,
individua gli obiettivi distrettuali e delle singole Aree, in base agli obiettivi generali dell'Azienda,
propone la progressione delle carriere dei dirigenti e degli altri dipendenti.
La direzione segue la trasparenza, fa ruotare gli incarichi, fa partecipare gli utenti, le Associazioni dei pazienti, il Volontariato e il Terzo Settore. |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | Il Direttore del Distretto e l'articolazione interna ai Distretti | 14 | 62 | Il Dirigente Sanitario costruisce con il Direttore di Distretto la mappa delle risorse, monitora l'applicazione del PDTA aziendali per le cronicità e le complessità, segue con l'ufficio di coordinamento delle attività distrettuali l'applicazione della Medicina del Territorio anche in ambito contrattuale, attiva percorsi innovativi di Telemedicina, favorisce le Cure domiciliari, intercetta attraverso le UVM i bisogni complessi e integrati, individua percorsi formativi specifici distrettuali, collabora con i Dipartimenti sanitari per le interconnessioni operative, garantisce risorse e raccordo Numero Unico Armonizzato (NUA) o Centrale Operativa Cure Primarie 116-117 per le cure mediche non urgenti, è responsabile dell'applicazione del sistema InterRAI, scelto dalla regione per tutti i setting assistenziali territoriali al fine di garantire l'uniforme valutazione dei fabbisogni assistenziali, lo sviluppo dei piani di assistenza individuali, e la governance delle attività di offerta sanitaria e sociosanitaria territoriale. | Il Dirigente Sanitario costruisce con il Direttore di Distretto la mappa delle risorse;
controlla l'applicazione del PDTA aziendali per le malattie croniche e le complessità;
segue con l'ufficio di coordinamento delle attività distrettuali l'applicazione della Medicina del Territorio anche per gli aspetti dei contratti;
attiva percorsi innovativi di Telemedicina;
favorisce le Cure a casa;
intercetta attraverso le UVM i bisogni complessi e integrati;
individua percorsi formativi specifici distrettuali;
collabora con i Dipartimenti sanitari per gli scambi operativi;
garantisce le risorse e l'unione attraverso un Numero Unico Armonizzato (NUA) o Centrale Operativa Cure Primarie 116-117 per le cure mediche non urgenti;
è responsabile dell'applicazione del sistema InterRAI, scelto dalla regione per tutti i contesti assistenziali territoriali al fine di assicurare che i bisogni sono valutati in modo uguale, che ci siano piani di assistenza individuali, e governa le attività di offerta sanitaria e sociosanitaria territoriale. | Il Dirigente Sanitario e il Direttore di Distretto
controllano le risorse,
controllano l'applicazione del PDTA (Percorsi diagnostici terapeutici assistenziali) per le malattie croniche e i pazienti con molti problemi di salute,
controllano, assieme all'ufficio di coordinamento, l'applicazione della Medicina del Territorio,
attivano percorsi innovativi di medicina a distanza,
favoriscono le Cure domiciliari,
conoscono, attraverso le UVM (unità di valutazione multidisciplinare), i bisogni di pazienti con molte malattie,
organizzano la formazionio,
collaborano con i Dipartimenti sanitari,
usano il Numero Unico Armonizzato (NUA) o la Centrale Operativa Cure Primarie 116-117 per le cure mediche non urgenti,
applicano il sistema InterRAI per garantire l'uniformità dei servizi, lo sviluppo dei piani di assistenza individuali, e il controllo delle attività di offerta sanitaria e sociosanitaria territoriale. |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | Il Direttore del Distretto e l'articolazione interna ai Distretti | 14 | 63 | Coordinare le attività delle UCA (ex USCA) una per Distretto (un medico e un infermiere) garantendone il funzionamento come unità di pronto intervento territoriale e utilizzando le stesse in forma integrata per le necessità delle altre unità di offerta integrata territoriale. Le UCA operano sul territorio di riferimento CdC HUB anche attraverso l'utilizzo di strumenti di telemedicina (es. televisita e teleassistenza) e in collaborazione con MMG e PLS delle AFT/UCCP. Al fine di svolgere la propria attività l'UCA può usufruire del supporto a distanza (teleconsulto) di specialisti del territorio ed ospedalieri. | Coordinare le attività delle UCA (ex USCA) una per Distretto (un medico e un infermiere) assicurando il funzionamento come unità di pronto intervento territoriale e utilizzandole in modo integrato per le necessità delle altre unità di offerta integrata territoriale.
Le UCA operano sul territorio di riferimento CdC HUB anche attraverso strumenti di telemedicina (es. televisita e teleassistenza) e in collaborazione con MMG e PLS delle AFT/UCCP. Al fine di svolgere la propria attività l'UCA può usare l'aiuto a distanza (teleconsulto) di specialisti del territorio ed ospedalieri. | Coordinare le attività delle UCA (unità di continuità assistenziali) una per Distretto (un medico e un infermiere),
fare funzionare le UCA per il pronto intervento,
utilizzare le UCA per le necessità delle altre unità di offerta integrata territoriale.
Le UCA operano sul territorio di riferimento anche con strumenti di medicina a distanza (es. televisita e teleassistenza). Per la propria attività l'UCA può usare le visite a distanza (teleconsulto) di specialisti del territorio ed ospedalieri. |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | Il Direttore del Distretto e l'articolazione interna ai Distretti | 14 | 64 | Assicurare le attività per l'elaborazione, la realizzazione e il monitoraggio del Piano di Zona; | Assicurare le attività per elaborare, realizzare e controllare il Piano di Zona; | Assicurare le attività per l'elaborazione, la realizzazione e il monitoraggio del Piano di Zona; |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | Il Direttore del Distretto e l'articolazione interna ai Distretti | 14 | 65 | Supportare l'utilizzo dell'Epidemiologia di prossimità: come approccio di indagine della realtà territoriale più prossima, di raccolta e analisi dei dati micro, di relazione, al fine di comprendere il territorio, la sua complessità e l'interazione delle tante reti coinvolte nella malattia e nella salute delle persone e delle comunità che lo abitano e attraversano, sviluppare il Chronic Care Model per il corretto approccio della gestione della cronicità come declinato dal Sistema Atlante InterRAI. | Supportare l'utilizzo dell'Epidemiologia di vicinanza: come approccio per studiare la realtà territoriale più vicina, per raccogliere e analizzare dati per comprendere il territorio, la sua complessità e l'interazione delle tante reti coinvolte nella malattia e nella salute delle persone e delle comunità che lo abitano e attraversano; sviluppare il Chronic Care Model per gestire bene le malattie croniche come scritto nel Sistema Atlante InterRAI. | Usare l'Epidemiologia di prossimità:
per studiare i territori più vicini,
per raccogliere i dati minimi, di relazione,
per comprendere il territorio, la sua complessità,
per far interagire le tante reti coinvolte nella malattia e nella salute delle persone del territorio,
per sviluppare un modello per la gestione delle malattie croniche. |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | Il Direttore del Distretto e l'articolazione interna ai Distretti | 14 | 66 | Assicurare il supporto alla Direzione Servizi Socio Sanitari per tutte le attività delegate dalla Conferenza dei Sindaci o dai singoli Comitati dei sindaci di Distretto, qualora delegate; | Assicurare aiuto alla Direzione Servizi Socio Sanitari per tutte le attività affidate dalla Conferenza dei Sindaci o dai singoli Comitati dei sindaci di Distretto; | La Direzione Servizi Socio Sanitari sostiene tutte le attività indicate dalla Conferenza dei Sindaci o dai singoli Comitati dei sindaci di Distretto, qualora delegate; |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | Il Direttore del Distretto e l'articolazione interna ai Distretti | 14 | 67 | Supportare la gestione economico-finanziaria di tutti gli interventi rientranti nei livelli di assistenza socio-sanitari e sociali, collaborando alla redazione del bilancio economico preventivo e al suo monitoraggio in collaborazione con l'UOC Contabilità e Bilancio e in raccordo alla UOC Disabilità e Non autosufficienza; | Aiutare a gestire la parte economico-finanziaria di tutti gli interventi che rientrano nell'assistenza socio-sanitaria e sociale, collaborando a scrivere il bilancio economico preventivo e a controllarlo insieme all'UOC Contabilità e Bilancio e alla UOC Disabilità e Non autosufficienza; | finanzia tutti i servizi socio-sanitari e sociali,
collabora alla redazione del bilancio economico preventivo e al suo controllo, assieme all'UOC (unità operativa complessa) Contabilità e Bilancio e alla UOC Disabilità e Non autosufficienza; |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | Il Direttore del Distretto e l'articolazione interna ai Distretti | 14 | 68 | Assicurare la direzione sanitaria per l'ospedale di comunità insistente nel territorio Distrettuale; | Assicurare la direzione sanitaria per l'ospedale di comunità che sta nel territorio Distrettuale; | Nomina la direzione sanitaria per l'ospedale di comunità del distretto; |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | Il Direttore del Distretto e l'articolazione interna ai Distretti | 14 | 69 | Supportare la predisposizione degli atti convenzionali con i centri di servizio e le unità di offerta territoriali residenziali e semiresidenziali a carattere socio sanitario afferenti alle aree anziani non autosufficienti, disabili (fondo non autosufficienza) e minori; | Aiutare a scrivere gli atti convenzionali con i centri di servizio e le unità di offerta territoriali residenziali e semiresidenziali di tipo socio sanitario che riguardano gli anziani non autosufficienti, disabili (fondo non autosufficienza) e minori; | Prepara le convenzioni con i centri di servizio e le gli ospedali e gli ambulatori del territorio, per gli anziani non autosufficienti, disabili (fondo non autosufficienza) e minori; |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | Il Direttore del Distretto e l'articolazione interna ai Distretti | 14 | 70 | Supportare il coinvolgimento delle Amministrazioni locali nello sviluppo delle Cure Primarie ed in particolare nella implementazione delle Medicine di Gruppo Integrate, anche attraverso la messa a disposizione di strutture, l'attivazione congiunta di programmi, la messa in sinergia di professionalità; | Aiutare a coinvolgere le Amministrazioni locali a sviluppare le Cure Primarie ed in particolare realizzare le Medicine di Gruppo Integrate, anche dando strutture, attivando programmi, mettendo in movimento professionalità; | Coinvolge le Amministrazioni locali nell'organizzazione delle Cure Primarie.
Aiuta le Medicine di Gruppo Integrate, anche con l'organizzazione di strutture, l'attivazione dei programmi, il lavoro di gruppo dei professionisti; |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | Il Direttore del Distretto e l'articolazione interna ai Distretti | 14 | 71 | Supportare il coinvolgimento delle associazioni di volontariato e le altre organizzazioni con lo scopo di: favorire la reciproca conoscenza, sostenere percorsi formativi integrati, diffondere le buone pratiche, implementare l'audit civico finalizzato al miglioramento dell'assistenza; | Coinvolgere associazioni di volontariato e altre organizzazioni con lo scopo di: favorire la conoscenza tra loro, sostenere percorsi formativi integrati, diffondere le buone pratiche, realizzare l'audit civico per migliorare l'assistenza; | Coinvolgere le associazioni di volontariato e le altre organizzazioni per
favorire la reciproca conoscenza,
fare una formazione articolata,
diffondere le buone abitudini,
migliorare la percezione dei servizi; |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | Il Direttore del Distretto e l'articolazione interna ai Distretti | 14 | 72 | Assicurare la gestione economico-finanziaria di tutti gli interventi rientranti nei livelli di assistenza socio-sanitari e sociali, collaborando alla redazione del bilancio economico preventivo e al suo monitoraggio in collaborazione con l'UO Contabilità e Bilancio e in raccordo alla UO Disabilità e Non autosufficienza; | Assicurare la gestione economico-finanziaria di tutti gli interventi assistenziali socio-sanitari e sociali, collaborando a scrivere il bilancio economico preventivo e a controllarlo insieme all'UO Contabilità e Bilancio e alla UO Disabilità e Non autosufficienza; | Finanziare tutti i servizi socio-sanitari e sociali,
preparare il bilancio economico preventivo assieme all'UO (unità operativa) Contabilità e Bilancio e alla UO (unità operativa) Disabilità e Non autosufficienza; |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | Il Direttore del Distretto e l'articolazione interna ai Distretti | 14 | 73 | Supportare la predisposizione degli atti convenzionali con i centri di servizio e le unità di offerta territoriali residenziali e semiresidenziali a carattere socio sanitario afferenti alle aree anziani non autosufficienti, disabili (fondo non autosufficienza) e minori; | Aiutare a preparare gli atti convenzionali con i centri di servizio e le unità di offerta territoriali residenziali e semiresidenziali a carattere socio sanitario che riguardano gli anziani non autosufficienti, disabili (fondo non autosufficienza) e minori; | Preparare le convenzioni con ambulatori, residenze e ospedali dedicati aree anziani non autosufficienti, disabili (fondo non autosufficienza) e minori; |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | Il Direttore del Distretto e l'articolazione interna ai Distretti | 14 | 74 | Assicurare il supporto amministrativo, in raccordo con le UOC interessate, per la gestione di progetti su fondi vincolati regionali, nazionali, comunali nelle aree di competenza della Direzione dei Servizi Socio Sanitari; | Assicurare aiuto amministrativo insieme alle UOC interessate, per gestire progetti su fondi vincolati regionali, nazionali, comunali nelle aree di competenza della Direzione dei Servizi Socio Sanitari; | Aiutare i reparti nell'amministrazione, per la gestione di progetti su fondi regionali, nazionali, comunali, nelle aree della Direzione dei Servizi Socio Sanitari; |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | Il Direttore del Distretto e l'articolazione interna ai Distretti | 14 | 75 | Assicurare le funzioni di monitoraggio e controllo in area Amministrativa (verifica fatture e tempi di pagamento analisi e monitoraggio della spesa del personale, gestione del personale, garanzia di approvvigionamenti per l'area della Sicurezza negli Ambienti di Lavoro - es. DPI, arredi, interventi di manutenzione, ecc.-, acquisti urgenti per bisogni sanitari particolari, gare sotto soglia per interventi specifici). | Assicurare le funzioni di controllo in area Amministrativa (verificare le fatture e i tempi di pagamento; analisi e controllo della spesa del personale, gestione del personale, garanzia di fornire l'area della Sicurezza negli Ambienti di Lavoro - es. DPI, arredi, interventi di manutenzione, ecc.-, acquisti urgenti per bisogni sanitari particolari, gare di costo non altissimo per interventi specifici). | Controllare gli aspetti Amministrativi:
controllare le fatture e i tempi di pagamento,
controllare la spesa del personale,
garantire la Sicurezza negli Ambienti di Lavoro,
fare acquisti urgenti per bisogni sanitari particolari,
organizzare le gare per interventi specifici. |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | Il Direttore del Distretto e l'articolazione interna ai Distretti | 14 | 76 | Assicurare il supporto amministrativo per tutte le attività non di competenza delle altre Unità Operative aziendali; | Assicurare l'aiuto amministrativo per tutte le attività che non competono a altre Unità Operative aziendali; | aiutare nell'amministrazione per tutte le attività che non riguardano i reparti; |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | Il Direttore del Distretto e l'articolazione interna ai Distretti | 14 | 77 | Monitorare il funzionamento delle reti informatiche, assicurare gli strumenti di lavoro per lo smart working e la telemedicina, collaborare con i Dipartimenti Amministrativi per le interconnessioni operative. | Controllare che le reti informatiche funzionano, assicurare gli strumenti di lavoro per lo smart working e la telemedicina, collaborare con i Dipartimenti Amministrativi per creare connessioni operative. | Controllare le reti informatiche,
dare gli strumenti per il lavoro a distanza,
collaborare con i Dipartimenti Amministrativi. |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | Il Direttore della Funzione territoriale | 15 | 78 | Il Direttore della funzione territoriale (Coordinatore) è nominato dal Direttore Generale fra i Direttori di Distretto delle Aziende ULSS. Al Direttore della funzione territoriale viene riconosciuta la maggiorazione della retribuzione di posizione ai sensi delle disposizioni di cui al CCNL dell'area della dirigenza medica e veterinaria tempo per tempo vigente. Il Direttore della Funzione Territoriale è:
- responsabile della funzione direzionale di tutte le attività dei Distretti;
- responsabile per gli obiettivi di risultato e di attività, negoziati in sede di contrattazione di budget con la Direzione aziendale, mediante le risorse assegnate ai Distretti.
- Incaricato di definire, con la medesima metodologia attività, risultati e risorse con le strutture afferenti ai Distretti.
- Incaricato di Individuare e regolamentare le modalità per inserire nello staff del direttore di distretto un coordinatore del sociale ai fini del coordinamento delle politiche sociali a prevalenza sanitaria e per i rapporti con i responsabili dei Piani di Zona | Il Direttore della funzione territoriale (Coordinatore) è nominato dal Direttore Generale fra i Direttori di Distretto delle Aziende ULSS.
Il Direttore della funzione territoriale ha lo stipendio (in base alle disposizioni del CCNL) dell'area della dirigenza medica e veterinaria prevista dalle leggi.
Il Direttore della Funzione Territoriale è:
- responsabile della funzione direzionale di tutte le attività dei Distretti;
- responsabile per i risultati e per le attività, che sono stati definiti durante la contrattazione di budget con la Direzione aziendale, mediante le risorse assegnate ai Distretti.
- Incaricato di definire, con la medesima metodologia attività, risultati e risorse con le strutture afferenti ai Distretti.
- Incaricato di Individuare e regolare le modalità per inserire nello gruppo che lavora col Direttore di distretto un coordinatore del sociale ai fini di coordinare le politiche sociali a prevalenza sanitaria e per i rapporti con i responsabili dei Piani di Zona | Il Direttore Generale nomina il Direttore della funzione territoriale (Coordinatore) fra i Direttori di Distretto delle Aziende ULSS (Unità Sanitaria Locale Socio Sanitaria). Il Direttore della funzione territoriale ha una retribuzione maggiore, come prevede la legge. Il Direttore della Funzione Territoriale è:
- responsabile della direzione di tutti i Distretti;
- responsabile per i risultati, individuati con la Direzione aziendale, in base ai finaziamenti dati ai Distretti.
- Incaricato di chiarire i risultati e le risorse dei Distretti.
- Incaricato di scegliere un coordinatore del sociale per coordinare le politiche sociali e per i responsabili dei Piani di Zona |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | Comitato per le Medicine di Gruppo | 16 | 79 | L'organizzazione delle attività dei MMG in forme di gruppo attualmente molto ridotta va promossa ed aiutata al fine di raggiungere la copertura di almeno il 60% della popolazione coperta da Medicine di Gruppo ex ACN. Laddove non possibile per motivi orografici va comunque stimolata l'attivazione delle Medicine di Rete. | L'organizzazione delle attività dei MMG in forme di gruppo - oggi molto ridotta - va promossa ed aiutata per coprire almeno il 60% della popolazione coperta da Medicine di Gruppo ex ACN. Se il territorio è difficile da percorrere per via delle montagne, va comunque stimolata l'attivazione delle Medicine di Rete. | I MMG (medici di medicina generale) devono lavorare maggiormente in gruppo per coprire almeno il 60% della popolazione con Medicine di Gruppo. Se non è possibile per come è fatto il territorio, bisogna promuovere l'attivazione delle Medicine di Rete. |
99bdc9fdd8097f067f77cb220074b1b5 | Comitato per le Medicine di Gruppo | 16 | 80 | Sicuramente nelle future Case della Comunità saranno previste delle medicine di Gruppo stante comunque la possibilità, se ritenuto necessario di mantenere ambulatori periferici al fine di garantire la capillare copertura del territorio. | Sicuramente nelle future Case della Comunità saranno previste delle medicine di Gruppo ma sarà possibile, se ritenuto necessario, avere ambulatori periferici per garantire la copertura del territorio. | Sicuramente nelle future Case della Comunità ci saranno le medicine di Gruppo. Se è necessario, gli ambulatori periferici saranno mantenuti per coprire tutto il territorio. |
aae5c6f0c213946d265cb98c08106c0b | OBIETTIVO DEL SERVIZIO | 1 | 1 | L'obiettivo primario del Servizio è la diffusione e il rispetto delle norme che regolano la convivenza civile sul territorio comunale. In particolare il servizio svolto si propone alla cittadinanza per meglio far conoscere i servizi offerti e per un migliore orientamento nel territorio (informazione su dislocazione di servizi di pubblica utilità, parcheggi, toponomastica vie, ecc.). | Il Servizio fa conoscere le leggi e come rispettarle per migliorare la vita sul territorio comunale. In particolare il servizio intende far conoscere meglio ai cittadini i servizi offerti per aiutarli a orientarsi nel territorio (informazione su dove si trovano i servizi di pubblica utilità, i parcheggi, le vie, ecc.). | Il Servizio ha come obiettivo la diffusione e il rispetto delle norme che regolano la convivenza civile sul territorio comunale. In particolare il servizio vuole far conoscere alla cittadinanza i servizi offerti e migliorare l'orientamento nel territorio (informazione su dove si trovano servizi di pubblica utilità, parcheggi, toponomastica vie, ecc.). |
aae5c6f0c213946d265cb98c08106c0b | ATTIVITÀ DEL SERVIZIO | 2 | 2 | I Servizi di Polizia Locale Reparto Operativo del Comune svolgono la propria attività a favore del rispetto delle regole di convivenza nella città di Rovigo, basandosi su alcuni principi fondamentali, enunciati di seguito al punto 9) ed attuati sempre con spirito di servizio. | La Polizia Locale (reparto operativo) fa rispettare le regole di vita comune nella città di Rovigo. La Polizia agisce con spirito di servizio ai cittadini e segue i principi indicati nell'elenco al punto 9. | I Servizi di Polizia Municipale Reparto Operativo del Comune agiscono nel rispetto delle regole di convivenza nella città di Rovigo. Si basano su alcuni principi fondamentali, descritti di seguito al punto 9) ed attuati sempre con spirito di servizio. |
aae5c6f0c213946d265cb98c08106c0b | ATTIVITÀ DEL SERVIZIO | 2 | 3 | L'operatore di Polizia Locale, quindi, rappresenta un importante punto di riferimento per la collettività. Nell'ambito delle sue funzioni, esso svolge i propri compiti in maniera autorevole, dando prova di preparazione professionale e sensibilità nel contatto relazionale. La sua attività, inoltre, è caratterizzata dal costante sforzo teso alla migliore interpretazione delle situazioni e delle problematiche incontrate, applicando un approccio educativo e orientato alla più adeguata risposta ai bisogni della cittadinanza. | La Polizia Locale è un punto di riferimento per i cittadini. La Polizia Locale ha autorevolezza, professionalità e sensibilità nel contatto con i cittadini. La Polizia Locale cerca sempre di interpretare al meglio situazioni e problematiche incontrate. La Polizia Locale si comporta in modo da educare e rispondere adeguatamente ai bisogni dei cittadini. | L'operatore di Polizia Locale, quindi, è un importante punto di riferimento per la collettività. Quando è in servizio, esso svolge i propri compiti in maniera autorevole. Dimostra preparazione professionale e sensibilità nel contatto con gli utenti. Cerca sempre di interpretare le situazioni e i problemi nel migliore dei modi. Applica un approccio educativo e cerca di adeguarsi ai bisogni della cittadinanza. |
aae5c6f0c213946d265cb98c08106c0b | ATTIVITÀ DEL SERVIZIO | 2 | 4 | Le modalità di azione e di intervento partono dall'ascolto dei bisogni del cittadino, al fine di individuare soluzioni adeguate e orientate al benessere comune, per una migliore fruizione dei servizi e delle possibilità d'uso della città. | La Polizia Locale agisce e interviene dopo aver ascoltato i bisogni del cittadino e cerca soluzioni adeguate e orientate al benessere comune. Essa aiuta i cittadini a utilizzare al meglio i servizi offerti nella città. | Si agisce e si interviene dopo aver ascoltato i bisogni del cittadino. In questo modo si individuano le soluzioni adeguate e orientate al benessere comune, per una migliore fruizione dei servizi e delle possibilità d'uso della città. |
aae5c6f0c213946d265cb98c08106c0b | OGGETTO DEL SERVIZIO | 3 | 5 | Il Servizio di Polizia Locale Reparto Operativo agisce al fine di garantire l'ordinato svolgimento delle seguenti attività: controllo della mobilità e sicurezza stradale; tutela della vivibilità e della qualità urbana, nonché salvaguardia della sicurezza sociale. | La Polizia Locale (Reparto Operativo) si occupa delle seguenti attività: controlla la mobilità (strade, auto) e la sicurezza delle strade; tutela una buona qualità della vita in città e la sicurezza sociale. | Il Servizio di Polizia Locale Reparto Operativo agisce per garantire l'ordinato svolgimento di queste attività:
controllo della mobilità e sicurezza stradale;
tutela della vivibilità e della qualità urbana,
salvaguardia della sicurezza sociale. |
aae5c6f0c213946d265cb98c08106c0b | OGGETTO DEL SERVIZIO | 3 | 6 | attività di controllo esercitata sugli utenti della strada, volta a prevenire e reprimere i comportamenti che creano pericolo per la sicurezza e l'incolumità dei cittadini sulle strade, o che ledono il diritto alla mobilità; | attività di controllo in strada per evitare o contrastare i comportamenti che mettono in pericolo i cittadini sulle strade, o che riducono il diritto dei cittadini di muoversi liberamente; | attività di controllo esercitata su chi circola per strada, per prevenire e reprimere i comportamenti che creano pericolo per la sicurezza e l'incolumità dei cittadini sulle strade, o che ledono il diritto alla mobilità; |
aae5c6f0c213946d265cb98c08106c0b | OGGETTO DEL SERVIZIO | 3 | 7 | azioni di regolamentazione e sostegno finalizzate ad un più fluido scorrimento della viabilità locale. | attività che servono a regolare il traffico in modo che le auto esso sia più scorrevole. | azioni di regolamentazione e sostegno rendere più fluido lo scorrimento della viabilità locale. |
aae5c6f0c213946d265cb98c08106c0b | OGGETTO DEL SERVIZIO | 3 | 8 | Le priorità di intervento sono sviluppate attraverso azioni mirate a far rispettare il Codice della Strada (eccesso di velocità, transito con il semaforo rosso, rispetto dell'uso del casco, divieto di uso del telefono cellulare nei casi previsti, obbligo di cinture di sicurezza, ecc.), in accordo con le strategie dell'Amministrazione Comunale, e rifacendosi inoltre alle analisi dei fenomeni propri della mobilità locale ed ai dati relativi alle componenti di rischio per gli utenti della strada. Tali campagne vengono promosse e supportate da azioni di informazione continua: l'educazione stradale scolastica ne rappresenta un momento fondamentale, incidendo sulla formazione delle fasce giovanili della popolazione. | La Polizia Locale svolge le attività e stabilisce quelle che hanno precedenza su altre. In particolare fa rispettare le regole di base del Codice della Strada (non superare i limiti di velocità, non passare con il semaforo rosso, usare il casco, non usare il telefono cellulare mentre si guida, allacciare le cinture di sicurezza, ecc.) e per questo si collega: alle indicazioni del Comune, allo studio delle abitudini locali e ai dati conosciuti su quali sono i rischi maggiori per le persone in strada. La Polizia Locale fa campagne di informazione come: l'educazione stradale a scuola che serve a educare i giovani. | Gli agenti hanno come priorità far rispettare il Codice della Strada (eccesso di velocità, transito con il semaforo rosso, rispetto dell'uso del casco, divieto di uso del telefono cellulare nei casi previsti, obbligo di cinture di sicurezza, ecc.). Le azioni degli agenti devono essere in accordo con le strategie dell'Amministrazione Comunale. Devono adattarsi inoltre alle analisi della mobilità locale ed alla considerazione del rischio per gli utenti della strada. Queste campagne vengono promosse e supportate da azioni di informazione continua: un momento fonamentale è l'educazione stradale scolastica, perché incide sulla formazione delle fasce giovanili della popolazione. |
aae5c6f0c213946d265cb98c08106c0b | OGGETTO DEL SERVIZIO | 3 | 9 | Comprende le attività operative specifiche per la promozione di un sistema integrato di sicurezza in base alle direttive impartite dalla Prefettura. In tal senso la Polizia Locale opera d'iniziativa ed anche in collaborazione con altre forze di Polizia, con altri settori della Amministrazione Comunale e con le istituzioni locali preposte alle problematiche sociali che possono incidere sul territorio in termini di sicurezza e vivibilità. Le specifiche azioni intraprese sono finalizzate a monitorare e contrastare la microcriminalità e fenomeni di disagio urbano, quali ad esempio lo spaccio di sostanze stupefacenti, gli edifici occupati abusivamente, e così via. La Polizia Locale si impegna inoltre, con tutte le risorse presenti sul territorio e attraverso gli agenti di quartiere, a prevenire e controllare fenomeni di disturbo della quiete pubblica, nonché ad intervenire in situazioni di conflitto o che comportino problemi alla convivenza dei cittadini. | La Polizia Locale svolge anche altre attività per aumentare la sicurezza a livello locale secondo le indicazioni della Prefettura. La Polizia Locale svolge attività anche insieme a altre forze di Polizia, a altri uffici del Comune, a uffici di altre istituzioni locali che sul territorio si occupano di far vivere bene e sicuri i cittadini. La Polizia locale controlla e combatte i piccoli criminali e reati come lo spaccio di sostanze stupefacenti, l'occupazione abusiva di palazzi, e altri. La Polizia Locale con i suoi agenti presenti sul territorio e attraverso gli agenti di quartiere cerca di evitare e controllare chi disturba la quiete pubblica, chi litiga e in generale tutto ciò che rende meno serena la vita dei cittadini. | Comprende le attività che vogliono promuovere un sistema integrato di sicurezza, basato sulle direttive date dalla Prefettura. In questo senso la Polizia Locale opera, dopo aver ricevuto l'indicazione e collaborando
con altre forze di Polizia,
con altri settori della Amministrazione Comunale,
con le istituzioni locali che si occupano delle problematiche sociali, che possono incidere sulla sicurezza e sulla vivibilità del territorio.
Le specifiche azioni intendono controllare e contrastare la microcriminalità e il disagio urbano. Tra questi ci sono lo spaccio di sostanze stupefacenti, gli edifici occupati abusivamente, e così via. La Polizia Locale si impegna inoltre, con tutte le risorse presenti sul territorio e attraverso gli agenti di quartiere, a prevenire e controllare fenomeni di disturbo della quiete pubblica, e ad intervenire in situazioni di conflitto o che comportino problemi alla convivenza dei cittadini. |
aae5c6f0c213946d265cb98c08106c0b | DESTINATARI | 4 | 10 | Cittadini residenti e non residenti che usufruiscono dei servizi della Polizia Locale, con le modalità illustrate al punto precedente. | La Polizia locale si occupa di cittadini residenti e non residenti in tutti i modi che abbiamo descritto prima. | Cittadini residenti e non residenti che usufruiscono dei servizi della Polizia Locale, con le modalità illustrate al punto precedente. |
aae5c6f0c213946d265cb98c08106c0b | ORARI D'ACCESSO AL PUBBLICO | 5 | 11 | L'Ufficio Cassa è aperto negli stessi giorni dalle ore 08.30 alle ore 12.30. | L'Ufficio Cassa è aperto negli stessi giorni dalle ore 08.30 alle ore 12.30. | L'Ufficio Cassa è aperto negli stessi giorni dalle ore 08.30 alle ore 12.30. |
aae5c6f0c213946d265cb98c08106c0b | MODALITÀ D'ACCESSO E DI FRUIZIONE | 6 | 12 | Mediante libero accesso agli uffici negli orari di apertura al pubblico si effettuano le seguenti prestazioni:
- Informazioni generali;
- Informazioni e chiarimenti relativi ad eventuali preavvisi di contravvenzione;
- Ritiro e consegna atti | Il cittadino può venire senza appuntamento negli uffici per:
- chiedere Informazioni generali;
- chiedere Informazioni e chiarimenti su multe ricevute a casa;
- ritirare e consegnare documenti | attraverso libero accesso agli uffici negli orari di apertura al pubblico si effettuano le seguenti prestazioni:
- Informazioni generali;
- Informazioni e chiarimenti relativi ad eventuali preavvisi di contravvenzione;
- Ritiro e consegna atti |
aae5c6f0c213946d265cb98c08106c0b | MODALITÀ D'ACCESSO E DI FRUIZIONE | 6 | 13 | È possibile ricevere informazioni mediante appuntamento, che può essere richiesto e fissato anche telefonicamente ai seguenti numeri | Puoi chiedere informazioni venendo da vicino su appuntamento: per l'appuntamento telefonaci a questi numeri | È possibile ricevere informazioni attraverso un appuntamento, che può essere richiesto e fissato anche telefonicamente ai seguenti numeri |
aae5c6f0c213946d265cb98c08106c0b | PRINCIPI FONDAMENTALI DELL'EROGAZIONE DEL SERVIZIO | 7 | 14 | I destinatari del servizio possono esercitare il loro diritto, nell'ambito del processo di erogazione del servizio, a partecipare al miglioramento dei procedimenti in termini di semplificazione, trasparenza, efficienza ed efficacia. | I cittadini hanno diritto di partecipare al miglioramento delle attività realizzate dalla Polizia aumentando la loro semplicità, trasparenza, efficienza e efficacia. | Durante il servizio, i destinatari dello stesso possono partecipare al miglioramento dei procedimenti in termini di semplificazione, trasparenza, efficienza ed efficacia. |
aae5c6f0c213946d265cb98c08106c0b | PRINCIPI FONDAMENTALI DELL'EROGAZIONE DEL SERVIZIO | 7 | 15 | I destinatari del servizio possono esercitare il loro diritto, nell'ambito del processo di erogazione del servizio, a partecipare all'istruttoria del procedimento di interesse, esercitando i diritti. | I cittadini hanno il diritto di partecipare alla fase di lavoro in cui si organizzano procedure su cose di loro interesse. | Durante o dopo il servizio, i destinatari dello stesso possono partecipare al procedimento di interesse, esercitando i diritti. |
aae5c6f0c213946d265cb98c08106c0b | PRINCIPI FONDAMENTALI DELL'EROGAZIONE DEL SERVIZIO | 7 | 16 | Nell'esercizio di tali diritti l'utente riceve l'assistenza del responsabile del procedimento o dell'istruttore incaricato. | I cittadini che vogliono far valere i loro diritti sono aiutati da chi è responsabile delle azioni / procedure o da chi è incaricato di metterle in atto. | Quando questi diritti vengono esercitati, l'utente riceve l'assistenza del responsabile del procedimento o dell'istruttore incaricato. |
aae5c6f0c213946d265cb98c08106c0b | PRINCIPI FONDAMENTALI DELL'EROGAZIONE DEL SERVIZIO | 7 | 17 | L'erogazione del servizio avviene di norma con continuità, regolarità e senza interruzioni nei giorni e negli orari stabiliti al punto 6. | Il servizio offerto viene svolto continuamente e regolarmente nei giorni e negli orari scritti al punto 6. | Il servizio è erogato di norma con continuità, regolarità e senza interruzioni nei giorni e negli orari stabiliti al punto 6. |
aae5c6f0c213946d265cb98c08106c0b | PRINCIPI FONDAMENTALI DELL'EROGAZIONE DEL SERVIZIO | 7 | 18 | Eventuali interruzioni nell'erogazione del servizio, dovute a cause di forza maggiore o eventualmente programmate, saranno tempestivamente comunicate all'utenza, unitamente alla motivazione dell'interruzione, di norma nei seguenti modi:
- con affissioni di cartelli agli ingressi degli uffici;
- pubblicate sul sito Internet del Comune nella pagina "Polizia Locale", all'interno della "Guida ai servizi comunali" | In qualche caso il Comune potrà interrompere il servizio, ma solo per cause gravi o motivi già stabiliti. Se succede questo il comune comunica subito la notizia ai cittadini e spiega perché c'è la interruzione del servizio. Il Comune comunica in questi modi:
- con cartelli attaccati alle porte d'ingresso degli uffici;
- con avvisi pubblicati sul sito Internet del Comune nella pagina "Polizia Locale", cliccando sulla parola "Guida ai servizi comunali" | Se il servizio è interrotto, per causa di forza maggiore o eventualmente programmate, gli utenti sono subito informati. è spiegata la ragione dell'interruzione, di norma nei seguenti modi:
- con affissioni di cartelli agli ingressi degli uffici;
- pubblicate sul sito Internet del Comune nella pagina "Polizia Locale", all'interno della "Guida ai servizi comunali" |
aae5c6f0c213946d265cb98c08106c0b | PRINCIPI FONDAMENTALI DELL'EROGAZIONE DEL SERVIZIO | 7 | 19 | I Servizi di Polizia Locale Reparto Operativo improntano la propria azione organizzativa e di erogazione delle prestazioni ai principi di efficienza ed efficacia, specificando che:
- per efficienza si intende la fornitura di prestazioni e servizi al massimo livello quantitativo e qualitativo rispetto alle risorse a disposizione ed ai programmi stabiliti;
- per efficacia si intende la fornitura di prestazioni e servizi al massimo livello quantitativo e qualitativo rispetto ai bisogni ed alle necessità degli utenti, ricercando la soddisfazione degli stessi | La Polizia Locale (Reparto Operativo) lavora in modo efficiente e efficace:
- per efficiente intendiamo che lavora molto e con alta qualità in base a quante persone ci sono da assistere e ai programmi stabiliti;
- per efficace intendiamo che lavora molto e con alta qualità rispetto ai bisogni ed alle necessità dei cittadini cercando di accontentarli | I Servizi di Polizia Locale Reparto Operativo agiscono e erogano le prestazioni in maniera efficiente ed efficace, specificando che:
- per efficienza si intende la fornitura di prestazioni e servizi al massimo livello quantitativo e qualitativo rispetto alle risorse a disposizione ed ai programmi stabiliti;
- per efficacia si intende la fornitura di prestazioni e servizi al massimo livello quantitativo e qualitativo rispetto ai bisogni ed alle necessità degli utenti, ricercando la soddisfazione degli stessi |
aae5c6f0c213946d265cb98c08106c0b | PRINCIPI FONDAMENTALI DELL'EROGAZIONE DEL SERVIZIO | 7 | 20 | Gli operatori dei Servizi di Polizia Locale Reparto Operativo ispirano i loro comportamenti nei confronti degli utenti a criteri di obiettività, giustizia ed imparzialità. | I poliziotti della Polizia Locale (Reparto Operativo) si rivolgono ai cittadini in modo ragionevole, secondo giustizia e senza fare preferenze. | Gli agenti dei Servizi di Polizia Locale Reparto Operativo cercano di agire con gli utenti in maniera obiettiva, giusta ed imparziale. |
aae5c6f0c213946d265cb98c08106c0b | PRINCIPI FONDAMENTALI DELL'EROGAZIONE DEL SERVIZIO | 7 | 21 | I responsabili del Reparto Operativo si impegnano a far sì che il comportamento dei propri collaboratori sia ispirato a presupposti di gentilezza, cortesia e disponibilità nei rapporti con gli utenti, auspicando che l'atteggiamento di questi ultimi sia improntato ad un criterio di proficua collaborazione, tale da agevolare in ogni occasione la corretta erogazione del servizio. | I responsabili del Reparto Operativo dicono ai collaboratori di essere gentili, cortesi e disponibili verso i cittadini. Anche i cittadini devono cercare di collaborare e di agevolare in ogni occasione il lavoro della Polizia Locale. | I responsabili del Reparto Operativo spingono i collaboratori a comporatsi con gentilezza, cortesia e disponibilità, quando si relazionano agli utenti. Si auspicano che gli atteggiamenti degli utenti sia collaborativo, così da agevolare in ogni occasione la corretta erogazione del servizio. |
aae5c6f0c213946d265cb98c08106c0b | PRINCIPI FONDAMENTALI DELL'EROGAZIONE DEL SERVIZIO | 7 | 22 | I responsabili del Reparto Operativo si impegnano inoltre a favorire l'applicazione di tali elementi relazionali nei confronti degli utenti anche attraverso opportune e specifiche azioni formative dirette agli operatori di ogni ordine e grado. | I responsabili del Reparto Operativo educano a questo modo di agire verso i cittadini anche tutti gli operatori di ogni ordine e grado. Insegnano questo atteggiamento in corsi creati per questo scopo. | I responsabili del Reparto Operativo si impegnano inoltre a favorire le buone relazioni nei confronti degli utenti anche attraverso azioni formative dirette agli operatori di ogni ordine e grado. |
aae5c6f0c213946d265cb98c08106c0b | PRINCIPI FONDAMENTALI DELL'EROGAZIONE DEL SERVIZIO | 7 | 23 | Gli operatori del servizio si impegnano, nei rapporti con gli utenti, ad utilizzare in ogni occasione di comunicazione, sia verbale che scritta, un linguaggio semplificato e comprensibile ai destinatari, ponendo particolare cura alla spiegazione dei termini tecnico/giuridici. | I poliziotti e tutti quelli che lavorano per la Polizia Locale utilizzano sempre - quando parlano o quando scrivono - una lingua semplice e comprensibile; in particolare spiegano ai cittadini le parole tecnico/giuridiche. | Gli operatori del servizio si impegnano, nei rapporti con gli utenti, ad comunicare, nel parlato e nello scritto, con un linguaggio semplificato e comprensibile ai destinatari. Devono soprattutto spiegare i termini tecnico/giuridici. |
aae5c6f0c213946d265cb98c08106c0b | PRINCIPI FONDAMENTALI DELL'EROGAZIONE DEL SERVIZIO | 7 | 24 | Gli stessi operatori, in orario di servizio, garantiscono all'utenza la loro agevole identificabilità attraverso l'esposizione di una placca indicante con caratteri ben leggibili il loro rispettivo numero di matricola. | I poliziotti quando lavorano devono indossare una medaglietta che contiene il loro numero di matricola. I cittadini devono poter leggere facilmente la medaglietta in modo da sapere con chi stanno parlando. | Gli stessi operatori, in orario di servizio, cercano di essere sempre facili da indentificare per gli utenti. Espongono infatti la placca indificativa in cui è indicato con caratteri ben leggibili il loro rispettivo numero di matricola. |
aae5c6f0c213946d265cb98c08106c0b | STRUMENTI PER L'ATTUAZIONE DEI PRINCIPI FONDAMENTALI | 8 | 25 | Allo scopo di favorire il rapido decorso delle pratiche che presuppongono l'intervento di più reparti, appartenenti anche a Settori diversi, i Servizi di Polizia Locale Reparto Operativo promuovono la costituzione di un Tavolo di Coordinamento intersettoriale, con riunioni periodiche e programmate, allo scopo di costituire un dispositivo destinato a meglio coordinare l'attività tra uffici, in linea con quanto affermato al punto 9.c. | La Polizia Locale chiama a riunione (Tavolo di Coordinamento) altri reparti, settori diversi, per fare in modo che le richieste dei cittadini che interessano più settori siano svolte rapidamente. Queste riunioni tra settori diversi si svolgono a intervalli di tempo regolari per fare in modo che gli uffici siano sempre collegati tra loro (come stabilito al punto 9.c. vedi più avanti). | Per favorire la soluzione delle pratiche che coinvolgono più reparti, appartenenti anche a Settori diversi, i Servizi di Polizia Locale Reparto Operativo promuovono la costituzione di un Tavolo di Coordinamento intersettoriale. Il Tavolo si riunisce periodicamente secondo un programma, per costituire un migliore coordinamento delle attività tra uffici, in accordo con quanto affermato al punto 9.c. |
aae5c6f0c213946d265cb98c08106c0b | STRUMENTI PER L'ATTUAZIONE DEI PRINCIPI FONDAMENTALI | 8 | 26 | I Servizi di Polizia Locale Reparto Operativo adottano gli strumenti utili ad assicurare la piena informazione degli utenti circa le modalità di prestazione dei servizi. | La Polizia Locale (Reparto Operativo) assicura l'informazione ai cittadini su come vengono svolte le attività lavorative. | I Servizi di Polizia Locale Reparto Operativo informano efficacemente gli utenti circa le modalità di prestazione dei servizi. |
aae5c6f0c213946d265cb98c08106c0b | STRUMENTI PER L'ATTUAZIONE DEI PRINCIPI FONDAMENTALI | 8 | 27 | forniscono, tramite gli operatori, tutte le informazioni verbali per il soddisfacimento delle richieste degli utenti; | i lavoratori della Polizia locale rispondono anche a voce di persona a tutte le richieste dei cittadini; | forniscono, tramite gli operatori, tutte le informazioni verbali per soddisfare le richieste degli utenti; |
aae5c6f0c213946d265cb98c08106c0b | STRUMENTI PER L'ATTUAZIONE DEI PRINCIPI FONDAMENTALI | 8 | 28 | garantiscono, per ogni procedimento elencato più avanti al punto 11 della presente Carta di Servizio, che gli atti notificati agli utenti contengono le necessarie indicazioni per l'inoltro di eventuali ricorsi. In tale prospettiva, garantiscono altresì che ogni riferimento di legge sarà seguito dalla riproduzione dello stralcio della norma pertinente ovvero dal suo Titolo, allo scopo di ottenere il massimo di chiarezza e comprensibilità; | La Polizia fa in modo che quando si manda una comunicazione ufficiale a un cittadino questa contenga anche tutte le informazioni per presentare un ricorso, cioè una richiesta per opporsi alla comunicazione della Polizia. In particolare il cittadino può fare ricorso per le richieste elencate al punto 11 della Carta di Servizio che stai leggendo. Per aiutare il cittadino a opporsi eventualmente alle richieste della Polizia, la comunicazione ufficiale deve contenere il testo di legge in base al quale viene chiamato dalla Polizia oppure deve contenere il Titolo della legge: questo per fare in modo di comunicare in modo chiaro e comprensibile. | garantiscono, per ogni procedimento elencato più avanti al punto 11 della presente Carta di Servizio, che gli atti comunicati agli utenti contengono le necessarie indicazioni per eventuali ricorsi. Garantiscono inoltre che ogni riferimento alla legge sarà seguito dalla porzione testuale della norma, oppure dal suo Titolo, per ottenere il massimo di chiarezza e comprensibilità; |
aae5c6f0c213946d265cb98c08106c0b | STRUMENTI PER L'ATTUAZIONE DEI PRINCIPI FONDAMENTALI | 8 | 29 | forniscono informazioni agli utenti sui loro diritti di partecipazione, accesso e trasparenza sulla situazione di una pratica, in particolare comunicando esplicitamente e tempestivamente agli interessati:
- il nominativo del responsabile del procedimento e dell'operatore che materialmente segue la pratica;
- il termine previsto dalla legge per la chiusura del procedimento; | La Polizia Locale informa i cittadini sui loro diritti: cioè partecipare, poter leggere documenti che lo riguardano, avere notizie trasparenti sulla situazione di una pratica. In particolare la Polizia comunica in modo esplicito e rapido ai cittadini interessati:
- il nome della persona responsabile per legge della pratica e della persona che concretamente segue la pratica;
- il giorno in cui si chiude la pratica; | forniscono informazioni agli utenti sui loro diritti di partecipazione, accesso e trasparenza sulla situazione di una pratica. Prevedono la comunicazione esplicita e veloce agli interessati:
- il nominativo del responsabile del procedimento e dell'operatore che materialmente segue la pratica;
- la scadenza prevista dalla legge per chiudere il procedimento; |
aae5c6f0c213946d265cb98c08106c0b | STRUMENTI PER L'ATTUAZIONE DEI PRINCIPI FONDAMENTALI | 8 | 30 | informano tempestivamente gli utenti della eventuale interruzione dell'erogazione del servizio, con le modalità di cui al punto 9.b; | La Polizia Locale informa velocemente i cittadini se viene interrotto il servizio usando gli stessi metodi elencati al punto 9.b; | informano tempestivamente gli utenti della eventuale interruzione del servizio, con le modalità indicate al punto 9.b; |
aae5c6f0c213946d265cb98c08106c0b | STRUMENTI PER L'ATTUAZIONE DEI PRINCIPI FONDAMENTALI | 8 | 31 | indicano esplicitamente, in ogni atto di rifiuto o dissenso, l'Autorità alla quale l'utente può presentare ricorso ed i termini entro cui poterlo fare. | Se la Polizia non accetta una richiesta dei cittadini o se c'è un'idea diversa tra cittadino e Polizia, la Polizia deve dire al cittadino in modo chiaro a quale Autorità il cittadino si può rivolgere per opporsi alla decisione e quanti giorni di tempo ha per opporsi. | indicano esplicitamente, in ogni atto di rifiuto, l'Autorità alla quale l'utente può presentare ricorso ed la scadenza entro cui poterlo fare. |
aae5c6f0c213946d265cb98c08106c0b | STRUMENTI PER L'ATTUAZIONE DEI PRINCIPI FONDAMENTALI | 8 | 32 | I responsabili del Reparto Operativo, d'intesa con il Comandante della Polizia Locale di Rovigo ed in accordo con il Settore Risorse Umane, predispone tutte le necessarie azioni formative nei confronti del personale operativo del servizio, affinché i rapporti dello stesso con gli utenti siano sempre improntati al massimo rispetto, cortesia e competenza professionale ed il loro atteggiamento sia tale da agevolare gli stessi nell'esercizio dei diritti e nell'adempimento degli obblighi. | I responsabili della Polizia Locale (Reparto Operativo) insieme al Comandante della Polizia Locale di Rovigo e all'ufficio Risorse Umane formano i poliziotti in modo che loro trattino i cittadini con rispetto, con cortesia e con capacità professionale. I poliziotti imparano a aiutare i cittadini a difendere i propri diritti ma anche a fare i loro doveri. | I responsabili del Reparto Operativo, d'accordo con il Comandante della Polizia Locale di Rovigo e con il Settore Risorse Umane, si impegna a formare il personale operativo del servizio. In maniera che i rapporti del personale con gli utenti siano sempre rispettosi, cortesi e competenti. Il loro atteggiamento devono agevolare gli utenti nell'esercizio dei diritti e nell'adempimento degli obblighi. |
aae5c6f0c213946d265cb98c08106c0b | STRUMENTI PER L'ATTUAZIONE DEI PRINCIPI FONDAMENTALI | 8 | 33 | Al fine di comprendere pienamente le esigenze degli utenti e calibrare su di esse il contenuto e le modalità di erogazione del servizio, il Comandante della Polizia Locale di Rovigo attiva i seguenti interventi, avvalendosi della collaborazione e dell'eventuale supporto tecnico dell'Ufficio Relazioni con il Pubblico: | Il Comandante della Polizia Locale di Rovigo insieme all'Ufficio Relazioni con il Pubblico fanno una serie di azioni per capire i bisogni dei cittadini e offrire un servizio che sia adatto a essi: | Per comprendere pienamente le esigenze degli utenti e adattare il contenuto e le modalità di erogazione del servizio, il Comandante della Polizia Locale di Rovigo attiva questi interventi, e collabora eventualmente con l'Ufficio Relazioni con il Pubblico: |
aae5c6f0c213946d265cb98c08106c0b | STRUMENTI PER L'ATTUAZIONE DEI PRINCIPI FONDAMENTALI | 8 | 34 | A cadenza annuale, immediatamente dopo l'erogazione del servizio ed in maniera assolutamente anonima e riservata, agli utenti viene consegnato un questionario da compilare, per rilevare la valutazione degli stessi utenti sulla qualità del servizio reso. | Ogni anno la Polizia distribuisce un questionario (anonimo, cioè senza lasciare scritto chi ha risposto alle domande) ai cittadini che hanno ricevuto un servizio: in questo modo si raccolgono i giudizi dei cittadini sul servizio realizzato dalla Polizia. | Ogni anno, immediatamente dopo l'erogazione del servizio ed in maniera anonima e riservata, agli utenti viene consegnato un questionario da compilare. Il questionario serve a rilevare la valutazione degli utenti sulla qualità del servizio reso. |
aae5c6f0c213946d265cb98c08106c0b | STRUMENTI PER L'ATTUAZIONE DEI PRINCIPI FONDAMENTALI | 8 | 35 | I risultati dei questionari vengono indicati nel Rapporto annuale di valutazione della Carta del servizio ed esaminati al fine della redazione del Piano di miglioramento della qualità. | La Polizia scrive le risposte dei questionari nel suo Rapporto che esce ogni anno e che serve a valutare la Carta del servizio. Le risposte dei questionari servono a scrivere un altro documento e cioè il Piano per migliorare la qualità del servizio. | I risultati dei questionari vengono indicati nel Rapporto annuale di valutazione della Carta del servizio. Sono esaminati per la redazione del Piano di miglioramento della qualità. |
aae5c6f0c213946d265cb98c08106c0b | STRUMENTI PER L'ATTUAZIONE DEI PRINCIPI FONDAMENTALI | 8 | 36 | Ogni utente può presentare reclami relativamente all'erogazione del servizio, con particolare riferimento a quanto disposto dalla presente Carta e dalla Carta generale dei Servizi del Comune di Rovigo. | I cittadini possono lamentarsi del servizio, in particolare se esso è diverso da quanto scritto in questo documento (Carta dei servizi) e da quanto scritto nella Carta generale dei Servizi del Comune di Rovigo. | Ogni utente può presentare reclami sulla prestazione del servizio, soprattutto per i servizi indicati dalla presente Carta e dalla Carta generale dei Servizi del Comune di Rovigo. |
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